ilTorinese

Puledri debuttanti all’ippodromo

Saranno soprattutto i puledri i grandi protagonisti nella riunione di trotto in programma mercoledì 19 ottobre all’ippodromo di Vinovo. Sette corse che prenderanno il via alle 14,55 e tra queste, una riservata alle femmine l’altra ai maschi di 2 anni non vincitori di duemila euro in carriera. Quindi, o sono debuttanti o comunque con poca esperienza al loro attivo, ma hanno potenzialità per crescere. Nelle femmine (Premio Wagner) c’è il tanto atteso debutto per Elisabeth Bar, figlia di Lana Del Rio e Face Time Bourbon, che si presenta alla prima sulla pista torinese. Allenata da Erik Bondo, sarà affidata a Federico Esposito. Nei maschi invece il Premio Schubert vede 4 puledri alla prima uscita. I favori del pronostico potrebbero essere per Emerson, con Simone Di Lorenzo, ma anche per Enigma D’Amore del team Baroncini-Farolfi e per l’allievo di Marco Smorgon. Enock.

Di rilievo il Premio Berlioz, con dieci schierati dietro le ali dell’autostart. Tra loro Filippo Rocca con Dorothy Del Sauro, recente vincitrice sulla pista torinese. Molto bella e dal pronostico aperto, la corsa riservata alla categoria dei Gentlemen, che vede Stefano Manzato nel ruolo di protagonista principale alle guide di Camionst, affidatogli da Santo Mollo. Come sempre ingrasso gratuito.

Di notte ai “Musei Reali” con “Club Silencio” per il “Festival dello sviluppo sostenibile 2022”

Giovedì 20 ottobre, ore 19

L’iniziativa promette una serata di grandi suggestioni, ma anche di riflessione (il che non guasta mai, anzi!) su temi di grande attualità quali quelli relativi alla “sostenibilità ambientale”. “Una notte ai Musei Reali” è promossa da “Club Silencio” (“Associazione Culturale no profit” con sede a Torino in corso Massimo d’Azeglio 60, specializzata nella promozione e valorizzazione dei Musei e degli edifici storici attraverso visite serali), in collaborazione con i “Musei Reali”“ASviS” (“Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile”) e con il patrocinio della Città di Torino e di Regione Piemonte. L’appuntamento è per giovedì 20 ottobre prossimo, alle 19, in piazzetta Reale 1, a Torino, dove “in notturna” si apriranno le porte dei “Musei Reali” per il “Festival dello sviluppo sostenibile 2022”, il più grande evento a livello nazionale, rivolto alla più ampia diffusione di una cultura vicina alle tematiche ambientali. Obiettivo, quello di contribuire a “realizzare – dicono i responsabili – un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite’ e centrarne i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs)”. E proseguono: A testimoniare la mission di ‘Club Silencio’ vi è anche l’impegno a ottenere la certificazione ISO 20121, che attesta i dati di sostenibilità ambientale delle iniziative organizzate. Per questo motivo, al termine della serata saranno presentati anche i dati relativi all’impatto ambientale degli eventi realizzati da ‘Una notte ai Musei Reali’”.

Completamente declinata, quindi, sui temi di carattere ambientale, l’evento partirà dalle 19 nel “Cortile Reale”, dove verranno sviluppati quiz, installazioni interattive VR Experience “volte a divulgare e sensibilizzare il pubblico sui temi chiave dello sviluppo sostenibile, con applicazioni, giochi e video in realtà virtuale coerenti alle macrotematiche dell’iniziativa e mediante attività di ‘gamification’ con ‘Mytopya’ per costruire la propria città del futuro”.

Al centro dell’evento, anche la mostra fotografica Focus on Future – 14 fotografi per l’Agenda ONU ideata dalla direttrice dei “Musei Reali” Enrica Pagella in un viaggio inedito attraverso 200 scatti che raccontano le situazioni di fragilità del nostro pianeta. Come da tradizione, durante “Una Notte ai Musei Reali”, sarà inoltre visitabile il primo ed il secondo piano di “Palazzo Reale”, l’“Armeria Reale” e la “Cappella della Sindone”. In agenda anche altre interessanti iniziative.

In occasione della serata sarà, infatti, possibile partecipare all’inaugurazione progettuale dell’“Osservatorio Generazione 2030” sul rapporto tra giovani e obiettivi di sviluppo sostenibile, nell’ambito di un progetto che durerà per tutta la stagione 2022/2023 di “Club Silencio”. Inoltre, fra  le attività a cura di Urban LAB*, con “37.20 – Patrimoni naturali per Torino” saranno distribuite mappe della città di Torino per narrare come natura e comunità si incontrano nell’obiettivo di generare nuovi spazi, nuovi usi e nuovi modi di vivere la città in maniera più sostenibile. Attraverso la proiezione Flying on urban rivers – Po, Dora, Sangone, Stura di Lanzo sarà poi possibile assistere ai filmati che raccontano l’osservazione in volo dei quattro fiumi torinesi durante diverse stagioni dell’anno. Non mancherà infine la sensibilizzazione alla cura e all’empatia verso ciò che ci circonda, grazie alla collaborazione nata con “Delbac Bonsai” per diffondere la filosofia del bonsai e stimolare l’empatia con la natura.

“Dalle nostre indagini – conclude Alberto Ferrari, fondatore e presidente di ‘Club Silencio’ – emerge come gli eventi da noi progettati abbiano una particolare presa sui giovani. Per questo motivo, ci siamo dati come obiettivo, quello di creare nuove occasioni di informazione, ma anche di dialogo con le grandi istituzioni della Città sui principali temi di attualità che ruotano proprio attorno alle nuove generazioni. A partire dall’ambiente, ma senza dimenticare i temi di attualità che ogni giorno scorrono sotto i nostri occhi nei telegiornali e più in generale attraverso il mondo dell’informazione”.

Per info: “Musei Reali”, piazzetta Reale 1, Torino; tel. 011/19560449 o www.museireali.beniculturali.itg

g.m.

Nelle foto:

–       “Palazzo Reale” di notte

–       “Club Silencio VR Experience”

–       “Club Silencio music” 

Ora, però, serve un Centro visibile

Diciamoci la verità sul cosiddetto Centro che pare essere timidamente rinato dopo le elezioni dello scorso 25 settembre.

Sì, è vero, il cosiddetto “terzo polo” non ha centrato l’obiettivo di un risultato a doppia cifra. Come, del resto, e almeno per il momento, non è stato determinante ai fini della costruzione degli equilibri politici. Ma il consenso al “terzo polo” – questo è abbastanza evidente al di là delle stesse analisi demoscopiche – è stato il frutto di due elementi incrociati. Da una lato una sorta di “identità in negativo”, come si suol dire, ovvero si è votato il “terzo polo” perchè il bipolarismo selvaggio che ha caratterizzato gli ultimi anni della politica italiana era ormai giunto al capolinea come credibilità complessiva. E, non a caso, l’esordio di questa legislatura lo ha già confermato platealmente. E, in secondo luogo, si è votato “terzo polo” perchè si è dato una delega in bianco a chi cercava di riproporre, dopo la lontana stagione di Marini e di Martinazzoli con il progetto del Ppi, una “politica di centro” nella cittadella politica del nostro paese. Queste, in sintesi, le due argomentazioni decisive che hanno portato il “terzo polo” ad un consenso che ha sfiorato l’8%. Al di là e forse anche al di fuori degli stessi leader che si sono fatti carico di questa scommessa politica ed elettorale.
Ora, però, questo Centro e, soprattutto, “la politica di centro”, devono ritrovare piena cittadinanza e visibilità nelle dinamiche quotidiane della politica italiana. Sarebbe quantomeno singolare, nonchè anacronistico, se il tutto si trasformasse nel consolidamento di due partiti personali con le rispettive ambizioni e prospettive. Forse è giunto veramente il momento per far decollare un cantiere che sia in grado di incidere nelle dinamiche politiche nazionali e per affrontare la nuova stagione che si è aperta. Una stagione che, inevitabilmente, sarà ricca di novità e forse anche di colpi di scena ma che, comunque sia, richiede di essere affrontata con le armi della politica e non della sola propaganda. Al riguardo, è persin patetico se non addirittura ridicolo, continuare ad assistere al grido d’allarme della sinistra italiana sul “nuovo corso” della politica contemporanea. Ma come si può, di fronte alle sfide immani che attendono il nostro paese e che ci metteranno alla prova nei propri mesi, continuare con la noiosissima litania del rischio della “postura fascista” dopo la vittoria del centro destra? Ma come si può declinare un’iniziativa politica credibile e seria se si limita ad un semplice e banale prolungamento dei soliti talk televisivi e dei rispettivi “soloni” che fanno ormai della battaglia antifascista e anti dittatura la loro ragion d’essere? È evidente a tutti, al di là del giudizio che ognuno di noi può e deve dare sul profilo politico della coalizione vincente e sui vertici appena eletti delle istituzioni parlamentari, che non si può costruire un progetto e una prospettiva politica se sono basati esclusivamente sul pregiudizio politico, sulle pregiudiziali ideologiche e sull’odio personale. Altrochè battere la “cultura dell’odio” che quotidianamente viene predicata e blaterata dai “guru” politici, televisivi e giornalistici della sinistra post comunista italiana.
Ecco, di fronte ad un quadro del genere è quantomai necessario, nonchè quasi imperativo, il ritorno della politica e di quegli istituti che sono collaterali ad una politica alta e nobile. E cioè, cultura della mediazione, cultura di governo, rispetto degli avversari e delle istituzioni democratiche, capacità di comporre interessi contrapposti, stop alla radicalizzazione del conflitto politico ed un approccio autenticamente e credibilmente riformista di fronte ai problemi che sono sul tappeto. Ed è proprio su questo versante che il Centro e una politica di centro possono e debbono giocare un ruolo determinante e decisivo ai fini del recupero della stessa qualità della democrazia. Un Centro che non deve vivere di soli pregiudizi e di disprezzo degli avversari, come la sinistra ha già manifestato in questo nuovo corso che la caratterizza e che, su questo versante, ritrova una piena corrispondenza con il qualunquismo e il populismo grillini.
È persin inutile ricordare, al riguardo, che l’apporto decisivo per declinare una vera ed autentica politica di centro arriva dal contributo della cultura cattolico popolare e cattolico sociale. Il Centro, cioè, non si può ridurre ad essere una semplice somma tra la cultura post azionista, liberale e repubblicana. Senza l’apporto decisivo del filone del cattolicesimo politico non si potrà parlare di una politica di centro ma solo e soltanto di una posizione “terza”. Però, senz’anima e forse anche senza una prospettiva reale di crescita elettorale e di spessore politico.

Giorgio Merlo

Riccardo Molinari confermato capogruppo della Lega alla Camera

Anche per la legislatura alle porte l’on. Riccardo Molinari sarà Capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati. La conferma, per acclamazione, è avvenuta martedì 18 ottobre, durante la riunione dei deputati della Lega, alla presenza del Segretario Federale Matteo Salvini.

L’on. Molinari guiderà un gruppo di 65 parlamentari, sui complessivi 400 deputati eletti alla Camera.

“Ringrazio i colleghi e il segretario Matteo Salvini per la riconferma. In un momento drammatico per il Paese, dobbiamo essere all’altezza delle aspettative dei cittadini e rilanciare l’azione della Lega con il nostro lavoro in Parlamento e sui territori. Solo sapendo chi e cosa rappresentiamo potremo essere efficaci e riaccendere la speranza nei cuori della gente”.

Il McDonald’s Job Tour ha fatto tappa ad Orbassano

Ieri alla Biblioteca Civica Carlo Maria Martini in Strada Piossasco, i colloqui per i 40 posti di lavoro da inserire nel ristorante di prossima apertura ad Orbassano

 Riceviamo e pubblichiamo        

 Approda ad Orbassano il McDonald’s Job Tour, l’evento itinerante di selezione del personale organizzato per le nuove aperture e assunzioni McDonald’s in tutta Italia. A partire dalle ore 10:00 presso la Biblioteca Civica Carlo Maria Martini in Strada Piossasco, ieri hanno preso il via i colloqui individuali per coloro che vogliono lavorare nel ristorante di prossima apertura in città.

 

McDonald’s è alla ricerca di 40 persone che abbiano voglia di mettersi in gioco, di lavorare in squadra e a contatto con i clienti, da inserire nel team del nuovo ristorante. Le persone selezionate verranno inserite in un percorso di formazione propedeutico alle mansioni che svolgeranno; verranno inserite con contratti part-time o full-time, in base alle esigenze del ristorante, e inquadrate secondo il contratto nazionale del turismo. La retribuzione è quella prevista dallo stesso contratto, chiaramente parametrata al numero di ore lavorative settimanali.

McDonald’s Job Tour ad Orbassano

Ai colloqui individuali sono stati convocati oltre 100 candidati che hanno già superato la prima fase di selezione online inserendo il proprio cv e compilando un questionario sul sito mcdonalds.it. Nel corso della giornata i partecipanti hanno avuto la possibilità di incontrare e confrontarsi con i dipendenti degli altri ristoranti della zona presenti in loco per raccontare e condividere la loro esperienza in azienda. La giornata  rappresenta per l’Azienda solo il primo step di un percorso di ricerca e selezione dei profili più idonei che interesserà le settimane a venire.

Lavorare in McDonald’s

Queste nuove posizioni rientrano nel piano di crescita nazionale, che quest’anno prevede l’assunzione di 5.000 nuove persone in tutta Italia. McDonald’s conta ad oggi 640 ristoranti in tutta la Penisola, dove lavorano 27.000 dipendenti, che ogni giorno servono circa un milione di persone.

Un ambiente inclusivo che garantisce a tutti le medesime opportunità di crescita: il 62% dei dipendenti è rappresentato da donne che sono il 50% degli store manager, mentre il 55% dei dipendenti ha meno di 29 anni e il 32% è studente. Un’opportunità di lavoro stabile e concreta, dove il 92% delle persone è assunto con contratto stabile.

Grazie ad un programma di formazione da un milione di ore all’anno, McDonald’s garantisce a tutte le sue persone un percorso strutturato, volto a valorizzare i propri talenti e a fornire tutti gli strumenti necessari per permettere a ciascuno di crescere in azienda.

 

Imprese estere in Piemonte, un patrimonio da conservare

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AL VIA TAVOLO DI MONITORAGGIO TRA STAKEHOLDER PUBBLICI E PRIVATI

A 18 mesi dal protocollo d’intesa firmato dal sistema Confindustria e Regione Piemonte
vengono individuate sei priorità che prevedono semplificazioni, formazione e promozione
con l’obiettivo di raggiungere un maggiore coinvolgimento delle Pmi e delle reti territoriali

Il Piemonte è al terzo posto in Italia per presenza di multinazionali con 4.381 unità locali di imprese a controllo estero che occupano 150mila addetti. Le grandi imprese a controllo estero rappresentano oltre un terzo dell’occupazione delle grandi imprese attive in Piemonte. Pur rappresentando numericamente soltanto l’1,3% del totale delle imprese regionali, quelle estere contribuiscono a quasi al 18% della creazione del valore aggiunto regionale, con un picco del 20,4% nel settore dell’industria. La propensione ad investire in asset intangibili è particolarmente elevata per il capitale umano, elevato anche l’impegno in sostenibilità ambientale, con un forte coinvolgimento dei fornitori. Le imprese a controllo estero presenti nella regione sono anche ai vertici per combinazione tra innovazione e R&S, entrambe su livelli molto elevati.

Questi alcuni dei dati presentati a Torino nell’incontro “Le imprese a capitale estero e il rilancio del territorio”, promosso da Confindustria, Confindustria Piemonte e Regione Piemonte per evidenziare le attività e le iniziative avviate per dare attuazione al Protocollo d’intesa per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri sottoscritto nel maggio 2021. In questa congiuntura economica è fondamentale puntare alla retention delle imprese estere, lavorando per poter migliorare il business environnement in termini di infrastrutture, ambiente regolatorio e supporto alle imprese. Innanzitutto, sarebbe fondamentale definire un metodo di lavoro che agevoli il confronto tra tutti gli stakeholders pubblici e privati, istituendo un tavolo di monitoraggio e confronto tra imprese, Regione, Ceip, Comuni e altri enti del territorio, per condividere l’avanzamento per ciascuna area di lavoro a partire da quelle che saranno considerate collegialmente prioritarie.

Le imprese straniere che operano in Piemonte, come dimostrano i dati che state presentando, rappresentano un valore aggiunto determinante per il nostro sistema economico. Allo stesso tempo, mi preme sottolineare, come anche il nostro tessuto imprenditoriale abbia saputo costruire ulteriori possibilità di sviluppo attorno a queste imprese” commenta il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. “Se molto abbiamo da imparare da chi è arrivato dall’estero, credo però che anche chi viene a insediarsi in Piemonte, trovi possibilità e condizioni materiali e immateriali, che in Europa sono merce rara – aggiunge – certamente dobbiamo continuare a lavorare, fare di più è sempre possibile. Delle proposte che stanno emergendo, molte sono già state condivise con la Regione, così come siamo disponibili a partecipare a ogni ulteriore sforzo che emergerà a sostegno del sistema economico.

“Le imprese a capitale estero in Italia sono un partner indispensabile per la crescita e lo sviluppo del Paese. In un contesto complesso e mutevole come quello attuale, è importante ascoltare attentamente le loro esigenze e poter di conseguenza agire con rapidità e decisione. Proprio per questo è ancor più fondamentale intraprendere iniziative mirate alla loro retention” dichiara la Vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello. “Il Piemonte è una delle regioni con il tessuto industriale più solido, dove la presenza delle multinazionali è ricca e diversificata in settori diversi. La combinazione delle competenze locali con quelle manageriali di alto livello – prosegue – tipiche delle imprese a capitale estero, produce tangibili effetti positivi, a livello economico e sociale. Tali effetti devono essere considerati la base di una relazione virtuosa ed efficace per il territorio, per la regione e per il Paese stesso”.

Per struttura economica, filiere e posizione geografica privilegiata, il Piemonte ha da sempre guardato all’Estero per sviluppare la propria economia. Di volta in volta, apprendendo, sviluppando e condividendo politiche economiche e scelte d’impresa. L’innovazione, oggi come due secoli orsono, non si crea lavorando da soli, ma respirando e condividendo scelte ambiziose” dichiara il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay. “Questo cammino non può prescindere dalle imprese straniere presenti in Piemonte – prosegue – e per questo vogliamo sviluppare il documento siglato nel 2021 per aumentare la conoscenza del ruolo e delle potenzialità derivanti dalle imprese a capitale estero, promuovendo l’istituzione di una funzione di supporto, aumentando le sinergie tra imprese a capitale estero, Pmi locali e le agenzie nazionali e le strutture regionali non solo per farle crescere nelle loro attività ma anche per renderle ambasciatrici di successo sul ruolo che la nostra regione e la sua industria possono giocare nello sviluppo futuro”.

Nel corso dell’evento, è stato presentato il secondo volume dell’Osservatorio Imprese Estere (www.impreseestere.it) per accrescere la conoscenza del ruolo e delle potenzialità delle imprese a capitale estero. Nel testo sono state identificate sei priorità su cui lavorare:

1) Risorse e incentivi: misure e bandi per le imprese
2) Catalogo per l’offerta localizzativa “100 aree per il Piemonte”
3) Snellimento delle procedure
4) Formazione
5) Sviluppo delle reti e maggiori connessioni con le filiere
6) Costruzione dell’offerta, comunicazione e promozione

Di immediata elaborazione deve essere un Vademecum Procedurale che illustri le procedure, i tempi massimi e minimi, i documenti da presentare per l’ottenimento dei permessi di costruzione, non solo per insediamenti ex novo, ma anche per gli interventi di “riuso”. Opportuno e altrettanto urgente deve essere l’esame del quadro normativo/burocratico per una semplificazione del sistema. L’obiettivo è assicurare e rendere chiari agli investitori incentivi e agevolazioni economiche. Si devono potenziare le risorse finanziarie destinate all’attrazione investimenti, predisporre misure per progetti Paese che prevedano formazione, assesment aziendale, progetti B2B, missioni imprenditoriali e incoming dei buyer, progetti Integrati di Filiera (PIF). La Regione può lavorare su contenuti settoriali d’impatto, sui fattori attrattivi peculiari in occasione di eventi e iniziative di portata internazionale. Vanno sviluppati i sistemi di rete territoriali, promozione di filiere locali (local for local), far “parlare” di più pmi e grandi imprese. Per la formazione vanno avviati investimenti su upskilling e reskilling e potenziamento dei percorsi formativi con il rafforzamento degli Its e il raccordo con le Academy. Si deve puntare alla riproposizione del programma di Apprendistato di alta formazione e ricerca, sui percorsi di Dottorato Industriale per il personale delle imprese, sulla promozione di programmi per la mobilità temporanea di ricercatori appartenenti agli organismi di ricerca e alle grandi imprese.

Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

In Piemonte i tassi di occupazione dei posti letto sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali. Per gli epidemiologi della Regione Piemonte, l’epidemia complessivamente dovrebbe essere arrivata al suo culmine. Per le classi di età giovani già dalle ultime due settimane si osserva una fase discendente, mentre per le classi di età adulte si è arrivati al plateau.

REPARTI COVID: LA MAGGIOR PARTE È IN OSPEDALE PER ALTRE PATOLOGIE

Dall’esame dei dati relativi alle ospedalizzazioni in Piemonte, e in particolare della distinzione tra ricoverati “con” Covid e “per” Covid, risulta che meno del 30% di chi si trova nei reparti Covid di degenza ordinaria lo è per complicazioni causate dal virus.

Gli altri, ovvero il 70%, sono in ospedale per altre patologie, ma ricoverati in reparti Covid in quanto risultati positivi al test. L’età media è di 75 anni.

Per quanto riguarda invece le terapie intensive, l’età media è di 65 anni. Il 40% si trova ricoverato a causa del Covid, mentre il 60% è positivo al Covid, ma si trova in terapia intensiva per altre patologie.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 10 ottobre nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron 5 e delle sue sottovarianti. Sono presenti anche mutazioni della sottovariante Omicron BA.4 e con bassa frequenza della sottovariante di Omicron BA.2.75. Non si osservano mutazioni specifiche per le sottovarianti Omicron Ba.3, BA.2.12.1 e BG.

INCIDENZA E RICOVERI

Il Piemonte presenta un’incidenza in calo rispetto alla settimana precedente (690.3 casi ogni 100.000 abitanti nella settimana 10-16 ottobre rispetto a 740.3 nella settimana 3-9 ottobre).

Il valore nazionale è di 477.9. L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 17 ottobre si attesta all’11,5% (il valore nazionale è 10,9 %) e quella delle terapie intensive al 3,2% (il valore nazionale è 2.6%), mentre la positività dei tamponi è all’11,3%.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 10 al 16 ottobre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 4.214.

Suddivisi per province: Alessandria 377, Asti 187, Biella 263, Cuneo 506, Novara 313, Vercelli 141, VCO 187, Torino città 717, Torino area metropolitana 1.431.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 29.498 (-2.599).

Questa la suddivisione per province: Alessandria 2.636 (+162), Asti 1.312 (-33), Biella 1.843 (-7), Cuneo 3.545 (-465), Novara 2.194 (-417), Vercelli 986 (-5), VCO 1.310 (-204), Torino città 5.021 (-669), Torino area metropolitana 10.019 (-990).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 10 al 16 ottobre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 690.3 in diminuzione (-8,1%) rispetto ai 740.3 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 374.4 (-12%).

Nella fascia 25-44 anni è 606.9 (-15,1%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 837.9 (-8,2%).

Nella fascia 60-69 anni è 938.8 (-2,6%).

Tra i 70-79 anni è 984.7 (+1,3%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 814.7 (+ 1%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 10 al 16 ottobre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in diminuzione in tutte le fasce di età.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 226.2 (-14,8%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 117.7 (-29,6%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 177.3 (-22,6%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 247.1 (-39,4%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 243.1 (-38,4%).

“L’Ultima città dell’impero”

 

Domani 19 ottobre alle ore 18,30 verrà presentato sui social dal profilo facebook della giornalista Germana Zuffanti il romanzo di nuova uscita  dello storico Gastone Breccia, “L’Ultima città dell’impero” edito da Newton Compton Editori.

Partecipa alla presentazione del libro lo psicoanalista Maurizio Montanari. Modera gli interventi Germana Zuffanti.

Gastone Breccia, autore di tanti saggi storici, tra cui ricordiamo”Missione fallita: La sconfitta dell’Occidente in Afghanistan”, è esperto di storia bizantina, di storia militare e di combattimenti .

L’ultima città dell’impero tuttavia non è un romanzo storico. La città ha l’aspetto esteriore della Costantinopoli bizantina: i luoghi veri o fittizi della storia sono identificati con precisione sulla mappa, e la scansione cronologica dell’assedio rispetta quella dell’aprile-maggio 1453. Ma Chrysopolis è anche la Vienna della finis Austriae, perché l’anno di Cristo è il 1918, alla Hofoper l’orchestra suona Mozart e Beethoven, e i protagonisti – Andreas Hoffmann per primo – sono molto più simili a europei del XX secolo che a sudditi imperiali della metà del XV.

La Chrysopolis del romanzo è città-simbolo dell’Occidente cristiano: un mondo vecchio, appesantito da tradizioni obsolete e dall’onnipresente burocrazia, con un sistema di governo assurdamente complesso; capace di riscoprire in extremis valori senza tempo, ma non di respingere con le armi l’assalto dei nemici. Un mondo che muore, mandando bagliori estremi di splendore, mentre il narratore-testimone si trova a vivere sull’incerta linea di confine tra avventura individuale e tragedia collettiva, tra la pienezza delle passioni e il vuoto della fine imminente.

Un impero millenario costretto a difendersi dietro le mura della capitale assediata, la gloriosa Chrysopolis, «Regina delle città e madre di popoli». Il diario dell’assedio scritto da un anonimo funzionario civile, improvvisamente coinvolto in una impensabile storia d’amore – e in molto altro. Le passioni individuali, le battaglie, le speranze tradite, l’orgoglio di una grande civiltà, l’ombra della disfatta che incombe: fino all’ultima alba, quando il vecchio imperatore Costantino XI si fa uccidere tra i suoi soldati, i nemici dilagano in città, i diversi destini si compiono.

Il titolo del libro è l’occasione per discutere nella presentazione della fine di un periodo storico, quale quello che stiamo vivendo. Il mondo che muore, tra le pagine del romanzo, è il ritratto forse involontario e inconscio di ciò che sta accadendo fuori, dove l’utilizzo del potere di un solo uomo ha messo in ginocchio l’intero sistema. Di questo tema parlerà lo psicoanalista Montanari che parlerà del potere e del suo utilizzo spesso distorto o paranoico, affondando l’analisi in una guerra per così dire “folle”.

La diretta è immediatamente visibile anche in condivisione dal profilo facebook di Germana Zuffanti o successivamente visibile sul suo canale youtube.

Accossato (LUV): La maggioranza blinda un testo che danneggerà i più vulnerabili

Allontanamento zero

“La maggioranza blinda il ddl ‘Allontanamento zero’ con il contingentamento dei lavori d’aula, un segnale di indisponibilità a modificare e migliorare il testo e di chiusura totale non solo nei confronti del dibattito consiliare, ma soprattutto verso le tante osservazioni presentate da sindaci, associazioni, famiglie affidatarie, professionisti, che in questi anni hanno espresso preoccupazione per un disegno di legge che rischia di danneggiare proprio i più vulnerabili, i minori che si sostiene di voler porre al centro” – dichiara la Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Silvana Accossato.

“Una dimostrazione di grande arroganza, che è culminata nell’accusa rivolta all’opposizione di’“aver annoiato l’aula’” – prosegue Accossato. – “Per questa destra il confronto democratico è solo un intralcio, affermazione grave che il Piemonte non merita”.

Il Centro Pannunzio ricorda Piero Angela

VENERDI’ 21 OTTOBRE ALLE ORE 17,30 nella sede della Città Metropolitana di Torino a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), il giornalista PIERO BIANUCCI ricorderà la figura intellettuale e scientifica di PIERO ANGELA, a cui fu conferito il Premio “Pannunzio” 1994. Verrà proiettato un filmato contenente un’intervista a Piero Angela che si dichiarò un pannunziano e che fu presente anche all’inaugurazione della Galleria in piazza Solferino intitolata ad Enzo Tortora per iniziativa del Centro “Pannunzio.