redazione il torinese

Thyssen, Mattarella nel decennale della tragedia: “Ogni morte sul lavoro è una perdita irreparabile”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda la tragedia della ThyssenKrupp dieci anni dopo. Scrive in una nota: “Ogni morte sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società. E dieci anni fa sette operai morirono nell’incendio nell’acciaieria della Thyssenkrupp a Torino. Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi: è giusto ricordare i loro nomi perché è una ferita che non può rimarginarsi accettare che si possa morire sul lavoro e per il lavoro. Il lavoro  costituisce il cardine del patto di cittadinanza su cui si fonda la nostra Repubblica ed è un diritto del lavoratore e un dovere della società che vengano rispettate ed applicate le norme sulla sicurezza. In questi dieci sono stati fatti passi avanti, ma resta ancora molto da fare. Ai familiari delle vittime e a coloro che in ogni altra tragedia sul lavoro hanno perso un collega, un amico, un familiare, rivolgo un solidale e affettuoso saluto”.

Arsenale di mitra ed esplosivi a casa di un 60enne morto

Un vero e proprio arsenale di armi da guerra, compresi  mitra, reperti della seconda guerra mondiale e 1.500 grammi di esplosivo è stato  sequestrato dalla squadra mobile di Torino in una cascina di San Benigno Canavese. Gli armamenti erano di proprietà di  un operaio incensurato di 60 anni, morto nei mesi scorsi. Le armi erano conservate e funzionanti, ora la polizia sta effettuando accertamenti per stabilire se siano state utilizzate per compiere dei delitti e perché l’uomo le custodisse. “Erano anni che non si sequestravano armi di questa pericolosità”, sottolinea all’Ansa Marco Martino, dirigente della Squadra Mobile.

 

(foto: archivio)

Delitto in Gipsoteca a Casale Monferrato

L’esordio di Renato Bianco come scrittore presenta l’avvio ad una carriera di successo se già il primo libro “Delitto in Gipsoteca a Casale Monferrato” sta ottenendo vasto consenso.

Il sapiente intreccio della trama, la forma scorrevole, il tono ora serio ora leggermente ironico, sempre rispettoso, nell’aver dato ai personaggi le sembianze fisiche e psicologiche di persone reali, modificate nel nome ma riconoscibili, rendono il racconto molto coinvolgente. Che Bianco avesse una piacevole vena discorsiva lo notai durante gli anni in cui egli funzionario, io assessore alla Cultura, ci incontravamo nel Comune di Casale perciò non mi stupisco che il sua inclinazione sfociasse anche nella scrittura. Ero convinta inoltre che per la sua predilezione per il Lago Maggiore, in particolare Belgirate, sarebbe potuto diventare un novello Piero Chiara. La prima fatica letteraria è infatti ambientata tra due città, l’una, Casale, sede di lavoro, l’altra, Belgirate, di vacanza, che costituiscono il teatro in cui si svolgono gli eventi inseriti scenograficamente tra opere d’arte che caratterizzano i luoghi. Filo conduttore è Leonardo Bistolfi attraverso il “boaro”, il bassorilievo della cappella Hierschel De Minerbi e la riproduzione del modello in gesso de “La Morte” particolare del gruppo “La Vita, La Morte: verso la luce” del monumento funerario Abegg. I brevi cenni alle opere Bistolfiane non sono casuali in quanto, oltre al significato simbolico in tema con l’argomento, offrono occasione di assaporare una pausa culturale allentando la tensione che spinge ad arrivare frettolosamente alla conclusione per scoprire il colpevole. Mi piace pensare che, oltre a rappresentare una bella pagina della letteratura contemporanea, il libro serva ad attirare l’attenzione sulla Gipsoteca di Casale in cui è presente, senza interventi estranei, la prima traduzione plastica che dà corpo alla poetica del più importante scultore simbolista italiano.

Giuliana Romano Bussola

 

TRE BOLLINI ROSA ASSEGNATI ALL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO

I Bollini Rosa sono assegnati a ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. In 10 anni sono passati da 44 a 306 gli istituti che si sono guadagnati il prestigioso riconoscimento. Le schede con informazioni sui servizi degli ospedali premiati consultabili sul sito www.bollinirosa.it a partire dall’8 gennaio 2018

 

L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

 

Nell’anno del decennale, sono 306 le strutture ospedaliere premiate: 71 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini e 52 un bollino. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al Ministero della Salute. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza ed il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

 

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale. Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.

 

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati. Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno alla clientela femminile indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

 

“Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali ‘amici delle donne’ si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86”, ha affermato Francesca Merzagora, Presidente di Onda. “In questo decennio sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare. Onda lavora a fianco di questi ospedali per promuovere un approccio ‘di genere’ nell’offerta dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire una corretta presa in carico della paziente in tutte le fasi della vita. La partecipazione dei Bollini Rosa alle iniziative promosse da Onda, in occasione di giornate dedicate a talune patologie femminili, mettendo a disposizione prestazioni cliniche e diagnostiche gratuite, consentono di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche”.  “Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente ed al suo benessere complessivo declinata al femminile. È questa la filosofia con cui la Giuria ha assegnato anche quest’anno i Bollini Rosa promossi da Onda”, ha affermato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità ed assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Una differenza alla quale noi abbiamo dedicato un Centro con l’obiettivo di disegnare strategie di cura e di assistenza sempre più specifiche rispetto alle donne in modo che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo”.

 

I rapporti Piemonte – Catalogna

La neve che è caduta su Torino, sabato 2 dicembre, non ha impedito che la tavola rotonda organizzata dall’associazione culturale Nostre Reis sui rapporti Piemonte – Catalogna si tenesse regolarmente e con una buona partecipazione. I lavori sono stati introdotti da Silvano Straneo e presiedutu da Vera Bertolino. L’intervento centrale è stato quello di Roberto Gremmo, storico e padre dell’autonomia piemontese che nel 1973 fondò la rivista “Informazione Catalana”. Nel suo contributo al dibattito Gremmo ha evidenziato quelle che messo in luce quelle che sono, dal suo punto di vista, tre ‘drolerìe’ (bizzarrie) della recente vicenda catalana: “L’ONU infatti riconosce come stato membro un Paese che ha per lingua ufficiale quella catalana, ma é solo il Principato di Andorra, non la nazione di Barcellona. L’Unione Europea chiede alla Serbia di riconoscere l’indipendenza conquistata con le armi dal Kossovo ma si rifiuta di prendere atto della pacifica richiesta di sovranità dei Catalani. In tutta Eurora cala spaventosamente il numero dei votanti e in Catalogna dove migliaia di persone vogliono esprimere il proprio suffragio” ciò non è stato possibile. Gremmo si è soffermato anche sulla lotta per l’autonomia in Piemonte “ma – ha evidenziato – non si devono compiere errori. Oggi un referendum per l’autonomia finirebbe con una sconfitta e pertanto non é escluso che le forze politiche che lo chiedono, vogliano proprio perderlo per seppellire per sempre le lotte per l’autogoverno”. Il consigliere comunale di Torino di Direzione Italia, Roberto Rosso ha rivendicato il merito d’aver presentato e fatto approvare dal Comune di Torino una mozione di solidarietà coi Catalani, la prima votata da una grande città italiana. Ha chiuso gli interventi il coordinatore della rivista “Dialogo Euroregionalista” Alberto Schiatti con un’ampia panoramica sulla realtà complessa ma vivace degli indipendentismi in tutta Europa.

Massimo Iaretti

 

 

 

Soffia il vento dell’autonomia

Alle elezioni territoriali che si sono svolte domenica in Corsica ha trionfato la coalizione autonomista con oltre il 45% dei consensi.Il partito del Presidente Macron si è fermato all11%.

Si tratta della conferma di un vento che, ormai, soffia forte dovunque in Europa, seppure con sfumature diverse. In Scozia, in Catalogna , in Lombardia, in Veneto ed anche in Corsica: il centralismo non raccoglie più consensi. Neppure sembra funzionare il tentativo di distogliere lattenzione da questo tema attraverso un dibattito politico /mediatico stucchevole,basato esclusivamente sulla notizia del momento. Lattaccamento verso i poteri statali così come strutturati ed organizzati va giorno dopo giorno affievolendosi. Detto questo, spero davvero che le istanze dellautonomia e del federalismo possano essere al centro del programma politico del centrodestra che ha le carte in regola per rappresentarle. La debacle  elettorale del PD , infatti, é anche figlia delle posizioni che sono state assunte con lapprovazione della riforma centralista bocciata dagli elettori con il referendum del dicembre 2016. In fondo,lo schema sbagliato è proprio quello di una Europa dei grandi interessi che si fonda sul centralismo statale.LEuropa è lontana dalla gente anche perché gli stati nazionali sono lontani dai territori. I segnali che arrivano sono questi e sempre di più il federalismo può essere la via del futuro. Pensando al nostro Piemonte,Torino più lontana da Roma e più vicina a Milano può essere uno dei pilastri della grande metropoli del Nord.

Roberto Cota

“Sale per la Capra”. La tragedia dello “Statuto” pensando alla Thyssen

Il film di F. Dividi, M. Evengelisti, V. Greco. Luoghi Comuni Porta Palazzo, Via Priocca 3, Torino. Ingresso libero

La nuova collaborazione tra Luoghi Comuni Porta Palazzo e Seeyousound verrà inaugurata mercoledì 6 dicembre alle 21,30 con la proiezione di “Sale per la capra” di Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco. Il 6 dicembre ricorre il decimo anniversario rogo alle Acciaierie ThyssenKrupp, e la serata sarà anche un modo per riflettere e ricordare. La proiezione verrà introdotta dai registi, e seguita da un dibattito moderato da Massimiliano Quirico, direttore di “Sicurezza e Lavoro” e Francesco Gianfrotta, già Gip di Torino e Presidente del Tribunale, che stilò le motivazioni della sentenza nel processo Statuto e partecipò come Gip alla costruzione del processo Thyssen. L’ ingresso è libero fino ad esaurimento posti in sala.

Sale per la capra (2011,60′) realizzato da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco, e da loro autoprodotto come Dinamovie, ripercorre a distanza di trent’anni la vicenda drammatica del cinema Statuto. Una tragedia che ha segnato l’immaginario dei torinesi e rispetto la quale, secondo gli autori del documentario, la città non ha ancora elaborato il lutto. Il film ricostruisce, attraverso un percorso serrato e realistico, ciò che accadde in quel “maledetto” pomeriggio del 13 febbraio 1983, attraverso le testimonianze di chi c’era, di chi ha visto, di chi ha perso qualcuno, di chi, dopo allora, “non è più lo stesso”. Un racconto per immagini, dove ai documenti fotografici, ai giornali e ai filmati dell’epoca si sommano i racconti e le emozioni, testimonianze inedite e racconti personali. I filmati e le immagini di repertorio sono stati eccezionalmente forniti dall’emittente “Videogruppo” e dal Tribunale di Torino che hanno concesso il diritto di visione e di utilizzo del materiale appartenente ai loro archivi. Con: Diego Novelli, Gian Carlo Caselli, Lorenzo Ventavoli, Gianni Rondolino

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Residenza Temporanea Luoghi Comuni Porta Palazzo. Via Priocca 3 Torino

011 0881180

portapalazzo@luoghicomuni.org

www.luoghicomuni.org/portapalazzo

evento facebook: https://www.facebook.com/events/721016368088965/

 

Italo ti porta sulla neve

Italo torna in montagna e porta i suoi viaggiatori sulla neve! Dopo il grande successo della passata stagione, NTV rilancia l’intermodalità rotaia-gomma: oltre a raggiungere Canazei e la Val di Fassa dalla stazione di Verona Porta Nuova, quest’anno tutti i viaggiatori di Italo, grazie al servizio Italobus, potranno raggiungere Courmayeur dalla stazione di Torino Porta Susa e Cortina d’Ampezzo dalla stazione di Venezia Mestre

Per raggiungere Canazei (località sciistica esclusiva incastonata tra le vette dolomitiche del Sassolungo, della Marmolada, e del Gruppo del Sella), i bus targati Italo, partendo dalla stazione di Verona Porta Nuova, fermeranno a Rovereto (in Vallagarina, eccellenza italiana nella produzione di strumenti musicali), Trento (città che vanta numerosi monumenti storici tra cui la Cattedrale di San Virgilio, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, Palazzo Thun attuale sede del municipio e la Fontana dell’Aquila in Piazza del Duomo solo per citarne alcune), Cavalese (in Valle di Fiemme, famosa per i suoi impianti sciistici), Predazzo (rinomata per gli impianti sciistici, per le botteghe artigianali dedite alla lavorazione del legno e per lo storico Museo Geologico delle Dolomiti), Moena (città natale di Valentino Rovisi, allievo del Tiepolo, per la quale ha prodotto alcune pale d’altare che tutt’oggi è possibile ammirare), Vigo di Fassa (dove è possibile visitare la chiesa di San Giovanni e conoscere la storia delle formazioni rocciose alpine nel Museo mineralogico Monzoni), e Pozza di Fassa (una delle mete sciistiche più gettonate in Val di Fassa con i suoi impianti sciistici all’avanguardia e uno snowpark tra i più attrezzati di Italia). È possibile raggiungere la Val di Fassa tutti i giorni.

Per raggiungere Cortina d’Ampezzo (i cui impianti sciistici sono protagonisti di numerosi eventi sportivi di importanza internazionale) Italobus parte dalla stazione di Venezia Mestre e passa per Treviso (capoluogo ricco di canali e di palazzi storici come Palazzo dei Trecento situato in piazza dei Signori). Verso Cortina d’Ampezzo il servizio Italobus è attivo venerdì, sabato e domenica, mentre verso Mestre il servizio è attivo il sabato, la domenica e il lunedì.

Per raggiungere Courmayeur (rinomata località turistica che sorge sulla vetta più alta d’Europa, il Monte Bianco) Italobus parte dalla stazione AV di Torino Porta Susa e passa per Aosta (patria del grande teologo Sant’Anselmo e centro d’eccellenza dell’artigianato di tradizione italiano). Il servizio Italobus è attivo venerdì, sabato domenica e lunedì.

Italo grazie a questo nuovo servizio rafforza la sua presenza sul territorio, garantendo con i suoi treni e i suoi bus la possibilità di spostarsi lungo il Paese con estrema facilità. Il progetto Italobus continua a crescere e per la stagione invernare amplia il proprio network sull’arco alpino italiano, andando incontro alle esigenze di tanti viaggiatori che si spostano per lavoro e per turismo.

Attualmente il servizio inter-modale Italobus collega alle stazioni dell’Alta Velocità, per mezzo di pullman di ultima generazione, le località di: Mantova, Parma, Cremona, Modena, Bergamo, Capriate, Orio al Serio, Rovereto, Trento, Picerno, Potenza, Ferrandina, Matera, Sala Consilina, Lauria, Frascineto (Castrovillari) e Cosenza.

 

I Savoia fanno audience. Cercasi sceneggiatore per la fiction sulle teste coronate torinesi

Gli amorazzi di Vittorio Emanuele II,  l’indecisione proverbiale di suo padre  Carlo Alberto e chissà quante altre caratteristiche delle personalità dei sovrani della dinastia sabauda saranno tradotti in pellicola. Anche le nostre teste coronate possono fare audience. Ne sono certi i promotori del progetto progetto speciale dal titolo “Contest I Savoia. La Serie”. Si tratta di Film Commission Torino Piemonte e FIP Film Investimenti Piemonte e dell’assessora regionale alla Cultura e al Turismo, Antonella Parigi. Dal 30 novembre è online il bando, aperto a tutti gli sceneggiatori europei che intendano presentare un progetto di serie tv storicamente ambientato nell’epoca della dinastia Savoia dalla metà del ‘500 fino all’Unità d’Italia, rivolgendosi con particolare attenzione al territorio e al circuito delle Residenze reali. Il contest resterà aperto fino a marzo 2018 e verrà promosso su scala europea, anche grazie alla collaborazione attivata con il TorinoFilmLab. “Nei mesi successivi alla chiusura del bando un comitato editoriale di esperti selezionerà una lista di progetti finalisti tra i quali verrà individuato il miglior concept cui assegnare un riconoscimento di 50.000 euro (30.000 immediatamente dopo la cerimonia di premiazione prevista per l’autunno, i restanti 20.000 nel corso dell’anno successivo, al termine di un percorso produttivo volto all’attivazione del progetto). Il vincitore sarà proclamato durante il Festival di Venezia 2018”, spiegano in Regione. “Gli eventi e le personalità che hanno contraddistinto la dinastia Savoia rappresentano un importante patrimonio per la storia del Piemonte e per quella nazionale – ha dichiarato Antonella Parigi – Attraverso questo contest vogliamo quindi metterlo in risalto, con un’importante operazione di valorizzazione culturale e attraverso una delle forme più attuali delle produzioni audiovisive, ovvero le serie tv, consapevoli di quanto queste rappresentino anche un importante mezzo di promozione del territorio. Si tratta di un progetto che ha l’obiettivo di valorizzare una parte significativa della nostra storia e cultura, nell’ottica di una più generale riscoperta di questo nostro passato, anche attraverso un sostegno concreto a chi vincerà il contest.” Negli ultimi tre anni anche il Piemonte ha potuto contare su numeri importanti, sostenendo 22 serie televisive che hanno concretizzato ben 94 settimane di preparazione e 161 settimane di riprese sul nostro territorio garantendo una ricaduta territoriale eccezionale. E la Regione Piemonte diventerà produttore cinematografico.

 

(foto: il Torinese)

 

Quando l’arte incontra natura e musica

SABATO 9 DICEMBRE San Secondo di Pinerolo (Torino)

Nell’ambito del progetto “Pinerolo si racconta”, la Fondazione Cosso, in collaborazione con la pinerolese Galleria “Losano – Associazione Arte e Cultura”, propone, il prossimo sabato 9 dicembre, l’itinerario di visita “Quando l’arte incontra natura e musica”

Il programma prevede, alle ore 11, la visita del Parco storico del Castello di Miradolo, con la guida dell’audio racconto stagionale e della mappa del giardino, in una coinvolgente passeggiata fra alberi monumentali, boschetti e angoli naturali particolarmente suggestivi per colori, profumi e integrità dei luoghi. A seguire, visita al Mercatino di Natale, allestito nella Serra Neogotica del Castello che si colorerà, per l’occasione, di piante, addobbi natalizi, dolci e prodotti artigianali, dando spazio in primis ad artigiani e a organizzazioni operanti sul territorio senza scopo di lucro, con finalità assistenziali a vocazione sociale. Per chi lo desidera sarà possibile pranzare all’interno degli eleganti spazi della storica dimora. Alle ore 14,30, visita guidata alla mostra “Fausto Melotti. Quando la musica diventa scultura”, attualmente ospitata nelle sale del Castello. Artista poliedrico, insieme scultore, pittore, ceramista, scrittore nonché grande appassionato ed esperto di musica, Melotti è da considerarsi fra i principali protagonisti dell’arte del Novecento. Alle ore 16, l’itinerario prevede lo spostamento a Pinerolo per la visita della mostra “Il giardino fragile” di Tino Aime, ospitata presso la Galleria “Losano”: una retrospettiva che vuole ricordare il celebre artista (cuneese di origini, ma valsusino d’adozione), recentemente scomparso, con una selezione delle sue suggestive rappresentazioni floreali ispirate a rose canine, alchechengi, lunarie e ortensie.

Per info e prenotazioni: tel. 0121/502761prenotazione@fondazionecosso.it

 

g. m.

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Foto
– Castello di Miradolo
– Fausto Melotti:”Le sculture”
– Tino Aime: “Fiori stremati”, acquaforte, 2015