ilTorinese

Sportello Ambiente Città Metropolitana chiuso fino al 25 agosto

Lo sportello #Ambiente di Città metropolitana di Torino resta chiuso nella sede di corso Inghilterra 7 dal 14 al 25 agosto

Fornisce servizi e informazioni di interesse ambientale, garantisce la massima completezza e aggiornamento delle informazioni, gestisce le richieste di accesso agli atti in materia ambientale. Si rivolge alle aziende, agli enti locali e ai singoli cittadini

Tel. 011 8616500/6501
Riceve su appuntamento scrivendo a sportamb@cittametropolitana.torino.it

Addio a Scaletti, fu presidente di Confartigianato

Ieri pomeriggio è morto Giuseppe Scaletti.

Figura storica nel mondo associativo, per anni Presidente di Confartigianato Torino

“L’Associazione tutta si stringe al cordoglio della famiglia – commenta Confartigianato – Ricordiamo con riconoscenza l’impegno nel ruolo di tutela del mondo artigiano. Giuseppe Scaletti è stato un pilastro della nostra Organizzazione. Se siamo quello che siamo, lo dobbiamo, anche, all’impegno e al valore che ha profuso. Una persona speciale, un pilastro della nostra storia, una persona unica. Grazie Presidente!”

Il sindaco di Bardonecchia ringrazia il Governo

 

“Ringrazio il Governo per l’appoggio che, fin dall’inizio di queste ore difficili per Bardonecchia, ha garantito il massimo appoggio”. Così il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti, che questa mattina ha ricevuto la telefonata del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci che ha assicurato la vicinanza del Governo e l’impegno a supportare il Comune nelle opere di ripristino, non appena la richiesta di stato di emergenza firmata dal presidente della Regione Alberto Cirio sarà trasmessa a Roma.

“Il ministro Musumeci – dice il sindaco Chiara Rossetti – mi ha assicurato di aver seguito fin dai primi momenti l’evolversi della situazione a Bardonecchia e si è complimentato per la gestione dell’emergenza”.

In una diretta televisiva, questa mattina, anche il ministro Matteo Piantedosi ha ribadito il pieno appoggio e vicinanza del Governo alla comunità di Bardonecchia.

Intanto, la cittadina prosegue il suo percorso verso il ritorno alla normalità. Oggi è stato riaperto l’ingresso dell’autostrada verso Bardonecchia anche ai non residenti. Aperta anche la strada del Colle della Scala verso la Francia.

Si stanno risolvendo i problemi legati all’approvigionamento idrico e del gas. Per i disservi legati alla fornitura d’acqua sono state posizionate due autobotti in piazza De Gasperi e piazza Statuto.

“Il nostro obiettivo- spiega il sindaco Chiara Rossetti – è raggiungere presto la piena normalità. Ringrazio tutti quanti in questi giorni ci sono stati vicini e ci hanno dato un grandissimo aiuto. Ora vogliamo tornare a vivere questa estate con i nostri residenti e con quanti vorranno ancora trascorrere un periodo di vacanza con noi”.

Dalla riunione del Coc di questa sera è emerso che l’emergenza idrica è stata superata al 100%. Si sta lavorando sulla distribuzione dell’acqua sanitaria.

Domani riprendono le attività culturali della stagione estiva. Riaprirà la Biblioteca Comunale.

 

Anche i ricchi piangono. Poi si risollevano

Mi ricordo di quella volta che un mio amico mi raccontò di aver lasciato la ragazza che lo tradiva. Location dell’addio? La Falchera, davanti ai cassonetti Amiat. Spettatori, nessuno. Noi siamo liberali convinti, ma siamo tentati di dar ragione ai pauperisti-comunisti che da sempre osteggiamo, quando stigmatizzano il mondo dorato (e fuori dal mondo) dei ricchi borghesi. Tra i quali spiccano certamente i tanti milionari torinesi, spesso e volentieri viziati e radicalchic. Il caso dell’estate, il cruento duello degli stimati Seimandy-Segre, al di là delle giuste considerazioni che hanno portato l’Autorità garante della privacy ad indagare sulle questioni private della signora messe in piazza dall’ormai ex, tra tartine al caviale e champagne, ovviamente sulla dorata collina torinese, ci sta annoiando. La geopolitica mondiale esplode, l’occupazione langue e Bardonecchia viene sommersa dal fango. Anche i ricchi piangono, d’accordo. Siamo dispiaciuti e ne prendiamo atto. Ma poi sapranno risollevarsi, ne siamo sicuri.

Cri. Bus.

Bardonecchia: annullati gli spettacoli di “Scenario Montagna”

Di seguito la dichiarazione del direttore del Festival Scenario Montagna, Roberto Beccaria: “Come ormai saprete tutti, Bardonecchia è stata colpita da una grave calamità: la situazione organizzativa e logistica, oltre che emotiva, non consente dunque di tenere i tre spettacoli del 16, 17 e 18 agosto previsti proprio a Bardonecchia.

Chi avesse già acquistato il biglietto verrà ovviamente rimborsato.

Stiamo lavorando con il Comune per recuperare gli spettacoli durante le festività natalizie.

Grazie ai nostri artisti e a tutti voi per la comprensione ed il supporto.

E naturalmente…forza Bardo!”

Mercoledì 16 agosto | ore 21 | Palazzo delle Feste di Bardonecchia

FEDERICO SACCHI “WATCH WITHOUT PREJUDICE…”

 

Giovedì 17 agosto | ore 21 | Palazzo delle Feste, Piazza Valle Stretta 1, Bardonecchia

LORIS LOMBARDO E KATIA ZUNINO “I SUONI DELL’ANIMA”

Venerdì 18 agosto | ore 21 | Palazzo delle Feste, Piazza Valle Stretta 1, Bardonecchia

A NIGHT WITH CESAREO: DA ZERO A ELIO E LE STORIE TESE

https://www.scenariomontagna.it/

L’isola del libro: letture per le vacanze

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

 

Therese Anne Fowler “Tre sorelle” -Neri Pozza- euro 19,00

Tutto parte dal lascito testamentario di Marti Geller: prima di morire stabilisce che le tre figlie, dopo un mese dalla sua dipartita, dovranno riunirsi nel Maine, a Mount Desert Island per vendere l’amato cottage di famiglia.

Le eredi sono donne ormai adulte e con vite diverse. La primogenita Beck è una giornalista free lance, incastrata da 25 anni in un matrimonio ormai senza passione; lei e Paul condividono il tran tran quotidiano più come amici che amanti. Anche perché lui pensa a un’altra donna ……e vedrete chi.

Claire, la secondogenita, si considera la meno riuscita delle tre. E’ separata e travolta dall’amore per un uomo sbagliato che la sta disintegrando poco a poco.

Infine Sophie, la più piccola e apparentemente di successo; è un’influencer e la sua vita è una girandola continua di viaggi, glamour, party, eventi con personaggi famosi. Ma se si guarda oltre la superficie si scopre che non è tutto oro quello che luccica.

Mentre seguiamo le loro diverse sensibilità alle prese con il lutto, emerge anche un segreto che la madre aveva tenuto ben nascosto. Un bellissimo romanzo che mette a nudo i grovigli emotivi dei rapporti familiari.

 

 

Gillian McAllister “Posto sbagliato momento sbagliato”

-Darkside Fazi Editore- euro 18,50

E’ uno dei thriller del momento; la trama, lo stile di scrittura e il geniale meccanismo narrativo giustificano in pieno il successo che sta riscuotendo.

L’autrice inglese, che prima di dedicarsi alla narrativa esercitava l’avvocatura, vi inchioda subito alle pagine del libro. Siamo di notte e Jen si affaccia alla finestra in attesa che rientri il figlio adolescente. Quella che è una normalissima preoccupazione materna si tramuta immediatamente in orrore. Infatti scorge in lontananza il suo rampollo Todd che accoltella un uomo.

E’ l’inizio di un periglioso viaggio di Jen all’indietro nel tempo, nel passato in cui cercare risposta al perché di quell’azione violenta. La McAllister imbastisce 368 pagine mozzafiato intorno al quesito: «cosa potrebbe accadere se una madre vedesse il figlio commettere un omicidio e poi potesse tornare indietro nel tempo per impedirglielo?»

Ovviamente non va anticipata la trama di questa corsa a ritroso per cambiare i destini. Piuttosto due parole sull’autrice, nata nel 1985, e ha scritto questo thriller quando non era ancora diventata madre. A maggior ragione è stata abilissima nell’immedesimarsi negli stati d’animo di una genitrice ossessionata dalla volontà di capire il gesto del figlio, l’essere che ha messo al mondo, del quale si sente responsabile e che ama più di ogni altro sulla faccia della terra.

Nel thriller Jen è tutta tesa a riavvolgere la sequenza degli eventi nel disperato tentativo di cambiare le cose e impedire al figlio di macchiarsi le mani e l’anima di sangue. C’è tutta l’angoscia di una madre, raccontata magistralmente dalla McAllister che ora ha un bimbo ancora piccolo e vive sulla propria pelle tutte le ansie del ruolo.

 

Anthony Marra “La storia comincia domani” – Frassinelli- euro 20,00

Anthony Marra è un giovane scrittore americano nato a Washington nel 1984, di origini italiane dal lato del padre. Ha insegnato in varie università statunitensi e vinto numerosi premi letterari con i suoi racconti e il libro di esordio nel 2014 “La fragile costellazione della vita”.

La storia comincia domani” è ambientato tra la Hollywood degli anni Quaranta e l’Italia fascista ed ha per protagonista Maria Lagana, arrivata nella mecca del cinema nel tentativo di smarcarsi dal passato.

E’ figlia di un noto avvocato romano, Giuseppe Lagana, che sulla scorta di alcuni documenti compromettenti è stato arrestato e mandato al confino in uno sperduto paesino calabrese.

Maria aveva 12 anni quando con la madre era arrivata a Los Angeles, poi si era fatta strada in una casa cinematografica. Da semplice impiegata è diventata produttrice associata alla Mercury Pictures; siamo nel 1941 epoca in cui la censura è severissima. Maria si è dimostrata abilissima nell’aggirare le stringenti regole, ma ora la Mercury si trova sull’orlo della bancarotta.

Il romanzo racconta il microcosmo e le difficoltà degli esuli che in America cercano possibilità di esprimersi; mentre d’altro canto Maria ha continuato a scrivere al padre lontano che le promette di raggiungerla oltreoceano…ma le cose saranno più complicate che mai.

 

 

Kathy Reichs “Freddo nelle ossa” -Rizzoli- euro 19,00

Inizia con un ritrovamento agghiacciante l’ultimo thriller dell’antropologa e scrittrice americana Kathy Reichs che ha creato il personaggio di successo dell’antropologa forense Temperance Brennan. E’ il 21esimo pubblicato in Italia ed ancora una volta riconferma la bravura dell’autrice i cui romanzi hanno ispirato anche la fortunata serie tv “Bones”.

Tutto comincia in una gelida serata di gennaio quando qualcuno lascia sull’uscio di casa di Temperance, a Charlotte in North Carolina, un misterioso pacco che contiene un occhio umano infilzato con uno spillone. Tempe nota che nel bianco dell’orbita sono state incise delle coordinate geografiche. Ed è così che inizia il suo viaggio nell’orrore.

Le coordinate conducono alla latrina di un ostello per studentesse in cui viene rinvenuto un sacco con un cranio decomposto a cui manca un occhio. Scattano immediate le indagini di Tempe Brennan che non si limita certo al suo ruolo di antropologo forense abilissima decifrare i segreti delle ossa che finiscono sul suo tavolo di laboratorio.

Senza anticipare troppo, preparatevi comunque ad affrontare corpi accatastati in un crematorio, altri rinvenuti in cassonetti della spazzatura o appesi ad un albero. E via di seguito con continui colpi di scena che riguarderanno da vicino anche Tempe e coinvolgeranno i suoi affetti più cari, a partire dalla figlia. Un thriller che non concede tregua e appassiona anche con i dettagli della vita privata della protagonista.

Non è un caso che Kathy Reichs sia annoverata tra le principali scrittrici di crime americane, che nei suoi best seller miscela le competenze della sua professione medico forense con una notevole abilità narrativa.

 

Javier Castillo “Il gioco dell’anima” -Salani- euro 19,90

Castillo è l’autore del best seller diventato anche serie tv su Netflix “La ragazza di neve” ed ora bissa il successo con questo thriller che ha per protagonista la giovane giornalista investigativa Miren Tiggs, la quale ha accantonato momentaneamente il mestiere per scrivere un libro di grande successo. E’ frutto di 12 anni di ricerche di Kiera Templeton una bambina di 3 anni che era scomparsa.

Mentre nel 2011 incontra i suoi lettori durante un firma copie riceve una strana busta con dentro l’agghiacciante polaroid di un’adolescente imbavagliata con la scritta Gina Pebbles 2022 e scritto “Vuoi giocare?”

Ma la trama è ben più complessa ed intrigante perché nel frattempo a New York in un quartiere periferico viene trovata orribilmente crocifissa una ragazza di 15 anni. Miren si immerge nell’indagine e via via scopriremo un intreccio davvero complesso.

Aiutata dal suo professore di giornalismo Jim Schmoer, si inerpica su una montagna di rebus inquietanti che hanno a che fare con il mondo degli adolescenti tormentati sullo sfondo di una New York che non è quella delle mille luci brillanti, piuttosto quella dei quartieri poveri del Queens dove crescere e vivere è difficilissimo..

 

 

Enrico Pandiani “Ombra” -Nero Rizzoli- euro 17,00

Si riconferma giallista di razza lo scrittore torinese vincitore del Premio ScerbanenCo con il precedente “Fuoco”, che ora vi travolgerà con una storia che non corre solo sul filo delle indagini, ma scandaglia anche tematiche sociali di spessore.

Protagonisti sono Max, Abdel, Sanda e Vittoria, due uomini e due donne imperfetti, con parecchie zone d’ombra e insicurezze, evasi da un carcere francese e diventati loro malgrado dei detective, al servizio dell’enigmatico Numero Uno. Lo sfondo è sempre Torino, in autunno avanzato, e questa volta i 4 sono alle prese con un caso in grado di fare tremare nientemeno che il Vaticano.

Tutto scatta con la morte di un sacerdote molto dedito ai suoi parrocchiani, don Mario Stejardt finito sotto un tram per colpa di un concatenarsi di strane dinamiche che in un secondo coinvolgono più persone e le travolgono. Però non è del tutto chiaro se sia stato davvero un incidente dovuto al caso, oppure il risultato di un rocambolesco omicidio programmato e studiato nei minimi dettagli.

Nell’agone entrano anche gli altri personaggi coinvolti nell’incidente, un elettricista e un baby sitter moldava, e sono da chiarire parecchie cose che riguardano la parrocchia e chi gravita lì intorno.

Inoltre la trama si infittisce con un’indagine parallela, condotta dall’avvocato Teodoro Barattieri (compagno di Abdel) e di più è meglio che non anticipi. Un thriller che pesca anche dalla cronaca e si addentra nei meandri della Curia e mette a nudo lati oscuri della Chiesa.

Bardonecchia, Ferragosto al lavoro per tornare alla normalità

 

Ferragosto al lavoro, oggi, a Bardonecchia, per tornare presto alla normalità, dopo l’esondazione del torrente Frejus di due giorni fa.

Da oggi è consentito l’ingresso a Bardonecchia, attraverso l’autostrada, anche ai possessori di seconde case oltre a chi ha una prenotazione alberghiera o al ristorante per il pranzo e la cena di Ferragosto.

Resta ancora chiusa al traffico privato la Statale 24, percorribile solo per i mezzi che stanno operando.

Giovedì si farà, come ogni settimana, il mercato del Borgo Vecchio. Unica prescrizione, dovuta alla viabilità di ingresso modificata, l’accesso sarà possibile solo per i mezzi con un’altezza non superiore a 3,40 metri.

Restano ancora diverse criticità, che si sta cercando di risolvere nel più breve tempo possibile, per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico, in particolare nella zona bassa della cittadina. Questa mattina è stata posizionata una seconda autobotte in Piazza Statuto, dopo quella presente da ieri in Piazza De Gasperi. Resta attivo il numero verde di Smat per le segnalazioni, 800060060. Sempre Smat mette a disposizione boccioni da 10 litri di acqua potabile che saranno distribuiti dalla Croce Rossa a privati e strutture che ne faranno richiesta specifica al numero verde.

Attivo anche il numero verde allestito dalla Croce Rossa, 800933388, per segnalare le diverse esigenze.

Proseguono i lavori di pulizia di strade ed edifici coinvolti dall’ondata di piena.

La prossima riunione del Coc è convocata per le 12.30 di oggi.

Un bel Toro! Torino-Feralpisalò 2-1

32finali di Coppa Italia

Vojvoda T
Ilic T
Di Molfetta F

Il Torino di Ivan Juric comincia bene la stagione ufficiale con la Coppa Italia battendo la volenterosa e ben organizzata Feralpisalò per 2-1.Il risultato poteva diventare più rotondo per i granata che hanno costruito 12 nitide palle goal,3 pali e le parate clamorose del portiere Pizzignacco,classe 2001,vero protagonista della serata.All’inizio i granata paiono piuttosto imballati ma sono capaci di tenere nella propria metà campo gli avversari.Clamorosamente i lombardi passano anche in vantaggio, con un gran gol di Di Molfetta, abile a sfruttare l’unico vero errore difensivo della difesa del Toro, alla fine sarà l’unico tiro in porta per la Feralpisalò.Poi arrivano le 2 magie granata,i bellissimi gol di Vojvoda ed Ilic che consegnano al Toro i sedicesimi di finale,a novembre,contro il Frosinone.

Enzo Grassano

Ferragosto, quando a Torino si pranzava al sacco in riva al Po

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTA’

Augusto l’ha inventato, noi lo festeggiamo.

In inverno è l’Epifania che “tutte le feste porta via”, in estate invece è il Ferragosto a farci assaporare il gusto malinconico di settembre.


Un giorno particolare, dunque, il 15 agosto, una giornata “confine” tra la spensieratezza delle vacanze e il solito nuovo inizio del “tran-tran” quotidiano, che ci aspetta impietoso, appena superata la metà del mese. Ferragosto va dunque festeggiato “come se non ci fosse un domani” di vacanza, con la felicità che si prova quando si rivedono gli amici dopo tanto tempo e con la consapevolezza del carpe diem” e quindivia veloci con i preparativi! Ed è proprio così – per fortuna- da questa bella giornata non si scampa.


Se penso ai miei ferragosti passati mi vengono in mente tanti bei momenti, alcuni immortalati da fotografie sfocate e mosse, altri -per fortuna- non documentati ma indelebilmente impressi nella memoria. Dunque il 15 agosto è una di quelle ricorrenze obbligate che di “obbligo” hanno ben poco e che da sempre vengono tenute in gran considerazione. L’abitudine di festeggiare e organizzare scampagnate fuoriporta nasce, in Italia, durante il ventennio fascista. A partire dagli anni Venti, infatti, il Regime organizzava, attraverso le associazioni dopolavoristiche delle varie corporazioni, tra i giorni 13 e 15 di agosto, moltissime gite popolari e proponeva offerte ferroviarie che permettevano anche ai meno abbienti di visitare diverse località della penisola. In particolare tra il 1931 e il 1939 vennero istituiti dei Treni popolari speciali, prevalentemente solo di terza classe, con prezzi fortemente scontati.

Esistevano le trasferte giornaliere, che si svolgevano nel raggio di 100 km e quelle di tre giorni, che invece arrivavano a coprire la distanza di 200 km; grazie ai “treni di ferragosto” molte famiglie italiane ebbero l’occasione di vedere il mare o la montagna per la prima volta, oppure poterono visitare alcune città d’arte. In tali uscite non era previsto il vitto, ecco dunque la nascita della tradizione del “pranzo al sacco”. Tempi lontani, quelli dell’ante-guerra, che troppo spesso vengono dimenticati e che altrettanto frequentemente non ci fanno pensare “di essere grati di essere nati nel lato del mondo che in fondo in fondo è perfetto”, per fare il verso ad una ormai datata canzone degli Articolo 31.
Ma la festa del Ferragosto ha origini assai più antiche.


Il termine deriva da “Feriae Augusti”, ossia il “riposo di Augusto”, una festività che si celebrava nell’antica Roma, istituita nel 18 a.C. proprio dallo stesso “princeps Augusto, perché, se il caldo lo soffrono i comuni mortali, figuratevi gli imperatori! Tale celebrazione si collegava alle già esistenti Vinalia Rustica” (festività in onore di Giove e Venere), ai Nemoralia” (tre giorni, durante le Idi di agosto, dedicati al culto di Diana) e ai ConsualiaLa ricorrenza non coincideva esattamente con il giorno 15 del mese, piuttosto le “Feriae Augusti” designavano la prima parte di agosto, periodo appunto dedicato a quell’otium che tanto piaceva ad Orazio e alle attività collegate alla tradizione dei Consualia, ossia le feste che si celebravano alla fine dei raccolti, in onore di Conso, protettore della terra e della fertilità.


In questo periodo in tutto l’Impero si organizzavano corse di cavalli e altri animali da tiro, come buoi, asini o muli, le bestie venivano quindi dispensate dal lavoro e agghindate con ghirlande e fiori. Proprio questa abitudine sopravvive ad esempio nel “Palio dell’Assunta”, che si svolge a Siena il 16 di Agosto, (Palio deriva da pallium, il drappo di stoffa pregiata, premio di chi vinceva la gara). Sempre in tale occasione i contadini porgevano i loro auguri ai proprietari terrieri, ottenendo in cambio una mancia. Le buone tradizioni si radicano velocemente, soprattutto se si tratta di guadagnarci qualcosa, e così in età rinascimentale tale usanza fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio.  Ma se alcune abitudini vengono accettate e incorporate senza troppe discussioni, altri atteggiamenti “pagani” tanto ben inseritinegli usi e costumi, visto che non si possono proprio eliminare, vanno quantomeno camuffati.


Con l’avvento del monoteismo molte festività vennero appunto “cristianizzate”, e per salvare “capra e cavoli” alcuni nomi vennero sostituiti e sovrapposti, mentre le abitudini popolari rimasero tutto sommato le stesse. Si pensi ad esempio all’equinozio di primavera, il primo giorno in cui la natura si risveglia, momento dedicato ai concetti di fertilità, resurrezione e rinascita. Nel mondo ellenico, dopo l’equinozio si svolgevano le Adonie, celebrazioni per la resurrezione di Adone, splendido giovane amato da Afrodite e ucciso da un cinghiale, a causa della gelosia di Ares. Proprio Adone può essere assimilato alla divinità Assiro-Babilonese Tammuz, chiamato anche Adon (signore), il quale trascorreva sei mesi negli Inferi, nel periodo in cui il sole si trovava al di sotto dell’equatore e tornava poi in superficie nei sei mesi successivi, per ricongiungersi all’amata dea Ishtar. Una storia già sentita, vero?


E così, invece di invocare Adon, la prima domenica dopo la luna piena che segue l’equinozio si festeggia la Pasqua cristiana, e la rinascita della natura diventa la resurrezione di Gesù. Questo gioco di sovrapposizioni ideologiche e teologiche non ha fine e l’elenco delle festività pagane rivisitate in chiave cristiana è assai lungo.  Vi propongo ancora solo un altro esempio: il tanto atteso Natale. Anche i più miscredenti sanno che Gesù è nato il 25 dicembre, e se pensate che sia un giorno come un altro, ecco è che qui “casca l’asino”. In realtà nessuno conosce la data esatta della nascita di Cristo, è stato il Concilio di Trento (1542-1563) a decretare che tale evento si fosse verificato proprio il 25 dicembre, confermando una già millenaria tradizione che si era sostituita nel tempo agli antichi culti pagani. Guarda caso, secondo tali tradizioni, in quel particolare momento astronomico la Dea-Notte diede alla luce il Dio-Sole. È davvero questo il momento in cui le giornate iniziano ad allungarsi, giusto quattro giorni dopo il solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno, va da sé che per tutti i culti solari questo sia un momento di estrema importanza. Possiamo anche far riferimento al culto di Horus, partorito da Iside o alla vicenda di Mitra, nato dalla vergine Anahita e non ci vuole poi molto ad arrivare al “nostro” Gesù, “Sole Divino”, nato dalla Vergine Maria.


Ma non è questo il luogo per dissertare sulla cristianizzazione del paganesimo, né per intrattenerci sulle corrispondenze tra i miti e le credenze religiose. Se dunque il 14 del mese ci accalchiamo tutti nei supermercati o intasiamo le linee telefoniche per prenotare al ristorante è “colpa” della Chiesa, che ha voluto far coincidere il Ferragosto con la festa di precetto dell’Assunzione di Maria.
Non so quanti siano quelli che hanno a mente l’obbligo di partecipare alla Messa, come è scritto nel Codice di diritto canonico (ca.1247), ma conosco davvero molta gente che si appella “all’obbligo di astenersi dai quei lavori che turbano la letizia del riposo e della mente”. Forse non era proprio questo il concetto, ma non è il caso di essere così puntigliosi in questo giorno di relax.


Ferragosto dunque è una festa antica, una di quelle buone abitudini che si sono mantenute e che sono sopravvissute ai tempi che cambiano. E forse sarebbe il caso di ricordarsi ancora qualcosina in più, come l’abitudine dei lavoratori lombardi e piemontesi, i quali, fino agli inizi del XX secolo, nei cantieri edili, verso la fine di luglio, fissavano un grande ramo d’albero sulla parte più alta del fabbricato in costruzione, detto “pianta del faravòst”, che serviva a ricordare all’impresario la tradizione della mancia.


A Torino, invece, fino alla metà del XX secolo, era usuale pranzare al sacco in riva al Po, proprio vicino alla Chiesa del Pilone, tale giornata prendeva il nome di “festa dle pignate a la Madona dél Pilòn” (“Festa delle pentole alla Madonna del Pilone”). Per quanto apprezzi l’idea del “pick-nick” in quell’area particolare di Torino che tanto mi piace e che sempre ricorderò con affetto, avendo abitato lì per moltissimo tempo, devo dire che mi ritengo assai fortunata per aver avuto la possibilità di festeggiare Ferragosto –fino ad ora almeno- al mare. Ricordo le feste in spiaggia, quando ero ancora studentessa e gli amici erano davvero tanti, c’era chi portava la chitarra, chi da mangiare, chi invece era “l’addetto al bar” e poi alla fine si cantava tutti a squarcia gola attorno ad un piccolo falò che gentilmente chi di dovere fingeva di non aver notato.


Ricordo il bagno di mezzanotte in quel mare che di notte doveva essere caldo e che ci faceva prendere il raffreddore tutte le volte. Ricordo il giorno successivo, tutti al bar con il mal di gola e gli occhiali da sole anche se c’era brutto tempo. Tempus fugit”, le estati passano, la scuola finisce, alcune strade si dividono, le norme sulla sicurezza si fanno più ferree e l’acqua del mare diventa davvero fredda. Nessuno lo vuole ammettere ma le abitudini cambiano, molte in effetti, eppure la voglia di divertirsi e stare insieme resta: alla spiaggia si sostituisce la pizzeria o il giardino per fare la grigliata, ma “l’addetto al bar” c’è sempre.

 

Alessia Cagnotto 

Bardonecchia, Coldiretti chiede che si riprenda la manutenzione forestale

Coinvolgere le aziende agricole

“L’ennesimo evento alluvionale avvenuto nelle vallate Torinesi, questa volta a Bardonecchia – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – dimostra ancora una volta che è necessario aprire una nuova stagione di manutenzione forestale. Occorrono interventi su area vasta utilizzando le aziende agricole forestali e gli allevatori che presidiano gli alpeggi per riprendere tutte quelle opere capillari che permettono un maggiore drenaggio delle acque e una maggiore resistenza dei versanti agli eventi che sempre più sono caratterizzati da forti rovesci che non trovano una montagna in grado di assorbire e drenare le grandi quantità d’acqua cadute”