Immigrati, organizzazione e solidarietà

A Vercelli piazza Mazzini tra Prefettura, Questura e la vecchia casa del popolo che ospitava la camera del Lavoro Cgil. Ci capitai nel lontano 1982 per un’assemblea dei soci di coop in affitto. Ci sono tornato con il pudore di chi vuole vedere e toccare con mano come sono trattati gli immigrati.
Sono ragazzi pakistani che da mesi sono costretti a bivaccare in attesa di essere riconosciuti nel loro status  di rifugiati politici.  Così il 21 maggio sono “salito” a Vercelli.
Una domenica diversa. Sede sala del seminario Vescovile. Stanze cariche di Storia, quella con la esse maiuscola.
La coop sociale Igea ha organizzato il tutto.
Molte presenze. Sala riempita, totale assenza della politica, dei politici locali.
Probabilmente l’argomento non interessava.
Tutto ruota intorno al professore Maurizio Ambrosini. Docente alla Statale di Milano di Sociologia delle migrazioni. Diverse pubblicazioni sull’argomento. Collaboratore del giornale Avvenire. E tante libere docenze per l’Europa. Non solo un intellettuale ma anche fondatore di Coop che operano nel settore dell ‘ accoglienza. Non solo uno studioso del settore… insomma uno che se ne intende. Parte dai numeri per poi motivare il perché delle politiche per l’accoglienza.
Siamo il 4’ paese europeo per numero di immigrati. Dopo Germania, Francia e Spagna.
Mediamente l’immigrato è vissuto come un problema dalla maggioranza degli italiani.
Forze politiche hanno , da decenni, costruito le loro fortune elettorali. Visto che non si sono visti i blocchi navali nel mediterraneo per il semplice fatto che non erano possibili e realizzabili. Brutta bestia l’ideologia che si sposa molte volte con la falsità.
L’accoglienza non è solo un fatto umanitario e caritatevole ma è anche un’occasione per affrontare e risolvere anche nostri problemi.
A ciò si oppone anche la nostra sconsolata burocrazia inefficace ed inefficiente.
La parola d’ordine dovrebbe essere: organizzazione. Purtroppo non è di questo nostro mondo , almeno in Italia. Encomiabile il volontariato in generale ed in questo caso il volontariato cattolico. Come le cooperative sociali. Quelle vere, ovviamente, come la coop Igea organizzatrice dell’incontro. E noi nel nostro piccolo dobbiamo aiutare queste esperienze.
Il fenomeno non diminuirà. Anzi si intensifichera’. Basta pensare all’Africa che ha superato il miliardo di persone.
Negarlo equivale a mentire a sé stessi ed agli altri. Speriamo che organizzazione e solidarietà vadano a braccetto.

PATRIZIO TOSETTO

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