

“Per tutte le cose che non ti ho mai detto,
Scusa per quel che non ho fatto,
Ti ringrazio per il tuo tempo prezioso,
Ho imparato ad amare grazie a te”
Beth Hart nasce a Los Angeles il 24 gennaio 1972, coetanee solo che lei è una cantautrice statunitense diventata famosa grazie al suo singolo LA Song (Out of This Town), andata in onda nell’episodio 17 della decima e ultima stagione di Beverly Hills 90210. Io invece non sono famosa affatto!
Il singolo è stato primo in classifica in Nuova Zelanda, raggiungendo la top 5 dell’Adult Contemporary statunitense e il numero 7 della classifica Adult Top 40 di Billboard.
Gli album successivi, Seesaw e Live in Amsterdam, frutto della collaborazione tra Beth Hart e Joe Bonamassa, hanno raggiunto il primo posto nella classifica Blues Album di Billboard. Bang Bang Boom Boom di Hart è salito al numero 3 della classifica Blues Album di Billboard, così come l’album Don’t Explain di Hart e Bonamassa.
Questo ci dice il web, e della sua vita privata pochissimo si sa, se non che è sposata a Scott Guetzkow e che vive a Pasadena.
Sua madre, la famiglia e i compagni di scuola la avvicinarono presto al jazz, al blues, a Bob Seger e Rickie Lee Jones, ai Sex Pistols e ai Circle Jerks, a Etta James e Otis Redding. Questi modelli le insegnarono a cantare il blues come può farlo solo una donna picchiata dalla vita ma ancora in piedi, un blues che nasce crudo e sanguinante dal cuore e si riversa sul palco senza alcuna censura. “La sua sincerità e la sua vulnerabilità sono i suoi punti di forza”, dice Scott Guetzkow, suo marito e road manager. “A volte scoppia a piangere e non riesce a smettere. Mette totalmente a nudo le sue emozioni”.
Mi ci ritrovo in questa donna, non per il talento ovviamente, ma per gli schiaffi presi dalla vita, per le difficoltà che sono la madre di una maturazione tempestiva ma elevata e spesso pesante proprio per la sua prematurità.
Proprio a sua madre è dedicato il brano che ho scelto: “mama this one’s for you”.
Ed io lo dedico alla mia, sperando possa perdonare gli errori che faccio e che ho fatto e che, probabilmente, ancora commetterò.
Vi linko il video ufficiale ma vi prego di voler ascoltare la performance live allegata sotto perchè la musica è soprattutto questo: emozione, palpitazioni, trisatezza, gioia, tutto e tutto insieme.
Buon ascolto
CHIARA DE CARLO
https://www.youtube.com/watch?v=QnbDIgQLQwI
https://www.youtube.com/watch?v=3VjFiipCReA
scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!
Ecco a voi gli eventi da non perdere!
BLITZ DEL MOVIMENTO LA BARRIERA AL CENTRO D’ACCOGLIENZA DI VIA TRAVES: “IMMIGRATI, DIFENDETE IL VOSTRO DIRITTO A NON EMIGRARE!”
Nella serata di ieri, 29 agosto, i militanti de La Barriera Torino hanno affisso, nei pressi del nuovo centro di accoglienza di Via Traves, alcuni manifesti, in Italiano, inglese, francese e arabo, per esortare gli immigrati ospiti della struttura a fare ritorno nei loro paesi, “per migliorarli e farli prosperare, costruendo lì la propria vita”.
“Abbiamo voluto affiggere questi manifesti per spiegare agli immigrati appena arrivati nella nostra nazione che, a differenza di quanto gli facciano credere scafisti, ong e tutti coloro che guadagnano grazie all’immigrazione clandestina, in Italia e in Europa non possiamo aiutarli, perché le risorse, insufficienti, che abbiamo vanno destinate all’aiuto dei moltissimi italiani che versano in condizioni economiche disastrose, trovandosi senza casa, senza lavoro o senza un piatto da mettere sulla tavola” affermano i responsabili del movimento.
“Con i manifesti affissi ieri abbiamo anche cercato di esortare questa gente a fare ritorno nelle proprie terre, per contribuire allo sviluppo materiale di questi paesi, difendendoli dalle depredazioni del capitalismo delle multinazionali e dalle tratte dei nuovi schiavisti, affinché questi immigrati possano vivere nelle loro nazioni, in pace e dignità, godendo del sacrosanto diritto a non dover emigrare, perché ogni terra ha il suo popolo e ogni popolo ha la sua terra” concludono dal movimento.
L’ex calciatore Marchisio interviene sui social: “un atto di inaudita violenza”. È il commento alla scritta “froci” su uno dei manifesti funebri che, a Pinerolo, annunciavano la morte di Adriano Canese, 76enne pinerolese fondatore e titolare di Radio Armonia. Da 39 anni era legato al socio e compagno Corrado Brun. I due erano uniti civilmente dal dicembre del 2016.
Questa mattina si è sviluppato un incendio nello stabilimento della Magneti Marelli in via Cavallo a Venaria. Le cause sono in via di accertamento, si sa che le fiamme sono partite da un ufficio.
Tutti i dipendenti, diverse centinaia, a scopo precauzionale, sono stati fatti evacuare. Si tratta, all’incirca, di un migliaio di persone.
Sul posto i vigili del fuoco di Torino e i carabinieri della compagnia di Venaria per le indagini.
Un uomo di 62 anni è morto in un incidente avvenuto a Candelo. Viaggiava in sella alla sua Vespa 350 nel comune di Gaglianico quando ha improvvisamente perso il controllo, probabilmente per un malore, e si è schiantato contro la cancellata di una casa.
Appuntamento a Torino dal 3 all’8 ottobre
Il 18 settembre avremo il programma intero della quarta edizione del Job Film Days, festival dedicato alle tematiche del lavoro e dei diritti, a Torino dal 3 all’8 ottobre, per ora iniziano ad arrivare le prime già interessanti anticipazioni. A presiedere la giuria del Premio Cinematografico “Lavoro 2023” che dovrà giudicare i lungometraggi in concorso che raggruppano il cinema documentario e di finzione sarà il critico cinematografico Paolo Mereghetti, penna eccellente del Corriere della Sera e del magazine Io Donna, già consulente della Mostra di Venezia, autore di saggi e volumi che hanno analizzato figure di registi e film, pronto quest’anno a festeggiare i trent’anni del suo personalissimo “Dizionario”, “Il Mereghetti” appunto, pubblicato da Baldini+Castoldi, vera miniera per quanti abbiano sete di notizie del passato e del presente della settima arte. A presiedere invece la giuria del Premio “Job for the Future” – Camera di Commercio di Torino, riservato ai cortometraggi realizzati nell’Unione Europea da registi Under 40, sarà Chiara Cremaschi, tra l’altro laureata in filmologia, più volte finalista al Premio Solinas, già vincitrice di vari prestigiosi riconoscimenti. Vive a Parigi e lavora tra Francia, Svizzera e Italia.
La consueta sezione su un paese o un’area del mondo sarà dedicata all’Africa subsahariana, un vastissimo territorio dove anche in anni recenti s’è dimostrata, all’interno della cultura e della produzione cinematografiche, una particolare attenzione verso il mondo del lavoro. Storie personali e collettive riunite in quattro titoli, che arrivano dal Burkina Faso con “A Golden Life” del cineasta Boubakar Sangaré, proveniente dal Mali, la storia del giovanissimo Rasmane che lavora con altri ragazzi della sua stessa età in una miniera d’oro nel sud del Burkina; dalla capitale del Centrafrica (alla coproduzione ci ha pensato la Cina), Bangui, in cui le registe Pascale Appora-Gnekindi e Ningyi Sun esplorano i rapporti personali ed economici di una intera collettività (“Eat Bitter”). È stato girato in Madagascar “Gwetto”, opera del regista Michaël Andrianaly, amaro ritratto di giovani immigrati senza tutela alcuna, giunti a lavorare nella città di Tamatawe. E ancora il road movie “No U-Turn” del regista nigeriano Ike Nnaebue, che racconta le donne e gli uomini del suo paesi pronti a dirigersi verso il nord, alla ricerca di un futuro migliore.
Una sessantina i partner che credono e che appoggiano il variopinto progetto di Job Film Days. Che sarà accompagnato, con inaugurazione il 27 settembre alle ore 18 (sino al 14 ottobre), dalla mostra dell’artista Gianluca Costantini, curata da Leonardo Guardigli. Nato nel 1971a Ravenna, Costantini è considerato tra i massimi esponenti italiani del graphic journalism e da anni con le sue opere combatte per i diritti umani, collabora con differenti organizzazioni e con l’apprezzatissimo Ai Weiwei, è l’autore con Laura Cappon di “Patrick Zaki, una storia egiziana”, edito da Feltrinelli. È l’artista che ha costruito l’immagine guida di questa quarta edizione del Job Film Days: l’immagine dell’uomo-operaio, in particolare dell’uomo-macchina, di quell’uomo che per decenni ha lavorato nelle fabbriche e che a poco a poco finirà con l’essere sostituito dai robot, o ancor di più da quella realtà che è l’intelligenza artificiale, ulteriore passo verso un annientamento contro cui si dovrà prontamente combattere. L’appuntamento è negli spazi della Galleria Caracol di via Sant’Anselmo 26.
Elio Rabbione
Nelle immagini: il presidente di giuria Paolo Mereghetti, critico cinematografico; una scena del film “Gwetto” proposto dal Madagascar; l’immagine del Job Film Days, opera di Gianluca Costantini.
Il noto legale illustra le procedure da adottare per far valere anche in tal caso i diritti dei turisti vittime di inconvenienti e danni durante le ferie.
Estate, tempo di ferie, sole e mare, ma anche di vacanze rovinate. “Ogni anno, giunti a fine stagione, si ripete il rituale: numerose le segnalazioni di decine di consumatori che si rivolgono alle associazioni di categoria, chiedendo per mail e posta tradizionale consigli e lumi su come ottenere un risarcimento per non aver goduto della vacanza tanto attesa a causa di anomalie e disservizi turistici. Ci giungono segnalazioni di disservizi da varie regioni, indipendentemente che si tratti di mare, lago, collina o montagna”, dichiara l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
“Ed ecco riemergere i consueti problemi: bagagli smarriti, voli cancellati, inadempienza dell’agenzia di viaggio, strutture alberghiere e ricettive fatiscenti. In tali casi, ricordiamo sempre ai consumatori di verificare che il soggiorno si svolga esattamente come previsto, e documentare gli eventuali disagi subiti tramite fotografie, dichiarazioni scritte di altri turisti trovatisi nelle medesime condizioni, fatture di spesa, nonché di rivolgersi subito ai rappresentanti dell’organizzazione di soggiorno presenti sul posto onde segnalare tutte le difformità rispetto al contratto di viaggio”, spiega nel dettaglio l’Avvocato Patrizia Polliotto, che aggiunge: ”E’ bene altresì, soprattutto, ricordare ai consumatori che, una volta avvenuto il rientro a casa, si hanno a disposizione 10 giorni lavorativi – come previsto dall’Articolo 49 del Codice del Turismo – per inviare un reclamo con richiesta di rimborso a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata all’agenzia di viaggi o tour operator che dir si voglia, e per conoscenza al Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori con sede in Torino, via Roma 366, oppure richiedendo informazioni in orario d’ufficio allo 011 5611800”.
L’Unc Piemonte risponde anche per e-mail all’indirizzo di posta elettronica uncpiemonte@gmail.com. Maggiori informazioni anche sul sito www.uncpiemonte.it.
Una donna di 50 anni è stata trovata senza vita in casa sua a Biella. L’allarme è stato dato da parenti e vicini che non avevano notizie da giorni. Sono intervenuti i vigili del fuoco per l’apertura dell’appartamento. Il decesso è avvenuto per cause naturali. Sul luogo anche la Polizia.
Contro il rincaro dei libri servono più interventi a sostegno delle famiglie e l’equiparazione degli sconti ai libri di lettura. Zoppica il sistema di distribuzione dei testi. Stefania Bellitti, presidente ALI: «Tutti vogliono la libreria di fiducia sotto casa, ma come facciamo a resistere se non abbiamo margini di guadagno?»
La riapertura delle scuole è alle porte e, come ogni anno, è caccia ai libri. Sempre più cari e sempre più introvabili. ALI, l’Associazione dei Librai di Ascom Confcommercio, lancia il grido di allarme per le librerie torinesi, che non riescono a soddisfare le richieste a causa di tempi di distribuzione inadeguati rispetto al calendario scolastico. «In Piemonte ci sono 371 librerie iscritte alla Camera di commercio – sottolinea Stefania Bellitti, presidente di ALI, aderente ad Ascom Confcommercio Torino e Provincia – e rappresentano l’11,3% delle 3.280 imprese della filiera editoriale*. Tutti gli anni a fine estate si ripresenta il problema della consegna tardiva dei libri da parte degli editori. In un mondo che consegna qualsiasi tipo di merce il giorno dopo l’ordine non è accettabile aspettare un libro 15 giorni da parte dell’editore. Il problema viene sollevato da decenni, ma ci sembra che non ci sia mai la volontà di affrontarlo in maniera seria. La rete commerciale di vendita ha subito negli ultimi anni un calo di punti vendita e di occupati impressionante con il risultato che 13 milioni di italiani non hanno più una libreria sotto casa».
A questo si aggiunge il tema del ‘caro libri’, perché se sono gratuiti alle scuole primarie diventano un costo enorme dalle scuole secondarie in poi. La spesa media da sostenere quest’anno è di 300-350 euro, con picchi più alti per le classi prime di medie e superiori. «La scuola dell’obbligo arriva fino a 16 anni – commenta la presidente Bellitti – ma la gratuità copre solo le elementari. Come ALI chiediamo una politica seria che tenga in considerazione sia le famiglie e le scuole con i dovuti sostegni e le detrazioni fiscali, sia noi librai, che non abbiamo nessun margine di guadagno. Chi ha nella scolastica il suo core business rischia di chiudere». La legge sul libro ha infatti fissato al 15% il tetto massimo dello sconto applicabile agli acquirenti sui libri scolastici, ma il margine che viene oggi riconosciuto dall’editore all’esercente è del 16% circa. In pratica il libraio non ci guadagna nulla.
ALI ha lanciato una serie di proposte, tra cui la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri di testo analogamente, per esempio, alle spese mediche, la riduzione dello sconto sui libri di testo al 5% come per i libri di lettura, l’introduzione di un margine minimo fisso garantito per le librerie del 25% sui libri di testo adottati nelle scuole e la revisione dei servizi e dei tempi della distribuzione dei libri di testo riducendo al minimo il blocco estivo. «Vogliamo essere in condizione di lavorare come tutti – evidenzia la presidente Bellitti -. Se mi serve un libro ed è disponibile devo averlo in tempi ragionevoli e devo poter avere un margine di guadagno certo. I clienti comprendono bene il valore del libraio, con cui hanno un rapporto di fiducia e apprezzano la comodità e la sicurezza di consegnare una lista e, semplicemente, tornare a ritirare i libri. Tutti vogliono la libreria di fiducia sotto casa, ma come facciamo a resistere se non abbiamo margini di guadagno?».
*fonte Camera di commercio di Torino