redazione il torinese

Scherma, fioretto maschile: vittoria statunitense, italiani con onore

di Claudio Benedetto – Tutte le foto su www.fotoegrafico.net

Vince lo statunitense Alexander Massialas, già argento alle Olimpiadi di Rio 2016, che in finale batte 15-13 il russo Timur Safin


Alessio Foconi, che qui a Torino aveva vinto lo scorso anno, sbatte in semifinale proprio contro il russo e si piazza sul terzo gradino del podio.

Daniele Garozzo, olimpionico a Rio che proprio oggi rientrava dopo aver saltato praticamente tutta la stagione per problemi di salute, arriva fino ai quarti che perde proprio contro il compagno di nazionale Alessio Foconi.

 

Si ferma ai piedi del podio anche la corsa di Valerio Aspromomonte che perde 15-13 contro Safin in un combattimento molto nervoso combattuto colpo su colpo, anzi stoccata su stoccata, con molto agonismo e anche qualche piccola scorrettezza, peraltro da entrambe le parti.

Gli altri italiani, 13 in  tutto quelli che si erano qualificati per le gare di oggi, si erano fermati nei turni precedenti comunque con onore.

Numericamente discreta la presenza del pubblico, sempre caloroso nell’incitare soprattuto i nostri portacolori.

Ecco di seguito i risultati ufficiali della fase finale:

Finale
Massialas (Usa) b. Safin (Rus) 15-13

Semifinali
Massialas (Usa) b. Lefort (Fra) 15-7
Safin (Rus) b. Foconi (ITA) 15-12

Quarti
Massialas (Usa) b. Le Pechoux (Fra) 15-4
Lefort (Fra) b. Kruse (Gbr) 15-13
Foconi (ITA) b. Garozzo (ITA) 15-10
Safin (Rus) b. Aspromonte (ITA) 15-13

 

Chirurgia Plastica Post-Bariatrica: un’alleata contro l’obesità

“Grasso è bello”…si sentiva ripetere nello scorso ventennio, creando un alibi a tutti coloro che non trovavano la forza per il sacrificio e che preferivano abbandonarsi al piacere della buona tavola.

Marylin Monroe diceva: “A tutte voi ragazze che pensate di essere grasse perché non siete una taglia zero. Siate belle, è la società che è brutta“, ma lei intendeva donne in carne e non donne obese…un po’ come lei d’altronde, affascinante femmina dall’aspetto esaltante e conturbante.

L’obesità purtroppo è tutt’altro…

Il grande Francesco De Gregori compose una fantastica fiaba in musica, “La donna cannone”, che diceva: “E non avrò paura se non sarò bella come dici tu, ma voleremo in cielo in carne ed ossa non torneremo più…“. Ovviamente quest’ultima è una metafora che ci sussurra il dovere di doversi accettare per come siamo, senza alterare troppo la nostra natura, se pur non definita eccellentemente come vorremmo. Giusto! Ma solo quando il problema si dimostra lieve e non causa di una condizione che va davvero a mettere a rischio la nostra salute e addirittura la nostra vita. L’incidenza del sovrappeso e dell’obesità, anche infantile, è cresciuta con un andamento esponenziale rispetto a qualche anno fa, portando il fenomeno ad essere definito una sorta di epidemia. Il sovrappeso è una concausa di innumerevoli disturbi che possono cominciare a verificarsi già nell’infanzia e nell’adolescenza: diabete di tipo 2, coronaropatie e ictus, sindrome metabolica, apnee del sonno, fegato grasso e complicazioni in gravidanza. Studi recenti internazionali confermano purtroppo questa realtà a livello mondiale anche se l’Italia fortunatamente un po’ si esime da questi dati, forse per merito della dieta mediterranea. Diviene altresì importantissimo non dormire su questo fenomeno così dilagante, imponendoci di seguire uno stile di vita sano e cercando il più possibile di ovviare a questo problema in modo immediato e mirato.

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Esistono diversi strumenti per renderci consapevoli del nostro stato di salute e del nostro stato ponderale. Possiamo per esempio misurare il nostro girovita, oltre a controllare il nostro peso: questo tipo di verifica certo non ci da la massima certezza del nostro stato di salute, ma sicuramente ci indica se abbiamo grasso in eccesso sull’addome e questo rappresenta un dato importantissimo, perché il grasso accumulato in questa parte del corpo potrebbe far aumentare il rischio di malattia molto più del grasso presente nelle altre parti del nostro corpo. Le donne che avranno un girovita maggiore di 88 cm e gli uomini con girovita maggiore di 102 cm, correranno sicuramente maggiori rischi di soffrire di disturbi legati all’obesità. E’ giusto quindi lottare contro questo orribile fenomeno, senza confondersi con le persone che condannano l’obesità attraverso le umiliazioni più bieche, affrontando il problema con serenità e metodo. Il primo passo da fare è quello di dare spazio ad una giusta informazione, utilizzando fonti attendibili. Il tema primario è sicuramente quello della sana alimentazione e della dieta bilanciata, di quell’abbandono delle abitudini errate che mette a dura prova le persone obese, per la difficoltà di eliminare nell’immediato tutto ciò che risulta dannoso al proprio organismo, soprattutto il cibo spazzatura in cui spesso si ricerca un conforto e un sostegno per combattere lo stress, la depressione e la mancanza di affetto.


Spesso nel percorso si possono avere risvolti psicologici importanti perché la difficoltà nell’accedere a quella sana rettitudine per assumere un’alimentazione adeguata può far sentire deboli e fragili. Oltre a non sentirsi belli e attraenti per come si è fisicamente, si rischia di cadere ancor più nel baratro per non sentirsi all’altezza di combattere, per non riuscire a dimostrare a sé stessi di avere il carattere e la tenacia capaci di farci uscire dal tunnel.Il percorso terapeutico per combattere l’obesità si costruisce tramite diverse fasi e attraverso approcci integrati: una perdita di peso così marcata richiede l’utilizzo delle diete più efficaci , ma anche del movimento corporeo costante e mirato, delle tecniche chirurgiche più avanzate, del sostegno psicologico. E una volta raggiunto l’obbiettivo relativo alla perdita del peso cosa succederà? Si presenterà un nuovo problema da affrontare: la pelle del paziente perderà il suo tono e diverrà cadente , apparendo non solo antiestetica, ma trasformandosi anche in un vero e proprio ostacolo per la mobilità del paziente.

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La Chirurgia Plastica Post-Bariatrica – spiega il Dott. Luca Spaziante (Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttica ed Estetica, nella foto sopra) – ha fatto passi da gigante a riguardo ed è proprio in questa fase che potrà entrare in scena per poter favorire il rimodellamento della figura corporea (body contouring o body reshaping). La fase del rimodellamento corporeo – aggiunge il Chirurgo – non si potrà ottenere tramite un solo intervento chirurgico, ma è assolutamente doveroso attenersi ad una sequenza definita di procedure. I diversi interventi chirurgici avranno l’obiettivo di rimodellare e riequilibrare le diverse aree corporee interessate (addome, arti superiori e inferiori, mammelle) al fine di ripristinare le corrette proporzioni. Come sottolinea il Dott. Spaziante gli interventi che il paziente potrebbe dover affrontare durante questo percorso sono l’addominoplastica, la liposuzione, la brachioplastica, il lifting delle cosce, la mastopessi con autoprotesi. La Chirurgia Plastica Post-Bariatrica – aggiunge il Dott. Spaziante – non è Chirurgia Estetica ma Chirurgia Plastica Ricostruttiva con finalità estetica. Ogni paziente deve essere valutato singolarmente ed attentamente per definire l’iter terapeutico più appropriato. Questa chirurgia è gravata da numerose complicanze legate alla patologia di base e pertanto va affrontata con molta preparazione e con un approccio multidisciplinare. Il sostegno psicologico del paziente è fondamentale per portare avanti un percorso impegnativo e difficile, ma che darà risultati davvero sorprendenti. Questo lungo percorso verso il miglioramento di sè stessi – spiega il Dott. Spaziante – necessita della massima professionalità del Chirurgo Plastico, che con il suo team possa svolgere un lavoro multidisciplinare di eccellenza che farà ritrovare la serenità e la salute al proprio paziente, con un notevole miglioramento della sua qualità di vita.

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TORINO –  ALBA –  ASTI

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17 mila babbi Natale sfilano per i bimbi del Regina Margherita

E’ stato il record assoluto di partecipazione, quello di quest’anno. Al raduno dei Babbo Natale organizzato dalla Forma Onlus hanno preso parte 17mila persone in costume rosso e bianco: in una bella domenica di sole giovani, anziani, bambini, in moto, a piedi o in bici hanno voluto dare il proprio sostegno ai bimbi dell’ospedale Regina Margherita. Il ricavato delle iscrizioni del grande raduno in piazza Polonia andrà infatti al progetto di ristrutturazione della rianimazione del pronto soccorso.

I suoli alpini e l’equilibrio del pianeta

In occasione del WORLD SOIL DAY 2017, Legambiente con il patrocinio della FAO, dell’IPLA, di Regione Piemonte e dell’Ordine degli agronomi e forestali, organizza una giornata dedicata ai suoli alpini e alla loro funzione nell’equilibrio dell’ecosistema. La giornata si svolgerà martedì 5 dicembre, presso la Sala Multimediale della Regione Piemonte Torino in C.so Regina Margherita 174. Dalle 9:15 alle 13:30 vi saranno gli interventi tecnici. Dalle 14:45 alle 17:00 una tavola rotonda sul tema. Esperti regionali e nazionali, scienziati europei e amministratori pubblici si confronteranno sul problema del degrado ambientale dovuto al consumo di suolo e all’antropizzazione e forniranno dati e valutazioni sulla insostituibile funzione dei suoli alpini nell’equilibrio ecosistemico regionale e nazionale, soprattutto in virtù delle attuali modificazioni climatiche. Si approfondiranno i temi relativi alla regione Piemonte della conservazione del suolo e del potenziale dei suoli alpini per accumulare la sostanza organica e si forniranno dati in merito all’erosione in atto e potenziale.

Molinette in prima linea contro la calcolosi

Presso la Clinica Urologica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Paolo Gontero), è in atto una strategia per contenere le sempre crescenti liste d’attesa sulla calcolosi urinaria, una patologia che pesa significativamente sulla sanità regionale visto che può colpire, almeno una volta nella vita, il 10% della popolazione. Questo grazie alla possibilità di eseguire le procedure chirurgiche il giorno stesso in cui il paziente si presenta in Pronto Soccorso con la colica renale. Solo nel 2016 150 pazienti hanno beneficiato di questa modalità e si stima un 10% in più per il 2017. Si tratta di pazienti selezionati, cui viene conferito un grado di urgenza quando il calcolo urinario è di dimensioni tali da rendere impossibile l’espulsione spontanea oppure pazienti che hanno fallito i tentativi con la terapia medica e continuano a ripresentarsi al Pronto Soccorso. “Questa strategia ci consente di evitare l’inserimento in lista d’attesa di pazienti che altrimenti aspetterebbero 2 mesi per effettuare un intervento che ha il carattere di urgenza della classe A ed andrebbe quindi espletato entro 1 mese, secondo le direttive regionali”, spiega il professor Paolo Gontero, direttore della Clinica Urologica. Per fronteggiare queste situazioni è disponibile un’équipe di infermieri reperibili, coordinati dalla Caposala Mirabelli, in grado di attivare al di fuori dell’orario di servizio una sala operatoria attrezzata, in cui possono essere effettuati in tempo reale interventi di calcolosi urinaria anche complessi, quali la chirurgia intrarenale retrograda (nota con l’acronimo di RIRS), una modalità mini-invasiva che consente di trattare per via endoscopica anche calcoli renali di dimensioni significative. E proprio sull’argomento della RIRS, la Clinica Urologica delle Molinette dedicherà nelle giornate del 6 e 7 dicembre un Convegno presieduto da Paolo Gontero e coordinato dai dootori Paolo Piana (responsabile della calcolosi) ed Andrea Bosio. In tale occasione verranno effettuati in diretta interventi di RIRS alla presenza di una faculty di ospiti nazionali ed internazionali.

(foto: il Torinese)

“Coraggio e passione”: Riccardo Coppo come “Davide contro Golia”

Coraggio e passione – Riccardo Coppo – il sindaco, le sfide” è l’ultima fatica storica di Sergio Favretto. Questa volta l’avvocato e scrittore casalese non ha focalizzato l’attenzione sulla Resistenza, quanto sulla figura di uno dei sindaci che maggiormente hanno contraddistinto Casale ed il Monferrato nel dopoguerra, Riccardo Coppo, primo cittadino della città di sant’Evasio per dodici anni, dal dicembre 1984 al dicembre 1987 e dal giugno 1990 al giugno 1999, oltre che consigliere ed assessore per quasi 40 anni dal 1979 sino al 2009. Se n’è andato il 2 dicembre di tre anni orsono, e proprio sabato 2 dicembre, il libro che racconta il suo lavoro al servizio della città e del territorio è stato presentato al Teatro Municipale a cura dell’Associazione dei Comuni del Monferrato, presieduta dal sindaco di Odalengo Grande, Fabio Olivero. All’incontro, sono intervenuti Gianfranco Astori, già sottosegretario ai Beni culturali ed oggi consigliere per l’informazione del Presidente della Repubblica, Guido Bodrato, più volte ministro e parlamentare, Renato Balduzzi, attualmente componente del Consiglio superiore della magistratura. In duecento pagine – con una prefazione di Balduzzi ed una postfazione di Bodrato – il libro ripercorre, arricchito da note, riferimento culturali, documenti ed una sessantina di pagine, la storia amministrativa casalese e monferrina degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, dall’angolo visuale di Riccardo Coppo, sindaco di grandi capacità amministrative, particolarmente ferrato, pur non essendo un tecnico di professione nel settore, in ambito urbanistico. E Bodrato, che nel corso degli anni ha vantato una lunga amicizia con Coppo, lo ha definito, ricordando quell’ordinanza del 1987 vietò a Casale, primo comune in Italia, l’utilizzo dell’amianto, “un Davide che combatteva Golia”. L’opera di Favretto è anche un modo per ricordare i tanti momenti che ha attraversato Casale, le emergenze che ha vissuto, come quella dell’inquinamento dell’acquedotto del 1986 o dell’alluvione del 1994, che videro il sindaco in prima persona nella risoluzione dei problemi, ed anche quelli di una città che ha sempre rivendicato il suo ruolo di capitale storica del Monferrato. E non è solo la storia di un uomo e di un territorio, ma di un gruppo dirigente nell’ambito della Sinistra Sociale in Piemonte.

Massimo Iaretti

 

 

“Alma Caseus Junior”, vince l’Artusi

Giulia Mairo ed Alessandro Scarsi vincono il concorso nazionale indetto da Alma la scuola di Gualtiero Marchesi. E Scarsi primeggia anche nel premio della stampa specializzata

L’Istituto Artusi di Casale Monferrato aggiunge un altro trofeo, anzi due, al suo ricco palmares costruito negli anni. Giulia Mairo di Alessandria allieva dell’ultimo anno di cucina ed Alessandro Scarsi, di Silvano d’Orba, allievo all’ultimo anno di sala/vendita si sono aggiudicati “Alma Caseus Junior” il contest rivolto agli studenti iscritti al quinto anno che si è tenuto dal 28 al 30 novembre a Colorno (Parma) nella sede di Alma – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, fondata da Gualtiero Marchesi, con il sostegno del Consorzio Tutela Taleggio. La coppia piemontese ed alessandrina si è misurata con altre coppie provenienti da istituti alberghieri di tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia, in una sfida che ha previsto prove teoriche di conoscenza del mondo caseario e prove pratiche come l’abbinamento formaggio – vino o la realizzazione di un piatto con protagonista il Taleggio. Giulia Mairo ed Alessandro Scarsi hanno convinto i giudici con un piatto che ne ha destato l’attenzione per l’originalità e, al tempo stess, per la cura nella valorizzazione di quello che doveva essere l’elemento principe, ovvero il Taleggio. Ma la soddisfazione del dirigente scolastico Claudio Giani e dei docenti di sala, Maria Grazia D’Acunzo, e di cucina, Paolo Pozzuolo che avevano accompagnato i ragazzi a Colorno non si è fermata qui: Alessandro Scarsi è risultato primo classificato anche nella particolare classifica assegnata dalla stampa specializzata. L’Istituto casalese non è nuovo ad imporsi in questa competizione, già nel 2016 un suo allievo, l’astigiano Lorenzo Damosso aveva conquistato il gradino più alto del metaforico podio, in occasione delle finali disputate all’Istituto Giolitti di Torino e in primavera era stato proprio l’Artusi ad ospitare la finale nazionale dell’ultima competizione.
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L’Istituto Alberghiero Artusi si trova a Casale Monferrato, in corso Valentino n°95, per qualsiasi informazione è possibile contattare la segreteria al seguente numero 0142/73722 oppure tramite e-mail segreteria@istitutartusi.it.

 

 

 

l’Ice Club Torino ricorda il presidente scomparso e le pattinatrici Ginevra Barra Bajetto e Gioia Casciani

Domenica 3 dicembre 2017 si è tenuto, al Pala Tazzoli di Torino, il 2° Memorial Franco Masoero, organizzato dall’Ice Club Torino Asd e dal P.A.T. (Pattinatori Artistici Torino), una gara regionale di Fascia Nazionale che ha coinvolto il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta. La manifestazione era dedicata a Franco Masoero, scomparso un anno fa, che nel 1971, a Torino, fondò l’Ice Club Torino Associazione Sportiva Dilettantistica che si occupa di pattinaggio artistico, femminile, maschile e di coppia.La squadra agonistica di pattinaggio artistico dell’Ice Club Torino è tra le migliori d’Italia e rappresenta il nostro Paese in manifestazioni nazionali e internazionali. Negli anni, l’Ice Club Torino si è confermato come la società che ha portato un grande numero di atleti nella squadra Nazionale italiana di pattinaggio artistico e molti di loro hanno preso parte ai Campionati Europei, Mondiali e alle tappe di Grand Prix nelle categorie junior e senior. Dall’estero, inoltre, molti atleti vengono ad allenarsi con l’Ice Club Torino. Il club vanta anche allenatori e coreografi di primo piano nel panorama del pattinaggio artistico e di livello internazionale e anche olimpionico. La direzione e la presidenza dell’Ice Club Torino Asd è, oggi, affidata a Claudia Masoero che ha iniziato giovanissima ad insegnare e ad allenare e che ha raccolto l’eredità paterna alla guida della società. In occasione di questo “Memorial Franco Masoero”, l’Ice Club Torino, ha voluto ricordare, insieme al suo Presidente e fondatore, anche Gioia Virginia Casciani e Ginevra Barra Bajetto, dedicando loro questa gara. Le due giovani pattinatrici, che hanno perso la vita in un tragico incidente automobilistico un mese fa, mentre tornavano da una gara, hanno vestito, per alcuni anni, i colori dell’Ice Club Torino, si sono allenate e hanno gareggiato con la società che ne ricorda la dolcezza e il grande impegno profuso ogni giorno. Il primo “Memorial Franco Masoero”, lo scorso anno, era stato vinto, nella sua categoria, proprio dalla piccola Gioia Casciani.

 

Barbara Castellaro

www.iceclubtorino.it

 

Thyssen dieci anni dopo: “Tenere viva la memoria”

“Tenere viva la memoria” dieci anni dopo la morte dei sette operai alla Thyssen Krupp di Torino. Nel decennale della notte  tragica tra il 5 e il 6 dicembre del 2007, questo è’ l’auspicio della presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini: la memoria, ha detto inoltre “li toglie dall’invisibilità” . Le parole sono state pronunciate dalla terza carica dello Stato a Montecitorio in occasione della rappresentazione di un’opera teatrale ispirata a quei drammatici  avvenimenti.

Agenti di polizia penitenziaria salvano uomo colto da malore

Due agenti di polizia penitenziaria stavano rientrando al Ferrante Aporti quando  hanno soccorso un automobilista che era stato colto da malore vicino al sottopasso del Lingotto. Un passante aveva richiamato l’attenzione degli agenti, che erano  su una vettura di servizio. Una persona priva di conoscenza era all’interno di una Audi. Gli agenti hanno sfondato il vetro della portiera posteriore e hanno estratto l’uomo dal veicolo. Un medico di passaggio è intervenuto per soccorrerlo, mentre gli  agenti avvertivano i familiari dell’automobilista, un sessantaseienne residente ad Asti.