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113.000 studenti vogliono imparare ad agire secondo le regole della natura e degli ecosistemi.
Sono oltre tredicimila gli studenti delle scuole primarie del Piemonte che, insieme ai loro insegnanti, e supportati dalle famiglie, stanno scoprendo la biomimesi grazie a “Mi curo di te”, programma gratuito di educazione ambientale e alla sostenibilità promosso da WWF italia e Regina del Gruppo Sofidel per imparare ad agire secondo natura. A livello nazionale, a oggi i partecipanti sono 113.000. La grande partecipazione registrata a soli cinque mesi dall’apertura delle iscrizioni, conferma il successo del progetto didattico che, da dieci anni, fa conoscere alle giovanigenerazioni importanti temi legati alla sostenibilità, con un occhio particolare agli obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU e alle azioni quotidiane che tutti possono compiere per contribuire alla salvaguardia del pianeta.
“’mi curo di te’ e ‘agire secondo natura’ propone un approfondimento sull’obiettivo 12 dell’agenda ONU 2030: consumo e produzioni responsabili. Raccontato in classe attraverso numerosi esempi tratti dalla biomimesi, disciplina che studia il comportamento e le caratteristiche di piante, animali, ecosistemi e da questi prende esempio per migliorare e rendere più sostenibili le tecnologie umane. Attraverso i cinque moduli del percorso didattico con schede di approfondimento, attività pratiche di laboratorio e web game, bambini e ragazzi stanno cominciando a imparare a chiedersi cosa poter imparare dalla natura e cosa possiamo prendere da essa. Alcuni esempi di come si possa fare la differenza con semplici azioni nella vita di tutti i giorni, sono presentati anche nel cartoon che accompagna la nuova edizione del progetto scuola. Si può fare come il lombrico, che trasforma in concime le foglie cadute di cui si ciba e dare nuova vita agli oggetti che non utilizziamo più, oppure possiamo imparare dal gatto come ridurre gli sprechi. In inverno si ripara dal freddo con un pelo più folto, e noi, come lui, possiamo indossare un abbigliamento più pesante e ridurre la temperatura del riscaldamento.
Per partecipare c’è tempo fino al 30 aprile prossimo, gli insegnanti possono iscrivere la propria classe sul sito dedicato: www.micurodite.it e scaricare il kit didattico. Al termine del percorso, per provare a vincere uno dei premi in palio, gli studenti saranno chiamati a realizzare un elaborato (una foto, un disegno, una frase esplicativa del programma svolto a scuola). Entro il 17 maggio 2024, fra tutte le scuole che avranno presentato almeno un elaborato, ne verranno estratte cinque che vinceranno un buono spesa da 800 euro per l’acquisto del materiale didattico. Verranno inoltre estratte altre dieci scuole, che si aggiudicheranno premi tra i kit di prodotti Sofidel Regina. In palio anche altri tre PC portatili, che saranno assegnati ai docenti partecipanti, sempre a estrazione. Anche le famiglie e gli amici potranno iscriversi e partecipare al programma e rispondere al sondaggio a disposizione sul portale.
Mara Martellotta
Irresponsabile la divisione politica del Centro alle europee
“Il Centro e le forze centriste e moderate dovevano presentarsi uniti alle prossime elezioni
europee. E, di conseguenza, anche a livello regionale, anche se su questo versante si tratta di
elezioni locali. Un progetto, purtroppo, per il momento sfumato non per ragioni politiche e
programmatiche ma solo per motivazioni personali e per ridicole pregiudiziali ‘ad personam’.
Dopodichè, è di tutta evidenza che le forze centriste, moderate e riformiste in vista delle prossime
elezioni regionali piemontesi scelgono liste e progetti amministrativi che maggiormente
rispondono a quei requisiti politici e culturali. Come puntualmente sta capitando in Piemonte con
il comportamento politico concreto di Azione, Italia Viva, i Popolari centristi e altre forze che si
riconoscono in quel campo.
Per queste semplici ragioni Tempi Nuovi, l’area popolare e cattolico sociale centrista nazionale ha
scelto la lista civica, centrista, riformista ed espressione degli amministratori locali – soprattutto
dei piccoli e medi Comuni che rappresentano il perno del sistema istituzionale piemontese – del
Presidente Cirio.
Un progetto politico, quello di un Centro dinamico, riformista e di governo che riprenderà quota
dopo le elezioni europee attraverso una inevitabile ed obbligata ricomposizione delle forze che
sono lontane tanto dal massimalismo radicale della sinistra della Schlein quanto dal sovranismo
conservatore di alcuni settori della destra.
Un Centro, comunque sia, che si presenta in ordine sparso alle elezioni europee e anche alle
consultazioni regionali – nel caso specifico in Piemonte – ma che è destinato a ritrovare presto le
ragioni dell’unità e della compattezza in vista dei prossimi appuntamenti elettorali nazionali”.
Giorgio Merlo, Dirigente Nazionale Tempi Nuovi.
Disturbi alimentari, la Rete Food For Mind a Torino
Il disagio adolescenziale e i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DAN anoressia, bulimia, binge eating), alla luce delle conseguenze della crisi coronavirus, rappresentano una vera e propria epidemia che ha fatto registrare un incremento preoccupante tra ragazze e ragazzi e non solo. Queste patologie affliggono nel mondo 55 milioni di persone, in Italia sono tre milioni e mezzo, le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, che corrispondono al 5% della popolazione italiana.
L’attesa media per essere presi in carico dal Servizio Sanitario Nazionale è dai 3 ai 6 mesi, dai disturbi del comportamento alimentare si guarisce, se la patologia è presa in tempo e se si viene curati, ma si può anche morire.
Per questo motivo il 15 Marzo, in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare e per tutto il mese di marzo, la rete Food For Mind (https://www.foodmind.it/) la più importante rete diffusa e completa per la cura dei disturbi alimentari d’Italia, presente a Torino in Via Michele Schina, 15 e diretta dal Dott. Emmanuele De Paoli Psicologo, Psicoterapeuta ed in altre 19 città: Bari, Bergamo, Cagliari, Campobasso, Catania, Foggia, Genova, Jesi (Ancona), Livorno, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Reggio Calabria, Sassari, Savona, Trieste, Varese, Mestre (Venezia), apre le porte permettendo ai cittadini di accedere liberamente e gratuitamente presso tutte le sedi, al fine di avere una diagnosi corretta e consigli rapidi ed efficaci per rivolgersi a tutte le istituzioni preposte sul territorio, al fine di favorire una presa in carico rapida ed efficace.
Nella foto il Dott. Leonardo Mendolicchio medico psichiatra, psicanalista, founder e direttore scientifico di Food For Mind, Responsabile della U.O. Riabilitazione dei Disturbi Alimentari e della Nutrizione presso la sede di Piancavallo dell’Istituto Auxologico sia per gli adulti che per i minori e del centro ambulatoriale. Il Dott. Mendolicchio è uno dei maggiori esperti di queste patologie in Italia.
Mentre anche nella giornata di domenica a Torino e sulla pianura piemontese sono previste piogge moderate, alla luce del bollettino di Arpa Piemonte, che dispone l’allerta arancione nelle zone di montagna per il rischio di grandi valanghe, la Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sarà aperta dalle ore 8 alle ore 24 per monitorare la situazione e disporre interventi in caso di necessità.
La Regione Piemonte invita i cittadini a prestare particolare attenzione se decidono di effettuare spostamenti nelle aree di montagna.
11 marzo 1934 in una casa di ringhiera di via Cuneo 6 nasceva Giuseppe Farassino, detto Gipo e per ricordarlo Ca’ da studi Piemonteis con il supporto del consiglio regionale ha ristampato un volume con i testi delle sue canzoni dal titolo “a son peui mach canson”. I testi che letti sembrano poesie raccontano uno spaccato della Torino dal fine guerra agli 60, una Torino molto diversa da quella di oggi. A dieci anni dalla sua morte Gipo fa ancora “magune’ “…l’autore Giovanni Tesio e il direttore Albina Malerba aprono le porte del centro studi di via Ottavio Revel 15 per presentare questo libro che è andato a ruba nella sua prima edizione, il giornalista Bruno Quaranta e Mario Congiu con la sua chitarra, ci intratterranno sui testi e sulle note delle canzoni più famose.
GD
SOMMARIO: Il nuovo libro di Gianni Oliva – Walter Chiari – Lettere
Il nuovo libro di Gianni Oliva

Tra i tanti libri lucidi e coraggiosi di Gianni Oliva, diventato anche un astro televisivo senza assumere la boria del successo, l’ultimo dal titolo “45 milioni di antifascisti” ed . Mondadori è davvero un libro da leggere perché mette a nudo le falsità e le ipocrisie della vulgata antidefeliciana, dando ampio riconoscimento al maestro che dedicò al fascismo un’opera ciclopica, per anni odiato da Tranfaglia e ostacolato perfino nel far lezione da una ciurmaglia di contestatori violenti e storicamente incolti. La verità è una sola: i conti con il fascismo non sono stati fatti e la mancata o blanda epurazione seguita dall’amnistia Togliatti del 1946 ha fatto sì che ci sia stata una sorta di equiparazione tra i crimini fascisti e quelli dei partigiani. Dell’amnistia fruirono persino i sicari di Matteotti. Già dopo il 25 luglio 43 milioni di italiani da un giorno all’altro diventarono d’incanto antifascisti: come scriveva Ernesto Rossi all’esule Salvemini nascosero la cimice fascista nel pugno chiuso. Nell’avvicinarsi della Liberazione lo stuolo dei partigiani crebbe a dismisura e anche quello delle staffette . Diventare comunisti rappresentò il facile salvacondotto per una transizione senza difficoltà dal fascismo all’ antifascismo verboso a costo zero del dopoguerra. L’antifascismo del Ventennio fu una cosa seria, a partire da Matteotti, Amendola, Gramsci, Gobetti, Don Minzoni; quello successivo fu fatto di parole d’ordine e di bandiere rosse volte a cancellare la Resistenza non comunista. Il libro di Oliva è un atto di coraggiosa ricerca storica che fa giustizia dei vari Battaglia, Quazza e altri minori che da anni scrivono le stesse banalità. Oliva prosegue la strada di Claudio Pavone e la porta a conclusione. L’era dei De Luna e dei vari Franzinelli e dei piccoli Gobetti negazionisti delle foibe è finita. Oliva mette in luce che anche al di là dell’amnistia Togliatti ci fu un paese che mancò di spina dorsale e accettò ogni trasformismo, anche il più vergognoso: quello di Gaetano Azzariti presidente del tribunale della razza poi nominato giudice costituzionale da Gronchi e divenuto presidente della Corte Costituzionale è solo il caso più clamoroso di troppi fascisti giunti a ricoprire incarichi incompatibili con il loro passato, con la complicità di comunisti e democristiani, socialisti e liberali. Solo Pannunzio denunciò certi scandali che l’ex fascista Scalfari non poté mai permettersi.
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Walter Chiari
Oggi avrebbe compiuto cent’anni. Aveva uno stile unico, una capacità straordinaria di catturare il pubblico sollecitandone il sorriso con garbo a naturalezza. Se pensiamo alla stazza e alla ilare volgarità di Bramieri, abbiamo chiaro chi fosse Chiari. Andò con Mussolini a Salò e si lasciò sedurre dalla cocaina come molti altri attori. Ebbe un tramonto triste. Lo ricordo in un teatro Alfieri semi vuoto: una grande tristezza. Eppure fu uno dei più grandi comici italiani. Dimenticarlo oggi appare meschino oppure è il segno dei tempi bui che viviamo. Fu tanto più grande di D’Apporto e di Campanini anche loro dimenticati. Chiari fu secondo solo a Rascel. In Tv era molto meglio della coppia Vianello-Mondaini e anche della coppia Tognazzi – Vianello. Tutti provenienti dalla Rsi e transitati in Rai senza problemi. Solo Nuto Navarrini ebbe difficoltà a “riciclarsi” . Ma Walter Chiari oltre ad essere un grande professionista ebbe anche le fierezza intima di rimanere sé stesso senza mai eccedere. Era la raffinatezza del teatro di Terenzio rispetto a quello di Plauto infarcito di battute dozzinali estranee al repertorio di Chiari.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

Non sono addentro alle segrete cose monarchiche e non so risponderLe. Il prof. M o l a con o senza virgolette, è persona che non apprezzo umanamente dopo averlo conosciuto abbastanza bene. Rispetto un ottuagenario ormai a riposo ed evito le polemiche sterili perché fatte tra persone che non possono intendersi perché troppo diverse. Se penso a esponenti della corte sabauda come Vittorio Prunas Tola o Umberto Provana di Collegno che conobbi in passato e vedo gli attuali cortigiani rabbrividisco.
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Associazionismo di oggi e di domani
Appartengo ad un noto club e mi rivolgo a lei per esternare il mio disagio nel restare in un club di servizio che ha un prestigioso radicamento internazionale. Le elenco il mio disagio: 1) ci sono solo più soci molto anziani e i pochi giovani sono superficiali e incolti, molto vezzeggiati perché giovani. Tra i 40 e i 50 c’è il vuoto. 2) la cultura è considerata come qualcosa di secondario rispetto alla ossessiva raccolta di fondi. 3) ogni iniziativa prevede il pagamento di qualcosa per cui la quota sociale costituisce un benefit totale del club. Il socio che non è un semplice bancomat, dovrebbe pur avere un ritorno di qualcosa. In un altro club in Lombardia dove è socia mia cugina, nella quota sono comprese le cene. Ma sicuramente ci sono delle cariche che vengono retribuite alla faccia del volontariato da quanto mi dicono. 4) mi infastidisce sempre di più l’uso dell’inglese anche da parte di gente che non conosce neppure l’Italiano. È stato anche abolito perfino il suono dell’Inno nazionale all’inizio dei meeting. 5) La cosa che più mi fa letteralmente incazzare non trovo un verbo idoneo per esprimere il mio dissenso e chiedo scusa) è quella della catechesi, dell’educazione alla vita del club con una sorta di studio di una banale filosofia buonista di basso profilo culturale che si vorrebbe imporre in ogni circostanza perfino con “esercizi spirituali” che si chiudono per fortuna con un pranzo. In questi esercizi spirituali ci sono i maestri che insegnano a vivere secondo l’etica del club. Questa è una forma di integralismo non laico che mi fa impazzire. Io ho idee ben radicate, per quanto non sia laureato, sempre disposto a discutere con tutti, ma assolutamente contrario a subire tentativi di “formarmi”. Gli esercizi spirituali posso farli in chiesa, ma non in altre sedi. Sembra quasi di appartenere ad una loggia non segreta, ma pur sempre portatrice di idee e valori imposti con un pizzico di fanatismo. Queste cose riguardano solo me stesso e la mia coscienza. Neppure il PCI pretendeva che gli iscritti aderissero al marxismo, anche se esistevano le “Frattocchie” per i militanti .Io ho amato i club settecenteschi dei libertini con scambi di cultura straordinaria davvero cosmopolitica . Forse sono io a non aver capito nulla , ma io non accetto un quasi tentativo di lavaggio del cervello per cui devo anche pagare profumatamente. Un’associazione libera non può farsi portatrice di visioni etiche , altrimenti cadiamo nelle sette del passato. In questo caso, se così fosse, preferisco la vita di parrocchia: meno costosa e meno invasiva. Sono quasi certo che anche lei, che pure sembrerebbe uno spirito libero, cestinerà questa mia esternazione come hanno fatto altri. Lettera firmata
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Avrei preferito che lei avesse deciso di uscire allo scoperto con tanto di firma, ma io pubblico la Sua lettera egualmente, senza toccare una virgola, al di là del fatto di condividere o non condividere le sue riflessioni che possono riferirsi, penso, all’associazionismo Lionistico, Rotaryano o di qualche altra sigla minore. I Suoi toni mi sembrano ingenerosi anche perché nessuno è obbligato a rimanere socio e tutti i Suoi problemi – se reali – Lei li risolve con una bella letterina di dimissioni. Io vado spesso volentieri a parlare, ospite di questo associazionismo e mi sono sentito sempre a mio agio e non ho mai subito dei veti o delle restrizioni. Sono luoghi di libero dibattito. Se qualche esponente di quell’associazionismo, vuole intervenire, sarei lieto di pubblicare delle repliche. Non c’è bisogno di nessuna difesa d’ufficio da parte mia. Faccio solo una riflessione oggettiva: l’associazionismo nel suo insieme purtroppo è in crisi. Io fui socio in passato di un club di circa 150 soci molto autorevoli. Forse quell’esperienza appartiene al passato. Il Covid, il pc, la vita professionale e sociale di oggi hanno inciso pesantemente. Quale sarà l’associazionismo del futuro? Non saprei rispondere, ma credo che la necessità di ritrovarsi insieme tra uomini e donne in libertà in un clima di amicizia sia destinata a vivere anche nel futuro. Nessun collegamento a distanza potrà sostituire l’incontro tra persone. Creda a me, lasci stare i club libertini del ‘700 tanto amati da Scalfari: io li ho studiati all’Università con Venturi e non sono un modello né per l’oggi né per il futuro.
La lista “Piu’ Uniti per Bricherasio” si ripresenta all’appuntamento elettorale del prossimo giugno all’insegna delle novità. Novità rappresentata innanzitutto dal candidato a sindaco Guido Calleri di Sala. Il quale ha accettato con entusiasmo e convinzione la proposta elettorale giunta da molti cittadini, associazioni e gruppi del comune di Bricherasio. La nostra lista civica, plurale ed espressione di mondi e settori importanti della nostra comunità, che da sempre si riconosce nei valori della Costituzione, della Resistenza, della Laicità dello Stato e della Democrazia Partecipata, sostiene con forza la candidatura a sindaco di Guido Calleri di Sala.
L’obiettivo del candidato a sindaco e dell’intera lista e’ quello di rilanciare Bricherasio anche a livello del Pinerolese e della Val Pellice. Un doppio impegno che esige e richiede idee, progettualità e coraggio. Elementi ben presenti dell’ agire politico della nostra lista civica.
Nelle prossime settimane inizieremo una campagna di ascolto e di proposte per confrontarci con tutti i cittadini sul programma elettorale con cui vogliamo amministrare e cambiare Bricherasio.
“Piu’ Uniti per Bricherasio”
(nella foto Guido Calleri di Sala)
All’atto conclusivo parteciperanno le migliori sei squadre della classifica dopo le tre prove che si sono svolte a Chieti, Forlì e Fabriano. Nell’ultima tappa in Romagna, le ragazze allenate da Tiziana Colognese ed Elisa Vaccaro hanno dimostrato un’ottima preparazione e che si sono distinte ai singoli attrezzi. Le atlete dell’Onda Blu, attualmente decime nella graduatoria nazionale, restano ancora in corsa per restare in Serie A.
L’organizzazione della finale di Torino è stata affidata alla società dell’Eurogymnica, e sulle pedane del Pala Gianni saliranno le migliori ginnaste italiane che si sfideranno per vincere il tricolore, ma anche come nel caso di Sonia Raffaelli e Milena Baldassarri per testare la loro forma fisica in vista dei Giochi Olimpici di Parigi.
Per chi volesse assistere all’evento è già iniziata da qualche giorno la prevendita dei biglietti che si possono acquistare per entrambi i giorni. Tagliandi in vendita al prezzo di 15 euro (ridotti a 10 per i bambini di età inferiore ai dieci anni) il sabato. 20 e 15 euro il costo per assistere alle esibizioni la domenica. I tesserati ad Eurogymnica potranno acquistare il biglietto a 10 euro.
Per assicurarsi un posto per la finale di Torino bisogna scrivere a biglietteria.eurogymnica@gmail.com, dopo aver effettuato un bonifico ed allegandolo all’email indicando nome e cognome per il ritiro, numero dei biglietti e tipologia. Il ritiro potrà avvenire direttamente alle casse del Palazzo dello Sport a partire da due ore prima dell’inizio di ogni giornata di gara. Il servizio di prevendita si concluderà mercoledì 3 aprile.
Marco Aceto
Foto: Forlì 02 febbraio 2024 Campionato Serie A GR EUROGYMNICA- BERTONI AURORA © Ph by Agati / Simone Ferraro / FGI
Mattia Poggio, il vincitore delle Olimpiadi in Piemonte andrà alla finale nazionale di Roma
Quinto anno al Liceo scientifico Bodoni di Saluzzo, Mattia si è imposto sugli altri 72 finalisti in gara per la finale regionale del Piemonte. Fra i temi affrontati, biologia e anatomia del cervello, memoria e malattie del sistema nervoso.
Torino, sabato 9 marzo 2024 – Si chiama Mattia Poggio, ha 18 anni e frequenta l’ultimo anno al Liceo Bodoni di Saluzzo (CN): è il vincitore della finale regionale piemontese delle Olimpiadi delle Neuroscienze che si è svolta oggi all’Istituto di Anatomia dell’Università di Torino. Mattia – che rappresenterà il Piemonte alla finale nazionale di Roma – ha gareggiato con gli altri 72 finalisti di 24 istituti superiori provenienti da tutto il Piemonte: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli.
Una grande soddisfazione per il Liceo Bodoni di Saluzzo che sul podio, quest’anno tutto al maschile, vede insieme a Mattia – al secondo posto pari merito – il suo compagno di classe Andrea Quaranta (anche lui V B del Liceo Bodoni) e il più giovane, Andrè Da Costa Campos Vieira Lisboa, III liceo al Gioberti di Torino.
Le Olimpiadi delle Neuroscienze rappresentano la selezione italiana della International Brain Bee, una competizione internazionale che mette alla prova studenti delle scuole medie superiori sul grado di conoscenza nel campo delle neuroscienze. Anatomia e biologia del cervello, memoria, emozioni, dolore e stress, ma anche le droghe e le malattie del sistema nervoso: sono questi i temi affrontati nelle prove, tra cruciverba, domande a scelta multipla e – nello spareggio finale – domande aperte. Scopo della iniziativa è accrescere fra i giovani l’interesse per lo studio della struttura e del funzionamento del cervello umano, e attrarre giovani talenti alla ricerca nei settori delle Neuroscienze sperimentali e cliniche, che rappresentano la grande sfida del nostro millennio.
In tutta Italia sono 180 le scuole iscritte alla quattordicesima edizione delle Olimpiadi delle Neuroscienze. Per il Piemonte – che con 24 scuole iscritte quest’anno si aggiudica il podio per il maggior numero di partecipanti – la gara è organizzata dalla prof.ssa Marina Boido del NICO – l’Istituto di Neuroscienze della FondazioneCavalieri Ottolenghi e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino. «Ancora una volta abbiamo apprezzato la grande preparazione delle ragazze e dei ragazzi protagonisti dell’edizione piemontese delle Olimpiadi di Neuroscienze. Ma il merito va anche ai docenti che hanno accompagnato i loro studenti in questo percorso. Trasmettere la passione per la ricerca e lo studio di questa affascinante materia per noi è il più grande risultato – commenta la prof.ssa Marina Boido del NICO – Università di Torino – anche per questo ogni anno è sempre un’emozione fortissima incontrare giovani studenti così preparati e vedere quanto impegno mettano nelle prove».
Mattia Poggio rappresenterà il Piemonte alla gara nazionale, in programma il 17 e 18 maggio a Roma. Qui si deciderà il o la rappresentante dell’Italia alla competizione internazionale che si svolgerà in remoto a settembre.
con i docenti, da sinistra:
Il prof.Francesco Merlo con Andrè Da Costa Campos Vieira Lisboa del Liceo Gioberti di Torino, Mattia Poggio (vincitore) e Andrea Quaranta, con Francesca Riccardino, la loro professoressa del Liceo Bodoni di Saluzzo (CN)