ilTorinese

Simonetta Vacca, “La nebbia nell’anima”. La difficile scelta di Monsieur l’Avocat in piena Révolution

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A volte la coscienza ha strani modi di affiorare, a volte vince a volte perde, solo perché viene soffocata e rinchiusa nelle segrete dell’animo umano…

 

L’AUTRICE SI RACCONTA

Sono nata 60 anni fa, in una delle più antiche e affascinanti isole del mondo : “La Sardegna”. Una terra che amo per i suoi silenzi, le sue tradizioni millenarie, la lealtà del suo popolo e l’ospitalità come stile di vita.

Dopo aver frequentato il conservatorio musicale Pierluigi da Palestrina a Cagliari, come molti miei conterranei sono partita per il “continente” in cerca di lavoro e mi sono fermata nella bella città di Brescia, dove vivo tutt’oggi da 25 anni.

Mi sono approcciata alla scrittura perché preferisco scrivere che parlare, è la forma in cui riesco ad esprimere meglio ciò che penso e lo ritengo il gioco più bello, poiché non finisce mai.

 

LA TRAMA DEL LIBRO

Parigi, 1793. La rivoluzione è al suo apice, la città è in fermento per la morte di Luigi XVI e si fa strada una nuova era per la Francia intera sotto il vessillo di: “ Liberté, Egalité, Fraternité”.

Nonostante l’instabilità sociale, Monsieur l’Avocat continua a esercitare la sua professione e accetta di perorare una causa di un misterioso committente che lo metterà di fronte a ciò che ha sempre evitato durante tutta la sua carriera di avvocato: “la sua coscienza”.

Sarà posto di fronte ad una scelta: “divulgare un oscuro segreto di cui il committente non sopporta più il peso, o seppellirlo sotto tre metri di terra e salvare l’onore del proprio cliente e la sua fama di avvocato”. Quale di queste azioni sceglierà di fare?

A volte la coscienza ha strani modi di affiorare, a volte vince a volte perde, solo perché viene soffocata e rinchiusa nelle segrete dell’animo umano.

 

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Anche in versione ebook.

Circolazione interrotta sulla Torino-Savona per un incendio

Questa mattina disagi per un incendio poco prima delle sette sull’autostrada Torino-Savona, in direzione del mare. Le  cause sono ancora in corso di accertamento. È andata  in fiamme una bisarca che stava trasportando automobili. Sul posto i Vigili del fuoco. La circolazione in direzione Savona è stata interrotta.

Accadde oggi. Buon compleanno Genoa!

Il 7 settembre è una data storica per il calcio italiano e mondiale.Grazie all’iniziativa di un gruppo d’inglesi che lavoravano a Genova con a capo Sir Charles Alfred Payton, baronetto dell’Impero Britannico e Console Generale a Genova, esattamente
Centotrenta anni fa, nel 1893,nasceva il Genoa Cricket and Football Club, la quarta società più antica del calcio italiano dopo Torino Football & Cricket Club, Nobili Torino ed Internazionale Torino.L’albo d’oro dei rossoblù liguri è ricco:il Genoa ha conquistato ben nove scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Anglo-Italiana, due Coppe delle Alpi ed una Coppa dell’Amicizia oltre ad aver vinto per sei volte il campionato di Serie B.Ottimi giocatori hanno vestito la gloriosa maglia rossoblù.Tra questi ricordiamo
Branco, Gennaro Ruotolo, Mario Bortolazzi,
Carlos Alberto Aguilera,  Roberto Pruzzo, Tomáš Skuhravý ed il grande super bomber Diego Milito.

Enzo Grassano

Il Governo cancella il blocco dei Diesel Euro 5 in Piemonte

È stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy a dare la notizia ieri in un question time in Parlamento: in Piemonte non scatterà il blocco della circolazione per i diesel Euro 5 previsto per il 15 settembre.

“La prossima settimana si potra’evitare il blocco” (con un decreto, ndr) ha detto Adolfo Urso –  anche se il Governo è fermo nell’impegno di tutelare l’ambiente, dato che tanti risultati significativi sono stati raggiunti grazie alle misure in vigore. È nostra intenzione aumentare gli incentivi per consentire ai possessori di auto Euro 0, 1, 2 e 3 di migliorare il parco auto circolante”, ha detto il ministro.

Tra la religiosità dei santi e il delicato realismo di un piccolo paese

Ines Daniela Bertolino espone a Condove, nella romanica chiesa di San Rocco

Mentre ancora raccoglie il plauso di quanti continuano a visitare il suo “Florilegium” ambientato tra le pareti della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (sino al 24 settembre, ne ha ampiamente scritto in queste medesime colonne Gianni Milani), antologia eccellente di fiori e piante, sempre concepita in uno sguardo che s’illumina verso l’alto, personalissima unione che la pittrice ricompone tra sentimenti e natura, squisito cromatismo e una sorta di invitante spiritualità, ecco che ora Ines Daniela Bertolino apre ad un nuovo capitolo del suo lungo excursus con “Color Animae”, nella millenaria chiesa romanica di San Rocco, in quel di Condove, altresì sino al 24 settembre. Dirò subito (magari per qualcuno sarà un peccato, non tenendo io conto della maestosità della costruzione appartenente ai territori di Buttigliera Alta, di quel “naufragare” che deve essere “dolce” a chiunque attraversi quella soglia di antica accoglienza) con una mia preferenza, oggi, per la piccola, intima, raccolta san Rocco.

Se tra quelle colonne, quei piccoli anfratti a formare cappelle appartate, le opere finiscono con l’essere, a tratti, come “soffocate”, “disturbate”, “fuorviate”, dalle pitture di Jacquerio e dei suoi seguaci, tra queste nuove altezze – ultima tappa che ha una lunga strada alle spalle, una sua mostra di una ventina d’anni fa già aveva come titolo “Spazi celesti” – le religiose tele di santi e arcangeli con i delicati scorci del piccolo centro valsusino e l’abbazia che lo domina dall’alto, immersa nei cieli e nelle nubi (Bertolino ce la mostra non soltanto in un verticale in cui un ampio prato verde ci accompagna a raggiungerla, sempre lassù, con grande rispetto, ma anche in un paio d’opere di maggiori dimensioni, l’irta scalinata esterna l’una, colpita sulle sue spesse mura dal colore del sole l’altra ma altrettanto immersa in un immobile panorama fatto di quel blu intenso che la pittrice padroneggia con immensa bravura e con rigore corposo e deciso: il suo colore, per eccellenza), riconquistano appieno i loro spazi più autentici, del tutto liberi da momenti pittorici precedenti, in una esplosione di soggetti e di colori tutti raccolti in sé, a sembrare quasi nuovi, senza briglie, nettamente delineati, pronti a prendere il largo in maniera definitiva. Ad autentica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quell’Arte che Bertolino ha ormai raggiunto appieno.

Non tarda e non fatica chi guarda a venire riassorbito all’interno di quella “anima” – “hospes comesque corporis”, avrebbe detto Adriano imperatore, ancora vezzeggiandola – che Bertolino propone. Sospeso quasi nel vuoto, il viso dolente della compassione (nel suo significato più intimo), abbracciato da chiari stormi sullo sfondo e protetto dalla presenza dei piccoli volatili che gli stanno intorno, san Francesco raccoglie in se stesso gli affetti, la natura, le devozioni, l’accoglienza verso gli esseri semplici, la religiosità del Creato, quanto di spirituale sprigiona intorno: simboli, quegli esseri vivi, sì, ma anche cenni realissimi di un “panorama” che è costruito con autentica verità. E ancora un’unione di divino e (quasi) umano in quell’”Arcangelo Gabriele” che ci sovrasta, di splendido taglio, eccelso messaggero e ministro della potenza divina: mentre quell’ala, che fuoriesce dalla tela, prima ancora di incrociare la lunga tromba, e il vasto cielo immerso nel blu intenso (unico l’uccellino a racchiudere in sé forme di colore e di vita che l’avvicina a noi contemporanei) pronto a confondersi nei brevi tratti del rosso, mi collega a quella del giovane angelo violinista del “Riposo” caravaggesco. E certo i ricordi potrebbero via via infoltirsi, una lunga strada di esempi “in piena osservanza dell’iconografia cristiana presenti nei vari movimenti artistici della storia dell’Arte”, come recita la presentazione alla mostra.

La narrazione umana allineata da Bertolino sulle pareti di san Rocco si dipana nell’immediatezza delle vedute di Condove, la piazza del Comune o la chiesa che la ospita, visioni acquerellate di più piccole dimensioni (30 x 21 cm), dove la pittrice cattura i tanti particolari, li circoscrive nel colore che è loro proprio, li rende vivi e tangibili, autentica padrona di un modo di essere artista: “L’acquerello è una tecnica pittorica ricca di fascino e poesia… una tecnica impegnativa e difficile da padroneggiare. La pennellata deve essere sicura e precisa poiché i colori si asciugano rapidamente e tendono a mescolarsi tra loro creando effetti difficilmente correggibili.”

 

 

Bertolino è “tecnica impegnativa e difficile da padroneggiare” e certo non soltanto: e attraverso quella tecnica stabilisce e apre strade nuove con chi la segue e l’ammira. All’inaugurazione si aggira tra i suoi ospiti con delicatezza, come quelle opere esposte all’interno. Perché è leggerezza, sentimento, offerta pittorica. Ha stabilito delle “risonanze” come “Risonanze” è il titolo del libro che ha illustrato un paio d’anni fa con l’apporto delle composizioni poetiche di Franco Luigi Carena: “Risonanza significa l’amplificazione di un suono, il suo echeggiare. Simbolicamente: intelligenza emotiva, cioè la capacità di creare relazioni ideali con se stesso e con gli altri.” E quelle relazioni Bertolino le ha stabilite. Salde. Inconfondibili. Durature.

Elio Rabbione

Nelle immagini, opere di Ines Daniela Bertolino esposte a Condove, nella romanica chiesa di San Rocco: “San Francesco, la predica agli uccelli”, “L’arcangelo Gabriele”, “La piazza di Condove”, “La Sagra di san Michele”.

Donna trovata morta nel letto del suo appartamento

Aveva  53 anni  la donna che è stata trovata morta nel suo letto in un appartamento di Nichelino. Sono intervenuti i  vigili del fuoco intervenuti e la polizia locale, chiamati  dai parenti, che non avevano notizie di lei da giorni. Per il medico legale il decesso è dovuto a  cause naturali e risalirebbe ad alcuni giorni prima della scoperta del corpo.

“Graziella Day” Di scena a Prali il primo raduno della bici – icona degli anni Sessanta

Domenica 10 settembre, ore 10

Prali (Torino)

Pubblicizzata come la “Rolls – Royce di Brigitte Bardot”, si dice essere stata la bicicletta per eccellenza di Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalì i Domènech, in arte Salvador Dalì, marchese di Pùbol e padre incontrastato del “surrealismo paranoico – critico”. Certo è che fu bici – icona e, in certo senso, vero e proprio “status symbol” della “meglio gioventù” (e senza differenze di sesso) degli anni Sessanta e Settanta. Parliamo della mitica “Graziella”, cui la località turistica di Prali, ultimo comune della Val Germanasca, mirabilmente “poggiato” in una splendida conca dove scorrono il fiume che dà il nome alla valle ed il torrente Envie, dedica, domenica 10 settembre, a partire dalle 10, il primo “Graziella Day”, con l’obiettivo di percorrere e promuovere le suggestive borgate del luogo, in sella ad una “due ruote” che tutte/i (almeno quelli un po’ più agé) hanno provato almeno una volta nella vita, progettata nel ‘64 per la “Carnielli” di Vittorio Veneto dall’artista – designer di Mariano Comense Rinaldo Donzelli, che per il nome prese spunto dal titolo della rivista “Grazia”, settimanale fra i più in voga in quegli anni. Ad avere l’intuizione di organizzare questa prima festa-raduno, che gode del patrocinio del Comune di Prali, della Pro Loco e di “UpSlowTour” è stato Fabrizio Frairia, istruttore di mountain bike attivo proprio nel Pinerolese, insieme all’“Hotel Salei” di Prali, storico albergo riaperto nel luglio scorso. Ospite speciale e padrino di questa prima edizione sarà Erich Costantino  di “Graziella Extreme”, specializzato in imprese estreme, dieci volte sullo Chaberton con la “Graziella” e una folle discesa su neve, pietre e sentieri asfaltati dal Cervino, ripetuta in seguito dall’Etna. Imprese al limite che bastano a confermare la robustezza della bicicletta, A Prali sarà presente anche il gruppo “Fanatic Graziella” di Condove, un team che nel suo piccolo vanta altre iniziative degne di nota, come i mille metri di dislivello, da Omegna alla cima del Mottarone, o la salita (dieci chilometri, sempre in sella a una “Graziella”) da Condove a Frassinere.

Domenica 10 settembre il ritrovo è alle 10 a Villa (antico capoluogo del Comune), dove sono stati appena restaurati l’antico mulino consortile e la vecchia “scuoletta Beckwith”, fra le tante “scuolette valdesi” fatte costruire dal generale canadese John Charles Beckwuith (Halifax, 1789 – Torre Pellice, 1862), durante il suo buen retiro nelle valli valdesi. Qui si potrà anche visitare la chiesa cattolica di “San Giovanni Battista”, una delle più antiche della Valle e fare un giro tra le case di questo tipico borgo alpino. In sella alle “Grazielle”, si percorrerà quindi il cosiddetto “Sentiero dei Bambini”, una passeggiata inaugurata nel 2021 tra statue in legno, racconti, pannelli e bacheche, pensata per le gite delle famiglie, per arrivare poi alla borgata più celebre Ghigo, attuale capoluogo, dove si trovano, tra gli altri, il Tempio e il Museo Valdese, occasione per ricordare la storia di queste valli. Quindi tappa bevande alla “Caffetteria delle Alpi” e poi giù. Lasciando andare i pedali sulla strada di ghiaia, si costeggiano i pascoli e si sbucherà sulla strada asfaltata per passare davanti alla storica falegnameria “Peyrot” e proseguire sul sentiero sterrato che in inverno è la pista di fondo, fino ad arrivare al “Campeggio Lago Verde” che si attraverserà rumorosamente, utilizzando i campanelli delle celebri biciclette, tutti marchiati con la “G”, per salutare i villeggianti. Tappa quindi a Pomieri, alle pendici del Monte Vergia, dove le “Grazielle” toccheranno l’Agriturismo Ristorante “Edelweiss”, quindi tutti a Ribba, l’ultima borgata di Prali prima di giungere agli alpeggi, la cui peculiarità è che, data la sua posizione geografica, nel periodo invernale rimane senza sole per oltre tre mesi. Da qui un anello permetterà di tornare indietro, per giungere alla “Borgata Giordano”, dove una veloce discesa su asfalto condurrà alle “Seggiovie 13 Laghi” per arrivare al “Rifugio Capannina”. Motto costante: pedalare e degustare le prelibatezze del luogo con provvidenziali tappe negli innumerevoli “punti ristoro” previsti sul percorso. Una rapida discesa su sterrato riporterà sulla provinciale, fino a Malzat, piccola borgata dove sono presenti una “scuoletta Beckwith”, alcune fontane e un forno, per scendere poi dai pascoli verso il centro di Ghigo, un breve tour nel cuore antico della borgata, prima dell’ultima tappa con l’arrivo nella piazza per l’aperitivo all’“Hotel Salei” e alla Gastronomia “El Cantun”. I partecipanti, a questo punto, potranno rifocillarsi e ammirare qualche “Graziella storica” e modificata in esposizione. Alle 16 la festa di chiusura dell’evento.

Il costo di partecipazione è di 25 euro comprensivo di salita/discesa in seggiovia, tutti i tagliandi di assaggi tappa e 1 euro devoluto all’Associazione “AMAle” (https://amaleiqsec2.com/). Iscrizioni via mail: info@hotelsalei.it

g.m.

Nelle foto:

–       “Graziella Day” a Prali

–       Erich Costantino

Earthink Festival, il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale

L’#ONDA DI EARTHINK ARRIVA A TORINO:

DALL’8 AL 17 SETTEMBRE SPETTACOLI

OUTDOOR E NELLE PERIFERIE PER PARLARE

DI AMBIENTE

Earthink Festival, il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative arriva a Torino. L’edizione 2023 intitolata #ONDA, partita come un fiume dalle vette della Valle d’Aosta, arriva a Torino dall’8 al 17 settembre, chiudendosi poi sulle coste della Liguria.

Per la prima volta una grande edizione diffusa e itinerante che attraversa tre regioni per ragionare sull’impatto del cambiamento climatico sull’acqua e sull’interconnessione delle nostre azioni. Gran parte degli spettacoli sfrutteranno la luce naturale in spazi outdoor, per limitare l’impatto energetico e saranno realizzati nelle aree marginali e periferiche della città, collaborando con presidi culturali permanenti.

Nelle due settimane in cui il Festival andrà in scena a Torino sono in programma sette spettacoli, di cui tre realizzati in collaborazione con la rassegna Scorribande Metropolitane che apre proprio in occasione di Earthink Festival per proseguire fino a dicembre con un cartellone ricco di proposte, declinato su un tema che ha per sottotitolo “L’Attesa”, realizzato da Santibriganti Teatro, Tékhné, Liberi Pensatori Paul Valery e Quintatinta.

Si parte venerdì 8 settembre al Cecchi Point dove alle 21 va in scena “Fiume di acqua e di fango” di Centro Asteria, primo appuntamento in collaborazione con la rassegna Scorribande Metropolitane. A un anno dal trentennale, lo spettacolo parte dall’alluvione in Piemonte del 1994 per far conoscere gli avvenimenti di quel tragico autunno e riflettere sulla gestione dell’ambiente nel nostro paese e sulla capacità di reagire di fronte alla tragedia.

Sabato 9 settembre alle 14:30 presso Off Topic ci sarà “Incontro con C.Re.S.Co.“, un tavolo di formazione della rete C.Re.S.Co. di cui Tékhné è tra i promotori. Operatori provenienti da tutta Italia si riuniranno per riflettere sul ruolo del formatore teatrale. Alle 21 sempre al Cubo andrà in scena “Infestare ovvero il declino di un astro” di Teatro Campestre in collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione. Uno spettacolo che riflette sulla fatica che ci accompagna costantemente per capire dove si vuole andare, dove vogliamo stare, qual è casa nostra.

Venerdì 15 alle 21 al Cecchi Point in programma “Il pelo nell’uovo” di La Ribalta Teatro, secondo appuntamento realizzato in collaborazione con la rassegna Scorribande Metropolitane. Uno spettacolo che pone al centro la produzione del cibo e il suo rapporto con l’essere umano: carne viva contro carne morta, abitudine contro mutamento, costume e società, tradizioni e progresso, e sullo sfondo il ruolo del nostro paese d’origine, tempio della biodiversità agroalimentare.

Sabato 16 settembre alle 10:30 in scena lo spettacolo itinerante “T-Riciclo“. Il pubblico è condotto in un sentiero di suoni, profumi, immagini e oggetti in cui i ricordi prendono forma, diventando visibili e tangibili. La bici cargo di Quinta Tinta partirà dal Giardino Pellegrino (piazza Borgo Dora) e terminerà il viaggio alla Nuvola Lavazza. Alle 19:30 Earthink si sposta all’Imbarchino per una nuova puntata di “Rec2030 Live!” in compagnia di Oliviero Ponte di Pino e Giulia Alonzo autori della Guida nomade Trovafestival. A seguire Djset a cura di RBL.


Domenica 17 settembre tutti a Moncalieri alle 10 presso il Giardino delle Rose per lo spettacolo dei Fools per grandi e piccoli “L’ultimo albero“. Una favola che racconta la storia degli abitanti di un piccolo paese che hanno pensato di vendere tutti i loro alberi in cambio di ricchezze. Uno spettacolo divertente e interattivo per trovare una soluzione al deserto che si è creato intorno ai protagonisti. Alle 19:30 presso il Pav Parco di Arte Vivente si prosegue con “Persino le montagne più alte” di Palinodie Teatro, terzo e ultimo evento in collaborazione con Scorribande Metropolitane. Uno spettacolo che riflette sullo scioglimento negli ultimi 20 anni di 32 ghiacciai della Valle d’Aosta. L’urgenza climatica è sempre più incalzante e palpabile, soprattutto per chi vive vicino alla natura e vede scomparire le riserve di acqua, seccare i prati ed estinguersi le specie animali.

A Tavagnasco torna la 8 Ore di corsa, ma non solo

 

Per il Club Super Marathon Italia è alle porte un altro lungo weekend di gare ma soprattutto di divertimento. Sabato e domenica Tavagnasco, piccolo gioiello della provincia torinese alle porte della Val d’Aosta ospiterà due gare in rapida sequenza, sabato la 8 Ore del Canavese, domenica l’Ultradora, maratona di 43 km, su percorsi diversi e con mille attrattive date dai tracciati a circuito. La prima si disputerà su un tracciato di 1.500 metri completamente chiuso al traffico, inanellando giri a partire dalle ore 10:00 con lo start posizionato davanti alla Tensostruttura. Domenica sempre alle 10:00 la partenza dell’Ultradora, su un circuito di 2.100 metri sull’argine dell’omonimo fiume, con il via che verrà dato dal piazzale antistante la stazione.

Tanti coloro che hanno già dato la loro adesione e fra questi alcuni dei protagonisti della recente Orta 10in10, la splendida serie di 10 maratone consecutive che ha contraddistinto il mese di agosto nel movimento podistico. Ci sarà ad esempio Claudio Di Toma (Naviglio Running) che ha chiuso la serie delle 42,195 km al secondo posto e che si schiererà al via della sfida domenicale oppure Albarosa Fiore (Pod.Torino), seconda nelle ultramaratone e pronta al doppio impegno. Ma il fascino della 8 Ore è soprattutto nella fiumana di atleti impegnati sulle strade dell’antica cittadina, con i monti a fare la guardia e nell’atmosfera che fa da corollario alle corse, con la musica del gruppo milanese dei Phoenix, la compagnia brasileira di Porto Alegre, ristori sempre fornitissimi che culmineranno in uno spettacolare banchetto al sabato sera.

Il costo di partecipazione è di 35 euro per iscriversi a entrambe le gare, ma chi lo farà nel weekend dovrà sborsare 5 euro in più. La 8 Ore varrà anche quale Campionato Italiano Iuta sulla distanza. A fine gara premi per i primi 3 assoluti e per i vincitori di categoria. A festeggiare loro e tutti i partecipanti anche uno spettacolo di fuochi di artificio. Che cosa volere di più?

Per informazioni: Club Supermarathon Italia, https://www.clubsupermarathon.it/

 

Stellantis: Grimaldi, tavolo da lobbisti

Per conservare i vecchi motori contro gli interessi del Paese
 “Il tavolo con Stellantis annunciato dal Ministro Urso ha tutta l’aria di una iniziativa da lobbisti per conservare i vecchi motori. Mentre serve una transizione ecologica che la crisi rende urgente ora, il Governo della destra, composto da forze politiche che hanno governato l’Italia per molti anni, difende solo il fallimento della vecchia, superata e dannosa tecnologia”. Così Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, durante il question time di Montecitorio.
“Siamo davanti a un giudizio universale climatico. Servono transizione ecologica e piena e buona occupazione.
Ne abbiamo pieni i polmoni delle vostre bugie sulla fine del motore endotermico.
Nell’automotive tutto sta cambiando: tecnologie, disponibilità di componenti e materie prime, catene di approvvigionamento, digitalizzazione.
Ma noi non siamo al passo con nessuna di queste trasformazioni e con l’obiettivo europeo dello stop nel 2035 alla produzione di auto a propulsione endotermica.
Invece di fare di tutto per raggiungerlo, cerchiamo assi e sponde per allontanarlo.” Conclude nello scontro avuto con Urso durante il question time.