ilTorinese

Carcere di Ivrea, Grimaldi (Verdi Sinistra): Se c’è stata tortura è una ferita per la collettività

“Già anni fa, dopo la prima inchiesta avviata nel 2015, avevamo visitato il Carcere di Ivrea e denunciato una situazione esplosiva, che aveva provocato un susseguirsi ininterrotto di aggressioni, rivolte, tentati suicidi, richieste di trasferimento. Una situazione in cui i carcerati lamentavano non solo sovraffollamento, assenza di alternative alla reclusione tout court, ma veri e propri abusi. Oggi scopriamo una nuova inchiesta con 45 funzionari indagati per tortura, falso in atto pubblico e altri reati. Ci aspettiamo che la verità venga al più presto alla luce, se ci sono state gravi violazioni dei diritti umani occorre intervenire subito” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

“Leggere di una ‘cella liscia’ e di una ‘cella acquario’ riservate alle botte a all’isolamento mi fa rabbrividire” – prosegue Grimaldi. – “Aspettiamo gli esiti dell’inchiesta, ma non smetteremo mai di dire che il nostro grado di civiltà si misura su come trattiamo le persone private della loro libertà. Se i reati ipotizzati fossero confermati sarebbe una ferita per tutta la collettività”.

Il tempo ritrovato al Conservatorio Verdi

mercoledì 23 novembre 2022 – ore 20.30

Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni

serie dispari

 

Ensemble IL TEMPO RITROVATO

Francesco Manara, Piergiorgio Rosso violini

Simone Briatore, David Briatore viole

Massimo Polidori, Francesca Gosio violoncelli

 

CONCERTO IN RICORDO DI ANDREA ALPESTRE

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Quintetto in sol minore K.516

 

Johannes Brahms (1833-1897)

Sestetto in sol maggiore op. 36

 

comunicato stampa

 

IL TEMPO RITROVATO è un ensemble a formazione variabile nato in occasione dell’omonimo progetto online dell’Unione Musicale realizzato durante il periodo di lockdown e tuttora disponibile sul canale YouTube dell’ente torinese. Il progetto è nato come riflessione sul tempo e sul senso del fare musica insieme ed è l’occasione per riportare in città alcuni dei più brillanti musicisti che, a partire dagli studi al Conservatorio di Torino, hanno realizzato importanti carriere come solisti, come prime parti di alcune delle più prestigiose orchestre o come membri di ensemble cameristici di primo piano.

Dopo l’esordio dal vivo dello scorso maggio, l’Ensemble IL TEMPO RITROVATO torna sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi mercoledì 23 novembre 2022 alle ore 20.30.

 

«Questo progetto cameristico – ha affermato Antonio Valentino – rappresenta, per alcuni eccezionali artisti torinesi che hanno condiviso un lungo percorso di studi e di crescita professionale, l’opportunità di tornare a lavorare insieme, anche a distanza di molti anni. Lo scambio di idee e di energie che si genera ogni volta che ci si ritrova fa nascere un vero e proprio laboratorio di musica da camera, dove tutti sono disponibili a dare e ricevere nuovi spunti, mettendosi in gioco anche in repertori inediti e al di fuori delle formazioni stabili».

 

Per il secondo concerto dal vivo l’Ensemble torna in formazione di sestetto per archi: protagonisti Francesco Manara, violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala e Piergiorgio Rosso, violinista del Trio Debussy; Simone Briatore e David Briatore, prime viole rispettivamente dell’Orchestra di Santa Cecilia di Roma e dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste; i violoncellisti Francesca Gosio del Trio Debussy e Massimo Polidori, prima parte dell’Orchestra del Teatro alla Scala.

 

Il concerto è dedicato ad Andrea Alpestre, musicista torinese, professore d’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, recentemente scomparso. Alpestre ha condiviso con i musicisti dell’Ensemble il progetto IL TEMPO RITROVATO, oltre agli anni della formazione al Conservatorio di Torino e a molte altre avventure musicali.

 

Sui leggii due capolavori del repertorio da camera per archi: il Quintetto in sol minore K. 516 di Mozart e il Sestetto in sol maggiore op. 36 di Brahms. «Queste composizioni – prosegue Antonio Valentino – sono state scelte con l’intento di richiamare il pubblico alla piacevolezza dell’ascolto: un omaggio alla bellezza della musica da camera e al piacere di ritrovarsi per suonarla insieme».

 

Il Quintetto in sol minore K 516 rappresenta senza dubbio uno dei vertici assoluti della produzione cameristica mozartiana. Scritto nella tonalità di sol minore raccoglie una mescolanza di drammaticità e inquietudini. I materiali sono raccolti in una scrittura densa e raffinata che esalta le potenzialità espressive e tecniche degli archi. La vena oscura irrompe in questa partitura, facendo risuonare terribile la sua voce: un urto emotivo di cui sarà capace la Sinfonia K. 550, nella stessa fatale tonalità. Nato insieme al Quintetto K. 515 nel 1787, la composizione vide la luce quando Mozart aveva già compiuto piena esperienza del nuovo stile quartettistico, del quale questi nuovi Quintetti sono – come si è osservato – una applicazione più articolata sotto il profilo dell’equilibrio strumentale e formale. I due lavori devono essere considerati come gemelli, dal momento che esplorano, con due risultati distinti e fra loro complementari, gli stessi principi di grandi ambizioni strutturali e profondità di contenuti.

 

Iniziato da Brahms nell’estate del 1864 a Baden-Baden, il Sestetto in sol maggiore op. 36 fu portato a termine nell’inverno successivo a Vienna. Pubblicato da Simrock nel 1866, fu eseguito per la prima volta a New York, ma la presentazione “ufficiale” ebbe luogo a Vienna il 3 febbraio 1867. Il Sestetto ha un sottotitolo, Agathe, riferimento esplicito a un doloroso episodio autobiografico. Nell’estate del 1858 Brahms soggiornò per qualche settimana a Göttingen, dove conobbe e si innamorò di Agathe von Siebold. Pur amandola, Brahms decise di lasciare Göttingen e non rivide mai più la giovane. Il pensiero di questo amore lo tormentò per molto tempo e quando, qualche anno più tardi, mise mano al suo secondo Sestetto per archi, volle inserirvi un omaggio alla donna che forse aveva più amato: inserì nel primo movimento un motivo che utilizza le lettere del nome AGATHE. Sembra che Brahms, parlando di questa sua opera, abbia affermato: «Qui mi sono liberato del mio ultimo amore».

 

Sabato ritorna la Giornata della Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus

Torna sabato 26 novembre prossimo la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, dal titolo “Preoccupazione per l’aumento della povertà, appello a donare la spesa per chi è in difficoltà”. L’iniziativa vedrà impegnati in Piemonte oltre 12 mila volontari, presenti in 1386 punti vendita, per invitare a donare prodotti a lunga conservazione.

Nel 2021, grazie alla Colletta Alimentare, sono state raccolte settemila tonnellate di cibo (in Piemonte 548, equivalente a più di un milione di pasti, una parte delle 9100 tonnellate raccolte in tutto il 2022).
Dall’inizio dell’anno a oggi sono state ottantacinquemila in più le richieste ricevute, che hanno fatto salire a un milione e settecentocinquantamila le persone aiutate. In questo difficile momento economico e sociale, Banco Alimentare deve far fronte a un aumento del 45% dei costi di gestione tra logistica, trasporti e energia elettrica, ad un calo del 30% delle donazioni economiche da parte di aziende e privati. Banco Alimentare fa appello alla solidarietà di tutti, invitando a partecipare alla Ventiseiesima Giornata della Colletta Alimentare. In tutta Italia saranno 140mila i volontari impegnati, che inviteranno a comprare prodotti a lunga conservazione, quali verdure in scatola, tonno e carni in scatola, polpa o passata di pomodoro, olio, alimenti per l’infanzia quali omogeneizzati e latte in polvere. I volontari indosseranno una pettorina arancione, nuovo colore di riconoscimento presente nel logo Banco Alimentare, che verrà utilizzato anche per i sacchetti forniti per far la spesa.
Le settemila tonnellate di cibo che sono state raccolte nel 2021 equivalgono a quattordici milioni di pasti (un pasto è equivalente a un mix di 500 grammi di alimenti, in base ai Larn, i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana, per un controvalore economico di oltre venticinque milioni di euro).
Parteciperanno alla Colletta Alimentare 2022 Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare del Comune di Torino, presso il Carrefour di Corso Grosseto 330, alle 11.30, e S.E.R. Monsignor Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, in un supermercato da definire alle 09.30.
Per il secondo anno consecutivo il calciatore Giorgio Chiellini sarà Testimonial della Colletta Alimentare, protagonista di uno spot radio e televisivo di lancio dell’iniziativa solidale realizzato da Mate Agency.
“Siamo preoccupati per la situazione che stiamo cogliendo nel nostro Paese, con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta, o rischiano di scivolarci, nonostante abbiano un lavoro – afferma Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus – È fondamentale continuare a sensibilizzare coloro che possono compiere un concreto atto d’aiuto. La Colletta Alimentare rappresenta un gesto educativo semplice e di carità, che promuoviamo da oltre un quarto di secolo. Partecipare a questa iniziativa significa contrastare l’indifferenza e favorire la condivisione, compiendo un gesto concreto a cui tutti siamo invitati”.
La Colletta Alimentare rappresenta il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare Onlus aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2022, indetta da Papa Francesco, resa possibile grazie alla collaborazione dell’Esercito Italiano, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Bersaglieri, Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, CDO Opere Sociali e del Lions Club International.
Il numero di assistiti nel 2022 risulta in linea con quelli dell’anno scorso, cui va aggiunta la gestione delle emergenze, su tutte quella dei profughi ucraini. Aumentano del 45% come a livello nazionale, i costi di gestione. Per ogni pasto le spese sono salite da 0,07 euro a 0,10 euro.

Abbonamenti per incentivare l’uso dei mezzi pubblici

Mobilità sostenibile e qualità dell’aria, nuovo bando per incentivare l’uso dei mezzi pubblici per dipendenti di enti e imprese

La misura, che aprirà a breve, prevede il cofinanziamento regionale per l’acquisto di abbonamenti annuali, è rivolta a enti e imprese con sede sul territorio regionale, dotate di mobility manager e di un Piano spostamenti casa-lavoro. Marnati: «Incentivare la mobilità sostenibile per migliorare l’impatto sulla qualità dell’ambiente». Gabusi: «L’uso dei mezzi pubblici ha impatto positivo anche sulla viabilità e la sicurezza nel trasporto»

Incentivare l’uso dei mezzi pubblici per migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute: questi gli obiettivi principali del secondo bando, che sarà pubblicato a breve, che conterà su una dotazione finanziaria complessiva di 3 milioni e 224mila euro, per dipendenti di enti e imprese.

«Si tratta di iniziative che vanno nella direzione dell’incentivazione della mobilità sostenibile con un miglior impatto sulla qualità dell’ambiente e della riduzione delle emissioni in atmosfera – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Mi auguro che queste misure possano avere un ottimo riscontro da parte delle aziende e dei loro dipendenti in quanto considero l’incentivo particolarmente utile per spingere nella direzione dell’utilizzo dei mezzi pubblici che, considerando anche l’aumento dei costi del carburante, in un momento in cui l’inflazione è ormai arrivata a tassi a doppia cifra, rappresenta un’opportunità da sfruttare».

«Siamo consci che la Regione ha un ruolo chiave nei processi verso macro-cambiamenti – aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Gabusi – L’uso dei mezzi pubblici ha un impatto positivo su più livelli: ambiente, viabilità, sicurezza nel trasporto, oltre a incentivare uno stile di vita meno sedentario. È nostro obiettivo promuovere con continuità queste iniziative, con un dialogo continuo con aziende e pendolari»

La misura, sulla falsa riga di quella avviata a maggio del 2022 e chiusa nel luglio successivo, è rivolta a enti e imprese che hanno sede sul territorio regionale, che siano dotate di mobility manager e di un piano spostamenti casa-lavoro.

Nella sostanza, per il dipendente di imprese o enti che rispondano ai requisiti citati e che aderiranno alla nuova misura che sarà messa in campo dalla Regione, la scelta di usufruire di un mezzo pubblico per recarsi al lavoro comporterà un risparmio di almeno il 50% sul costo dell’abbonamento annuale, derivato dal cofinanziamento regionale, nella misura del 30% e di almeno del 20% dell’impresa o dell’ente.

Si tratta di una misura che si inquadra nell’ambito delle azioni per il miglioramento della qualità dell’aria e delle politiche per la mobilità sostenibile e che si assomma a quelle già messe in atto, con la finalità di disincentivare l’utilizzo dell’auto privata specialmente nei mesi invernali quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli all’accumulo di inquinanti.

Torinesi “depressi”. Tra bollette e burocrazia in cerca di ripresa

Ci si mette pure un’agenzia di ricerche sociali nel dire e dirci,  a noi Torinesi, che siamo depressi, pessimisti sul presente e sul futuro della nostra città. Sai che novità.
 Ciò che brucia maggiormente è la comparazione con altre città italiane come Milano, Bologna, Roma, o città europee  da Copenaghen, Monaco, Lione, dove ci vede sempre “soccombenti”. Insomma la nostra Grande Torino con un Grande passato, ma ora l’ alternativa è quello di scappare. E stavolta, purtroppo, non ci si limita al mio proverbiale pessimismo.  Pure questi studi sociologici.
Eppure in Piemonte la crescita del prodotto interno lordo è in linea, se non superiore alla media europea. Ripeto, siamo oltre la frutta.
Siamo oltre il punto di non ritorno.  Eppure… Eppure… aumentano I turisti…
Dunque siamo ancora attrattivi.  Capitale di una Regione Piemonte Capitale mondiale della cucina e del buon vino. Eppure…
Eppure non riusciamo a riprendere il volo come oltre cento anni fa.  O come il dopoguerra. Alberto  Cirio e Stefano Lo Russo cercano una santa alleanza per spendere bene i soldi del Mef.  Ma sono già arrivati?  Si dice una parte, ma noi, francamente non ce ne siamo accorti. Comunque a fine anno dovrebbe arrivare un’altra trance.  Vedremo, sperando in  positive conseguenze.
I mali sono molti, moltissimi. Tra gli altri una burocrazia asfissiante e totalmente inefficiente.  Piccolo esempio ma estremamente indicativo. Negli ultimi mesi la Soris è scatenata.  Cartelle esattoriali a go-go. Nella lettera d accompagnamento, come da legge è indicato il responsabile del procedimento.  Come contattarlo? Mistero.
Telefoni per saperlo.  Ti risponde un call center che gentilmente, dopo quella mezz’ora d attesa ti dice che non sono autorizzati. Alternativa via internet. Prima data utile il 15 gennaio con l’intimazione che entro 5 giorni dal ricevimento ti devi mettere d’accordo  con Soris se no sono guai. Alternative?  Andarci di persona e sperare che l’eventuale supplica di entrare senza appuntamento sia accolta.  In questo caso la supplica è stata accolta e rateizzata. Però quanta fatica. Ma non ci preoccupiamo.  Arrivano i contributi contro il caro bollette . Ma arrivano veramente?  Forse… ma allora che dice la Meloni?  Cerchiamo di precisare. Vero sono arrivati 9 miliardi dall Europa.  Vero ma non a fondo perduto. Dobbiamo restituirli con gli interessi. Dunque?  Paghiamo noi in un secondo tempo con la tassazione normale aumentando il debito pubblico. Sono malfidente? Allora facciamo un altro caso. Le imprese a fine anno possono riconoscere ai propri lavoratori un bonus proporzionato alle bollette  pagate quest’anno.  Appunto, non sono soldi che lo Stato italiano ti regala.
Sono soldi delle imprese.  Dunque un costo che non ricade su tutti, ma solo delle imprese.  Lo Stato si limita a non chiederti le tasse sul percepito.  Il tutto mi sa di presa in giro. Ovviamente per rimanere nell’ambito di una civile esposizione. Non lasciandosi andare in intuitivi impropreri. Ultima cosa: pace fiscale.  Concretamente rottamazione delle cartelle, alias lo Stato si accontenta di poco visto che l’alternativa è non avere niente. Ed anche qui, mi sa, ne vedremo delle belle e come si dice tra il dire e il fare c è di mezzo il mare. E il mare, anzi l’oceano in Italia si chiama burocrazia.
Diciamocelo fino in fondo in fondo : non siamo messi bene.
PATRIZIO TOSETTO

“Giochi siderali”, il barocco piemontese suggerisce satelliti e meteore

La mostra di Riccardo Cordero alla Reggia di Venaria sino al 18 giugno 2023

 

“Quale miglior luogo poteva esistere per le mie opere, se non quello dei giardini della Reggia di Venaria. Da anni infatti il mio lavoro trova ispirazione nell’architettura barocca piemontese, in quella dilatazione e contrazione dello spazio, nella contrapposizione quasi matematica di elementi curvi e spezzati che ritengo sia ben visibile nelle mie sculture.” Allora eccole qui, nella mostra curata da Guido Curto e visibile sino al 18 giugno 2023, immerse in un panorama nuovissimo, le nove grandi opere di Riccardo Cordero, realizzate tra il 2002 e il 2020, una sperimentazione che non ha mai cessato di essere tale, armoniosa e pressoché scientifica, un gioco continuo di creazioni, una materialità rilucente di acciaio e bronzo, esempi di linearità svettanti e di curvature che cercano di comporre l’angolo, sculture e monumenti importanti e grandiosi apprezzati lungo le strade torinesi come in tutto il mondo, procedimenti tangibili che derivano da studi su carta, bozzetti e piccoli modelli per prendere vita e forma, corpi che affondano nello spazio. Un lungo percorso quello di Cordero, una strada che giunge dalle prime esperienze informali al pop per orientarsi a partire dagli anni Novanta verso “forme essenziali, iconiche, visionarie”, capaci altresì di guardare indietro alle forme antiche, alle forme di architettura cui il Piemonte è ricco.

 

Albese d’origine, ottantenne, titolare della cattedra della Scuola di Scultura fino al 2002 alla torinese Accademia Albertina di Belle Arti, dove aveva iniziato il proprio percorso artistico, è un nome affermato non soltanto in Italia ma a livello internazionale, negli Stati Uniti ad esempio (è del 1993, in Pennsylvania, per la Lookout Park Foundation, l’installazione “Grande Ferro”) e soprattutto in Cina dove realizza tra l’altro opere come “Cometa” per il Rose Garden Park di Taiwan, nel 2006, e “Meteora” in acciaio per lo Sculpture Park di Shangai (2005-2006). Nel 2021 è tra i vincitori del concorso bandito a Pechino per le Olimpiadi e Paraolimpiadi Invernali. Importanti in egual modo le opere pubbliche nel contesto torinese, dalla GAM (“Disarticolare un cerchio”, 1993) al Parco della Pellerina a Piazza Galimberti (“Chakra”, 2005-2006)

Eccole qui allora le forme che nel vasto spazio di Venaria creano i “Giochi siderali”, asteroidi, meteore, satelliti, orbite siderali a comporre una inattesa costellazione che legittimamente si fonde con la natura che la circonda, una selva di nuove prospettive a perdita d’occhio, poste nel Parco basso lungo il viale tra l’Allea Centrale e il “Potager Royal” e, nel Parco alto, lungo l’Allea di terrazza. Tra le opere esposte, “ET”, del 2007, tre punti ricurvi a poggiare sul terreno e un groviglio di curve spiralate, che s’avvolgono e si liberano per un attimo, sotto la luce dell’esterno arricchita dall’acciaio inox satinato che le forma; e “Asteroidi Siri”, del 2022, un grande cerchio sbalzato e interrotto nella propria uniformità, il colore scuro dell’acciaio corten che signorilmente s’interseca tra quelli naturali di questo paesaggio autunnale.

 

Elio Rabbione

 

 

Nelle immagini: Riccardo Cordero, “ET”, 2007, acciaio inox satinato; Riccardo Cordero, “Asteroidi Siri”, 2022, acciaio corten.

I calendari dell’Avvento creati dagli anziani

L’attesa del Natale, la magia dei giorni che lo precedono, le luci e le decorazioni… è questo il periodo dell’anno più amato dai bambini ma non tutti possono viverlo con la spensieratezza che la loro giovane età meriterebbe.

È pensando a loro che Orpea Italia, divisione italiana del Gruppo Orpea, attore di riferimento mondiale nella presa in carico globale e nella cura delle persone fragili, ha ideato il progetto “Insieme. Aspettando il Natale.” È da tempo che gli anziani ospiti delle rsa del gruppo stanno lavorando per creare con le loro mani dei calendari dell’avvento solidali destinati ai reparti infantili degli ospedali del territorio o a piccole associazioni locali che si occupano di bimbi con difficoltà fisiche, emotive o sociali.

Quadretti natalizi, lavoretti ai ferri, portachiavi, giochini e collanine hand made… 24 caselle da aprire, 24 regali da scoprire per vivere insieme un dicembre magico all’insegna della solidarietà.

Un calendario che fa bene due volte: ai “nonni” che lo creano ai “nipoti” che lo ricevono. Gli anziani sono, e devono sentirsi, utili e preziosi per la comunità. E così il loro tempo e le loro abilità si trasformano in un messaggio d’amore per i bambini in difficoltà.

Anche Torino e provincia sono protagoniste dell’iniziativa: la Residenza Richelmy di Torino e la clinica Villa Turina Amione di San Maurizio Canavese doneranno i loro manufatti ai bambini dell’Ospedale Regina Margherita. L’rsa Casa Mia Borgaro ha scelto invece l’associazione di volontariato “Ospedale Dolce Casa ODV” che opera presso la S.C. del Presidio Ospedaliero di Ciriè (TO). La Casa Di Cura Villa di Salute di Trofarello sostiene La Collina degli Elfi di Govone (CN), un progetto dedicato alle famiglie con bambini malati di cancro che hanno ultimato le terapie e iniziato il loro percorso di recupero. Infine la Residenza Consolata di Grugliasco farà la sua donazione all’Associazione Amici di Minipuzzle di Torino, una realtà socio-sanitaria ad alta valenza riabilitativa in Piemonte rivolta a minori di età fino ai 16 anni, con diagnosi di lesione cerebrale acquisita.

 

“Insieme. Aspettando il Natale è un’iniziativa che si coniuga con altre attività svolte durante tutto l’anno nelle nostre strutture e volte all’incontro intergenerazionale tra anziani e bambini. Un fattore arricchente che ha comprovati effetti positivi per entrambe le generazioni – racconta Alessandra Taveri COO Orpea Italia – In questo caso, oltre ai benefici che i laboratori di manualità hanno di per sé si aggiunge il valore immenso della finalità del lavoro, che per i nostri ospiti è stato determinante”.

 

In Italia le RSA e le Cliniche di Orpea coinvolte nell’iniziativa sono:

–        Torino. Residenza Richelmy per Ospedale Regina Margherita di Torino.

–         San Maurizio Canavese (TO). Villa Turina Amione per Ospedale Regina Margherita di Torino.

–         Trofarello (TO) Casa Di Cura Villa di Salute per La Collina degli Elfi – Govone (CN).

–         Grugliasco (TO). Residenza Consolata per Associazione Amici di Minipuzzle di Torino.

–         Borgaro (TO) Casa Mia Borgaro per l’associazione di volontariato “Ospedale Dolce Casa ODV” che opera presso la S.C. del Presidio Ospedaliero di Ciriè (TO).

–         Venezia. Residenza Venezia per l’associazione Casa Nazareth “Amicizia” di Marghera.

–         Asti. Casa Mia Asti per il Reparto Pediatria Ospedale Cardinal Massaia di Asti.

–         Nizza Monferrato (AT). Casa Mia Rosbella per la comunità Il Piccolo Principe della Cooperativa La Strada di Costiglione d’Asti (AT).

–         Novara. Residenza Mater Dei per Associazione Casa Alessia Onlus di Novara.

–         Belgirate (VB). Residenza Arcadia per l’associazione Merlino Onlus di Lesa (NO).

–         Segrate (MI). Residenza San Felice per la Parrocchia San Giuliano di Cologno Monzese.

–         Lentate sul Seveso (MB). Villa Cenacolo per l’Istituto Comprensivo Enrico Toti- scuola dell’Infanzia di Lentate sul Seveso.

–         Verdello (BG) Casa Mia Verdello per TAU Onlus di Bergamo.

–         Sanremo (IM). Residenza Julia per Centro di aiuto alla vita A.P.S. di Sanremo.

–         Casier (TV). Casa Mia Casier per l’associazione ‘Per mio figlio’ che opera presso l’Ospedale di Treviso.

–         Maserada (TV). Residenza Tre Carpini per AILS Cooperativa della provincia di Treviso.

–         Trieste. Residenza Ad Maiores per Ospedale Burlo Garofalo di Trieste.

Ecco i giovani artisti di Area Sanremo

CONCORSO GRATUITO CHE FA ACCEDERE 4 TALENTI EMERGENTI
ALLA SERATA FINALE DI
“SANREMO GIOVANI”

FELLOW SELEZIONATO DAL PIEMONTE

 

DIREZIONE ARTISTICA: AMADEUS

ORGANIZZAZIONE: FONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO

 

Si è conclusa la fase eliminatoria di AREA SANREMO 2022, il concorso gratuito che fa accedere 4 artisti emergenti alla serata finale di Sanremo Giovani!

 

Questi i nomi (in ordine alfabetico – elenco presente anche sul sito www.area-sanremo.it) di chi accede alle fasi finali di AREA SANREMO 2022:

CECILIA (singolo – Toscana), CLOUDIA (band – Campania), COLLA ZIO (band – Lombardia), DANIELE BIANCONI (singolo – Lazio), DELVENTO (singolo – Sicilia), DENTELLA (singolo – Lombardia), DEREK (singolo – Puglia), DIAMANTE (singolo – Calabria); DYNAMITE 36 (band – Toscana), ELISABETTA CONTE (singolo – Lombardia), ELLY (singolo – Lombardia), ETTA (singolo – Toscana), FELLOW (singolo – Piemonte), FIAT131 (singolo – Calabria), FRANCESCO DAL POZ (singolo – Veneto), GEA (singolo – Toscana), I TRISTI (singolo – Liguria), IL RESPONSABILE DELLE ACQUE (singolo – Basilicata), JAYDAR (singolo – Veneto), JORDÀ (singolo – Lazio), JORE (singolo – Lombardia), JUMA (singolo – Liguria), KASHMERE (singolo – Svizzera), LAMANTE (singolo – Veneto), LUCA FOL (singolo – Emilia-Romagna), MARCO FERRARI (singolo – Emilia-Romagna), MAYU (singolo – Svizzera), MEDA169 (singolo – Puglia), MICHELE & MARCOS (duo – Abruzzo), MINENA (singolo – Lombardia), MIRA (singolo – Campania), MONNAELISA (singolo – Emilia-Romagna), MOTUS (singolo – Puglia), NOOR (singolo – Marche), PIERFRAU (singolo – Lombardia), ROMEO & DRILL (duo – Lazio), SAMEBLUD (band – Lazio), SARAH TOSCANO (singolo – Lombardia), STEFANIA TASCA (singolo – Piemonte), STREA (singolo – Lombardia), TOMMASO IMPERIALI (singolo – Lombardia), V3N3R3 (singolo – Puglia), VALENTINA MORO (singolo – Lombardia), YATES NICOTERA (duo – Calabria), YURI PASCALE LANGER (singolo – Campania), ZO VIVALDI (singolo – Lombardia).

Le fasi finali del concorso si terranno sabato 26 e domenica 27 novembre.

I finalisti di Area Sanremo 2022, che saranno proclamati dalla stessa Commissione di Valutazione insieme ad Amadeus, avranno la possibilità di sostenere un’audizione davanti alla Commissione Musicale RAI, che decreterà i 4 artisti vincitori che parteciperanno alla serata finale di Sanremo Giovani.

La Direzione Artistica di Area Sanremo 2022 è di AMADEUS che, fin dall’inizio della sua conduzione al Festival di Sanremo, è sempre stato attento ai giovani, dando loro anno dopo anno la possibilità di mettere in luce il proprio talento artistico.

AREA SANREMO 2022 è una manifestazione organizzata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, presieduta dall’Avv. Filippo Biolé.

La Francia c’è! Terza giornata mondiale Qatar

Messico-Polonia 0-0
Danimarca-Tunisia 0-0
Francia-Australia 4-1
Rabiot(F)       Godwin(A)
Giroud(2)(F)
Mbappe(F)

La Francia,Campione del Mondo uscente,fa sentire tutta la sua forza e classe esordendo con una larga vittoria per 4-1 contro la malcapitata Australia.
La classe di Mbappè e compagni risulta evidente in tutta la gara:i transalpini lanciano un chiaro e forte segnale,chi ha ambizioni di vittoria finale dovrà fare i conti con gli attuali campioni del Mondo,veri favoriti per la vittoria della Coppa.Per quanto riguarda le altre gare finisce 0-0 e con poche emozioni lo scontro tra Danimarca e Tunisia, stesso risultato nella partita Messico-Polonia, dove Lewandoswki fallisce nella ripresa il rigore che avrebbe potuto portare in vantaggio i suoi.
Ricordiamo,nuovamente,la clamorosa sconfitta mattutina patita dall’Argentina contro l’Arabia Saudita

Enzo Grassano

Regione: Consiglio aperto contro la violenza sulle donne

Allasia ha ricordato anche gli stupri, facendo riferimento a quello – recente – avvenuto nel Collegio universitario di Torino e ha aggiunto: “Non è certo una situazione riservata all’Italia, anzi. Nel resto del mondo sono moltissimi i paesi in cui la condizione della donna è di pesante subordinazione e porta con sé violenze fisiche e psicologiche insopportabili, insieme all’impossibilità di scegliere il proprio partner, la propria vita, un futuro sereno. In Iran per esempio le giovani donne si ribellano a un sistema che le vorrebbe senza identità fisica, coperte, ombre di sé stesse”.Il presidente della Regione Alberto Cirio ha aggiunto che “un tema così grave non può essere limitato a una giornata di approfondimento. È giusto ricordare le vittime, ma anche pensare a ciò che si è fatto e a ciò che bisogna ancora fare. Ringrazio il presidente Chiamparino per aver adottato un Piano triennale a supporto dei centri antiviolenza e delle case rifugio, un Piano che ora sarà nostro impegno proseguire e rafforzare, perché l’idea che qualcuno possa sentirsi superiore a qualcun altro e, sulla base di questo, esercitare violenza fisica e psicologica, è abominevole”.

È intervenuta la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra: “il mio compito – ha affermato – è diffondere quanto contenuto nella convenzione Onu su minori coinvolti in tali violenze, che hanno diritto di essere protetti. La casa dovrebbe essere il luogo sicuro per eccellenza, eppure è qui che avvengono gli episodi più gravi di violenze fisiche, psicologiche e morali”.

Bruno Mellano, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha aggiunto che “la presenza nelle 13 carceri piemontesi di persone che hanno condanne per reati afferenti alla violenza di genere è significativo: solo nel 2021 sono state 268 le persone in carcere per reati classificati ‘sex offender’, altre 100 sono invece le persone in carcere per reati sentinella”.

Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile, ha elencato i dati dei femminicidi nell’ultimo anno in Italia: 125 dei quali 108 in ambito famigliare. “In Piemonte alcuni numeri sono in diminuzione ma comunque preoccupanti”, ha commentato.

Apprezzato l’intervento dei rappresentanti del Progetto Ambasciatori del Consiglio regionale, gli studenti George Macovei e Elena Rita Sette: “I giovani non vogliono più che tali questioni vengano trattate con superficialità, ma che sia garantito il loro futuro”. Macovei e Sette si sono poi soffermati su alcune situazioni discriminatorie, dai rientri serali al modo di vestirsi e al diritto delle relazioni interpersonali.

Il vice Presidente Associazione Iran Libero e Democratico Yoosef Lesani ha spiegato che dopo l’uccisione di Mahsa Amini da parte della cosiddetta polizia morale, diversi minorenni sono stati poi assassinati nel corso delle proteste. “In Iran la donna è discriminata, repressa e soggiogata, una situazione anacronistica e inaccettabile”.

La vice Presidente della Commissione pari opportunità Caterina Agus ha ricordato che il mondo social ha moltiplicato alcune discriminazioni e incentivato il retroterra culturale della violenza.

La dirigente della divisione di polizia anticrimine Barbara De Toma ha ribadito i dati relativi all’operato della Questura di Torino anticipati oggi sui quotidiani (link al Pdf). “È importante – ha detto – interrompere il ciclo della violenza, che altrimenti non ha mai fine”. Negli ultimi anni in effetti la recidiva nella provincia di Torino è calata notevolmente, sia per le violenze, sia per le molestie.

La consigliera di parità regionale Anna Mantini ha detto che non basta una legge a cambiare abitudini sociali, “ma parlare della violenza delle donne è indispensabile, non si pensi che sia un’inutile rito: il 25 novembre aumentano le richieste di aiuto, parlarne aiuta a capire che la soluzione c’è”.

La referente piemontese dell’Associazione donne in rete Francesca Brancato ha dichiarato che nelle ultime sentenze la violenza domestica è sempre meno citata, riducendo la gravità della violenza contro il genere femminile.

È quindi intervenuta Adriana Sumini dei Centri antiviolenza, che ha presentato il funzionamento dei centri di ascolto e del processo di accoglienza e supporto presso i Centri antiviolenza, le Case rifugio e altre strutture il cui obiettivo è la protezione dei soggetti maltrattati, facendo rete.

L’aumento dei maltrattamenti durante il periodo Covid è stato rammentato dalla rappresentante del Telefono Rosa Vittoria Maria Canavera. Nel 2021, ha poi aggiunto, sono state 4456 le richieste d’aiuto e 639 le donne accolte nelle strutture. “La centralità del Fondo vittime della Regione Piemonte – ha chiarito – oltre l’aiuto materiale, veicola un messaggio di vicinanza da parte delle istituzioni e per questo è ancor più fondamentale”.

La testimonianza del presidente dell’Associazione Cerchio degli uomini Andrea Santoro è quella di “un gruppo che cerca di fare la sua parte, dalla parte degli uomini, non solo con gli autori di violenza, ma anche nelle scuole combattendo gli stereotipi di genere e in generale per un ripensamento del ruolo dell’uomo come membro della famiglia”.

La vicepresidente dell’Associazione vittime di violenza, Simona Venuto, ha affermato che “le famiglie delle donne uccise hanno bisogno di essere sostenute dopo questi terribili episodi di violenza, soprattutto nel momento iniziale dopo il delitto”.

A nome di Cgil, Cisl e Uil ha preso la parola Bruna Tomasi Cont, della segreteria Cisl Piemonte: “Molto è stato fatto – ha dichiarato – ma auspichiamo di migliorare: dobbiamo fare di più per il lavoro delle donne, incentivare gli aiuti sociali e investire sulla formazione Stem (scienza, tecnologia, engeneering e matematica) delle ragazze”.

Per la segretaria reggente del sindacato Ugl Piemonte Silvia Marchetti. “la maggior parte dei femminicidi sono omicidi sviluppatisi in famiglia che hanno alla base stereotipi non ancora superati, anche nel mondo del lavoro, dove spesso ci sono molestie”.

Sara Zambaia, vicepresidente del Comitato diritti umani del Consiglio regionale, ha sottolineato l’importanza di questo Consiglio aperto: “Dare voce a questo mondo significa anche dare un merito alle donne che hanno denunciato e dare coraggio a chi ancora non l’ha fatto”.

Monica Canalis (Pd) ha detto che “talvolta si vede la famiglia come universo chiuso, con una sorta di visione privatistica. Questo modo di concepire la famiglia è riverbero di individualismo di donna e uomo: è necessario che la famiglia sia fortemente integrata con la comunità, sia nei momenti di gioia, sia in quelli di difficoltà”.

Silvana Accossato (Leu) si è soffermata sul ruolo degli uomini, “la consapevolezza maschile: importante la testimonianza dell’associazione maschile sentita oggi”, ricordando sia l’aspetto culturale, sia quello pratico e fattivo di queste iniziative.

Andrea Cane (Lega) è tornato sulla difficile condizione della donna in Afghanistan e in Iran. Ma in generale, “quando non si arriva alla morte, si compromette la salute fisica, morale e sessuale della donna: isolamento, incapacità di lavorare; gli stessi figli che assistono alla violenza nei nuclei familiari possono riportare danni psicologici gravissimi.

Mario Giacone (Monviso), si è detto convinto dell’utilità di questo Consiglio aperto: “Il problema continua infatti a essere grave: la violenza interessa una donna su tre. Tra il 2017 e il 2019 oltre 16mila donne sono andate in pronto soccorso con segni di violenza”.

Alessandra Biletta (Fi) ha affermato che il cambiamento culturale è necessario: “La violenza non  è solo un problema di ordine pubblico, ma soprattutto una questione di relazione donna-uomo. Per tale ragione si deve perseverare nell’opera di sensibilizzazione della società”.

Francesca Frediani (M4o) ha suggerito che “è fondamentale capire cosa succeda a una donna dopo la denuncia e cosa capiti poi all’uomo che l’ha maltrattata. Denunciare è una scelta difficile e dolorosa: dobbiamo intervenire sul dopo con forza”.

Domenico Rossi (Pd) ricorda le donne bruciate per stregoneria sino al 1600 inoltrato, anche in Italia e argomenta che il rapporto tra i sessi, con la sua complessità, attraversa tutte le epoche: “Riguarda gli individui, ma pure l’inconscio collettivo, a partire dalla gestione del potere nelle soietà”.

Letizia Nicotra (Lega) ha parlato di “numeri che fanno rabbrividire. Non c’è solo la violenza fisica, inaccettabile, ma anche quella psicologica: si pone la donna in posizione di subordinazione emotiva, con gravi ripercussioni. Disponiamo di una buona legge, il Codice rosso, bisogna sostenere le vittime e aiutarle in ogni fase”.

Sarah Disabato (M5s) ha affermato che la “violenza contro le donne è sistemica. La violenza maschile è l’espressione del patriarcato, un’oppressione non sporadico ma strutturale. Il femminicidio è solo la punta dell’iceberg: non è un fatto privato, c’è anche la violenza istituzionale.

Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha giudicato la violenza sulle donne “uno dei più vergognosi comportamenti umani. Il progresso di una società si deve misurare anche sull’eliminazione di abitudini inaccettabili. È giusto evidenziare il grande lavoro dei centri antiviolenza e delle case rifugio qui in Piemonte”.

L’assessore Vittoria Poggio ha definito, in conclusione, “una piaga sociale” la violenza contro le donne, “un fenomeno allarmante aumentato durante la pandemia: nel 2021 c’è stato un femminicidio ogni quattro giorni. Il comune denominatore è il fallimento della nostra società, talvolta incapace di accettare la parità nel rapporto di coppia”.