Lo spettacolo delle luci d’artista in via Po merita una pausa. La bella immagine è di Vincenzo Maiorano
Lo spettacolo delle luci d’artista in via Po merita una pausa. La bella immagine è di Vincenzo Maiorano
Ne parliamo con Antonella, referente a Torino per la campagna sociale della onlus
Vi ricordate quei volontari che, sotto le festività natalizie, provvedevano a confezionare i libri o i cd che avevate acquistato in libreria? Erano e sono i protagonisti della Campagna di Mani Tese “Molto più di un pacchetto regalo!” che anche quest’anno si svolge dal 1 dicembre fino al 24 in 48 città d’Italia in partnership con le librerie Feltrinelli. A Torino tutte le Feltrinelli aderiscono all’iniziativa. Ce ne parla Antonella Basile (nella foto a sinistra), 31 anni, referente per la nostra città dell’iniziativa: “saremo in piazza Castello, piazza CLN, Porta Nuova e Lingotto all’8Gallery. Chiunque può diventare volontario di Mani Tese e dare il suo contributo partecipando anche solo con un turno di 4 ore, nel quale i volontari faranno i pacchetti regalo per la clientela delle Feltrinelli e cercheranno nel contempo di sensibilizzarla sui temi di Mani Tese”.
I fondi saranno raccolti a sostegno della Campagna “I-EXIST-nessun bambino è uno schiavo!” che vuole costituire una mobilitazione contro il fenomeno delle schiavitù moderne, rappresentate dal lavoro minorile, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento nelle filiere produttive. Attualmente Mani Tese ha attivi diversi progetti per prevenire e contrastare questi fenomeni in India, Bangladesh, Cambogia e Nicaragua che verranno finanziati proprio attraverso l’iniziativa “Molto più di un pacchetto regalo!
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“Ecco perché – prosegue Antonella – effettivamente si tratta di molto di più un pacchetto regalo; questa campagna è portata avanti da Mani Tese dal 2007 e basti pensare che ha permesso finora di finanziare ben 34 progetti nel Sud del mondo relativi alla tutela dei minori, alla lotta contro la schiavitù e al diritto al cibo; nel 2016 sono stati raccolti 357.070.94 euro. Un altro importante scopo della Campagna consiste nella promozione del volontariato e dell’Associazione, sono circa 5000 infatti le persone che ogni anno a Dicembre decidono di fare volontariato con Mani Tese, alcuni di questi successivamente collaborano stabilmente con l’Associazione”. Ma cos’è Mani Tese? Cerchiamo di capire meglio. E’ una ONLUS (organizzazione non lucrativa di
utilità sociale) ed una ONG (organizzazione non governativa) che nasce in Italia nel 1964; sin da subito si configura oltre che come un’associazione come un movimento spontaneo che nasce dalla sempre maggiore presa di coscienza della responsabilità verso i propri simili; si occupa infatti di temi quali gli squilibri nel mondo; in particolare tra il sud e il nord del mondo.
E come lo fa? “Attraverso progetti di cooperazione internazionale in Asia, Africa e America Latina – ci spiega Antonella – basati sulla lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ambientale ed economica con un approccio volto a costruire insieme alle comunità locali un’economia autonoma e sostenibile, non limitandosi quindi alla denuncia e all’assistenza ma cercando di collaborare insieme a queste comunità per favorirne l’autodeterminazione; in altre parole la possibilità di farcela con le proprie gambe”.
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Inoltre Mani Tese opera anche attraverso iniziative di sensibilizzazione della società civile, quindi ad esempio in Italia, nella forma di attività di educazione nelle scuole e realizzando esperienze come i campi di volontariato; promuovendo in tal modo stili di vita imperniati su valori come la sobrietà, la condivisione e la partecipazione e modelli di sviluppo non competitivi e rispettosi dell’ambiente.
Chiediamo ad Antonella: come ti sei avvicinata a Mani Tese?
“Proprio nel momento in cui ho approfondito la mia conoscenza di Mani Tese ho iniziato ad appassionarmi ai valori e agli ideali che porta avanti e ho deciso di avvicinarmi a quest’Associazione; ho infatti iniziato questa come un’esperienza lavorativa, posso dire però adesso che si sia evoluta in qualcos’altro”
Non sei torinese. Come sei finita sotto la Mole?
“Partiamo con ordine; napoletana di origine vivo a Torino da cinque anni, le motivazioni che mi hanno portata a tale trasferimento sono legate all’esigenza di confrontarmi con una realtà diversa e con nuove sfide e al bisogno di crescita personale, aspetti che ritengo siano inoltre interdipendenti. A Torino ho terminato i miei studi in Psicologia, laureandomi circa un anno fa alla Magistrale di Psicologia Clinica e di Comunità; successivamente ho anche dato l’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione, non iniziando però ad occuparmi nel campo della psicologia ma sperimentando in diversi ambiti lavorativi in attesa di iniziare a frequentare la scuola di specializzazione in psicoterapia alla quale mi sono intanto iscritta. Ed è con questa stessa tensione di sperimentazione e crescita a livello personale e professionale che mi sono approcciata all’esperienza come referente su Torino per la Campagna di Mani Tese”
In cosa consiste la tua attività di referente torinese?
“Tra le attività da svolgere per il referente vi è la presentazione nelle scuole dell’iniziativa, attraverso la quale si cerca di spiegare agli studenti il senso dell’attività che andranno a svolgere come volontari; mi sono trovata in questo modo a parlare di “impegno verso la giustizia” e di “educazione alla cittadinanza globale” e mi sono resa conto da subito che la mia esposizione di questi temi non si limitava allo scopo del reclutamento dei volontari (comunque di fondamentale importanza per la Campagna) ma riguardava la necessità di trasmettere agli altri un qualcosa in cui si crede e che è necessario per quel voler “cambiare il mondo a partire da noi stessi”. Andiamo a questo punto a guardare un po’ più nello specifico questi temi ai quali non sono rimasta indifferente e verso i quali credo sia veramente necessaria una sensibilizzazione generale: Mani Tese si batte per l’impegno verso la giustizia”
Ecco, cosa intendete per “giustizia”?
“La tensione verso la ricerca dell’effettiva realizzazione per tutti gli esseri umani in tutte le parti del mondo dei diritti umani fondamentali. E questa è un’espressione della tensione verso l’uguaglianza e cioè il desiderio e la volontà che tutti gli esseri umani abbiano uguali opportunità a prescindere dalla loro provenienza geografica. Cosa significa invece educazione alla cittadinanza globale? Significa rispetto degli esseri umani e del pianeta; se si parte dal presupposto che fenomeni quali la fame, la povertà, le migrazioni forzate, i cambiamenti climatici, i conflitti siano il frutto di ben precise cause storiche e siano determinati dagli attuali modelli economici, politici e di sviluppo e che in quanto tali non debbano essere immutabili, il punto dal quale iniziare a cambiare qualcosa è proprio l’educazione del singolo cittadino per dotarlo degli strumenti necessari (valori, atteggiamenti, capacità) per agire in maniera più consapevole e interdipendente e che favoriscano modelli di sviluppo orientati al bene comune; portare in altri termini gli individui ad una coscienza comune globale”.
Motivazioni e obiettivi tanto lodevoli quanto impegnativi…
Mi è sembrato di ritrovare in questi argomenti alcuni dei valori umanistici che appartengono in assoluto alla coscienza dell’essere umano in quante tale nel pieno della sua realizzazione e dignità e trasversalmente alle varie epoche storiche e diversi movimenti socio-culturali. Inoltre già dalla scelta del mio percorso di studi è evidente la mia ricerca della realizzazione personale come non disgiungibile dalla necessità di un’azione che, in quanto esseri umani, sia trasformativa della nostra rete sociale più prossima, aspirazione che ben si sposerebbe con un mio impegno personale con Mani Tese”.
Progetti per il futuro?
“Ad oggi ho in programma di continuare a collaborare come volontaria dell’Associazione anche una volta finita la Campagna alle Feltrinelli. Già è programmato un evento il 19 dicembre, alla Casa del Quartiere Barrito. Prevede la proiezione di un documentario a tematica ambientale e sociale: “Adelante Petroleros, l’oro nero dell’Equador 2013″ con la presentazione dell’Associazione. Inoltre si parla proprio di occuparmi di progetti di educazione alla cittadinanza globale nelle scuole. Che dire, come era nelle mie aspettative questa esperienza con Mani Tese sta sicuramente rappresentando per me una grossa forma di arricchimento sul piano professionale e personale; all’interno di un percorso di crescita e messa in gioco iniziato cinque anni fa e che mi auguro proseguirà e che ha come sfondo Torino, città alla quale per questo ed altri motivi devo molto e amo”.
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Ecco le fasce orarie dei turni dei volontari presso le librerie Feltrinelli di Torino (piazza Castello, 8 Gallery, Porta Nuova, piazza CLN) : 9-14, 14-17, 17-20. Sono possibili alcune variazioni da una Feltrinelli all’altra. Per fare turni come volontari per Mani Tese scrivere a: volontari.torino@manitese.it.
L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha espresso il proprio apprezzamento a don Carmine Arice, il padre generale del Cottolengo, che ha comunicato l’intenzione di non applicare le disposizioni anticipate di trattamento per il fine vita. “Gli anziani e le persone malate devono essere difese e tutelate nei loro diritti: quello della vita è prioritario. Invece nel nuovo quadro normativo si aprono prospettive pericolose e inquietanti anche sui rischi di abusi sulla vita, motivati dai ‘costi’ di mantenimento delle persone malate”. Così l’arcivescovo. “Di fronte ad una richiesta di morte la nostra struttura non può rispondere positivamente”, ha spiegato all’Ansa don Arice, mentre Nosiglia invita la comunità religiosa, istituzioni, associazioni e tutti i volontari del mondo sanitario e assistenziale della diocesi ad avere il “coraggio di fare scelte di coerenza morale e di testimonianza anche andando controcorrente. Un dovere affinché i valori della vita abbiano pieno riconoscimento”.
CRONACHE ITALIANE
DALLA LOMBARDIA
A Palazzolo sull’Oglio, cittadina del Bresciano, è stato inaugurato il primo Gufo Bar in Italia. Si tratta di locale che espone gufi vivi. I proprietari avevano ricevuto diverse minacce, anche di morte, da gruppi di animalisti, ma all’apertura non vi sono state tensioni nonostante la presenza di un corteo animalista. La scelta dei titolari è stata però quella di non esporre gli animali all’inaugurazione, per evitare tensioni. “Non intendiamo rinunciare al nostro progetto, – hanno dichiarato all’Ansa i proprietari – ma vogliamo verificare bene cosa dice la legge sulla presenza di animali nei locali. I nostri gufi sono nati, cresciuti in cattività e regolarmente registrati. I gufi, lo diciamo agli animalisti, se liberati morirebbero”.
Si sono chiusi il 16 dicembre, con i programmi liberi della categoria senior, i Campionati italiani assoluti di pattinaggio artistico che si sono tenuti all’Agorà di Milano.
Giada Russo ha conquistato una splendida medaglia d’argento nel singolo femminile senior, piazzandosi alle spalle soltanto di Carolina Kostner. La pattinatrice torinese, 20 anni, veste i colori dell’Ice Club Torino, è allenata da Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis, e, nelle scorse stagioni, ha vinto titoli sia nella categoria junior che nella senior (2 titoli italiani nel 2015 e 2016).
Giada Russo ha mantenuto il secondo posto sia nel programma corto, pattinato sulle musiche di “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrik, creato per lei dal suo allenatore e coreografo Edoardo De Bernardis, sia in quello lungo, in cui l’atleta ha interpretato la colonna sonora di “Parla con lei” dello spagnolo Pedro Almodovar, coreografato da Andrea Vaturi e Edoardo De Bernardis, totalizzando un punteggio di 166.16.
“E’ stata una gara molto intensa, nella quale ho dovuto affrontare pattinatrici preparate e competitive – ha affermato la Vice campionessa italiana – e ho cercato di dare il massimo in entrambi i segmenti, interpretando al meglio i programmi, che, gara dopo gara, sento sempre più miei. Conquistare la medaglia argento, alle spalle di una grande campionessa come Carolina Kostner, mi ha resa orgogliosa di me stessa e del mio lavoro”.
“Dedico questa medaglia ai miei genitori che mi sono sempre stati accanto, ai miei allenatori Claudia Masoero ed Edoardo De Bernardis, che mi hanno sostenuta e supportata fin dall’inizio della mia carriera, anche nei momenti difficili, a tutto l’Ice Club Torino dove ho mosso i primi passi quando avevo 3 anni, sulla pista all’aperto del Tazzoli con Claudia Masoero, e alle persone che hanno sempre creduto in me” ha concluso la Russo.
“E’ stato un campionato ricco di soddisfazioni – hanno dichiarato Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis – Siamo contenti dei risultati ottenuti dai nostri ragazzi. Oggi Giada ci ha regalato un’altra bella medaglia. E’ un’ottima pattinatrice in grado di interpretare al meglio le musiche e di trasmettere emozioni. Il suo impegno e la sua dedizione le hanno fatto conquistare un argento meritato”.
Giada Russo potrebbe ricevere, nei prossimi giorni, la convocazione per le Olimpiadi di Pyeongchang 2018.
Barbara Castellaro
di Pier Franco Quaglieni
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Il biotestamento e’ legge – Il caso Finpiemonte – La Regina Elena – Il monumento ai Caduti delle due guerre mondiali
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Il biotestamento e’ legge
Il biotestamento e’ legge dopo l’approvazione del Senato con una maggioranza di sinistra a cui si sono aggiunti i 5 stelle,una maggioranza che fa venire i brividi,se si pensa alla prossima legislatura. Ma ciò non toglie che sia una legge liberale che offre un’opportunità e non obbliga nessuno. Chi ritenga la vita dono di Dio la cui fine non è nelle disponibilità dell’ uomo, potrà non usufruire della legge che consente una morte senza dolori eccessivi e spesso intollerabili e senza un degrado umiliante delle proprie condizioni di vita. Ogni legge che tocca dei temi etici suscita dei dubbi,ma questa legge ad un laico liberale con venature cristiane come sono io,appare una legge non perfetta,ma espressione di una civiltà liberale.Forse i 5 stelle, se avessero avuto la cultura necessaria,non l’avrebbero votata.
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Il caso Finpiemonte
Il caso del Presidente di Finpiemonte Fabrizio Gatti , uno dei migliori dirigenti del Pd ,cresciuto a pane e politica in via Chiesa della Salute ,sede del Pci,rivela che anche gli ex comunisti non sono così come dicono,diversi dagli altri,come sosteneva Berlinguer . Che la sinistra sia moralmente superiore e’ una grossa menzogna. Ciò che ha fatto Gatti dovrà essere accertato dalla Magistratura e noi ci auguriamo che molte delle accuse possano cadere. Ma resta il fatto incontestabile di una certa disinvoltura nell’amministrare denaro pubblico con un occhio rivolto ai propri affari personali. Chiamparino ha denunciato Gatti ,ma non può’ essere dimenticato che il Presidente lo aveva scelto e che il suo successore, Ambrosini,sempre scelto da Chiamparino,era stato consulente di Gatti per i suoi affari privati. Un intreccio di fatti e di persone che politicamente va chiarito,per il bene della democrazia. Cota dovette lasciare per un paio di mutande verdi che si rivelarono del tutto inoffensive.Forse il caso Gatti e’ politicamente ben più grave.
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La Regina Elena
La Regina Elena Riposa al santuario di Vicoforte per iniziativa dei monarchici legati ad Amedeo d’Aosta e della sedicente Consulta dei senatori del Regno,un’associazione privata di persone che non ha nessuna rappresentanza ufficiale del Capo della Casa Savoia che e’ e che resta Vittorio Emanuele . Un vero colpo di mano per una sede del tutto inadeguata alla seconda Regina d’Italia. Se i Savoia vivi poterono far ritorno in Italia,a maggior ragione i Savoia morti ne hanno diritto.Il bando ai morti era peggiore del bando ai vivi. Ma Vicoforte è davvero un escamotage di basso profilo che rivela anche il livello di chi l’ha architettato. Una Regina che ha regnato oltre 40 anni in Italia doveva rientrare con tutti gli onori.Non alla chetichella,in incognito. Si vede una “manina massonica” in questo episodio che non onora la storia dei Savoia . Era diritto della Regina tornare in Italia. Ed e’ strano che i consultori geniali di Cuneo e dintorni non abbiano pensato al Re soldato,a Vittorio Emanuele III, la cui tomba in Egitto potrebbe essere in pericolo. Strano modo di ragionare quello di traslare la Regina,sperando nel ritorno anche del Re nel centenario della Grande Guerra . Meglio,molto meglio,senza chiedere nulla a nessuno, sarebbe stato trasferire,accanto all’ultimo Re Umberto II ,loro figlio,il Re e la Regina ad Altacomba ,in attesa di una degna sepoltura in Italia,non a Vicoforte dove andranno a trovare la Regina i clienti dell’outlet. La posizione ufficiale di Casa Savoia e’ chiara e l’iniziativa cuneese e’ una scelta autoreferenziale e pubblicitaria che si commenta da se’ e che rivela un’assoluta mancanza di rispetto di una persona morta nel 1952 che meritava ben altra accoglienza. La nota che segue e’ una piena sconfessione di quanto e’ accaduto.
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Il monumento ai Caduti delle due guerre mondiali
E’ stato inaugurato a Valdieri il monumento ai Caduti delle due guerre mondiali. L’opera intitolata “Affetti” è stata realizzata dall’artista Stefano Boccalini. Si tratta di un’idea nata nel 2015. Le vallate del Cuneese diedero una grande contributo di giovani alla I e alla II guerra mondiale attraverso i battaglioni alpini che si immolarono sulle pendici più alte e difficili del Fronte Orientale durante la Grande Guerra e nelle steppe di Russia durante la disastrosa ed eroica spedizione in cui rifulse l’eroismo di tante giovani vite stroncate dalla guerra e dal gelo. I caduti della guerra perduta in tanti Comuni italiani non hanno finora mai avuto dei ricordi adeguati, al massimo li ebbero quelli della guerra vittoriosa in tempi lontani con monumenti sorti per lo più durante gli anni del fascismo. Agli eroi che diedero la vita dal 1940 al 1943 la memoria è stata molto avara perché ci fu chi identificò i combattenti di allora con il regime di Mussolini. Il Comune di Valdieri ha voluto equiparare i Caduti perché il sangue versato per la Patria nel corso della storia del ‘900 merita il riconoscimento e la gratitudine degli italiani. E’ un esempio ,quello del comune della valle Gesso, che c’è da augurarsi venga seguito da altre amministrazioni perché non si può separare chi ha dato la vita per l’Italia. Sul mare e nell’aria, nei deserti africani ,in Albania, in Grecia e in Russia, su ogni fronte, il grigio- verde italiano, già divisa dei soldati italiani nella Grande Guerra, è stata sinonimo di dedizione totale e senza riserve dei combattenti che affrontarono una guerra sbagliata senza gli armamenti necessari, di fronte a nemici e alleati nettamente superiori in tutto, fuorché nell’onore militare.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Un Vascello vecchio Piemonte
Caro Quaglieni,
Ho seguito il suo consiglio di andare a provare la trattoria di Carru’ “il Vascello d’oro” e mi sono trovato molto bene. Accolti con gioia dai proprietari ,abbiamo mangiato benissimo e benvenuto meglio. Davvero il trionfo del vecchio Piemonte. Calogero Esposito
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E’ un Piemonte che non improvvisa . E’ a pochissimi kilometri da Vicoforte dove qualche bello spirito cuneese intende seppellire una grande Regina con una improvvisazione che fa cascare le braccia .Se quei signori fossero andati a pranzare a Carru ‘ ne sarebbero usciti soddisfatti, senza fare danni alla storia italiana. Un po’ di buon dolcetto li avrebbe rigenerati . La famiglia Cravero ,d a 35 anni anni sulla plancia del comando a Carrù, sa fare il suo mestiere al meglio e con tanta passione.Ecco il segreto del suo successo. Nella provincia piemontese si e ‘ ancora salvata la buona cucina senza fronzoli inutili , o meglio, dannosi.
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La Fondazione e il Circolo
Caro Quaglieni,
Stanno facendo morire la Fondazione per il libro organizzatrice del Salone internazionale del libro, facendo rischiare l’evento 2018 e nessuno ne parla. Evandro Cerutti
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Il Circolo dei lettori, totalmente finanziato dalla Regione e dalla Fondazione San Paolo , fondato dall’attuale assessore regionale alla cultura Parigi,vuole impossessarsi dell’organizzazione dell’evento. La polemica contro il precedente presidente Picchioni era finalizzata a questo scopo. Adesso stiamo a vedere cosa sapranno fare. Lo vedremo nei prossimi mesi.Certo lo spettacolo odierno non è esaltante. E c’è da attendersi in prospettiva una cultura torinese totalmente egemonizzata dal circolo dei lettori che in dieci anni con soldi pubblici occupa uno spazio simile ad un piccolo, grasso Leviatano che fagocita tutto . Come possa un circolo torinese che ha un’unica succursale a Novara ,organizzare un evento internazionale e’ un mistero incomprensibile .
Immaginare la faccia felice del proprio bimbo che la mattina di Natale, si alza e trova un cucciolo proprio come aveva tanto chiesto, potrebbe farvi prendere dall’emozione e, in un impeto di euforia, lasciarvi convincere. Un cucciolo per casa porta sicuramente gioia immensa, ma il cane non è un giocattolo, considerate seriamente l’idea, solo essendo ben consapevoli che nel momento stesso in cui TUTTI decidete di avere nella vostra famiglia un qualunque animale ci si sta prendendo un impegno molto serio per il resto della sua vita. Quando si prende un cucciolo, che non deve avere mai meno di due mesi, non si può non tener conto che potrà sporcare in casa (fino a quando non avrà il controllo degli sfinteri, esattamente come i nostri bambini, solo che loro ci mettono molto meno), piangere se lasciato solo (bisogna abituarlo gradualmente, soprattutto se lo portate a casa quando siete in ferie, ricordate che poi dovrete tornare a lavorare), mordere qualunque cosa (è con la bocca che il cane impara a conoscere il mondo), che andrà educato (con delle regole e col gioco), dovrà uscire spesso (in qualsiasi condizione meteo), ed essere sottoposto ad una serie di controlli dal veterinario. Oltre a tutto ciò e bene non dimenticare che il cucciolo diventerà presto adolescente e poi adulto, e che oltre all’impegno temporale c’è anche quello economico. E’ fondamentale soprattutto che gli adulti sappiano che la stragrande maggioranza dell’impegno toccherà a loro, anche se è corretto responsabilizzare i bimbi. Pensare che siano i figli a prendersi cura del cucciolo, sarebbe come pensare di mandare il proprio bimbo all’asilo con la maestra che ha più o meno la sua età e che lo educa secondo la sua esperienza e le sue regole..lascio immaginare a voi.
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Non da ultimo, è basilare l’importanza della scelta del tipo di cane. Non abbiate remore, rivolgetevi a qualcuno di fidato nel settore cinofilo, da un volontario esperto di canile e, se proprio siete tutti convinti, non scegliete mai in base all’aspetto fisico o alla moda del momento. Il mio consiglio è di non comprare assolutamente cani che arrivano dall’estero, su internet o da negozi che li “svendono”, l’allevamento è una cosa seria e il rischio è, oltre quello di aumentare il mercato nero della compravendita dei cuccioli, che i piccoli potrebbero avere gravi problemi di salute e/o che non avendo potuto fare delle esperienze fondamentali in un momento di crescita per loro molto delicato, potrebbero avere dei problemi comportamentali in seguito, non per colpa loro, ovviamente. In qualunque momento dell’anno, ma soprattutto in questo, fate in modo che sia una scelta veramente consapevole, solo così si evita al cane un “rispedito al mittente”, ovvero un abbandono che per loro è quanto di più traumatico possa accadere. Il cane è pronto per stravolgervi la vita in ogni senso, siate dunque responsabili, solo così potrete godere appieno della vita meravigliosa con un amico a 4 zampe!
Francesca Mezzapesa
Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience
fran.mezzapesa@gmail.com
Natale è alle porte e I Concerti del Lingotto faranno gli auguri al pubblico come meglio non si potrebbe, con una delle composizioni sacre più amate in assoluto: il magnifico Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach. Composto a Lipsia sul finire del 1734, fu interpretato per la prima volta dal Thomaner Chor, diretto all’epoca dallo stesso Bach, e da allora torna ogni anno a risuonare nella chiesa di St. Thomas a Lipsia, interpretato dalle nuove leve dello stesso storico coro. L’Oratorio fu creato accorpando sei cantate, accomunate tutte dalla gioia per la nascita di Gesù, che originariamente dovevano essere eseguite in sei giornate distribuite fra il Natale e l’Epifania. Una musica che esprime qualcosa che supera la maestria nell’uso dell’armonia e del contrappunto andando dritta al cuore dell’uomo, credente o meno. Di questo capolavoro, martedì 19 dicembre 2017 alle 20.30 presso l’Auditorium Giovanni Agnelli (via Nizza 280, Torino) saranno eseguite le Parti prima, quarta, quinta e sesta. Il compito di raccontarci il giubilo della natività, con tutti i presupposti per un’esecuzione d’eccellenza, è affidato a Le Concert Lorrain e al Dresdner Kammerchor diretti da Christoph Prégardien, affiancati da quattro talentuosi solisti: il soprano Loanne Lunn, il contralto Margot Oitzinger, il tenore Markus Schäfer e il basso Peter Kooij. Fin dalla sua istituzione nel 2000, Le Concert Lorrain si è affermato con vigore. Forte di una doppia cultura, francese e tedesca, grazie ai suoi due direttori artistici Anne-Catherine Bucher e Stephan Schultz, il complesso frequenta le più prestigiose sale da concerto del mondo grazie alla qualità delle sue interpretazioni, rivolte al grande repertorio, ma anche a programmi più inconsueti e originali. Parallelamente, l’ensemble sviluppa numerosi progetti pedagogici nelle scuole e organizza dei Cafés Baroques. Queste originali e audaci formule di incontro scuotono le convenzioni, mescolano serietà e leggerezza, grande musica e piccoli pubblici, seducendo con l’arte dei maggiori compositori del XVII e XVIII secolo. Grazie alla sua carriera come tenore prevalentemente bachiano e liederistico, Christoph Prégardien conosce tutti i segreti della parola cantata: le sue interpretazioni delle Passioni di Bach hanno fatto epoca, e dal qualche anno si dedica anche alla direzione orchestrale, con risultati molto apprezzati dalla critica che elogia la scioltezza di fraseggio e l’armoniosa compiutezza delle sue scelte esecutive. Il debutto come direttore è avvenuto nel 2012 proprio con un’opera bachiana, la Passione secondo Giovanni, insieme al Concert Lorrain.
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La biglietteria è aperta nei giorni 15,16,18 e 19 dicembre 2017 in via Nizza 280 interno 41, dalle 14.30 alle 19, e un’ora prima del concerto, dalle 19.30. Poltrone numerate da 27 a 54 euro, ingresso non numerato 20 euro e ingressi numerati giovani 13 euro (ridotto per i giovani con meno di trent’anni) in vendita un quarto d’ora prima del concerto secondo disponibilità. Vendite on line su www.anyticket.it. Informazioni: 011.63.13.721
Salgono i livelli delle polveri sottili, salgono ben oltre i limiti. Così è avvenuto per quattro giorni e il Comune di Torino blocca da oggi domenica 17 dicembre, le auto diesel fino all’Euro4. La Città ha fatto scattare il livello ‘arancio’ previsto dal protocollo (il “semaforo”) siglato dalle Regioni e dalle Città della pianura padana. Finchè le condizioni di inquinamento dell’aria non saranno sotto i livelli indicati dall’Unione europea, resta in vigore sotto la Mole lo stop dei veicoli privati diesel Euro 0-2-3-4 e benzina e gpl e metano Euro 0. Gli orari: dalle 8 alle 19 per i veicoli adibiti al trasporto persone; dalle 8:30 alle 15 e dalle 17 alle 19 per i veicoli adibiti al trasporto merci, mentre gpl/metano possono circolare.
Si conclude il processo di confronto con gli amministratori locali piemontesi e le realtà associative sul nuovo disegno di legge regionale sulle Politiche Giovanili. A Torino l’assessora Monica Cerutti ha incontrato sindaci, assessori, consiglieri, rappresentanti dei centri di aggregazione giovanile, associazioni, giovanili: «Anche per quella che sarà la nuova legge sulle Politiche Giovanili in Piemonte abbiamo voluto adottare una modalità partecipata, incontrando oltre 200 amministratori locali di tutte le province della regione. Ciò è avvenuto dopo che abbiamo realizzato giovani» – ha dichiarato l’assessora. «Sono molte le riflessioni che ci sono state sottoposte e che abbiamo accolto elaborando la bozza finale del disegno di legge regionale. Ci è stato chiesto di valorizzare le realtà aggregative utili a coinvolgere i giovani nella vita delle comunità locali; creare un registro delle associazioni giovanili; affrontare il tema della mobilità, non solo quella internazionale, che è fondamentale per i nostri ragazzi e ragazze; potenziare la funzione degli Informagiovani; aprire una riflessione sulla fascia di età della popolazione destinataria del provvedimento; agire sul tema dell’inclusione, integrazione e sensibilizzazione alla socialità e al contrasto dei pregiudizi contro ogni discriminazione; pensare al tema del lavoro giovanile anche immaginando il potenziamento di strutture come i co-working; chiarire i criteri di selezione dei rappresentanti che devono essere coinvolti nell’organismo regionale di coordinamento delle politiche giovanili» – ha continuato Monica Cerutti, assessora alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. «Le politiche giovanili sono anche luoghi. Come Regione Piemonte abbiamo avviato e completato un primo censimento dei 60 centri di aggregazione giovanili presenti sul territorio piemontese con lo scopo di ricostruire una mappa delle realtà giovanili sul territorio. Abbiamo anche invitato i Comuni a rispondere ad un primo bando di sostegno alle loro progettualità che già realizzano i contenuti del disegno di legge, vale a dire azioni volte a diffondere e favorire la partecipazione giovanile e il protagonismo attraverso la cittadinanza attiva. I Comuni finanziati sono 54 per un totale di 183.000. Le provincie più rappresentate sono Torino con 26 Comuni, Cuneo e Alessandria con 9. Ma tutte le province hanno risposto, con un risultato assolutamente positivo» – ha proseguito l’assessora alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. «Dobbiamo partire da un concetto che deve essere chiaro a tutti noi che operiamo nelle istituzioni a favore dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze: i giovani sono una risorsa, non un problema da affrontare» – ha concluso Monica Cerutti.