ilTorinese

Le capsule esauste di Nespresso si trasformano in piatti di riso

Grazie al progetto di recupero e riciclo delle capsule esauste di Nespresso, anche quest’anno donati in Piemonte oltre 90 quintali di riso, equivalenti a 100.000 piatti. Nel 2023 in Italia, 1 milione di piatti di riso a supporto di 2.500 strutture caritative

 

Torino, 18 dicembre 2023 – Anche quest’anno Nespresso rinnova il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte grazie a Da Chicco a Chicco, il programma che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011 per la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste e in particolare con la donazione annuale del riso ottenuto grazie al riutilizzo del caffè trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia in Italia.

Nel corso del 2023, in particolare, Nespresso ha donato all’associazione oltre 90 quintali di riso, pari a 100.000 piatti di riso (1 piatto=90 grammi) destinati a 559 strutture caritative nella regione che ogni anno, supportano 110.000 persone in difficoltà. L’impegno crescente di Nespresso non si ferma al Banco Alimentare del Piemonte ma coinvolge anche il Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e da quest’anno anche i Banchi della Puglia e della Daunia

Il sistema, creato da Nespresso nel 2011, promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, l’alluminio e il caffè, facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche convenzionate in tutta Italia, per un totale di oltre 170 punti di raccolta in più di 80 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata grazie a specifici accordi locali, le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo. Mentre l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, è il caffè che diventa compost per il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona da 12 anni al Banco Alimentare. Nel 2023, l’obiettivo raggiunto di 1 milione di piatti, grazie anche all’ingresso della regione Puglia, consentirà il supporto a più di 2.500 strutture caritative con un incremento del 14% rispetto alla quantità di riso distribuita nel 2022. Tra le strutture supportate: case di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto delle oltre 500.000 persone in difficoltà attraverso consegne dedicate e pacchi solidali.

Un circolo virtuoso che rappresenta un esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società in cui opera e di cui si sente parte integrante, afferma Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana. Il progetto Da Chicco a Chicco è motivo di grande orgoglio per tutti noi di Nespresso che da 12 anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano. La collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte, iniziata nel 2022, è stato un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ci ha già permesso in 2 anni di donare oltre 195.000 piatti di riso a chi ne ha più bisogno. Un risultato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di tutti i nostri e le nostre clienti, vero e prezioso motore del progetto, che tra gennaio e luglio 2023 ci hanno permesso di recuperare oltre 80 tonnellate di capsule esauste.

Un importante traguardo, quello che ci ha permesso quest’anno di donare ai Banchi Alimentari coinvolti 1 milione di piatti di riso e che si sommano agli oltre 5.600 quintali di riso, corrispondenti a più di 6 milioni di piatti donati nel corso degli ultimi 12 anni.

, anche quest’anno donati in Piemonte oltre 90 quintali di riso, equivalenti a 100.000 piatti. Nel 2023 in Italia, 1 milione di piatti di riso a supporto di 2.500 strutture caritative

 

Torino, 18 dicembre 2023 – Anche quest’anno Nespresso rinnova il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte grazie a Da Chicco a Chicco, il programma che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011 per la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste e in particolare con la donazione annuale del riso ottenuto grazie al riutilizzo del caffè trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia in Italia.

Nel corso del 2023, in particolare, Nespresso ha donato all’associazione oltre 90 quintali di riso, pari a 100.000 piatti di riso (1 piatto=90 grammi) destinati a 559 strutture caritative nella regione che ogni anno, supportano 110.000 persone in difficoltà. L’impegno crescente di Nespresso non si ferma al Banco Alimentare del Piemonte ma coinvolge anche il Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e da quest’anno anche i Banchi della Puglia e della Daunia

Il sistema, creato da Nespresso nel 2011, promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, l’alluminio e il caffè, facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche convenzionate in tutta Italia, per un totale di oltre 170 punti di raccolta in più di 80 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata grazie a specifici accordi locali, le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo. Mentre l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, è il caffè che diventa compost per il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona da 12 anni al Banco Alimentare. Nel 2023, l’obiettivo raggiunto di 1 milione di piatti, grazie anche all’ingresso della regione Puglia, consentirà il supporto a più di 2.500 strutture caritative con un incremento del 14% rispetto alla quantità di riso distribuita nel 2022. Tra le strutture supportate: case di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto delle oltre 500.000 persone in difficoltà attraverso consegne dedicate e pacchi solidali.

Un circolo virtuoso che rappresenta un esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società in cui opera e di cui si sente parte integrante, afferma Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana. Il progetto Da Chicco a Chicco è motivo di grande orgoglio per tutti noi di Nespresso che da 12 anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano. La collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte, iniziata nel 2022, è stato un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ci ha già permesso in 2 anni di donare oltre 195.000 piatti di riso a chi ne ha più bisogno. Un risultato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di tutti i nostri e le nostre clienti, vero e prezioso motore del progetto, che tra gennaio e luglio 2023 ci hanno permesso di recuperare oltre 80 tonnellate di capsule esauste.

Un importante traguardo, quello che ci ha permesso quest’anno di donare ai Banchi Alimentari coinvolti 1 milione di piatti di riso e che si sommano agli oltre 5.600 quintali di riso, corrispondenti a più di 6 milioni di piatti donati nel corso degli ultimi 12 anni.

Coppia deteneva in casa 30 chili di droga

Personale del Commissariato di P.S. Mirafiori ha tratto in arresto un cittadino marocchino di trentadue anni e una donna italiana di trentanove, gravemente indiziati del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Grazie ad un capillare controllo del territorio e alle conseguenti attività info-investigative, i poliziotti del Commissariato notano alcuni movimenti sospetti compiuti da una coppia, un uomo e una donna, a bordo di un’auto bordeaux.

I due, infatti, dopo aver lasciato la propria abitazione di Nichelino e aver effettuato con l’autovettura alcune manovre sospette, come inversioni di marcia improvvise, entravano in alcuni box sotterei nei pressi di questa via Sanremo per risalire dopo alcuni minuti dalla medesima rampa e arrestare la marcia.

Trascorso qualche minuto i poliziotti notano avvicinarsi all’auto un soggetto che, dopo un breve colloquio con gli occupanti del mezzo, apre la porta posteriore destra e preleva una busta con il logo di un supermercato nella quale, come sarà successivamente accertato, erano occultati diversi panetti di sostanza stupefacente.

Non appena i tre soggetti si allontanano su due diverse autovetture personale del Commissariato si pone sulle tracce del terzo soggetto, un italiano di 61 anni che, senza mai esser stato perso di vista, viene fermato nei pressi di via Siracusa. Nella busta vengono rinvenuti 20 panetti di hashish per un peso di oltre 2 kg. L’uomo è stato immediatamente arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Nelle ore successive, gli investigatori della Polizia di Stato intervengono, nel quartiere Mirafiori, bloccando l’auto con a bordo la coppia nei garage ubicati sotto i giardini “Carlo Montù”. Nell’auto trovano 40 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso di oltre 4 kg e la somma di quasi 8.000 euro addosso all’uomo.

Successivamente viene individuato il box auto, nella disponibilità dell’uomo, utilizzato come deposito, dove vengono rinvenuti panetti di diversi colori contenenti hashish per un peso totale di quasi 25 kg.

L’uomo e la donna sono stati arrestati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Sugli schermi “Adagio” di Stefano Sollima

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Gli incendi di Roma e una delinquenza al tramonto

Prima il Tevere in secca con Virzì, adesso gli incendi e le loro ceneri in lontananza con Stefano Sollima, una capitale da incubo, una Roma quasi sempre in ripresa notturna da fine del mondo, le lunghe file di auto e le loro luci che fanno tanto Los Angeles dei film d’oltreoceano, gli elicotteri che passano, blackout a ripetizione, troppa gente che s’arrabatta a sopravvivere: violentemente. “Adagio”, un titolo che è un omaggio all’avanzare con calma freddezza nelle ore della giornata e della notte, un film noir? un thriller? un poliziesco alla rovescia? un genere gangsteristico per una resa dei conti? film antifestivaliero (leggi recente Mostra di Venezia: che cosa mai ci avrà trovato il direttore Barbera per proporlo in concorso e ispessire la compagine italiana?) e antinatalizio (leggi, non è che vogliamo i buoni sentimenti d’obbligo nel periodo delle feste ma torture e pistolettate e cadaveri impacchettati dalle morse di una gru pare che facciano inevitabilmente a pugni), vede dietro la macchina da presa Stefano Sollima (figlio di quel Sergio che con Sandokan fece sognare il pubblico televisivo degli anni Settanta), già autore di “A.C.A.B.”, mai troppo lodato e mai troppo rimpianto, poi impegnato nella serie di “Romanzo criminale” e in “Suburra”, per restare in territorio di casa nostra. Poi un volo a Hollywood, a pensare ancora più in grande, a confrontarsi con temi e ritmi e soggetti come soltanto quella macchina del cinema può pensare – “Soldado” e “Senza rimorso”, ma perché non aggiungere certi esempi del cinema asiatico, il drago cinese in particolare? un nome per tutti, John Woo -: per tornare in Italia e guardare al marciume e al crepuscolo di una certa delinquenza, fatta di vecchie amicizie e di rapporti andati a male, come a certe forze dell’ordine deviate, tutto condito di rapporti padre/figlio che ristagnano e che non riescono mai a spiccare il volo. Semmai, nemmeno a interessare.

Una festa gay nel cuore di Roma, fatta di sesso e droga, un onorevole che pare uscito dalla “cage aux folles” da smascherare con un po’ di foto ben fatte e il giovane Manuel incastrato in quel gioco per un certo precedente di marchettaro, “ma solo quella volta, solo per vivere un po’ meglio”. La paura, se non il terrore, fa sì che non se ne faccia niente: e allora il ragazzo inizia la sua lunga giornata di fuga, da un lato il carabiniere cattivo e marcio Adriano Giannini, ingaggiato per un losco affare, che vuole continuare a tenerlo in pugno, dall’altra la ricerca di un rifugio presso gli ex commilitoni del padre Toni Servillo, chiuso in casa, le porte sbarrate e in preda a demenza senile ma non poi troppo. Il rifugio iniziale sembra essere il Polniuman di Mastandrea, cieco, che però è fatto troppo velocemente fuori (peccato, perché sembra essere il più bravo di tutti, l’attore dico), poi Romeo, l’immancabile Favino del cinema italiano dalle note alte, ormai abbonato in pianta stabile, sempre più fregoliano, detto il Cammello, pure lui non troppo in salute, visto il male inarrestabile che lo mina (lo hanno scarcerato da non molto visto il poco tempo che gli rimane da vivere). Cimici ben nascoste, inseguimenti e prelevamenti, botte e uccisioni, fori nel ventre da rattoppare (serviti in primo piano) e larghe pozze di sangue, dubbi e ravvedimenti mai, mogli in fuga, l’impegno a far tornare i conti: la carneficina finale è alla stazione Tiburtina, che sembra trasformarsi nella Central Station newyorkese, quasi fossimo dalle parti degli “Intoccabili”. Ma qui purtroppo il buono, l’eroe, non c’é. Il raffazzonato, improvviso buon cuore di Manuel (uno sconosciuto Gianmarco Franchini, una bella prova) ci poteva essere risparmiato.

C’è ritmo in “Adagio”, c’è la professionalità e il gran mestiere di Sollima, c’è una spina dorsale che in non pochi tratti andrebbe rafforzata: ma c’è soprattutto una sceneggiatura – che il regista firma con Stefano Bises – che si rende scena dopo scena, episodio dopo episodio, personaggio dopo personaggio sempre più ripetitiva e quanto mai meno coinvolgente. Nella grande macchina del Male, “Suburra” aveva un altra sponda, assai più convincente e intrigante, con il cervello e la pancia dello spettatore. Il risultato è, immancabile, che ogni sviluppo della storia si faccia sfilacciato, sempre meno efficace, sordo a quel sentimento di simpatia negativa che dovrebbe afferrare chi guarda. Anche la sconfitta, che sin dall’inizio sembra coinvolgere i vari personaggi, adulti e no, pare dolorosamente scomparire per lasciare lo spazio ad una violenza che in non pochi momenti è soltanto fine a se stessa. Perché non riandare con la memoria alla più pacata raffinatezza, alla maturità e allo stile di un regista francese che si chiamava Jean-Pierre Melville?

Buon compleanno Istituto Giolitti

Lo storico istituto di via Alassio compie 45 anni e lo fa inaugurando un nuovo laboratorio di pasticceria.

Sabato 16 Dicembre taglio del nastro per un nuovo laboratorio di panificazione e pasticceria all’interno della scuola Alberghiera dell’Istituto Giolitti. L’occasione ricorre nel 45° anno dalla fondazione e durante la giornata di festa è intervenuto l’Assessore regionale allo sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano.

“Le istituzioni sono qui non per prassi ma perché ci credono. Dobbiamo fare capire che le nostre istituzioni sono uno strumento che aiuta ogni qualvolta ci si impegna raggiungere gli obiettivi. I soldi che mettiamo sono dunque un sostegno concreto. E qui oggi rinnoviamo la nostra presenza. Ai ragazzi e alle ragazze diciamo che c’è bisogno di impegnarsi anche in lavori che oggi sono in declino. Ci sono aziende che non trovano personale da impiegare in lavori che richiedono la manualità dunque non possiamo che guardare all’istituto Giolitti come laboratorio in grado di formare figure di cui vi è molta richiesta.” Ha detto l’Assessore Tronzano.

Il laboratorio vede tra i suoi maggiori promulgatori il Professor Alessandro Ricci che con orgoglio mostra quello che riescono a fare e ricorda gli allievi che hanno un posto speciale nel suo cuore. Come Paolo Griffa che vanta una stella Michelin al Caffè Nazionale di Aosta o Michael Lucia è ora Chef del Civico 1. “L’Alberghiero esiste dal 2000 e l’indirizzo di Pastry Chef fa parte del percorso di cucina da   due anni.” Ci spiega il Professor Ricci.  “E un corso che prepara alla pasticceria per ristoranti, ed è l’unico in Piemonte e forse addirittura il solo in Italia.”

Alla festa hanno preso parte i ragazzi nelle vesti di personale di sala, accoglienza, cucina, e pasticceria. Le prelibatezze in foto escono dalle loro mani. Appare evidente la serietà con cui affrontano la giornata e il risultato è un ricevimento degno di un hotel di alto livello. All’uscita gli ospiti sono stati omaggiati da un delizioso pacchettino di baci di dama e una bottiglia di birra prodotta nel nuovo laboratorio della scuola. Un esperimento destinato a diventare un progetto che darà vita a un vero e proprio birrificio.

Non ci resta che augurare buon compleanno all’istituto Giolitti e un futuro brillante ai ragazzi che lo rendono una realtà tanto interessante quanto motivo d’orgoglio per la nostra regione.

Lori Barozzino

Controllo trasporto merci, ritirate due patenti

Proseguono assiduamente i servizi predisposti dalla Polizia di Stato sul territorio finalizzati al controllo del trasporto merci. Nella giornata di venerdì  15 dicembre 2023  la Sezione Polizia Stradale di Novara ha attuato un dispositivo congiunto denominato protocollo d’intesa, focalizzato sul trasporto merci nazionale ed internazionale. L’obiettivo a cui è rivolto consiste nell’assicurare la verifica del rispetto dei tempi di guida e di riposo dei lavoratori dell’autotrasporto, il possesso delle autorizzazioni e dell’esatta sistemazione del carico, nonché l’efficienza di dispositivi di equipaggiamento. Hanno partecipato pattuglie della Sottosezione Polizia Stradale di Romagnano Sesia, del Distaccamento Polizia stradale di Arona e della Sezione di Verbania. Sono state eseguite verifiche approfondite su un totale di 18 veicoli pesanti, nazionali e stranieri, che hanno consentito di accertare nel complesso 19 violazioni amministrative, e ritirare due patenti di guida (una italiana ed una Ucraina). Si è provveduto inoltre ad interrompere la circolazione di un veicolo che circolava con un carico ben otto volte superiore alla sua portata. La capillarità di questi servizi permette di ridurre notevolmente il rischio di incidentalità connesso al settore.

Iren illumina il Natale. Utilizzati 15,5 milioni di sorgenti a Led

 800 chilometri di cavi per allestire a festa i territori italiani in cui opera il Gruppo

 

 

  Iren Smart Solutions, la società del Gruppo Iren dedicata alla riqualificazione energetica degli edifici, all’illuminazione pubblica e semaforica, al global service tecnologico e all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, si conferma anche quest’anno come eccellenza nell’ambito dell’illuminazione artistica dedicata alle Festività Natalizie.

 

Sono infatti decine le città e cittadine italiane, fra tutte Salerno e Torino ormai note in tutta Europa per le spettacolari Luci D’Artista, che in questi giorni sono illuminate a festa grazie alle luci artistiche realizzate da Iren Smart Solutions.

 

Le opere luminose create dall’azienda nel corso degli anni hanno infatti toccato diversi territori italiani, dal Piemonte alla Campania, dalla Liguria all’Emilia-Romagna, dal Lazio all’Abruzzo passando per la Toscana.

 

Iren possiede una stimata competenza nel campo dell’illuminazione sia pubblica che monumentale, nonché nelle manifestazioni illuminotecniche, che l’hanno portata a realizzare anni orsono installazioni luminose anche in molte città europee, fra cui Bruxelles, Barcellona, Lisbona, Marsiglia, Unna e Lione. Nel 2019 una Luce d’Artista di Iren ha anche illuminato le notti della Città de L’Avana in occasione dei festeggiamenti per il 500esimo anniversario della città.

 

Per dare luce a queste imminenti Festività, Iren Smart Solutions ha installato in diverse località italiane complessivamente 15,5 milioni di lampade a LED, utilizzando oltre 800 km di cavi elettrici con uno sviluppo lineare pari alla distanza che separa Torino da Napoli.

 

Tra messa in opera, montaggio e manutenzione delle opere luminose, realizzate in collaborazione con importanti architetti ed esperti di light design, sono state necessarie circa 400 giornate di lavoro complessive, con l’impegno di centinaia di lavoratori fra dipendenti interni al Gruppo e ditte esterne, a dimostrazione delle positive ricadute economiche ed occupazionali generate dall’attività.

Debutta al teatro Gobetti “Arlecchino Furioso”

 Il 19 dicembre, uno spettacolo della compagnia vicentina Stivalaccio Teatro

 

Al teatro Gobetti di Torino debutta martedì 19 dicembre 2023, alle 19:30, “Arlecchino Furioso”, uno spettacolo di Stivalaccio Teatro, una giovane compagnia vicentina attiva dal 2007 e premiata lo scorso 20 novembre dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per l’entusiasmo e la passione con cui si dedica alla commedia dell’arte e per la capacità di coniugare tradizione e innovazione, parlando con trascinante vitalità a un pubblico eterogeneo, sia come età sia come formazione culturale. A curare il canovaccio di “Arlecchino Furioso” sono stati Giorgio Sangati, Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello. Lo spettacolo è interpretato da Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Pier Domenico Simone e Marco Zoppello, che ne ha curato anche la regia. La scenografia è di Alberto Nonnato e le maschere sono di Roberto Maria Macchi. A trionfare ne l’Arlecchino Furioso è la commedia dell’arte; protagonista la maschera, simbolo del teatro italiano, che anima uno spumeggiante spettacolo. L’amore, quello con la A maiuscola, è il motore di un canovaccio originale costruito secondo i canoni classici della commedia dell’arte. Si tratta di un amore ostacolato, invocato, cercato, nascosto e al tempo stesso rivelato, ma in particolar modo di un amore universale, capace di travalicare i confini del mondo. Una coppia di innamorati, Isabella e Leandro, costretti dalla sorte a dividersi, si ritrovano dieci anni dopo a Venezia, pronti a cercarsi e innamorarsi nuovamente. Allo stesso tempo, il geloso Arlecchino corteggia la serietà Romanella, pronto a infuriarsi al primo sospetto di infedeltà. La domanda finale è se l’Amore potrà trionfare tra i quattro protagonisti. Lo spettacolo è pensato per un pubblico universale, con una varietà di lingue e dialetti, arricchito dall’uso dei travestimenti, delle maschere, dei duelli, dei canti, delle pantomime e delle musiche.

Teatro Gobetti, via Rossini 8, Torino

Spettacoli: martedì, giovedì, sabato ore 19:30/ mercoledì venerdì ore 20:45/ domenica ore 16:00

Domenica 24 e lunedì 25 dicembre riposo

Martedì 26 dicembre ore 16:00

Lunedì primo gennaio ore 16:00

Domenica 31 dicembre recita fuori abbonamento ore 20:30

 

Mara Martellotta

Chiara Ferragni chiede scusa e dona un milione al Regina Margherita

Il caso della maxi multa dellʼAntitrust per la pubblicità dei pandori Balocco griffati Chiara Ferragni, ha spinto la celebre influencer in un video postato sui social, a chiedere scusa. Ferragni  ha detto che devolverà 1 milione di euro all’ospedale Regina Margherita “per sostenere le cure dei bambini” e di essersi  “resa conto di aver commesso un errore di comunicazione di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali”. 

I commercianti protestano davanti al cantiere del Tenda Bis

 
“#cipensiamonoi?” Con questo hashtag provocatorio nel primo pomeriggio di oggi – lunedì 18 dicembre – si è tenuta a Limone Piemonte, davanti al cantiere del Tenda Bis, la manifestazione pubblica organizzata dalla Confcommercio Imprese per l’Italia di Cuneo per dire basta ai continui ritardi che si stanno accumulando nella realizzazione dell’opera. Oltre duecento tra commercianti, esercenti, albergatori, ambulanti e professionisti associati, provenienti per buona parte da Cuneo e da molte aree della Val Vermenagna, sostenuti anche da diverse decine di colleghi della vicina Francia, hanno chiesto a gran voce una data certa sull’apertura del Tenda bis e un cronoprogramma altrettanto sicuro per i lavori che riguarderanno il tunnel storico. Lo hanno fatto “armati” di paletta e secchiello, un ulteriore segnale per dire alle istituzioni che un’intera categoria è pronta a rimboccarsi le maniche qualora i lavori di ultimazione tardassero ancora.

 

Giachino: Tav, finalmente parte il cantiere dal lato italiano

Giachino: Finalmente dopo 5 anni dalla nostra Grande Manifestazione SITAV del 10.11.2018 parte il cantiere dal lato  italiano.

Ora si lavora da una parte all’altra. Abbiamo vinto Noi Sitav che rischiammo a organizzare la prima manifestazione in piazza mentre i partiti eran fermi. Lo han riconosciuto Salvini Cirio e Lorusso dandoci un riconoscimento che qualcuno stava dimenticando. Ero solo stamane tra quelli del palco della SITAV perché in questi cinque anni alcune delle madamin han lasciato la lotta. Io prometto, resisterò sino alla fine.
Ovviamente  non è finita perché non si è ancora capito che la TAv incrociando ben 3 corridoi Sud Nord (a Alessandria, Milano, Verona e Padova ) creerà nella Pianura Padana la più grande area di logistica del SUD Europa  che si contrapporrà alla grande area logistica del Nord Europa.  Una zona logistica così grande attrarrà investimenti produttivi e logistici importanti generando lavoro. Ovviamente per gestire questo futuro Logistico occorre avere nelle regioni persone competenti e esperte.
Importante la affermazione dell’Ing. Luciani rivolta ai valligiani che non debbono opporsi a un’opera così importante. La prima grande soddisfazione dopo 5 anni. Ora aspetto le assunzioni di personale e l’inizio dei lavori che seguirò come in tanti anni di lotta a favore dell’opera più importante per il futuro , anche per strada qualcuno si è perso,  io son qui perché la TAV è la battaglia della vita.
Con la TAV Torino uscirà dal declino e diventerà una delle tappe europee della nuova rete di trasporti e di traffici commerciali .
 
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO