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Esercito: i 60 anni di stelletta del 12° corso

A Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, gli ufficiali del 12° corso dell’Accademia Militare hanno celebrato i sessant’anni trascorsi dalla nomina a Sottotenente. Accompagnati dai propri familiari, con la commozione e l’orgoglio di chi a distanza di tanti anni ritorna nei luoghi dai quali ha mosso i primi passi di una vita dedicata al Paese, gli ufficiali del 12° hanno partecipato a un serrato programma di iniziative. Dopo il saluto del Comandante della Scuola, generale di corpo d’armata Claudio Berto, e la Santa Messa officiata dal cappellano militare don Maritano, i partecipanti al raduno hanno assistito a una conferenza del professor Bruno Barberis studioso della Sacra Sindone. Particolarmente toccante la deposizione della corona ai Caduti, circostanza nella quale sono stati ricordati anche gli ufficiali del 12° “andati avanti”. Fra di essi, come più volte ricordato dal generale Enzo Conte, il capo corso del 12° tenente generale Luigi Giovenale per tutti esempio di generosità, professionalità e dedizione al dovere. La firma dell’albo d’onore dinanzi alla Bandiera d’Istituto ha consentito ai presenti di ricordare i valori supremi che quotidianamente ispirano i soldati in armi e in congedo nell’assolvimento dei propri compiti. A suggellare il profondo significato di una giornata trascorsa non soltanto all’insegna dei ricordi, la presenza di numerosi ufficiali del 197° corso “Tenacia”, da pochi giorni giunti alla Scuola di Applicazione. Ad accomunare la saggezza degli ufficiali del 12° e l’entusiasmo dei ragazzi del 197° la fierezza di servire in armi il Paese: una consapevolezza dalla quale discende quell’orgoglio che i sessant’anni trascorsi non hanno per nulla scalfito.

 

Locatelli (Prc-Se): sindaca Appendino, basta prese in giro. Giù le mani dagli asili nido comunali!

Sia chiaro, se la Giunta Appendino pensa di risparmiare sul bilancio comunale bloccando assunzioni e appaltando ai privati la gestione degli asili nido la risposta non potrà che essere a muso duro. Molto più di quanto lo sia stato con il predecessore Fassino che pure intraprese a suo tempo l’esternalizzazione di un certo numero di asili nido come mezzo per ridurre le spese di bilancio. Oggi è ancora peggio. Si parla di tagli drastici di personale, tramite il blocco del turn-over di 44 educatrici e 69 insegnanti in meno andando, in conseguenza di ciò, ad una privatizzazione generalizzata della rete degli asili nido comunali. Se queste dovessero  essere le scelte della Giunta retta dal M5S la risposta non potrà che essere molto decisa e dura. Bisogna finirla di prendere in giro le cittadine e i cittadini con promesse puntualmente disattese. Gli asili nido e le scuole d’infanzia comunali non si toccano!

Ezio Locatelli

Segretario provinciale Prc- Se

Mirafiori, muore operaio ditta esterna

Un incidente sul lavoro o un malore? Un operaio italiano di 45 anni è morto nel complesso Fiat  Mirafiori. Si tratterebbe, in base alle prime notizie, di un manovratore di una società esterna che si occupa delle manovre dei treni nel raccordo ferroviario del Drosso. Le cause  del decesso sono  da stabilire, sul posto sono accorsi i  vigili del fuoco e i tecnici dello Spresal. Sembra che avesse finito di caricare delle bisarche, ma sul corpo non sarebbero stati trovati segni di schiacciamento.

I vari volti della polis nella mostra “Polisgraphics

Arte e grafica rappresentano il fil rouge della mostra dal titolo “Polisgraphics”, che apre battenti l’11 ottobre prossimo presso il Miaao, Museo di Arti Applicate, nella galleria Sottana. Si tratta di una dichiarazione di intenti attraverso la quale si vogliono documentare alcuni lavori realizzati a partire dagli inizi del XXI secolo da ventisette grafici, artisti, illustratori, architetti e designer italiani sul ruolo della polis intesa nell’accezione più ampia del termine, come città, comunità, democrazia, autonomia e quale radice etimologica del termine “politica”. Una coppia di artisti formatisi per l’occasione, Mauro Buccico e Mario Cresci, invita a prendere in considerazione la tradizione come rivoluzione, in una lettura diversa e avanguardista della cultura popolare. Un trio formatosi in occasione della mostra, composto da Marco Calabrese, Alessandro Scali e Mauro Gottardo, illustra prove di passaggio dal digitale all’analogico e al pensiero manuale, attraverso un apparecchio steampunk come il Giphoscope, creato e fabbricato dai primi due, accanto agli stupefacenti disegni di Gottardo. Nelle loro opere la polis risulta sovrappopolata e degradata, come si era configurata negli anni Sessanta, destinata a essere occupata da nuove comunità di mosche, piccioni e topi. Anche il tema del genere viene trattato nella mostra, in particolare da tre artisti in modo diverso. L’attivista lesbica Mary Tremonte, discepolo della studiosa femminista Silvia Federici, ha realizzato risografie e serigrafie per Queer Scouts; Franco Ferrero ironizza su un certo immaginario maschile, e il designer Andrea Vecera denuncia le terribili violenze subite dalle donne. E lo fa con un’opera dal titolo “Ipazia” che descrive la donna attraverso gli occhi di alcune protagoniste femminili che hanno subito violenze. Si tratta di un progetto finanziato dal Programma Operativo della Regione Piemonte e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza, attraverso la realizzazione di percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo, in cui per le donne vittime di violenza sia anche possibile acquisire consapevolezza, serenità e riappropriarsi della dignità. Andrea Vecera è oggi uno dei più eclettici designer torinesi. Laureatosi in Design Industriale al Politecnico di Torino, con il quale tuttora collabora, ha da sempre nutrito una profonda passione per le arti visive, mostrata già dai suoi primi lavori esposti in alcune mostre d’arte. Oltre a essere un artista grafico, realizza oggetti di design anche industriale ed ha ottenuto importanti riconoscimenti, vincendo il primo premio internazionale Hp hand project design 2008 promosso da Hewlett -Packard e, nel 2007, il Silver Award nella competizione di giovani talenti Samsung Young Design Award, con il progetto “hiRec-produt recorder”, e nel 2008 il primo premio per il merchandising ufficiale di Torino World Design Capital.

Mara Martellotta

 

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MOVIMENTO ANIMALISTA NON PUÒ APPOGGIARE GOVERNO A GUIDA RENZI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Movimento animalista non potrebbe appoggiare un governo di centrosinistra, perché sarebbe imperniato sul Pd e su Renzi “che ha condotto in porto provvedimenti devastanti per la difesa dei diritti degli animali e, con il suo governo e con la fotocopia Gentiloni, ha già dimostrato di non tenere in alcun conto le nostre istanze”. E poco importa se il premier non fosse Renzi, “perché Renzi guida il partito, vediamo ogni giorno il suo programma e che politica fa”. Lo ha detto la presidente nazionale del Movimento, on. Michela Vittoria Brambilla, ospite di Maria Latella su SkyTg24.

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La risposta alla domanda della conduttrice è netta: “Ho detto e ripeto – spiega l’ex ministro che non facciamo alleanze a tavolino ma tutto dipende dai programmi, e proprio per questo oggi non sarebbe possibile appoggiare un governo a guida centrosinistra, il programma di Renzi lo vediamo tutti i giorni da quasi cinque anni, Stiamo ai fatti: Renzi non ha alcun rispetto per le nostre istanze, anzi il suo governo e ora quello fotocopia di Gentiloni hanno attuato una sistematica politica di “distruzione” della protezione animale. Hanno condotto in porto provvedimenti devastanti per la difesa dei diritti degli animali: l’abolizione del Corpo forestale dello Stato (scelta che sarà sottoposta al vaglio della Corte costituzionale), l’eliminazione della Polizia provinciale (specializzata nella vigilanza venatoria), l’improcedibilità per “tenuità del fatto” (che di fatto regala l’impunità a chi maltratta o uccide un animale), il via libera alle leggi regionali che prevedono stragi di ungulati(dai cinghiali ai caprioli), la legge sull’eradicazione della nutria, il parziale mantenimento della barbarie dei richiami vivi (si possono ancora allevare uccelli a questo scopo), il “regalo” prereferendario alle doppiette del Trentino-Alto Adige che ora possono sparare anche a specie non cacciabili altrove, come stambecchi o marmotte, la controriforma dei parchi naturali, che consente ai cacciatori di metterci piede, e il folle piano per la caccia selettiva al lupo, fermato per ora dalla mobilitazione dei cittadini. E potrei continuare con l’ambiente, dalle trivelle in giù. E voglio sorvolare sui suoi proclami per promuovere la strage degli agnelli a Pasqua o in difesa della bistecca fiorentina Figuriamoci se noi possiamo allearci con chi ha realizzato questa bella sfilza di provvedimenti. Al contrario, abbiamo accolto a braccia aperte esponenti del Pd delusi dal governo più antianimalista della storia repubblicana”. E se il premier non fosse Renzi? “Non cambierebbe nulla. Renzi è il segretario del partito, decide lui che politica fare e noi vediamo ogni giorno che politica fa”.

Ritorno alle origini per la “De Sono”

 
Martedì 10 ottobre 2017 ore 19.30 (conferenza) e ore 20.30 (concerto)
Conservatorio «Giuseppe Verdi», piazza Bodoni 6, Torino


Tre storici borsisti dell’Associazione, una prima esecuzione assoluta e un informale incontro con gli artisti prima del concerto – davanti a un caffè offerto al pubblico da Lavazza – sono i tratti distintivi dell’appuntamento che martedì 10 ottobre 2017 apre la nuova stagione di concerti della De Sono. Sono infatti il violinista Giacomo Agazzini, la violoncellista Claudia Ravetto e il pianista Gianluca Angelillo gli strumentisti che alle 20.30 saliranno sul palco del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Torino: tutti beneficiari di una borsa di studio nei primi anni Novanta – tra il 1990 e il 1995 Agazzini si è perfezionato insieme agli altri membri del Quartetto di Torino a Fiesole e Stoccarda, Ravetto dal 1994 al 1995 ha studiato a Mannheim, mentre Angelillo ha frequentato il leggendario Conservatorio Čajkovskij di Mosca tra 1989 e il 1994 – svolgono oggi un’intensa attività concertistica oltre a essere titolari di cattedre di insegnamento in Conservatorio. Un concerto che non solo vuole attingere all’ormai ingente patrimonio di circa 250 borsisti sostenuti in quasi trent’anni di vita della De Sono, ma un’esemplare testimonianza di come Francesca Gentile Camerana, che della De Sono è fondatrice e direttore artistico, abbia sempre interpretato il legame tra l’Associazione e i giovani da essa sostenuti come un rapporto proiettato nel tempo, che non si esaurisce nella semplice erogazione di un sostegno finanziario durante gli anni di studio.

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Il programma della serata si snoda tra il barocco e la musica contemporanea, attraversando Romanticismo e Novecento storico. Si parte da Robert Schumann e i Sei studi in forma di canone op. 56; scritti originariamente nel 1845 per uno speciale tipo di pianoforte dotato di pedaliera, sono qui presentati nella trascrizione per pianoforte, violino e violoncello di Theodor Kirchner, amico e ammiratore della famiglia Schumann. Lavoro poco noto ed eseguito tra quelli che compongono il catalogo delle opere del compositore di Zwickau, rispecchiano mirabilmente gli interessi di Schumann per la polifonia, il quale proprio in quegli anni era alla ricerca di una sintesi tra le istanze della scrittura contrappuntista e quelle della sensibilità romantica. Un balzo nella Torino contemporanea ci porterà poi ad ascoltare in prima esecuzione assoluta la composizione di Andrea Chenna …di vento, di tempo e di suono…, 5 poesie per violino, violoncello e live electronics, che lo stesso autore descrive così: «Cinque poesie, lette dai loro rispettivi autori. Cinque poeti che affidano al microfono una possibile interpretazione, una tra le tante, infinite, però preziosissima perché arriva da chi su queste parole ha lavorato, ha cesellato, ha cancellato, ha sofferto. Ho preso queste registrazioni e ho scritto dei pezzi in cui i due musicisti (ma in realtà sono tre, perché sul palco ci sarà anche un vibrafono automatico, che suona proprio da solo e sarà incaricato di metterci in comunicazione con il mondo in cui ora abitano i poeti) fanno musica con le voci degli scrittori, con i loro ritmi e le loro intonazioni». La scrittura polifonica domina anche i tre successivi brani che aprono la seconda parte del concerto, con i Contrappunti n. 1, 17 e 4 tratti dall’Arte della fuga BWV 1080 di Johann Sebastian Bach, ultima fatica del compositore rimasta incompiuta (Bach si fermò a metà del ventesimo Contrappunto dei 24 programmati), in cui il concetto stesso di polifonia si spinge alle sue più estreme conseguenze consegnandoci un’opera senza destinazione d’organico. Chiude la serata il Trio in la minore op. 120 di Gabriel Fauré, composto a Parigi nel 1922 dal compositore ormai in età avanzata, due anni prima della morte e due dopo essere andato in pensione dalla carica di direttore del Conservatorio di Parigi che ricopriva dal 1905. Si tratta di un’opera ancora legata all’estetica impressionista, noncurante dell’eredità lasciata nel 1918 dalla morte di Debussy.

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Con questo concerto si inaugura infine un nuovo ciclo di incontri introduttivi affidati ad Andrea Malvano, che da quest’anno prendono il nome di Caffè con…, in virtù della collaborazione avviata con Lavazza, che in occasione di ogni incontro offrirà al pubblico una tazzina di caffè. Gli incontri si svolgono nella Saletta «Alfredo Casella» al primo piano del Conservatorio con inizio alle 19.30 e vedranno il coinvolgimento dei musicisti e dei compositori protagonisti del concerti. Il concerto e la conferenza, come di consueto, sono a ingresso libero.

I concerti e le attività 2017-2018 sono resi possibili grazie al sostegno dei Soci, degli Amici e di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Maserati, Fondazione Giovanni Agnelli, Reale Mutua, Banca Patrimoni Sella, Sadem Arriva, Ersel, Buzzi Unicem.

 
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Obesity day, una giornata all’ospedale Mauriziano di Torino

L’ospedale Mauriziano di Torino partecipa alla campagna nazionale “Obesity Day”. Martedì 10 ottobre dalle ore 9 alle ore 16, presso l’ospedale Mauriziano di Torino, la Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica (diretta dalla dottoressa Anna Demagistris) sarà a disposizione dei cittadini. Sarà attivo un punto di incontro nell’area adiacente l’Aula Carle. Saranno presenti medici dietologi, dietisti, allievi del corso di laurea in Dietistica dell’Università di Torino. Sarà possibile rilevare i parametri del peso, dell’altezza e della circonferenza dell’addome per stabilire l’adeguatezza del peso corporeo e saranno fornite informazioni sull’alimentazione e sullo stile di vita utilizzando l’opuscolo informativo “ le dieci cose da fare non fare, dire o non dire, per prendere nel verso giusto una dieta”. Verrà inoltre proposto un questionario sulle conoscenze ed abitudini alimentari.L’ADI, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, ha promosso per il 10 ottobre una giornata nazionale di sensibilizzazione nei confronti del sovrappeso e dell’obesità. Il tema per l’edizione del 2017 è “Salute InForma, Dieta Mediterranea Regionale”. L’Obesity day 2017 si pone come obiettivo quello di pubblicizzare l’identità e le diversità dei sistemi alimentari regionali. Recuperare e mantenere la biodiversità agraria e la diversità degli animali d’allevamento è fondamentale nel garantire la vita dell’essere umano sulla Terra. In Piemonte, secondo lo studio PASSI, il 30% degli abitanti sono sovrappeso ed il 10% sono obesi. Ne sono più colpiti i maschi e le persone con un’età compresa tra i 50 ed i 70 anni. Il cardine della prevenzione e della terapia dell’obesità è un equilibrio alimentare accompagnato da uno stile di vita attivo che preveda la pratica di almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana. Il compito delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica del Servizio Sanitario Nazionale è di garantire ad ogni utente un intervento adeguato dal punto di vista nutrizionale, volto a prevenire e curare situazioni patologiche anche gravi, legate allo stato di nutrizione, per le quali sia stata dimostrata un’efficacia dell’intervento nutrizionale.

 

(foto: il Torinese)

 

 

 

Tutti contagiati di salute e benessere

Un impegno pubblico per promuovere corretti stili di vita. Oltre duecento sindaci, autorità,  rappresentanti delle categorie, dell’associazionismo e delle organizzazioni sindacali, mondo della scuola e dell’informazione della provincia di Torino sono pronti ad  assumere un ruolo da protagonisti nel comunicare e realizzare progetti di salute e benessere. Dopo l’appuntamento di Asti dello scorso 21 aprile, il “Cammino degli Stati Generali dello Sport e del Benessere” arriva nel capoluogo piemontese. L’incontro, che si tiene mercoledì 11 ottobre alle ore 11 nell’Auditorium del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino (via Mazzini 11), è organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte, attraverso gli Stati generali e la Consulta regionale dei Giovani, in collaborazione con la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro onlus, l’Università degli studi di Torino e il Centro ricerche performance e benessere. Media partner la Testata giornalistica regionale Rai.

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Portano il saluto istituzionale Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale; Giorgio Bertola e Gabriele Molinari, membri dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale in rappresentanza della Consulta Giovani; Allegra Agnelli, presidente della Fondazione per la ricerca sul cancro, e Gianmaria Ajani, rettore dell’Università degli studi di Torino. Molti i testimonial dell’evento, condotto dal regista e presentatore Rai Paolo Severini, dal presidente del Centro ricerche performance e benessere Luciano Gemello e dalla presentatrice Cristina Chiabotto (Miss Italia 2004).Salgono sul palco l’attore e regista Arturo Brachetti, l’illusionista e conduttore tv Marco Berry, il direttore generale ed ex calciatore del Torino Fc, Antonio Comi, la dirigente dell’ospedale Molinette di Torino, specialista in dietologia e scienza dell’alimentazione, Etta Finocchiaro, il ricercatore del dipartimento di Scienze cliniche e biologiche della Suism dell’Università degli studi di Torino, Massimiliano Gollin, i cabarettisti Marco (Amerio) e Mauro (Mangone). L’attore Luca Argentero, testimonial dell’evento, anche in rappresentanza della onlus 1Caffé, di cui è vicepresidente e socio fondatore, partecipa attraverso un video. Presente invece sul palco del Conservatorio il presidente della onlus, Beniamino Savio. Chiudono la mattinata con un’esibizione dal vivo gli “Eugenio in via di gioia”, vincitori della precedente edizione di “_reset festival”, accompagnati dal direttore artistico del festival che si è appena concluso, Alberto Citriniti, che illustra il progetto Wellness 4 music e music 4 wellness – organizzato in collaborazione con gli Stati generali dello Sport e del Benessere. Durante la manifestazione vengono proiettate le immagini della campagna sociale sui corretti stili di vita, condotta prevalentemente sul canale Instagram dell’Assemblea e caratterizzata dall’hashtag #contagiatidibenessere.

www.cr.piemonte.it

E’ morto Luigi Bobbio

E’ morto a Torino uno dei tre figli di Norberto Bobbio, Luigi, docente all’Ateneo subalpino. Gli altri due figli del filosofo sono Andrea e Marco.  Aveva 73 anni, era tra i leader di Lotta Continua negli anni ’70 e politologo esperto di politiche pubbliche. Oltre a una storia di Lotta Continua, tra i suoi lavori, rammenta l’agenzia Ansa,   il ‘Terzo rapporto sulle priorità nazionali: quale federalismo per l’Italia?’, ‘I governi locali nelle democrazie contemporanee’, ‘Le crisi urbane: che cosa succede dopo? Le politiche per la gestione della conflittualità legata ai problemi dell’immigrazione’. .

Anniversario a corte con le bande militari

 

In occasione dell’Anniversario della Reggia di Venaria e del quinto anno dell’unione con il Parco La Mandria domenica 15 ottobre, a partire dalle ore 16.00, è prevista la grande manifestazione Tattoo da Re – Rassegna musicale delle bande militari italiane, che si ispira al Military Tattoo1 , con la partecipazione della fanfara della Brigata alpina “Taurinense”, fanfara a cavallo della Polizia di Stato, fanfara Nazionale della Croce Rossa Italiana, fanfara Associazione Nazionale Bersaglieri “Roberto Lavezzeri” di Asti. Le formazioni musicali saranno accolte dalla Banda del Corpo Musicale Giuseppe Verdi e dall’Equipaggio di trombe da caccia della Reggia che porgeranno il loro saluto ed accompagneranno le varie fasi dell’evento. Si tratta sostanzialmente di un Festival di formazioni musicali – prevalentemente militari – che abilmente unisce musica e movimento in mix altamente spettacolare con caroselli ed esecuzione di brani musicali che precedono ed accompagnano il tradizionale “Taglio della Torta”.

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DOVE
Giardini e Corte d’onore della Reggia, Borgo Antico della città di Venaria Reale

QUANDO
Domenica 15 ottobre 2017, dalle ore 15.30

COME
Ingresso libero nella Corte d’onore fino a capienza consentita