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Torino con il presidente dell’Unione Industriali Marsiaj nello spazio per Confindustria

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A cura di Lineaitaliapiemonte.it

A Giorgio Marsiaj, presidente di Unione Industriali Torino, è stata assegnata la delega per la Space Economy dal neopresidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Al Piemonte anche la delega alla transizione ambientale, assegnata a Lara Ponti, industriale novarese del celebre marchio alimentare…

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Yoga per la primavera – 3 pose per fare spazio nel corpo

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YOGA SENZA BARRIERE 

 

La primavera è un tempo di rinnovamento per la natura e può esserlo anche per noi. Tramite lo yoga, possiamo liberare il corpo, rinfrescare la mente e rivitalizzare lo spirito. Ecco tre pose yoga che aiutano a preparare il corpo alla rinascita primaverile

 

Tadasana (Posizione della Montagna)

Questa posa è fondamentale per la corretta postura, stabilizza e dà energia preparando il corpo ad asana più complessi.

Per eseguirla bisogna stare eretti con i piedi uniti, distribuire il peso equamente tra entrambi i piedi. Sollevare le braccia sopra la testa, respirare profondamente.

Virabhadrasana 1 (Posizione del Guerriero 1)

Il guerriero 1 rinforza gambe e caviglie, migliora equilibrio e concentrazione, e apre il torace e i fianchi.

Esegui questa posa partendo da Tadasana, fai un grande passo indietro con il piede destro, piega il ginocchio sinistro e alza le braccia, mantenendo la schiena dritta.

Virabhadrasana 2 (Posizione del Guerriero 2)

Il guerriero 2 migliora la stabilità, aumenta la resistenza fisica e mentale.

Simile a Virabhadrasana 1, ma con le braccia estese perpendicolari al corpo e lo sguardo oltre le dita della mano anteriore.

Queste tre pose aprono e rafforzano il corpo, preparandolo per accogliere con entusiasmo la stagione della rinascita. Pratica con consapevolezza per un risveglio completo di corpo e spirito.

Serena Fornero

Verso una nuova gestione dei pascoli sul territorio di Sauze d’Oulx

È l’ambizioso progetto che sta portando avanti l’Associazione Agricola Sauze d’Oulx Jouvenceaux (ASAG).

Un’associazione nata nel 2015 e che ha lo scopo di unire i proprietari dei terreni al fine di tutelare non solo le proprietà private, ma anche il patrimonio silvo-pastorale e colturale, in tanti casi degradato a causa dell’abbandono delle attività agricole negli ultimi decenni.

In questi anni l’ASAG ha lavorato per ripristinare, conservare e tutelare la biodiversità locale.

Sin dal 2016 l’associazione ha concesso in affitto ad esclusivo uso pastorale le superfici che aveva nella sua disponibilità nei comprensori di pascolo del Garay, dell’Alpe Laune e di Tachier.

Ma non solo. In accordo con il Comune di Sauze d’Oulx ha provveduto a realizzare l’acquedotto pastorale sul comprensorio di pascolo Tachier, recuperando anche l’antica mulattiera per Sarnas. E ha poi realizzato anche l’acquedotto Garay, sempre per migliorare la gestione dei pascoli.

E adesso si apre una nuova fase di sviluppo.

La presenta il presidente dell’Associazione Agricola Sauze d’Oulx Jouvenceaux Piero Gros: “Assieme con il Comune di Sauze d’Oulx abbiamo lavorato ad un nuovo piano pascoli che va a toccare tutti i pascoli di Sauze d’Oulx, Tachier, Jouvenceaux e della Laune. Lo scopo è quello di reperire tutti i lotti dormienti che vogliamo prendere in gestione. Ma lo vogliamo fare tutelando la proprietà privata. Infatti nella nostra presa in gestione dei pascoli la proprietà degli stessi rimane saldamente nelle mani dei proprietari. Con questo nuovo piano pascoli vogliamo aumentare le superfici a disposizione dell’Associazione, passando da 100 ettari a molti di più per autorizzare l’uso dei prati e pascoli in modo legale al fine di averli puliti ed in ordine. Tutto ciò in aggiunta ai pascoli comunali. Con questo piano sarà inoltre possibile accedere a nuove forme di finanziamento per sfalci e per estendere la rete degli acquedotti rurali”.

Piero Gros presenta le scadenze del piano: “Il piano è stato approvato dal Comune di Sauze d’Oulx ed ora andrà in Regione Piemonte. I privati hanno ora tempo sino a giugno per dire cosa intendono fare. Ovvero, se intendo gestire direttamente, i propri fondi, possibilmente in ottica migliorativa con coltivazione o sfalcio, devono comunicare mezzo mail all’indirizzo comune.sauzedoulx@legalmail.it, tale intenzione, specificando i riferimenti catastali delle particelle in proprietà e/o disponibilità. Se non si pronunciano passa il principio del silenzio assenso, di fatto legittimato la gestione dei fondi per tramite dell’associazione fondiaria. fermo restando che poi i proprietari possono riprendersi i loro terreni e farne cosa vogliono”.

Piero Gros lancia poi il suo sogno: “Vorremmo tanto valorizzare i pascoli del Garay. Come dice il nome stesso in occitano, questa zona era il granaio di Sauze d’Oulx. Ora l’area non è pascolata e non è coltivata. È diventata un incolto. Vorremmo farlo tornare se non un granaio un bel pascolo che dia anche un valore paesaggistico all’intera area”.

Gara di Canoa Slalom Nazionale ed Internazionale

Allo Stadio della Canoa di Ivrea, oltre 100 atleti in rappresentanza di una decina di nazioni si confronteranno su uno dei canali più belli d’Europa. Un canale di slalom dalle caratteristiche impegnative per la difficoltà di 3^ e 4^ grado permetterà ai partecipanti di mettersi alla prova e perfezionare la tecnica. Per gli atleti italiani le gare saranno valide come prove selezione per la squadra nazionale che sarà impegnata nei campionati Europei e prime prove di coppa del mondo (senior) e mondiali ed europei (Junior e under 23). Tutte gare che si svolgeranno quest’estate prima del quadriennale appuntamento olimpico di Parigi.

In gara le categorie senior, junior e U23, K1 e C1, maschili e femminili. Tra i big italiani spiccano i nomi dei campioni. Giovanni De Gennaro, Xavier Ferrazzi nel K1 slalom e cross con Paolo Ceccon, Roberto Colazingari, Marta Bertoncelli ed Elena Borghi nella specialità di C1 tra le fila del gruppo Sportivo dei Carabinieri; Raffaello (C1) e Zeno Ivaldi (K1), Stefanie Horn (K1), Elena e Flavio Micozzi (C1) e Davide Ghisetti (K1) per la Marina Militare; Chiara Sabatini (K1 e C1) delle Fiamme Azzurre e quindi Marcello Beda (K1), Martino Barzon (C1) e Francesca Malaguti (K1) dell’Aeronautica e poi Marino (C1) e Agata Spagnol (K1) del Canoa Club di Sacile oltre ovviamente a tutta la squadra Elite dell’Ivrea Canoa Club ed i validi giovani di Merano, Valstagna, Cuneo, Firenze, Bologna e Verona.

Importanti e di rilievo le presenze straniere con la presenza della squadra nazionale under 23 svizzera ed atlete di grande esperienza e curriculum internazionale come la brasiliana Anna Satila, la spagnola Matja Villaruba e lo svedese Erik Holmer.

Il programma prevede gare individuali di K1, C1 e C2 e, nella giornata di venerdì 26, anche le spettacolari gare a squadre. La giornata di domenica 28 sarà interamente dedicata al Kayak Cross con le prove individuali di qualifica per formare le batterie ad eliminazione che offriranno uno spettacolo emozionante ed imprevedibile.

Parcheggio D’Annunzio, lunedì 22 aprile al via la seconda fase dei lavori

 

Prende il via la prossima settimana la seconda fase dei lavori nel parcheggio D’Annunzio, posto tra l’omonima via e via Braccini, che hanno l’obiettivo di rendere più fruibile e al contempo anche più accogliente l’area di sosta.

L’intervento di sistemazione del piazzale – leggermente ribassato rispetto al piano stradale e situato nei pressi di ambulatori dell’Asl, residenze e uffici, e con una superficie di circa 7mila metri quadrati – era iniziato lo scorso mese di febbraio.

Da lunedì prossimo 22 aprile tornerà accessibile una parte dell’area interessata dalla prima fase dei lavori  – la cui riapertura completa è fissata per lunedì 6 maggio – e gli stalli presenti, riorganizzati, saranno nuovamente a disposizione per la sosta dei veicoli.

Contestualmente, e fino alla conclusione del cantiere verrà chiusa la parte restante del piazzale che, dopo la riqualificazione degli spazi che prevede la sostituzione della pavimentazione esistente con il ripristino della permeabilità del terreno, la messa a dimora di nuovi alberi e l’inserimento di strutture ombreggianti, risulterà completamente trasformato.

In parallelo proseguiranno gli interventi sul parcheggio annesso alla sede degli uffici comunali di corso Ferrucci. Rimarrà invece sempre libera e accessibile da via Gabriele D’Annunzio l’area sottostante il giardino pensile dove non sono previsti lavori.

L’intervento, finanziato con risorse del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è parte del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, consentirà altresì di aumentare la resilienza degli insediamenti urbani soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme.

Torino Click

Un nuovo studentato nell’area ex Diatto

E’ stato inaugurato ieri il nuovo studentato sull’area bonificata dell’ex stabilimento Diatto in zona Cenisia. Quella che in origine era una fabbrica di carrozze ferroviarie, e poi divenne stabilimento della SniaViscosa, è ora uno studentato per chiunque verrà ad abitare a Torino per studio.

La residenza, chiamata Taurasia Living Torino, è stata   realizzata da Patrizia SE, gestore di investimenti nel mercato immobiliare, si estende su 13mila metri quadrati di spazi residenziali distribuiti su cinque piani.

La struttura, già operativo da alcuni mesi, conta 582 camere singole, di cui 30 per disabili, un parcheggio interrato da 144 posti, con stalli disabili e colonnine di ricarica, spazi comuni come sale studio, palestra e sala cinema, lavanderia e un giardino di 6mila metri quadri che sarà aperto alla cittadinanza.

Il complesso ha ottenuto la certificazione LEED Gold, grazie all’adozione   di una serie di accorgimenti per migliorare l’efficienza energetica, ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare la qualità dell’ambiente.

Attualmente gli ospiti sono al 60% stranieri provenienti da Francia, Spagna e Turchia e al 40% italiani soprattutto del centro e sud Italia, principalmente studenti del Politecnico.

TORINO CLICK

Ascom chiede aiuto alle categorie per il divieto di fumo all’aperto

In riferimento alla notizia del divieto di fumo all’aperto a Torino, Epat Ascom esprime la propria posizione su una norma che ha suscitato immediate reazioni nei settori del commercio che hanno un’attività sul suolo pubblico.

“Siamo sicuramente favorevoli ad una maggiore tutela della salute delle persone – spiega Vincenzo Nasi, presidente dell’Associazione torinese dei pubblici esercizi Epat Ascom – ma quanto apprendiamo dai giornali sull’imminente divieto di fumo all’aperto sta generando molte domande e dubbi tra gli operatori.

La delibera del Comune di Torino approvata in Consiglio, che non abbiamo avuto ancora la possibilità di vedere, pone il divieto di fumo in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone, senza il loro consenso esplicito. Questo significa includere anche i dehor dei ristoranti e dei locali.

La norma lascia interdette le categorie commerciali interessate, dal momento che non esplicita come avverrà l’applicazione nei luoghi di ristoro all’aperto e quali siano i doveri e le responsabilità degli operatori. Se alla fermata del bus nessuno controllerà se il divieto venga rispettato, tra i tavoli di un dehor chi dovrà controllare sarà naturalmente l’esercente, andando ad aggiungere un ulteriore onere e una nuova difficoltà a quelli già esistenti.

La pratica dell’obbligo di consenso tra i clienti, inoltre, rischia di generare tensioni e conflitti tra i clienti da dirimere, che si aggiungono alle molteplici sfide già presenti nella gestione giornaliera.

Un confronto preventivo con gli operatori avrebbe fatto affiorare fin da subito le difficoltà di questa norma. Non a caso i Paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia, si sono fermati di fronte all’ipotesi di fumo nei luoghi pubblici all’aperto e altre città hanno definito meglio le circostanze, dove il divieto esiste dal 2021, seppur con altri parametri, e dal 2025 si estenderà a tutte le aree pubbliche, escludendo però proprio i dehor.

Le categorie dei gestori di locali e dei ristoratori sono assolutamente disponibili a dare il proprio contributo per definire meglio le forme di applicazione e di controllo della norma per gli aspetti che li riguardano, auspicando che la città voglia riconsiderare il testo e la disposizione con l’obiettivo di arrivare ad una norma chiara, effettivamente realizzabile, e non foriera di dubbi ed oneri che, in caso di impossibilità di controlli pubblici, scarichi le responsabilità solo sugli operatori che utilizzano spazi all’aperto per le loro attività.

Mara Martellotta

Fondazione CRT, giovani e politica: 400 studenti ai laboratori dell’Arcidiocesi


“Officina Apprendisti”, un’iniziativa della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino, realizzata con il sostegno della Fondazione CRT

L’obiettivo è avvicinare i giovani al mondo della politica, spiegandone i vari aspetti attraverso un approccio e un linguaggio a loro misura, promuovendo il valore della democrazia come luogo del dialogo e della ricerca delle migliori condizioni per vivere, educando alla coscienza critica e alla cultura dell’approfondimento. E poi ancora, far conoscere il sistema delle istituzioni, parlare di valori, fornire ai ragazzi occasioni per esprimersi, ascoltando la loro voce per meglio comprendere ciò che pensano.

Un impegno di cui si fa carico l’Officina Apprendisti, una delle iniziative lanciate dalle  Piccole Officine Politiche della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino che, attraverso un progetto realizzato con il sostegno della Fondazione CRT, quest’anno coinvolge complessivamente oltre quattrocento ragazzi di età compresa tra i dodici e i diciotto anni, perlopiù studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torino e area metropolitana e giovani della scuola di formazione professionale.

La militanza nei partiti sempre più rara, un diffuso sentimento di sfiducia e di distanza rappresentano i segni evidenti della generale crisi nel rapporto tra cittadini e mondo della politica.  Ripartire dalle giovani generazioni è quindi importante, poiché spesso sono capaci di offrire occasioni di cambiamento e sono anche fonte di speranza. Registriamo infatti, in queste occasioni, segnali d’interesse e di partecipazione quando i giovani stessi sono messi nella condizione di sentirsi protagonisti e non solo ricettori di contenuti.

“È importante – osserva monsignor Alessandro Giraudo, il Vescovo ausiliare di Torino – tener conto dei mutamenti avvenuti nelle idee e negli atteggiamenti dei giovani stessi. È cambiato il loro modo di approcciare e considerare le questioni sociali e, soprattutto, appaiono tutt’altro che indifferenti se avvicinati e stimolati nel modo giusto. Le iniziative dalla Pastorale sociale e del lavoro – sottolinea monsignor Giraudo – lo confermano e mostrano la forte esigenza di affrontare con le giovani generazioni i temi legati al sociale e al politico. Siamo altresì contenti di portare l’Officina Apprendisti come buona pratica all’interno del contesto della prossima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio”.

“’L’Officina apprendisti’, partita a pochi mesi di distanza dall’Officina impegnati, è un vero e proprio laboratorio di cittadinanza e di futuro ed è per questo che Fondazione CRT, da sempre a fianco delle iniziative che valorizzano e formano il capitale umano, sostiene questo importante progetto della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino, da anni in prima linea nella formazione sociale e politica – afferma il Presidente di Fondazione CRT, Fabrizio Palenzona. È attraverso queste attività che i giovani possono riscoprirsi protagonisti attivi della società e delle istituzioni, con la speranza che le nuove generazioni trovino lo stimolo per portare idee nuove ed energie all’interno del dibattito politico”.

Il progetto, peraltro, “è in piena sintonia con le linee approvate dal Consiglio di indirizzo sul tema del contrasto alla povertà educativa – prosegue il Consigliere di Indirizzo di Fondazione CRT e Coordinatore della Commissione Cultura, Giampiero Leo –. Nello specifico il Consiglio ha molto insistito sulla necessità e urgenza di investire sulla formazione alla Cittadinanza attiva e alla politica”.

“Nei laboratori di politica di Officina Apprendisti, ma potremmo parlare anche di laboratori di “educazione civica”, – spiega Alessandro Svaluto Ferro, direttore della Pastorale diocesana Sociale e del Lavoro  –  si impiegano app che consentono di animare gli incontri, si svolgono lavori sui mezzi di informazione cartacei e virtuali, si utilizzano video e vengono organizzati incontri con testimoni significativi sia del passato sia del presente allo scopo di riflettere sui temi della democrazia e dei diritti, si organizzano ricerche per conoscere più in profondità il territorio dell’istituto scolastico che partecipa al progetto. Inoltre, tra le varie attività, vengono proposti giochi per insegnare il valore della cooperazione e simulare alcune attività svolte dal consiglio comunale. È nostro interesse avvicinare i giovani alla bellezza dell’impegno per il territorio, appassionandoli alla politica con la P maiuscola. Ringraziamo la Fondazione CRT per aver creduto fortemente in questa progettualità e per averci accolto nell’audizione con la Commissione Cultura, occasione di dialogo e scambio reciproco di considerazioni e di idee. Siamo pertanto fiduciosi di poter allargare la proposta ad altre realtà formative e giovanili anche nel corso del prossimo anno sociale e scolastico grazie al sostegno della Fondazione”.

Le Piccole Officine Politiche
Per avvicinare i giovani alle tematiche della politica, La Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino ha realizzato, a partire dal 2011, sei edizioni della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico, e, a partire dal 2017, l’esperienza della Scuola si è trasformata e ampliata in una serie di iniziative gestite sotto la denominazione di Piccole Officine Politiche, differenziate in relazione ai destinatari. Sono nate l’Officina Impegnati, rivolta a chi opera in politica; l’Officina Interessati diretta a coloro che sono attivi nel sociale, seguono le vicende politiche, ma non ne sono protagonisti; l’Officina Educatori per chi opera con i giovani nella formazione; l’Officina Aperta che è dedicata a tutti quelli che sono lontani dalla politica e l’Officina Apprendisti destinata alle giovani generazioni.

L’attualità delle Supplici di Euripide in scena al TPE

 

 

Sarà in scena dal 19 al 21 aprile prossimo al TPE Teatro Piemonte Europa la tragedia ‘Le Supplici’, una scrittura risalente al 423 a.C., ma che risuona forte e chiara alle orecchie di un cittadino del terzo millennio.

Nella tragedia ‘Le Supplici’, scritta da Euripide e rappresentata per la prima volta tra il 423 e il 421 a.C, un gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe (lo stesso raccontato da Eschilo nei ‘Sette contro Tebe’) si riunisce presso l’altare di Demetra ad Eleusi per supplicare gli ateniesi di dare degna sepoltura ai figli, perché i tebani negano la restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo, grazie all’intercessione della madre Etra, decide di aiutarle. Un araldo tebano giunge a intimare a Teseo di non intromettersi negli affari di Tebe, ma Teseo, invano, tenta di indurre l’araldo all’osservanza della propria legge che impone di onorare i morti ingaggiando con lui un dialogo in cui il re difende i valori di democrazia, eguaglianza e libertà di Atene, contrapposti a quelli di Tebe. L’accordo non viene trovato e la guerra tra le due città diventa inevitabile. Il re di Argo, Adrasto, che accompagna le madri, si incarica di celebrare i caduti con un discorso. Entra così in scena il corteo con i corpi dei capi argivi caduti. Adrasto recita l’elogio di ciascuno di essi e si procede quindi al rito funebre. Per volontà di Teseo il rogo di Capaneo è allestito separatamente dagli altri, al fine di onorare l’eroe colpito dal fulmine di Zeus. La moglie di Capaneo, Evadne, non reggendo alla commozione, per riunirsi al marito, si getta sul rogo in fiamme. Mentre i figli dei caduti sfilano con le ceneri dei propri cari, finalmente sepolti, ex machina compare Atena, che fa impegnare Adrasto e Teseo a una solenne alleanza tra Argo e Atene.

A partire dal testo originale di Euripide, la drammaturgia curata da Serena Sinigaglia e Gabriele Scotti ha rielaborato la nuova traduzione realizzata appositamente da Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi.

Tra gli interventi si segnala l’inserimento, in forma mimetica, di brani di altri autori, tra cui Platone, Machiavelli e Emil Cioran. Il risultato è compatto e potentemente significante.

Sette madri sono sette attrici, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan e Debora Zuin.

“Queste attrici straordinarie cui mi lega un lungo sodalizio artistico – spiega la regista Serena Sinigaglia – interpreteranno dunque il coro delle Supplici e vestiranno di volta in volta i panni dei diversi personaggi della tragedia, da Teseo all’araldo tebano, da Etra a Adrasto, il messaggero, il coro dei bimbi, Atena.

Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e, più in generale, alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale. La nuova traduzione è stata affidata a Maddalena Giovannelli, grecista con la quale collaboro da tempo. I cori cantati dal vivo sono curati da Francesca della Monica”. La stagione 2023/2024 del TPE Teatro Astra ha per tema la cecità.

“Tutti sono ciechi – afferma la regista Serena Sinigaglia – compresi gli dei. La loro cecità consiste in un principio che Euripide individua ed esprime, in maniera straordinariamente lucida e potente, attraverso la voce di Adrasto, lo sconfitto re di Argo: “La vera vittoria sta nell’arrendersi a se stessi e nell’impossibilità di andare avanti. Chi merita fiducia è colui che impara a perdere. Lo spettacolo si interroga sull’inarrestabilità della violenza nel mondo, sul perché la storia dell’uomo sia un susseguirsi di guerre, una dopo l’altra. Euripide prova a suggerirci ancora oggi di rinunciare al voler vincere e trionfare per trovare una dimensione più umana, non dominata dalla violenza che rende tutti i governi uguali, una sola grande oligarchia che si fonda sulla sopraffazione”.

 

Fondazione Teatro Piemonte Europa

Via Rosolino Pilo 6, Torino

 

Mara Martellotta

Omaggio a Venezia all’Auditorium Giovanni Agnelli 

 

 

Un omaggio a Venezia, naturale crocevia di popoli e culture che, nei secoli, ha corrisposto la vocazione di essere un ponte tra Oriente e Occidente. Si tratta di un paesaggio sonoro immaginario nel segno della contaminazione fra generi, ispirato alle opere barocche di Antonio Vivaldi.

Il nuovo progetto personalissimo proposto dal violoncellista e compositore Giovanni Sollima, martedì 23 aprile alle ore 20.30, si intitola “Al-Bunduqiyya. Il concerto perduto”. Dopo il fortunato esordio dello scorso anno, l’eclettico e virtuoso siciliano torna a Lingotto Musica in compagnia del violino concertatore di Federico Guglielmo, noto studioso di Tartini e della musica strumentale veneziana, e dell’orchestra il Pomo d’Oro, specialista nella prassi esecutiva storica e già protagonista in stagione nel 2023.

Questo concerto – afferma Sollima – riprende nel titolo l’antico nome di Venezia quale luogo di convivenza, comunità e culture diverse provenienti dal Mediterraneo, dalle terre del Nord e dal levante. Si tratta di uno straordinario lavoro di montaggio di frammenti del passato, della musica classica e popolare, con l’obiettivo di aprire le composizioni a possibilità inedite e regalare alla musica una vita nel tempo attuale dell’esecuzione e dell’ascolto”.

Nel corso del concerto verranno eseguiti, di Vivaldi, il concerto per violino e violoncello RV 547, il concerto per violino e violoncello RV 544 e il recitativo dal concerto per violino RV 208. Di Giuseppe Tartini verrà eseguito il “Lieto ti prendo e poi”, aria del Tasso e gondoliera. Di Giovanni Sollima il Concerto Perduto, Moghul e The Family Three.

Il concerto in si bemolle maggiore RV 547 vede in evidenza la partecipazione del violino e del violoncello, dopo una breve introduzione lenta a carattere recitativo, gioiello risalente agli anni Venti del Settecento e scritto per soliste di spicco fra le trovatelle dell’Ospedale della Pietà. Esuberanza di fantasia inventiva e eccezionale sensibilità timbrica sono alla base della musica di Vivaldi, sempre caratterizzata dalla nettezza di disegno melodico, da una vivacità di fraseggio e di contrasti ritmici. La sua scrittura musicale è sempre chiara e trasparente sia nei tempi lenti che in quelli allegri, e certi adagi dei suoi concerti rivelano una sorprendente concentrazione emotiva e una efficace essenzialità espressiva, così da raggiungere una maniera di composizione nuova. Chiude la prima parte un altro brano popolare di impronta esotica, il canto abanese “Moje Bokura”, conosciuto a Venezia dalla fine del Seicento, dopo l’annessione del Peloponneso da parte della Serenissima. Nella seconda parte si ascolteranno anche due brani di Sollima, “Moghul” del 2018, che riecheggia suoni del lontano Oriente, e “The Family Three” del 2007, ispirato a riflessioni sull’ambiente e sul cambiamento climatico. Chiudono la serata due composizione del Prete Rosso, il concerto in fa maggiore “Proteo-ossia il mondo al rovescio” e il Recitativo dal concerto in re maggiore “Grosso Mogul”, che ricorda certe struggenti melodie zingare.

Fondato nel 2012, il Pomo d’Oro ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali l’Opus Classic, il Premio Abbiati, il Diapason d’Or e lo Choc de classica. Giovanni Sollima è il compositore italiano più eseguito nel mondo, collabora con artisti di fama mondiale come Riccardo Muti, Yo –Yo Ma, Patti Smith, Stefano Bollani e Paolo Fresu. Per il cinema, la televisione e la danza ha scritto e interpretato musiche per Peter Greenway, Bob Wilson, Carlos Saura, Peter Stein e Caroline Carlson.

Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del volume “Vivaldi – il buio e la luce” di Orlando Perera, alla presenza, insieme all’autore, di Nicola Gallino, Sala Madrid, ore 18.30

 

Mara Martellotta