ilTorinese

Festa di compleanno nell’antico Egitto. A casa di Tuya

Il libro per ragazzi che mette insieme storia e curiosita’ di un passato glorioso.

E´ di Donatella Andriolo e Donatella Spagnotto il libro Festa di compleanno nell’antico Egitto. A casa di Tuya, ambientato nell’antico Egitto, che narra le vicende della moglie di un ricco funzionario del Re del Nuovo Regno impegnata nell’organizzazione della propria festa di compleanno tra inviti, menu e vestiti da indossare. Il racconto porta il piccolo lettore a conoscere personaggi interessanti che introducono aneddoti coinvolgenti sulla vita quotidiana nell’antico Egitto. Per i giovani fruitori di questo testo e´ facile vestire i panni di dei vari personaggi in scena: scriba, cuoco, sarto, gioielliere e maestro di musica, imparando la realtà delle singole attività; la sua struttura, inoltre, è molto originale, all’interno di ogni capitolo si trovano, infatti, dei quiz divertenti, mentre al fondo e´ presente la sezione “approfondimenti” che scava a fondo su curiosità storiche molto interessanti.

Le autrici spiegano ai ragazzi, con semplicità, gli usi e i costumi dell’Antico, Medio e Nuovo Regno, le abitazioni, l’alimentazione, l’abbigliamento e i gioielli in uso, mettono insieme la didattica con il divertimento, una formula intelligente ed utile per insegnare e diffondere la storia in maniera leggera ed avvincente; il volume e´stato pensato, inoltre, con l’intenzione di stabilire un dialogo tra insegnanti e ragazzi e tra questi ultimi e genitori. Festa di compleanno nell’antico Egitto. A casa di Tuya e´un racconto che ha una parte più “tecnica”, per chi volesse approfondire gli argomenti trattati, e una piu´ ludica che comunque, con una modalita’ diversa, aiuta ad imparare ed appassionarsi.

Tuya è la “signora della casa” vissuta nel Nuovo Regno, l’ultimo grande periodo della storia egizia, (l’epoca in cui hanno regnato Tutankhamon o Ramesse II) che abitava in una città che gli egittologi hanno portato alla luce: Deir el-Medina. È una donna indipendente, molto attenta alla bellezza e all’eleganza, che vuole essere splendida per la festa del suo compleanno, non molto diversa, dunque, da qualsiasi donna moderna.

Oltre ai contenuti di testo, a rendere ancora piu´ leggibile e piacevole questo libro ci sono le illustrazioni della talentuosa Alessandra Marcati che e´ entrata sin da subito nello spirito dell’arte egizia, un mondo antico e complesso, un periodo storico ricco e leggendario.

MARIA LA BARBERA

Aperta la “Promenade” di accesso al Grattacielo della Regione

Una passeggiata urbana per la cittadinanza 

E’ aperto  il passaggio pedonale tra via Nizza e la stazione ferroviaria del Lingotto che servirà da accesso diretto al Grattacielo Piemonte e da collegamento tra due zone della città finora separate dalla ferrovia. In meno di 10 minuti, i 500 metri asfaltati sono percorribili a piedi costeggiando il giardino alle spalle del grattacielo che sarà aperto al pubblico. A dare il via alla fruizione della nuova opera sono stati il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio  e il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo , insieme all’Assessore regionale al Bilancio e al Patrimonio, Andrea Tronzano il Presidente della Circoscrizione 8 e i rappresentanti del Gruppo Fs italiane.

La prima parte del passaggio pedonale è la cosiddetta “Promenade” fotovoltaica, composta da una passeggiata coperta lunga 248 metri e larga dieci, su cui è posata una copertura fotovoltaica in grado di produrre 490Mwh/annui. Lungo il tragitto sono state posizionate delle panchine nell’ottica di una fruizione dello spazio aperta alla cittadinanza. Il costo dell’intervento è stato di 2,5 milioni di euro, in parte realizzato con fondi Fesr. 

Nei prossimi mesi sarà realizzato anche il tratto fino alla stazione della metropolitana per una produzione di energia pari a 134 Mwh/annui. 

Oggi facciamo un altro passo avanti importante, innanzitutto perché questo grattacielo che avevamo ereditato fermo lo abbiamo finito e attualmente ci lavorano già mille delle 2 mila persone in tutto che dovranno occuparlo, ha sottolineato il Presidente della Regione Piemonte insieme all’Assessore al Bilancio e al Patrimonio. Entro l’estate quindi, come da impegno preso, tutti i dipendenti saranno trasferiti nella nuova sede con grande risparmio di soldi pubblici, dai 15 ai 18 milioni all’anno, perché non dovremo più pagare gli affitti e i costi di 20 sedi diverse, ha spiegato ancora il Presidente, evidenziando che la nuova passerella sarà un servizio per tutta la cittadinanza, perché il grattacielo sorge tra la fermata della metropolitana e la stazione del Lingotto, che grazie a questa nuova camminata sarà raggiungibile in pochi minuti a piedi e ancor meno in bicicletta, un incentivo a usare i mezzi pubblici, inquinando meno e creando meno traffico. Il Presidente ha sottolineato l’importanza della riqualificazione in atto in questa parte della città, dove proprio accanto al Grattacielo tra qualche anno sorgerà anche il nuovo Parco della Salute di cui abbiamo messo in sicurezza il cantiere, grazie alla nomina del commissario straordinario che abbiamo richiesto al governo e che darà a Torino e al Piemonte un nuovo efficiente e all’avanguardia polo sanitario.

Per il Sindaco di Torino si tratta di un collegamento che permetterà alle cittadine e ai cittadini e non solo ai lavoratori della Regione di poter fruire dei treni e della metropolitana interconnettendo due poli della mobilità pubblica che daranno continuità al più ampio disegno del trasporto pubblico della Città, che prevede di interconnettere la ferrovia con altre reti, la linea 1 della metropolitana, in questo caso, e poi, quando sarà partita, con la metro 2 all’altezza di Rebaudengo.

UN PASSAGGIO APERTO A TUTTI

Il passaggio pedonale servirà per l’accesso al Grattacielo Piemonte dei dipendenti in arrivo con la ferrovia, ma sarà aperta anche alla cittadinanza, ricucendo due zone della città finora separate. La strada sarà sempre aperta, mentre l’accesso alla stazione sarà vincolato agli orari di apertura della stessa: dalle 5 del mattino a mezzanotte. Nel caso in cui i treni serali dovessero arrivare in stazione in ritardo sarà consentito il passaggio nel sottopasso e l’uscita verso via Nizza anche oltre quest’orario.

La passerella coperta si inserisce nel piano di risparmio e autoproduzione energetica del Grattacielo. Oltre alla fornitura di energia elettrica con pannelli solari, anche il riscaldamento e il raffrescamento della torre sono garantiti da un sistema geotermico che pesca l’acqua di falda mediante due pozzi e da 150 sonde a circuito chiuso profonde 150 metri. Non è prevista alcuna fornitura di gas e di altri vettori termici, quali il teleriscaldamento, in quanto tutta la climatizzazione avviene mediante lo sfruttamento della geotermia, integrata con l’energia elettrica necessaria per il funzionamento delle pompe di calore.

Andrea Cane (Lega): “Sul crocifisso parole sconcertanti”

 “giù le mani da un simbolo portatore di pace, coraggio e solidarietà”

“Trovo sconcertante la proposta dall’avvocato Bruno Segre di togliere il crocifisso dalla Sala Rossa del Comune di Torino in nome della laicità, per dare spazio a una ‘cancel culture’ che boicotta le tradizioni e rinnega la storia della nostra gente. Parliamo di un patrimonio non solo italiano ed europeo, ma dell’intero mondo che abitiamo, un simbolo portatore di pace, coraggio, solidarietà. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese”.

Secca la risposta alla proposta di togliere il simbolo religioso nelle sale di Palazzo civico, da parte di Andrea Cane, della Lega Salvini Piemonte, che supportato dalla Maggioranza intera composta da Lega, FI e Fdi assieme anche al Gruppo dei Moderati aveva riportato il crocefisso a Palazzo Lascaris tramite l’Ordine del Giorno ‘Difesa, rispetto e salvaguardia dell’importanza del Crocifisso’.

“La rimozione non tiene conto della nostra cultura – prosegue Andrea Cane che nella sua battaglia per il crocefisso nell’emiciclo regionale aveva ricevuto anche il sostegno dei rappresentanti del Popolo della Famiglia – che vede il crocifisso come simbolo di tolleranza, pace e rispetto. Ricordo a chi vuole usare questi argomenti per avere un po’ di visibilità, che di recente a Münster in Germania l’antico crocifisso ligneo è stato tolto per una riunione dei ministri degli esteri del G7 per parlare della pace in Ucraina. Gli stessi musulmani tedeschi hanno criticato la decisione, riconoscendo nel simbolo l’effige del superamento della violenza e della morte. Quindi ribadisco ancora una volta, a nome mio ma anche della Lega tanto che il Ministro Matteo Salvini si è esposto oggi contro la linea di Segre e della sinistra, che il Crocifisso non si tocca, anzi occorre affiggerlo dove non sia ancora presente: lo stesso non rappresenta solo una fede, ma un insieme di storia, di valori, di tradizione che sono propri della nostra cultura intesa anche a livello europeo ed occidentale in generale, che mi batterò sempre per difendere. Lo facevo circa 20 anni quando ero un rappresentante dei giovani della Lega, continuerò a farlo anche in futuro: già nel lontano 1988 Natalia Ginzburg affermava che ‘Quella croce rappresenta tutti’, oggi invece l’ipocrisia e i fondamentalismi della sinistra contemporanea si combattono solo con il buonsenso e sono certo che i cittadini del Piemonte saranno ancora una volta dalla nostra parte anche il prossimo anno, quando alle regionali del 2024 dovranno scegliere tra chi difende i nostri valori storici e chi invece li vorrebbe buttare in un cassonetto dell’immondizia”.

“Of Loom / Oltre il telaio” Sergio Agosti al Museo del Tessile

Una suggestiva retrospettiva – omaggio all’avventura artistica collegata alla “Fiber Art” di Sergio Agosti

Da venerdì 12 maggio a martedì 30 maggio

Chieri (Torino)

A novant’anni dalla nascita, a Carpaneto Piacentino (1933) e a venti dalla morte a Chieri (Torino, 2003),  Sergio Agosti, fra i nomi più prestigiosi e indimenticati dell’arte concettuale novecentesca nonché indiscusso pioniere dell’arte tessile, sarà ricordato a Chieri, dove visse per anni fino alla scomparsa, con una suggestiva personale ospitata, da venerdì 12fino a martedì 30 maggio, presso il “Museo del Tessile” ( “Sala della Porta del Tessile”, in via Santa Chiara 10), curata da Silvana Notache, insieme a Melanie Zefferino, cura anche il catalogo della rassegna dal titolo “Sergio Agosti. Off Loom / Oltre il telaio”. Pittore, scultore, incisore, Agosti è stato un artista poliedrico e raffinato che, nella sua ricerca di matrice concettuale ha sgusciato (senza mai troppo abbandonare l’originaria esperienza figurale) da “un espressionismo naturalista – per dirla con Aldo Passoni – ad un astrattizzazione dell’oggetto condotta con l’ausilio di varie tecniche”: dall’ olio e dall’ encausto, alla stratificazione dei cartoni vegetali e al collage anche con l’utilizzo di carte di riso giapponesi,  all’acquaforte, alla litografia e alla calcografia per la realizzazione di “libri d’artista”, fino ad arrivare ai “Mandala” (disegni concentrici mistico-religiosi dalle antiche origini indiane) creati con pigmenti in polvere e minerali su supporti cartacei.

 

Artista di “segni a volte pericolanti e sghembi – scriveva nel ’75 Enrico Paulucci, in occasione di una sua personale a Rapallo –come alla ricerca della luce, talvolta tratteggiati e incrociati nella ricerca di piani e di spazi; talvolta spinti verso cieli più astratti: ma sempre essenziali, al di là di una  mera ricerca descrittiva, impregnati di una loro delicata vita, di una loro viva ragione…”. A partire dagli anni ’70, l’artista di origini piacentine sviluppa un inedito ciclo di opere in cui impiega l’elemento tessile, sperimentando materiali diversi assemblati fra loro (pietre cucite con morbidi fili di lana, ad esempio, in “Ambiguità del segno”), anticipando in Italia le più innovative esperienze internazionali legate alla “Fiber Art”. Esperienze di cui sono chiara espressione i 12 lavori presentati in mostra a Chieri, facenti parte della “Collezione civica Trame d’Autore”, a cui si aggiungono alcuni prestiti della famiglia. Formatosi all’Istituto d’Arte “Felice Gazzola” di Piacenza, Agosti debutta giovanissimo, appena ventiduenne, frequentando il mondo artistico emiliano e lombardo e inaugurando con la sua prima mostra personale un’attività espositiva ininterrotta negli anni, in Italia e all’estero. Nel 1961 si trasferisce a Torino e successivamente a Chieri, dove vivrà fino alla morte, avvenuta nel 2003, e dove nel 1972 riceverà il prestigioso Premio “Navetta d’Oro”.

Come grafico pubblicitario, lavorò anche (dal 1966 al 1989) presso l’“Ufficio Pubblicità” della “Ferrero” a Pino Torinese. Folgorante, per lui instancabile sperimentatore di sempre nuove cifre stilistiche e narrative, l’inciampo (anni ’70) nell’elemento tessile. Inizia da qui una copiosa produzione di lavori “che si distinguono per connotazioni di avanguardia – precisa Silvana Notasul versante del movimento internazionale della ‘Fiber Art’, che proprio in quegli anni trova una sua precisa identità, e che a Chieri, troverà a partire dal 1998 un riferimento importante grazie alle ‘Biennali Chieresi’ che hanno visto l’approdo di artisti da tutto il mondo”. Alla chierese “Porta del Tessile”, già Cappella quattrocentesca del Convento di “Santa Chiara”, a sua firma si possono così ammirare eleganti “Arazzi” non convenzionali, gli “Assemblage”, i “Teatrini”, le “Pietre cucite”, i lavori realizzati con la tela “Bandera Chierese” (tipico tessuto locale in uso dal Settecento), sculture e installazioni che “rappresentano un veicolo importante – conclude la curatrice – per parlare al grande pubblico, come agli esperti, delle molteplici possibilità espressive dell’antica tradizione tessile chierese, che Sergio Agosti ha mirabilmente declinato in arte di matrice concettuale”.

Gianni Milani

“Off Loom / Oltre il telaio”

“Museo del Tessile”, via Santa Chiara 10, Chieri (Torino); tel. 329/4780542 o www.fmtessilchieri.org

Fino al 30 maggio

Orari: mart. 10/12 e sab. 14/18

Nelle foto:

–       Sergio Agosti: “Teatrino”, 1999

–       Sergio Agosti: “Ambiguità del segno”

–       Silvana Nota

Economia circolare in Piemonte, 29 milioni di euro dal PNRR per la raccolta differenziata dei rifiuti

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Grande risultato per il potenziamento della filiera

Stilata la graduatoria definitiva dei progetti ammessi al finanziamento a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per il bando sull’Economia circolare, per quanto riguarda la linea A, ovvero quella che prevede interventi per il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata.

Sostanzialmente si tratta di progetti relativi ad interventi articolati su tre filoni: realizzazione o potenziamento dei Centri di Raccolta e del Riuso, i primi, per concentrare e ottimizzare la raccolta differenziata di rifiuti non facilmente raccoglibili nei cassonetti, con la possibilità di poter conferire alcune tipologie di materiali per le quali non è attivo uno specifico circuito di raccolta, limitando così il numero degli abbandoni sul territorio, e i secondi, ovvero i centri del Riuso, dove sarà possibile conferire beni che hanno ancora una possibilità di riutilizzo sottraendoli così al ciclo dei rifiuti, contribuendo in tal modo alla loro riduzione con notevoli vantaggi per l’ambiente e l’economia; il posizionamento di contenitori “intelligenti”, ovvero cassonetti dotati di un dispositivo elettronico in grado di riconoscere, tramite una chiave o una tessera, un utente; il terzo filone riguarda linstallazione di sistemi software da posizionare sugli automezzi di raccolta, sempre finalizzati al riconoscimento dell’utente che conferisce i propri rifiuti urbani, nonché alla registrazione degli svuotamenti per l’applicazione della tariffa puntuale, grazie alla quale gli utenti meritevoli beneficeranno della riduzione della Tari.

Si tratta complessivamente di 46 progetti, presentati da 16 Consorzi per un totale di circa 29 milioni di euro. Ci sono poi altri progetti, presentati da altri Consorzi, entrati in graduatoria ma al momento non ancora finanziati.

Esprime soddisfazione l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati per il risultato raggiunto, frutto di un coordinamento tecnico da parte del settore ambiente di Regione Piemonte. Questa è una parte delle risorse destinate all’economia circolare alle quali si aggiungeranno i fondi del Programma regionale Fesr 21-27(Fondi europei per lo sviluppo regionale) per 40 milioni di euro che dovranno essere impegnati e banditi insieme ad altre risorse regionali per raggiungere il massimo degli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di riciclo. Insieme al nuovo Piano Regionale di gestione dei rifiuti appena approvato, il settore della gestione di tutti i rifiuti piemontesi avrà un grande sviluppo che porterà, da una parte,  ad ottenere grandi benefici ambientali, con il riciclo di quasi la totalità dei materiali raccolti, e dall’altra benefici occupazionali con la creazione di nuovi posti di lavoro.

Cremose lasagne agli spinaci

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Un primo piatto alternativo alla ricetta tradizionale, ma altrettanto gustoso e sostanzioso.

Ideale per servire un piatto completo ricco di verdura.

Ingredienti

Sfoglia fresca all’uovo con spinaci
250gr. di ricotta morbida
500gr. di spinaci freschi
150gr. di formaggio Taleggio
500ml. di besciamella morbida
50gr. di grana grattugiato
Sale, pepe, noce moscata.

Lavare e cuocere gli spinaci, lasciarli raffreddare, strizzarli e tritarli grossolanamente con il coltello. In una terrina mescolare la ricotta con un pizzico di sale, pepe e noce moscata, aggiungere poi gli spinaci ed il Taleggio tagliato a cubetti. Preparare la besciamella. Ungere con poco burro una pirofila da forno, stendere un velo di besciamella e uno strato di sfoglia per lasagne. Distribuire sopra un poco di crema di spinaci e parmigiano. Proseguire gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti.
Cuocere in forno a 180 gradi per 25 minuti poi, pochi minuti sotto il grill fino a doratura. Lasciar riposare pochi minuti prima di servire.

Papperita Patty

 

Trionfa la Sinfonia Tragica di Mahler all’Auditorium RAI di Torino

Giovedì 11 maggio prossimo verrà eseguita all’Auditorium RAI di Torino la Sinfonia Tragica di Mahler, in diretta anche su Radio 3 e in live streaming su raicultura.

Enigmatica, apocalittica, coronata da terribili colpi di martello che calano come una mannaia fatale, senza sembrare di poter dar spazio alla minima speranza, la Sinfonia n. 6 in la minore di Gustav Mahler, detta “Tragica”, verrà proposta dall’Orchestra nazionale della RAI e dal suo direttore Robert Trevino l’11 maggio prossimo alle 20.30 con replica il 12 maggio alle 20.

Terminata durante l’estate del 1904 durante il consueto e sereno ritiro di Mahler in Carinzia, tra lunghe passeggiate e nuotate nelle acque del lago, la Sesta Sinfonia fu eseguita due anni dopo a Essen, con lo stesso compositore sul podio.

“La mia Sesta – spiegò Mahler – proporrà enigmi, la soluzione dei quali potrà essere tentata soltanto da una generazione che abbia fatto proprie e assimilato le altre Cinque Sinfonie”.

L’enigmaticità della Sinfonia non è stata studiata a caso, ma a fondo, identificata come un grande affresco musicale e corale della lotta dell’uomo contro il suo destino, ora addirittura come una visione profetica del tragico futuro che attendeva il compositore, con la morte della figlia e la malattia cardiaca che lo avrebbe condotto alla morte. La Sinfonia si dispiega in quattro movimenti, secondo uno schema piuttosto tradizionale, che conduce a una compattezza maggiore rispetto ai cinque movimenti che lo precedono e che esprime l’ineluttabilità di un dramma oscuro e tragico.

La Sinfonia n. 6 in la minore di Gustav Mahler è conosciuta con il titolo di Tragica anche se in realtà tale titolo non lo si deve al suo compositore. Scritta negli anni 1903 e 1904, fu finita di strumentare il primo giugno del 1905 e eseguita a Essen il 27 maggio 1906, sotto la direzione dello stesso autore, pubblicata nel 1906 in tre versioni e ritoccata nel 1907, tenuta in osservazione fino al 1910.

Ma non per questo si deve pensare a una creazione particolarmente travagliata. Quelli erano tempi consoni al modus operandi mahleriano.

Lo stesso Mahler fu incerto se far precedere o posporre l’Andante allo Scherzo e poi optò per quest’ultima soluzione, ritornando alla scelta originale. Negli altri casi, piuttosto che di revisioni, si trattò di rimaneggiamenti marginali e di strumentazione, volti a ottenere una maggiore trasparenza nella scrittura. Significativo il dettaglio del terzo colpo di martello aggiunto nella coda del finale, prima introdotto e poi eliminato, ma mai definitivamente cancellato dalla memoria.

Non sfuggiva a Mahler che il carattere negativo della Sinfonia da lui stessa definita Tragica avrebbe potuto impressionare negativamente per la mancanza di una catarsi dopo le tante possibilità intraprese. Al suo biografo Richard Specht Mahler scrisse che “la sua Sesta proporrà enigmi risolubili soltanto da quelle generazioni che hanno conosciuto le precedenti Sinfonie”

.Nel caso della Sesta molti di questi enigmi, o presunti tali , sono illustrati dalla sensibilità tutta femminile della moglie Alma. Alle sue parole di idillio si accompagnava l’autocelebrazione, con un’inattesa premonizione molto ‘casa Mahler’. Il compositore aveva tentato di fissare il carattere di Alma in un tema che non sapeva sarebbe riuscito.

Il primo tempo della Sinfonia esprime un tema pieno di slancio. Nel terzo tempo, che in realtà è il secondo, lo Scherzo, Mahler descrive i giochi senza ritmo delle bambine che corrono traballando nella rena. Le voci infantili risultano sempre più tragiche e non resta, alla fine, che una vocina lamentosa che va spegnendosi.

Nell’ultimo tempo il compositore descrive se stesso e la sua fine, quella del suo eroe.

“L’eroe che viene colpito tre volte dal destino, il terzo colpo lo abbatte, come un albero”.

Queste sono parole di Mahler, assicura la consorte, che precisa che nessuna opera gli è sfogata dal cuore come questa.

La Sesta Sinfonia è un’opera di carattere personale e profetico, in cui anticipa in musica la sua vita. Anche egli fu colpito dal destino e per tre volte lo abbatté.

Nel giugno 1904 Alma aveva fatto alla luce una seconda bambina, Anna Justine, che aveva pochi mesi quando la Sinfonia stava nascendo.

Nel 1907 un triplice destino si abbatté su Mahler. La figlia Maria fu vittima di una malattia infettiva e la sua fu una scomparsa improvvisa, e a Mahler fu diagnosticata la prima grave disfunzione cardiaca che lo avrebbe portato alle dimissioni da direttore dell’Opera di Vienna e alla tomba.

A interpretarla è chiamato Robert Trevinozz, trentotto anni, di origini messicane ma cresciuto in Texas a Fort Worth. È direttore musicale dell’Orchestra Nazionale Basca e consulente artistico dell’Orchestra Sinfonica di Malmö. Si è imposto all’attenzione internazionale trionfando al teatro Bolshoj di Mosca nel 2013, in sostituzione Wassily Sinaisky sul podio del don Carlo di Verdi. È stato invitato dalle orchestre più prestigiose in America e all’estero. Cresciuto sotto l’egida di Michael Tilson, Thomas e Seiji Ozawa, ha sviluppato una particolare sensibilità per il repertorio mitteleuropeo. E anche stato direttore ospite dell’Orchestra Nazionale della Rai nell’ottobre 2021 protagonista di una tournée di successo in Germania, che ha toccato città come Francoforte, Colonia e Amburgo.

I biglietti sono in vendita online sul sito dell’OSN della RAI e presso la biglietteria dell’Auditorium della RAI di Torino.

Informazioni 0118104653.

Mara Martellotta

Plusvalenze Juve, nuova udienza il 22 maggio

Tre giorni fa sono state rese note le motivazioni della sentenza. E ora per il processo plusvalenze riguardante la Juventus la Corte federale d’Appello ha programmato il  22 maggio la nuova udienza. Potrebbe anche ipotizzarsi uno sconto di pena e una riduzione dei 15 punti di penalizzazione.

Immensa Inter!

Milan-Inter 0-2

Dzeko Mkhitaryan
Andata Semifinale Champions League

Una grande Inter domina il derby d’andata di Champions con un primo tempo perfetto condito da giocate spettacolari.Un Uno-due micidiale della squadra di Inzaghi, che vanno sul 2-0 nel giro di 11′: prima Dzeko su corner, poi un inserimento perfetto di Mkhitaryan. Poco dopo è sempre l’Inter vicinissima al terzo gol con una gran botta di Calhanoglu sul palo. Nella ripresa Maignan,con un intervento prodigio nega il tris a Dzeko, Milan vicino al gol solo con Tonali, che colpisce il palo. Ritorno il 16 maggio.Mezza finale è nerazzurra.

Enzo Grassano

Forte grandinata nel Torinese

Una forte grandinata ha imbiancato le strade e danneggiato diverse auto questa sera a Collegno, Rivoli e Grugliasco. La foto è stata scattata a Collegno.