redazione il torinese

Rifondazione organizza l’assemblea

Martedì 19 dicembre, ore 20,30 assemblea provinciale a Torino, auditorium Cecchi Point, Via Antonio Cecchi, 17

Abbiamo accettato la sfida! Costruiamo una lista popolare per le prossime elezioni politiche

Niente e nessuno potrà più fermarci. Siamo giovani e meno giovani, studenti, lavoratori e lavoratrici, disoccupati/e, precari, pensionati, cittadini italiani e immigrati che ogni giorno sono costretti a scontrarsi con politiche che hanno impoverito e reso più ingiusto il nostro paese e con esso la nostra esistenza. Ma oltre a ciò siamo anche quelli che oltre a non cedere alla rassegnazione vogliono dare una risposta di democrazia reale, di lotta, di cambiamento. Lavoriamo per unire tutti coloro che vogliono resistere a questa avanzante barbarie, invisibili per i media, ma presenti nella resistenza sui luoghi di lavoro, nelle lotte sociali, nei movimenti contro il razzismo, per la democrazia, i beni comuni, la giustizia sociale, la solidarietà, la pace. Che si batte, dopo averla difesa, per l’attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza. Che si batte contro il pensiero unico neoliberista e le politiche di austerità che hanno devastato la condizione di esistenza di milioni e milioni di persone. In previsione delle prossime elezioni politiche abbiamo deciso di costruire una lista popolare che lavori, per l’oggi e per il domani, per un’alternativa di società in netta discontinuità con politiche sostanzialmente indistinguibili, siano esse di centrodestra, centrosinistra o M5S. Nostro obiettivo ridare “potere al popolo” contro i rituali di palazzo che vedono le stesse persone che hanno affossato le classi popolari di questo paese candidarsi – un vero e proprio paradosso – a rappresentarci. Domenica 17 dicembre a Roma ci sarà una grande assemblea per lanciare la lista. Lo stesso faremo a Torino, martedì 19 dicembre, ore 20,30, al Cecchi Point, 17 dando seguito alla prima affollata assemblea – ben oltre 200 persone – che abbiamo già tenuto. Adesso si parte per davvero! Partecipiamo numerosi alla seconda assemblea di Torino.

Potere al Popolo – Torino

Un migliaio al parco Dora di corsa per l’UGI

Il clima gelido non ha intimorito i partecipanti della 6^ edizione della IX Miglia di Natale. Un migliaio tra podisti e camminatori si sono presentati alla partenza nell’area strippaggio del parco Dora questa mattina. Tutti accomunati dalla voglia di gareggiare prima  di Natale per una buona causa. 

L’organizzazione curata da Giannone Sport, devolverà 2000 euro all’UGI (Unione Genitori Italiani),  associazione che cerca di migliorare la qualità della vita dei bambini affetti da tumore. L’urban trekking si è articolato su tre distanze. I più piccoli accompagnati da tanti Babbo Natale si sono cimentati sulla distanza di 1000 metri. Due le distanze per gli adulti, un traguardo intermedio di 8,4 km, il più gettonato e 14,5 km la vera “IX Miglia” su due giri.  Sul percorso più breve ha partecipato anche il presidente della circoscrizione 4, Claudio Cerrato, che ha sottolineato come questo tipo di eventi, siano importanti per rivitalizzare l’area.   “E’ stato un bel percorso, pulito, senza pericolo di cadere” ha sottolineato Diego Naronte (Reale Mutua) il primo al traguardo in 50’06”. Una vittoria decisa soltanto al secondo giro, dopo aver fatto un testa a testa con Fabrizio Garetto (Vigonechecorre), seguito da Antonio Palumbo (Giannonerunning). Chiudono il podio Matteo Russo e Giuseppe Boasso. Competizione più combattuta in campo femminile. Laura Rao (Doratletica) è partita in sordina “ho pochi chilometri nelle gambe”, dietro a Elisabetta Ferrero(Alpini Trofarello). La vincitrice ha preso il comando al 10 km. e ha concluso in 58’42”, seguita da Elisabetta Ferrero e Michela Razza (Interforze), allenata da Bruno Santachiara. Per il quarto e quinto posto Claudia Guidotti e Maria Angioni. Un ricco ristoro natalizio ha accolto tutti i partecipanti. 

La salma di Re Vittorio Emanuele III arriva a Vicoforte

E‘ atterrato poco fa all’aeroporto di Cuneo-Levaldigi l’aereo partito questa notte da Alessandria d’Egitto con le spoglie del re Vittorio Emanuele III.  La salma del sovrano giunge così in Piemonte e sarà traslata al Santuario di Vicoforte Mondovì, accanto alla moglie regina Elena di Savoia. “Erano tutti informati: bisogna distinguere nettamente fra discrezione e segreto, o tentativo di occultare. Non è vero che una parte della famiglia reale è stata tenuta all’oscuro dell’arrivo in Italia delle salme. La scelta di Vicoforte era stata individuata sin dal 19 marzo 2011, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia”. Così  dice all’agenzia Ansa Aldo Alessandro Mola, già presidente della Consulta dei senatori del Regno.

Il Natale di “Mani Tese” è molto più di un regalo

Ne parliamo con Antonella, referente a Torino per la campagna sociale della onlus

Vi ricordate quei volontari che, sotto le festività natalizie, provvedevano a confezionare i libri o i cd che avevate acquistato in libreria? Erano e sono i protagonisti della Campagna di Mani Tese “Molto più di un pacchetto regalo!” che  anche quest’anno  si svolge dal 1 dicembre fino al 24 in 48 città d’Italia in partnership con le librerie Feltrinelli. A Torino tutte le Feltrinelli aderiscono all’iniziativa. Ce ne parla Antonella Basile (nella foto a sinistra), 31 anni, referente per la nostra città dell’iniziativa:  “saremo  in piazza Castello, piazza CLN, Porta Nuova e Lingotto all’8Gallery. Chiunque può diventare volontario di Mani Tese e dare il suo contributo partecipando anche solo con un turno di 4 ore, nel quale i volontari faranno i pacchetti regalo per la clientela delle Feltrinelli e cercheranno nel contempo di sensibilizzarla sui temi di Mani Tese”.

I fondi saranno raccolti a sostegno della Campagna “I-EXIST-nessun bambino è uno schiavo!” che vuole costituire una mobilitazione contro il fenomeno delle schiavitù moderne, rappresentate dal lavoro minorile, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento nelle filiere produttive. Attualmente Mani Tese ha attivi diversi progetti per prevenire e contrastare questi fenomeni in India, Bangladesh, Cambogia e Nicaragua che verranno finanziati proprio attraverso l’iniziativa “Molto più di un pacchetto regalo!

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“Ecco perché – prosegue Antonella – effettivamente si tratta di molto di più un pacchetto regalo; questa campagna è portata avanti da Mani Tese dal 2007 e basti pensare che ha permesso finora di finanziare ben 34 progetti nel Sud del mondo relativi alla tutela dei minori, alla lotta contro la schiavitù e al diritto al cibo; nel 2016 sono stati raccolti 357.070.94 euro. Un altro importante scopo della Campagna consiste nella promozione del volontariato e dell’Associazione, sono circa 5000 infatti le persone che ogni anno a Dicembre decidono di fare volontariato con Mani Tese, alcuni di questi successivamente collaborano stabilmente con l’Associazione”. Ma cos’è Mani Tese? Cerchiamo di capire meglio. E’ una ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ed una ONG (organizzazione non governativa) che nasce in Italia nel 1964; sin da subito si configura oltre che come un’associazione come un movimento spontaneo che nasce dalla sempre maggiore presa di coscienza della responsabilità verso i propri simili; si occupa infatti di temi quali gli squilibri nel mondo; in particolare tra il sud e il nord del mondo.

E come lo fa? “Attraverso progetti di cooperazione internazionale in Asia, Africa e America Latina – ci spiega Antonella – basati sulla lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ambientale ed economica con un approccio volto a costruire insieme alle comunità locali un’economia autonoma e sostenibile, non limitandosi quindi alla denuncia e all’assistenza ma cercando di collaborare insieme a queste comunità per favorirne l’autodeterminazione; in altre parole la possibilità di farcela con le proprie gambe”.

 

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Inoltre Mani Tese opera anche attraverso iniziative di sensibilizzazione della società civile, quindi ad esempio in Italia, nella forma di attività di educazione nelle scuole e realizzando esperienze come i campi di volontariato; promuovendo in tal modo stili di vita imperniati su valori come la sobrietà, la condivisione e la partecipazione e modelli di sviluppo non competitivi e rispettosi dell’ambiente.

Chiediamo ad Antonella: come ti sei avvicinata a Mani Tese?

“Proprio nel momento in cui ho approfondito la mia conoscenza di Mani Tese ho iniziato ad appassionarmi ai valori e agli ideali che porta avanti e ho deciso di avvicinarmi a quest’Associazione; ho infatti iniziato questa come un’esperienza lavorativa, posso dire però adesso che si sia evoluta in qualcos’altro”

Non sei torinese. Come sei finita sotto la Mole?

“Partiamo con ordine; napoletana di origine vivo a Torino da cinque anni, le motivazioni che mi hanno portata a tale trasferimento sono legate all’esigenza di confrontarmi con una realtà diversa e con nuove sfide e al bisogno di crescita personale, aspetti che ritengo siano inoltre interdipendenti. A Torino ho terminato i miei studi in Psicologia, laureandomi circa un anno fa alla Magistrale di Psicologia Clinica e di Comunità; successivamente ho anche dato l’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione, non iniziando però ad occuparmi nel campo della psicologia ma sperimentando in diversi ambiti lavorativi in attesa di iniziare a frequentare la scuola di specializzazione in psicoterapia alla quale mi sono intanto iscritta. Ed è con questa stessa tensione di sperimentazione e crescita a livello personale e professionale che mi sono approcciata all’esperienza come referente su Torino per la Campagna di Mani Tese”

In cosa consiste la tua attività di referente torinese? 

“Tra le attività da svolgere per il referente vi è la presentazione nelle scuole dell’iniziativa, attraverso la quale si cerca di spiegare agli studenti il senso dell’attività che andranno a svolgere come volontari; mi sono trovata in questo modo a parlare di “impegno verso la giustizia” e di “educazione alla cittadinanza globale” e mi sono resa conto da subito che la mia esposizione di questi temi non si limitava allo scopo del reclutamento dei volontari (comunque di fondamentale importanza per la Campagna) ma riguardava la necessità di trasmettere agli altri un qualcosa in cui si crede e che è necessario per quel voler “cambiare il mondo a partire da noi stessi”. Andiamo a questo punto a guardare un po’ più nello specifico questi temi ai quali non sono rimasta indifferente e verso i quali credo sia veramente necessaria una sensibilizzazione generale: Mani Tese si batte per l’impegno verso la giustizia”

Ecco, cosa intendete per “giustizia”?

“La tensione verso la ricerca dell’effettiva realizzazione per tutti gli esseri umani in tutte le parti del mondo dei diritti umani fondamentali. E questa è un’espressione della tensione verso l’uguaglianza e cioè il desiderio e la volontà che tutti gli esseri umani abbiano uguali opportunità a prescindere dalla loro provenienza geografica. Cosa significa invece educazione alla cittadinanza globale? Significa rispetto degli esseri umani e del pianeta; se si parte dal presupposto che fenomeni quali la fame, la povertà, le migrazioni forzate, i cambiamenti climatici, i conflitti siano il frutto di ben precise cause storiche e siano determinati dagli attuali modelli economici, politici e di sviluppo e che in quanto tali non debbano essere immutabili, il punto dal quale iniziare a cambiare qualcosa è proprio l’educazione del singolo cittadino per dotarlo degli strumenti necessari (valori, atteggiamenti, capacità) per agire in maniera più consapevole e interdipendente e che favoriscano modelli di sviluppo orientati al bene comune; portare in altri termini gli individui ad una coscienza comune globale”.

Motivazioni e obiettivi tanto lodevoli quanto impegnativi…

Mi è sembrato di ritrovare in questi argomenti alcuni dei valori umanistici che appartengono in assoluto alla coscienza dell’essere umano in quante tale nel pieno della sua realizzazione e dignità e trasversalmente alle varie epoche storiche e diversi movimenti socio-culturali. Inoltre già dalla scelta del mio percorso di studi è evidente la mia ricerca della realizzazione personale come non disgiungibile dalla necessità di un’azione che, in quanto esseri umani, sia trasformativa della nostra rete sociale più prossima, aspirazione che ben si sposerebbe con un mio impegno personale con Mani Tese”.

Progetti per il futuro?

“Ad oggi ho in programma di continuare a collaborare come volontaria dell’Associazione anche una volta finita la Campagna alle Feltrinelli. Già è programmato un evento il 19 dicembre, alla Casa del Quartiere Barrito. Prevede  la proiezione di un documentario a tematica ambientale e sociale: “Adelante Petroleros, l’oro nero dell’Equador 2013″ con la presentazione dell’Associazione. Inoltre si parla proprio di occuparmi di progetti di educazione alla cittadinanza globale nelle scuole. Che dire, come era nelle mie aspettative questa esperienza con Mani Tese sta sicuramente rappresentando per me una grossa forma di arricchimento sul piano professionale e personale; all’interno di un percorso di crescita e messa in gioco iniziato cinque anni fa e che mi auguro proseguirà e che ha come sfondo Torino, città alla quale per questo ed altri motivi devo molto e amo”.

 

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Ecco le fasce orarie dei turni dei volontari presso le librerie Feltrinelli di Torino (piazza Castello, 8 Gallery, Porta Nuova, piazza CLN) : 9-14, 14-17, 17-20. Sono possibili alcune variazioni da una Feltrinelli all’altra. Per fare turni come volontari per Mani Tese scrivere a: volontari.torino@manitese.it.

Il Cottolengo non applicherà il trattamento per il “fine vita”. Nosiglia apprezza

L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha espresso il proprio  apprezzamento a don Carmine Arice, il padre generale del Cottolengo, che ha comunicato  l’intenzione di non applicare le disposizioni anticipate di trattamento per il fine vita. “Gli anziani e le persone malate devono essere  difese e tutelate nei loro diritti: quello della vita è prioritario. Invece nel nuovo quadro normativo si aprono prospettive pericolose e inquietanti anche sui rischi di abusi sulla vita, motivati dai ‘costi’ di mantenimento delle persone malate”. Così l’arcivescovo. “Di fronte ad una richiesta di morte la nostra struttura non può rispondere positivamente”, ha spiegato  all’Ansa don Arice, mentre Nosiglia invita la comunità religiosa, istituzioni, associazioni e tutti i volontari del mondo sanitario e assistenziale della diocesi ad avere il “coraggio di fare scelte di coerenza morale e di testimonianza anche andando controcorrente. Un dovere affinché i valori della vita abbiano pieno riconoscimento”.
   

Aperto il primo “Gufo bar”, locale che espone gufi vivi

CRONACHE ITALIANE

DALLA LOMBARDIA

A Palazzolo sull’Oglio, cittadina del Bresciano, è stato inaugurato il primo Gufo Bar in Italia. Si tratta di locale che espone gufi vivi. I proprietari avevano ricevuto diverse  minacce, anche di morte, da gruppi di animalisti, ma all’apertura non vi  sono state tensioni nonostante la presenza di un corteo animalista. La scelta dei titolari  è stata però  quella di non esporre gli animali all’inaugurazione, per evitare tensioni. “Non intendiamo rinunciare al nostro progetto, – hanno dichiarato all’Ansa i proprietari – ma vogliamo verificare bene cosa dice la legge sulla presenza di animali nei locali. I nostri gufi sono nati, cresciuti in cattività e regolarmente registrati. I gufi, lo diciamo agli animalisti,  se liberati morirebbero”.

Giada Russo è argento ai Campionati italiani assoluti

Si sono chiusi il 16 dicembre, con i programmi liberi della categoria senior, i Campionati italiani assoluti di pattinaggio artistico che si sono tenuti all’Agorà di Milano.

Giada Russo ha conquistato una splendida medaglia d’argento nel singolo femminile senior, piazzandosi alle spalle soltanto di Carolina Kostner. La pattinatrice torinese, 20 anni, veste i colori dell’Ice Club Torino, è allenata da Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis, e, nelle scorse stagioni, ha vinto titoli sia nella categoria junior che nella senior (2 titoli italiani nel 2015 e 2016).

Giada Russo ha mantenuto il secondo posto sia nel programma corto, pattinato sulle musiche di “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrik, creato per lei dal suo allenatore e coreografo Edoardo De Bernardis, sia in quello lungo, in cui l’atleta ha interpretato la colonna sonora di “Parla con lei” dello spagnolo Pedro Almodovar, coreografato da Andrea Vaturi e Edoardo De Bernardis, totalizzando un punteggio di 166.16.

“E’ stata una gara molto intensa, nella quale ho dovuto affrontare pattinatrici preparate e competitive – ha affermato la Vice campionessa italiana – e ho cercato di dare il massimo in entrambi i segmenti, interpretando al meglio i programmi, che, gara dopo gara, sento sempre più miei. Conquistare la medaglia argento, alle spalle di una grande campionessa come Carolina Kostner, mi ha resa orgogliosa di me stessa e del mio lavoro”.

Dedico questa medaglia ai miei genitori che mi sono sempre stati accanto, ai miei allenatori Claudia Masoero ed Edoardo De Bernardis, che mi hanno sostenuta e supportata fin dall’inizio della mia carriera, anche nei momenti difficili, a tutto l’Ice Club Torino dove ho mosso i primi passi quando avevo 3 anni, sulla pista all’aperto del Tazzoli con Claudia Masoero, e alle persone che hanno sempre creduto in me” ha concluso la Russo.

“E’ stato un campionato ricco di soddisfazioni – hanno dichiarato Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis – Siamo contenti dei risultati ottenuti dai nostri ragazzi. Oggi Giada ci ha regalato un’altra bella medaglia. E’ un’ottima pattinatrice in grado di interpretare al meglio le musiche e di trasmettere emozioni. Il suo impegno e la sua dedizione le hanno fatto conquistare un argento meritato”.

Giada Russo potrebbe ricevere, nei prossimi giorni, la convocazione per le Olimpiadi di Pyeongchang 2018.

Barbara Castellaro

www.iceclubtorino.it

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il biotestamento e’ legge – Il caso Finpiemonte – La Regina Elena – Il monumento ai Caduti delle due guerre mondiali

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Il biotestamento e’ legge

Il biotestamento e’ legge dopo l’approvazione del Senato con una maggioranza di sinistra a cui si sono aggiunti i 5 stelle,una maggioranza che fa venire i brividi,se si pensa alla prossima legislatura. Ma ciò non toglie che sia una legge liberale che offre un’opportunità e non obbliga nessuno. Chi ritenga la vita dono di Dio la cui fine non è nelle disponibilità dell’ uomo, potrà non usufruire della legge che consente una morte senza dolori eccessivi e spesso intollerabili e senza un degrado umiliante delle proprie condizioni di vita. Ogni legge che tocca dei temi etici suscita dei dubbi,ma questa legge ad un laico liberale con venature cristiane come sono io,appare una legge non perfetta,ma espressione di una civiltà liberale.Forse i 5 stelle, se avessero avuto la cultura necessaria,non l’avrebbero votata.

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Il caso Finpiemonte

Il caso del Presidente di Finpiemonte Fabrizio Gatti , uno dei migliori dirigenti del Pd ,cresciuto a pane e politica in via Chiesa della Salute ,sede del Pci,rivela che anche gli ex comunisti non sono così come dicono,diversi dagli altri,come sosteneva Berlinguer . Che la sinistra sia moralmente superiore e’ una grossa menzogna. Ciò che ha fatto Gatti dovrà essere accertato dalla Magistratura e noi ci auguriamo che molte delle accuse possano cadere. Ma resta il fatto incontestabile di una certa disinvoltura nell’amministrare denaro pubblico con un occhio rivolto ai propri affari personali. Chiamparino ha denunciato Gatti ,ma non può’ essere dimenticato che il Presidente lo aveva scelto e che il suo successore, Ambrosini,sempre scelto da Chiamparino,era stato consulente di Gatti per i suoi affari privati. Un intreccio di fatti e di persone che politicamente va chiarito,per il bene della democrazia. Cota dovette lasciare per un paio di mutande verdi che si rivelarono del tutto inoffensive.Forse il caso Gatti e’ politicamente ben più grave.

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La Regina Elena

La Regina Elena Riposa al santuario di Vicoforte per iniziativa dei monarchici legati ad Amedeo d’Aosta e della sedicente Consulta dei senatori del Regno,un’associazione privata di persone che non ha nessuna rappresentanza ufficiale del Capo della Casa Savoia che e’ e che resta Vittorio Emanuele . Un vero colpo di mano per una sede del tutto inadeguata alla seconda Regina d’Italia. Se i Savoia vivi poterono far ritorno in Italia,a maggior ragione i Savoia morti ne hanno diritto.Il bando ai morti era peggiore del bando ai vivi. Ma Vicoforte è davvero un escamotage di basso profilo che rivela anche il livello di chi l’ha architettato. Una Regina che ha regnato oltre 40 anni in Italia doveva rientrare con tutti gli onori.Non alla chetichella,in incognito. Si vede una “manina massonica” in questo episodio che non onora la storia dei Savoia . Era diritto della Regina tornare in Italia. Ed e’ strano che i consultori geniali di Cuneo e dintorni non abbiano pensato al Re soldato,a Vittorio Emanuele III, la cui tomba in Egitto potrebbe essere in pericolo. Strano modo di ragionare quello di traslare la Regina,sperando nel ritorno anche del Re nel centenario della Grande Guerra . Meglio,molto meglio,senza chiedere nulla a nessuno, sarebbe stato trasferire,accanto all’ultimo Re Umberto II ,loro figlio,il Re e la Regina ad Altacomba ,in attesa di una degna sepoltura in Italia,non a Vicoforte dove andranno a trovare la Regina i clienti dell’outlet. La posizione ufficiale di Casa Savoia e’ chiara e l’iniziativa cuneese e’ una scelta autoreferenziale e pubblicitaria che si commenta da se’ e che rivela un’assoluta mancanza di rispetto di una persona morta nel 1952 che meritava ben altra accoglienza. La nota che segue e’ una piena sconfessione di quanto e’ accaduto.

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Il monumento ai Caduti delle due guerre mondiali
E’ stato inaugurato a Valdieri  il monumento ai Caduti  delle due guerre mondiali. L’opera intitolata “Affetti” è stata realizzata dall’artista Stefano Boccalini. Si tratta di un’idea nata nel 2015. Le vallate  del Cuneese diedero una grande contributo di giovani alla I e alla II guerra mondiale attraverso i battaglioni alpini che si immolarono sulle pendici più alte e difficili del Fronte Orientale durante la Grande Guerra e nelle steppe di Russia durante la disastrosa ed eroica spedizione in cui rifulse l’eroismo di tante giovani vite stroncate dalla guerra e dal gelo. I caduti della guerra perduta in tanti Comuni italiani  non hanno finora mai avuto dei ricordi adeguati, al massimo li ebbero quelli della guerra vittoriosa in tempi lontani con monumenti sorti per lo più durante gli anni del fascismo. Agli eroi che diedero la vita dal 1940 al 1943 la memoria è stata molto avara perché ci fu chi identificò i combattenti di allora con il regime di Mussolini. Il Comune di Valdieri  ha voluto equiparare i Caduti  perché il sangue versato per la Patria  nel corso della storia del ‘900 merita il riconoscimento e la gratitudine degli italiani. E’ un esempio ,quello del comune della valle Gesso, che c’è da augurarsi  venga seguito da altre amministrazioni perché  non si può separare chi ha dato la vita per l’Italia. Sul mare e nell’aria, nei deserti africani ,in Albania, in Grecia e in Russia, su ogni fronte,  il grigio- verde italiano, già divisa  dei soldati  italiani nella Grande Guerra, è stata sinonimo di dedizione totale e  senza riserve dei combattenti che affrontarono una guerra sbagliata senza gli armamenti necessari, di fronte a nemici e alleati  nettamente  superiori in tutto, fuorché nell’onore militare. 

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LETTERE   scrivere a quaglieni@gmail.com

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Un Vascello vecchio Piemonte

Caro Quaglieni,
Ho seguito il suo consiglio di andare a provare la trattoria di Carru’ “il Vascello d’oro” e mi sono trovato molto bene. Accolti con gioia dai proprietari ,abbiamo mangiato benissimo e benvenuto meglio. Davvero il trionfo del vecchio Piemonte.  Calogero Esposito

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E’ un Piemonte che non improvvisa . E’ a pochissimi kilometri da Vicoforte dove qualche bello spirito cuneese intende seppellire una grande Regina con una improvvisazione che fa cascare le braccia .Se quei signori fossero andati a pranzare a Carru ‘ ne sarebbero usciti soddisfatti, senza fare danni alla storia italiana. Un po’ di buon dolcetto li avrebbe rigenerati . La famiglia Cravero ,d a 35 anni anni sulla plancia del comando a Carrù, sa fare il suo mestiere al meglio e con tanta passione.Ecco il segreto del suo successo. Nella provincia piemontese si e ‘ ancora salvata la buona cucina senza fronzoli inutili , o meglio, dannosi.

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La Fondazione e il Circolo

Caro Quaglieni,
Stanno facendo morire la Fondazione per il libro organizzatrice del Salone internazionale del libro, facendo rischiare l’evento 2018 e nessuno ne parla.         Evandro Cerutti

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Il Circolo dei lettori, totalmente finanziato dalla Regione e dalla Fondazione San Paolo , fondato dall’attuale assessore regionale alla cultura Parigi,vuole impossessarsi dell’organizzazione dell’evento. La polemica contro il precedente presidente Picchioni era finalizzata a questo scopo. Adesso stiamo a vedere cosa sapranno fare. Lo vedremo nei prossimi mesi.Certo lo spettacolo odierno non è esaltante. E c’è da attendersi in prospettiva una cultura torinese totalmente egemonizzata dal circolo dei lettori che in dieci anni con soldi pubblici occupa uno spazio simile ad un piccolo, grasso Leviatano che fagocita tutto . Come possa un circolo torinese che ha un’unica succursale a Novara ,organizzare un evento internazionale e’ un mistero incomprensibile . 

Un cucciolo sotto l’albero

Immaginare la faccia felice del proprio bimbo che la mattina di Natale, si alza e trova un cucciolo proprio come aveva tanto chiesto, potrebbe farvi prendere dall’emozione e, in un impeto di euforia, lasciarvi convincere. Un cucciolo per casa porta sicuramente gioia immensa, ma il cane non è un giocattolo, considerate seriamente l’idea, solo essendo ben consapevoli che nel momento stesso in cui TUTTI decidete di avere nella vostra famiglia un qualunque animale ci si sta prendendo un impegno molto serio per il resto della sua vita. Quando si prende un cucciolo, che non deve avere mai meno di due mesi, non si può non tener conto che potrà sporcare in casa (fino a quando non avrà il controllo degli sfinteri, esattamente come i nostri bambini, solo che loro ci mettono molto meno), piangere se lasciato solo (bisogna abituarlo gradualmente, soprattutto se lo portate a casa quando siete in ferie, ricordate che poi dovrete tornare a lavorare), mordere qualunque cosa (è con la bocca che il cane impara a conoscere il mondo), che andrà educato (con delle regole e col gioco), dovrà uscire spesso (in qualsiasi condizione meteo), ed essere sottoposto ad una serie di controlli dal veterinario. Oltre a tutto ciò e bene non dimenticare che il cucciolo diventerà presto adolescente e poi adulto, e che oltre all’impegno temporale c’è anche quello economico. E’ fondamentale soprattutto che gli adulti sappiano che la stragrande maggioranza dell’impegno toccherà a loro, anche se è corretto responsabilizzare i bimbi. Pensare che siano i figli a prendersi cura del cucciolo, sarebbe come pensare di mandare il proprio bimbo all’asilo con la maestra che ha più o meno la sua età e che lo educa secondo la sua esperienza e le sue regole..lascio immaginare a voi.

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Non da ultimo, è basilare l’importanza della scelta del tipo di cane. Non abbiate remore, rivolgetevi a qualcuno di fidato nel settore cinofilo, da un volontario esperto di canile e, se proprio siete tutti convinti, non scegliete mai in base all’aspetto fisico o alla moda del momento. Il mio consiglio è di non comprare assolutamente cani che arrivano dall’estero, su internet o da negozi che li “svendono”, l’allevamento è una cosa seria e il rischio è, oltre quello di aumentare il mercato nero della compravendita dei cuccioli, che i piccoli potrebbero avere gravi problemi di salute e/o che non avendo potuto fare delle esperienze fondamentali in un momento di crescita per loro molto delicato, potrebbero avere dei problemi comportamentali in seguito, non per colpa loro, ovviamente. In qualunque momento dell’anno, ma soprattutto in questo, fate in modo che sia una scelta veramente consapevole, solo così si   evita al cane un “rispedito al mittente”, ovvero un abbandono che per loro è quanto di più traumatico possa accadere. Il cane è pronto per stravolgervi la vita in ogni senso, siate dunque responsabili, solo così potrete godere appieno della vita meravigliosa con un amico a 4 zampe!

 

 

Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience

fran.mezzapesa@gmail.com