redazione il torinese

In piazza Madama il bagnetto verde “mondiale”

Si tiene oggi,  domenica 22 ottobre, il gran finale del Festival Mondiale del Bagnetto Verde che per l’edizione 2017 si è trasformato in una manifestazione “diffusa” coinvolgendo diverse città piemontesi prima di arrivare a Torino. Come ormai da tradizione, l’evento finale si svolgerà in Piazza Madama Cristina e allieterà i palati con l’irresistibile fascino che solo il “Re” delle salse piemontesi può avere.

Nato nelle cucine reali dalla creatività culinaria di Giovanni Vialardi, verrà riproposto da oltre 40 squadre che si contenderanno il titolo di Miglior Bagnetto Verde. Sono aperte le iscrizioni per partecipare alla finale a fianco delle squadre già qualificate nelle tappe precedenti del Festival. La gara è aperta a tutti, privati, associazioni, cuochi professionisti o amatoriali dai 4 ai 94 anni (per iscrizioni scrivere a info@bagnettoverde.it o chiamare il 3492237484). Piazza Madama Cristina comincerà ad animarsi verso le ore 10 con il mercatino culinario e la zona ristoro. Coltelli e mezzelune cominceranno ad affilarsi alle ore 12, quando le squadre cominceranno ad allestire le proprie postazioni. Alle 14 partirà ufficialmente la sfida a suon di prezzemolo, aglio e ricette segrete. A partire dalle ore 16 una giuria tecnica formata da osti, chef stellati e critici gastronomici, e la giuria popolare voteranno secondo criteri di valutazione che riguardano la bontà del bagnèt, l’aderenza alla ricetta originale, la presentazione della propria postazione e della ricetta. Potranno far parte della giuria popolare tutti coloro che saranno convenuti in piazza e avranno piacere di partecipare alle votazioni degustando le ricette delle varie squadre. Seguirà alle 18 la premiazione del Miglior Bagnetto Verde 2017 e la consegna dell’ambito trofeo in cristallo.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

 

di Pier Franco Quaglieni

Referendum in Lombardia e Veneto e lo Stato in crisi – I manuali scolastici e Rosario Villari – Un racconto in anteprima – Cena ecumenica dell’Accademia italiana della cucina

 

***

Referendum in Lombardia e Veneto e lo Stato in crisi

Il referendum per l’autonomia promosso dalla Lega è sicuramente costituzionale e non ha nulla a che vedere con i disegni secessionisti del passato. E’ un referendum meramente consultivo che avrà un valore esclusivamente di ordine politico. Se consideriamo la spesa per allestirlo a carico delle finanze pubbliche, forse è lecito qualche dubbio sulla sua necessità. Secondo molti, l’autonomia coinvolge di più i cittadini e accorcia quindi le distanze tra istituzioni e cittadini medesimi. A me sinceramente sembra un discorso un po’ semplicistico perché non è solo questione di distanze. I meccanismi della democrazia sono molto complessi ed oggi si è inceppato il rapporto tra cittadini e potere perché la rappresentanza concepita nel secolo scorso è entrata in crisi .In una crisi irreversibile che ha coinvolto i partiti come luogo di rappresentanza degli interessi collettivi. Andrebbe ripensato lo Stato attraverso quella che un tempo si chiamava la Grande Riforma, che nessun leader politico italiano è riuscito a realizzare. Se può avere importanza l’autonomia, non può essere disconosciuto il valore dell’unità nazionale. E, se debbo dire fino in fondo il mio pensiero, io vorrei uno Stato efficiente, capace di tutelare il cittadino e di garantirne le libertà. Questa mi sembra essere la prima preoccupazione di fronte alle disgregazioni in atto in altri Paesi e all’impotenza dello Stato italiano a fronteggiare la criminalità di ogni tipo che domina, quasi indisturbata, interi territori nazionali. Già tanti anni fa l’ambasciatore Sergio Romano, la cui conferenza introdussi all’Unione Industriale di Torino, parlò di “Stato forte”. Io espressi un certo disagio di fronte a questa espressione. Oggi non solo non proverei disagio, ma mi sentirei di condividere questa esigenza. Stato forte non significa Stato autoritario o antidemocratico, ma significa Stato autorevole, capace di far rispettare la legge.

***

I manuali scolastici e Rosario Villari 
E’ morto Rosario Villari, sicuramente uno degli storici più noti al grosso pubblico perché milioni di italiani hanno studiato sul suo manuale di storia edito da Laterza in trenta edizioni. Il “Villari” è stato egemone nella scuola italiana, come i professori marxisti che lo adottarono e lo imposero, come una sorta di “vulgata” gramsciana, ai loro allievi. Sicuramente in quel testo era ben presente la dimensione sociale della storia (di per sé indispensabile per capire il passato e il presente ),ma era quasi assente lo spirito critico che dovrebbe caratterizzare un manuale scolastico che,basandosi sulla nozioni(elemento ineliminabile ),dovrebbe indurre nello studente l’acquisizione di uno spirito critico incompatibile con l’ideologismo storiografico che riduce la storia a politica militante. C’è chi ha scritto che Villari è stato un grande storico e per la sua opera scientifica è difficile non consentire perché il suoi studi sul Seicento sono davvero notevoli. Il fatto da cui partire per comprendere il successo del “Villari” è che professori di storia e filosofia o di italiano e storia nei licei e negli istituti superiori italiani furono quasi esclusivamente di sinistra e trovarono nel “Villari “ il loro testo prediletto.  Quello di Armando Saitta e quello di Giorgio Spini non bastavano più. Quando poi Saitta rivide le sue posizioni in senso critico , il suo testo venne messo al bando. C’erano anche i testi Guido Quazza altrettanto di parte come quello del Villari, ma scritto in modo meno chiaro, malgrado le sue origini di professore nella scuola secondari , di Francesco Traniello cattolico di sinistra ,di Gabriele De Rosa ,di  Giuseppe Recuperati ed altri. Il “Villari “ superò tutti per adozioni. Anche quel “Camera e Fabietti “che,primo per faziosità, aveva imperversato nella scuola italiana per alcuni decenni.Il testo di Gian Piero Carocci venne superato da quello del Villari. All’atto della sua morte c’è stato chi gli ha imputato anche di non aver scritto delle foibe.  Certo Villari,come quasi nessun altro storico, non ne scrisse,ma la rimozione del tema non può essere ascritto in esclusiva a lui. Fu la storiografia italiana nel suo insieme ad ignorare per ragioni molteplici e persino contrastanti il dramma del confine orientale.  E’ stato Gianni Oliva a incominciare a scriverne, rivolgendosi al grosso pubblico e subendo gli attacchi da parte del mondo accademico. L’ultimo suo “Sommario di Storia” riguarda il periodo dal 1900 al 2000,uscito nell’aprile nel 2002.E’ l’edizione aggiornata in relazione al decreto Berlinguer che concentra nel Novecento lo studio della storia nell’ultimo anno, ricacciando l’Ottocento nel secondo anno. Un secolo per un anno di scuola. Fu una scelta discutibile del ministro diessino.Certamente, però ,con quella dimensione temporale esclusivamente novecentesca  le foibe non potevano più essere ignorate come prima. Il tentativo comunque di sminuirne la portata con la scusa di contestualizzarle, resta una scelta ambigua dopo troppi anni di assoluto silenzio. Nessuno però giunse a scrivere quanto si può leggere nel “Camera e Fabietti” nell’edizione del 1998: si parla di 500/700 persone uccise a fronte di circa 15 mila infoibati.  In fondo il “Villari” era molto  meglio di tanti altri. *

***

Un racconto in anteprima 

E’ uscito  “Chiaroscuro”di Tosca Brizio. Un racconto noir che prelude alla pubblicazione di un romanzo in cui uno dei protagonisti sarà  Pietro Jackson . Dopo quindici anni due compagni di liceo si incontrano casualmente . Uno è un pittore, Pietro Jackson, di madre italiana e padre inglese, che unisce al talento artistico una dote al tempo stesso quasi divinatoria e terribile. L’incontro sfocia nell’idea di una rimpatriata con gli altri compagni, mentre un incrocio misterioso e inquietante di telefonate sghembe coinvolge l’artista e  Matteo, suo amico da sempre, in una vicenda parallela e rischiosa. In una Torino suggestiva, con i suoi palazzi in stile eclettico e i viali alberati di una città che non ha dimenticato di essere stata capitale, Pietro si imbatte in due omicidi, di cui ha una percezione particolare… Tosca Brizio è un nom de plume che riunisce due autori.Patrizia Valpiani è nata  a Pietrasanta in Versilia.Vive a Torino dove esercita la professione di medico chirurgo ortodontista, dopo essere stata medico di famiglia. È saggista, poetessa, narratrice. Risalgono al 1994 i suoi primi riconoscimenti, è vincitrice con una poesia del premio Cesare Pavese e con un racconto del premio Bergamo. Ha pubblicato tre raccolte di racconti, cinque di poesia, un romanzo e una guida poetica di Torino. Attualmente è Presidente della Associazione Medici Scrittori Italiani. Gianfranco Brini, bergamasco di nascita, vive in provincia di Lecco. Medico di famiglia per trent’anni e medico legale, è saggista, narratore, iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Con il romanzo Saluti e baci da Santo Domingo ha vinto il premio Cesare Pavese nel 2013. Autore di tre romanzi e tre raccolte di racconti, è stato Presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo. Ha conseguito la laurea in lettere nel 2015 presso l’Università di Bergamo. Attualmente rappresenta l’Italia nella Unione Mondiale dei Medici Scrittori. Una coppia nella vita che diventa coppia anche nella scrittura. Voglio offrirvi la lettura del racconto  in anteprima, cliccando sul link che segue. A me è piaciuto molto. Non amo il noir, ma questo mi ha coinvolto.  

Blood Session per Pietro Jackson

 

***

Cena ecumenica dell’Accademia italiana della cucina

L’Accademia italiana della cucina è un’istituzione riconosciuta dalla Repubblica italiana e fondata dal giornalista Orio Vergani . Ha delegazioni in tutta Italia e all’estero. Io ne faccio parte dal 2011 come accademico onorario e ho sempre un grande rammarico nel non riuscire a partecipare ai simposi accademici come vorrei. Gli impegni prevalgono e se si assomma anche la dieta,diventa difficile essere presenti con la dovuta e piacevole frequenza. L’Accademia tiene ogni anno la cena ecumenica a tema che raduna nello stesso giorno,il 19 ottobre, tutti gli accademici italiani in Italia e all’estero. Un momento importante e non ci si deve lasciar ingannare dalla parola ecumenica che potrebbe far pensare ad un qualcosa di religioso. Quest’anno la cena è stata dedicata ai formaggi di cui l’Italia è ricchissima. Un tema che rivendica un aspetto gastronomico italiano che i Francesi ritengono loro prerogativa quasi assoluta. Non è così. Il bel libro dedicato ai formaggi italiani uscito in occasione della cena ecumenica 2017 lo dimostra,mettendo in luce una ricchezza italiana importante. Basterebbero il Parmigiano ed il Gorgonzola a evidenziare un’eccellenza italiana. Io ho partecipato alla cena nella delegazione del Ponente Ligure ed è stato bello,sotto la guida di Roberto Pirino,medico e gastronomo,assaggiare la cucina del formaggio nella tradizione del Ponente Albenganese. Al Ristorante “Il Pernambucco”, ritrovo gourmet ligure di primaria grandezza.Le lasagne al pesto con pecorino,la fonduta di toma fresca e tartufo nero,gli assaggi di formaggi di mucca e capra del Passo della Mezza Luna con noci e miele di castagno sono stati protagonisti di una serata molto partecipata. Gli ottimi vini Pigato,Rosato Costa de Vigne e Rossese di Massimo Alessandri hanno accompagnato la cena in modo superbo.

***

LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

.

Riforma elettorale

Cosa ne pensa della riforma elettorale ? Nella sua macchinosità mi lascia molto perplessa.      Osvalda Bruni

 

Non sono in grado di esprimere un giudizio su un tema tanto controverso. Il susseguirsi di riforme elettorali rivela una crisi politica profonda che si scarica sui sistemi elettorali nell’illusione che essi possano risolverla. La crisi italiana è anche crisi dello Stato e delle sue istituzioni. Certamente por mano al Consultellum, cioè alle norme elettorali sopravvissute alla Corte Costituzionale che comportavano due sistemi non omogenei tra loro, è stato un passo avanti. Ma poi bisognerebbe chiarirsi le idee sulle preferenze perché non si capisce perché vadano bene per eleggere consiglieri comunali e regionali e deputati europei e non siano invece accettabili per il Parlamento nazionale. In ogni caso non dò un giudizio perché al Senato ci potrebbero essere ulteriori cambiamenti. Un dato mi è sembrato assurdo: l’aver mantenuto i collegi esteri ed averli aperti anche a candidati che risiedono in Italia. L’idea di Mirko Tremaglia di far votare gli italiani all’estero che pagano le tasse all’estero, si è rivelata assurda. E’ strano che nessuno l’abbia impugnata davanti alla Corte Costituzionale. Il fatto poi di far eleggere qualche impresentabile in Italia in un collegio estero appare scandaloso. D’accordo che è ministro degli Esteri ,ma non vorrei un deputato di nome Alfano eletto ,ad esempio, in Sud America.         PFQ

.

Ricaricare i cellulari

Ho visto alla stazione centrale di Milano che si possono ricaricare i cellulari gratis ,anche se tutti i posti sono stabilmente occupati da immigrati extracomunitari. La scorsa estate ho visto che sulle panchine di Courmayeur c’era la possibilità di caricare il telefonino. A Torino perché non c’è nulla di simile ?         Lucio Anneo

.

Non so se ci sia qualcosa di simile a Torino. Servirebbero in stazione e all’aeroporto.All’interno e non all’esterno come alla stazione centrale di Milano. Circa le panchine del Valentino e di altri giardini temo che il vandalismo finirebbe per vanificare il tutto.Al massimo servirebbero a ricaricare i cellulari dei troppi spacciatori in attività.     PFQ

                                       

Treni in ritardo? Ora c’è la App

Con il coordinamento della control room integrata Rfi alla stazione del Lingotto di Torino i passeggeri potranno avere informazioni fino a 4 treni. Inoltre, ogni ritardo superiore ai 15’ o blocco della circolazione verrà subito segnalato e motivato

Per i pendolari stressati a causa dei treni spesso in ritardo, Trenitalia estende ai convogli regionali il servizio “Smart Caring” in grado di fornire notizie personalizzate e aggiornate in tempo reale sugli orari grazie a una App gratuita per smartphone e tablet. Così ora  anche i pendolari del Piemonte, che  utilizzano gli 800 treni regionali gestiti ogni giorno da Trenitalia , possono essere informati sui ritardi e le loro cause, previsioni di ripristino della normalità e alternative possibili. Con il coordinamento della control room integrata Rfi alla stazione del Lingotto di Torino i passeggeri potranno avere informazioni fino a 4 treni. Inoltre, ogni ritardo superiore ai 15’ o blocco della circolazione verrà subito segnalato e motivato.

L’ assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, giudica la novità  “un altro passo avanti per soddisfare l’esigenza, sempre più sentita dai viaggiatori, di avere informazioni precise e tempestive. L’accordo ponte firmato con Trenitalia a fine settembre ha tra le sue parti rilevanti proprio la necessità di dare sempre maggiore trasparenza al servizio, con un flusso di informazioni sempre maggiore”.

Inoltre la Regione sta lavorando con le società che gestiscono il trasporto pubblico  alla rivisitazione del sistema tariffario, che non dovrà più essere rigido come quello attuale. In due province (probabilmente Asti e Cuneo) verrà sperimentata la tariffazione integrata e flessibile che coinvolgerà sia le linee ferroviarie sia quelle su gomma.

 

(foto: il Torinese)

TERRANOVA E HUMANA PEOPLE TO PEOPLE ITALIA INSIEME PER I BAMBINI DELLO ZAMBIA

Fino al 30 novembre sarà possibile portare i propri abiti usati presso i 2 punti vendita di Terranova presenti nella provincia di Torino. Il ricavato finanzierà progetti solidali a favore dell’infanzia in Zambia

Gli abiti usati possono donare nuova vita. È questo il concept alla base della nuova campagna di recupero di abiti e accessori usati che Terranova, nota catena italiana di abbigliamento parte del Gruppo Teddy, sosterrà in partnership con l’organizzazione umanitaria HUMANA People to People Italia. L’iniziativa, che si terrà fino al 30 novembre, coinvolgerà anche i 2 punti vendita Terranova a Torino (Piazza dello Statuo, 10) e a Collegno (Str.Torino-Pianezza 148) presso i quali i clienti potranno donare i propri abiti usati ricevendo in cambio di buoni sconto. A fronte di 5 capi usati (inclusi scarpe, borse e accessori) donati in tutti i negozi Terranova Italia, il cliente riceverà un buono sconto da 20 euro: 10 € utilizzabile per nuovi acquisti nel punto vendita e 10 € su terranovastyle.com. Gli indumenti saranno recuperati da HUMANA People to People Italia e verranno riutilizzati per sostenere iniziative solidali in Zambia, finalizzate al supporto scolastico, alla costruzione di case per ragazzi di strada, di centri di aiuto e ascolto e all’avvio di progetti nutrizionali. Terranova da quasi 30 anni è impegnata in campagne di solidarietà internazionali, supportando attivamente un progetto di accoglienza per bambini, mamme e famiglie meno fortunate, portando nel continente africano medicinali, cibo, cure ed educazione. Per maggiori informazioni: terranovastyle.com/apositiveview. Donare i propri abiti usati è un gesto semplice che può cambiare il mondo. Questo il senso dell’iniziativa che si propone di migliorare le condizioni e la qualità di vita dei bambini dello Zambia. C’è molto ancora da realizzare nel Paese africano, a tutela proprio dei più piccoli, e c’è ancora bisogno del sostegno di tutti per continuare a garantire alla popolazione locale servizi fondamentali come l’accesso all’istruzione di base e ad una casa sicura.

A Caselle la corsa contro la violenza alle donne

La quota di iscrizione è di 5 euro e l’intero ricavato sarà devoluto alle Case Rifugio e all’associazione Cerchio degli Uomini

Corsa contro la violenza alle donne Sabato 25 novembre a Caselle ci sarà la corsa non competitiva e aperta a tutti per dire STOP alla violenza sulle donne, in occasione della giornata mondiale dedicata al contrasto di questo fenomeno. Il ritrovo è in piazza Boschiassi alle ire 16,30 con partenza alle ore 17.30. Chi si presenterà con una capo d’abbigliamento o un accessorio di colore arancione riceverà anche un simpatico gadget. La quota di iscrizione è di 5 euro e l’intero ricavato sarà devoluto alle Case Rifugio e all’associazione Cerchio degli Uomini. L’evento è patrocinato dall’Assessorato alle pari opportunità di Caselle, in collaborazione con UISP Ciriè Settimo Chivasso, FILMAR, Olimpiatletica e Atletica Caselle 93′.

Corteo no-vax in centro città

Erano centinaia le persone che hanno manifestato sotto Palazzo Civico, a Torino, per la libertà della scelta vaccinale. Hanno preso parte al  corteo indetto dai genitori Lds, ”Libertà di scegliere”, che si è snodato fino a piazza Vittorio. Sullo striscione in apertura della manifestazione  la scritta:  “Il nazismo è tornato (?) Vogliono farci credere che sia per il bene comune”.

SUK BARATTOLO, FDI: OGGI IN PROCURA PER CHIEDERE SEQUESTRO PREVENTIVO

<<Ci siamo recati in Procura di Torino per depositare presso gli uffici del PM Dott.ssa Caputo una istanza formale di sequestro preventivo del suk del libero scambio “barattolo”, provvisoriamente sospeso per un solo fine settimana, ma ancora programmato in via Carcano e in Canale Molassi – San Pietro in Vincoli. Non accettiamo infatti che la Giunta Appendino si limiti a deliberare una pausa per lutto di appena una settimana, consentendo al suk degli abusivi e dei tagliagole di infestare nuovamente le strade, peraltro proprio in un’area adiacente al cimitero monumentale di Torino nel ponte dei morti con un’affluenza di mezza città, che vorrà parcheggiare proprio nelle aree occupate dal bazar. Una bomba a orologeria insomma, che l’Amministrazione comunale grillina finge ancora una volta di non vedere, per poi sfoderare lacrime di coccodrillo quando ci si trova davanti al morto. Intervenga la magistratura!>> annunciano Maurizio Marrone, della Segreteria regionale piemontese di FDI, e Patrizia Alessi, Capogruppo FDI in Circoscrizione 7, spiegando: << Abbiamo anche esposto alla Procura tutte le continue e costanti irregolarità del suk del libero scambio, che noi denunciamo politicamente dal 2008: non è un caso che il nigeriano omicida fosse abitualmente presente lì a vendere senza autorizzazione e in barba al regolamento comunale e ai mancati controlli della Polizia Municipale. Per questa ragione abbiamo chiesto al pubblico ministero di verificare anche se non sussistano profili di responsabilità penale a titolo omissivo in capo al Sindaco Appendino e alla sua Giunta>> concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia.

Valorizzare Crea, la “punta di lancia” nel Torinese

Crea è un punto di riferimento sotto l’aspetto devozionale, culturale e turistico non solo per le genti del Casalese, della Diocesi di Sant’Evasio e del vicino Torinese, ma anche da fuori regione e dall’estero. E il Sacro Monte, proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco è un motivo di attrazione e di interesse notevole. Partendo da questa considerazione, il consigliere delegato al turismo dell’Unione dei comuni della Valcerrina e capogruppo di Progetto Villamiroglio nel consiglio comunale di quel paese, Massimo Iaretti (nella foto) ha inviato una lettera con la quale chiede al presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi ed al vice presidente Federico Riboldi, la convocazione di un consiglio provinciale, anche come consiglio aperto, proprio a Crea. “Il presidente Baldi aveva presentato un programma di governo nel quale parlava proprio della valorizzazione delle risorse turistiche della provincia, tra cui Crea ed il Monferrato – spiega Iaretti – anche se per il turismo Crea ha una competenza residuale. Per noi sarebbe, comunque importante avere la Provincia al nostro a fianco mentre abbiamo avviato iniziative come quella che ha portato al protocollo d’intesa con il Comune di Curtatore, dove ha sede il santuario della Beata Vergine delle Grazie, edificato dai Gonzaga, mentre Crea ha avuto il suo grande impulso sotto il dominio dei Duchi mantovani. Oppure per i collegamenti cui stiamo lavorando con il Comune di Pontecurone, paese natale di San Luigi Orione”. Iaretti evidenzia che lo svolgimento di un Consiglio Provinciale a Crea avrebbe forte significato, “di Provincia che va sul territorio, da un lato per cercare un percorso comune verso la valorizzazione di un bene di così alto valore, dall’altro per ascoltare in loco, da abitanti ed amministratori, le problematiche di un’area che è comunque di confine per il territorio provinciale, quale è la Valcerrina, distante da Alessandria e, comunque, decentrata rispetto a Casale Monferrato, perché si incunea come una punta di lancia tra la Provincia di Asti e la Città Metropolitana di Torino”. Il tutto nella convinzione che sarebbe davvero la realizzazione di quella “Provincia dei Comuni”, che era alla base della lista che lo ha sostenuto nella vittoriosa competizione elettorale. Intanto, da Palazzo Ghilini è arrivata una prima risposta sia pure informale: il Consiglio a Crea si farà prossimamente, allargato ad un discorso che comprenda anche gli altri ambiti Unesco provinciali.

 

La sindaca Appendino: “Emergenza inquinamento, la salute dei cittadini prima di tutto”

La prima cittadina di Torino, sul suo blog, posta un lungo articolo che riportiamo qui di seguito integralmente, sul tema dell’ inquinamento.


I rilevamenti dell’Arpa di questi giorni mostrano una situazione grave dell’inquinamento in Città, con particolare riferimento alle polveri sottili. È un problema che tocca la salute di tutti i cittadini e sulla salute non abbiamo nessuna intenzione di prendere le cose con leggerezza visto che l’inquinamento in Italia causa oltre 90mila morti premature ogni anno, un dato che ci rende tristemente primatisti in Europa. Il nostro dovere è quello di tutelare la salute dei torinesi con ogni mezzo a nostra disposizione, ed è esattamente quello che stiamo facendo senza lasciare nulla al caso.

 

Direttive regionali recepite con leggeri correttivi a maggior tutela

È giusto precisare che i provvedimenti intrapresi vengono stabiliti a livello regionale e all’interno di un protocollo interregionale di cui abbiamo discusso nei mesi scorsi. La città di Torino tuttavia ha applicato dei leggeri correttivi a maggior tutela della salute pubblica.
Preciso che stiamo facendo tutto il possibile su ogni fronte. Compresi i riscaldamenti pubblici, sui quali l’Assessore all’ambiente, Alberto Unia, ha scritto una precisazione proprio qualche giorno fa. Sia chiaro che nessun Amministratore si diverte a bloccare le auto consapevole di creare dei possibili disagi, ma quando ci si trova di fronte a un’emergenza è necessario prendere delle scelte. Stare fermi forse è la scelta più facile, ma non è ciò di cui la Città ha bisogno in questo momento.

 

L’emergenza si affronta con la collaborazione di tutti i cittadini

L’inquinamento non si elimina con un’ordinanza, questo è chiaro a tutti.
La piena collaborazione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini è condizione necessaria per affrontare il problema con successo, nell’interesse di tutta la comunità.Non è riempiendo la città di controlli che pensiamo di garantire il rispetto dell’ordinanza ma facendo appello al senso di responsabilità di ognuno di noi.Non abbiamo esagerato quando abbiamo consigliato di non aprire le finestre per limitare la dispersione termica. La temperatura media dell’altro ieri è stata di 14°, cerchiamo di non disperdere il calore accumulato in casa e di limitare i consumi dei riscaldamenti che, ricordo nuovamente, consigliamo di tenere a una temperatura di 19 gradi con una tolleranza massima di 2 gradi.Mi rivolgo anche alla Regione Piemonte e agli altri Comuni della cintura affinché facciano rispettare i blocchi del traffico e remare tutti verso lo stesso obiettivo.

 

Informazioni ed esenzioni

La Città di Torino, e l’Assessorato all’ambiente in particolare, rimangono a completa disposizione per qualsiasi tipo di informazione in merito e, oltre al rispetto dell’ordinanza, il mio secondo appello è proprio quello ad informarsi su quanto sta avvenenendo per acquisire piena consapevolezza del fenomeno.Sul sito della Città trovate il comunicato stampa relativo all’ordinanza, contenente l’elenco delle esenzioni.Ricordo che da oggi in città sono soggetti alle limitazioni tutti i veicoli diesel fino agli Euro 5.

 

Procederemo con politiche su ambiente e mobilità, totalmente ignorate per anni

Questa è una situazione emergenziale, e le situazioni emergenziali non si creano quasi mai da un giorno all’altro bensì dopo anni di assenza di politiche dedicate a creare miglioramenti strutturali. Da quando ci siamo insediati abbiamo lavorato ogni giorno per fare in modo che quanto prima smettano di presentarsi queste situazioni.Lo abbiamo fatto con numerosi provvedimenti che disincentivano il più possibile l’auto privata a favore della mobilità sostenibile.Stiamo ampliando il bike-sharing, costruendo nuove piste ciclabili, promuovendo la mobilità elettrica con nuove colonnine ed esenzioni alla ZTL, priorità semaforica per i mezzi pubblici e revisione delle tariffe, 20 autobus elettrici.Vi ringrazio per l’attenzione, vi prego di condividere questo post e siamo a disposizione per domande e chiarimenti.

Malattie neuromuscolari, il progetto del centro clinico

La Regione Piemonte, l’Ospedale “Città della Salute e della Scienza” e il Centro Clinico NeMO hanno sottoscritto una convenzione per l’attivazione del “Progetto NeMO Torino”


 Nascerà a Torino un nuovo progetto del Centro Clinico NeMO, un centro di eccellenza ad alta specializzazione per le malattie neuromuscolari, patologie fortemente invalidanti come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le Distrofie Muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA), che in Piemonte colpiscono oltre 2300 personeLa Regione Piemonte, l’Ospedale “Città della Salute e della Scienza” e il Centro Clinico NeMO hanno, infatti, sottoscritto oggi una convenzione che darà il via ai lavori per la creazione del “Progetto NeMO Torino”, in collaborazione con il Centro Regionale Esperto per la Sclerosi Laterale Amiotrofica e il Centro Malattie Neuromuscolari.

Grazie a un finanziamento dedicato della Regione Piemonte, che ha visto nel modello clinico-assistenziale dei Centri NeMO un riferimento a livello nazionale per la presa in carico delle persone con malattia neuromuscolare, inizieranno i lavori di ristrutturazione di 1000 mq, che porteranno nel 2018 alla realizzazione del Progetto Clinico NeMO all’interno dell’Ospedale “Città della Salute e della Scienza”. NeMO fornirà servizi ambulatoriali ad alta specializzazione e di Day Hospital e Day Services, che s’integreranno con l’esperienza specifica maturata dal Centro Regionale Esperto per la Sclerosi Laterale Amiotrofica e dal Centro Malattie Neuromuscolari, che operano da anni presso la stessa Azienda sanitaria del capoluogo torinese.

Dichiarano il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore alla sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta: “Il professor Adriano Chiò dell’Università di Torino, responsabile del Centro regionale esperto per la Sla della Città della Salute, ha ottenuto negli ultimi anni importanti riconoscimenti a livello internazionale dalla comunità scientifica, come la pubblicazione del suo profilo sulla prestigiosa rivista Lancet Neurology, e lo Sheila Essey Award massimo riconoscimento mondiale nel campo degli studi alla Sla. Anche il Centro di Malattie Neuromuscolari diretto dalla professoressa Mongini è all’avanguardia per la sua attività. Questi risultati sono il frutto del lavoro svolto nella nostra regione e di questo siamo orgogliosi. Riteniamo che la collaborazione con il Centro Clinico NeMO sia un ulteriore tassello di un percorso che da tempo vede le nostre strutture lavorare con ricercatori e medici di tutto il mondo. In Piemonte abbiamo anche il centro Sla dell’ospedale di Novara che, con la Città della Salute di Torino, è capofila della sperimentazione, cui aderisce negli Stati Uniti il Massachusetts General Hospital dell’Università di Harvard, di una nuova biomolecola, la RNS60, ed è punto di riferimento internazionale per la ricerca sulla malattia“.

Dichiara il direttore generale della “Città della Salute e della Scienza” Gian Paolo Zanetta: “Siamo felici come Città della Salute di Torino per la nascita del ‘Progetto NeMO Torino’, frutto di un accordo tra Regione Piemonte, Città della Salute e Centro Clinico NeMO. Questo Progetto sarà svolto con il Centro Clinico NeMO in collaborazione con due eccellenze della nostra Azienda, il ‘Centro Regionale Esperto per SLA di Torino (CRESLA)’ e ‘Centro Malattie Neuromuscolari (CNM)’, la cui attività è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Questa sinergia permetterà di migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza dei pazienti affetti da SLA e malattie neuromuscolari, portando anche l’esperienza acquisita da analoghi Centri in Italia”. Sottolinea Alberto Fontana, presidente del Centro Clinico NeMO: “Siamo orgogliosi di dare il via al progetto che porterà nel 2018 all’apertura di una prestigiosa nuova sede del Centro Clinico NeMO. Ringrazio il presidente Chiamparino, l’assessore Saitta e il direttore Zanetta che hanno creduto in questa progettualità. L’approccio multidisciplinare, che passa attraverso un confronto e un dialogo continuo tra gli specialisti e le persone affette da malattie neuromuscolari, sarà in grado di garantire loro la migliore qualità di vita possibile. Al centro di questo progetto è l’alleanza tra la comunità dei pazienti, le istituzioni e la ricerca scientifica d’eccellenza del territorio piemontese”.

Il progetto

Il “Progetto NeMO Torino” prende vita da un innovativo accordo di partenariato pubblico-privato tra Ospedale “Città della Salute e della Scienza” e Fondazione Serena Onlus, ente gestore del Centro Clinico NeMO. La sede sorgerà all’interno di spazi messi a disposizione dall’ospedale torinese e ristrutturati dalla Fondazione, Regione Piemonte metterà a disposizione il finanziamento per dare avvio al funzionamento della struttura.

I servizi erogati nell’ambito del “Progetto NeMO Torino”, insieme all’Ospedale “Città della Salute e della Scienza” saranno:

 

Attività clinica in Day Hospital e Day Service integrato;

Ambulatori dedicati alle malattie neuromuscolari per l’età evolutiva, per l’età adulta e alla SLA;

Servizio di consulenza genetica;

Servizi di accompagnamento e supporto di percorso per la continuità assistenziale e domiciliare;

Servizio informativo rivolto al pubblico sulle malattie neuromuscolari e sulla SLA;

Servizio consulenza e manutenzione ausili;

Nurse coach e training del caregiver;

Attività di ricerca clinica.

***

Il Centro Clinico NeMO (NeuroMuscolar Omnicentre) è un centro clinico ad alta specializzazione, pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le Distrofie Muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Si tratta di patologie altamente invalidanti con un grave impatto sociale, caratterizzate da lunghi e complessi percorsi di cura e assistenziali, per le quali, purtroppo, al momento non c’è possibilità di guarigione. Queste malattie interessano attualmente circa 40.000 persone in tutto il Paese. Il Centro Clinico NeMO ha quattro sedi sul territorio nazionale: Milano, Roma, Messina e Arenzano (Genova).