ilTorinese

Ma che freddo fa

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Questa storia del risparmio energetico che sembrava così drammatica, non appare  che lo sia più oggi. Eppure i sindaci impongono orari che a fine novembre sono incompatibili con il buon senso e la tutela della salute pubblica.

Così le stesse persone passano da locali riscaldati a locali praticamente freddi per molte ore al giorno. Anche certe strutture pubbliche sono lasciate al freddo o stranamente  eccessivamente al caldo. Il numero di ore consentito penalizza gravemente bambini, anziani e malati. Ed è strano che nella società liquida dei diritti ad ogni costo nessuno protesti e non rivendichi il diritto alla salute in un momento in cui il Covid sta riprendendo. E’ fuor di dubbio che il dovere di garantire la salute pubblica sia prioritario, specie se consideriamo  che chi gode di un riscaldamento autonomo si regola come vuole. Ci sono interi condomini che non hanno deliberato in modo democratico e chiaro  l’accensione dei caloriferi, delegando la cosa agli amministratori. E nei condomini c’è gente che punta solo al più lercio  risparmio, colpendo i diritti degli altri. E’ una situazione non più tollerabile che un governo serio non può trascurare. Tra la politica della lesina sulla pelle degli altri e il minimo benessere necessario per vivere  deve prevalere quest’ultimo senza eccezioni. E’ strano che in città si  illuminino  obsolete luci di artista che non attraggono più nessuno, e si imponga il  desco deserto e  il focolare  spento. Tornare al clima di guerra  di cui ci raccontavano i nostri nonni o al gelo sovietico del dottor Zivago non penso sia una prospettiva accettabile.

A teatro una storia di donne geniali

SFUMATURE DI DONNE DI SCIENZA

di e con

SARA D’AMARIO

regia, musiche dal vivo e mise en scène

FRANCOIS-XAVIER FRANTZ

10 dicembre 2022

ore  21.15

Teatro Blu

Piazza Roma, 3

Buriasco (TO)

Una storia di donne geniali nel firmamento della storia. Si presenta così Sfumature di Donne di Scienza, il nuovo spettacolo teatrale di Sara D’Amario, anche protagonista, con regia e musiche dal vivo di François-Xavier Frantz, in scena il 10 dicembre al Teatro Blu di Buriasco.

La trama

Lo spettacolo metterà in luce l’attività e la personalità di venti scienziate vissute dal IV secolo a.C. a oggi e attraverso i secoli racconterà la storia delle pioniere nella matematica, nell’astronomia, nella fisica e nell’informatica. Si arriverà così per esempio a Hollywood, con l’attrice e inventrice Hedy Lamarr; a Monte Palomar con l’astronoma Vera Rubin; si scopriranno i segreti delle prime alchimiste-streghe per arrivare ai misteri delle studiose degli affascinanti universi dell’infinitamente piccolo, dallatomo al Dna.

Sfumature di Donne di Scienza parlerà di donne che hanno saputo imporsi in mondi che troppo spesso le hanno relegate in ruoli da comprimarie; nel passato alcune di loro hanno perfino dovuto cambiare nome e travestirsi da uomo per lavorare e dimostrare il loro valore. Lo spettacolo sarà pertanto un tributo a figure femminili che, anche grazie ai loro papà, alle loro mamme, e a mariti, amanti, colleghi e insegnanti hanno saputo dimostrare valore e tenacia, al di là del loro sesso.

Sfumature di Donne di Scienza è una produzione dell’Associazione Culturale Ancóra e Constellation Factory con il sostegno e il patrocinio del Comune di Moncalieri, assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità.

 

La messa in scena

L’intelligenza ha un sesso? È da questa semplice domanda, che lo spettacolo sviluppa un viaggio nel tempo alla scoperta di donne che, contro ogni pregiudizio temporale e intellettuale, hanno dato un contributo alla ricerca e alle scoperte dell’umanità. Su questa traccia, la narrazione si svilupperà con umorismo ed energia in un “One-Woman Show” colto e ironico, destinato a un pubblico eterogeneo per formazione ed età.

La rappresentazione si svilupperà con elementi scenici essenziali: rapidi cambi di costume, dialettica divertente e contemporanea, contenuti curiosi, ricchi d’informazioni che rievocheranno sodalizi intellettuali e, perché no, amori e tradimenti.

Parte integrante di Sfumature di Donne di Scienza saranno le originali e avvolgenti scenografie luminose concepite dal regista François-Xavier Frantz: un poetico trionfo della luce e dell’intelligenza, vista come celebrazione di un sogno, inno alla passione capace di sconfiggere l’oscurità del pregiudizio.

Critica e obiettivi

Il messaggio principale di cui Sfumature di Donne di Scienza si fa promotore riguarda il pregiudizio che spesso, ancora oggi, etichetta le ragazze come poco dotate o poco interessate a materie scientifiche come la matematica, la fisica, la chimica.

A rivelarlo sono gli studi delle fonti bibliografiche, ma anche le numerose conversazioni con studenti (dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado) che hanno rivelato come questa falsa premessa sia ancora molto radicata, a volte anche nelle convinzioni delle bambine e delle ragazze stesse.

Con questo obiettivo, François-Xavier Frantz e Sara D’Amario hanno voluto evidenziare la necessità e la possibilità di liberarsi da una forma mentale, sbagliata e penalizzante, che non ha natura biologica, ma storica, sociale e culturale. Ed è per questo che lo spettacolo si propone di offrire un momento di arricchimento e condivisione tra generazioni, stimolando ciascuno di noi a riflettere sulla figura della donna nella scienza senza in alcun modo polemizzare nei confronti degli uomini, ma facendosi ambasciatore di un messaggio più ampio e positivo. Perché la differenza tra donne e uomini va vissuta come un valore, non come motivo di scontro, di paura e di rivalità.

Biografie degli autori

Sara D’Amario

Nel 1993 si è diplomata presso la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino, fondata e diretta da Luca Ronconi. Si è perfezionata a New York con Susan Batson e Elizabeth Kemp. Ha conseguito la laurea in Lettere Moderne, specializzandosi in drammaturgia presso l’Università degli Studi di Torino.

In teatro è stata diretta, tra gli altri, da Luca Ronconi, Krzysztof Zanussi, Nanni Garella e Luca Zingaretti.

Per il cinema ha recitato in diversi film, tra cui Il ricco, il povero e il maggiordomo, La banda dei Babbi Natale, Il cosmo sul comò (con Aldo Giovanni e Giacomo), Caos calmo (con Nanni Moretti), Solo un padre (Luca Lucini), Colpo d’occhio (di Sergio Rubini), Assassini dei giorni di festa (di Damiano Damiani), La ragazza del lago (con Toni Servillo), Casomai (di Alessandro D’Alatri), Come diventare grandi nonostante i genitori (di Luca Lucini).

In televisione ha partecipato a molti sceneggiati, tra cui Le stagioni del cuore, Il commissario Nardone (nel ruolo di Rina Fort), Le tre rose di Eva (nel ruolo di Angela Corti), Non smettere di sognare, Distretto di polizia 8, Io ci sono (la storia vera di Lucia Annibali), L’onore e il rispetto, Sacrificio d’amore, I Topi, oltre alle soap opera Vivere e Centovetrine. È la protagonista femminile della fiction “Fratelli Caputo” accanto a Nino Frassica e Cesare Bocci.

Oltre a Sfumature di Donne di Scienza, è attualmente in scena con Storie di donne di fuoco e di luce (in cui racconta di alcune donne che hanno cambiato il loro destino e hanno acceso luci che non si sono mai spente nelle menti e nei cuori di tante persone); Greenminds (un viaggio intorno alla terra scoprendo i Green Jobs e tentando di schivare le fake news), Un quartetto per la Resistenza (i 20 mesi di due donne e due uomini emblematici per la Storia del nostro Paese) e con la commedia feroce NEGLI OCCHI DI MIA MADRE – IL MAMMONE sul trio più famoso del mondo: Mamma, Moglie e Mammone, tutti diretti da François- Xavier Frantz.

È inoltre autrice di quattro romanzi: Nitro (Baldini Castoldi Dalai editore, 2009); Un cuore XXL (Fanucci Editore, 2013) vincitore del Premio Sirmione per la Letteratura per Ragazzi; Kikka (Fanucci Editore, 2014); e Magnetic (Leggereditore, 2018) semifinalista Premio Bancarellino 2019.

François-Xavier Frantz – regista, attore e drammaturgo

Nato in Madagascar da genitori francesi, dopo aver vissuto a lungo in Francia, vive e lavora in Italia da diversi anni. Si è diplomato nel 1983 alla Scuola per Attori Le Cours Simon di Parigi e nel 1988 si è diplomato con lode in Arti Plastiche all’Accademia di Belle Arti di Metz (Francia). Nel 1993 ha partecipato a un seminario intensivo di regia condotto da Luca Ronconi, presso il Teatro Stabile di Torino.

Tra il 1983 e il 2004 ha lavorato come attore, regista teatrale, drammaturgo con alcuni grandi maestri, tra cui Anatoli Vassiliev (Russia), Jerzy Grotowski (Pontedera), Michelle Kokosowski – Académie Expérimentale des Théâtres (Francia)

Ha collaborato con Daisy Amias alla prima creazione mondiale di Phaedra (Seneca), Andromaca (Jean Racine ) in lingua coreana a Seoul – Corea del Sud, e sull’adattamento di Nadja di André Breton; in seguito ha collaborato  con Isabelle Janier sulla messinscena di diversi testi di Marivaux.

Tra le sue regie teatrali spiccano varie opere di Pasolini, Fassbinder, Georges Ribemont-Dessaignes,  Tennessee Williams, Werner Schwab, Jean Genet, Edouard Dujardin.

Ha realizzato alcuni cortometraggi di fiction in lingua francese e italiana.

Tra il 2004 e il 2011 ha lavorato come produttore di lungometraggi per il cinema a livello internazionale presso Love Streams agnès b. Productions, Parigi. Dal 2011 lavora come attore, autore, regista e script doctor indipendente anche in Italia. È autore, insieme a Sara D’Amario, e regista di 4 spettacoli attualmente in tournée: (XXn) Sfumature di donne di scienza ( un monologo su 20 scienziate che hanno rivoluzionato il mondo), Storie di donne di fuoco e di luce la storia di alcune donne che hanno cambiato il loro destino e hanno acceso luci che non si sono mai spente nelle menti e nei cuori di tante persone), Greenminds (un viaggio intorno alla terra scoprendo i Green Jobs e tentando di schivare le fake news) e Un quartetto per la Resistenza (i 20 mesi di due donne e due uomini emblematici per la Storia del nostro Paese).

Informazioni e prenotazioni

Teatro Blu

Buriasco (TO)

10 dicembre 2022

ore 21,15

per prenotazioni:

3480430201

teatroblu.buriasco@gmail.com

Alla Galleria Gliacrobati di Torino un’epopea pittorica

Dedicata da Brigitte Aubignac alla vita della Santa e curata da Dominique Stella

 

La Galleria gliAcrobati ospita da giovedì 20 ottobre scorso, con presentazione del catalogo venerdì 25 novembre, dalle 18 alle 20, l’esposizione dell’artista francese Brigitte Aubignac, dedicata alla Maddalena, e curata da Dominique Stella, che ha dialogato con l’artista e con Guido Brivio dell’Università di Torino. Si è trattato di un dialogo su una pittura che rappresenta un viaggio nella profondità dell’essere umano, in questo caso di una figura femminile che suggerisce una riflessione in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne.
Si tratta di tre cicli pittorici realizzati in più di dieci anni, tra il 1990 e il 1996, rappresentati da “L’abri tranquille” (il Rifugio tranquillo 1990-1996),” Au sanctuaire” (Al santuario 1997-2000) e “Après les larmes” ( Dopo le lacrime, 1999-2002), realizzati in più di dieci anni tra il 1990 e il 2002, ognuno rivolto a un diverso capitolo della vita di Maria Maddalena, che la pittrice frammenta in tre atti.
Si tratta di un racconto visivo composto di immagini in stretta successione, una sorta di via Crucis lungo la quale la pittrice accompagna lo spettatore a osservare un’esistenza straordinaria, che possiede diversi punti di contatto con la vita delle donne e degli uomini di tutti i tempi.
La storia della Mistica rappresenta un’epica di rivelazione di pentimento, di forza e coraggio e, soprattutto, amore.
“La Maddalena rappresenta l’amore con la A maiuscola – sostiene Brigitte Aubignac – si tratta di una figura moderna si è data all’Amore prima di ogni altra cosa. E’ stata capace di infiammare l’immaginario di numerosi artisti e scrittori presenti e passati, da Rubens a van Dyck fino a Margherite Yourcenar. Simbolo di devozione e sapienza, in quanto prescelta da Gesù, è anche un esempio di peccato e spudoratezza per i suoi trascorsi di cortigiana e la sua attitudine reazionaria. Si tratta della seconda donna di spicco nella Bibbia, in assoluto la più contemporanea”.
Quella di Aubignac per la Maddalena rappresenta una folgorazione che si è scatenata nel 1990 in seguito alla visita alla Chiesa della Santa Trinità di Firenze, sede della scultura lignea di Desiderio da Settignano e Benedetto da Maiano, che ritrae la Santa in un corpo anziano, straziato dal tempo, un incontro che la scrittrice ha definito scioccante, capace di stravolgere il suo sguardo artistico negli anni a venire.
La caratteristica principale del ciclo tematico su Maria Maddalena è l’atmosfera enigmatica e inquietante, quasi in penombra, valorizzata dalla tecnica pittorica dell’artista, attraverso semi-tinte e chiaroscuri, in cui prevale una tonalità verde e in cui i personaggi sono tratteggiati come schizzi.
A partire dal 1990 Brigitte Aubignac si dedica alla produzione de “L’abri tranquille”, una collezione di dodici olii su tela sui quali imprime il racconto secondo cui Maria Maddalena, testimone privilegiata della Passione e Resurrezione di Cristo, sfugge alle persecuzioni di Erode grazie a una zattera di fortuna, approdando in Provenza. Qui sarebbe vissuta per oltre trent’anni nella grotta di Sainte Baume.
L’artista si dedica poi alle sedici tele che compongono il ciclo “Au Sanctuaire”, frutto della lettura di un testo di Gregoire de Tours, in cui è citata la presenza di un sepolcro di Maria Maddalena nella città di Efeso, in Turchia. Questa suggestione scatena in Brigitte Aubignac l’urgenza di costruirle un nido e un santuario in cui poterle rendere grazie. Verrà presentato nel 2005 presso la galleria XI Dong Cheng, Tempio dell’Intelligenza di Pechino, che le vale la censura da parte del governo cinese.
A concludere la trilogia una serie di quindici dittici, che ritraggono uomini e donne comuni, impegnati nell’intimità del quotidiano. Ciascuna scena si sviluppa in due tempi, per esempio un personaggio sogna e l’oggetto del suo sogno si proietta sul secondo pannello del dittico, in cui si materializza il suo pensiero. Egli nasconde un codice, una frase, che si rivela dall’accostamento dei titoli delle singole tavole, offrendone una precisa chiave di lettura.
Si tratta di un tributo alla lezione di umiltà impartita a Maria Maddalena, che esorta ad abbandonare il superfluo per riscoprire la semplicità delle piccole cose.
L’esposizione è sostenuta dal portale Psicoanalisi e Sociale e ha visto venerdì 21 ottobre scorso Brigitte Aubrignac, Dominique Stella e lo psicanalista Tito Baldini, Presidente del Portale, dialogare sulla piattaforma Zoom.
Questo contributo è finalizzato a riscoprire la donna prima dell’asceta, esplorando l’ambiguità con cui questa figura è raccontata nel corso dei secoli, attraverso uno sguardo maschile.
E’ privata del diritto al desiderio e a un corpo capace di sentire, ma è stata elevata ad apostola, dopo la santificazione della sua sessualità.
La Galleriagliacrobati è nata nel 2017 da un’idea di Raffaella Bortino quale spazio espositivo dei linguaggi dell’Art Brut, dell’Arte irregolare e dell’outsider Art. La galleria è diretta da un artista e arteterapista, Francesco Cena, e da Marzia Capannolo, art advisor e storica dell’arte.
Gli artisti da noi rappresentati privilegiano linguaggi fortemente orientati verso l’estetica espressionista che si rifà alla matrice storica dell’Art Brut, evidenziando la necessità di ampliare la ricerca verso il trasversale mondo outsider, accogliendo esperienze autodidatte e frequentando territori che generalmente non sono indagati dai sistemi ufficiali dell’arte, quali la marginalità sociale e il disturbo psichiatrico. L’obiettivo è quello di tessere trame di riconnessione tra l’arte e la sua funzione di cura e di strumento di indagine della psiche, funzione che, pur non costituendo il fine della vocazione creativa, ne rappresenta una delle conseguenze dirette. IL concetto di arte viene investigato in relazione alla sua capacità di sublimare lacerazioni, intercettare fragilità, scavare dentro le emozioni, porre interrogativi e attivare quei processi di visione che l’immaginario collettivo tende a dissimulare sotto l’ordinarietà del quotidiano. Viene, così, recuperata la dimensione sociale dell’arte, restituendo all’artista il ruolo di inventore di nuovi mondi e creatore di ponti tra il vissuto e la profondità dell’esistenza. La galleria Gliacrobati sostiene anche un atelier laboratorio aperto agli artisti e ai pazienti psichiatrici con doppia diagnosi. A coordinarlo sono Carola Lorio e Francesco Sena, è realizzato in collaborazione con due comunità terepeutiche, Fermata d’Autobus e Fragole Celesti.
Brigitte Aubignac lavora a Parugi e nel Sud Ovest della Francia. Laureata presso l’Ecole des Beaux-Arts de Rouen, ha insegnato disegno e pittura nei laboratori del Musée des Art Decoratifs di Parigi.

Mara Martellotta

Franco Battiato La Voce del Padrone, iI film evento di Marco Spagnoli

Dal 28 novembre al 4 dicembre solo al cinema, ecco le sale piemontesi

Le più emozionanti interpretazioni di Battiato si intrecciano con testimonianze d’eccezione, in un viaggio nella musica e nella vita di un cantautore unico.
Un omaggio al musicista e al suo storico album ‘La Voce del Padrone’, il primo in Italia a superare il record di oltre 1 milione di copie vendute nel 1982.

Per celebrare Franco Battiato, genio indiscusso della musica italiana, arriva sul grande schermo, dopo la presentazione al Taormina Film Fest 2022, il film evento Franco Battiato – La Voce del Padronediretto da Marco Spagnoli, dal 28 novembre al 4 dicembre solo al cinema in 200 copie in tutta Italia,grazie alla distribuzione theatrical di qualità firmata Altre Storie e RS Productions.
Prodotto da RS Productions e ITsART, la piattaforma streaming dedicata all’arte e alla cultura italiana, il film evento Franco Battiato – La Voce del Padrone è un viaggio nella musica e nella vita di Battiato, attraverso le sue esibizioni più significative, immagini di repertorio e i racconti di testimoni d’eccezione che ci restituiscono la sua storia e la sua personalità.
Ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i più grandi produttori discografici italiani, autore del film insieme al regista, e caro amico di Franco Battiato. Partendo da Milano e arrivando fino a Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina, Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius, Carlo Guaitoli e tanti altri che lo conoscevano bene e che possono restituire al pubblico uno spaccato della sua musica e della sua filosofia di vita.
Nel film evento troviamo alcuni brani dell’album ‘La voce del padrone’ e altri selezionati in esibizioni esclusive. Fra i principali: Cuccurucucù, Centro di gravità permanente, Bandiera Bianca, La Cura. Lo score è composto dal Maestro Paolo Buonvino, vincitore del David di Donatello e Nastro D’Argento e autore delle musiche di Muccino e Moretti.
Franco Battiato è stato e rimarrà un artista unico da tanti punti di vista – ha affermato il regista Marco Spagnoli – e la presenza di Stefano Senardi ci aiuta a comprenderlo sotto diversi aspetti: umano, artistico, amicale, intimo.  Ad accompagnarlo in questo meraviglioso viaggio troviamo personalità strepitose dell’entertainment italiano ed internazionale che, per la prima volta, elaborano dinanzi alla macchina da presa una riflessione sul perché e sul come sono stati anche loro protagonisti del lavoro e della vita di questo cantautore”.
Questo viaggio ha un motivo preciso – ha dichiarato Stefano Senardi – trattare con cura quello che Battiato ci ha lasciato. E riuscire a comprendere il senso ultimo di una vita eccezionale come la sua, raccontandola in una biografia plurale ed intima attraverso i ricordi, gli aneddoti dei suoi amici, i materiali di repertorio e le meravigliose canzoni di questo artista straordinario e indimenticabile. Speriamo di esserci riusciti”.

Sinossi ufficiale
Un viaggio musicale. Un viaggio fisico, ma anche ideale, da Nord a Sud dell’Italia per raccontare Franco Battiato e la sua influenza sulla cultura del nostro paese, attraverso testimoni d’eccezione che ci restituiscono la storia e la personalità di Battiato. Un racconto che, tra arte e memoria, non solo renda omaggio alla storia del musicista e del suo storico album “La Voce del Padrone”, ma riesca anche a celebrare l’eredità morale ed estetica di questo cantautore unico.

trailer
https://www.youtube.com/watch?v=4k6mJsNOo_g

clip Carmen Consoli
https://www.youtube.com/watch?v=IHSmYNAeYng

TUTTE LE SALE PIEMONTESI

Biella (Mazzini)
Cuneo – Barge (Cinema Comunale)
Cuneo – Bra (Impero)
Novara (Faraggiana) (solo il 6 dicembre)
Torino – Beinasco (The Space Cinema)
Torino – Carmagnola (Elios)
Torino – Moncalieri Uci Cinemas
Torino – Valperga (Ambra)
Torino (Nazionale; The Space Cinema; Uci Cinemas)

Venezia è salva ma ci voleva così tanto?

Venezia è salva, San Marco anche! Due brevi considerazioni su quanto accaduto in questi giorni nella città lagunare.

Il Mose funziona, finalmente, come si deve, dopo una montagna di denaro speso e innumerevoli rinvii. È un sistema di dighe mobili molto sofisticato, necessita di manutenzione continua e di tanti soldi e speriamo naturalmente che continui a funzionare. Se tutto filerà liscio, Venezia non sprofonderà più grazie ad una delle più grandi opere di ingegneria che tutto il mondo ci invidia. Qualche giorno fa le condizioni di vento e di marea erano peggiori di quelle dell’acqua alta del 2019 e hanno tenuto tutti quanti con il fiato sospeso. Senza il Mose oltre l’80% della città sarebbe stato allagato, le previsioni davano un picco di 170 centimetri, il terzo della storia dopo il disastro del 4 novembre 1966 (194 centimetri) e del 12 novembre 2019 (187). Il Mose, e non è questa la prima volta, è emerso dalla laguna come un mostro marino, un Leviatano del terzo millennio, la città non è finita sott’acqua e la basilica di San Marco è rimasta all’asciutto grazie anche alla barriere di vetro erette in questi mesi intorno alla chiesa. Una “cintura di vetro”, soluzione temporanea, ancora non inaugurata ma che ha funzionato alla grande salvando dall’acqua i pavimenti a mosaico della basilica, già fortemente danneggiati dal sale marino. Il Mose e la barriera di vetro, ma bisognava aspettare così tanto per salvare la città più bella del mondo?    Filippo Re

Multati 8 locali della movida, chiuso un bar

Continuano i servizi disposti dal Questore di Torino nelle aree interessate dal fenomeno della “movida” che, in particolare durante il fine settimana, in considerazione della presenza di numerosi locali attrattivi, sono caratterizzate da una elevata concentrazione di persone e non di rado hanno determinano segnalazioni dei residenti per disturbo della quiete pubblica e per  episodi di degrado urbano, talvolta anche danneggiamenti.

Nella  notte di sabato personale della Polizia di Stato del Comm.to Centro, coadiuvato dall’Unità cinofila, unitamente a personale dell’arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, ha svolto il servizio di cui sopra nell’area di Piazza Vittorio Veneto (via Bava, via Matteo Pescatore, lungo Po Cadorna), di Piazza Santa Giulia e nel quartiere San Salvario.

70 le persone identificate e 10 i locali sottoposti a controllo: 8 le sanzioni amministrative elevate. In un locale di via Galliari, l’unità cinofila ha rinvenuto e sequestrato a carico di ignoti 10 grammi di hashish.

Inoltre, nel pomeriggio di sabato è stata notificata da personale del Comm.to di P.S. Barriera Milano la sospensione della licenza, ai sensi dell’art. 100 TULPS,  ad un bar ubicato in Largo Giulio Cesare.

Il provvedimento questorile trae origine da una serie di accertamenti nei confronti dell’esercizio operati nelle scorse settimane dai  poliziotti del Comm.to di zona, con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, messo a disposizione della Questura per rinforzare il dispositivo di controllo del territorio.

Verificando nel corso dei controlli effettuati a partire dal mese di Giugno allo scorso 17 Novembre la costante presenza, nella clientela, di soggetti pregiudicati,  e di cittadini stranieri irregolari, reiteratamente inottemperanti a molteplici ordini del Questore di lasciare il territorio nazionale, ritenendo che l’esercizio in questione rappresenti un pericolo costante per l’ordine e la sicurezza pubblica, soprattutto per la presenza di soggetti dediti al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e bivacco molesto che alimentano una situazione di tangibile pericolo e degrado, Il Questore di Torino ha disposto la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande del bar, con immediata chiusura al pubblico dei locali per 15 giorni a decorrere da sabato.

“Human Horse & Dog Relationship”, chiuso il seminario

Si è concluso con un grande successo ieri sera a Rivalta di Torino il seminario di “Human Horse & Dog Relationship” organizzato da Ivan Schmidt Academy in collaborazione con la Dott.ssa Vassilia Sacco.

In queste due giornate gli oltre venti partecipanti, provenienti da tutta l’Italia, sono stati portati alla fantastica scoperta del mondo delle relazioni e della comunicazione tra l’essere umano, il cane ed il cavallo, scoprendo il vero significato del rapporto e reciproca fiducia, nonché rispetto che si può instaurare tra uomo e animale. Questa relazione che viene a crearsi tra umano ed animale è caratterizzata da un forte affiatamento, un legame talmente unico al punto da creare una sincronia emotiva unica. Proprio grazie al cavallo, è stato loro insegnato a creare le condizioni per trovare una migliore connessione con il proprio cane, partendo dal rispetto degli spazi, del tempo e delle caratteristiche etologiche. Si ringraziano per l’ospitalità e le competenze messe a disposizione, Cristina Puggelli, Pierangelo Spinelli e Andrea Raggi, nonché Pizza Local per il supporto enogastronomico.

Ischia, Ruffino (Azione): il Governo riscriva la manovra

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione), componente della commissione Ambiente:

     La solidarietà e la vicinanza alle popolazioni colpite dalla tragedia non possono essere la prima e l’ultima pagina pagina degli impegni di governo. Perché solidarietà e vicinanza non restituiscono le vittime ai loro familiari, soprattutto non possono essere un colpo di spugna sulle responsabilità di chi ha tollerato se non coperto ogni forma di abusivismo edilizio. Matteo Salvini e Giuseppe Conte hanno tollerato a tal punto, che il governo Conte I ha condonato proprio a Ischia ogni forma di illegalità edilizia sotto la solita voce “emergenza sociale”.

     Salvini, se ritrova un briciolo della credibilità politica perduta da tempo, dovrebbe ora farsi avanti e chiedere scusa per la flat tax riconosciuta agli autonomi nella fascia di reddito fino a 85 mila euro e proporre di dirottarla in un fondo per la salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio. Sarà bene ricordare che proprio il Pnrr, alla missione 2 e nelle componenti 1 e 4 stanzia qualcosa come 15,06 miliardi di euro per la sicurezza e la tutela ambientale. Attenzione, presidente Meloni: se Regioni e Comuni tirano per le lunghe, il governo farà bene ad avocare a sé, attraverso un commissario, tutte le fasi necessarie per accelerare la salvaguardia del territorio. Che significa, poi, salvare la vita alle persone.

La pasticceria italiana piange la scomparsa di Marco Avidano

Il titolare delle omonime pasticcerie a Chieri e in centro a Torino deceduto nei giorni scorsi

Il ricordo dei colleghi e amici
dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano

«Marco ha iniziato la sua carriera ad appena 16 anni. Per noi era un amico, una persona aperta al dialogo e al confronto, sempre disponibile con tutti – ricorda il presidente dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, Claudio Gatti – Oggi assieme a tutti gli Accademici, ricordiamo un grande maestro del lievito madre, ma anche l’uomo gentile, dai valori solidi, legato alla famiglia e alla sua terra».

Negli anni Avidano ha perfezionato la sua arte prima a Torino, poi in Francia e in Belgio, ma nel 1996 fa ritorno in Piemonte per rilevare la Pasticceria Basiglio, situata nel centro storico di Chieri e che oggi porta il suo nome. Nel 2019 inaugura anche un nuovo punto vendita in Via Accademia delle Scienze, nel cuore di Torino, e la caffetteria nella prestigiosa Scuola Holden di Alessandro Baricco.

Grazie alla passione e a quel tocco personale che trasforma gli artigiani in veri artisti, Marco Avidano ha elaborato una proposta di pasticceria unica, attenta alle novità ma sempre riconoscibile, che gli è valsa i titoli di Maestro del Gusto di Torino e provincia, Maestro del Lievito Madre e Maestro Cioccolatiere. Tra le sue produzioni d’eccellenza: la Radiosa, una tavoletta di cioccolato sensoriale e di design, e i lievitati prodotti con la pasta madre donatagli dal Maestro Giovanni Garino.

Il Piemonte, una regione fotovoltaica. In testa alla classifica nazionale per produzione di energia

Ricerca Aceper

L’assessore regionale all’Energia, Matteo Marnati: «Questo dimostra la grande capacità della nostra Regione di investire in fotovoltaico. Siamo solo all’inizio di un percorso che ci porterà a triplicare questo dato entro il 2030»

Secondo i dati emersi da una ricerca fatta da Aceper (Associazione dei consumatori e produttori di energie rinnovabili) su un campione di oltre 5mila impianti fotovoltaici situati in 17 regioni italiane, il Piemonte risulta al primo posto della classifica per produzione di energia da fotovoltaico, terza per “virtuosità”, ovvero per il rapporto tra energia effettivamente prodotta e energia attesa in termini di produzione.

«Un risultato che fotografa una realtà già improntata allo sviluppo delle fonti rinnovabili, che sarà ulteriormente implementato dalle azioni che, come Regione Piemonte, abbiamo avviato per il raggiungimento degli obiettivi europei al 2030 – commenta l’assessore regionale all’Ambiente e Energia Matteo Marnati – A partire dall’approvazione, il 15 marzo scorso, del nostro Piano Energetico Ambientale Regionale articolato su quattro direttrici fondamentali: sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, riduzione dei consumi energetici, sviluppo della green economy e definitiva affermazione di un modello di generazione distribuita, che favorirà in particolare lo sviluppo delle comunità energetiche». «Un modello – aggiunge l’assessore – che consentirà, in parallelo al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030, anche per raggiungere il più possibile l’autonomia energetica».

Proprio le comunità energetiche sono un punto di forza della politica regionale: il Piemonte è stata la prima regione ad avviare questa esperienza, con l’approvazione, prima regione in Italia, di una legge regionale dedicata. Dal dicembre 2020 sono infatti in vigore disposizioni e incentivi per sviluppare i sistemi collettivi di autoconsumo da fonti rinnovabili e attualmente le comunità energetiche sono sperimentate con successo in 4 aree della regione.

«In attesa dell’uscita del decreto per la costituzione delle comunità energetiche – conclude l’assessore – questo dato dimostra dunque la grande capacità della nostra Regione di investire in fotovoltaico: siamo solo all’inizio di un percorso che ci porterà a triplicare questo dato entro il 2030».