ilTorinese

Intrecciare i fili scioglie lo stress

Il potere rilassante, creativo e anche social della maglia

 

Pensare che lavorare a maglia sia semplicemente una attività artigianale legata alla gioia di indossare un bel maglione fatto in casa è riduttivo, credere che intrecciare fili sia solo una occupazione di ripiego per passare pomeriggi in alternativa alla noia, ancora di più.

Sferruzzare, incrociare cordoncini colorati dopo aver scelto con cura i colori della lana, o del cotone, e i ferri, a seconda del lavoro da fare, ha un notevole potere rilassante che viene considerato molto vicino a quello della meditazione. Proprio per queste sue facoltà rilassanti, che allentano persino la tensione muscolare e contribuiscono ad abbassare la pressione arteriosa, questo creativo lavoro manuale è sempre più praticato e non solo dal mondo femminile, pare infatti che anche gli uomini si siano avvicinati numerosi al magico mondo dei gomitoli e dei filati.

Una dimostrazione  dell’indiscutibile successo del knitting, come lo chiamano gli anglosassoni, è la crescita significativa dei gruppi di knitters sui social come, ad esempio, Raverly,  uno dei più famosi e popolosi, che conta dieci milioni di utenti. Non parliamo, quindi, di una attività d’altri tempi dai contorni nostalgici  e a conduzione familiare, ma di un passatempo virtuoso praticato oramai  da molti che stimola la concentrazione, migliora la motricità   con un rilascio consistente di  benefici terapeutici.

Nella comunità dei knitter lovers troviamo personaggi molto famosi come per esempio l’affascinante Marilyn Monroe che, tra una ripresa e l’altra dei suoi film, sovente si trovava a sferruzzare, ma anche principesse contemporanee come Kate Middleton, attrici very cool come Sarah Jessica Parker e  giovani uomini  come Ashton Kutcher che nel nostro immaginario non sono certo intenti a fare sciarpe e centrini ma che, al contrario,   nella realtà si professano dei fan appassionati.

 

La Harvard Medical School ha affermato che fare la maglia rallenta il ritmo del cuore di circa 10 battiti al minuto, inoltre, lavorare ai ferri è utile, come altre attività manuali, per superare l’ansia e la depressione e questo  grazie alla sua capacità di mindfulness che, con consapevole attenzione, aiuta a  rimanere nel presente, qui e ora.

 

E’ inutile negare, poi, che la pandemia non abbia stimolato e aiutato la crescita di questa pratica specialmente nelle vendite di kit per creazioni che dal 2020 sono state da record. Inoltre piattaforme come la spagnola We are knitters o l’italiana Bettaknit hanno aumentato decisamente il loro volume di affari tanto da volersi espandere intorno al globo. Inoltre per tante persone, che hanno iniziato solo per  hobby, lavorare a maglia è diventata una vera attività commerciale spesso innovativa e social come, per esempio, la creazione di knit cafè ovvero luoghi dove ci si incontra per sferruzzare e confrontarsi su modelli e produzione.

 

E’ sorprendente  che una passione legata al passato come quella dell’agucchiare, che si tramanda di generazione in generazione, sia diventata una attività di interesse contemporaneo.

Fare la maglia è una attività, dunque, che crea opportunità e  benefici che interagiscono tra loro. E’ una terapia efficace per combattere il troppo pensare, un hobby moderno che continua a fare proseliti, anche social,  un lavoro che dà vita a  vere e proprie comunità universali che parlano il linguaggio del filato e, considerate le riconosciute virtù meditative, uno strumento per depurarsi dalla frenesia e dai ritmi convulsi della vita quotidiana.

Maria La Barbera

 

Piemonte, Popolari o coerenti con la propria storia o inutili

“In vista delle prossime elezioni regionali piemontesi l’unico spazio politico, credibile e coerente,
per l’area popolare e cattolico sociale non può che essere quello di una lista civica, centrista,
moderata e legata al buon governo del territorio. E, come ovvio e persin scontato, alternativa al
massimalismo radicale della sinistra della Schlein e al populismo demagogico dei 5 stelle.
Del resto, se un’area politica e culturale vuole uscire dal gregariato e dalla subalternità da partiti
che sono alternativi rispetto alla nostra tradizione storica ed ideale, deve cercare di essere
coerente a livello nazionale ma anche, e soprattutto, a livello locale. Nel caso specifico, a livello
regionale. Anche perchè sarebbe quantomai singolare ed anacronistico rilanciare le ragioni
politico, culturali e programmatiche dell’area popolare e poi confinarla in partiti e schieramenti che
perseguono altri obiettivi politici, che credono in altri valori e che sostengono programmi distinti e
distanti dalla medesima tradizione”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale “Tempi Nuovi-Popolari uniti”.

Quanto è naturale l’intelligenza artificiale? Un incontro a Torino

 

 

5 ottobre ore 18, Circolo dei lettori di Torino – Sala Grande

Primo incontro del ciclo di dialoghi

AI GENERATIVA: COME CI CAMBIERÀ?

 

Un progetto dell’Università degli Studi di Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale

 

 

Torino. Giovedì 5 ottobre alle ore 18, al Circolo dei lettori di Torino, in Sala Grande, si terrà Quanto è naturale l’intelligenza artificiale?, il primo appuntamento del ciclo di incontri “AI generativa: come ci cambierà?” ideato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del progetto di Public Engagement AI Aware, dalla Fondazione Circolo dei lettori e dalla Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale per far luce sui meccanismi estremamente complessi scatenati dall’Intelligenza Artificiale, ormai parte della nostra vita quotidiana.

 

Secondo qualcuno l’Intelligenza Artificiale non è né intelligente né artificiale. Quale è il rapporto fra la nostra intelligenza e quella che abbiamo creato con le macchine? Quali sono le ripercussioni etiche che derivano dall’uso di dati creati da un contenitore umano e ‘affidati’ a uno strumento tecnologico? Ne parleranno il prof. Guido Boella, Vicerettore per i rapporti con le aziende dell’Università di Torino e cofondatore della Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale – SIpEIA, la filosofa e fondatrice di Tlon Maura GancitanoTeresa Numerico, professoressa di Logica e Filosofia della scienza all’Università Roma Tre, e Pietro Jarre, fondatore dell’associazione Sloweb e delle piattaforme eMemory e eLegacy.

 

Il ciclo di dibattiti, che coinvolgono i profili più variegati – giornalisti, divulgatori, curatori museali, informatici, filosofi… – proseguirà mercoledì 18 ottobre con Creativo a chi? con Ilaria Bonacossa, Alice BaraleSimone Arcagni, Riccardo Milanesi Andrea Daniele Signorellimartedì 31 ottobre con il doppio talk L’AI è il futuro dell’informazione o della disinformazione? e Classificati e discriminati, con interventi di Carola FredianiFabio De PonteDonata ColumbroIvana Bartoletti e Marinella Belluati; per concludersi giovedì 16 novembre con i dibattiti Il professore onnisciente AI sregolata, cui parteciperanno Chiara PanciroliPier Cesare RivoltellaGuido BoellaBrando BenifeiGiovanni Sartor e Mia Caielli.

Ingresso libero e gratuito. La registrazione dell’incontro sarà disponibile nei giorni successivi sul canale YouTube @FondazioneCircolodeilettori

 

 

Torna a Torino il Festival della non violenza

Da venerdì 29 settembre a sabato 7 ottobre si svolgerà in gran parte presso il Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi, 13 a Torino, la Quinta Edizione del Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile, nato nel 2019 dalla collaborazione tra il centro studi e diverse associazioni nazionali e locali operanti sul territorio.
Il Festival ha lo scopo di far crescere una cultura di pace, in un mondo in cui la cultura bellicista ha rilegittimato la guerra come strumento di risoluzione delle controversie, nonostante la tecnologia bellica, con l’invenzione delle armi nucleari, abbia creato un contesto in cui l’escalation dei conflitti armati può portare alla reciproca autodistruzione.

L’edizione di quest’anno ha per titolo “Terrestri” e si apre con le parole di Luigi Ferrajoli:

“Tutte le grandi emergenze planetarie…stanno unificando il pianeta, togliendo senso ai confini, alle frontiere, agli egoismi nazionali, ai conflitti e alle divisioni e facendo dell’umanità un unico popolo della Terra, differenziato e meticcio ma accomunato, quale soggetto costituente, dalla necessità di risposte istituzionali comuni alle sfide globali”

«Purtroppo sembra che l’urgenza di rispondere alle impellenti sfide globali in modo cooperativo e solidale non sia sufficientemente avvertita da chi ha responsabilità politiche a tutti i livelli, da quello nazionale a quello europeo – dichiara Angela Dogliotti, vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis, che conclude –  È dunque importante dare spazio a esperienze concrete di costruzione della pace e di alternative nonviolente alla guerra, far conoscere il lavoro per contrastare il riscaldamento globale e per collocare i fenomeni migratori nella loro giusta luce».

Il Festival si aprirà il 29 settembre con un evento rivolto alle scuole, proponendo il reading ” Ricordando Anna Bravo: donne e guerra, resistenza civile, nonviolenza” e proseguirà nel pomeriggio con un evento sulle conseguenze a lungo termine della guerra su migrazioni e devastazioni ambientali, con proiezione di foto del progetto Trent’anni di Bosnia.

In serata saranno proiettati tre cortometraggi presentati al concorso Give Peace a Screen, festival internazionale di corti di giovani registi/e che si svolgerà presso il Centro Studi Sereno Regis dal 19 al 22 ottobre 2023.

Sabato 30 sarà inaugurata in mattinata la mostra Stop the War Now, nata dall’esperienza delle Carovane di Pace in Ucraina e nel pomeriggio si svolgerà il convegno “Uscire dal sistema di guerra e costruire una politica di pace”, mentre domenica 1° ottobre si esibiranno in concerto gli artisti di Lezioni africane.

Lunedì 2 ottobre, nella Giornata Internazionale della Nonviolenza, sarà presentato il libro di Mario Martini “L’altra via di Aldo Capitini” e giovedì 5 ottobre sarà proiettato il documentario Immoral code, con la presenza di Norberto Patrignani, docente al Politecnico di Torino, sulla campagna contro i killer robot.

Sabato 7 il Festival si concluderà in via Baltea 3, con un intervento sui salvataggi in mare ad opera della nave di Emergency.

Il Festival si svolge nella settimana globale per la Pace (dal 30 settembre all’8 di ottobre) lanciata nella Confrerenza di Pace di Vienna lo scorso giugno 2023. I movimenti per la pace e la Nonviolenza di tutta Europa si attiveranno per rinnovare la richiesta di un cessate il fuoco immediato e per negoziati di Pace che pongano fine alla drammatica guerra in Ucraina, e a tutti i conflitti armati nel mondo.

Un nuovo appuntamento collettivo, importante per continuare nel cammino intrapreso con la coalizione “Europe for Peace”. In Italia le organizzazioni della società civile hanno invitato tutti i pacifisti e le pacifiste a venire a Roma il 7 ottobre 2023: nella grande manifestazione per la difesa della Costituzione, nella quale troveranno spazio le proposte per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera.

Lutto regionale per le vittime di Brandizzo

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Il lutto regionale è proclamato giovedì 28 settembre dalla Regione Piemonte in concomitanza con i funerali di tre delle cinque vittime dell’incidente ferroviario avvenuto a Brandizzo.

La Regione desidera così esprimere il dolore e la vicinanza del Piemonte alle famiglie delle vittime.

Giovedì le bandiere della Regione Piemonte e nei Conuni e Istituzioni verranno  esposte a mezz’asta. Si invita  la cittadinanza a osservare alle 12 un minuto di silenzio, oltre che in apertura delle iniziative pubbliche in programma per la giornata.

Masterclass Iaad: il jazz e l’improvvisazione nel design

 

 

La Masterclass con Alessandro Colombo
durante l’Italian Tech Week di Torino in agenda giovedì 28 settembre alle 16:30

 

 

Si tiene  giovedì 28 settembre 2023, all’interno dell’Italian Tech Week organizzata a Torino, la masterclass Jazz thinking: il potere dell’improvvisazione nel design, in cui sarà ospite Alessandro Colombo, country manager per ADE Italia, gruppo nel quale confluiscono IAAD. (Torino e Bologna), Accademia Italiana (Firenze e Roma) e SAE Milano.

 

Un parallelismo, tra il jazz e il design, che vede come punto di incontro e terreno fertile di scambio l’improvvisazione. Improvvisazione che è spesso inconsapevole, specialmente se serve a risolvere problemi e identificare opportunità. Si improvvisa su decisioni, schemi, temi, toni e strutture di riferimento. “Un musicista jazz, un designer e un manager hanno un approccio comune. Nel loro lavoro di squadra il contributo del singolo è uno stimolo che genera una reazione a catena che crea il progetto, la sinfonia o il prodotto”, così si racconta la masterclass Jazz thinking, alla scoperta di come l’improvvisazione nella gestione di progetti porti a risultati nuovi, come risposte a domande che non ci si era ancora mai posti.

Insieme ad Alessandro Colombo, nella masterclass interverranno Gianpaolo Barozzi (Sr Director HR & Talent Management di Cisco, Direttore Strategico del corso di Innovation design) e Fabio Giachino (pianista, compositore e produttore).

 

Grande successo di pubblico per l’appuntamento, già sold out, che si inserisce all’interno dell’evento sabaudo che riunisce le menti più brillanti della scena tech internazionale per parlare di innovazione, futuro e nuove tendenze. All’interno dell’Italian Tech Week si connettono l’ecosistema delle startup e dei VC italiano e internazionale, le migliori aziende innovative, gli imprenditori, le istituzioni e tutti i protagonisti del cambiamento.

 

L’incontro è previsto alla sede delle OGR (corso Castelfidardo 22) alle ore 16:30.

Tentato omicidio in tangenziale, uomo accoltellato

Un uomo di 49 anni, italiano, ha accoltellato un altro italiano di 56 anni, oggi, nell’area Stura Sud, sulla tangenziale di Torino, direzione nord Milano-Aosta. L’uomo aggredito è stato portato al Giovanni Bosco, non è in pericolo di vita. La polizia stradale è intervenuta per  gli accertamenti e ha ascoltato alcuni testimoni. In manette l’aggressore, fermato a Settimo Torinese e trasferito  in carcere.

“E non mi importa se non mi ami più…”

Music Tales, la rubrica musicale

“E non mi importa se non mi ami più

E non mi importa se non mi vuoi bene

Dovrò soltanto reimparare a camminare”

Vi ho già parlato non troppo tempo fa di Edoardo D’Erme, in arte Calcutta.

Classe 1989, cantautore, può piacere o meno ma io adoro i suoi videoclip inveterati e alquanto bizzarri.

Trovo ci sia del gran genio dietro questa penna che probabilmente non incontrerà il gusto di tutti voi.

Calcutta improvvisò alla tastiera il ritornello, registrandolo per caso in un video, poi se ne dimenticò. Anni dopo ritrovò il video e completò la canzone. Decise di chiamare Pesaro la donna protagonista del testo (tenendo in conto il precedente di Roma nun fa’ la stupida stasera), come la città nella quale aveva vissuto per un periodo durante i suoi viaggi solitari.

 Riguardo a questo il cantautore ha affermato:

«Diciamo che non era un periodo felice. Davvero mi ero dimenticato, era un’improvvisazione fatta con la tastiera su cui avevo scritto il ritornello, la strofa l’ho scritta più avanti. L’idea di fondo era che Pesaro, nonostante, la nebbia o il tempo grigio, è una che non si fa fregare. Non che le ragazze non siano intelligenti, ovvio, una volta è pure venuta a lamentarsi dopo un concerto.»

Il testo parla di una persona che deve ricominciare ad andare con le sue gambe dopo la fine di una relazione.

Trovo i “modi” descrittivi di Calcutta dei “modi” geniali e oltremodo particolari.

Sarebbe un Mondo migliore se “Ti amo” e “Addio” si potessero dire una sola volta nella vita. E mai alla stessa persona.

Vi invito all’ascolto ed attendo le vostre impressioni sul brano:” ma cosa mi manchi a fare”

Buon ascolto

CHIARA DE CARLO

(49) Calcutta – Cosa mi manchi a fare – YouTube

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Giachino: Accelerare le Infrastrutture

 (TAV Tangenziale est,  Geonda Genova) per rilanciare il PIL, rendere strutturali nel Bilancio dello Stato il Ferrobonus e il Marebonus. Governo di Legislatura per affrontare i problemi non risolti negli ultimi 10 anni ( Crescita e Salario Minimo)
Interpellato a margine della Assemblea dei 2200 Spedizionieri di FEDESPEDI,  l’ex Sottosegretario ai trasporti e attuale Presidente di SAIMARE Giachino ha dichiarato che il Governo si trova sul tavolo i gravi problemi non risolti negli ultimi 10 anni.”Debito pubblico cresciuto di 700 miliardi, bassa crescita del PIL, bassi salari , sanita’ e immigrazione. Ecco il commento:
Il governo Meloni deve pertanto poter lavorare per tutta la legislatura per fare le riforme necessarie e rilanciare la crescita della economia e del lavoro anche attraverso una forte politica industriale e della logistica adeguata al cambiamento della globalizzazione e alla introduzione della Intelligenza Artificiale.
Occorre dare una fortissima accelerata alle Infrastrutture, dalla TAV alla Tangenziale di Torino alla Gronda di Genova anche per controbilanciare gli effetti pesanti della recessione tedesca e la bassa crescita della Cina.
Gli spedizionieri , che organizzano  almeno il 60% della logistica italiana, contano  sul Piano auto del Ministro Urso e sul Piano Mattei verso verso i Paesi africani.
Rendere strutturali nel Bilancio dello Stato il FERROBONUS , che ideai primo in Europa mben 14 anni fa , quando ebbi l’onore di lavorare come Sottosegretario ai trasporti , e quando Greta andava ancora all’asilo , e il Marebonus che sbloccai nel 2008 , mi sembra basilare per sviluppare il trasporto merci su rotaia  e la intermodalità ferroviaria , atto concreto di una politica dei trasporti green.
Da ultimo sogno che gli interventi normativi a costo zero sulla  Burocrazia pubblica che rallenta la operatività logistica nei nostri porti, trovino finalmente sbocco. Perché dopo 10 anni continuiamo a perdere 6 miliardi di PIL a causa dei milione di containers italiani che arrivano ai porti del Nord Europa”.

Uccide moglie, figlio e suocera e si toglie la vita

Tragedia famigliare ad Alessandria. Un ingegnere di 67 anni,  Martino Benzi, ha ucciso il figlio di 17 anni e la moglie di 55  nella propria casa. Il genero ha poi  ucciso la suocera e si è  tolto la vita. I Carabinieri stanno indagando su questo terribile caso di omicidio-suicidio avvenuto nell’abitazione di famiglia e  all’interno della casa di riposo “Istituto divina provvidenza Teresa Michel” ad Alessandria. L’uomo sarebbe entrato nell’istituto e ha colpito la donna con un coltello che ha rivolto poi verso se stesso uccidendosi.
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