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Consumatori, Polliotto (Unc): “Treno cancellato, come comportarsi”

Lo spiega la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Italia, bella stagione alle porte, meteo permettendo. In visita di una ripresa consistente degli spostamenti da e verso le località di villeggiatura per la consueta pausa estiva, è bene sapere come comportarsi in caso di disagi durante il viaggio.

I consumatori devono sempre aver ben chiari e presenti quali sono i propri diritti in ogni campo. In caso di treno cancellato, è possibile optare tra: annullare il viaggio e chiedere il rimborso del biglietto (può trattarsi di un rimborso totale o parziale  se relativo alla parte del viaggio non effettuata); se il ritardo causato dal treno cancellato vanifica l’obiettivo del tuo viaggio, si ha diritto a un biglietto di ritorno verso il tuo punto di partenza iniziale oppure ad essere trasportato verso la destinazione finale alla prima opportunità (o in un momento successivo a tua scelta) a condizioni di trasporto comparabili. Ciò comprende mezzi di trasporto alternativi se il treno è bloccato e il servizio è sospeso. In ogni caso il consumatore ha il diritto l’assistenza sotto forma di pasti e bevande (commisurata ai tempi di attesa) se il ritardo è superiore a 1 ora e persino una sistemazione se fosse necessario pernottare.

Lo rende noto l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

Che prosegue: “Se si deve proseguire il viaggio, nonostante il treno sia stato cancellato, accettando un trasporto alternativo si potrebbe avere diritto a un risarcimento: di importo pari al 25% del prezzo del prezzo del biglietto (se il ritardo è superiore a 1 ora e inferiore a 2 ore) di importo pari al 50% del prezzo del prezzo del biglietto (se il ritardo è superiore a 2 ore). E’ opportuno sapere che non si ha diritto a un risarcimento se il consumatore ha optato per il rimborso del biglietto, oppure se era stato informato del ritardo causato dalla cancellazione del treno prima dell’acquisto del biglietto.

Vi sono però anche importanti novità comunitarie all’orizzonte. E’ il caso della cosiddetta “circostanza eccezionale”. Approfondisce ancora Patrizia Polliotto: Nel trasporto ferroviario non esiste ancora il concetto di “circostanza eccezionale” previsto dal trasporto aereo, dove (in alcuni casi) i ritardi dovuti al maltempo potrebbero escludere risarcimenti o compensazioni. Il nuovo regolamento europeo 2021/781 entrerà in vigore a giugno 2023 prevedendo che un’impresa ferroviaria non dovrebbe essere tenuta a corrispondere un indennizzo qualora sia in grado di dimostrare che il ritardo è stato causato da circostanze straordinarie quali condizioni meteorologiche estreme o gravi catastrofi naturali che mettevano a rischio l’esercizio sicuro del servizio’”, chiosa il noto legale torinese.

Al momento, però, si applicano le vecchie regole, secondo le quali tutti i viaggiatori che subiscono disservizi seppur dovuti al maltempo e alle sue gravissime conseguenze, possono chiedere compensazioni.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Sanità, Grimaldi (Verdi Sinistra): Cirio e Meloni affrontino l’emergenza delle liste d’attesa

Per garantire il diritto alla salute
“Il ricorso alla Sanità a pagamento è l’esito di prestazioni prescritte da medici che i cittadini non riescono a ottenere in tempi adeguati. Negli anni del Covid in Italia sono stati persi 1,3 milioni di ecografie all’addome, 3,1 milioni di elettrocardiogrammi e più di mezzo milione di mammografie, una prestazione ambulatoriale su cinque è stata rinviata. La spesa privata degli italiani è passata dai 34,85 miliardi di euro del 2019, ai 37 miliardi del 2021. La metà di questa spesa è per visite specialistiche e interventi” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, oggi in piazza a Torino alla manifestazione in difesa della Sanità pubblica, indetta da ordini professionali, sindacati e associazioni.
“È tempo che il Governo affronti insieme alle Regioni l’emergenza delle liste d’attesa per garantire il diritto alla salute e attuare l’articolo 32 della Costituzione” – prosegue Grimaldi. – “Il Parlamento un anno fa ha deciso di portare al 2 per cento del Pil la spesa militare in Italia. Vale a dire circa 38 miliardi di euro all’anno, quasi il doppio dei 21,4 miliardi di euro che abbiamo speso nel 2019, prima della pandemia. Disarmiamoci, scegliamo la pace e mettiamo tutte le risorse nel sistema sanitario nazionale. La destra al Governo delle regioni vuole ancora più autonomia, vuole il federalismo fiscale ma la gestione della sanità regionale dovrebbe farci riflettere di quanto soprattutto in Piemonte Lega e Fratelli d’Italia non abbiano saputo nemmeno gestire i poteri ordinari”.

Le foto di Solano e Gigli

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Magnifica Torino /  Il Monviso visto dal Lago Fiorenza e la via Lattea. Foto di Giampaolo Gigli. Un tramonto suggestivo dietro la Mole, di Vincenzo Solano.

Controlli nelle zone della movida, multati sette locali

Nella scorsa notte hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in Piazza Vittorio Veneto,  Piazza Santa Giulia, via Giulia di Barolo, via Vanchiglia, via Bonafous, via Mattero Pescatore, via Berthollet, via Saluzzo e via Belfiore.

Complessivamente, sono stati sottoposti a controllo 319 persone e diversi locali pubblici, dei quali 5 locali di ritrovo ubicati nella zona di Piazza Vittorio Veneto/Lungo Po Cadorna, e 7minimarket/esercizi di somministrazione ubicati nel quartiere San Salvario e in centro città.

Di questi, con l’ausilio della Polizia Municipale, in 4 è stata riscontrata e sanzionata, con ammenda di 160 €, la vendita di alcolici dopo le ore 21; in uno, la vendita di alcool dopo le ore 24: in questo caso l’ammenda ammonta a 6666,67 €.

Un esercizio di somministrazione di via S. Domenico è stato sanzionato  per occupazione abusiva del suolo pubblico, omessa esposizione dei prezzi, violazione del regolamento sull’inquinamento acustico, con ammenda di circa 2400 €, ed uno in via Balbo per riproduzione di musica ad alto volume con ammenda di 160€.

L’impronta idrica dei rifugiati, studio del Politecnico di Torino

Le implicazioni per i Paesi più aridi

Pubblicata su Nature Communications l’analisi di Marta Tuninetti del Water Food Lab del Politecnico in collaborazione con il Laboratory for Coupled Human Water System della University of Notre Dame

 

Il numero di rifugiati a livello globale è quasi raddoppiato tra il 2005 e il 2016, passando da 12,1 a 23,1 milioni – l’aumento più consistente mai registrato. Milioni di persone sfollate a causa dei conflitti (Palestina, Syria, Iraq e Afghanistan in particolare) hanno trovato rifugio in paesi, spesso confinanti, situati in zone climatiche aride e semi-aride, in molti casi caratterizzate da pesanti condizioni di scarsità idrica.

Fino ad oggi non era chiaro quale fosse l’entità della pressione dei rifugiati e quanta di essa sia dovuta alla domanda di cibo di queste popolazioni in fuga sui paesi ospitanti.

Per rispondere a tale domanda  e fornire un quadro attendibile supportato da dati oggettivi, Marta Tuninetti del Politecnico di Torino – DIATI (WatertoFood Lab) e i ricercatori del Laboratory for Coupled Human Water System, diretto dal professor Marc Muller della University of Notre Dame, hanno sviluppato un’analisi innovativa che quantifica le implicazioni dei flussi migratori per le risorse idriche e le possibili soluzioni per preservarle.

I risultati, riportati sull’articolo pubblicato da Nature Communications – DOI 10.1038/s41467-023-38117-0, dimostrano che l’aumento della domanda di acqua – pari a 31 km3 nel 2016 – si è concentrato principalmente in alcuni Paesi tra cui Pakistan, Iran, Turchia, Libano e Giordania, ovvero in zone geografiche caratterizzate da livelli di scarsità d’acqua simili a quelli dei paesi di provenienza dei rifugiati. Secondo lo studio, i paesi ospitanti tendono tipicamente ad avere sistemi produttivi più efficienti dal punto di vista idrico, diete caratterizzate da prodotti più idro-esigenti (ovvero con maggiore impronta idrica) e sistemi alimentari principalmente locali e poco dipendenti dal commercio internazionale.

In generale, spiegano gli autori, lo stress idrico associato all’aumento del consumo di cibo non è risultato essere un problema importante nella stragrande maggioranza dei Paesi di destinazione dei rifugiati, compresa l’Unione Europea, ma è risultato invece avere profonde implicazioni soltanto per alcuni Paesi. Ad esempio, si è scoperto che i movimenti di rifugiati hanno contribuito all’aumento dello stress idrico in Giordania fino al 45-75%.

“Sebbene le implicazioni appaiano minime nella maggior parte dei Paesi – spiega Marta Tuninetti – il nostro studio suggerisce che esse possono dimostrarsi gravi nei Paesi che stanno già affrontando un elevato stress idrico o dove lo stress aumenterà in relazione agli effetti del cambiamento climatico. Questi paesi devono essere monitorati con particolare attenzione poiché tendono attualmente a fare affidamento prevalentemente sulle risorse idriche locali per la produzione alimentare. Il commercio globale potrebbe diventare in questo caso uno strumento per alleviare il potenziale stress idrico a cui alcuni Paesi sono sottoposti quando sono oggetto di importanti flussi di rifugiati e ridurre al tempo stesso la vulnerabilità dei sistemi alimentari locali a crisi idriche.

I risultati mostrati nello studio forniscono un quadro chiaro ed esaustivo delle attuali implicazioni della migrazione dei rifugiati per le risorse idriche e offrono un supporto quantitativo in grado di orientare ed ottimizzare le politiche di asilo e reinsediamento dei rifugiati sviluppate da UNHCR (UN Refugee Agency).

Di corsa in 700 per la ricerca

STRACANDIOLO-CORRI PER LA RICERCA

 

Successo di partecipanti per la tradizionale “corsa della solidarietà” a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, cui viene devoluto il ricavato delle iscrizioni. Raccolti 9 mila euro. Nella parte competitiva doppietta degli atleti di Torino Road Runners ASD: in campo maschile ha vinto Marco Mazzon, in quello femminile Nicole Cavallera.

Candiolo, 28 maggio – Grande successo di partecipanti, oltre 700, alla 24/ma edizione della “Stracandiolo-Corri per la ricerca”, la gara podistica del calendario regionale Fidal e Uisp che da sempre sostiene la lotta contro il cancro. Si è tornati ai numeri pre Covid, che aveva costretto a organizzare due edizioni “virtuali” della corsa. Caratteristica peculiare di questo evento ludico-sportivo è che il ricavato delle iscrizioni viene devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, organizzatrice in collaborazione con Torino City Marathon e Torino Road Runners ASD. Quest’anno sono stati raccolti circa 9 mila euro.

Nella parte competitiva, doppietta degli atleti di Torino Road Runners ASD: in campo maschile ha vinto Marco Mazzon , in 26’37”, in quello femminile Nicole Cavallera, in 31’53”.

La corsa, patrocinata dal Comune di Candiolo, è ormai un classico del podismo piemontese e si snoda su un percorso di 8,2 chilometri con partenza e arrivo all’Istituto di Candiolo – IRCCS. La 24/ma edizione della Stracandiolo ha avuto una novità: all’interno dell’Istituto è stata data anche ai più piccoli la possibilità di correre a favore della ricerca con la “Junior Run” (categorie esordienti, ragazzi e cadetti), su distanze che andavano dai 400 ai 2 mila metri.

Commentando il successo dell’edizione 2023 della Stracandiolo-Corri per la Ricerca, il Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Gianmarco Sala, ha affermato: “E’ significativo che la partenza e l’arrivo di questa edizione si siano svolti sotto la grande gru simbolo di  “Cantiere Candiolo”, l’importante piano di sviluppo dell’ Istituto di Candiolo IRCCS, che prevede nuovi spazi a disposizione di medici, ricercatori e, soprattutto, dei pazienti e delle persone a loro vicine. Se Candiolo cresce è grazie anche ad eventi come la Stracandiolo-Corri per la Ricerca. Siamo molto grati al mondo dello sport che è da sempre al nostro fianco e ci sostiene con grande generosità”.

Hanno sostenuto la manifestazione: Chiusano Immobiliare, Banca dei Territori del Monviso, Ambrogio Trasporti e Startari Sabbiature.

In memoria dei martiri della Buonaria

Chiusa San Michele. Sabato 27 maggio al monumento della Buonaria, in borgata Basinatto, si sono ricordati gli 11 giovani fucilati in quel luogo il 26 maggio 1944.
Amministratori comunali, Anpi, Parroco, associazioni, studenti e preside del Liceo “Cottini”, familiari dei caduti, cittadini…insieme per rinnovare Memoria, riconoscenza e impegno perché il sacrificio di quei giovani possa rompere il muro di indifferenza che spesso ci circonda.

Focus Syrah, degustazione di Go Wine a Torino

In Biblioteca Nazionale alla scoperta del Fondo 1904

I visitatori verranno accompagnati in un viaggio tra carte e volumi giunti in Biblioteca Nazionale dopo il rovinoso incendio del 1904. Rifuggendo il cliché che relega la cultura al ruolo sociale di intrattenimento, svago, curiosità o di esclusivo interesse per specialisti, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino ha voluto riunire le competenze di diversi professionisti, quali storici, archivisti, bibliotecari ed informatici, per indagare e valorizzare i Doni 1723-1904, custoditi presso la Biblioteca, al fine di mettere in luce le diverse implicazioni storico-culturali legate a uno dei momenti più drammatici e significativi della vita plurisecolare della Biblioteca, in relazione al suo ruolo – riconosciuto a livello internazionale – di custode di un patrimonio di conoscenza inestimabile per l’intera collettività.

In particolare, il più consistente sub Fondo 1904 fu costituito in seguito a quello che è considerato il più rovinoso dei tre incendi che colpirono il prestigioso Istituto torinese. Le fiamme dilagarono in Biblioteca nel 1667, nell’ allora Libreria Ducale, nel 1942, durante il Secondo Conflitto Mondiale e appunto tra il 25 e il 26 gennaio del 1904.
Di tale incendio resta viva la memoria poiché ampiamente documentato da fotografie e dai resoconti della cronaca giornalistica dell’epoca. Le perdite per la Biblioteca furono ingenti, soprattutto per ciò che concerne l’importante patrimonio manoscritto ivi conservato, di cui si stima andò perso circa un terzo del posseduto (1500 su 4500 volumi).
All’epoca il fatto mosse le coscienze della cultura italiana, europea e internazionale poiché la Biblioteca torinese corrispondeva con studiosi e accademie di tutto il mondo. All’enorme impressione suscitata dal fatto seguì un’immediata gara di solidarietà per cercare di reintegrare in qualche modo le perdite subite con una nutrita serie di lasciti e donazioni da parte di Istituti culturali e privati di ogni parte del mondo. E così dalla solidarietà della cultura italiana e internazionale nacque l’inedita raccolta libraria poi denominata Fondo 1904.

I libri viaggiarono accompagnati da lettere e documenti da ogni angolo del mondo verso Torino per risarcire la Biblioteca dell’enorme perdita subita. I visitatori avranno l’opportunità di riscoprire le tappe di questi viaggi accompagnati dai bibliotecari e gli archivisti della Culturalpe s.c., che si è occupata del riordino dell’archivio ed è attualmente attiva nel progetto di catalogazione, inventariazione e valorizzazione del Doni giunti alla Biblioteca, con la collaborazione dell’Associazione Amici della Biblioteca ABNUT
Tre visite guidate l’8 giugno: alle ore 12.00, alle ore 13.00 e alle ore 14.00. Durata circa 45 minuti. Prenotazione obbligatoria a bu-to.eventi@cultura.gov.it

Assoluti Lifesaving: i risultati del Team Dimensione Nuoto

Quattro portacolori del Team Dimensione Nuoto hanno preso parte agli Assoluti Lifesaving di Riccione, i campionati italiani di Salvamento. I nostri atleti si sono cimentati sia nelle prove individuali, sia nelle staffette. Ecco i risultati conseguiti.

Gabriele Lassandro: Torpedo 58°, Super Lifesaver 46°, 50 trasporto manichino con pinne 40°, 50 pinne 44°.

Rebecca Lassandro: Super Lifesaver 31^, Percorso Misto 51^, 50 con pinne 29^, Torpedo 29^,  50 trasporto manichino con pinne 23^.

Emma Tartara: 50 ostacoli 13^, 50 pinne 48^, Percorso Misto 54^, Super Lifesaver 77^.

Mattia Levati: 50 ostacoli 30°, 200 ostacoli 49°

Staffette: Line Throw 13°, Mixed Pool Lifesaver 18^.

TUTTI I RISULTATI