“Coraggio e passione”: Riccardo Coppo come “Davide contro Golia”

Coraggio e passione – Riccardo Coppo – il sindaco, le sfide” è l’ultima fatica storica di Sergio Favretto. Questa volta l’avvocato e scrittore casalese non ha focalizzato l’attenzione sulla Resistenza, quanto sulla figura di uno dei sindaci che maggiormente hanno contraddistinto Casale ed il Monferrato nel dopoguerra, Riccardo Coppo, primo cittadino della città di sant’Evasio per dodici anni, dal dicembre 1984 al dicembre 1987 e dal giugno 1990 al giugno 1999, oltre che consigliere ed assessore per quasi 40 anni dal 1979 sino al 2009. Se n’è andato il 2 dicembre di tre anni orsono, e proprio sabato 2 dicembre, il libro che racconta il suo lavoro al servizio della città e del territorio è stato presentato al Teatro Municipale a cura dell’Associazione dei Comuni del Monferrato, presieduta dal sindaco di Odalengo Grande, Fabio Olivero. All’incontro, sono intervenuti Gianfranco Astori, già sottosegretario ai Beni culturali ed oggi consigliere per l’informazione del Presidente della Repubblica, Guido Bodrato, più volte ministro e parlamentare, Renato Balduzzi, attualmente componente del Consiglio superiore della magistratura. In duecento pagine – con una prefazione di Balduzzi ed una postfazione di Bodrato – il libro ripercorre, arricchito da note, riferimento culturali, documenti ed una sessantina di pagine, la storia amministrativa casalese e monferrina degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, dall’angolo visuale di Riccardo Coppo, sindaco di grandi capacità amministrative, particolarmente ferrato, pur non essendo un tecnico di professione nel settore, in ambito urbanistico. E Bodrato, che nel corso degli anni ha vantato una lunga amicizia con Coppo, lo ha definito, ricordando quell’ordinanza del 1987 vietò a Casale, primo comune in Italia, l’utilizzo dell’amianto, “un Davide che combatteva Golia”. L’opera di Favretto è anche un modo per ricordare i tanti momenti che ha attraversato Casale, le emergenze che ha vissuto, come quella dell’inquinamento dell’acquedotto del 1986 o dell’alluvione del 1994, che videro il sindaco in prima persona nella risoluzione dei problemi, ed anche quelli di una città che ha sempre rivendicato il suo ruolo di capitale storica del Monferrato. E non è solo la storia di un uomo e di un territorio, ma di un gruppo dirigente nell’ambito della Sinistra Sociale in Piemonte.

Massimo Iaretti

 

 

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