ilTorinese

“Chi è cieco?”: una domanda che è la vera verità. Presentata la nuova stagione del TPE Teatro Astra

Oggi. “Scrollare, cambiare canale, passare al contenuto successivo significa scegliere di non vedere veramente e il rischio che corriamo è quello di isolarci, di autocondannarci, e fingere che il mondo con i suoi problemi non ci riguardi.” Allora abbandonare il “non vedere”, la cecità che quotidianamente ci circonda e affrontare la “verità”. “La verità – dice Andrea De Rosa, che firma come direttore artistico la stagione 2023/2024 del TPE Teatro Astra, in un progetto triennale partito l’anno scorso e promosso con crescente successo dal pubblico di abbonati e non nell’introspezione del nostro rapporto con la verità scientifica, il titolo era “Buchi neri” – è un concetto sempre in movimento – si trasforma, si allontana, si avvicina – e provare a catturarla  in questa sua perenne oscillazione è l’invito che rivolgiamo anche quest’anno al pubblico dell’Astra”.  “Cecità” è il titolo che De Rosa ha dato alla nuova stagione, raccogliendo 25 spettacoli e ponendo ai differenti registi tre precise domande: chi è il cieco? cosa non vede o non vuol vedere? e perché? Una interessante summa di risposte (un trailer è del videoartista Donato Sansone, un taglio cinematografico che si riallaccia anche al “Chien andalou” di Bunuel) che, raccolta nel programma della stagione (una copertina che è una esplosione di parole, realizzata dalla agenzia creativa Arké) che da novembre a maggio accompagnerà lo spettatore, offre attraverso le parole dei diretti interessati la chiave di lettura delle diverse proposte. Molte verità stanno lì sotto i nostri occhi ma noi continuiamo a girare gli occhi dall’altra parte, ci teniamo lontani, siamo assenti. Ci rifiutiamo di comprendere quale sia la “vera verità”, “io so soltanto che ha la forma di una domanda. Un mio vecchio professore di filosofia diceva che le domande sono la vera verità, chiederci chi siamo è quello che ci contraddistingue. È il cammino che il teatro segue e insegue da sempre, sin dai tragediografi dell’antica Grecia, è la volontà di porsi delle domande tutti insieme, attraverso un rito collettivo.”

Nell’orizzonte di una stagione che prenderà il via con il sostegno di MiC, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, partner Intesa Sanpaolo, mentre affida alle parole del direttore le giuste componenti teatral-filosofiche, la presidente Maddalena Bumma snocciola rassicuranti dati che riguardano pubblico e incrementi. “Abbiamo registrato un aumento di pubblico del 22%, una decisiva crescita degli spettatori che plaude al lavoro e all’impegno profuso nell’annata appena trascorsa, spettatori che hanno dimostrato affezione e fiducia nei confronti del TPE confermando la tendenza di crescita che sta vivendo il comparto culturale cittadino. C’è da sottolineare una nuova tipologia di pubblico, sempre più abituato all’acquisto last minute che cresce assieme alla fascia giovane (universitari e under 30) e risponde positivamente alla particolare proposta tematica della direzione.” Un successo che comprende anche il riconoscimento dell’incremento massimo del 10% del contributo da parte del MiC; inoltre, attingendo al Pnrr, con l’inizio della stagione termineranno i lavori di efficientamento energetico.

All’alzata del sipario il 7 novembre la danza del coreogrago Virgilio Sieni che si è liberamente ispirato al romanzo “Cecità” di José Saramago, premio Nobel per la letteratura nel 1998 (un virus sconosciuto è capace di rubare la vista alle persone, tutti all’improvviso diventano ciechi, “Cecità” è una rieducazione alla vista, a un nuovo modo di sentire il mondo, il cieco non è uno solo ma un gruppo di persone che, attraverso gesti, tocchi, contatti, sensibilità, acquisisce un modo diverso di sentire e di vedere le cose e gli altri). Nella vetrina immancabili i grandi classici, da “Edipo re” per la regia di De Rosa e nell’interpretazione di Marco Foschi, il grande cieco per eccellenza, forse non già Tiresia, ma il sovrano parricida e incestuoso, incapace di guardare con il cuore e con la mente alla grande verità che gli si pone davanti, alle “Supplici” euripidee dirette da Serena Sinigaglia, da “Tartufo” – la cecità di Orgone – per la regia di Jean Bellorini, prodotto dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e dal Théâtre National Populaire de Villeurbanne alle “Tre sorelle” di Cecov in cui l’azione s’accentra esclusivamente in Maša, Ol’ga e Irina, bandito ogni altro personaggio. La drammaturgia è di Riccardo Fazi, la regia di Claudia Sorace. Si segnalano ancora la ripresa in periodo natalizio di “Solaris” nell’adattamento di David Greig, “Wonder Woman”, dove Antonio Latella e Federico Bellini guardano all’attualità di uno stupro di gruppo, un fatto realmente accaduto a Senigallia soltanto otto anni fa, un fatto di cronaca che ebbe come risultato l’assoluzione degli imputati, avendo deciso la Corte d’Appello di Ancona di assolvere gli imputati dal momento che la ragazza risultava “troppo mascolina” per essere attraente. Il progetto Kepler-452 sarà rivolto al “Capitale” di Marx, drammaturgia e regia di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi, impegnato il collettivo di fabbrica lavoratori GKN, ovvero autentici operai di una fabbrica occupata di Campi Bisenzio, un testo dove “cieco è chi non vede come chiudere una fabbrica e licenziare 422 persone provochi una enorme sofferenza”.

Mario Martone sarà tra i personaggi più interessanti dei “Dialoghi”, che la scorsa stagione videro la presenza di Paolo Sorrentino; mentre da febbraio a maggio otto titoli occuperanno lo spazio di Palcoscenico Danza, diretto da Paolo Mohovich.

Elio Rabbione

 

Nelle immagini: il manifesto della stagione “Cecità” del TPE; il direttore Andrea De Rosa; una scena del “Tartufo” per la regia di Jean Bellorini; una scena di “Solaris” con la regia di Andrea De Rosa.

Magie in volo all’aeroclub di Torino

𝗠𝗔𝗚𝗜𝗘… 𝗜𝗡 𝗩𝗢𝗟𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗨𝗡 𝗦𝗢𝗥𝗥𝗜𝗦𝗢
Bella giornata in amicizia all’Aeroclub Torino. Un grazie particolare a Beppe Brondino, Jo di Monte, Mattia Bodino (mago Magma) e Graziano Poletti! Gli amici della FLIC Scuola di Circo e i nostri ragazzi hanno saputo rendere ancor più emozionate l’esperienza del volo che i piccoli ragazzi e ragazze del Regina Margherita hanno vissuto! Il nostro Socio Marco Berry ha presenziato alla consegna degli attestati di volo affiancato da Francesco Casciano, Sindaco di Collegno, e dal Presidente dell’Aeroclub Torino Alberto Bannino, grande amico del nostro Circolo. Grazie a tutti e bravi, anche Fabio & Diego che, complice l’esame scolastico, sono comunque venuti con i loro genitori per rendersi disponibili, la magia della solidarietà vince sempre!

Amici della Magia di Torino

Al via gli Europei di volley delle Polizie Municipali

Con la cerimonia di apertura ieri  sono cominciati i Campionati Europei di pallavolo dedicati alle Polizie Municipali che si svolgono al Pala Gianni Asti fino a venerdì 23. Alla fase finale hanno avuto accesso otto Nazionali, fra cui anche l’Italia che è stata inserita nel Gruppo A assieme a Repubblica Ceca, Finlandia e Germania. Nel raggruppamento B fanno Bulgaria, Francia, Grecia e Belgio.

 

Alla presentazione dell’evento è intervenuto l’assessore allo Sport Domenico Carretta, il presidente dell’USPE (Union Sportive des Polices d’Europe) Georgios Tzatzakis e il presidente del Gruppo Sportivo della Polizia Municipale di Torino, Massimo Re. “Sono molto contento che quest’evento si svolga a Torino – ha sottolineato l’assessore Carretta, sottolineando la grande vocazione sportiva della nostra città – . Torino e la pallavolo hanno un legame stretto – ha proseguito –: recentemente abbiamo ospitato le finali femminile e maschile di Champions League, adesso l’Europeo USPE e a fine agosto due partite della Nazionale femminile”. L’assessore ha poi concluso augurando gli atleti i migliori risultati.

Le partite si giocano tutte nell’impianto sportivo di parco Ruffini con ingresso gratuito per tutto l’arco della manifestazione. A partire da oggi e fino a martedì è in programma la fase a gironi, giovedì e venerdì si disputeranno le semifinali e le finali che assegneranno il titolo continentale.

Bambini, la sicurezza non è mai troppa

CONDOVE – La sicurezza non è mai troppa, specie quando si ha a che fare con la vita dei nostri bimbi: “lunedì 19 giugno, alle ore 17, insieme a Mario Caldera, impareremo come affrontare in sicurezza le situazioni pericolose che possono riguardare i più piccini” dicono gli organizzatori dell’evento curato dal Comune di Condove. Gli  ultimi posti sono disponibili. Prenotazioni ai contatti in locandina

100 anni di alpini a Pinerolo

#100annialpini “Festeggiare 100 anni di storia è qualcosa di unico: celebriamo qualcosa che c’era prima e che ci sarà dopo di noi. Non si arriva a cento anni per caso ma perché esiste un sistema di valori che si tramanda… una fune invisibile che lega uomini, luoghi, pensieri, emozioni. Valori che si concretizzano e che vi vedono operare nelle situazioni e nei contesti più diversi al servizio delle persone e dei territori”. Così il  Sindaco di Pinerolo  Luca Salvai in occasione delle celebrazioni del centenario della Sezione Pinerolese dell’ANA Associazione Nazionale Alpini.

Consumatori, (Unc): “Attenti alla truffa del bonifico errato”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte invita all’attenzione e alla prudenza su un nuovo tipo di raggiro sempre più diffuso.

In aumento il numero di segnalazioni da parte di coloro che denunciano di aver prima ricevuto un accredito sul proprio conto corrente per poi scoprire di essere rimasti vittime di una truffa.

Lo rivela l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

Il modus operandi dei malfattori è il seguente: compare a sorpresa un accredito sul nostro conto corrente, ma non facciamo in tempo a rallegrarci che veniamo contattati dal truffatore che ci chiede di restituire le somme e ci indica l’iban per il riaccredito. Piccolo particolare (e qui si cela l’inganno) l’iban di destinazione è diverso da quello di provenienza. Già perché quel denaro ha provenienza illecita e farlo circolare sul conto di un soggetto del tutto ignaro ha l’unico scopo di indirizzare i sospetti proprio su di lui rendendo difficoltoso risalire al flusso di denaro”.

Per poi proseguire: “Spesso accade che quelle somme siano state sottratte proprio ad un consumatore, magari nella finta compravendita di un prodotto, nella prenotazione di una inesistente casa-vacanze o cose simili. Il truffatore ha rubato l’identità altrui e se ne serve per far accreditare le somme sul conto corrente dell’ignaro malcapitato. Ma a questo punto deve entrare in possesso del denaro e per questo vi contatta inscenando la pantomima del bonifico sbagliato, chiedendovi di girare il denaro su un altro conto. Così, quando la vittima farà una denuncia e riuscirà a risalire al vostro conto voi avrete già girato le somme e dovrete dimostrare di essere estranei alla truffa, anche in termini di riciclaggio del denaro. Qualora venga indicato un beneficiario diverso da quello di provenienza occorre avvisare tempestivamente la propria banca e denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine”, chiosa Patrizia Polliotto.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Bellezza tra le righe

 

Un viaggio attraverso la bellezza dei romanzi e della letteratura in location esclusive, come casa Lajolo a Piossasco, il castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo e il palazzo dei Conti di Bricherasio

 

Bellezza tra le righe 2023 è il titolo della rassegna che, nata nell’estate 2020, proprio poco dopo l’arrivo del Covid, desiderava far parlare una serie di voci autorevoli del presente in location affascinanti come i parchi e giardini di casa Lajolo a Piossasco, il castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo,  proprio con loscopo di comunicare messaggi di speranza per il domani.

Il primo appuntamento della rassegna dell’edizione 2023 sarà per domenica 25 giugno prossimo e proseguirà fino all’ 8 ottobre,  all’ombra degli alberi secolari di casa Lajolo e di quelli del castello di Miradolo.

La quarta edizione vede aggiungersi  il parco di una nuova dimora ancora tutta da scoprire,  Palazzo Conti di Bricherasio.

Quest’anno la rassegna è  stata inserita nel cartellone “Luci sul Festival”, attività promossa dal Salone Internazionale del Libro per sostenere la diffusione e la conoscenza delle realtà  che risultano legate al mondo dei libri e della lettura.

“Cura” rappresenta la parola chiave intorno al quale ruota il titolo “Maneggiare con cura. Incontri e letture per mettersi in salvo”.

Saranno nove gli incontri che narreranno l’idea della cura da angolazioni diverse.

La cura è  impegno, attenzione, assistenza, diritto, oltreché un’esigenza salvifica che contiene e rassicura, rivolgendosi all’esterno come all’interno, includendo, così, ogni ambito della nostra esistenza.

Gli spunti sono infiniti e vanno dall’indagine al comprendereinsieme per coltivare e condividere percorsi di senso. L’edizione 2023 prevede una novità. In contemporanea a molti degli incontri,  vi saranno dei laboratori gratuiti di lettura per i più piccoli, un modo che consentirà  a tutta la famiglia di fruire di una simile iniziativa.

A curarli la casa editrice Babalibri, che edita libri e giochi per l’infanzia dal 1999.

I laboratori saranno condotti da ABC, acronimo di Anna, Barbara e Cristina, ma anche acronimo di “Art, book and creativity”. Si tratta di un gruppo formato da tre professioniste che da tempo operano nel campo del letteratura per l’infanzia, rivolgendosi soprattutto a bambini di età scarse e prescolare, ma aperti anche a attività e età diverse.

Ogni proposta si articola in un momento di lettura animata dell’albo, e da una seconda fase durante la quale viene offerto un ampio e ricco materiale creativo per liberare la fantasia. I bambini, per esempio, incontreranno Dagfrid, la bambina vichinga,  e faranno scorte di baci con Zeb, immersi nel verde delle dimore storiche.

L’inaugurazione di “Bellezza tra le righe” avverrà in maniera congiunta, con tre appuntamenti tutti domenica 25 giugno.

Alle 11, presso  il Castello di Miradolo, Margherita Oggero presenterà il suo nuovo romanzo ambientato a Barriera di Milano, dal titolo “Brava gente”  (Harper Collins, 2023). Alle 14.30 a palazzo Bricherasio  verrà  presentato il “Diario di un viaggio che cura” con Beppe Pezzetto che parlerà di “Pala e Tequila”, diario di un viaggio in Messico tra luoghi e persone,  ma anche modi di dire e canzoni degli anni Novanta. La giornata in domenica 25 giugno si concluderà con l’appuntamento, alle 18, a Piossasco,  a Casa Lajolo con Daniele Cassioli,  cieco dalla nascita e laureato in fisioterapia, coach e formatore, che ha scritto un manuale dal titolo ‘Insegna il cuore a vedere’.

Il romanzo di Margherita Oggero dal titolo “Brava gente” è  ambientato nella periferia Nord di Torino, a Barriera di Milano  e vi si intrecciano, con un misto di meschineria e generosità, odi e  amori che contraddistinguono persone diverse come Debby, che a quindici anni fa la badante, ma pensa di uccidere il padre, o Florin, camionista che sogna una casa tutta sua, o Vanessa Delice, estetista al soldo di un coiffeur, Alexander The Best.

“ Pala e Tequila” rappresenta il diario-viaggio, una missione in Messico con una pala e una bottiglia di tequila nello zaino, da seppellire in un luogo spirituale e significativo, per compiere un gesto scaramantico, che rappresenterà  il passaggio dalla gioventù  all’età adulta.  L’autore, avvertendo la necessità di mettere ordine nella propria vita,  seppur ricca di esperienze e di amici, sente l’esigenza di guardarsi indietro per fissare un punto di riferimento, purché  individuabile, su una mappa.

Questo viaggio presenterà  stimoli per pensare alla  propria esistenza in modo diverso.

Per gli altri appuntamenti si prevede domenica 16 giugno  a Casa Lajolo un incontro su “Musica e cura: suoni, testi, illustrazioni” a cura di Maria Luce Possentini, che presenterà il volume “La cura”, editore Einaudi Ragazzi 2022.

Domenica 30 luglio a Palazzo Bricherasio si parlerà  di un viaggio interiore come cura propria e Bruna Macaluso presenterà il volume “La rotta migratoria dell’anima”.

Domenica 10 settembre alle 17, a casa Lajolo incontro sul tema  “Di umore, amore e cure possibili”, con Massimo  Vitali che presenterà il testo “Il circolo degli ex”( Sperlimg  Kupfer 2022).

Domenica 24 settembre duplice incontro, alle 15 , a Miradolo sul tema della “Scrittura e cura: voci femminili che cambiano il mondo” con  la scrittrice Vera Gheno che presenterà “Parola d’altro genere. Come la scrittrici hanno cambiato il mondo”.

Nella tenuta Calleri di Sala, a palazzo Bricherasio, lo scrittore Mark Mc Candy,  pseudonimo di Marco De Candia, parlerà  dei post ironici per curare la quotidianità, essendo la sua opera una silloge di post e frammenti tratti dalla quotidianità.

Presenterà  il suo ultimo libro dal titolo “De rebus brevi”, edizioni Radici Future, 2022.

Il viaggio nelle bellezze letterarie si concluderà domenica 8 ottobre, con la partecipazione della sociologa Chiara Saraceno,  che presenterà, alle 15, presso Miradolo, “Cura con un intervento inedito di Elena Pulcini”, insieme a Roberto Burlando e Adriano  Mione.

MARA MARTELLOTTA

Barriera a cielo aperto apre con successo

E’ stata una splendida giornata d’apertura per #BarrieraaCieloAperto.

Tra musica, ritratti, basket, giochi per bambini, gessetti, cinema all’aperto e tanti bei sorrisi

BARRIERA A CIELO APERTO https://fb.me/e/4ra7E5ebh

Tanti appuntamenti per un’estate senza confini, a Barriera di Milano: arte, cinema, talk, musica, radio e workshop.

Da giugno a settembre 2023

Un progetto di Associazione Museo Nazionale del Cinema Bagni Pubblici Via Agliè Community Hub di Via Baltea 3 Radio Banda Larga Rassegna-TO Agrobarriera Rete Ong Teatro Monterosa e Centro Interculturale della Città di Torino

Teoresi investe oltre 110 mila euro per creare un ponte tra atenei e impresa

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Romolo Bugaro “I ragazzi di sessant’anni” -Einaudi- 16,00

Forse non è un caso che Romolo Bugaro i 60 anni li abbia compiuti da poco; sembra attingere anche dal suo ingresso in questa fase della vita per imbastire la trama del romanzo che è un ritratto generazionale, con sconfinamenti lievi e acuti in studio socio-antropologico.

L’autore è nato nel 1961 a Padova, dove vive e lavora, ed è autore di svariati romanzi.

Qui in 135 scorrevolissime pagine punta con ironia lo sguardo su una precisa stagione della vita; sviscera sentimenti, stati d’animo, delusioni, speranze, modi di affrontare l’esistenza, ed annovera episodi vari che animano il romanzo.

Occorre precisare subito che “I ragazzi di sessant’anni” è il nome del protagonista, un plurale singolare che simbolicamente include il capitolo di vita dei 60enni. E’ sposato con Stefania, ha due figli, un buon lavoro. Nato nei primi anni Sessanta è il prototipo emblematico di chi è cresciuto nella fase del boom economico, ha attraversato oltre mezzo secolo, ed ora è un professionista disincantato, a tratti cinico.

Lui e la moglie vivono a Padova dove frequentano sempre meno gli amici, lottano contro l’incedere del disfacimento degli anni facendo ginnastica e cyclette, consci che la vecchiaia e la morte siano dietro l’angolo.

L’esperienza e le disillusioni li hanno resi quello che sono. Sentono il tempo incalzare e ora più che mai sono attanagliati dall’ansia di fare, vedere, provare più possibile, vivere l’attimo fuggente finché c’è vita.

Insieme a loro seguiamo le vicende di un corollario di umanità varia.

Inquilini anziani pieni di manie che possono rendere la coesistenza molesta; ma anche divertente se si guarda con la lente dell’umorismo e si avverte il paradosso sul quale sorridere.

Dal vicino di casa che immancabilmente alle 3 di notte scatena un putiferio di rumori, alla ragazzina che rischia di sbandare nella vita.

E ancora, i rovesci del destino; come la vicenda del notaio Spadaro che, per un passo falso, si vede ipotecare tutto il successo e i beni racimolati nel corso di una vita di lavoro, fatica e ambizione.

In scena c’è proprio la vita, vari episodi e personaggi che i ragazzi di sessant’anni affrontano con malinconia; ma anche pagine esilaranti e comiche.

Perché in fondo, bilanci, esperienze e magagne varie a 60 anni rendono più fragili e al contempo più saggi….e poi del domani non c’è certezza. Tanto vale prenderla con filosofia e ironia…. qui ce n’è parecchia.

 

Pascal Mercier “Il peso delle parole” -Fazi Editore- euro 20,00

Le parole sono le vere protagoniste di questo corposo romanzo dell’autore che ha ottenuto un enorme successo con il precedente “Treno per Lisbona” (da cui è stato tratto anche l’omonimo film).

Pascal Mercier è lo pseudonimo adottato da Peter Bieri negli anni Novanta per iniziare la carriera di romanziere. E’ un filosofo svizzero nato a Berna nel 1944, ricercatore scientifico con studi di filosofia della psicologia, gnoseologia e filosofia morale. Le oltre 500 pagine di questo libro sono un elogio alle emozioni suscitate dalle parole, dai libri e dai pensieri profondi.

Dalla bellezza delle parole è affascinato il personaggio centrale di Simon Leyland che, grazie alla passione trasmessagli dallo zio Warren Shawn, ha deciso di imparare tutte le lingue parlate nel Mediterrano e di diventare traduttore.

La sua vita si divide tra Londra e Trieste, città per eccellenza scrigno di varie culture, etnie e lingue, e dove si è trasferito a vivere con l’amata moglie Livia. Lei era una brillante giornalista, erede di una raffinata piccola casa editrice fondata dal padre. Il matrimonio di Simon e Livia è durato 24 anni e benedetto dalla nascita dei figli Sidney e Sophia.

Ora da 11 anni Livia è morta, una dipartita improvvisa e straziante che ha tranciato la vita di Simon in due. A lenire il dolore dell’assenza però ci sono le parole, il suono della voce della moglie che gli riecheggia dentro.

Simon pensa continuamente a lei e continua a scriverle bellissime lettere in cui riversa la sua anima, ripercorre le tappe del loro amore, riflette sull’essenza della vita, sulla possibilità di nuovi inizi derivanti da ogni cambiamento.

Le parole sono l’ancora di salvezza a cui ricorre Simon nelle traversie della sua esistenza, inclusa una diagnosi terribile, un tumore al cervello che non darebbe scampo…poi scopriremo che le cose stanno diversamente. Ma nel frattempo Mercier ci conduce nei meandri di un uomo tormentato che nelle parole trova un valore salvifico.

 

 

Blake Bailey “Philip Roth. La biografia” -Einaudi- euro 26,00

Philip Roth, nato nel 1933 e morto nel 2018, è un pilastro della letteratura americana, direi anche di quella mondiale. E questa monumentale biografia di Blake Bailey è il risultato portentoso di 10 anni di incontri, ricerche, centinaia di ore di interviste.

Blakey ripercorre con empatia la vita di uno dei maggiori romanzieri contemporanei a partire dalle origini: i genitori ebrei immigrati, l’infanzia trascorsa nel New Jersey, poi gli studi all’Università e la passione per il baseball, l’amore per la letteratura e il sesso.

Cinquantacinque anni di carriera, il via con i primi racconti e romanzi, poi il salto con “Il lamento di Portnoy”, personaggio sessuomane al centro di un libro ritenuto scandaloso, che gli procurò accuse di misoginia e antisemitismo. Lo marchierà per sempre, ma lo ha anche trasformato in autore da milioni di copie vendute e uno dei grandi mostri sacri delle lettere.

Emerge l’uomo traditore seriale, esploratore del desiderio sessuale raccontato senza pudore, tra acrobazie dei corpi e dei sentimenti, ma con arte sopraffina. Due i matrimoni finiti male. La prima moglie Maggie che si finge incinta per farsi sposare; legame dettato dal senso di colpa che si infrange in un divorzio astioso. Poi la morte di lei in un incidente stradale; per lui quasi un sollievo perché non deve più versarle gli alimenti.

Il secondo matrimonio con l’attrice Claire Bloom, la vita condivisa tra Londra e America, fino alla rottura definitiva e il memoir della donna che fa a pezzi l’ex marito. E nel frattempo sempre numerose amanti. Alcune ne usciranno invelenite; altre, invece, come Lisa Halliday, ne racconteranno la generosità e le varie premure.

La biografia di Bailey ci restituisce l’immagine dell’uomo, oltre che dello scrittore, lo coglie nell’amata casa nel Connecticut. Un Roth caleidoscopico: nevrotico, ambizioso, umorale, generosissimo, vendicativo, ammaliatore, machiavellico e parecchio ossessionato dal sesso con una predilezione per quello clandestino.

E non manca l’acuta analisi anche della sua opera, con la svolta narrativa verso la fine degli anni Novanta di “Pastorale americana” che gli valse il Premio Pulitzer nel 1998, mentre il Nobel non lo afferrerà mai.

Gli ultimi anni, fiaccato dagli acciacchi dell’età, si rifugia nella fattoria del Connecticut che ha studiato su misura per lui e prende l’abitudine di scrivere in piedi davanti a un leggio. Queste quasi 1000 pagine ci raccontano tantissimo del gigante letterario e dell’uomo contraddittorio e affascinante oltre ogni dire.

 

Lisa Halliday “Asimmetria” -Feltrinelli- euro 10,00

Lisa Halliday è una scrittrice americana che da anni vive a Milano, questo suo libro è stato tradotto in italiano e pubblicato nel 2018; ne parlo perché è collegato a Philip Roth, col quale la Halliday ebbe una relazione poi declinata in amicizia fino alla morte dello scrittore.

Il libro è diviso in 3 parti, la prima narra della 25enne Alice Dodge che a New York lavora in una casa editrice. Caso vuole che un giorno mentre legge sulla panchina di un parco il destino metta sul suo cammino nientemeno che Ezra Blazer, ultrasessantenne Premio Pulitzer della letteratura e in attesa di Nobel. Lui è molto più vecchio di lei, eppure tra il grande scrittore e la giovane in cerca della sua strada nasce una storia d’amore.

L’asimmetria è ovunque nel loro legame. Lui è un uomo maturo e carico di esperienza, famoso, ricco, travolgente, un mito; lei è giovanissima, non è nessuno, è alla ricerca della sua strada ed intanto si adatta a vivere attimo per attimo la vita. Eppure -tra letture, discorsi, gelati, incontri e passeggiate- la loro storia inizia e prosegue per un certo tempo.

La vicenda è ambientata negli anni Novanta e trae ispirazione dall’esperienza dell’autrice, che all’epoca era una editor 20enne spiantata, realmente rimasta affascinata dall’anziano mito letterario Philip Roth. Tra i due nacque un flirt, e l’Ezra del romanzo richiama parecchio di Philip, così come l’asimmetria del titolo rappresenta il loro rapporto sperequato.

Seguono altre due parti, con il racconto lungo “Pazzia” che inanella un altro caso di asimmetrie: la contrapposizione tra occidente e oriente. Protagonista un economista iracheno-americano, Amar Jaafari, che in viaggio per andare a trovare il fratello viene bloccato all’aeroporto di Heatrow, e interrogato come individuo sospetto. Nel week end in cui si trova costretto a restare in aeroporto ha l’occasione di ripensare alla storia della sua famiglia e ai suoi tentativi di conciliare i due mondi tra i quali vive sospeso.

Infine il terzo capitolo, la trascrizione di un’intervista dell’anziano scrittore Ezra Blazer alla Bbc.