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A Torino il Casting Tour di Grande Fratello

 il Casting Tour di Grande Fratello

Prosegue a Torino il 2 Agosto

a Officine S – Svago Sapori Sorprese

Al via il Casting Tour di Grande Fratello organizzato da Wobinda Produzioni.

La nuova tappa di queste Selezioni Ufficiali, alla ricerca di nuovi concorrenti per la prossima edizione del reality show di Canale 5, prodotto da Endemol Shine Italy, si terrà a:

Torino, il 2 Agosto a Officine S – Svago Sapori Sorprese in Corso Mortara, 24, 10149 a Torinodalle ore 14:00.

Il Casting Tour realizzato da Wobinda Produzioni – su licenza di Endemol Shine Italy – prevede diverse tappe in giro per l’Italia.

Le varie date e le modalità di partecipazione alle diverse tappe sono in continuo aggiornamento e sono visibili sul sito ufficiale www.grandefratello.mediaset.it e sui social Grande Fratello e Wobinda Produzioni nel link specifico WWW.wobindaproduzioni.com/selezioni-ufficiali-grande-fratello-tappe-casting.

Si tratta, quindi, di un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del programma che ha cambiato la storia della TV e che vorrebbero entrare nella casa del Grande Fratello come protagonisti.

Info Wobinda Produzioni
051 6367648 info@wobindaproduzioni.com www.wobinda.it

Torino, commercio e nuovo piano regolatore: quali prospettive?

Politiche attive per il commercio, tutela del tessuto imprenditoriale di prossimità, sostegno al valore sociale delle attività tradizionali, strategicità del Distretto Urbano del Commercio. Queste le direttrici emerse dall’incontro  Commercio & Città, laboratorio per la rigenerazione urbana ed economica dei territori”, tra Ascom Confcommercio e gli assessori del Comune di Torino al Commercio Paolo Chiavarinoe all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, organizzato dall’associazione del terziario per approfondire i temi del nuovo Piano Regolatore Generale PRG di Torino.

«Stiamo lavorando – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa Coppa per invertire la rotta della desertificazione commerciale e per restituire alle vie della città servizi, vivacità, bellezza e sicurezza. Per questo motivo abbiamo voluto portare la discussione sul futuro Piano Regolatore di Torino nella Casa del Commercio. Vogliamo dare il nostro contributo alla realizzazione di un Piano Regolatore che dia prospettiva ad una città in divenire e che tenga conto di uno scenario molteplice, dove il commercio è uno degli elementi, ma non l’unico. Pensiamo alla necessità di collegamenti logistici di alto livello, di connessioni dirette, di un aeroporto e stazioni ferroviarie funzionali, di una TAV da completare con urgenza. Guardiamo allo sviluppo delle Università e al loro impatto sulla composizione sociale urbana. Vediamo un turismo che si sta consolidando e che ha bisogno di strutture ricettive di livello per attirare fasce alto spendenti, mentre i centri cittadini non devono essere stravolti dagli airbnb. Il nuovo Piano Regolatore dovrà dare risposte innovative a tuttociò».

«Il rilancio del commercio locale è sicuramente una delle nostre priorità – spiega l’assessore al Commercio del Comune di Torino Paolo Chiavarino – i negozi di vicinato sono infatti un elemento fondamentale della nostra città perché contribuiscono all’identità dei quartieri, li mantengono vivi e offrono la possibilità di socializzare oltre a risultare un importante presidio per la sicurezza del territorio. Lo dimostrano le molte iniziative realizzate e in via di realizzazione dalla Città di Torino – sottolinea l’Assessore – che vanno proprio nell’ottica del sostegno all’economia di prossimità, si pensi ad esempio allo stesso Distretto Urbano del Commercio e ai futuri bandi per le imprese finanziati nel quadro del PN Metro Plus, in particolare per le periferie».

«L’attuale Piano Regolatore – commenta l’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni – ha consentito negli anni la trasformazione di Torino in molte sue parti, contribuendo in modo determinante a liberarci dalla rappresentazione monoculturale di città-fabbrica. È evidente che oggi uno strumento pensato negli anni Novanta non risponde più alle esigenze delle città. Il piano, dunque, dovrà avere i propri cittadini al centro. Obiettivo fondamentale sarà la valorizzazione dei quartieri e la loro centralità come elemento di riequilibrio territoriale, a partire dal ruolo delle Circoscrizioni. Le trasformazioni avranno a cuore il sostegno al commercio e all’economia di vicinato, anche e soprattutto come elemento di coesione sociale e presidio di sicurezza. In questa chiave anche la valorizzazione dei mercati come occasioni di garanzia del territorio».

Tra le linee di indirizzo del nuovo Piano Regolatore spicca la valorizzazione dei quartieri come elemento di riequilibrio territoriale attraverso il sostegno del commercio, dell’economia di vicinato e dei mercati intesi anche come presidi del territorio.

Numerosi i temi sul tavolo, a partire dalla necessità di politiche attive per il commercio condivise con le associazioni di categoria. Al primo posto il bilanciamento dei servizi commerciali del territorio, necessario per tutelare le attività tradizionali dalle ondate di concorrenza sleale delle grandi catene e dei centri commerciali. «Siamo per la tutela a favore di tuttispiega la presidente Coppa -, ma è evidente che oggi la situazione è fortemente sbilanciata a vantaggio delle grandi catene e dei centri commerciali, a partire dalle agevolazioni sugli oneri. In un’epoca in cui si parla di “città dei 15 minuti“, di tutela della prossimità e di sostenibilità ambientale, è indispensabile adottare misure efficaci per difendere le piccole imprese. La grande distribuzione, spesso basata su speculazioni immobiliari, ha un impatto negativo sulle attività locali, che ne subiscono le conseguenze senza adeguati strumenti di difesa.

La pandemia Covid-19 ha evidenziato il valore sociale e culturale dei negozi locali, oltre a quello economico. Pertanto, chiediamo che queste imprese siano riconosciute come una vera e propria rete di servizi economici essenziali.

La città sta cambiando e i grandi cantieri, tra cui quello futuro per la Metro 2, provocano mutazioni nelle abitudini di acquisto che influenzano pesantemente la vita del tessuto commerciale. Inoltre, ci sono aree in profonda trasformazione, come l’ex area Westinghouse in centro congressuale, che cambieranno le dinamiche urbane».

«Torino deve fare delle scelte chiaresostiene la presidente Coppa – riguardo agli insediamenti di grandi e medi distributori. Nel Piano Regolatore guarderemo perciò, con particolare attenzione proprio agli spazi dei mall, per i quali chiediamo che venga posto un limite di buon senso.

Ascom è a disposizione, come sempre, per mettere le sue conoscenze a servizio del Comune con l’obiettivo di fare di Torino una città dove si vive bene».

Preoccupa anche la tendenza all’aumento dei cambi di destinazione d’uso, che trasforma sempre più spesso i negozi vuoti in garage e in abitazioni, alterando così il tessuto commerciale locale, fiaccando l’attrattività dell’area e influenzando negativamente la qualità della vita nella comunità. Secondo i dati raccolti da FIMAA, l’associazione degli agenti immobiliari aderente ad Ascom Torino, risulta che il 50% dei proprietari di negozi sfitti chiede un cambio di destinazione d’uso. Un negozio su due rischia di scomparire per sempre.

Quali le soluzioni? Indicazioni interessanti arrivano dalle esperienze illustrate da Luca Tamini, professore del Politecnico di Milano e direttore del laboratorio di urbanistica commerciale: Brescia, Parma, Bergamo, Piacenza e Milano rappresentano best practise di come le amministrazioni hanno declinato l’economia di prossimità utilizzando gli strumenti di governo del territorio. L‘architetto Elena Franco, esperta nella sperimentazione del dialogo tra portatori di interessi, ha inoltre illustrato i vantaggi dei Distretti Urbani del Commercio quali intersezioni tra urbanistica e autonomia, strumenti di integrazione pubblico-privato.

Uno strumento già attivo e in fase di sviluppo a Torino è proprio il Distretto del Commercio Urbano DUC, nato nel 2021 grazie all’impegno della Regione Piemonte, della Città di Torino, di Ascom Confcommercio Torino e Provincia e delle altre associazioni di categoria, con l’obiettivo di promuovere e sostenere il commercio di prossimità, quella fitta e insostituibile rete composta da migliaia di negozi, bar, ristoranti e di tutte quelle attività che aiutano a mantenere viva la città fornendo un servizio essenziale per chi abita, lavora e visita Torino. L’area del Distretto di Torino include il centro storico e altre zone limitrofe che comprendono piazza Vittorio e i Murazzi, Porta Palazzo e l’ambito di Borgo Dora, San Salvario, Vanchiglia e gli assi commerciali di via Sacchi e via Nizza, piazza Statuto. Un’area che ospita circa 7.800 esercenti, più di 200 attività ricettive, 1.690 esercizi pubblici di somministrazione, oltre ad alcune centinaia di attività di servizi alla persona. «I DUC – conclude la presidente Coppa – sono luoghi pubblici-privati, che devono interessare non solo l’Assessore al Commercio, ma anche quello all’Ambiente, all’Urbanistica, alle Politiche Sociali. E lo sguardo si potrebbe allargare, in realtà, a tutti gli ambiti di competenza dell’Amministrazione Comunale. I DUC creano veri e propri centri commerciali naturali, dove le attività di qualità diventano un valore anche per il turismo, oltre che per i cittadini».

Perquisito il palazzo degli spacciatori

La Polizia di Stato nell’ambito di un servizio di controllo straordinario del territorio coordinato dal Commissariato di P.S. Barriera di Milano, coadiuvato dal Reparto Prevenzione Crimine, dal Reparto Mobile Torino, dalle Unità Cinofile dell’UPGSP e dell’Arma dei Carabinieri, dalla Polizia Locale, dall’ASL, da personale Ireti e Italgas, dal Dipartimento protezione civile gestione emergenze e sicurezza, dall’Ufficio verifiche edilizie di pronto intervento e verifiche impianti del Comune di Torino, ha eseguito un controllo all’interno di uno stabile in C.so Giulio Cesare.

L’operazione è stata finalizzata alla messa in sicurezza di uno stabile in condizioni di degrado, verosimilmente utilizzato da alcuni spacciatori della zona come luogo di ritrovo, oltre che alla verifica della posizione giuridico amministrativa degli occupanti.

Con riferimento alle persone residenti sono state avanzate 15 proposte di cancellazione anagrafica sulle 37 posizioni attive nel condominio, in quanto mai state presenti all’interno dei NUI dichiarati.

Complessivamente, sono state controllate 23persone; 8 sono state denunciate per furto di corrente elettrica a seguito del rinvenimento di altrettanti allacci abusivi.

Con la collaborazione di Italgas venivano rimosse 8 bombole di gpl abbandonate sui ballatoi o custodite in luoghi non idonei; veniva, altresì, rimosso un contatore del gas e sigillati 5 impianti perché non a norma. Inoltre, venivano effettuate tre chiusure di altrettanti attacchi irregolari del gas e si accertava che delle 21 forniture presenti, 8 risultavano attive e solo 5 regolari.

Il Comune di Torino e l’ASL verificavano la corrispondenza delle planimetrie con la situazione attuale degli alloggi, oltre che le condizioni igienico sanitarie delle singole unità immobiliari e parti comuni; si riscontravano così 9 difformità edilizie interne agli alloggi. Al piano terra veniva constata la creazione di due nuove unità immobiliari sconosciute al catasto: una alloggio usato come unità abitativa (mentre risultava dover esserci un locale commerciale) e l’altra nel cortile interno. Inoltre, al primo piano veniva riscontrata la presenza di un appartamento nel terrazzino comune.

Oggetto di verifica anche un locale commerciale in prossimità dell’edificio dove i NAS hanno diffidato la proprietà al ripristino delle condizioni igienico sanitarie e strutturali, mentre la Guardia di Finanza ha sanzionato il datore di lavoro per un dipendente non in regola.

Maria Stella: “Non ti ho mai salutato”, la storia di un grande amore

Informazione promozionale 

Non ti ho mai salutato è la storia di Marco, un ragazzo dei giorni nostri che fin da piccolo vive intensamente.

Il tempo gli porta via presto alcuni affetti, lasciando il ragazzo con le prime domande senza risposte, con un’adolescenza di turbamenti e scoperte del proprio io in tutte le sue forme ed esigenze, di incomprensioni e pensieri inespressi.

Non mancano esperienze vissute con l’entusiasmo dei vent’anni, ma frenate da tristi realtà che si presentano inaspettate. È l’altalenare della vita che rende Marco, così bello grande e fisicamente forte, tanto debole interiormente. Prega perché arrivi un raggio di sole anche su di lui un giorno. Il raggio di sole arriva, ma a quel punto è a Marco che manca il coraggio di aprire le porte del proprio cuore.
La vita gli pone delle scelte da compiere e Marco non può esimersi. Si incammina in percorsi tortuosi, sofferenti, densi di vicissitudini, soffocando quel raggio di sole che non smette comunque di brillare e scaldare, tanto intenso da fare male. Non basta però a sciogliere l’inverno interiore del protagonista. Lui non lo permette.
Quando capisce quale scelta avrebbe dovuto fare da subito, è ormai troppo tardi.

In ogni famiglia può esserci un Marco. In ognuno di noi. In ogni storia d’amore non vissuta.
L’amore vero però ha una sua energia, non muore mai, sfida il tempo e gli spazi infiniti, fino ad arrivare alla sua metà, alla sua meta, continuando a illuminare chi lo ha sempre aspettato.
Accade anche tra due anime lontane in terra, ma vicine nell’immenso cielo.
Ho conosciuto Marco e gli ho promesso che avrei mantenuto in vita il suo ricordo, perché il vero Marco era la bellissima persona che tra le sue montagne si fermava ad ascoltare i sussurri dei suoi amici alberi.

Non ti ho mai salutato è la storia di un grande amore, di una vita, è una confessione, un monito e un’immensa speranza: ci sarà sempre un domani.

***

L’AUTRICE

Maria Stella nasce a Prato nel 1957. Diplomata nel settore estetico, diventa titolare di un centro tutto suo quando i suoi due figli, divenuti grandi, le lasciano tempo libero. Da sempre coltiva la passione per la scrittura. Ama lasciare ricordi di avvenimenti significativi della propria vita, ritenendo importante tutto il suo vissuto, dando ascolto sempre al cuore. Affascinata dalla lettura di molti romanzi storici, arricchisce la loro conoscenza con visite nei musei.

Vende la propria attività, diventa nonna e la sua occupazione più importante è il suo nipotino.
In questo periodo la penna diventa ancora più importante per lei :traduce in scrittura i messaggi che particolari amicizie le affidano. Un po’ come ispirata dalle stelle, pubblica il suo primo libro, mantenendo la sua promessa.

LINK UTILI:

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https://www.facebook.com/profile.php?id=100089252748396

L’inflazione cala ma i piemontesi sono sempre più poveri

Anche se  a maggio si è  registrato il primo calo d’inflazione del 2023,  “ i piemontesi sono comunque più poveri”.

Lo dice l’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumator (Unc), autrice di un’analisi sull’argomento.

“Questo – spiega – a causa  dei primi effetti degli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea, che impattano sul carrello della spesa e sulle bollette. Fatto che, rispetto al 2019, comporta un aggravio medio mensile complessivo più alto di circa 254 euro. Tra le maggiori uscite, le spese per l’abitazione, le utilities e le altre utenze”.

    I rincari attuali portano i piemontesi a ridurre il budget di spesa in numerosi settori, secondo le previsioni dell’Uione consumatori. “Prevediamo – aggiunge Polliotto – che a fine 2023 i piemontesi avranno speso in meno circa 200 euro per il vestiario, 350 per spostamenti e trasporti, 370 euro per tempo libero, cultura e divertimento, e circa 310 euro in meno per cene, aperitivi e ristorazione. Senza dimenticare – conclude la presidente del comitato piemontese di Unc la crescita dell’erosione dei risparmi, in Piemonte +7% in media soltanto nell’ultimo biennio, complice crisi energetica e caro-vita”

Il Politecnico di Torino primo per la comunicazione e i servizi digitali

CLASSIFICA CENSIS

 

L’Ateneo si mantiene stabile negli altri indicatori e si classifica al secondo posto tra le università politecniche come punteggio medio, mentre si conferma in vetta alla classifica nazionale in termini di occupabilità dei suoi laureati

 

È stato pubblicato il nuovo ranking annuale degli Atenei statali e non statali del Censis in base a strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio, livello di internazionalizzazione, occupabilità e comunicazione. Il ranking prevede anche le classifiche della didattica delle lauree triennali e magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali.

La valutazione degli atenei si articola in sei famiglie di indicatori:  i SERVIZI  (pasti erogati agli iscritti, posti e contributi alloggio); le  BORSE e i CONTRIBUTI (spesa degli Atenei e degli Enti del Diritto allo Studio per interventi a favore degli studenti);  le STRUTTURE (numerosità dei posti aula/posti nelle sale studio, posti nei laboratori e nelle aule informatiche;  percentuale di studenti che valutano adeguate le aule, i laboratori informatici, le biblioteche); la  COMUNICAZIONE e  i SERVIZI DIGITALI (analisi delle caratteristiche e dei servizi offerti dai siti web di ateneo, dei rispettivi profili social ufficiali e dall’efficienza di risposta restituita da questi canali); l’INTERNAZIONALIZZAZIONE (mobilità da e verso l’estero per studio e tirocinio, percentuale di iscritti stranieri; spesa degli atenei e degli Enti al Diritto allo Studio a favore della mobilità internazionale; corsi di laurea erogati in lingua inglese; corsi di studio a doppia laurea o titolo congiunto); l’OCCUPABILITÀ (percentuale di laureati magistrali occupati a un anno dal conseguimento del titolo).

Il Politecnico di Torino si colloca al primo posto, rispetto agli altri politecnici italiani (Milano, Bari, IUAV), nell’ambito della comunicazione e dei servizi digitali offerti ai propri studenti ed è secondo per l’offerta di strutture didattiche, anche in virtù del grande impegno profuso con l’attuazione del Masterplan di Ateneo, volto alla rifunzionalizzazione e razionalizzazione dei propri spazi. Il Politecnico di Torino è al primo posto in termini di occupabilità con un punteggio pari a 110 che corrisponde alla massima valutazione possibile, svettando su tutti gli Atenei italiani (pari merito con quello di Milano). Migliorano i punteggi nelle categorie “Servizi” e “Borse” rispetto al ranking precedente e l’Ateneo torinese si colloca al secondo posto in Italia tra i Politecnici, con un punteggio complessivo di 91,5.

Nella classifica degli Atenei italiani sul tema della didattica, Censis si rivolge a due macro-indicatori: la progressione di carriera degli studenti (rilevata in funzione del tasso di persistenza tra il I e il II anno di corso; del tasso di iscritti regolari; del tasso di regolarità dei laureati) e i rapporti internazionali (valutati in base alla mobilità degli studenti in uscita; della numerosità di Università straniere ospitanti; degli studenti iscritti stranieri).

Il Politecnico di Torino è primo assoluto in Italia nella classifica generale degli Atenei italiani per quanto attiene le Lauree triennali che fanno riferimento ai settori dell’Ingegneria industriale e dell’informazione, e si colloca quinto in Italia per le lauree triennali nell’ambito dell’Architettura e dell’Ingegneria civile, grazie a un ottimo bilanciamento tra i due macro-indicatori di riferimento per il Censis.

Anche nelle lauree magistrali il Politecnico di Torino consegue risultati di elevato profilo, posizionandosi al quarto posto a livello nazionale nei settori dell’Architettura e Ingegneria civile, e al secondo posto tra i Politecnici per l’Ingegneria industriale e dell’informazione.

“Siamo un Ateneo in salute e lo dimostra il fatto che nell’autorevole classifica del Censis tutti i nostri indicatori sono cresciuti o si sono consolidati – commenta la professoressa Anita Tabacco, Vice Rettrice per la Didattica del Politecnico di Torino – Inoltre siamo l’unico Ateneo del territorio nell’area dell’Ingegneria e dell’Architettura, e dobbiamo restituire proprio ai giovani e alle giovani del nostro territorio la possibilità di laurearsi, anche se le strutture sono limitate”.

All’Osteria Arborina i nuovi percorsi di degustazione

CON LO CHEF FERNANDO TOMMASO FORINO
Tre proposte di menu legate dal concetto ‘no waste’ e pensate per scoprire nuovi sapori
nati dalla fusione di tradizioni, quelle del territorio e quelle campane dello chef.
E la creatività di chef Forino trova concretezza in piatti ‘che non ti aspetti’.

Luglio 2023 – All’Osteria Arborina, il ristorante fine dining di Arborina Relais a La Morra, che da qualche mese
con lo chef Fernando Tommaso Forino ha intrapreso un nuovo cammino gastronomico, va in scena un menu
completamente rinnovato all’insegna della sostenibilità, della territorialità e del ‘non tutto è come sembra’.
“A volte basta cambiare prospettiva per creare qualcosa di nuovo” così afferma chef Forino che da quando è
arrivato in Langa si è dedicato allo studio della cultura culinaria locale e regionale, estrapolando con grande
curiosità nozioni e ricette per poi interpretarle con guizzo creativo e con quella vena campana che identifica
le sue origini. Il focus rimane forte sulla lavorazione delle materie prime e sul riutilizzo consapevole che va
oltre a mode e trend del momento, ma si consolida come metodologia di lavoro quotidiano nella cucina di
Osteria.


Ecco, quindi, che dopo mesi di studio, di ricerca dei migliori prodotti a km0 e messe a punto, arrivano a
celebrare la stagione estiva tre nuovi percorsi, Storia Moderna, Distanze che si Incontrano e Senza Regola
(rispettivamente da 5, 7 e 10 portate), differenti proposte di degustazione che nascondono nel nome anche
un messaggio preciso.
In Storia Moderna chef Forino ha voluto racchiudere piatti che hanno già segnato il suo percorso ad Osteria
Arborina, come il signature ‘no waste’ Sgombro in Verde, e dei grandi classici della cucina italiana ripensati
secondo una visione contemporanea e giovane. Ne sono un esempio il risotto al nero di seppia che diventa
Riso, Calamaro e Civet di Mare, l’abbinamento di due must della buona tavola come la Faraona in ‘porchetta’
e i Fiori di Zucca (ripieni di burro morbido e salsa chimichurri), e la versione moderna e gustosa del Nasello,
Limone e Lattuga di Mare. A chiudere la degustazione l’intramontabile fragole e panna ma ripensato in un
regale dessert con note di Sambuco (menu 5 portate, euro 75).
A simboleggiare l’incontro in Langhe delle tradizioni locali e quelle partenopee di Forino ci pensa invece il
percorso Distanze che si Incontrano. La terra accoglie il mare in un mix di sapori e abbinamenti insoliti che
trovano espressioni in 7 portate: si inizia con il Polpo e Salsa Tartara realizzata però con il pesce, si passa alla
Quaglia con la tipica Bagna Cauda, fa poi il suo debutto P&P che è la proposta innovativa di pasta e patate, si
prosegue con piatti inaspettati come Il Mio Cocktail di Gamberi, la Gallinella diventa un Pollo Arrosto, il Manzo,
Uvetta e Pinoli e per finire un giocoso Formaggio Cotto (menu 7 portate, euro 95).
E con Senza Regola non solo si lascia carta bianca allo chef ma si potrà vivere un’esperienza in cui i consueti
canoni della tavola vengono messi in discussione, e giunti alla fine… sembrerà di essere di nuovo all’inizio
(menu 10 portate, euro 115).


Anche la presentazione grafica del menu è stata ripensata nell’ottica ‘zero sprechi’, in quanto è stata scelta
una carta ecologica ottenuta dalle bucce dei grappoli d’uva, e in linea con la creatività ‘giocosa’ che fa fede al
motto ‘non tutto sarà come sembra’. Viene infatti portata al tavolo una busta da lettera, chiusa a ceralacca, a
simboleggiare il welcome in Osteria; l’ospite nell’aprirla si accorgerà che la parte interna si distende
completamente e accoglie dei ritagli di foglietti colorati nei quali sono riportati e descritti i tre percorsi
degustazione. A fine pasto, la busta si potrà portare con sé come ricordo dell’esperienza trascorsa
assaporando piatti inediti e ammirando il lavoro della brigata dalla grande vetrata sulla cucina.
Osteria è aperta dal giovedì al lunedì, a pranzo e cena.

Note
Chef Executive: Fernando Tommaso Forino
Classe 1990, campano, muove i primi passi in cucina al Savoy Beach Hotel a Paestum con lo chef Gioacchino
Nocera, poi a “La Cantinella”, dove ha appreso i segreti dell’alta gastronomia. La sua tenacia e le sue spiccate
doti ai fornelli, lo hanno portato a far parte della brigata di importanti chef stellati come Di Costanzo,

AnneSophie Pic, Michel Bras, Grant Achatz, Andrea Aprea, fino ad acquisire, nel 2018, il ruolo di Executive Chef del
Ristorante stellato La Bottega a Ginevra, riconfermando la Stella Michelin. Nel 2020 ritorna in Italia, prima in
Toscana a Borgo Santo Pietro e poi in Umbria al Castello di Reschio dove si dedica completamente ad una
cucina orientata al prodotto, selezionando gli ingredienti migliori che il territorio e i piccoli produttori locali
offrono. Dopo altre esperienze in realtà di alto livello, in centro Italia, arriva nelle Langhe, per seguire il nuovo
progetto di ristorazione di Arborina Relais.

Osteria Arborina
Ristorante fine dining all’interno del boutique hotel Arborina Relais, eccellenza dell’ospitalità nelle Langhe,
parte di les Collectionneurs. La sala, fresca di restyling, per un totale di 20 sedute, si presenta come un
ambiente spazioso e molto luminoso grazie alle ampie vetrate che si affacciano sulla piscina e sulla campagna;
lo stile è ricercato e minimal, il legno di rovere si contrappone a finiture in ferro scuro e a moderne poltroncine
in cuoio. La cucina a vista regala agli ospiti un pizzico di curiosità e la mise en place semplice permette di
seguire passo per passo la cura del servizio al tavolo. Preziosa è la carta vini con oltre 650 etichette (nazionali
ed estere) e grande attenzione viene riservata alla scelta dei fornitori, dal contadino per verdure e ortaggi di
stagione al mulino per le farine utili nella lavorazione di pasta e lievitati. In questo modo vengono sostenuti i
cicli dell’economia locale limitando, ed evitando quando possibile, lunghi percorsi di trasporto, per un
ulteriore contributo alla tutela dell’ambiente.

Per informazioni e prenotazioni:
Arborina Relais – Osteria Arborina e The LAB
Frazione Annunziata La Morra, 27- La Morra (CN)
Telefono: 0173 500351 – www.arborinarelais.it

Scopri le meraviglie di Malta: il tuo viaggio da Torino

C’è un arcipelago nel cuore del Mar Mediterraneo che offre un mix affascinante di storia millenaria, paesaggi incantevoli e vivace cultura mediterranea. Se stai cercando una destinazione che abbia tutto, le isole di Malta, Gozo e Comino sono il posto giusto per te.

Partiamo col dire che raggiungere Malta da Torino è facilissimo. Ryanair ha infatti puntato su Torino per voli diretti verso Malta. Ogni settimana da Torino-Caselle partono 2 voli che vi catapulteranno in quest’isola affascinante in circa 2 ore senza scali.

Una volta arrivati a Malta, non resta che decidere cosa visitare e come organizzare il soggiorno.

Partiamo dalla capitale Valletta, una città fortificata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Esplora i vicoli pittoreschi, ammira il Grand Harbour e scopri la magnifica architettura barocca dei suoi edifici. Mdina, l’antica capitale dell’isola, è invece conosciuta come  “la città silenziosa”, ed è di origine fenicia e piena di fascino storico. Perdetevi tra le sue stradine e godetevi la sua atmosfera rarefatta e misteriosa.

Non dimenticate una tappa ai templi di Ħaġar Qim e Mnajdra, templi megalitici tra i siti più antichi del mondo, risalenti a oltre 5.000 anni fa. E infine le spiagge di Malta: l’isola è circondata da acque cristalline e spiagge incantevoli. Da Golden Bay a Blue Lagoon, non c’è che l’imbarazzo della scelta per rilassarsi e godersi il sole maltese.

Ovviamente su una guida turistica troverete tutte queste informazioni e scoprirete anche le isole di Gozo e Comino. Noi però vogliamo carpire dritte, suggerimenti su cosa fare, luoghi segreti da scoprire e lo abbiamo fatto con una chiacchierata al Direttore di Visit Malta, Ester Tamasi.

Incominciamo con il programma estivo. Cosa offrono Malta, Gozo e Comino per l’estate 2023? 

Il calendario eventi di Malta è ricco tutto l’anno, di certo però è d’estate che gli appuntamenti si alternano serrati accogliendo i turisti con un’agenda sempre variegata. Tanti i concerti e i festival musicali estivi come l’Isle of MTV, il più grande festival gratuito d’Europa alla sua quindicesima edizione maltese e che raduna nomi del pop e della dance di livello mondiale (quest’anno sul palco ci saranno anche i One Republic). Altro grosso evento musicale sarà il SummerDaze Malta dal 15 al 18 agosto per cui è prevista un’ interessantissima lineup che piacerà molto al pubblico italiano.

Ci sono anche appuntamenti più raffinati come l’International Jazz Festival, oppure eventi di carattere enogastronomico come il Malta Food Festival.

 

Quali sono le specialità gastronomiche che si possono gustare a Malta?

Sicuramente tutti dovrebbero assaggiare i pastizzi¸ il tipico street food maltese disponibile in molti bar per pochi spiccioli: si tratta di una sfoglia salata che nelle sue forme più classiche è ripiena di ricotta oppure di una saporita crema di piselli. Suggerisco di assaggiare anche la ftira, definito patrimonio immateriale, il pane maltese così importante per la cultura locale da essere acquisito tra i beni patrimonio Unesco. Grandi classici della tavola maltese sono inoltre le portate a base di coniglio e, quando è stagione, quelle con la lampuga, un pesce che si trova nei nostri mari soprattutto a settembre. Gli amanti del pesce devono in ogni caso non perdersi la località di Marsaxlokk: sul porticciolo dove sono attraccati i luzzu, i colorati pescherecci maltesi, si affacciano molti ristorantini di pesce che qui viene servito freschissimo, da degustare magari al termine di una passeggiata al mercato della domenica mattina.

In generale la cucina maltese è basata su ingredienti freschi e tipici dell’area mediterranea come i pomodori, i capperi, le olive con cui si preparano ottimi spuntini e aperitivi che si possono degustare accompagnati da una bottiglia di vino maltese o da una freschissima Cisk, la birra prodotta sulle nostre isole.

 

Se promettiamo di non venire tutti insieme, ci dice dove va quando vuole rilassarsi e qual è la sua spiaggia preferita?

Contrariamente a quanto spesso si pensa, a Malta, Gozo e Comino ci sono molte spiagge sabbiose. Viste le dimensioni dell’arcipelago è facilissimo fare beach hopping e spostarsi da una spiaggia all’altra e da un’isola all’altra, anche nello stesso giorno. Le spiagge sabbiose più famose sono a nord dell’isola principale e me (e non solo a me) piace molto andare a Ghajn Tuffieha, un’ampia baia dalla forma semicircolare che al tramonto si infiamma in tutte le sfumature del rosso e dove si può bere un drink in completo relax ammirando lo spettacolo della natura. Però a chi cerca il massimo della privacy, suggerisco di organizzare un’escursione attorno alle isole in barca a vela, per scovare le calette più protette e meno frequentate.

Per girare Malta è necessaria l’auto o si può usufruire dei mezzi pubblici?

La rete dei mezzi pubblici a Malta funziona bene ed è facile raggiungere in bus praticamente tutte le attrazioni principali. A chi preferisce però noleggiare un mezzo proprio, ricordo che la guida a Malta è all’inglese: Malta è stata a lungo una colonia britannica e questo ha lasciato in eredità molti aspetti della cultura locale. Oltre alla guida a destra, ad esempio si possono ancora scorgere in giro le tipiche cabine telefoniche rosse e ci sono hotel dove si può degustare un ricco high tea all’inglese.

 

Cosa non bisogna assolutamente dimenticare di acquistare da portare a casa?

Un tipico souvenir maltese potrebbe essere un oggetto in vetro soffiato o una finissima filigrana d’argento. A Gozo, inoltre si confezionano ancora pizzi al tombolo. Se si preferisce un prodotto gastronomico suggerisco di portarsi a casa qualche ġbejniet, piccoli formaggi di capra, tipici dell’isola di Gozo, che vengono conservati sott’olio o stagionati nel pepe. Un’ottima idea è anche una bottiglia di eccellente olio d’oliva – ci sono alcune qualità di olive che esistono solo a Malta – o di vino.

 

So che deve rimanere super partes, ma ci suggerisca il suo locale del cuore dove passare una serata, bere un drink o assaggiare una specialità.

A Malta ci sono tanti rooftop bar dove passare serate sorseggiando ottimi cocktail, soprattutto nella zona di St. Julian’s, ma quando mi voglio rilassare scelgo uno dei localini di Valletta dove si suona musica jazz dal vivo.

 

Per ulteriori approfondimenti, vi suggeriamo il sito e il blog ufficiali di Malta. E non dimenticate di mandarci una cartolina, anche virtuale!

 Lori Barozzino

Valutazioni ambientali più snelle, Piemonte più competitivo

Il Consiglio regionale approva la nuova legge

L’assessore all’Ambiente Marnati: «Con questa legge il Piemonte sarà più attrattivo e competitivo»

Approvata dal Consiglio regionale la nuova legge sulle valutazioni ambientali (Valutazioni Impatto Ambientale, Valutazione Ambientale Strategica e Autorizzazione integrata ambientale) il cui obiettivo è quello non solo di semplificare, attraverso un testo molto più snello, ma dare anche maggior chiarezza normativa ed evitare l’eccessiva proliferazione di norme e permettere l’applicazione uniforme dei vari procedimenti (VIA, VAS e AIA) sul territorio regionale.

 «Massima semplificazione, chiarezza normativa, più trasparenza – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Così il Piemonte diventerà più attrattivo e competitivo, ci saranno ricadute positive sia sul regime delle imprese sia nei confronti dei cittadini. Grazie alla sburocratizzazione si permette alle imprese di agire con maggior celerità.  Con questa legge investire in Piemonte sarà economicamente più vantaggioso rispetto a molte altre regioni italiane che hanno oneri di istruttoria molto più elevati rispetto ai nostri, e, per le pubbliche amministrazioni, gli oneri saranno gratuiti».

 Festival delle Città Identitarie a Trino vercellese

Dal 21 al 23 luglio a  Palazzo Paleologo

Tra gli ospiti Gabriele Lavia, Luca Ward, Alessandro Sallusti e Patrizia Mirigliani

Gli spettacoli, su tre serate, toccheranno i temi più distintivi dell’identità trinese:
Cavour, la tipografia, il riso, la danza

cittaidentitarie.it/festival/viii-edizione-trino

Torino, 11 luglio 2023 – Arriva in Piemonte il Festival delle Città Identitarie: sarà infatti Trino, cittadina in provincia di Vercelli, a ospitare una delle tappe della rassegna itinerante nata per far conoscere i simboli culturali, storici e artistici delle città di provincia italiane attraverso il teatro, la musica, i libri e le persone che le hanno rese grandi. Dopo l’avvio a Potenza, a fine giugno, il Festival toccherà Loano dal 22 al 24 agosto. I Festival sono realizzati con il contributo del Ministero della Cultura e del Centro per il Libro e la Lettura del MIC, con il patrocinio della Regione Piemonte per la tappa trinese.

La manifestazione è stata presentata questa mattina nel Grattacielo Piemonte alla presenza degli assessori regionali alla Cultura Vittoria Poggio e alle Politiche sociali Maurizio Marrone, del sindaco di Trino Daniele Pane con l’assessore agli Eventi e Manifestazioni Mariateresa Alvino, dell’ideatore e direttore artistico del Festival Edoardo Sylos Labini.

Dal 21 al 23 luglio, nella città del Conte Camillo Benso di Cavour, dove fiorì l’arte della tipografia e si stampò la prima copia della Commedia con l’aggettivo «Divina», si alterneranno sul palco il maestro del teatro italiano Gabriele Lavia, che renderà omaggio a Dante Alighieri interpretando i più noti canti dell’Opera del grande Maestro; uno dei nostri doppiatori più amati, Luca Ward che, accompagnato dalla chitarra di Daniele Stefani, sarà in scena con Edoardo Sylos Labini – ideatore e direttore artistico dei Festival – per raccontare uno dei capisaldi del neorealismo italiano: Riso Amaro. Un racconto teatrale attraverso le immagini più famose del film ambientato nelle risaie vercellesi, per far scoprire agli spettatori un pezzo importante della storia d’Italia e del tessuto sociale di una comunità che oggi ha bisogno di rinascere. Sempre per Riso AmaroMiss Italia 2022 Lavinia Abate con Patrizia Mirigliani, patrona del famoso concorso di bellezza, ricorderà come Silvana Mangano, protagonista della famosa pellicola, iniziò la sua carriera partendo proprio da quella passerella. E ancora, l’attore Sebastiano Tringali che reciterà alcuni brani tratti dai più importanti discorsi di Cavour, che proprio nel borgo di Trino aveva fissato il suo buen retiroTorneranno poi a esibirsi Arianna, da giovanissima volto e voce ufficiale della Disney con la band diretta dal maestro Valeriano Chiaravalle, e Federico Palmaroli in arte #Osho con i suoi irriverenti meme satirici ormai divenuti cult. Infine, Premio Speciale a Mariuccia Bolle, mamma dell’etoile dei due mondi Roberto Bolle, che proprio a Trino deve i suoi natali e l’inizio della sua straordinaria carriera.

Tra i protagonisti della prima giornata, venerdì 21 luglio, il direttore di Libero Alessandro Sallusti, con il quale Edoardo Sylos Labini dialogherà sulla situazione della stampa in Italia e sui grandi tema di attualità culturale e politica. 

In chiusura, domenica 23 luglio, nel chiostro del palazzo comunale di Trino, non poteva mancare un intermezzo di danza, affidato a Barbara Altissimo, coreografa, performer e regista, protagonista del teatro-danza contemporaneo in Italia, che condurrà un’esperienza teatrale aperta alla cittadinanza: un cantiere itinerante, un laboratorio di tre giorni che diventa spettacolo e che vede come protagonisti i cittadini del piccolo borgo piemontese. Con lei, gli attori Gualtiero Scola e Pier Luigi Massoglia

Sempre domenica, presso il Borgo Ramezzana, appuntamento con Leggere le Città Identitarie, che vedrà protagonista il libro di Indro Montanelli Dante Alighieri, ovvero Durante di Alighiero degli Alighieri, in un incontro moderato da Angelo Crespi, giornalista, critico d’arte, saggista e drammaturgo italiano.