redazione il torinese

Niente bollo auto per le ibride

“Una diffusa disinformazione da parte del numero verde della Regione e dei riscossori in merito all’esenzione dal bollo per le auto ibride”. È quanto lamentato da un’interrogazione a risposta immediata del consigliere Giorgio Bertola (M5s) a cui ha risposto l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, a nome del vicepresidente Aldo Reschigna. L’assessore ha spiegato che l’esenzione per 5 anni del pagamento della tassa automobilistica per gli autoveicoli ibridi (alimentazione a benzina ed elettrica) di potenza uguale o inferiore a 100Kw, approvata con la legge di assestamento del bilancio regionale, decorre dal primo dicembre 2017 con scadenza della tassa automobilistica novembre 2018 e con termine ultimo di pagamento il 31 dicembre 2017. Bertola lamentava il fatto che dall’entrata in vigore della norma, il 23 novembre, risultava esserci una diffusa disinformazione in merito. Il consigliere sottolineava infatti che gli Automobile Club del Piemonte interpellati e il numero verde regionale non erano a conoscenza dell’approvazione della legge e dell’esenzione in questione e suggerivano di pagare comunque il bollo auto. “Seppure la legge regionale fosse già in vigore e producesse i suoi effetti, il periodo di fine novembre a cui si riferiscono le telefonate di richiesta di informazioni dell’interrogazione, anche se per pochi giorni, andava a sovrapporsi alla scadenza di chi quel pagamento lo doveva ancora effettuare, pur avendo un’auto ibrida, in quanto già scaduto al momento di entrata in vigore della legge”, ha spiegato Balocco. Il numero verde fornisce un ampio spettro di informazioni e, anche soltanto limitandosi alla tassa automobilistica, le informazioni sono orientate al periodo di scadenza del pagamento. L’assessore ha aggiunto che sono state comunque date tempestive disposizioni ai riscossori di non effettuare operazioni di pagamento per i veicoli esenti. In attesa dei tempi tecnici per l’aggiornamento delle procedure e, qualora si effettui comunque un erroneo pagamento, si procederà al rimborso.

www.cr.piemonte.it

Gli eletti al congresso dell’Associazione Aglietta

Congresso Associazione Aglietta: eletti con Igor Boni la romena/eporediese Miruna Brocco Pirvu (22 anni) e il torinese Daniele Degiorgis (67 anni). Mozione con tante cose da fare ma la priorità è il massimo sostegno alla lista elettorale “+Europa” con Emma Bonino, Riccardo Magi e Benedetto della Vedova.

 

Il 23° congresso dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, tenutosi domenica scorsa a Torino, ha eletto Igor Boni, Miruna Brocco Pirvu e Daniele Degiorgis coordinatori dell’Associazione. Il congresso ha tributato un grande ringraziamento alle coordinatrici uscenti Laura Botti (che proseguirà da Udine a collaborare con l’Associazione) e Silvja Manzi (eletta tesoriere di Radicali Italiani).

 

Igor Boni – 49 anni, radicale da 32 anni, militante e dirigente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta dalla sua costituzione, ha seguito tutte le lotte radicali nazionali e transnazionali. Oggi è anche membro della direzione nazionale di Radicali Italiani. Diritti umani, diritti civili e iniziative ambientaliste sono le sue priorità insieme alla creazione degli Stati Uniti d’Europa. Dal 2014 ricopre il ruolo di Amministratore Unico dell’Istituto Piante da Legno e Ambiente (IPLA), nel quale ha lavorato come tecnico dal 1994.

 

Miruna Valeria Brocco Pirvu – 22 anni, romena di nascita ed eporediese di adozione; ha frequentato il secondo anno di Scienze Internazionali, dello sviluppo e della cooperazione. Dopo il liceo classico ha vissuto per un periodo in Irlanda, dove ha fatto un tirocinio negli uffici nazionali della Croce Rossa irlandese, occupandosi di accoglienza dei migranti; ha collaborato con l’Italian Diplomatic Academy, per cui ha gestito i progetti del Model UN prima nella provincia di Torino e poi a New York; appassionata di politica, federalista ed europeista convinta.

 

Daniele Degiorgis – 67 anni, ha lavorato in pubblicità come grafico e fotografo. Negli anni ‘70 il primo incontro con il Partito Radicale e le grandi battaglie storiche sui diritti civili e sulla laicità dello Stato; sono passati quarant’anni e si è ritrovato a ripercorrere le strade della gioventù nell’Associazione radicale Adelaide Aglietta nella quale ha ricoperto un incarico nella Giunta di segreteria, dopo un lungo percorso di impegno e di vita associativa svolto nell’Uaar (Unione Atei Agnostici e Razionalisti).

 

A commento della loro elezione, i tre coordinatori hanno dichiarato:

“E’ impossibile riassumere le tante iniziative che l’Associazione Aglietta sta portando avanti; la mozione approvata le elenca tutte e chi ci conosce sa che non si tratta della solita lista delle buone intenzioni (di cui è lastricata la via dell’inferno) ma di cose solide, già incardinate l’anno scorso e sulle quali l’Associazione si battera anche quest’ano con la passione e la determinazione di sempre.

La priorità del momento è il pieno sostegno dell’Associazione Aglietta alla lista elettorale “+Europa”, promossa da Emma Bonino, Riccardo Magi e Benedetto della Vedova, che hanno manifestato oggi sotto Palazzo Chigi per denunciare la violazione dei diritti politici dei cittadini, determinata da norme elettorali irragionevoli e discrimininatorie che impongono soltanto alle formazioni politiche che non siano presenti in Parlamento la raccolta in tempi e condizioni proibitivi di un numero elevatissimo di firme per la presentazione delle candidature (almeno 50.000 firme autenticate e certificate, divise per collegio elettorale (750 per collegio) entro gli inizi di febbraio).

Bonino, Magi e Della Vedova, e noi con loro, richiedono l’intervento del governo per garantire a tutti parità di accesso alla competizione elettorale; come al solito, i radicali si battono per assicurare diritti a tutti, soprattutto ai non garantiti.

Thyssen, Mattarella nel decennale della tragedia: “Ogni morte sul lavoro è una perdita irreparabile”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda la tragedia della ThyssenKrupp dieci anni dopo. Scrive in una nota: “Ogni morte sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società. E dieci anni fa sette operai morirono nell’incendio nell’acciaieria della Thyssenkrupp a Torino. Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi: è giusto ricordare i loro nomi perché è una ferita che non può rimarginarsi accettare che si possa morire sul lavoro e per il lavoro. Il lavoro  costituisce il cardine del patto di cittadinanza su cui si fonda la nostra Repubblica ed è un diritto del lavoratore e un dovere della società che vengano rispettate ed applicate le norme sulla sicurezza. In questi dieci sono stati fatti passi avanti, ma resta ancora molto da fare. Ai familiari delle vittime e a coloro che in ogni altra tragedia sul lavoro hanno perso un collega, un amico, un familiare, rivolgo un solidale e affettuoso saluto”.

Arsenale di mitra ed esplosivi a casa di un 60enne morto

Un vero e proprio arsenale di armi da guerra, compresi  mitra, reperti della seconda guerra mondiale e 1.500 grammi di esplosivo è stato  sequestrato dalla squadra mobile di Torino in una cascina di San Benigno Canavese. Gli armamenti erano di proprietà di  un operaio incensurato di 60 anni, morto nei mesi scorsi. Le armi erano conservate e funzionanti, ora la polizia sta effettuando accertamenti per stabilire se siano state utilizzate per compiere dei delitti e perché l’uomo le custodisse. “Erano anni che non si sequestravano armi di questa pericolosità”, sottolinea all’Ansa Marco Martino, dirigente della Squadra Mobile.

 

(foto: archivio)

Delitto in Gipsoteca a Casale Monferrato

L’esordio di Renato Bianco come scrittore presenta l’avvio ad una carriera di successo se già il primo libro “Delitto in Gipsoteca a Casale Monferrato” sta ottenendo vasto consenso.

Il sapiente intreccio della trama, la forma scorrevole, il tono ora serio ora leggermente ironico, sempre rispettoso, nell’aver dato ai personaggi le sembianze fisiche e psicologiche di persone reali, modificate nel nome ma riconoscibili, rendono il racconto molto coinvolgente. Che Bianco avesse una piacevole vena discorsiva lo notai durante gli anni in cui egli funzionario, io assessore alla Cultura, ci incontravamo nel Comune di Casale perciò non mi stupisco che il sua inclinazione sfociasse anche nella scrittura. Ero convinta inoltre che per la sua predilezione per il Lago Maggiore, in particolare Belgirate, sarebbe potuto diventare un novello Piero Chiara. La prima fatica letteraria è infatti ambientata tra due città, l’una, Casale, sede di lavoro, l’altra, Belgirate, di vacanza, che costituiscono il teatro in cui si svolgono gli eventi inseriti scenograficamente tra opere d’arte che caratterizzano i luoghi. Filo conduttore è Leonardo Bistolfi attraverso il “boaro”, il bassorilievo della cappella Hierschel De Minerbi e la riproduzione del modello in gesso de “La Morte” particolare del gruppo “La Vita, La Morte: verso la luce” del monumento funerario Abegg. I brevi cenni alle opere Bistolfiane non sono casuali in quanto, oltre al significato simbolico in tema con l’argomento, offrono occasione di assaporare una pausa culturale allentando la tensione che spinge ad arrivare frettolosamente alla conclusione per scoprire il colpevole. Mi piace pensare che, oltre a rappresentare una bella pagina della letteratura contemporanea, il libro serva ad attirare l’attenzione sulla Gipsoteca di Casale in cui è presente, senza interventi estranei, la prima traduzione plastica che dà corpo alla poetica del più importante scultore simbolista italiano.

Giuliana Romano Bussola

 

TRE BOLLINI ROSA ASSEGNATI ALL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO

I Bollini Rosa sono assegnati a ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. In 10 anni sono passati da 44 a 306 gli istituti che si sono guadagnati il prestigioso riconoscimento. Le schede con informazioni sui servizi degli ospedali premiati consultabili sul sito www.bollinirosa.it a partire dall’8 gennaio 2018

 

L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

 

Nell’anno del decennale, sono 306 le strutture ospedaliere premiate: 71 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini e 52 un bollino. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al Ministero della Salute. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza ed il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

 

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale. Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.

 

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati. Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno alla clientela femminile indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

 

“Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali ‘amici delle donne’ si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86”, ha affermato Francesca Merzagora, Presidente di Onda. “In questo decennio sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare. Onda lavora a fianco di questi ospedali per promuovere un approccio ‘di genere’ nell’offerta dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire una corretta presa in carico della paziente in tutte le fasi della vita. La partecipazione dei Bollini Rosa alle iniziative promosse da Onda, in occasione di giornate dedicate a talune patologie femminili, mettendo a disposizione prestazioni cliniche e diagnostiche gratuite, consentono di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche”.  “Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente ed al suo benessere complessivo declinata al femminile. È questa la filosofia con cui la Giuria ha assegnato anche quest’anno i Bollini Rosa promossi da Onda”, ha affermato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità ed assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Una differenza alla quale noi abbiamo dedicato un Centro con l’obiettivo di disegnare strategie di cura e di assistenza sempre più specifiche rispetto alle donne in modo che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo”.

 

I rapporti Piemonte – Catalogna

La neve che è caduta su Torino, sabato 2 dicembre, non ha impedito che la tavola rotonda organizzata dall’associazione culturale Nostre Reis sui rapporti Piemonte – Catalogna si tenesse regolarmente e con una buona partecipazione. I lavori sono stati introdotti da Silvano Straneo e presiedutu da Vera Bertolino. L’intervento centrale è stato quello di Roberto Gremmo, storico e padre dell’autonomia piemontese che nel 1973 fondò la rivista “Informazione Catalana”. Nel suo contributo al dibattito Gremmo ha evidenziato quelle che messo in luce quelle che sono, dal suo punto di vista, tre ‘drolerìe’ (bizzarrie) della recente vicenda catalana: “L’ONU infatti riconosce come stato membro un Paese che ha per lingua ufficiale quella catalana, ma é solo il Principato di Andorra, non la nazione di Barcellona. L’Unione Europea chiede alla Serbia di riconoscere l’indipendenza conquistata con le armi dal Kossovo ma si rifiuta di prendere atto della pacifica richiesta di sovranità dei Catalani. In tutta Eurora cala spaventosamente il numero dei votanti e in Catalogna dove migliaia di persone vogliono esprimere il proprio suffragio” ciò non è stato possibile. Gremmo si è soffermato anche sulla lotta per l’autonomia in Piemonte “ma – ha evidenziato – non si devono compiere errori. Oggi un referendum per l’autonomia finirebbe con una sconfitta e pertanto non é escluso che le forze politiche che lo chiedono, vogliano proprio perderlo per seppellire per sempre le lotte per l’autogoverno”. Il consigliere comunale di Torino di Direzione Italia, Roberto Rosso ha rivendicato il merito d’aver presentato e fatto approvare dal Comune di Torino una mozione di solidarietà coi Catalani, la prima votata da una grande città italiana. Ha chiuso gli interventi il coordinatore della rivista “Dialogo Euroregionalista” Alberto Schiatti con un’ampia panoramica sulla realtà complessa ma vivace degli indipendentismi in tutta Europa.

Massimo Iaretti

 

 

 

Soffia il vento dell’autonomia

Alle elezioni territoriali che si sono svolte domenica in Corsica ha trionfato la coalizione autonomista con oltre il 45% dei consensi.Il partito del Presidente Macron si è fermato all11%.

Si tratta della conferma di un vento che, ormai, soffia forte dovunque in Europa, seppure con sfumature diverse. In Scozia, in Catalogna , in Lombardia, in Veneto ed anche in Corsica: il centralismo non raccoglie più consensi. Neppure sembra funzionare il tentativo di distogliere lattenzione da questo tema attraverso un dibattito politico /mediatico stucchevole,basato esclusivamente sulla notizia del momento. Lattaccamento verso i poteri statali così come strutturati ed organizzati va giorno dopo giorno affievolendosi. Detto questo, spero davvero che le istanze dellautonomia e del federalismo possano essere al centro del programma politico del centrodestra che ha le carte in regola per rappresentarle. La debacle  elettorale del PD , infatti, é anche figlia delle posizioni che sono state assunte con lapprovazione della riforma centralista bocciata dagli elettori con il referendum del dicembre 2016. In fondo,lo schema sbagliato è proprio quello di una Europa dei grandi interessi che si fonda sul centralismo statale.LEuropa è lontana dalla gente anche perché gli stati nazionali sono lontani dai territori. I segnali che arrivano sono questi e sempre di più il federalismo può essere la via del futuro. Pensando al nostro Piemonte,Torino più lontana da Roma e più vicina a Milano può essere uno dei pilastri della grande metropoli del Nord.

Roberto Cota

“Sale per la Capra”. La tragedia dello “Statuto” pensando alla Thyssen

Il film di F. Dividi, M. Evengelisti, V. Greco. Luoghi Comuni Porta Palazzo, Via Priocca 3, Torino. Ingresso libero

La nuova collaborazione tra Luoghi Comuni Porta Palazzo e Seeyousound verrà inaugurata mercoledì 6 dicembre alle 21,30 con la proiezione di “Sale per la capra” di Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco. Il 6 dicembre ricorre il decimo anniversario rogo alle Acciaierie ThyssenKrupp, e la serata sarà anche un modo per riflettere e ricordare. La proiezione verrà introdotta dai registi, e seguita da un dibattito moderato da Massimiliano Quirico, direttore di “Sicurezza e Lavoro” e Francesco Gianfrotta, già Gip di Torino e Presidente del Tribunale, che stilò le motivazioni della sentenza nel processo Statuto e partecipò come Gip alla costruzione del processo Thyssen. L’ ingresso è libero fino ad esaurimento posti in sala.

Sale per la capra (2011,60′) realizzato da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco, e da loro autoprodotto come Dinamovie, ripercorre a distanza di trent’anni la vicenda drammatica del cinema Statuto. Una tragedia che ha segnato l’immaginario dei torinesi e rispetto la quale, secondo gli autori del documentario, la città non ha ancora elaborato il lutto. Il film ricostruisce, attraverso un percorso serrato e realistico, ciò che accadde in quel “maledetto” pomeriggio del 13 febbraio 1983, attraverso le testimonianze di chi c’era, di chi ha visto, di chi ha perso qualcuno, di chi, dopo allora, “non è più lo stesso”. Un racconto per immagini, dove ai documenti fotografici, ai giornali e ai filmati dell’epoca si sommano i racconti e le emozioni, testimonianze inedite e racconti personali. I filmati e le immagini di repertorio sono stati eccezionalmente forniti dall’emittente “Videogruppo” e dal Tribunale di Torino che hanno concesso il diritto di visione e di utilizzo del materiale appartenente ai loro archivi. Con: Diego Novelli, Gian Carlo Caselli, Lorenzo Ventavoli, Gianni Rondolino

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Residenza Temporanea Luoghi Comuni Porta Palazzo. Via Priocca 3 Torino

011 0881180

portapalazzo@luoghicomuni.org

www.luoghicomuni.org/portapalazzo

evento facebook: https://www.facebook.com/events/721016368088965/

 

Italo ti porta sulla neve

Italo torna in montagna e porta i suoi viaggiatori sulla neve! Dopo il grande successo della passata stagione, NTV rilancia l’intermodalità rotaia-gomma: oltre a raggiungere Canazei e la Val di Fassa dalla stazione di Verona Porta Nuova, quest’anno tutti i viaggiatori di Italo, grazie al servizio Italobus, potranno raggiungere Courmayeur dalla stazione di Torino Porta Susa e Cortina d’Ampezzo dalla stazione di Venezia Mestre

Per raggiungere Canazei (località sciistica esclusiva incastonata tra le vette dolomitiche del Sassolungo, della Marmolada, e del Gruppo del Sella), i bus targati Italo, partendo dalla stazione di Verona Porta Nuova, fermeranno a Rovereto (in Vallagarina, eccellenza italiana nella produzione di strumenti musicali), Trento (città che vanta numerosi monumenti storici tra cui la Cattedrale di San Virgilio, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, Palazzo Thun attuale sede del municipio e la Fontana dell’Aquila in Piazza del Duomo solo per citarne alcune), Cavalese (in Valle di Fiemme, famosa per i suoi impianti sciistici), Predazzo (rinomata per gli impianti sciistici, per le botteghe artigianali dedite alla lavorazione del legno e per lo storico Museo Geologico delle Dolomiti), Moena (città natale di Valentino Rovisi, allievo del Tiepolo, per la quale ha prodotto alcune pale d’altare che tutt’oggi è possibile ammirare), Vigo di Fassa (dove è possibile visitare la chiesa di San Giovanni e conoscere la storia delle formazioni rocciose alpine nel Museo mineralogico Monzoni), e Pozza di Fassa (una delle mete sciistiche più gettonate in Val di Fassa con i suoi impianti sciistici all’avanguardia e uno snowpark tra i più attrezzati di Italia). È possibile raggiungere la Val di Fassa tutti i giorni.

Per raggiungere Cortina d’Ampezzo (i cui impianti sciistici sono protagonisti di numerosi eventi sportivi di importanza internazionale) Italobus parte dalla stazione di Venezia Mestre e passa per Treviso (capoluogo ricco di canali e di palazzi storici come Palazzo dei Trecento situato in piazza dei Signori). Verso Cortina d’Ampezzo il servizio Italobus è attivo venerdì, sabato e domenica, mentre verso Mestre il servizio è attivo il sabato, la domenica e il lunedì.

Per raggiungere Courmayeur (rinomata località turistica che sorge sulla vetta più alta d’Europa, il Monte Bianco) Italobus parte dalla stazione AV di Torino Porta Susa e passa per Aosta (patria del grande teologo Sant’Anselmo e centro d’eccellenza dell’artigianato di tradizione italiano). Il servizio Italobus è attivo venerdì, sabato domenica e lunedì.

Italo grazie a questo nuovo servizio rafforza la sua presenza sul territorio, garantendo con i suoi treni e i suoi bus la possibilità di spostarsi lungo il Paese con estrema facilità. Il progetto Italobus continua a crescere e per la stagione invernare amplia il proprio network sull’arco alpino italiano, andando incontro alle esigenze di tanti viaggiatori che si spostano per lavoro e per turismo.

Attualmente il servizio inter-modale Italobus collega alle stazioni dell’Alta Velocità, per mezzo di pullman di ultima generazione, le località di: Mantova, Parma, Cremona, Modena, Bergamo, Capriate, Orio al Serio, Rovereto, Trento, Picerno, Potenza, Ferrandina, Matera, Sala Consilina, Lauria, Frascineto (Castrovillari) e Cosenza.