redazione il torinese

“Più renziano di Renzi”

L’agire ed il fare politico di questi ultimi anni di Piero Fassino , sconfitto seccamente da una modesta e sconosciuta Chiara Appendino ,  mi ha fatto venire alla mente il comportamento che ebbe  Giuliano Ferrara. Dopo avere  abbandonato il Partito Comunista Italiano del quale era capogruppo in Consiglio comunale a Torino ed il cui segretario provinciale era Piero Fassino, divenne un acritico ed integralista cantore del “craxismo” come  tutti gli “spretati”.  Per giustificare le proprie scelte  , allo stesso modo fece poi con Berlusconi ed in maniera più moderata con Renzi, arrivò a sostenere l’insostenibile . Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva quanto era d’accordo con quello che  diceva Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio, rispose che lo era al cento per cento. Alla stessa domanda , allora, Craxi rispose che a causa del ruolo a volte gli toccava fare e dire cose che non sempre condivideva. Il commento dell’osservatore fu :  Ferrara è più Craxi di Craxi. Recentemente un ex parlamentare che fu collega di Fassino mi raccontò , avendo lui dubbi sulla nascita del Partito Democratico, che alla sua richiesta di rassicurazioni riguardo all’Unione con gli ex democristiani, gli rispose : tranquillo comanderemo sempre noi.  Per certi versi la risposta si potrebbe ascrivere alle sue famose ” profezie” ma invece è utile per capire la metamorfosi ed i comportamenti recenti ,  i suoi interventi pubblici e nelle sedi di Partito. Il sostenere i grandi risultati delle riforme renziane,  come la finta eliminazione delle provincie , salvo poi ammetterne in privato il fallimento della stessa. L’ultima missione, impossibile, a cui si è prestato per ingraziarsi il “Principe” , quella di convincere gli alleati di destra , Alfano , e di sinistra , Bersani , Speranza e Pisapia a sostenere in qualche modo alle prossime elezioni il Partito Democratico. A parte il risultato , fallimentare, viene spontaneo affermare : Fassino è più renziano di Renzi.

Smog, torna il blocco del traffico. Ma tra domenica e lunedì la neve dovrebbe ripulire l’aria

Torna il blocco del traffico privato in città, fino ai veicoli diesel Euro 4 compresi

Tira una brutta aria: per quattro giorni di seguito  il valore delle polveri sottili pM10 è rimasto sopra i 50 microgrammi al metro cubo. Così da oggi, sabato 9 dicembre, torna il blocco del traffico privato in città, fino ai veicoli diesel Euro 4 compresi. L’inquinamento potrebbe diminuire se, come previsto, tra domenica e lunedì si verificherà una debole nevicata, fino a 5 centimetri.

Sostegno alle imprese e comunità energetiche

La norma contro le delocalizzazioni e di sostegno all’imprenditorialità piemontese, ma anche la proposta di legge per le comunità energetiche. Per entrambi i provvedimenti le associazioni, gli enti, gli organismi che ne hanno titolo, possono presentare in via telematica le proprie osservazioni al Consiglio regionale.

Sono infatti aperte fino al 22 dicembre le consultazioni online sulla proposta di legge 204 “Norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive, incentivi alle imprese e sostegno all’imprenditorialità, al fine di salvaguardare i livelli produttivi ed occupazionali”. Qui il testo.  Fino al 29 dicembre, invece, sarà possibile inviare le proprie memorie per la consultazione online line sulla proposta di legge 271 “Istituzione delle comunità energetiche”. Qui il testo. Direttamente dalla homepage del sito del Consiglio regionale la nuova modalità di consultazione rende più facilmente accessibile, per associazioni ed enti aventi diritto, l’invio delle memorie per i provvedimenti discussi in Commissione. Si possono inserire le osservazioni sui progetti di legge inviandole all’indirizzo email che si trova cliccando qui.  Le consultazioni pubbliche sono uno degli strumenti attraverso cui le istituzioni di ogni livello chiedono regolarmente il parere delle imprese e dei gruppi interessati del settore pubblico e privato. Il Consiglio regionale ha da tempo previsto la possibilità di svolgere le consultazioni online sui singoli progetti di legge esaminati in Commissione, una modalità che va ad aggiungersi alla più tradizionale consultazione “fisica”. Una delle criticità che emerge da tutte le esperienze di consultazione digitale promosse dalle istituzioni italiane è l’esiguità della partecipazione, con percentuali molto basse rispetto al numero complessivo dei soggetti coinvolti. Per l’Assemblea piemontese, ad esempio, il tasso di adesione negli anni passati è stato di circa il 7per cento. La richiesta di partecipazione non è più ad invito via mail, ma è aperta a chiunque voglia far pervenire il proprio contributo. Non cambieranno i soggetti coinvolti nella consultazione. Come stabilito da Statuto e Regolamento sono presi in considerazione i contributi inviati da enti, associazioni e altri organismi e non da singoli cittadini.

GM  – www.cr.piemonte.it

 

Natale al Centro Studi Piemontesi

Tutti gli appuntamenti culturali in programma

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Mercoledì 13 dicembre 2017

a partire dalle 11,30

Inaugurazione della Mostra

Un libro per Natale

con un brindisi di buon augurio

La mostra proseguirà fino al 22 dicembre

 

Mercoledì 13 dicembre apertura fino alle ore 18

Sabato 16 dicembre apertura con orario continuato 10-18

Chiuso la domenica

Accanto alla tradizionale esposizione in sede

delle pubblicazioni  del Centro Studi Piemontesi

sarà allestita una piccola mostra di

Libri di storia degli Stati sabaudi

dai Fondi della Biblioteca storica del Centro Studi Piemontesi

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Fuori sede

Lunedì 18 dicembre 2017  ore 20.30

Torino – Real Chiesa di San Lorenzo

Vijà piemontèisa 2017

                   Soma rivà tuti si për vëdde ‘l Bambin

Mario Brusa Voce recitante. Enzo Vacca Arpa, canto. Valerio Franco Pive, canto

Martedì 19 dicembre ore 17

Auditorium Vivaldi

Piazza Carlo Alberto 3 – Torino

Presentazione del libro di Graziella Riviera

La strada del Fiammingo

Dal Brabante al Monferrato:  i Tabachetti di Fiandra

Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 2017, pagg. VI-358, ill.

Con l’Autrice intervengono: Giuseppe Pichetto, Presidente Centro Studi Piemontesi; Renata Lodari, Presidente Ente Gestione Sacri Monti del Piemonte; Rosanna Roccia, Direttore “Studi Piemontesi”; Giovanni Tesio, Università del Piemonte Orientale. Coordina Albina Malerba

Saluto di chiusura dell’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi.

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Novità editoriali Natale 2017 – Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis

 

Graziella Riviera, La strada del Fiammingo. Dal Brabante al Monferrato: i Tabachetti di Fiandra, Prefazione di Rosanna Roccia. Pagg. VI-358, ill. a colori. ISBN 978-88-8262-267-1

Daniela RissoneLa STELLA fra le stelle. Story-board sulla stella della Mole Antonelliana, seconda edizione riveduta ed ampliata. Pagg. 56, ill. un film in 16 mm inedito in QR. ISBN 978-88-8262-269-5

Simonetta Tombaccini, La “Nazione Ebrea” di Nizza. Popolazioni, istituzioni, usi e costumi (1814-1860), con il contributo della Fondazione Guglielmo De Levy, Premessa di Giuseppe Pichetto, Introduzione di Dario Disegni, Prefazione di Alberto Cavaglion. Pagg. XI-414, ill. ISBN 978-88-8262-266-4

Maria Teresa Reineri, Anna Maria d’Orléans Regina di Sardegna Duchessa di Savoia,Premesse di Gianni Oliva e Maria Gabriella di Savoia, Postfazione di Gustavo Mola di Nomaglio, seconda edizione aggiornata. Pagg. 698, ill. ISBN 978-88-8262-270-1

 

Antiche dimore e giardini a Droneroa cura di Federico Fontana, Luca Giacomini, Renata Lodari, in collaborazione con Dronero Cult. Pagg. XVIII-92, ill. a colori. ISBN 978-88-8262-261-9

 

Claudio Bermond, Riccardo Gualino finanziere e imprenditore. Un protagonista dell’economia italiana del Novecentoterza edizione. Pagg. 271-XXXII, ill. ISBN 978-88-8262-264-0

Giovanni Tesio, Vita dacant e da canté, 369 sonetti in piemontese, Prefazione di Pietro Gibellini. Pagg. XIII-380. ISBN 978-88-8262-265-7

Antonella Grimaldi, Storia di Casale Monferrato dal V Congresso Agrario del 1847 al 1849, Prefazione di Paolo Bagnoli. Pagg.VI-300. ISBN 978-88-8262-263-3

L’Epistolario del Beato Sebastiano Valfrè (1651-1710). Scritti di un fedele dispensatore dei misteri di Dio, a cura di Daniele D’ Alessandro, Prefazione di Gustavo Mola di Nomaglio. Pagg. XLX-660. ISBN 978-88-8262-271-8

Gran Paradiso, 95 anni di meraviglie!

Il parco del Gran Paradiso ha celebrato i 95 anni della sua costituzione e i 70 di servizio del corpo di sorveglianza. Il parco nazionale, che  si estende in Piemonte e Valle d’Aosta, ha festeggiato gli anniversari al centro visitatori dell’Ente Parco di Ceresole Reale, in valle Orco. E’  il più antico d’Italia e  l’unico con  la sorveglianza  affidata ai guardaparco. Il presidente dell’ente, Italo Cerise  ha ricordato che alcuni di loro hanno dato la vita in servizio e ha auspicato l’impegno della politica a favore del corpo di sorveglianza, sotto organico da diversi anni per i tagli della spending review.

Giornata internazionale contro la corruzione

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare la Giornata internazionale contro la corruzione (9 dicembre), istituita nel 2003 dalle Nazioni Unite, quando è stata adottata la Convenzione ONU contro tale fenomeno. Essa costituisce un’importante occasione di riflessione sulla necessità di inquadrare la corruzione come un reato grave, che impoverisce il sistema Paese e favorisce le mafie. Tale necessità è resa ancora più urgente, in quanto la consapevolezza che la corruzione rappresenta una perdurante questione problematica, stenta ad affiorare alla coscienza collettiva degli italiani. Nonostante diverse convenzioni internazionali ne evidenziano la pericolosità sociale, nel nostro Paese rimane un crimine sostanzialmente impunito.

L’Italia insieme alla Grecia, è una delle democrazie occidentali con il più elevato livello di corruzione interna (Trasparency International). Risulta interessante confrontare l’indice di percezione della corruzione rilevato per l’Italia da parte degli investitori stranieri, con la percezione che ne hanno gli stessi cittadini italiani. Gli italiani risultano essere più preoccupati dai reati connessi alla sicurezza e all’immigrazione che piuttosto quelli legati al malaffare costruito sulle “tangenti”. Lo “scollamento”, tra le percezione dei paesi esteri e la sostanziale indifferenza nazionale al fenomeno della corruzione, deve far riflettere sull’importanza di informare e rendere i cittadini consapevoli dei guasti che essa produce, e che è un vero e proprio “costo” per la democrazia.

Ogni comunità educativa può apportare il proprio contributo attraverso l’educazione alla legalità e l’approfondimento delle discipline giuridiche ed economico/aziendali.

Stando alla più recente letteratura economica, la corruzione determinerebbe anzitutto una cattiva allocazione delle risorse: in sistemi altamente corrotti si privilegia la costruzione di opere inutili “cattedrali nel deserto”, invece di migliorare le infrastrutture esistenti, dato che quest’ultima attività veicola un minore volume di tangenti. Diffuse pratiche corruttive , specie nel settore degli appalti pubblici, tendono a premiare le imprese che sono competitive non in ragione dei principi di efficienza, bensì perché più disponibile alle dazioni illecite oppure perché criminali in quanto abbassano i costi utilizzando lavoro nero o materie prime scadenti. La corruzione altera le regole della concorrenza, incoraggia la crescita di fondi neri, sottraendo risorse all’economia pulita. I costi sociali della corruzione gravano di più sulle fasce deboli in quanto sono esse che si avvalgono dei servizi pubblici. Le discipline giuridiche ed economiche devono promuovere le competenze di cittadinanza attiva all’interno dei moduli di riferimento, attivando l’interesse degli allievi e rendendoli più consapevoli del fenomeno corruttivo. Allo stesso modo le discipline economico-aziendali devono approfondire l’argomento all’interno di diversi moduli del programma: (imprese, contabilità, bilancio d’esercizio e bilancio sociale), infatti, a monte di una corruzione, si colloca frequentemente- quando il privato corruttore è una impresa- il reato di falso in scritture contabili e, a valle, il delitto di riciclaggio. C’è tanto bisogno di un richiamo autentico all’etica che passi attraverso una serie di misure atte a restituire trasparenza, a partire proprio dai bilanci d’impresa. Quanto tempo occorre perché nei programmi di economia aziendale, occupi un posto centrale la redazione del bilancio sociale, per il riconoscimento dell’importante ruolo di responsabilità sociale dell’impresa moderna?

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani propone alcune attività didattiche e operative:

1) Analisi della correlazione negativa fra la corruzione e un insieme di indicatori dello sviluppo di un paese, come la libertà di stampa, la spesa pubblica per istruzione e ricerca, la spesa sanitaria, il livello di discriminazioni sociali, etnico -razziali o di genere.

2) Pene previste dal codice penale e quelle delle sanzioni inflitte in concreto.

3) La green corruption (l’ambiente a rischio corruzione)

4) Dalla terra dei fuochi, alla vicenda Mose, dalla TAV alle autostrade, dall’Expo fino alla ricostruzione dei paesi terremotati, la corruzione dilaga, apre ogni porta lubrifica gli ingranaggi, facilita il saccheggio a spese della collettività.

5) Come cambia il bilancio sociale per le aziende quotate in borsa, in base alla Direttiva europea 2014/95/UE: rendicontazione “non financial”. Lotta alla corruzione, tutela ambientale, benessere dei collaboratori, rispetto dei diritti umani, sono solo alcuni degli indicatori che affiancheranno dal 2017 i tradizionali parametri finanziari nel bilancio di esercizio.

6) Tangentopoli.

7) Film suggeriti “Il venditore di medicine” di Antonio Morabito; American Hustle di David O’Russel; “Un padre e una figlia” di Chistian Mungiu; “Le confessioni” di Roberto Andò Nell’inferno dantesco i corrotti affollano le Bolge

Leopardi (Operette morali)

A scuola, la cultura e lo studio conducono la riflessione fuori dai luoghi comuni dell’informazione frettolosa e dalla propaganda urlata: a scuola la logica di scambio e dei favori possono essere contrastati e rifiutati con successo. A noi docenti tocca il lavoro di costruire occasioni di riflessione , di partecipazione e di essere protagonisti nella costruzione di valori educativi in cui identificarsi, nella convinzione che la soluzione ai fenomeni come la corruzione non possono essere delegati solo alle forze dell’ordine e alla magistratura, ma che è necessario far crescere gli anticorpi più profondi in noi stessi e dunque nella società intera. Tante volte è avvenuto in passato che delle minoranze armate di una forte coscienza civile, hanno combattuto e denunciato certi intrecci criminali e poi in seguito hanno visto riconosciuto il loro punto di vista (ambientalisti, No-Tav, No Mose). Un dato che dovrebbe far riflettere sulla necessità del conoscere le conseguenze della corruzione nel mondo della scuola al fine di formare e sviluppare una coscienza civile.

Prof.ssa Daniela Provenzano

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

Torna Cartoni di Natale

Dall’11 dicembre al 2 gennaio 2018, in occasione delle festività natalizie e dell’incremento della produzione di imballaggi in cartone che contraddistingue questo particolare periodo dell’anno, verrà attivato un servizio aggiuntivo di raccolta cartone, dedicato agli esercizi commerciali di alcune vie della città ad alta concentrazione di negozi

L’iniziativa promossa da Amiat in collaborazione con Arcobaleno mira dunque ad aumentare la raccolta differenziata e quindi il recupero dei cartoni in dieci vie/corsi cittadini interessate dallo shopping natalizio. Il servizio di raccolta si svolgerà nei giorni lunedì e giovedì, nella fascia oraria 13.00 – 15.00.  Gli operatori commerciali coinvolti nell’iniziativa riceveranno un apposito opuscolo informativo. Cartoni di Natale si affianca all’ormai tradizionale servizio di Cartacinesca, attivo tutto l’anno su venti vie e corsi cittadini, che prevede la raccolta – nelle ore a cavallo della pausa pranzo – di cartoni da imballaggio prodotti dalle vendite della merce. Le vie coinvolte dal Progetto Cartoni di Natale sono le seguenti:

corso Belgio

corso Casale (tra piazza Borromini e Motovelodromo)

corso Marconi (lato numeri civici dispari)

corso De Gasperi

via Duchessa Jolanda (tra corso Inghilterra e via Principi D’Acaja)

via Santa Giulia (tratto Vanchiglia-Montebello)

via Principi DAcaja (tra corso Francia e via Cavalli)

via Napione

corso Raffaello (tra corso Massimo D’Azeglio e via Nizza)

corso Sebastopoli (tra corso Siracusa e via Tripoli)

(foto: il Torinese)

“Lo sport nella rete”. Corso di formazione

Proseguono i corsi di formazione del progetto “LO SPORT NELLA RETE” Martedì 12 Dicembre alle ore 19,30 Uisp Torino propone il laboratorio a tutti i dirigenti delle squadre partecipanti ai campionati di calcio adulti. Il campionato di Calcio Uisp Torino vede coinvolte comunità informali, associazioni formalmente costituite, singoli e gruppi di stranieri residenti sul territorio torinese. Un coinvolgimento che non si ferma alla sola partecipazione al Campionato, che promuove anche iniziative collaterali rivolte agli stessi giocatori, alle loro famiglie, alle comunità. E’ un percorso di integrazione che si gioca in un campionato regolare con squadre italiane, a noi spetta il compito di ricondurre tutti – italiani e stranieri – ad un rispetto di regole che sono tali indipendentemente dalla nazionalità dei giocatori, senza sconti e neanche differenze, un percorso lungo e a volte difficile. Un campionato non è un torneo, prevede le finali Regionali, Nazionali, la puntualità nelle partite, il rispetto dell’arbitro, il fair play tra le squadre, tanti elementi e un impegno che non sono scontati, soprattutto nel calcio. Sviluppare e facilitare la cultura associativa in questo ambito rappresenta un elemento importante per rafforzare la coesione, la cittadinanza e i processi di integrazione. Siamo partiti negli anni 90 con iniziative specifiche rivolte ai cittadini stranieri, abbiamo avviato un percorso che si è sviluppato maturando domande e risultati diversi. Oggi, da una parte prosegue il lavoro di promozione e aggregazione nei diversi tornei rivolti ai nuovi cittadini stranieri, alle migrazioni recenti, alle seconde generazioni, dall’altra tra i primi partecipanti coinvolti nelle diverse iniziative all’inizio del nostro lavoro, si sono formate società sportive che aderiscono con squadre di diverse comunità, ma anche miste con la presenza di più etnie e italiani, ad un campionato che dura tutto l’anno, il campionato ufficiale Uisp da 65 anni. In questo contesto il corso di formazione del progetto FAMI – Piemonte Contro le Discriminazioni (PROG – 348) ha particolare importanza, tant’è che chi non partecipa, da gennaio, non potrà essere inserito in distinta come dirigente ed accedere al terreno di gioco. Ai partecipanti verrà rilasciato un Attestato della Regione Piemonte. Al termine della serata ci sarà un buffet per i partecipanti e le premiazioni dei campionati 2016/2017. Si chiede tutte le squadre di comunicare entro e non oltre martedì 5 dicembre 2017 il numero e, se si riesce, anche il nominativo dei partecipanti al corso, in modo da consentire alla Struttura di Attività Calcio, di trovare un luogo adeguato ad accogliere tutti i partecipanti. Info: 011/677115

 

Uisp Torino

Il destino del Libano

FOCUS  di Filippo Re

Che ne è del Libano a poche settimane dalla rocambolesca “fuga” del premier Hariri da Beirut, poi tornato in patria una volta passata la “grande paura”? Nella capitale libanese la crisi sembra rinviata ma l’incertezza politica resta molto alta e nasconde insidie ancora più pericolose. Il premier Saad Hariri ha ritirato le dimissioni dopo aver cercato all’estero una sorta di legittimità internazionale ma continua a ripetere che il regime siriano, filo-iraniano, lo vuole morto. Come il padre Rafik, fatto saltare in aria a Beirut est con una tonnellata di tritolo il 14 febbraio 2005 insieme ad altre venti persone. E per il figlio Saad i mandanti sono i servizi segreti di Damasco. Sullo sfondo di questo scenario si riaccende il duello Riad-Teheran che rischia di frantumare i fragili equilibri politici del Paese dei Cedri. L’offensiva regionale dell’Arabia Saudita sunnita ha come obiettivo l’odiato Iran sciita che continua a

guadagnare terreno nell’area e si presenta come il vincitore assoluto della partita siriana contro il radicalismo sunnita. Il governo libanese accusa i sauditi di aver “prelevato” il premier Hariri, la cui famiglia è legata a Riad da vecchie amicizie e interessi economici, perchè guida un governo in mano agli Hezbollah filo-iraniani, arcinemici dei sauditi. Se Teheran è sempre più forte sullo scacchiere mediorientale, Riad non va certo per il sottile. Tutto è cambiato con l’ascesa al trono di re Salman e soprattutto con la nomina a ministro della Difesa e poi a principe ereditario del giovane figlio, il trentaduenne Mohammad Bin Salman che è diventato in poche settimane l’artefice della nuova politica interna e internazionale del suo Paese. I sauditi non perdono tempo per scagliarsi ogni giorno contro gli ayatollah iraniani ritenuti i grandi avversari da sconfiggere ad ogni costo, con il benestare degli americani. Il principe MbS vuole dominare la regione ma deve affrontare la crescente influenza geopolitica iraniana e attacca tutti coloro che nell’area sostengono la potenza persiana, appoggiata dalla Russia. Come nello Yemen, dove continua a salire il livello dello scontro tra le due potenze regionali, reso ancora più incandescente dopo la morte dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh, trucidato, stile Gheddafi, dai ribelli sciiti Houthi, a cui l’Iran fornisce i missili usati per colpire obiettivi in territorio saudita. Oppure quando rompe le relazioni diplomatiche col Qatar accusato di essere una pedina iraniana nel Golfo o quando tenta di destabilizzare il Libano per mettere in difficoltà l’aggressiva politica di Teheran.

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La sfida irano-saudita, che riesuma l’antica rivalità arabo-persiana, rischia di degenerare in una guerra aperta da combattere sul territorio libanese per interposta persona, tra gli Hezbollah libanesi filo-iraniani e i gruppi alleati di Riad, tra sunniti e sciiti, creando un contesto simile a quello siriano, con il pericolo di coinvolgere Stati Uniti, Russia e Israele. La tensione tra Saad Hariri e gli Hezbollah è altissima da dodici anni, da quando in un attentato a Beirut fu ucciso Rafik Hariri, padre dell’attuale capo del governo libanese. Gli ultimi eventi scavalcano lo scenario libanese e annunciano l’arrivo di una nuova crisi in una regione che non conosce pace e sta uscendo solo ora dall’orrore della lunga stagione di sangue segnata dall’Isis. La sfida è tra sauditi e iraniani che già si combattono in Siria, Iraq e Yemen armando le loro milizie alleate mentre il piccolo Libano, già sfiorato più volte dalla guerra siriana, può diventare il terreno di un altro scontro armato tra potenze regionali, Arabia Saudita e Israele da un lato, l’Iran e i suoi alleati dall’altro. Ma con Teheran c’è anche la Russia che nella guerra siriana è sul fronte opposto a quello saudita ma insieme a Riad decide pur sempre il prezzo del petrolio sul mercato mondiale. Un’alleanza consolidata dopo la storica visita a Mosca di re Salman d’Arabia nello scorso ottobre, la prima volta di un monarca saudita in Russia. Quanto sta accadendo nei Palazzi del potere a Beirut rischia di avere gravi contraccolpi in tutto il Medio Oriente. Nella cancellerie occidentali cresce la preoccupazione per il fragile Paese levantino, da sempre una polveriera sul punto di esplodere, ma anche un punto di riferimento per i cristiani della regione, un Paese di circa 4,5 milioni di persone che finora è riuscito a mantenere un equilibrio pur accogliendo un milione e mezzo di profughi siriani, mezzo milione di rifugiati palestinesi e pagando guerre e crisi divampate in altri luoghi. Quasi un miracolo che sembra sostenuto dalle parole cariche di ottimismo del suo presidente, il cristiano Aoun, che getta acqua sul fuoco per spegnere i primi focolai d’incendio, secondo cui “la crisi in Libano è alle spalle con il sunnita Hariri saldamente al vertice del governo insieme agli Hezbollah mentre la Siria si avvia verso la democrazia con Assad ancora presidente”.

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Teheran appoggia il Partito di Dio libanese (Hezbollah) presente con vari ministri nel governo di Beirut e nel Parlamento, militarmente più forte e meglio armato dell’esercito regolare libanese. In Siria gli Hezbollah hanno subito pesanti perdite, oltre 2 mila uomini, e per una forza stimata in circa 25 mila effettivi è un duro colpo. Continua a sognare Aoun: “il Libano non ricadrà in una guerra civile, anzi il modello di convivenza fra diverse comunità e religioni che ha retto dal 1990 in poi può estendersi ai Paesi vicini”. Uscito nel 1989 da quindici anni di guerra civile, il Libano è un mosaico etnico-religioso formato da 18 diverse entità confessionali, 12 delle quali sono chiese cristiane. In virtù di un’intesa tra le forze politiche, la carica di presidente spetta a un cristiano maronita, quella di premier a un musulmano sunnita e quella di presidente del Parlamento a uno sciita e i seggi dell’Assemblea nazionale sono divisi in modo da soddisfare le varie identità presenti nel Paese. Tutte le confessioni cristiane oggi raggiungono il 36%, gli sciiti il 34%, i sunniti il 23% e i drusi il 7 per cento. I cristiani restano la maggioranza ma l’equilibrio religioso è a rischio a causa del massiccio afflusso di rifugiati siriani che sta cambiando la proporzione tra i vari gruppi. Prigioniero di forze e interessi molto più grandi, il Libano resta un Paese a “sovranità limitata” come dimostrano i recenti raid israeliani che partono dallo spazio aereo libanese per colpire obiettivi iraniani in Siria.

(dal settimanale LA VOCE E IL TEMPO)

 

 

 

Cuoco si licenzia e ferisce i titolari con il coltello da sushi

Un cuoco cinese di 27 anni ha  accoltellato i titolari del ristorante giapponese che lo stavano rimproverando. Si era infatti licenziato senza dare preavviso. E’ stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio. Il fatto, comunica l’Ansa, è accaduto la scorsa notte a Pinerolo, al  “Do est sushi restaurant”. Il cuoco  ha ferito alle mani e alle braccia i proprietari del locale servendosi di un coltello da sushi. I due sono stati portati in ospedale.

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