ilTorinese

Casae popolari: via i mezzi abbandonati. La Regione contro il degrado

L’assessore Chiara Caucino: «Troppe auto e furgoni giacciono da anni in stato di totale abbandono nelle aree dei palazzi Atc. Un fatto illegale che intendiamo sanare al più presto rimuovendoli e, laddove possibile, individuando i responsabili. L’”illegalità zero” che perseguiamo da anni passa anche e soprattutto dalla riqualificazione e dal mantenimento degli spazi comuni – proprio come i cortili e i parcheggi – ordinati e puliti, facendo rispettare le regole più elementari del vivere civile».
La Regione dichiara guerra all’illegalità nelle case popolari piemontesi. E lavora per restituire quel decoro che gli inquilini onesti, che sono la maggior parte, meritano, senza essere costretti a subire le angherie e le sopraffazioni di pochi maleducati e, purtroppo, come dimostrano i recenti fatti di cronaca, spesso anche violenti.
Il «repulisti» parte dalla rimozione delle decine e decine di auto, camioncini e altri mezzi di trasporto abbandonati da anni nei parcheggi, nei cortili e nelle aree comuni delle case popolari in tutta la regione.
A toccare con mano la situazione è stato lo stesso assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, che ora ha deciso di passare all’azione.
In questa settimana verrà chiesto alle tre Atc piemontesi di svolgere, entro fine anno, un censimento su tutti i veicoli abbandonati nelle aree attinenti agli stabili da loro amministrati. Fatto ciò, si provvederà, in accordo con i Comuni, alla rimozione, tentando, laddove possibile, di risalire al proprietario, che dovrà rispondere di quanto commesso.
D’altronde la legge parla chiaro: il detentore del veicolo che abbandona o che procede alla sua demolizione senza consegnarlo ad un centro di raccolta autorizzato o ad un rivenditore è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da mille a 5mila euro.
«In questi anni ho girato decine di stabili gestiti dalle Atc Piemonte, Nord, Centrale e Sud – spiega Caucino – e ho potuto vedere numerosi veicoli completamente abbandonati, sporchi, il più delle volte riempiti di scarti o di immondizia. Si tratta di una situazione inaccettabile – oltre che illegale – che va sanata al più presto. Ne avevo già parlato con i presidenti delle Atc e con alcuni sindaci e tutti avevano concordato sulla necessità di intervenire – e in fretta – per restituire decoro a quelle aree. Ricordo che uno dei punti cardine delle mie politiche sulla casa è “illegalità zero” e che la legalità non si persegue soltanto con il controllo e la repressione – spesso ovviamente indispensabili – ma anche con la riqualificazione, con il bello».
«Numerose esperienze ci insegnano che dove c’è il bello aumenta il senso di legalità, che chi è solito delinquere, generalmente sta alla larga dalle aree riqualificate. Questa importante iniziativa – conclude Caucino – seppur di diversa natura –  fa il paio con “Il Giardino più bello”, il “contest” in cui abbiamo chiesto agli inquilini dei palazzi di edilizia popolare di impegnarsi per rendere più belli i propri cortili e giardini. Solo da una presa di coscienza dell’importanza del bene comune e della sua cura si può davvero fare attecchire il seme di una legalità non soltanto basata sulla coercizione, ma soprattutto sulla consapevolezza».

Expocasa: 13.000 ingressi nel primo fine settimana

Il salone b2c più longevo del Piemonte celebra il suo 60° compleanno con un’edizione speciale che parte da una grande lezione sul design e si addentra nelle soluzioni di arredamento, progetti d’interni e materiali per ristrutturare, fino a stupire il pubblico con le proposte di complementi ideati da giovani artisti.

 Il divertimento è assicurato ai bambini con i laboratori creativi e agli adulti con sessioni di yoga, test drive e molto altro. La manifestazione prosegue fino a domenica 8 ottobre.

Tra il richiamo dei grandi nomi del design e l’offerta di 200 espositori, nel primo weekend di Expocasa i corridoi che attraversano i 20.000 metri quadrati dell’Oval di Torino si sono rapidamente riempiti: 13.000 gli ingressi del primo fine settimana.

L’edizione speciale che celebra il 60° compleanno del salone è partita dalla grande lezione di design e futuro con firme del Made in Italy del calibro di Franco Audrito, fondatore dello Studio65 e Ico Migliore architetto e designer, Migliore+Servetto Architects. Oltre a Davide Alaimo, designer e collezionista. Si è parlato delle comuni esperienze di studio in ambito torinese e piemontese, mettendo in rilievo le peculiarità culturali e progettuali che contraddistinguono la città e il territorio, in particolare il rapporto privilegiato tra arte e design. Il dibattito ha visto levarsi l’invito corale ai designer a essere parte attiva del cambiamento, della trasformazione del mondo, a progettare il futuro. A concepire gli spazi in cui vorrebbero vivere. A sognare, per costruire un mondo nuovo. A non diffidare delle tecnologie. E tuttavia, se i progetti devono proiettarsi verso il futuro, nella casa di domani non potrà mancare la memoria. Anche perché è nella storia che il design ha le sue fondamenta, come hanno spiegato i giornalisti Antonella Galli e Pierluigi Masini ripercorrendo le tappe del loro libro “I luoghi del design in Italia”, un diario del viaggio lungo l’Italia alle sorgenti del progetto e del Made in Italy.

 

Venuti qui per cercare soluzioni personalizzate e per acquistare, complice la scontistica che qui consente di risparmiare, i visitatori hanno trovato un ventaglio di proposte straordinarie tra cucine, living, camere da letto, oggettistica, progettazioni, consulenze, fino a servizi di assistenza artigianale. «La manifestazione è partita con grande entusiasmo da parte di tutti. Gli espositori stanno lavorando con soddisfazione. Gli studi di architettura sono presi d’assalto – ha raccontato Krisztina Szilvási, Responsabile Manifestazioni Organizzate di GL events Italia –. E siamo felici di constatare che il 10% del pubblico arriva da fuori Piemonte».

 

Molto apprezzato l’ingresso dell’arte nella manifestazione con “L’arte a casa tua” dove pittura, scultura, installazioni e fotografia sono proposte come espressione di un nuovo stile abitativo. Qui sono esposti lavori di giovani artisti, alcuni sono semplici oggetti di design, come “Valentine“, un tavolo per l’area Living che si caratterizza per la sua base metallica dalle forme simmetriche e scultoree, o “Rovine Moderne“, lampada/scultura in cera naturale di soia, ferro verniciato a polvere, cotone. Ma ci sono anche complesse installazioni, come “Mappe di Bosco“, scultura dalle forme contorte, ricavata dal calco di fusti arborei e realizzata con resina vegetale, residui di corteccia, licheni, radici e terra, o “Seme” un’opera realizzata con scarti di lavorazione di legno di cedro che si caratterizza anche per il leggero profumo che emana.

Arrivato a Expocasa per immergersi nel mondo dell’ambiente domestico, il pubblico viene sorpreso da appuntamenti inconsueti, come il Q-King Show dello Chef Marcello Ferrarini o la sessione di yoga inclusiva con Patrizia Saccà, atleta paralimpica. E mentre i bambini giocano nel laboratorio di trasformazione degli scarti in oggetti di design, gli adulti possono cimentarsi nel test drive di nuove vetture ibride.

Tutte attività che proseguono fino a domenica 8 ottobre.

Salario minimo, Grimaldi (Verdi Sinistra): Sentenza storica della Cassazione

Il Governo non può ignorarla
“Una sentenza storica per il diritto del lavoro e verso il tema ineludibile di un salario minimo legale: dopo che il giudice di primo grado aveva dato ragione al dipendente di una cooperativa, che lamentava la non conformità all’articolo 36 della Costituzione del suo CCLN, la Corte d’Appello si era fermata, riconoscendo un primato alla contrattazione collettiva. La Corte di Cassazione, invece, ribalta la sentenza di secondo grado e sancisce la prevalenza dell’art. 36: la retribuzione deve essere ‘sufficiente’ ad assicurare un’esistenza ‘libera e dignitosa’ e la contrattazione collettiva ‘non può tradursi, in fattore di compressione del giusto livello di salario e di dumping salariale’. È la prima volta che questo dibattito arriva in Cassazione, sancendo che il giudice può mettere in discussione i contratti poveri come il CCLN Servizi Fiduciari. Ed è la prima volta che la Cassazione parla di ‘povertà nonostante il lavoro’, introducendo in sostanza al massimo grado la categoria di lavoro povero nel dibattito giurisprudenziale. E afferma che per stabilire un giusto salario la contrattazione non basta, ma si può fare riferimento non solo ad altri CCLN affini, ma a indicatori economici e statistici, nonché alla Direttiva UE 2022/2041, per la quale il salario non deve solo consentire di uscire dalla povertà, ma anche di ‘partecipare ad attività culturali, educative e sociali’. Mi aspetto che il Governo ne tenga conto” – lo dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

Il 6 Ottobre Fridays for future Italia scende in piazza anche a Torino

I promotori: “La risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva”

 

In piazza in tutta Italia il 6 ottobre perchè, dicono i promotori di FFF: “L’italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni.  È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile”. “Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica”, dice Giacomo Zattini, portavoce del movimento. Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città.

Lista delle piazze in tutta Italia

  • Alessandria, ore 9 piazzetta lega
  • Alto Vicentino, ore 8 via Tito Livio
  • Ancona
  • Avellino
  • Bari e Matera, ore 9 piazza Diaz
  • Bergamo, ore 9:30 piazza degli alpini
  • Bologna, ore 9:30 piazza san Francesco
  • Brescia, ore 9:30 largo formentone
  • Cagliari, ore 16 viale trento
  • Catania, ore 9 piazza Roma
  • Catanzaro 
  • Civitavecchia
  • Cuneo, ore 11 piazza Galimberti
  • Firenze
  • Forlì, flashmob ore 18 piazza Saffi
  • Genova
  • Gorizia, insieme a Trieste, lo sciopero sarà il 7 ottobre e sarà transfrontaliero, saranno collegate Gorizia e Nova Gorica. Concentramento alle 13.30 in piazza Vittoria
  • Lecce, ore 11 viale del Università, 2
  • Lucca, ore 9:30 piazzale Verdi
  • Mantova
  • Messina, ore 9 piazza Antonello
  • Milano, ore 9:30 largo Cairoli
  • Napoli, ore 9 piazza Garibaldi
  • Padova, ore 9 piazzale Stazione
  • Palermo, ore 9 piazza Verdi
  • Pavia, ore 17:30 climate parade da castello visconteo
  • Pesaro, ore 9 piazzale Collenuccio
  • Piacenza, ore 9 piazza Respighi
  • Pisa, ore 9 piazza Querrazzi
  • Pistoia, festival dalle ore 16 a Montuliveto
  • Rimini, ore 8:30 arco di Augusto
  • Roma, ore 9:30 piazza della Repubblica
  • Torino, ore 9:30 piazza Statuto
  • Trento,  ore 18 atrio sociologia
  • Varese, ore 17:30 piazza Repubblica
  • Venezia, 7 ottobre ore 17:30 sala San Leonardo
  • Ventimiglia, ore 10 piazza Colombo a Sanremo
  • Verona
  • Vicenza, ore 15:30 piazza Castello

Nella foto Greta a Torino

Le biblioteche del Torinese ancora più in rete

Approvata in Sala Rossa la convenzione tra la Città di Torino e i Comuni di Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno, Moncalieri, oltre che con con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese, per la progettazione operativa del coordinamento e integrazione dei propri sistemi bibliotecari.

Tramite le già esistenti ACT, Aree di cooperazione territoriale del sistema bibliotecario metropolitano, la convenzione metterà in rete i cataloghi, i servizi di consultazione e prestito, le attività gestionali di quasi ottanta biblioteche oltre a quelle operanti nel capoluogo piemontese.

Il documento, presentato dall’assessora Rosanna Purchia, ricorda come l’International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA) riconosca alle Biblioteche un ruolo essenziale per l’attuazione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, per il fatto di costituire luoghi di prossimità, inclusivi ed accessibili, e strumenti per promuovere il welfare culturale. Viene richiamata anche la Carta di Milano delle Biblioteche, redatta un anno fa dagli assessori e assessore alla Cultura delle principali città del Paese, la quale rilancia il ruolo delle biblioteche pubbliche e definisce le linee guida del potenziamento dei servizi bibliotecari territoriali.

Infine la delibera oggi approvata sottolinea come già nel 2021 l’Indagine nazionale “La Biblioteca per te” (promossa dall’AIB – Associazione italiana Biblioteche, RdR – Rete delle Reti, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza), avesse evidenziato l’alto livello di fidelizzazione e di riconoscimento del ruolo del servizio bibliotecario pubblico, anche da parte dei cittadini di Torino e dell’area metropolitana, nel promuovere percorsi di cittadinanza attiva.

Il Consiglio comunale ha inoltre dato il via libera auna modifica statutaria relativa alla Fondazione Centro per la conservazione e il restauro “La Venaria Reale”, al fine di garantire la possibilità di designare componenti all’interno del Consiglio di Amministrazione, oltre che a eventuali nuovi soci Fondatori, anche agli attuali soci Fondatori Città Metropolitana di Torino e Fondazione CRT.

La modifica statutaria parifica così il trattamento per tutti i soci qualificati come Fondatori, tra i quali ad oggi, oltre alla Città di Torino, ci sono il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, il Comune di Venaria Reale, la Compagnia di San Paolo, Università e Politecnico.

 

“Festival delle Regioni dedicato alle Infrastrutture, si ispiri di più a Cavour”

 Giachino: perché le infrastrutture possono dare un contributo positivo in questa fase difficile 

 
Lo spirito di Cavour che aleggia  nell’Aula del Parlamento subalpino sarà molto urtato per la grave situazione in cui si trovano i trasporti sul versante francese e sulla tangenziale di Torino .

Il Festival delle Regioni dedicato alle Infrastrutture , si ispiri di più a Cavour perché le infrastrutture possono dare un contributo positivo in questa fase resa difficile dalla recessione tedesca e dal calo della crescita della Cina.
 
 
La due giorni torinese del Festival delle Regioni è un avvenimento importante per Torino e la Regione Piemonte lo ospita nel migliore dei modi rilanciando la importanza del ruolo di Torino e del Piemonte nella costruzione della Unità d’Italia. Il Capo dello Stato ha sottolineato giustamente lo spirito delle Aule in cui si è fatta l’Italia unita, l’Italia moderna. 
 
Ricordo a chi sottovaluta la grande importanza della unificazione del nostro Paese che nel 1814 alla Conferenza di Vienna Metternich sottovalutava  l’Italia definendola una mera espressione geografica.  Gianni Oliva , un ottimo storico,, ha descritto bene la Storia dell’Aula dove grandi politici , purtroppo poco studiati,  in poco più di dieci anni arrivarono alla Unità dotando il Paese  di una politica agraria, di una politica delle infrastrutture, di una politica scolastica e di una politica estera. Oliva ha anche ricordato come Torino negli anni 50 fosse la Città più liberal del Paese.
 
Mi spiace però , a proposito di infrastrutture, che non si sottolinei a sufficienza che il piccolo Stato Sabaudo nel 1857 decise , primo in Europa e nel mondo, di traforare da solo  le Alpi  perché sapevano bene  che senza il passaggio delle Alpi Torino e il Regno sarebbero stati esclusi da molto di ciò che stava avvenendo in Europa. Secondo il prof.Castronovo , prima del Traforo di Cavour , noi avevamo un PIL che era 1/4 rispetto all’Inghilterra. In Cavour vi era una grande VISION per l ‘Italia e prima di morire dotò il Paese delle gambe per progredire. La nascita dell’Ansaldo che costruiva la locomotiva per le ferrovie costruite dallo Stato e dai privati, il potenziamento del porto di Genova spostando l’Arsenale militare a La Spezia, i collegamenti marittimi concessi all’armatore  Rubattino (che poi darà le navi a Garibaldi per la spedizione dei Mille), la spedizione in Crimea , avvenivano grazie al la convinzione e forte determinazione del Conte che occorreva governare e decidere anche per conto di coloro che non capivano.  Una lezione che i governanti dovrebbero avere più a mente.
 
Tre mesi dopo la approvazione del progetto del Frejus il Conte e il Re salivano a Bardonecchia per inaugurare i lavori che in soli tredici anni inserirono Torino e il nostro Paese dentro la nuova linea ferroviaria globale, la Valigia delle Indie.
 
In quell’aula nella quale ritorno ogni anno il 17 marzo a visitare con i giovani di SITAV SILAVORO , aleggiano lo spirito del Conte , di Gioberti , di Massimo d’Azeglio e di Vittorio Emanuele II. 
 
Quante volte ci chiediamo cosa avrebbero fatto i nostri genitori in certe situazioni. 
Per il nostro Paese dovremmo chiederci più spesso cosa avrebbero fatto Cavour, Giolitti  e Degasperi nei nostri anni.
 
Se potesse parlare lo spirito del Conte sarebbe molto adirato per la situazione nell quale si trovano i nostri collegamenti . Il ritardo astronomico nella costruzione della TAV vede il nostro collegamento ferroviario per Parigi interrotto a causa di una frana in territorio francese . Cavour  esprimerebbe tutto il suo stupore per la enorme lentezza nella costruzione della TAV, mentre  ai suoi tempi ci vollero solo 13 anni per il traforo del Frejus e sarebbe fortemente critico per la grande congestione del traffico sulla tangenziale torinese incompleta, sulla autostrada del Frejus etc.etc.
 
Che differenza di visione e di efficienza tra ieri e oggi.
 
Cavour invece ha sicuramente sorriso il 10 novembre del 2018 quando riempimmo la piazza Castello di SITAV e ci rifacemmo alle sue visioni.
 
Mi auguro che il Conte , che fece un accordo storico con Napoleone III, aiutandosi con le grazie della Contessa di Castiglione, ispiri là Premier Meloni negli incontri con il President Macron. Il rapporto con la Francia , che economicamente e’ molto importante essendo il secondo Paese acquirente delle nostre produzioni, ed è essenziale per i nostri collegamenti merci e passeggeri. La Germania non è più quella di Kohl e con l’Italia ha maturato una pregiudiziale rigida e negativa su tutti i fronti. 
 
Ma le Alpi non sono importanti solo per Torino e per il Piemonte ma bensì per tutto il Paese visto che 2/3 delle nostre esportazioni sono dirette verso l’Europa e passano attraverso le Alpi, con buona pace di Toninelli , dei sindaci PD della Val di Susa Notav e di alcuni ambienti del mondo cattolico che hanno dimenticato la lezione di Paolo VI e dei migliori eredi di Don Sturzo che diedero al nostro Paese infrastrutture autostradali che unirono economicamente e socialmente il Paese povero e semidistrutto dalla seconda guerra mondiale. 
 
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Dal Comune ok all’ampliamento del Museo Egizio

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una deliberazione proposta dall’assessore Paolo Mazzoleni, con la quale si prende atto del progetto di ampliamento, rifunzionalizzazione e messa in sicurezza del “Museo delle Antichità Egizie” e si procede alla deroga del Regolamento Edilizio (area coperta) in quanto l’area coperta da costruzioni stabili eccede i 2/3 della Superficie fondiaria del lotto interessato dall’intervento.

L’area riguarda la copertura del cortile del Palazzo del Collegio dei Nobili che sarà destinato ad area di accoglienza dei visitatori e di smistamento dei percorsi di visita.

Fissolo (Moderati): Stellantis e la transizione energetica

 

“Rassicuro i miei compagni di viaggio di maggioranza che gli obiettivi di sostenibilità dell’Unione europea sono raggiungibili da parte delle aziende produttrici di auto entro il 2035. Il tema è quanto le istituzioni e i corpi sociali svolgano il ruolo di facilitatori o di freno in questo processo” – dichiara il *Capogruppo Fissolo dei Moderati alla Città di Torino.

“Cartier a Torino ha dimostrato che la vera differenza per attrarre realtà a Torino la fa la velocità dell’amministrazione nel produrre le pratiche autorizzative” – continua Fissolo.

“Ho paura che il dibattito pubblico sul destino di Mirafiori sia un cavallo di Troia che porterà la comunità a farsi carico del destino di un’area privata”.

 

Un memorial per ricordare il giornalista sportivo Bruno Bernardi

Organizzato e promosso da ANFI (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) e UNSIC (Unione Nazionale Sindacati di Imprenditori) . 

Il 4 ottobre 2023 Torino dalle ore 17 alle 20  ospiterà un Memorial intitolato a Bruno Bernardi Presso Circolo della Stampa – Sporting Corso G.Agnelli 45 , Torino

Si tratta di un riconoscimento in ricordo del noto giornalista sportivo organizzata e promossa da ANFI (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) e UNSIC (Unione Nazionale Sindacati di Imprenditori).

All’interno della Manifestazione sportiva (quadrangolare di Calcio a 7) a  cui parteciperanno le squadre di: ANFI – Giornalisti – Organizzazione Comunicatori FERPI –  INPS, si svolgerà il Premio Giornalismo nello Sport, organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Vitaliano Brancati, i cui premiati saranno Gianni Romeo ( storico Giornalista Stampa ),  Stefano Tallia (Tgr Rai Piemonte), Luciano Borghesan (già Presidente Circolo Stampa Sporting)

Levento è un tributo a Bruno Bernardi, illustre giornalista che ha prestato la sua penna per La Stampa per decenni.  Il premio è stato organizzato da Giovanni Firera, presidente dellAssociazione  Vitaliano Brancati e già responsabile comunicazione di Inps Piemonte.

Nella sua vita Bernardi ha seguito da giornalista sportivo e inviato speciale gli avvenimenti più importanti degli ultimi quarantanni del calcio nazionale e mondiale. Ha scritto ventiquattro libri tra monografie di calciatori famosi, resoconti di campionati Mondiali, Coppe del Mondo, Coppe continentali, campionati dEuropa, Olimpiadi. Iniziò la sua carriera nel calcio come calciatore dilettante e successivamente seguì la nazionale italiana nei suoi viaggi internazionali, oltre a fare da opinionista in trasmissioni televisive come Il processo del Lunedì” di  Aldo Biscardi.

Gli amici e coloro che gli erano vicini lo soprannominavano “Bibì“. Era conosciuto per la sua schiettezza e passione nel giornalismo sportivo, dedicando interamente la sua esistenza a questo ambito.

Nel 1992, intervistò il celebre Diego Maradona a Siviglia, sottolineando il suo talento e la tristezza per non aver mai visto il campione indossare la maglia della Juventus. Gli scritti di Bernardi erano impregnati di un’energia e una passione che lo hanno contraddistinto come uno dei migliori nel suo campo. La sua mancanza sarà sentita non solo a Torino ma nell’intero mondo dello sport e del giornalismo.

Associazione Vitaliano Brancati

L’Associazione Culturale Vitaliano Brancati è stata fondata nel 2005 con lo scopo principale di onorare e perpetuare l’eredità dell’illustre siciliano e pachinese, Vitaliano Brancati. Brancati, un talento poliedrico, si è distinto come scrittore, sceneggiatore, giornalista, drammaturgo e saggista, lasciando un’impronta indelebile nel panorama culturale italiano. Tra le sue opere più note, spiccano “Don Giovanni in Sicilia”, “Il Bell’Antonio” e il romanzo “Paolo il caldo”.

L’associazione ha lavorato incessantemente per mantenere viva la memoria di Brancati, promuovendo iniziative, eventi e progetti che riflettono la grandezza della sua opera e del suo contributo alla cultura. Tra le numerose manifestazioni d’arte che hanno celebrato Brancati, vi è un omaggio pittorico realizzato da Maurizio Caruso nel 2021 a Bologna. Questo acrilico su tela, che ritrae una giovane immagine di Brancati, è un simbolo dell’ammirazione e del rispetto che l’autore siciliano continua a ricevere.

L’associazione ha avuto il privilegio di condividere momenti di riflessione e ricordo con Antonia Brancati, figlia di Vitaliano e nata dal suo matrimonio con Anna Proclemer. La presenza di Antonia ha rafforzato il legame emotivo con l’opera e la vita del grande scrittore, rendendo il compito dell’associazione ancora più significativo e sentito.

Grazie all’impegno dei suoi soci e alle iniziative promosse, l’Associazione Culturale Vitaliano Brancati si conferma come un faro nella conservazione e nella promozione del patrimonio artistico e culturale legato a Brancati, garantendo che il suo nome e le sue opere brillino per le generazioni a venire.

 

Nel disegno di copertina Vitaliano Brancati

La stagione di Torino Spettacoli ricomincia da Agatha Christie

Da giovedì 5 ottobre nella sala del Gioiello

Torino Spettacoli inaugura alla grande la nuova stagione. Il luogo, il teatro Gioiello. Il titolo, “Un delitto avrà luogo”, sesto appuntamento del sodalizio firmato dalla compagnia con il teatro di Agatha Christie, dopo il sempiterno “Trappola per topi”, “La tela del ragno”, Assassinio sul Nilo”, “Caffè nero per Poirot” e “L’ospite Inatteso”. Dal 5 all’8 ottobre una nuova avventura per Miss Marple su un palcoscenico che, come quello dell’Alfieri, è passato dalla scorsa stagione sotto lo sguardo attento e per molti versi rivoluzionario della Fabrizio Di Fiore Entertainment (da giovedì a sabato alle ore 21, ultima replica domenica alla ore 16).


Ma davvero si può annunciare la programmazione di un delitto? Pare proprio di sì. È quel che succede il venerdì 29 ottobre 1950 nel tranquillo villaggio di Chipping Cleghorn: alle 18,30 a Little Paddocks, il villino della signora Blacklock, avrebbe avuto luogo il delitto. “Si prega di prender nota di questo avvertimento che non sarà più ripetuto” è il tocco d’intimidazione. Pettegolezzi, curiosità, un pizzico di terrore attraversa i cuori e le menti degli abitanti del piccolo e sino ad allora tranquillo paese, tutti puntuali all’ora stabilita per un tè e un pasticcino, per due chiacchiere più o meno tranquille: fino a che, allo scoccare della mezz’ora, la corrente salta e un urlo e tre colpi di pistola riempiono l’aria e le stanze. Con tanto di vittima che ci guardiamo bene dal rivelare: dicendo soltanto quanto la polizia brancoli nel buio e sia auspicabile l’arrivo dell’arzilla e risolutiva detective, pronta ad analizzate con la solita perfezione della propria lente le situazioni e i vari e coloriti personaggi, da Patrick eterno studente a sua sorella Giulia, da un’orgogliosa vedova di guerra alla svampita Bunny, grande e sfortunata amica della padrona di casa, dalla cuoca che se n’è dovuta fuggire dall’est Europa ad un aspirante scrittore ancora parecchio lontano da un (forse) dovuto successo. Colpi di scena, momenti ingarbugliati che arrivano dal passato, un’eredità contesa, una malattia e un soggiorno all’estero che presenta parecchi dubbi, il fascino e l’abilità della Christie nel manovrare il tanto materiale, con l’abituale chiodo fisso secondo cui il male è proprio dell’uomo e la cattiveria ne è l’effetto, di qui le nere azioni che ne conseguono. Ma anche momenti di elegante divertimento, secondo le pagine a cui la Christie ci ha abituato nei suoi romanzi.

La traduzione è di Edoardo Erba, la scena di Gian Mesturino, la regia di Girolamo Angione, interpreti tra gli altri Carlotta Iossetti, Elia Tedesco, Andrea Beltramo, Elena Soffiato e Barbara Cinquatti. Il teatralissimo manifesto è dovuto agli accattivanti pastelli di Eva Mesturino.

Poi la compagnia proseguirà, sino ad aprile, la propria stagione sul palcoscenico del teatro Erba, con produzioni proprie e con varie ospitalità. Tra le prime, oltre a riprendere “Un delitto avrà luogo” dall’1 al 9 dicembre e “L’ospite inatteso” (dal 23 al 26 novembre), ecco nel mese di ottobre i sei titoli pronti per il 25° Festival di Cultura Classica, da Plauto a Molière all’Odissea di Omero, ancora una volta (6 ottobre) Gianluca Ferrato in “Tutto sua madre”, per la regia di Roberto Piana, autentico successo di critica e pubblico la passata stagione, testo parigino adattato in casa nostra: la storia di un ragazzo e poi di un uomo che cerca, attraverso non poche peripezie, di affermare la propria eterosessualità in una famiglia che al contrario lo ha catalogato come omosessuale. A seguire Marco & Mauro con “Tüt a post” (10 e 11 novembre). Altri appuntamenti “La locandiera” goldoniana con Miriam Mesturino, “Il fidanzato di tutte” con un vulcanico Elia Tedesco a far girare la testa, tra parole e musiche e canzoni, a un nutrito numero di belle ragazze che lo accompagnano nello spettacolo. Tra gli ospiti,  Il successo di Maurizio Colombi, per la regia di Teo Teocoli, “Caveman”, punto d’obbligo di ogni stagione da quattordici anni, da quel 2009 in cui per la prima volta il titolo venne inserito in cartellone, il tributo ad Astor Piazzola del Magasin du Cafè, “Il diario di Anna Frank”, una produzione del Teatro Belli di Roma e della Compagnia Mauri Sturno per la regia di Carlo Emilio Lerici, Giorgio Lupano a riproporre dopo l’exploit dell’anno scorso “La vita al contrario” dal “Curioso caso di Benjamin Button” di Fitzgerald, la presenza dei Trelilu con “Mai a basta” e “Fantasmi sotto sfratto”, dal 13 al 15 aprile, per la regia di Gioacchino Inzirillo, un gustoso connubio di musiche e divertimento. Da non dimenticare il 30 novembre il Galà d’autunno dei “Germana Erba’s Talents”, ospitato sul palcoscenico del teatro Colosseo, autentica sinergia tra due “rivalità” che si spera possa portare ad altre collaborazioni.

Elio Rabbione

Nelle immagini, il disegno di Eva Mesturino, Carlotta Iossetti (Miss Marple) con Andrea Beltramo e Elia Tedesco; gli attori della Compagnia con il regista Girolamo Angione