ilTorinese

Accoltella il padre nella notte. I carabinieri lo arrestano

Lo ha accoltellato alla schiena mentre dormiva. Ferito, è riuscito a scendere in strada a chiamare aiuto. L’aggressore di 30 anni, figlio della vittima,  è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. E’ accaduto nella notte in un appartamento in centro a Torino in via Gioberti.

Il figlio, con problemi psichiatrici, ha usato un coltello da cucina per aggredire il genitore. I carabinieri lo hanno arrestato.

Francesca Bergesio è Miss Piemonte

Si è conclusa alla grande con l’incoronazione delle reginette regionali la prima fase di Miss Italia
2023 e che ha visto trionfare Francesca Bergesio come Miss Piemonte e Greta Cugliari, Miss Valle
d’Aosta.

 


L’evento si è tenuto il 23 agosto scorso nella splendida location di Barbaresco, terra patrimonio
dell’Unesco, che per la prima volta ha ospitato una selezione di Miss Italia. A volerlo fortemente è
stato proprio il sindaco Mario Zoppi il quale si è candidato per fare da sfondo al concorso di bellezza
anche il prossimo anno. Guest star dell’evento, l’attore e musicista americano Ronn Moss, ex Ridge
di “Beautiful”.
“E’ stata una serata magica – racconta Mirella Rocca, agente regionale di Miss Italia per Piemonte,
Liguria e Valle d’Aosta – sono molto felice di vedere crescere questo concorso il quale, sempre di
più, sta diventando un evento itinerante in grado di valorizzare i patrimoni del nostro territorio
portando la “bellezza” nelle sue piazze.

Ogni selezione durante questi due mesi è stata una vera
festa di paese e il pubblico ci ha sempre accolto con manifestazioni di affetto e di stima che mi
rimarranno nel cuore da molto tempo. Torino, Venaria, Giaveno, Pont Canavese, Barbaresco, sono
tanti i luoghi che ricorderanno le nostre Miss e che non vedono l’ora di riabbracciarci. Grazie a tutti
gli enti locali che ci hanno supportato”.
Saranno 10 le ragazze piemontesi che, con Francesca Bergesio e Greta Cugliari, arriveranno alle
prefinali nazionali che dovrebbero svolgersi in Calabria il prossimo settembre (ma le date ancora
non sono state comunicate). Solo 2 per ogni regione arriveranno invece all’ultima fase.

Francesca Bergesio
Francesca, 18 anni di Cervere, anche lei vuole entrare a Medicina. E’ la è la figlia maggiore del
senatore Giorgio Bergesio presente alla finale con mamma Ilaria e la sorella minore Virginia. Tra le
sue fasce precedenti quella di Miss Miluna. La sua è “una bellezza un po’ anni 50”, ricorda molto nei
tratti del viso Lucia Bosé, Miss Italia 1947. Francesca è una ragazza che sogna il cinema, ma resta
con i piedi bel saldi per terra visto che la partecipazione al concorso rappresenta più che altro un
percorso personale di crescita.
Greta Cugliari
Bella e talentuosa, Greta, 18 anni di Nichelino, si è appena diplomata al Liceo Scientico Majorana di Moncalieri e oltre che diventare medico, sogna un futuro nel mondo dello spettacolo. Tra le sue priorità, ovviamente, anche lo sport che pratica da sempre. La sua disciplina principale è stato il nuoto sincronizzato, sport protagonista dell’estate, il nuoto, grazie ai Mondiali che si stanno disputando a Fukuoka, in Giappone. Tra le sue fasce precedenti, non a caso, anche quella di Miss Sport Givova.

Bimba cade dal quinto piano. Un passante la afferra e le salva la vita

Una bambina  di 5 anni è caduta dal quinto piano di un condominio in via Nizza 389 a Torino ma è stata afferrata al volo da un passante che le ha salvato la vita. L’allarme è stato dato da un inquilino del palazzo di fronte che ha attirato l’attenzione di un passante visto che  la bambina si trovava in una situazione precaria. Da sotto il passante ha seguito la scena finche’ la piccola non si è sbilanciata ed è precipitata. L’uomo l’ha presa al volo attutendo la caduta. Entrambi stanno bene.

Il raduno familiare dei Bau’

Stoccareddo, frazione di Gallio, comune della Provincia di Vicenza nel territorio dell’Antica Reggenza dei Sette Comuni dell’Altopiano di Asiago ha ospitato il 6 agosto scorso, dopo tre anni di fermata dovuta all’emergenza sanitaria, la dodicesima edizione del raduno dei Baù.

Qui, infatti, c’è la culla di questo ceppo familiare che ha conosciuto, come tutto l’Altopiano la tragedia della Grande Guerra, ha dato il suo tributo di sangue (se nella piazza del paese si leggono i nomi dei Caduti sul monumento hanno quasi tutti questo cognome), ha conosciuto l’emigrazione nei cinque continenti e messo ‘radici’ un poco ovunque. Il bel libro di Amerigo Baù ‘Stoccareddo: il paese dei Baù” edito nel 2007 e ristampato più volte censisce famiglie con questo cognome in Argentina, Australia (40 famiglie), Brasile (70), Canadà, Stati Uniti (178), Guinea Bissau, Norveglia, Inghilterra, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Cina, Francia (170), Germania (435 di ceppo tedesco), Svizzera e Spagna, oltre naturalmente a 786 in Italia delle quali, per rimanere a Piemonte e Liguria, 4 in provincia di Alessandria, 2 Asti, 26 Biella, 3 Cuneo, 9 Novara, 67 Torino e 4 a Genova, 4 a Imperia, 2 a Savona.

Ad organizzare è stata la Pro loco Stoccareddo e regista come da 12 anni a questa parte Amerigo Baù che il sottoscritto aveva conosciuto 2 anni fa in un breve viaggio alla ricera delle proprie radici in quanto Baù (orgogliosamente) per parte di mamma. Tutto era partito da una traccia piuttosto labile: il mio nonno materno, Arturo, nato a Codroipo aveva un padre che si chiamava Giovanni ed era nato a Sasso di Asiago, a pochissimi chilometri di distanza. E grazie all’efficienza dell’ufficio anagrafe del Comune di Asiago ho potuto risalire non solo al bisnonno Giovanni nato ad Asiago nel 1846 ma anche al trisnonno Giuseppe nato nel 1809. A parte questi fatti di ricerca personale il dodicesimo Raduno internazionale dei Baù, vissuto da ‘diversamente Baù’ (ovviamente il mio cognome è quello paterno) è stata un’esperienza sinora unica nel suo genere.

Domenica 6 i Baù sono stati accolti nella piazzetta al suono della banda musicale, poi la Messa comunitaria nella chiesa parrocchiale, costruita in stile gotico-alpino ed inaugurata esattamente 100 anni fa, nel 1923. Va ricordato, infatti, che tutti i 7 Comuni dell’Altopiano furono campo di battaglia durissima con gli Austriaci e la Grande Guerra fece scempio di questi bellissimi territori, non lasciando praticamente niente in piedi. Le abitazioni vennero ricostruite tra il 1919 per riaccogliere le famiglie al ritorno dal lungo, e assolutamente non facile periodo del profugato. Nel luogo di culto il parroco, don Federico Zago ha dato il benvenuto a tutti i una cerimonia che ha avuto parecchi momenti toccanti. Poi c’è stato il momento del pranzo, momento che mi resterà impresso per lo scambio continuo con tante persone che avevano modo di incontrarsi venendo da lontano, con lo stesso cognome anche se non parenti. Alla tavolata con Amerigo e i suo famigliari ho parlato con Baù provenienti dalla Francia, dal Lussemburgo, senza contare naturalmente quelli italiani. In tutto 600/700 persone al desco, la più lontana una Baù che arrivava dalla Norvegia con cui ho avuto un breve colloquio in inglese.

E’ stata un’esperienza bella, sicuramente da ripetere negli anni a venire perché tornare sull’Altopiano è una scoperta continua sul piano umano innanzitutto ma anche paesaggistico per la bellezza dei luoghi e della natura che li circonda.

MASSIMO IARETTI

Il Piemonte ringrazia la Cina per l’aiuto ricevuto durante la pandemia

“Al Popolo di Wenzhou, con profonda gratitudine per il concreto aiuto offerto al Piemonte nel momento di maggiore difficoltà dell’emergenza pandemia durante la primavera 2020. Piemonte e Cina insieme per il benessere e la salute dei popoli”.

E’ il testo della pergamena che ieri sera l’assessore regionale della Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha consegnato direttamente nelle mani del direttore dell’Ufficio Affari esteri di Wenzhou, Chen Jin, nella sede della Regione di Wenzhou, in Cina, esprimendo il ringraziamento ufficiale della Regione Piemonte alla comunità cinese per l’aiuto ricevuto durante la pandemia.

Alla cerimonia erano presenti anche alcuni componenti della giunta regionale di Wenzhou.

«Mantengo la promessa che avevo fatto tre anni fa a me stesso e agli amici cinesi – osserva l’assessore Icardi – di venire a ringraziare e stringere loro la mano non appena le condizioni lo avessero consentito. Il Piemonte non può dimenticare l’estrema tempestività e generosità con cui il popolo di Wenzhou rispose al disperato appello della nostra Regione durante la pandemia».

«Ricordo ancora bene come nella primavera del 2020 la situazione fosse drammatica – ha detto l’assessore Icardi nel suo intervento a Wenzhou – non solo in Piemonte e in Italia, ma in tutto il mondo, dove mascherine e altri dispositivi di protezione individuale erano diventati ovunque introvabili, con le truffe e le speculazioni che si moltiplicavano senza limiti. Chiesi aiuto ad un vecchio amico, Chen Ming, presidente dell’associazione “Nuova Generazione Italia-Cina” e immediatamente partì la gara di solidarietà. In sole 48 ore volontari, fondazioni e istituzioni della regione di Wenzhou raccolsero fondi e materiali da inviare in Piemonte. Avevamo solo poche centinaia di mascherine per tutta la regione, quando arrivò direttamente da Wenzhou un intero aereo carico di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, con trasporto e materiale regalato al Piemonte. Migliaia di mascherine, tute, guanti e occhiali protettivi per gli operatori dei nostri ospedali, che stavano operando al limite estremo delle risorse.

A quella prima donazione di materiale sanitario da Wenzhou, ne seguirono presto altre, compresa la donazione di 10 ventilatori polmonari per terapie sub-intensiva, per un valore di circa 120 mila euro. Si trattò, è il caso di dirlo, di una vera e propria boccata d’ossigeno per i medici, gli infermieri e i pazienti degli ospedali piemontesi, evitando in extremis l’esaurimento delle scorte, con conseguenze che sarebbero state davvero devastanti».

L’assessore ha poi ricordato l’accordo siglato allora tra l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte e il governo regionale di Wenzhou (da dove proviene la maggioranza dei cinesi immigrati in Italia) con cui il Piemonte ha garantito il deposito e la logistica per la fornitura di una parte di quelle mascherine a tutte le comunità cinesi d’Italia.

Dopo l’incontro istituzionale con il direttore dell’Ufficio Affari esteri di Wenzhou e i componenti della giunta regionale, l’assessore Icardi è stato ricevuto dai rappresentanti delle associazioni Nuova Generazione Italia-Cina, Wenzhounesi Uniti nel mondo e Giovani Wenzhounesi, oltre che delle fondazioni Zhi Ai di Zhejiang e Zhejiang Anfulisheng e del Governo di Wenzhou, tutti promotori della raccolta benefica a favore del Piemonte, alla quale avevano aderito numerosi semplici cittadini, tra cui spicca la benefattrice wenzhounese Lu.

Uno speciale riconoscimento è stato consegnato dall’assessore piemontese al presidente dell’Associazione Nuova Generazione Italia-Cina, Chen Ming, “per la costante e affidabile collaborazione offerta al Piemonte nel comune percorso di conoscenza e crescita dei rispettivi Popoli”.

Sauze d’Oulx celebra l’architetto Mollino

Salice d’Ulzio dedica domenica 27 agosto a Casa Mollino un incontro in occasione dei 50 anni della scomparsa del geniale architetto che fu anche fotografo

 

A cinquanta anni dalla morte del maestro Carlo Mollino, cui si deve, tra i suoi capolavori, il nuovo teatro dell’opera di piazza Castello, il rinnovato teatro Regio, le prime celebrazioni risalgono al Fuorisalone di Milano, che lo ha omaggiato con una mostra in cui è emersa la sua figura poliedrica di architetto, designer e fotografo. Domenica 27 agosto, in occasione del 50esimo anniversario della sua scomparsa, emerge l’iniziativa di Sauze d’Oulx, che organizzerà alle 11 un incontro allo Chalet Mollino, nella sua Casa Mollino gestita da Fulvio Ferrari e visitabile su prenotazione.

Al teatro Regio di Torino, a ottobre, sarà promossa un’altra esposizione dal titolo “Atlante”, a cura di Fulvio e Napoleone Ferrari.

Mollino, oltre a essere stato un geniale architetto e docente presso la Facoltà di Architettura di Torino, è noto anche per le sue fotografie, che tenne in gran parte segrete e che emersero solo in seguito. Dopo aver ritratto molti volti di donne, scrisse un libro sulla fotografia dal titolo “Il messaggio della camera oscura”, nel 1943.

“Il teatro Regio – spiega Fulvio Ferrari – visto in sezione rappresenta un busto greco femminile”. Ha costituito un lavoro molto caro a Mollino che, da poco, aveva terminato l’edificio della Camera di Commercio di Torino, il Palazzo degli Affari cui lavorò con Carlo Graffi, Alberto Gaiardi e Antonio MIgliasso, completando il tutto nel 1972.

Il sovrintendente del teatro Regio Mathieu Jouvin ha dedicato una parte importante della programmazione di quest’anno alla celebrazione dei cinquanta anni del teatro Regio.

MARA MARTELLOTTA

Ambrogio (Fdi): “Pentenero ammette che c’è un problema di spaccio a Torino”

“SBUGIARDA LO RUSSO: C’E’ UN PROBLEMA DI SPACCIO IN CITTA’. BENTORNATI SUL PIANETA TERRA!”
“Probabilmente Lo Russo è ancora ad Harvard, da Bloomberg, ad imparare nuove favole da raccontare ai torinesi in autunno, ma quanto si legge dai giornali ha dell’incredibile: è lo stesso assessore Pentenero, commentando la situazione in Vanchiglia, ad ammettere, candidamente e senza battere ciglio, come a Torino ci sia una evidente accelerazione del fenomeno dello spaccio in città. In sostanza l’assessore sbugiarda il Sindaco a mezzo stampa: bentornati sul pianeta Terra!”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“E dire che il Sindaco, non più tardi di un mese fa e al netto di qualche sfilata nelle periferie dimenticate, aveva parlato di ‘dati incoraggianti’ in fatto di sicurezza e degrado: evidentemente si riferiva alla Torino del metaverso. La cosa ancor più grave, se possibile, è che ad ammettere il disastro è lo stesso assessore a capo dei Vigili urbani, ridimensionati dalla stessa Giunta a macchine da multe, in soccorso del bilancio, e mai impiegati come vero fattore di deterrenza e prevenzione sul territorio: un paradosso che sa, amaramente, di incapacità”.

La Cotoletta “La Piemontese” conquista Ceres

La cotoletta la piemontese ideata da Mino Giachino conquista la ribalta alla qualificata  Osteria degli Artisti a Ceres in una bella serata di interesse è curiosità. La splendida Toma dei Ceschin della azienda agricola Genotti di Chialamberto sulla splendida carne piemontese impanata accompagnata da un ottimo Nebbiolo giovane come consigliato dalla Enologa Elisa Scavino, ha stupito per la sua morbidezza . Il nuovo piatto della cucina piemontese che sta attirando la attenzione di Coldiretti Confagricoltura e dei ristoranti di montagna . Un altro modo per valorizzare le produzioni  di formaggi delle nostre belle vallate alpine .

Il meteo cambia il programma della Festa degli Alpini a Cesana

CESANA TORINESE – Le previste avverse condizioni meteo per questo ultimo weekend di agosto hanno costretto il Gruppo ANA Cesana a rivedere il programma della tradizionale festa degli Alpini alla Cappella della Madonna delle Nevi.

Purtroppo salta completamente il programma di quest’oggi sabato 26 agosto che prevedeva la sfilata ed il concerto in piazza Vittorio Amedeo della Fanfara sezionale ANA Valsusa.

Il programma di domani, domenica 27 agosto, subisce giocoforza un profondo cambiamento, ma non certo nello spirito alpino della festa che rimarrà immutato e addirittura rafforzato.

Meteo permettendo rimane inalterato il ricevimento delle autorità e dei Gruppi Ana in piazza Vittorio Amedeo con la deposizione corona di alloro, la visita al Cimitero Militare e al Monumento dell’Artiglieria con deposizione floreale. Il tutto però spostato alle ore 10,15.

Non ci sarà la sfilata sino alla Cappella degli Alpini Madonna delle Nevi in località Massarello, ma ci si ritroverà direttamente presso la chiesa parrocchiale dove alle ore 11,15 don Andrea Gallizio celebrerà la Santa Messa. Al termine il saluto delle autorità e a seguire, presso l’Oratorio San Michele, la distribuzione del Pane Benedetto.

Il Pranzo Alpino è confermato alle ore 12,30 ma non sotto il tendone, bensì presso la Sede del Gruppo ANA Cesana in località Massarello con disponibilità di posti necessariamente ridotta. Pertanto le prenotazioni si ricevono sino ad esaurimento posti presso Secondino al numero 3335827625.

Ammirare Torino da Pista 500

La programmazione di Pinacoteca Agnelli si estende fuori dagli spazi del museo dando vita a un ambizioso progetto di arte all’aperto, che arricchisce la Pista 500 con un percorso espositivo sorprendente: una serie di installazioni artistiche e ambientali dialogano inaspettatamente con l’architettura, il paesaggio e i simboli di un luogo emblematico di Torino. La storica pista utilizzata dalla fabbrica FIAT per il collaudo delle auto sul tetto del Lingotto e la sua rampa di accesso vengono aperte al pubblico attraverso un progetto artistico che entra in relazione con il nuovo giardino pensilerealizzato da FIAT. Per le visite l’ingresso alla Pinacoteca è all’interno del centro commerciale Lingotto.