ilTorinese

Rock Jazz e dintorni a Torino. Raf e Angelo Branduardi

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Cafè des Arts suonano i Lametia. Al teatro Colosseo arriva Raf.

Martedì. Al Blah Blah si esibiscono i Bikini Mood. Allo Spazio 211 è di scena Peter White. Al teatro Colosseo 2 concerti consecutivi con orchestra per i Modà. Al Jazz Club suona il trio Underbar.

Mercoledì. Al Jazz Club si esibisce Zelda & The Blues Society. All’Osteria Rabezzana suona Emanuele Cisi con i Four & More.

Giovedì. Al Mad Dog si esibisce il quartetto Twombao. Allo Spazio 211 è di scena Mick Harvey con J.P Shilo, la cantante Amanda Acevoe e il quartetto d’archi Sometimes With Others. Al Dash suona la Ukuele Turin Orchestra. All’Hiroshima Mon Amour sono di scena i Sick Tamburo. Al Jazz Club suona il quartetto MiTo Hammond.

Venerdì. Al teatro Colosseo Angelo Branduardi con Fabio Valdemarin, presenta “Confessioni di un malandrino”. Al Magazzino sul Po si esibisce Farina Tree e Follia Nuda. Al Concordia di Venaria è di scena Cosmo. Al Folk Club si esibisce Jon Gomm. All Hiroshima Mon Amour è di scena Lucio Corsi. Al Blah Blah suonano i Vicious Rumors. Allo Spazio 211 si esibiscono i Leatherette con i Hangarvain. A El Paso suonano i Regrowth, Middle Finger e Toxic Youth.

Sabato. Da Gilgamesh si esibiscono i Melty. Allo Spazio 211 suonano i The Soft Moon. Al Jazz Club  sono di scena i Son Machito. Al Blah Blah suonano gli Alma Thaur. Allo Spazio Kairòs si esibisce Lastanzadigreta. Al Cap 10100 sono di scena i rapper Rico Mendossa, Dani Faiv e Jack The Smoker.

Domenica. Al Jazz Club suonano i Soul Food Family. I Casino Royale suonano alle OGR.

Pier Luigi Fuggetta

9 maggio 2004 Roberto Baggio segna la sua ultima rete in serie A

Accadde oggi
Calcio

Sono passati già 19 anni da quando sul tabellino dei marcatori in una partita di Serie A c’è segnato il nome di Roberto Baggio. Era infatti il 9 maggio del 2004 quando il Divin Codino segnava la sua ultima rete nel massimo campionato italiano.Il fuoriclasse
italiano andò a segno nella gara tra il suo Brescia e la Lazio. Quando mancavano due minuti alla fine del match, con un bellissimo dribbling di destro ed un bellissimo diagonale di sinistro regalò la rete alle Rondinelle.
Per la cronaca e curiosità la partita Brescia contro Lazio finì 2a1 per le rondinelle..

Enzo Grassano

Motociclista si schianta contro il muro del Parco della Mandria: è grave

È ricoverato in gravi condizioni al Cto  il motociclista di 33 anni coinvolto in un incidente mentre viaggiava verso Torino. Ha perso il controllo della sua Honda finendo contro il muro dell’oasi verde de La Mandria lungo la strada provinciale, all’altezza di Robassomero. Sono intervenuti l’elisoccorso, il 118 e i carabinieri che stanno verificando le cause dell’incidente.

Al via la quarta edizione dei Torino Digital Days

Al centro del Festival del Digitale il tema delle Intelligenze Sostenibili.

 

Sei giornate con oltre centrotrenta appuntamenti diffusi in tutta la città, con l’obiettivo di indagare il tema del rapporto tra quotidianità e innovazione digitale, coinvolgendo tech company, agenzie, startup e personalità del settore.

 

 

 Inizia  la quarta edizione dei Torino Digital Days, il Festival del Digitale dal 9 al 14 maggio in tutta la città di Torino, con il contributo della Regione Piemonte e il supporto della Camera di Commercio di Torino e di Punto Impresa Digitale. Sei giornate di appuntamenti in oltre venti location, per oltre centrotrenta eventi e più di cinquemila partecipanti attesi, con il coinvolgimento di aziende, agenzie e personalità del settore.

 

Tema portante di quest’anno è INTELLIGENZE SOSTENIBILI, finalizzato a stimolare una riflessione condivisa sul futuro che ci attende rispetto alla convivenza fra esseri umani ed intelligenze artificiali: un argomento che ha già iniziato a stravolgere le vite delle persone con le sue impressionanti applicazioni. Da qui la scelta di Torino Digital Days di approfondire l’argomento, indagando i potenziali sviluppi di questa tecnologia e cercando di dare risposta alle domande che quest’ultima evoluzione tecnologica sta ponendo attraverso un ricco calendario di workshop, talk, eventi, mostre, performance ed hackathon.

 

“Il futuro è un luogo che dobbiamo costruire insieme – commenta Federica Toso, Presidente e co-fondatrice Associazione Digital Dayse i Torino Digital Days sono un’occasione per esplorare le strade che possiamo percorrere per renderlo sostenibile e più inclusivo utilizzando la tecnologia come driver. Le intelligenze artificiali ci pongono davanti a una sfida senza precedenti. Dobbiamo prepararci a cogliere al meglio questa opportunità, lavorando insieme per affrontare in modo consapevole l’evoluzione digitale.”

 

“Il tema di questa edizione ci sta particolarmente a cuore – dichiara Emanuele Romagnoli, co-fondatore e co-organizzatore dei Torino Digital Days Intelligenze sostenibili è un binomio fondamentale rispetto al mondo digitale e tecnologico dei prossimi anni a venire . Le intelligenze artificiali rappresentano l’orizzonte di sviluppo e di confronto più importante degli ultimi 50 anni, in una dinamica di dialogo tra umani e tecnologie sempre più stimolante. La sostenibilità è invece la rivoluzione copernicana del modo di fare business, non più orientata al profitto ma orientata al pianeta e quindi a noi stessi. In questo senso le due parole hanno guidato i più di cento eventi di questa edizione dei Digital Days, coinvolgendo l’intero tessuto imprenditoriale e creativo della città, oltre che ai cittadini e alle istituzioni.”

 

A fare da cornice alla presentazione dei Torino Digital Days, Toro Legal Hub, all’interno degli spazi di IN6 Lab, che ospita inoltre Conscious Connection, la mostra personale del collettivo artistico Xaarchive curata e prodotta da Artsted: un’installazione immersiva con una molteplicità di opere d’arte che si posizionano tra il regno digitale e quello fisico. Grazie alla partnership con Artsted, marketplace di arte contemporanea, sarà possibile fruire di contenuti esclusivi attraverso la tecnologia Hololens.

 

“Le nuove tecnologie, il bio-design e i processi algoritmici – afferma Francesca Rossi Minelli, curatrice della mostra – sono il filo conduttore di Conscious Connection, che mira a essere un’esperienza immersiva in cui viene messo in risalto il rapporto tra digitale e naturale. Il lavoro delle artiste è stato estremamente preciso e si è concentrato sull’utilizzo di software e tecnologie digitali per raccogliere e gestire dati, con l’obiettivo di ricostruire il nostro rapporto con la natura e il non umano.”

Barbara, ti ricordi Venezia?

Ti ricordi quel freddo pomeriggio di fine inverno a Venezia? Ci eravamo persi tra le calli di Cannaregio, dove la città sfuma verso oriente nel silenzio ovattato da quella impalpabile nebbia.

 

Tu fotografavi e mi dicevi: “Adoro Venezia, perché ogni volta che ci torniamo è diversaogni volta che ci torniamo riusciamo a scorgere qualcosa di nuovo che la volta precedente ci era sfuggito”. E mentre parlavi ti stringevi a me. E io ti cingevo le spalle con un naturale gesto d’affetto e protezione. Camminavamo senza avvertire stanchezza, in cerca d’immagini ed emozioni. In fondo alle Fondamenta Nove, dove la laguna si fa larga e quasi mare, s’intravedeva la sagoma dell’isola di San Michele. Come un antico pesce galleggiava nella bruma, quasi sospesa tra l’acqua grigia e il cielo intonato al più brunito dei metalli. Oltre al cancello di ferro battuto, il silenzio del riposo dei morti: dei più umili e di quelli che, in vita, suscitarono passioni e invidie. E più giù, varcato il confine immaginario del sestiere del Castello, l’imponente edificio dell’Arsenale, per secoli il più grande del mondo, con i suoi leoni a far da immobili guardiani al cantiere e ai granai della Serenissima repubblica. Scattavi immagini e nelle pause, guardandomi negli occhi, mi sorridevi, felice. Felice di poter trattenere nella memoria della reflex i colori delle case e delle barche che si fondevano le une nelle altre, specchiandosi in quell’acqua che ha visto passare secoli di storie e di passioni. Di tanto in tanto s’intravvedeva qualche veneziano andare di fretta tra un ponte e l’altro, nei pressi delle chiese di San Zaccaria e San Giovanni in Bragora. Un brivido, un lungo brivido lo provammo quando, ormai persi senza meta, in prossimità del Ponte dei Conzafelzi incontrammo la Corta Botera dove un tempo c’erano i fabbricanti di botti. E più avanti la Corte Sconta detta Arcana di  Corto Maltese, marinaio mai sazio d’avventure. Seguendo la sua ombra e quella di chi gli diede la facoltà di vivere nel suo mondo di viaggi e d’amori di carta, scopriamo la “favola di Venezia”. Accompagnati dall’ombra di Hugo ci avviamo verso i tre luoghi magici e nascosti. Sembra d’udire la voce profonda, mediterranea, di Corto: “Uno in Calle dell’Amor degli Amici, un secondo vicino al Ponte delle Maravegie, il terzo in Calle dei Marrani, nei pressi di San Geremia in Ghetto Vecchio. Quando i Veneziani (qualche volta anche i Maltesi …) sono stanchi delle autorità costituite, vanno in questi tre luoghi segreti e, aprendo le Porte che stanno nel fondo di quelle Corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie”. E noi, tornando a Venezia una, due, cento volte faremo lo stesso, schiudendo cancelli e abbassando la testa nei sotopòrteghi. Incontreremo per la strada ogni cinquanta, cento metri un ponte, e poi un altro e un altro ancora.  Una ventina di gradini da salire e altrettanti da scendere. Così continueremo ad andare, a salire e scendere, tra calli e campielli, canali e rii terà, scoprendo che Venezia non è piatta; è un continuo dislivello, tutta groppe, dossi, gnocchi, schiene gibbose, avvallamenti, depressioni, displuvi; le fondamenta digradano verso i rii, i campi sono trapuntati dai tombini come bottoni affondati nei gonfiori di una vecchia poltrona. Perdersi in lei, in compagnia di noi stessi, non ha alcun prezzo. Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Polo, Santa Croce e poi San Marco. Dipinti di Canaletto, Tiziano e Tiepolo nelle chiese, tra candele accese e vecchi altari. Calli, ponti e selciati ci porteranno dal mercato del pesce di Rialto fino a Campo SS. Giovanni e Paolo, dalla Basilica di Santa Maria della Salute – l’ex voto dei veneziani graziati dalla peste – alla Madonna dell’Orto, dove una delle statue degli apostoli contiene all’interno una delle trenta monete d’oro che furono date a  Giuda per tradire Gesù. Da un campo all’altro ci si troverà come d’incanto sull’orlo della laguna, dove Venezia da ogni parte incontra l’acqua, riflettendovi la sua immagine. Così camminando fino a sfinirci ci troveremo al Campo del Ghetto Nuovo, tra sinagoghe e nebbie, profumi di spezie della cucina kosher e vecchi rabbini di nero vestiti. E lì, stringendoti forte e dopo averti baciata, ti offrirò in dono i versi di un poeta turco nato a Salonicco quand’era ancora una città dell’impero ottomano. Versi scritti a mano su carta leggermente crespa: “Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto”. E ci riposeremo, abbracciati, con i versi di Nâzım Hikmet sulla bocca e nel cuore.

Marco Travaglini

“Dance me to the end of love” è il titolo del cartellone 2023 di Torinodanza

In programma dal 14 settembre al 25 ottobre prossimi, vi si sposano perfettamente contemporaneo e classicità

 

Torinodanza 2023 sarà in programma dal 14 settembre al 25 ottobre prossimi e vuole fotografare le idee, i tumulti che caratterizzano questi tempi inquieti e i modi in cui si formano i nuovi immaginari culturali,  il bisogno di armonia e di condivisione, utilizzando il corpo come strumento per poter rispondere a nuovi interrogativi e opportunità che la società ci presenta quotidianamente.

Giusto alla sua 36esima edizione il programma di quest’anno  si intitola “Dance me to the end of love”. Un programma internazionale  che raccoglie 33 rappresentazioni, 3 luoghi teatrali, 4 prime nazionali, sette coproduzioni e 15 compagnie provenienti da otto diversi Paesi, tra cui Australia, Belgio, Germania, Israele, Italia,  Regno Unito, Spagna, Svizzera.

Il Festival   Torinodanza si conferma una vetrina molto importante realizzata dal Teatro Stabile di Torino e diretta da Anna Cremonini, che ha voluto sottolineare, fin dal manifesto, la relazione presente tra le produzioni più d’avanguardia e la tradizione classica.

“ La danza contemporanea  – ha sottolineato la direttrice Anna Cremonini – si avvale di danzatori che hanno una formazione tecnica classica molto accentuata,  che non impedisce di coniugarsi con un  linguaggio contemporaneo. Un problema abbastanza irrisolto riguarda il  concetto di classico, che è  patrimonio del repertorio lirico-sinfonico, mentre la danza contemporanea è  altrove, nei festival, nelle programmazioni dei teatri. In realtà  i due elementi sono strettamente legati, si guardano l’un l’altra

Infatti la coreografia contemporanea non si basa soltanto sui fondamenti della danza classica, ma spazia attraverso qualunque tipo di forma di ricerca e movimento.

Questo rapporto è  alla base di tutta la cultura contemporanea e verrà  esplorato attraverso il lavoro di artisti come Peeping Tom, Oona Doherty, la Sidney Dance Company o il Ballet du GrandThèatre di Ginevra, Akram Khan

Un’attenzione particolare è  rivolta alla scena italiana,  con una serie di spettacoli che intrecciano rapporti e esperienze, provando a superare barriere e distinzioni. Protagonisti italiani, ma di carattere internazionale della rassegna, saranno Silvia Gribaudi, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Teodora Castellucci e Francesca Pennini.

A questi artisti si affiancheranno anche quelli selezionati nell’ambito del progetto  Art-Waves, con il sostegno  della Compagnia di San Paolo di Torino. Protagonisti, questa volta, saranno la Compagniia Egri Bianco Danza, il Balletto Teatro di Torino, la cordata For creata da Francesco Sgro’ e Album Arte con Daniele Ninnarello

Per questo motivo il titolo “Dance me to The end of Love” è  assolutamente emblematico.

MARA MARTELLOTTA

La cultura dietro l’angolo, da maggio a dicembre oltre 120 attività diffuse in città

‘La cultura dietro l’angolo’, da un’idea di Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città di Torino, giunge alla sua seconda edizione con un programma di oltre 120 attività culturali diffuse nelle circoscrizioni della città che, da maggio a dicembre 2023, porterà la cultura a poca distanza da casa, ovunque si abiti, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione.

 

Il bilancio degli effetti della pandemia sulla partecipazione culturale è stato, come dimostrano i dati, molto pesante. Osservando i dati del Piemonte saltano agli occhi alcune evidenze: nel 2021 il 2% dei residenti ha assistito a concerti di musica classica e opera, il 3,1% ha fruito degli spettacoli teatrali e l’11% ha visitato musei e mostre[1]. Ma non solo: questi due anni hanno determinato anche un forte cambiamento nelle abitudini di vita quotidiane delle persone. Le disuguaglianze si sono aggravate, la frammentazione sociale si è ampliata e le relazioni umane si sono indebolite. Tra le strategie adottate dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per mitigare il dilagare di questi processi vi sono, da un lato, la riscoperta degli spazi pubblici di aggregazione della nostra città e, dall’altro, la costruzione di un sistema di alleanze con alcuni dei più importanti attori culturali torinesi.

Il programma di attività La cultura dietro l’angolo nasce, quindi, proprio per rispondere a questa sfida: favorire e facilitare la costruzione di relazioni interpersonali (di vicinato, amicali, di mutuo aiuto…) attraverso buone pratiche di cultura di prossimità.

I risultati positivi della sperimentazione del 2022 – che ha registrato 2300 presenze in occasione delle 80 attività culturali – hanno confermato che la traiettoria individuata è quella giusta. Alla luce di tali risultati e al riscontro positivo da parte del pubblico, Fondazione Compagnia di San Paolo ha deciso non solo di reiterare l’esperienza, ma di lavorare con la speranza di allargare sempre di più il bacino dei partecipanti, ampliare la compagine dei partner e rafforzare la collaborazione con e tra le realtà culturali e sociali del territorio.

Nella sua seconda edizione, La cultura dietro l’angolo rafforza la sinergia e la collaborazione con le istituzioni pubbliche. Fondazione Compagnia di San Paolo e Città di Torino, con questo programma, guardano insieme nella stessa direzione: favorire la parità di accesso ai diritti culturali, moltiplicando le occasioni e rendendo sempre più capillare sul territorio un’offerta culturale di qualità.

Ed è proprio sulla base di questa visione comune, che il programma de La cultura dietro l’angolo si arricchirà in estate della collaborazione con alcune progettualità del “Programma culturale estate 2022-2023” e in autunno con le iniziative di “Circoscrizioni, che spettacolo… dal vivo!”. Altra importante novità della seconda edizione, sempre in ottica di valorizzazione degli spazi pubblici, è il coinvolgimento delle Biblioteche Civiche Torinesi e del Centro Interculturale della Città di Torino. Punti di riferimento sul territorio, la Biblioteca civica Italo Calvino, la Biblioteca civica Don Lorenzo Milani e il Centro Interculturale vanno ad ampliare la rete dei presidi civici territoriali che collaborano attivamente al progetto e che saranno sede delle attività. Tra i nuovi partner territoriali anche il community hub Beeozanam.

Non solo più attività in più luoghi, ma anche più linguaggi artistici ed espressivi, aprendosi anche alla fotografia e all’arte moderna e contemporanea. L’edizione 2023 si arricchisce, infatti, anche in termini di proposta grazie al coinvolgimento di importanti realtà del comparto museale e teatrale, come TPE – Teatro Piemonte Europa, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo e GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

IL PROGRAMMA 2023

Le feste di inaugurazione: 11-12- 13 maggio 2023

Il primo appuntamento è quello delle Feste di inaugurazione, che si terranno da giovedì 11 a sabato 13 maggio, un’occasione per promuovere e far scoprire alla cittadinanza tutti gli eventi e le opportunità in programma. Le case del quartiere, le biblioteche civiche e i presidi del territorio si animeranno di concerti, spettacoli teatrali, performance artistiche, giochi, appuntamenti di divulgazione scientifica e molto altro ancora.

 

Da maggio 2023

La cultura dietro l’angolo riparte dalla partecipazione culturale come leva principale per favorire la costruzione di relazioni interpersonali. Grazie alla collaborazione inedita tra alcuni dei più importanti enti culturali della città e dieci presidi civici, La cultura dietro l’angolo propone un ricco calendario di appuntamenti gratuiti nelle circoscrizioni per ridurre le distanze attraverso arte, storia, musica, teatro, scienza e fotografia.

Si tratta di una proposta distribuita capillarmente su tutto il territorio cittadino per un tempo prolungato.

L’Unione Musicale propone attività laboratoriali coinvolgenti, in un clima informale e rilassato: Tutti in coro! offre la possibilità di provare l’esperienza del cantare insieme, mentre con Ascolta che musica si scopriranno segreti e curiosità della musica classica e degli strumenti musicali ascoltando dal vivo alcuni brani famosi.

Con il laboratorio di narrazione Racconti di quartiere del Teatro Stabile di Torino i cittadini potranno, invece, condividere memorie, personaggi e luoghi che hanno caratterizzato e che ancora oggi rappresentano un simbolo del loro territorio.

Grazie alla collaborazione tra la Fondazione TRG e l’Ospedale Koelliker si potrà scoprire cosa succede quando la comicità incontra la prevenzione: Bugiardini sarà un racconto comico per parlare di temi importanti, per sorridere alle abitudini sbagliate e cercare di capire quali sono quelle che possono aiutare a stare meglio, attraverso il linguaggio teatrale.

Quali emozioni possono trasmettere le fotografie? Come si realizza un ritratto? A queste domande cercheranno di rispondere i laboratori Incontri di emozioni e Ritrattiamoci, progettati da Gallerie d’Italia – Torino e realizzati da Civita Mostre e Musei. Tramite la tecnica del collage, immagini delle opere della collezione e scatti fotografici si potranno, infatti, realizzare opere personali cariche di emozioni e originali autoritratti.

La scoperta della molecola del DNA e del cuore saranno, invece, i temi delle attività dell’Associazione CentroScienza Onlus: con Innocente fino a test genetico contrario si imparerà a conoscere la struttura del DNA e il suo utilizzo anche nelle indagini della polizia scientifica; con Cuore, macchina fondamentale si andrà alla scoperta dell’anatomia di questo organo fondamentale e di tutto l’apparato circolatorio.

Le memorie individuali e collettive saranno al centro delle attività del Museo Egizio: Ricordati di te è un laboratorio pensato per avvicinare i partecipanti alle storie custodite dai musei, con uno sguardo personale ed emozionale. Sarà seguito da una visita guidata gratuita all’interno del Museo Egizio per i partecipanti.

TPE – Teatro Piemonte Europa propone Imparare a guardare senza occhi, un laboratorio teatrale aperto a tutti, finalizzato a scoprire e ad amplificare tutte quelle capacità di percezione sensoriale non legate direttamente all’organo della vista.

Infine, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con Theatrum Sabaudiae propone Posa la tua ombra, un laboratorio che permetterà di sperimentare la forza della gestualità a partire dalle opere d’arte e dal dialogo con la creazione di sagome-ombra.

La card

Ad arricchire ulteriormente le opportunità per i cittadini vi è la tessera gratuita La cultura dietro l’angolo, che offre numerose proposte e occasioni culturali. La tessera consente di entrare gratuitamente al Museo Egizio, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo fino alla fine dell’anno e di poter assistere con riduzioni a concerti, spettacoli e incontri previsti dalle stagioni autunnali di Unione Musicale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Fondazione TRG, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Associazione CentroScienza Onlus.

È possibile scoprire tutte le agevolazioni sul sito www.laculturadietrolangolo.it e richiederla presso i presidi territoriali che partecipano al programma.

 

I partner

L’impegno collettivo, le sinergie, l’ascolto reciproco e lo scambio di competenze tra tutti i partner coinvolti sono ciò che rendono possibile la realizzazione del programma.

La cultura dietro l’angolo è un progetto di Fondazione Compagnia di San Paolo, con la collaborazione della Città di Torino. L’iniziativa è sviluppata con la Fondazione Ufficio Pio, Arci Torino, la Rete Case del Quartiere, la Rete di Torino Solidale. È resa possibile grazie all’impegno di enti quali Associazione CentroScienza Onlus, Museo Egizio, Unione Musicale, Fondazione TRG, TPE – Teatro Piemonte Europa, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, coordinati dall’Associazione Abbonamento Musei.

Il programma è realizzato grazie all’importante collaborazione di dieci presidi civici territoriali: Casa nel Parco nella Circoscrizione 2; Fabbrica delle E/Binaria nella Circoscrizione 3; Più SpazioQuattro nella Circoscrizione 4; Casa Vallette e Beeozanam nella Circoscrizione 5; Bagni Pubblici di via Agliè, Biblioteca civica “Don Lorenzo Milani” e Centro Interculturale della Città di Torino nella Circoscrizione 6; Biblioteca civica “Italo Calvino” nella Circoscrizione 7; Casa del Quartiere di San Salvario nella Circoscrizione 8.

Il programma si avvale, inoltre, del prezioso contributo di altri presidi della Rete Torino Solidale, come Cascina Roccafranca, Gruppo Abele e della Consulta per le Persone in Difficoltà.

Info: www.laculturadietrolangolo.it

Sanità. Ruffino (Az-Iv): Schillaci scopre l’acqua calda, servono diagnosi e cure

“Il ministro Schillaci scopre l’acqua calda parlando del problema dei ricoveri inappropriati e della necessità di intervenire a favore del personale sanitario”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Azione e Italia Viva chiedono da mesi un grande piano per la Sanità, che è al collasso e che costituisce la principale emergenza del Paese. Mancano medici e infermieri, le liste d’attesa sono lunghissime e sempre più italiani sono costretti a indebitarsi per potersi curare. Noi abbiamo presentato proposte concrete, con le relative coperture, anche per il rafforzamento dell’integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, ma il governo non è parso interessato. E allora basta parole, è ora di agire: servono diagnosi e cure, cioè risorse e impegni concreti. Perché ogni giorno che passa senza che si faccia niente – conclude Ruffino – è un giorno in più di lista d’attesa, di diagnosi non fatte, di persone che non si possono curare”

Continua la mostra al Palagiustizia di Torino su Rosario Livatino

Oggi  ricorre il secondo anniversario della beatificazione del magistrato Rosario Livatino, ucciso nel 1990 dalla stidda agrigentina. Sulla sua figura è stata allestita una mostra in corso al Palagiustizia di Torino su iniziativa della Libera associazione Forense col sostegno di Intesa Sanpaolo. Lun-ven 9-17 sab 9-13 , fino al 13 maggio. E’ stata inaugurata il 3 maggio scorso
La fama di santità e di martirio di Livatino inizia subito dopo la morte. Nel giorno del funerale molti accostarono la figura del giovane magistrato a quella di Cristo morto in croce.
All’ omelia della messa di beatificazione,  il card. Semeraro disse: “Livatino rivendicò l’unità fondamentale della persona; una unità che vale e si fa valere in ogni sfera della vita, personale e sociale. Questa unità Livatino la visse in quanto cristiano, al punto da convincere che l’unica possibilità che avevano per uccidere il giudice era quella di uccidere il cristiano. Per questo la Chiesa oggi lo onora come Martire.”  Nella foto Giovanni Paolo II che incontrò i genitori di Livatino prima di lanciare il suo anatema contro la mafia.

Alla scoperta di Tiziano Bruno, volto emergente della moda e non solo

Brillante, fantasioso, disinvolto ed ipercinetico. Si presenta così Tiziano Bruno, giovane e rampante content creator ed influencer torinese. Classe 1994, Tiziano sente, fin da piccolo, il richiamo della moda, dello stile e della pubblicità. Il suo percorso professionale inizia prestissimo, non ancora ventenne, in occasione di un periodo di studio in Gran Bretagna.

Al suo rientro in Italia, partecipa al prestigioso concorso dell’agenzia Elite Model Look, risultando tra i 10 finalisti. Si aprono, quindi, le porte della moda. La partecipazione a Pitti Uomo lo mette in contatto con quel mondo che ha sempre sognato. Inizia così a collaborare con prestigiosi brand del settore, ma non solo.

Nativo digitale, utilizza i social, Instagram in primis, con grande abilità. Non un semplice influencer, ma un vero e proprio creatore di contenuti, sviluppati ad hoc sulle caratteristiche dei clienti. In breve tempo i grandi eventi, le Fashion Week, ma anche i Festival del Cinema di Cannes e Venezia, diventano i set su cui ambienta i suoi reel con cui offre visibilità internazionale ai brand che lo scelgono.

Abbiamo cercato di conoscere meglio Tiziano, con una intervista nella quale si è raccontato come un libro aperto.

Tiziano, come nasce questa tua passione per la moda?

Fin da piccolo, influenzato dai miei, ho iniziato a seguire questo mondo. In età adolescenziale, grazie anche alle mie caratteristiche fisiche, ho partecipato a vari concorsi tra i quali, il prestigioso Elite. Ho poi fatto shooting e lavorato per agenzie del settore. L’arrivo dei social mi ha, infine, indirizzato a raccontare la moda con occhio clinico. Mi ispiro seguendo le tendenze, ma ho una mia precisa identità e linea: TB style, che è poi anche la sintesi di quello che penso debba guidarci nel vestire, cercare di essere sempre se stessi.

Quali sono i brand dell’alta moda per i quali ti piacerebbe lavorare?

A livello maschile, sicuramente su tutti, Giorgio Armani. Poi Balmain e Yves Saint Laurent. Ho avuto la fortuna di conoscere e sfilare per Carlo Pignatelli, stilista che sento molto vicino al mio gusto e rappresenta bene la mia parte elegante e raffinata. Mi piacerebbe collaborare con qualche prestigioso brand sportivo, come Adidas e Nike, dal momento che sono stato Ambasciatore degli Stati Generali del Benessere e dello Sport, oltre essere comunque un grande sportivo. Pure il golf è uno sport che mi affascina molto, quindi perché no, anche con un brand come Callaway.

Brand Ambassador, Testimonial e content creator, in cosa consiste il tuo lavoro?

In parole povere creo contenuti digitali ad hoc, cuciti su misura per il cliente e li veicolo sui vari social. Un lavoro sartoriale nel quale, con il mio team creativo, realizzo contenuti per diffondere i messaggi che il cliente vuol far passare attraverso i prodotti. Io recensisco, provo in prima persona i prodotti. I contenuti sono video, foto o scritti. L’obiettivo è raggiungere tanti utenti ed accrescere l’esposizione del brand. È un lavoro concettuale molto stimolante.

Oltre la moda, per quali altri settori lavori?

Il mio lavoro mi permette di spaziare in vari ambiti. Per la moda sono stato rappresentante per l’Italia ad una Fashion Week di Parigi. Però, come detto, non mi occupo solo di fashion. E questo è ciò che mi appassiona. Ho lavorato, ad esempio, per il Salone delle due ruote e nel settore automotive per varie case costruttrici. Ho collaborato, inoltre, per il settore tecnologico, sponsorizzando vari prodotti high tech. Mi capita di occuparmi di sport, cinema e life style in genere. Il cinema mi ha permesso di presenziare al prestigiosissimo Festival di Cannes e al nostro Festival di Venezia. Tra le tante kermesse che mi hanno visto protagonista segnalo, su tutte, il Festival di Sanremo. Infine, ho poi dato visibilità anche a strutture del settore turistico.

Cosa ti chiede un’azienda abitualmente?

La richiesta è di collaborazioni a volte brevi, a volte a medio-lungo termine. Ogni progetto deve avere degli obiettivi chiari, come detto, attraverso dei contenuti poi veicolati sui social, in questo modo aiuto le aziende ad accrescere le vendite e l’engagement nei confronti del brand.

Vieni da Torino, città dove nasce la moda, ma ti trovi a meraviglia anche a Milano, mi dici una qualità che apprezzi di ciascuna di queste città?

Da torinese non posso non apprezzare la concretezza della mia città natale, che amo tanto per la sua arte e per essere tranquilla e spensierata, a misura d’uomo. Inoltre, Torino ha giocato un ruolo fondamentale nella moda, prima ancora di Milano, New York, Londra e Parigi, che oggi ospitano le settimane della moda. Di Milano invece amo l’intensità, è un fiume in piena, città ricca di opportunità, la sua vitalità è fondamentale per il mio business. Diciamo che una compensa l’altra e, concludo, sono un connubio ottimo.

Parlaci di te, chi è Tiziano Bruno?

Sono un ragazzo attivo, con senso dell’umorismo. Penso che la risata e l’ironia possa rappresentare la soluzione per affrontare i vari momenti della vita. Volonteroso, sono realista ma rimango fortemente ottimista e dinamico. Mi piaccio, sono preciso, cocciuto e voglio arrivare a realizzare i miei sogni.

So che, in particolare, c’è un accessorio che per te è un must, ce ne vuoi parlare?

Gli occhiali, il mio accessorio preferito di cui non posso fare a meno. Ho la fortuna di essere testimonial di occhiali da diversi anni. Mi piace poter cambiare. Per ragioni di fotosensibilità li uso sin da piccolo, inizialmente per protezione, poi crescendo mi sono appassionato agli stili e alle tendenze. Reputo gli occhiali non solo un accessorio ma la continuazione di sé, da saper indossare perché non devono sostituire lo sguardo. Quindi da utilizzare al meglio.

Hai eletto a tuo buen ritiro una località di mare, in Liguria, particolarmente cara ai torinesi…

Sì, Alassio. Un luogo fatato, vicino alla Costa Azzurra e alla mia città natale, Torino. Inoltre non distante dalla città di lavoro, Milano. Per me è un porto sicuro tra un viaggio e l’altro, un posto che mi permette di rigenerarmi, riflettere, contemplare ed avere un approccio creativo lineare e sereno.

Oltre agli occhiali, quali sono i tuoi altri interessi?

I motori e le donne. Poi la passione per il calcio, da cittadino del mondo tifo Juventus. Mi sarebbe piaciuto essere sportivo professionista. Amo molto leggere ed informarmi. La musica ha poi un posto speciale nel mio cuore. Mio nonno è un imprenditore nel settore degli strumenti musicali. Inoltre, i viaggi. Il viaggio è esperienza. Infine, come detto il cinema.

Se non facessi questo mestiere, cosa ti piacerebbe fare? e perché?

Il mio spirito creativo mi avrebbe spinto verso la recitazione, avrei fatto l’attore. Oppure, siccome la musica è la mia passione principale, il cantante. Sicuramente un lavoro artistico. Non mi ci vedo a fare lavoro d’ufficio. Ho bisogno di esprimere la mia fantasia e l’inventiva.

Cosa ti dà più soddisfazione quando sigli una collaborazione?

Dal 2022 ho una collaborazione con il prestigioso e storico brand Borsalino, azienda piemontese che seguivo fin da piccolo. Questo mi inorgoglisce, come è stata una grande soddisfazione ricevere in omaggio un cappello Borsalino a mio nome, una attenzione che ho apprezzato e che trovo molto appagante. Qualcosa che va oltre il ritorno economico che il lavoro produce.

ALESSANDRO SARTORE