ilTorinese

Ecospiritualità, una quercia e una targa dedicate a Giancarlo Barbadoro

Presso il giardino della Biblioteca Comunale di Fiano Torinese

Domenica 4 giugno 2023 alle ore 17 verranno inaugurate la quercia e la targa dedicate a Giancarlo Barbadoro, Filosofo, Poeta, Musicista, Giornalista, Scrittore.

L’inaugurazione avverrà presso il giardino della Biblioteca Comunale di Fiano Torinese, via Roma 59, nel Comune a lui caro e con cui ha collaborato per molte iniziative.

La scelta del luogo è significativa in quanto proprio alla Biblioteca Comunale Giancarlo Barbadoro aveva presentato numerosi suoi libri di saggistica e poesia e dove teneva periodicamente serate di letture, musica e filosofia. Molte sue opere sono state date in dono alla Biblioteca.

Giancarlo Barbadoro è stato molto legato al Comune di Fiano, tanto che ha fondato l’Ecovillaggio di Dreamland che si trova in via G. Agnelli 2 dello stesso Comune, un centro policulturale in cui aveva fatto erigere un grande cerchio di pietre ispirato alla cultura celtica. Inoltre alla Scuola Media “Rosselli” di Fiano Barbadoro teneva corsi di Kemò-vad (meditazione dinamica) che ora continuano seguiti dall’attuale presidente dell’associazione Rosalba Nattero.

Giancarlo Barbadoro è stato definito “Teorico dell’Ecospiritualità” in quanto con esponenti di Comunità native di tutto il pianeta ha fondato la Ecospirituality Foundation, ONG in stato consultivo con le Nazioni Unite, per diffondere il concetto della filosofia ecospirituale, che egli riteneva potesse risolvere tutti i mali di una società basata sull’antropocentrismo. Con la Ecospirituality Foundation si è schierato a fianco di molte Comunità native di tutti i continenti portando le loro istanze all’ONU di New York e Ginevra.

È stato un grande attivista per i diritti degli animali, causa che sentiva più di ogni altra poiché li riteneva gli esseri più sfortunati della Terra. Sognava un futuro di pace e di fratellanza per tutti gli esseri viventi, un mondo basato sulla fratellanza e l’armonia tra tutte le specie viventi, tutti cittadini dell’universo che coabitano sullo stesso pianeta. Ora l’immenso patrimonio intellettuale che ha lasciato verrà portato avanti da chi ha raccolto la sua eredità spirituale che verrà conservata e divulgata presso il Centro Studi a lui dedicato.

All’inaugurazione interverranno:

Il Sindaco di Fiano, Dott. Luca Casale

L’assessore alla cultura, Andrea Nepote

Il direttore del Risveglio, Antonello Micali.

Introdurrà Rosalba Nattero, presidente Ecospirituality Foundation.

L’inaugurazione sarà accompagnata dal suono della cornamusa e dalla lettura di alcune poesie di Giancarlo Barbadoro.

La serata si concluderà all’Ecovillaggio di Dreamland, in via G. Agnelli 2, Fiano, con un buffet vegan offerto da SOS Gaia.

DOMENICA 4 GIUGNO 2023 ALLE ORE 17

Presso il giardino della Biblioteca Comunale di Fiano Torinese, via Roma 59

Per informazioni: tel 011 530 846 info@eco-spirituality.org www.eco-spirituality.org

Immigrati, organizzazione e solidarietà

A Vercelli piazza Mazzini tra Prefettura, Questura e la vecchia casa del popolo che ospitava la camera del Lavoro Cgil. Ci capitai nel lontano 1982 per un’assemblea dei soci di coop in affitto. Ci sono tornato con il pudore di chi vuole vedere e toccare con mano come sono trattati gli immigrati.
Sono ragazzi pakistani che da mesi sono costretti a bivaccare in attesa di essere riconosciuti nel loro status  di rifugiati politici.  Così il 21 maggio sono “salito” a Vercelli.
Una domenica diversa. Sede sala del seminario Vescovile. Stanze cariche di Storia, quella con la esse maiuscola.
La coop sociale Igea ha organizzato il tutto.
Molte presenze. Sala riempita, totale assenza della politica, dei politici locali.
Probabilmente l’argomento non interessava.
Tutto ruota intorno al professore Maurizio Ambrosini. Docente alla Statale di Milano di Sociologia delle migrazioni. Diverse pubblicazioni sull’argomento. Collaboratore del giornale Avvenire. E tante libere docenze per l’Europa. Non solo un intellettuale ma anche fondatore di Coop che operano nel settore dell ‘ accoglienza. Non solo uno studioso del settore… insomma uno che se ne intende. Parte dai numeri per poi motivare il perché delle politiche per l’accoglienza.
Siamo il 4’ paese europeo per numero di immigrati. Dopo Germania, Francia e Spagna.
Mediamente l’immigrato è vissuto come un problema dalla maggioranza degli italiani.
Forze politiche hanno , da decenni, costruito le loro fortune elettorali. Visto che non si sono visti i blocchi navali nel mediterraneo per il semplice fatto che non erano possibili e realizzabili. Brutta bestia l’ideologia che si sposa molte volte con la falsità.
L’accoglienza non è solo un fatto umanitario e caritatevole ma è anche un’occasione per affrontare e risolvere anche nostri problemi.
A ciò si oppone anche la nostra sconsolata burocrazia inefficace ed inefficiente.
La parola d’ordine dovrebbe essere: organizzazione. Purtroppo non è di questo nostro mondo , almeno in Italia. Encomiabile il volontariato in generale ed in questo caso il volontariato cattolico. Come le cooperative sociali. Quelle vere, ovviamente, come la coop Igea organizzatrice dell’incontro. E noi nel nostro piccolo dobbiamo aiutare queste esperienze.
Il fenomeno non diminuirà. Anzi si intensifichera’. Basta pensare all’Africa che ha superato il miliardo di persone.
Negarlo equivale a mentire a sé stessi ed agli altri. Speriamo che organizzazione e solidarietà vadano a braccetto.

PATRIZIO TOSETTO

SMA e attività fisica: i consigli degli esperti

 Per coltivare il benessere e l’inclusione sociale grazie allo sport

SMAnia di sport” fa tappa a Torino con un incontro organizzato da Biogen insieme agli esperti della Città della Salute e della Scienza per promuovere la pratica sportiva in sicurezza e l’inclusione sociale delle persone con Atrofia Muscolare Spinale. Tra i partecipanti anche esponenti del Comitato Paralimpico Italiano.

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Torino, 29 maggio 2023 – Sono moltissime le persone con Atrofia Muscolare Spinale (SMA) in Italia che praticano ogni giorno attività fisica, integrandola al proprio percorso fisioterapico o anche per passione. Ed è proprio per promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone con SMA attraverso lo sport che è nata l’iniziativa “SMAnia di sport”, che ha fatto tappa al Sermig di Torino lo scorso 26 maggio. L’incontro – organizzato da Biogen in collaborazione con gli esperti di malattie neuromuscolari della Città della Salute e della Scienza di Torino, con il patrocinio delle Associazioni dei Pazienti, ASAMSI, Famiglie SMA, UILDM, oltreché del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e della Consulta Malattie Neuromuscolari Piemonte e Val D’Aosta – si è rivolto a tutte le persone con SMA appassionate di sport o interessate a scoprire nuove discipline da praticare e ai loro familiari. Tra i partecipanti anche alcuni esponenti del Comitato Paralimpico Italiano, che hanno condiviso una testimonianza sul valore dello sport come strumento fondamentale di inclusione sociale per le persone con ogni tipo di disabilità, a partire da quelle motorie. Alla fine dell’incontro non è mancato un momento per mettere in pratica consigli e suggerimenti degli esperti, con una sessione di esercitazioni pratiche. 

L’idea di fondo che ha ispirato Biogen, azienda leader nelle neuroscienze, a trattare il tema dello sport nell’ambito delle malattie neuromuscolari nasce proprio dal fatto che l’attività fisica è molto più che una semplice pratica per mantenersi in salute ma è anche espressione dell’individualità, un modo di affermare ed esplorare le proprie capacità e, di conseguenza, un importante strumento di inclusione sociale. È quindi importantissimo per le persone con SMA e i loro familiari scoprire come fare sport in sicurezza, sia all’interno del proprio percorso fisioterapico, sia lasciando spazio alle proprie inclinazioni e passioni. Durante l’incontro, gli esperti della Città della Salute e della Scienza di Torino hanno dunque condiviso consigli e suggerimenti sulle discipline più adatte per chi ha una malattia neuromuscolare come la SMA.

Sono ormai numerosi gli studi che, negli ultimi anni, hanno analizzato i benefici dell’allenamento costante e dell’attività fisica per il miglioramento o il mantenimento delle capacità motorie nelle persone con malattie neuromuscolari come l’Atrofia Muscolare Spinale. In generale, sono sempre consigliati il nuoto o altre attività in acqua, e l’allenamento in bicicletta a bassa resistenza, mentre è opportuno evitare gli sport di contatto o che includano l’utilizzo di pesistica o di macchine per il fitness come quelle che si trovano in palestra. Raccomandiamo invece gli sport con ausili, come l’hockey o il calcio in carrozzina o anche gli e-sports, soprattutto le attività ibride tramite interfacce virtuali – spiega la Professoressa Tiziana Mongini, Responsabile del Centro per le Malattie Neuromuscolari presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino.

Per quanto riguarda gli adulti con SMA, ci sono sempre più evidenze che supportano l’introduzione di esercizi aerobici e, in alcune occasioni, di allenamenti ad alta intensità, pensati ‘su misura’ per le esigenze di ciascuno e da praticare sotto supervisione” aggiunge Giuseppe D’Antona, Professore Associato in Scienza dello Sport e dell’Attività Fisica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia, tra gli esperti presenti all’evento “SMAnia di sport”. Queste attività hanno dimostrato di portare benefici a livello muscolare e cardiovascolare ma, soprattutto, psicologici e sociali, garantendo maggiore consapevolezza e inclusione sociale per chi le pratica. È quindi importantissimo condividere queste informazioni con i pazienti e con i professionisti sanitari, perché sono ancora molte le persone con malattie neuromuscolari confinate in un circolo vizioso di inattività fisica”.

Una corretta educazione alla pratica sportiva all’interno della comunità di persone con SMA può quindi aiutare sia per aumentare il benessere e l’equilibrio psicofisico, sia da un punto di vista di autostima e capacità sociali. “L’Atrofia Muscolare Spinale è una delle malattie neuromuscolari più frequenti in età pediatrica: per chi è affetto da questa patologia è fondamentale cominciare al più presto a praticare attività fisica, oltre alla riabilitazione neuromotoria, come momento di gioco e di socialità. Tale pratica potrà creare le giuste premesse per far sì che l’attività sportiva diventi una buona abitudine o, ancor meglio, una passione da coltivare con costanza anche in età adulta spiega la Prof.ssa Federica Ricci, Neuropsichiatra infantile presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. Non solo, è importante che ogni percorso riabilitativo sia pensato prendendo in considerazione le esigenze specifiche e le inclinazioni di ciascuno: “Il terapista dovrà tenere conto della fase specifica di malattia, promuovendo la deambulazione in sicurezza e, quando necessario, l’introduzione di ausili alla motricità che favoriscano l’indipendenza e assicurino al tempo stesso la corretta postura” spiega la Dottoressa Enrica Rolle, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. Quando si tratta di bambini, poi, è importantissimo incoraggiarli a partecipare alle attività spontanee di gioco motorio, sia a scuola che nel tempo libero, rassicurando i genitori sui benefici che il movimento può portare anche da un punto di vista psicologico e sociale” aggiunge la Dott.ssa Francesca Rossi, Terapista della Neuro e Psicomotricità nel medesimo centro di Torino, specializzata nella gestione di bambini e ragazzi con SMA.

SMAnia di sport”, creando un’occasione di dialogo e confronto diretto con gli esperti, si pone l’obiettivo di aiutare le persone a superare eventuali dubbi o paure. Non solo, ricevere informazioni puntuali significa poter esplorare nuove discipline e pratiche sportive in sicurezza, un fattore cruciale per riuscire a vivere la disabilità come una condizione e non come un limite. “Per una corretta gestione delle patologie neurologiche è fondamentale un approccio multidisciplinare, che prenda in considerazione l’impatto che queste malattie hanno su diversi aspetti che influenzano la qualità di vita, come anche lo sport e l’attività fisica” commenta Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Italia. “Supportare chi convive con patologie neuromuscolari come la SMA significa ascoltare i loro bisogni ed esigenze, andando oltre le terapie, per dare risposte concrete: per questo abbiamo sviluppato un progetto che dà la possibilità di esplorare e mettere in pratica le opportunità che la pratica sportiva offre, tanto per il benessere individuale quanto per una maggiore inclusione sociale”.

L’iniziativa “SMAnia di sport” si pone in continuità con “SMAnia di gusto on the road”, un vero e proprio percorso a tappe organizzato da Biogen in diverse città italiane, tra cui Ancona, Napoli, Milano e Roma, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone con SMA e i loro familiari sull’importanza di ritrovare il gusto della condivisione e della convivialità a tavola. Una serie di incontri con esperti di nutrizione che hanno condiviso consigli e suggerimenti su come affrontare l’impatto, anche psicologico, della disfagia, ovvero della difficoltà nella deglutizione comune nelle persone con Atrofia Muscolare Spinale. Tutte le iniziative “SMAnia” sono frutto dell’impegno di Biogen per il benessere a 360° della comunità di persone con SMA, per promuovere un approccio multidisciplinare nella presa in carico e gestione della malattia.

Peste suina, Pd: “Si poteva fare meglio”

Ora è necessario fare il +400% per recuperare il ritardo accumulato.
29.5.2023 – L’odierna audizione con il commissario governativo Vincenzo Caputo, a cui assicuriamo disponibilità a collaborare, non ci ha rassicurato. A distanza di un anno e mezzo dal ritrovamento delle prime carcasse infette, infatti, risultano soltanto 7.000 prelievi di cinghiali e molte lentezze nel processo di spostamento delle carcasse. Se pensiamo che il depopolamento dei cinghiali dovrebbe essere completo nell’area con restrizioni e molto elevato nelle aree senza restrizioni, capiamo quanto è sensibile il ritardo.
Il commissario ha dichiarato che ora è necessario fare il +400% per recuperare il ritardo accumulato e ha prospettato  la necessità di ulteriori 36 mesi per eradicare la malattia, un tempo che forse avrebbe potuto essere più breve, per sollevare le imprese, i comuni, e tutti gli altri soggetti penalizzati dalle restrizioni”.

Cantiere del sottopasso Lingotto, proseguono i lavori

Proseguono i lavori di rinforzo strutturale e di risanamento conservativo del sottopasso Lingotto che prevedono, fino al loro completamento, la chiusura alternata delle due semicarreggiate per consentire, da una parte, l’avanzamento dei cantieri e, dall’altra, di ridurre almeno parzialmente il disagio per chi si muove in quel tratto di città.Dal 1 giugno, nell’ambito del terzo lotto di interventi, verranno avviati anche i lavori di rinforzo strutturale dell’impalcato di via Ventimiglia e delle gallerie verso corso Unità d’Italia, dopo i lavori già avviati sugli impalcati di via Nizza e di via Genova.

I cantieri attivi all’interno del sottopasso derivano dai vari finanziamenti disponibili a bilancio di anno in anno e che conseguentemente impongono tempistiche differenziate: nonostante tali sfasamenti temporali si sta comunque cercando di impostare l’organizzazione dei cantieri in modo da ridurre, per quanto possibile, i disagi al traffico.

Tenuto conto dell’attuale cantierizzazione, per consentire sia l’esecuzione dei nuovi lavori previsti al di sotto di via Ventimiglia, sia l’anticipo dei lavori previsti sullo svincolo nord di via Nizza, il transito nel sottopasso continuerà a essere possibile solo in direzione corso Unità d’Italia (semicarreggiata Sud), mentre proseguirà, sino al 4 settembre, la chiusura della semicarreggiata Nord.

Dichiarazione dei redditi e verifiche, cosa c’è da sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

I controlli sulla dichiarazione dei redditi e sui dati che vi sono contenuti sono una delle attività che l’Agenzia delle Entrate svolge regolarmente. Fondamentalmente sono due le tipologie di verifiche, che vengono effettuate normalmente: una di tipo formale e una di tipo documentale. Queste due diverse modalità di controllo hanno un unico obiettivo, quello di appurare l’esatta indicazione dei redditi e delle ritenute inserite all’interno della dichiarazione dei redditi.

Cercare di ottimizzare il carico fiscale e di risparmiare sulle tasse da pagare ogni anno è un obiettivo che si pongono tutti i contribuenti. Cercare di risparmiare sulla spesa fiscale risulta importante nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi.

È necessario, però, prestare la dovuta attenzione nel momento in cui si presenta il Modello 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche. Sono molti gli errori che possono essere commessi, anche in assoluta buona fede nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. In generale gli errori che si possono compiere rientrano in due differenti categorie: mancata indicazione di redditi Irpef o ritenute fiscali; non corretta indicazione degli oneri deducibili o detraibili.

Questo è il motivo per il quale ogni anno l’Agenzia delle Entrate, ogni anno, provvede ad effettuare dei controlli sulla regolarità della dichiarazione dei redditi presentata dai contribuenti. Queste verifiche hanno delle tempistiche diverse e, di conseguenza, determinano degli adempimenti di tipo diverso da parte dei contribuenti.

Il DPR n. 600/73 permette all’Agenzia delle Entrate di effettuare due tipi di controlli sulla dichiarazione dei redditi presentata dai contribuenti: il controllo formale, così come previsto dall’articolo 36 bis del DPR n. 600/73; il controllo documentale, così come prevede l’articolo 36 ter del DPR n 600/73.

I due tipi di controllo non risultano essere alternativi tra di loro: il contribuente, in tempi diversi, può essere sottoposto ad entrambi. I due diversi tipi di controlli hanno, infatti, degli obiettivi diversi tra loro. Il controllo formale viene effettuato su tutte le dichiarazioni dei redditi presentati ed avviene in maniera automatizzata. Il controllo documentale risulta essere particolarmente più complesso e prende di mira, ogni anno, solo alcuni contribuenti: quelli che, secondo i parametri dell’Agenzia delle Entrate, sono a rischio di evasione fiscale.

A disciplinare il controllo documentale è l’articolo 36 ter del DPR n. 600/73. Questo è, a tutti gli effetti, un tipo di controllo obbligatorio a cui vengono sottoposte le dichiarazioni dei redditi di alcuni contribuenti: a questa particolare attenzione vengono sottoposte quelle a maggiore rischio di evasione fiscale.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso questo particolare tipo di controllo, va a verificare la documentazione presentata, sulla quale si poggia la dichiarazione dei redditi. Il contribuente, in questo caso, è chiamato a presentare – di persona o per via telematica – all’Agenzia delle Entrate la documentazione della dichiarazione dei redditi.

Attraverso questa comunicazione, in estrema sintesi, viene chiesto al contribuente di esibire – entro 30 giorni – la documentazione su cui si poggia la dichiarazione. Nel caso in cui non venga data risposta alla richiesta, viene emesso un avviso bonario con sanzioni del 30% della maggiore imposta dovuta.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Diritto alla salute, odg in Comune per le persone transgender

Dopo un lungo ed approfondito dibattito e l’apprezzamento espresso dall’assessore Jacopo Rosatelli in Aula, il Consiglio comunale ha approvato, con 25 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto, un ordine del giorno riguardante il contrasto della discriminazione nel diritto alla salute per le persone transgender.

Il documento, presentato dalla consigliera dei Moderati, Ivana Garione, impegna il Sindaco e la Giunta comunale a farsi parte attiva presso la Regione Piemonte affinché nella programmazione regionale delle attività di formazione obbligatoria delle professioni mediche e sanitarie venga inserito il tema della tutela della salute dei transgender.

Per farlo, l’ordine del giorno chiede di procedere all’acquisizione di competenze specifiche sugli aspetti legati all’identità di genere delle persone assistite e sul perseguimento di un rapporto relazionale efficace anche attraverso l’uso di una terminologia appropriata.

Nel presentare il testo, dopo avere posto l’accento sulle criticità provocate dalla mancanza di programmazione e dal definanziamento, Garione ha spiegato che i dati presentati l’anno scorso con uno Studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, hanno fanno emergere la difficoltà di accedere ai servizi sanitari delle persone transgender a causa della percezione di discriminazione provata in ragione della propria identità.

La consigliera ha poi fatto notare come, nella formazione del personaleesiste una difficoltà di approccio che vede ancora troppi professionisti sociosanitari lontani dall’essere consapevoli delle varie identità di genere e della necessità di acquisire specifiche competenze che la tutela della salute della popolazione transgender richiede.

Nostalgia marketing. Il potere emozionale del passato

Quel desiderio che proviamo di rivivere eventi, luoghi ed emozioni appartenuti al passato e´  diventato fonte di ispirazione di efficaci strategie di marketing. La nostalgia e´ un sentimento potente che ci riconduce indietro nel tempo, crea il “dolore del ritorno”, ma  allo stesso tempo riporta alla mente momenti felici della nostra vita che vorremmo  rivivere. Luoghi, amici, situazioni, profumi si tramutano in immagini che innescano la voglia di ripercorrere il tempo in senso contrario.

Il Nostalgia Marketing nasce con l’obiettivo di far rivivere gusti, oggetti o anche film del passato. Carlo Meo, il primo che ne ha dato una definizione,  afferma che “il fatto di scavare nel passato per recuperare prodotti e ricordi dell’immaginario collettivo è una strategia sempre esistita”; anche se spesso il termine nostalgia riveste una connotazione negativa legata al rimpianto e alla sofferenza per l’impossibilita´ tornare indietro, le scienze di analisi di mercato riescono, con la complicita´di sapienti azioni di comunicazione, a ricavarne il lato positivo e sfruttarlo per potenziare l’effetto emozionale di un brand. Il passato talvolta ci manca, rappresenta un conforto, la certezza legata a valori e ad una qualita´ della vita  che sembrano sparite, un punto fermo rivestito di affetto che ci spinge a  dire “si stava meglio prima”. Il periodo che piu´ ci influenza ed imprime nella nostra memoria ricordi indelebili che si trasformano in nostalgia e´quello della infanzia e della adolescenza, le esperienze fatte durante quegli anni della nostra vita, infatti, sono fissate in maniera indelebile nella nostra mente e condizionano la direzione che prendera´ la nostra vita anche in fatto di gusti e preferenze.

Il mondo attuale, con tutti i suoi indiscutibili confort e innovazioni, talvolta crea confusione sia per la molteplicita´deglistimoli che produce, a volte difficili da comprendere e gestire, ma anche per il senso di instabilita´ che infonde a causa di crisi economico-sociali e  di eventi imprevedibili come la pandemia che  ha lasciato un grande senso di vulnerabilita´ e precarieta´.

Aggrapparsi al passato rappresenta un’ancora, l’illusione di poterlo rivivere e´una modalita´ di ormeggio che offre una consistente sensazione di sicurezza.

Qualche esempio di Nostalgia Marketing, detta anche “strappalacrime” o retro´?

Il recupero della macchina fotografica Polaroid che con la sua stampa istantanea produce emozioni e ricrea una un passato capace di competere con le moderne tecnologie e poi importanti brand come Coca Cola, Casio o H&M che periodicamente mettono sul mercato oggetti dal sapore vintage, Netflix che produce serie di grande successo come Strange Things ambientata negli anni ’80.

Questi revival studiati con grande attenzione sono in grado di mettere in atto dei bias cognitivi, distorsioni della mente, per cui i ricordi positivi prevalgono su quelli negativi, un fenomeno psicologico chiamato anche “retrospettiva rosea”, e rappresentano un investimento sicuro considerato il grande successo che riscuotono, una sorta di vincere facile del marketing.

Il futuro è un mondo di brand e prodotti che recuperano il meglio del passato combinandolo con le nuove esigenze di consumo.

Lavazza rinasce in via San Tommaso a Torino

Rinasce, nello spazio dove Luigi Lavazza fondò una drogheria nell’Ottocento, un ristorante con ‘coffee experience’  firmato Lavazza

 

Nel luogo in cui Luigi Lavazza aveva aperto, in via San Tommaso 10, un’antica drogheria, in cui vendeva generi coloniali, caffè, spezie, olio, sapone, oggi Lavazza ha riaperto una nuova realtà. Dopo un  totale restyling ne è  nato un “ristorante con coffe experience”, il San Tommaso 10, senza dimenticare la tradizione degli avi.

Nel cuore della vecchia Torino, nella contrada dei Guardinfanti, dove venivano realizzare le intelaiature a campana per i vestiti delle nobildonne, è nato un nuovo ristorante che ha come spirito l’omaggio a Torino.

Il fil rouge che unisce le sue sale è quello dello spirito architettonico torinese. Una sala richiama la cupola del Guarini della Sindone, una seconda sala la Mole Antonelliana, una terza la basilica di Superga dell’architetto Juvarra.

A guidare un “esercito” di 13 persone  è  lo chef Gabriele Eusebi, classe 1989, formatosi in importanti ristoranti italiani e esteri, tra cui Mugaritz di Errenteria nei Paesi Baschi e Moreno Cedroni, rientrato a Torino nel 2018 per stare a fianco di Federico Zanasi nel nuovo ristorante della Nuvola Lavazza.

Eusebi è  molto appassionato di letteratura e di erbe, tanto da aver scritto, durante la pandemia, un libro dal titolo ‘Selvario’, in cui accosta le piante del suo territorio ai gusti degli scrittori che ama, come Calvino e Camilleri, Hemingway e Murakami.

Direttore di sala è Manuel de Castro  e la sommelier Alice Terzolo. I piatti storici sono legati alla tradizione del territorio. Per la carne il ristorante si rifornisce da una nota macelleria di Boves, in provincia di Cuneo, alcuni formaggi provengono dalla Romagna,  altri sono ingredienti che hanno accompagnato Eusebi durante i suoi numerosi viaggi. La lasagna riprende una tradizione marchigiana. Il vitello tonnato, proposto come secondo piatto, viene cotto alla brace e aromatizzato ai capperi, con la tipica salsa tonnata.

Non mancano le verdure, le erbe spontanee e le spezie, una tipica passione dello chef.

Le spezie sono utilizzate nel brodo vegetale, che accompagna i plin con i tre arrosti,  ma di verdure, e nei drink di benvenuto, realizzato con alkerme (una ricetta di Eusebio), cui viene aggiunto il vermouth di Mulassano, simbolo di Torino. Tra i dessert figura la crema di gianduja di Guido Gobino, la torre di profiteroles e,alla fine, non può mancare il caffè, degustato nello spazio disegnato dai Lavazza Coffee designer.

MARA MARTELLOTTA

“Inter Action”, fotografia e scultura attraversate da un unico fil rouge

Nella mostra dedicata allo scultore Enzo Sciavolino e alla sua compagna fotografa Elsa Mezzano , in programma allo spazio Open Ada di Torre Pellice

 

La fotografia si sposa con la scultura nella mostra bipersonale intitolata “Inter Action”, “Tornare a scolpire il mare” di Enzo Sciavolino e “Lo sguardo di Elsa” di Elsa Mezzano, che si terrà nello spazio culturale Open Ada di Torre Pellice.

Inaugurazione sabato 10 giugno; la mostra rimarrà aperta fino a domenica 6 agosto prossimo.

L’esposizione ‘InterAction’ comprende il nucleo di opere “Tornare a scolpire il mare” di Enzo Sciavolino e le opere fotografiche di Elsa Mezzano.

Si tratta di un incontro tra due artisti che sono insieme nella vita professionale e privata da quasi sessanta anni e che sono stati capaci di influenzare reciprocamente il loro linguaggio espressivo.

Lo storicizzato scultore siciliano e la nota fotografa piemontese espongono nello stesso spazio per la prima volta, in un connubio espositivo che racconta la loro produzione artistica e reciproca ispirazione creativa.

Presso la Galleria Open Ada convivono al piano superiore 24 fotografie b/n della Mezzano sviluppate su carta pregiata e in camera oscura dall’autrice, di formato 60×80 oltre a una grande immagine su tela, esposta precedentemente alla Biennale di Venezia del ’78. Al piano terreno campeggiano una ventina di opere di Sciavolino , tra arazzi stampati su tela, grandi medaglioni pendenti in plexiglass, mobili scultura in legno, testine e incisioni.

Chi come Elsa Mezzano ha, sin da giovane, attraversato le esperienze artistico performative intorno alla danza e ha mostrato attenzione nei confronti di vicende di Paesi dal punto di vista sociale e politico molto complessi, come l’Iraq ( tema sul quale è stata curata una mostra nel 2007, a Pecetto Torinese), ha un occhio allenato nei confronti della gestualità e plasticità del corpo che si piega, muore e a volte rinasce, come nelle opere scultoree di Enzo Sciavolino. Questo è un prodromo importante per capire il taglio di questa artista, che da oltre cinquanta anni coltiva la sua autonomia di click, ed esercita autorevolezza in questo settore, tramite il suo sguardo estremamente sensibile.

Essere partner artistica e di vita dell’artista siciliano rappresenta una cifra distintiva che nulla le ha tolto, semmai aggiunto.

Si è presa cura in modo meticoloso ed esigente della presenza scenica di opere tridimensionali e ha approfondito le dinamiche di relazione e di composizione corale degli allestimenti.

Sviluppando lo spazio d’indagine, ha valorizzato il suo cammino individuale e ha saputo tradurre temi e istanze di militanza condivisa.

Elsa Mezzano è una fotografa dallo sguardo molteplice, capace di scomporre un discorso sempre nuovo, che non recita e non ripete l’evidenza, ma rivisita l’opera altrui, arricchendola di significati ulteriori per lo spettatore. È stata capace di portare alla luce, con epicita’ data dai pastelli o con l’acutezza delle tempere, quel desiderio riposto oltre l’umano sentire, seguendo le orme di un grande fotografo quale Henri Cartiere Bresson.

La forza prorompente dei bronzi figurativi di Sciavolino, la restituzione storica, sotto forma di scultura (fusione o, più recentemente taglio su legno) di eventi-accadimenti di intenso impatto sociale e anche umano, si accompagna alla rappresentazione di personaggi politici, storici e intellettuali che hanno fortemente influenzato la storia d’Italia, unitamente alle creature allegoriche e surreali cui è sempre stato profondamente legato hanno fatto del suo lavoro artistico l’affermazione dei valori esistenziali in cui Sciavolinoha creduto profondamente fino ad oggi.

La sua produzione più recente si intitola Scolpire il mare e riassume molto bene i suoi mondi colorati e apparentemente giocosi, stilletando in guanti bianchi le forti grida verso una società sempre più sorda ai drammi della contemporaneità. Il suo linguaggio, tra calembour di medaglioni sospesi, incisioni allegoriche e armadietti familiari, si carica di oggettivazioni in parte rassicuranti e vicine all’immaginario dei bambini un mare-culla a dondolo, un cassetto pieno di onde, una finestra box per cavallo per poi conferire una stoccata interiore attraverso il simbolismo di denuncia che tali oggi rappresentano.

Mara Martellotta