redazione il torinese

Per la prima volta arriva la Doll Therapy

Dopo la Pet Therapy, ora alla Città della Salute di Torino sbarca la Doll Therapy. La terapia della bambola sarà utilizzata per la prima volta sui pazienti affetti da demenze, presso la Geriatria dell’ospedale Molinette

L’aumento della popolazione anziana e dei problemi legati all’invecchiamento ha colto impreparati tanto le famiglie quanto le strutture preposte agli interventi socio-sanitari: la popolazione italiana dal 2001 al 2011, ha subito un forte incremento demografico, crescendo di più di due milioni di unità, grazie al miglioramento della spettanza e della qualità della vita. Secondo le stime dell’Istat (Rapporto annuale 2017) se nel 2001 gli ultrasessantacinquenni costituivano circa il 18% della popolazione, oggi raggiungono il 22% del totale e nel 2043 oltrepasseranno il 32%. L’aumento della spettanza di vita media ha portato con sé una maggior diffusione delle patologie associate all’invecchiamento. Tra queste la diffusione delle demenze si presenta come un fenomeno sociale drammatico che incide pesantemente sulla vita del singolo malato e della sua rete familiare. L’Alzheimer’s Disease International ha stimato a livello mondiale per il 2017 quasi 10 milioni di nuovi casi di demenza all’anno (di cui circa 5 di Alzheimer), cioè un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Si tratta di una crescita che porterà ad una quota complessiva di 74,7 milioni di malati nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050. I numeri di questa “epidemia” parlano chiaro e si traducono in costi sia sociali che economici estremamente rilevanti. I costi diretti dell’assistenza in Italia ammontano ad oltre 11 miliardi di euro, di cui il 73% a carico delle famiglie. Nel nostro Paese sono 1,2 milioni le persone affette da demenza.

La limitata efficacia delle terapie farmacologiche e la plasticità del cervello umano sono le ragioni più importanti del crescente interesse per le terapie non farmacologiche come ad esempio la “Doll Therapy” o “Terapia della Bambola”.

L’utilizzo della “Doll therapy” nasce in Svezia dall’idea di Britt Marie Egedius Jakobsson, psicoterapeuta, che ha utilizzato la bambola per stimolare l’empatia e le emozioni del proprio figlio affetto da autismo. Da quel momento in poi, e con uno sviluppo sempre maggiore, le bambole dedicate alla terapia come le “Empathy Doll” diventano in tutta Europa un oggetto simbolo nella relazione di aiuto. Esse verranno usate per stimolare l’emotività e l’empatia di bambini ed adulti e successivamente come elemento di cura e terapia per i malati di demenza.

Vari studi hanno dimostrato che la “Terapia della Bambola” può essere utilizzata sia con persone che hanno problemi del comportamento, che in situazioni di ansia, agitazione o al contrario depressione ed apatia, per incentivare la relazione e per contenere gli sbalzi d’umore.

La terapia della bambola è un trattamento di tipo non farmacologico che viene applicato in area geriatrica per il trattamento dei disturbi comportamentali nella persona affetta da demenza. Le sue azioni possono realizzarsi sia a livello preventivo che di cura, attraverso il supporto alla salute che può derivare da alcuni benefici dell’intervento organizzato sistematicamente e professionalmente, quali:

  • la modulazione di stati d’ansia e di agitazione e delle loro manifestazioni sintomatiche come aggressività, insonnia, apatia o wandering;
  • la conseguente possibilità di ridurre sensibilmente il ricorso ai sedativi;
  • la riduzione di condizioni di apatia e depressione caratterizzata da disinteresse ed inattività totale;
  • la capacità di rispondere ai bisogni emotivi-affettivi che, malgrado il deterioramento cognitivo, rimangono presenti ma non sono più soddisfatti come in età precedenti;
  • la possibilità di ostacolare il deterioramento di alcuni abilità cognitive e di sostenere l’utilizzo di prassi motorie che fungono da stimolo delle abilità residue.

A partire dall’osservazione delle potenzialità di questa terapia, essa può essere considerata un metodo integrativo, piuttosto che alternativo, ma anche uno strumento di riabilitazione in grado di aiutare a ridurre e compensare le compromissioni funzionali degenerative.

Dati preliminari dimostrano come, nei pazienti dementi degenti in RSA, la terapia con la bambola sia stata utile nel ridurre i sintomi di aggressività ed il carico infermieristico in pazienti lungodegenti con effetti migliori dell’approccio farmacologico tradizionale nel sedare i pazienti agitati senza avere effetti collaterali.

Grazie ad una donazione liberale del Distretto LEO 108 sarà possibile attivare tale terapia anche nei pazienti dementi ricoverati presso il reparto di Geriatria e Malattie Metaboliche dell’Osso dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Giancarlo Isaia).

Il Distretto LEO ha accolto favorevolmente il progetto sulla “Doll therapy” in pazienti acuti, presentato dalla dottoressa Patrizia D’Amelio (Ricercatore universitario presso la suddetta struttura) e donerà 6 bambole Empathy Dolls al reparto, la cui consegna avrà luogo il 4 maggio alle ore 14,30, presso l’aula Fabris (Reparto di Geriatria – I° piano) e sarà preceduta da un’introduzione sul significato clinico della terapia tenuta dalla dottoressa D’Amelio.

 

Festa del Lavoro, le foto del corteo

E’ partito da piazza Vittorio il tradizionale corteo del Primo  Maggio che vede quest’anno anche la presenza di una rappresentanza dei riders di Foodora. Si stima abbiano preso parte alla manifestazione circa 20 mila persone. In fondo al corteo anche un gruppo di antagonisti. Tra le autorità la sindaca Appendino, il presidente  della Regione Chiamparino e del Consiglio regionale Boeti. In piazza San Carlo il tradizionale comizio, quest’anno dedicato alla sicurezza sul lavoro. (Foto: RC – il Torinese)

 

Mario Lattes dall’informale al figurativo

FINO AL 12 MAGGIO

Monforte d’Alba (Cuneo)

Editore e artista di frenetica e multiforme operatività. Pittore, incisore e scultore, ma anche ideatore di significative iniziative culturali, Mario Lattes ( Torino, 1923 – Torino, 2001) è stato sicuramente fra i personaggi più eclettici e di maggior spicco nel mondo artistico e culturale torinese del secondo dopoguerra. A lui, la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, nata nel 2009 per volontà della moglie Caterina– che oggi ne è Presidente Onoraria – proprio per ricordarlo oltreché per promuovere cultura e arte sulla scia della sua poliedrica attività, dedica fino al prossimo 12 maggio una selezionata retrospettiva, di grande interesse sul piano di un diversificato dipanarsi artistico in cui “il pennello – come ebbe a scrivere Vittorio Sgarbi, presentandolo in una personale del 1988 – segue gli impulsi, le emozioni, gli abbandoni di un’irrimediabile inquietudine”. Una trentina le opere esposte: dagli istinti astratti e informali (mai sfacciatamente eversivi e contenuti in un decennio che va dagli anni ’50 ai ’60) a una narrazione marcatamente espressionista di visionaria e fantastica figurazione in cui possono leggersi- come s’è fatto – non poche assonanze con l’opera onirica di Odilon Redon o del “pittore delle maschere” James Ensor, la mostra di Monforte ripercorre un’avventura artistica che abbraccia mezzo secolo di attività pittorica di Lattes, dagli anni ’50 ai ’90, e documenta i diversi modi espressivi e i temi più ricorrenti e fortemente identificativi dell’artista torinese.

***

Di origini ebraiche (la sua tesi di laurea del 1960 su “Il Ghetto di Varsavia” é ancora oggi da considerarsi il più completo e ampio saggio scritto da un autore italiano sull’argomento, ma rifiutata da “Einaudi” venne pubblicata solo nel 2015 da “Cenobio” a cura di Giacomo Jori), Mario Lattes riversò ad ampie mani nel suo vivere quotidiano – da “uomo solitario e complesso” pur dotato di un sottile e amaro senso dell’ umorismo – ma anche nelle sue opere artistiche e letterarie (romanzi e racconti pubblicati fra il 1959 e il 1985) tutto quel pessimismo e quell’“epico senso dell’inconcludenza umana” propriamente legati alle sue radici, così come alle memorie e alla consapevolezza della propria frammentata identità ebraica. Dagli oli su tela o su carta, alla grafica fino agli acquerelli alle tempere o alle tecniche miste, troviamo quindi nelle opere oggi esposte alla Fondazione di Monforte d’Alba il costante registro di un pervasivo sentire lirico e malinconico, che nei dipinti non rinuncia tuttavia al vigore marcato e graffiante della gestualità, affidando alla materia cromatica (esemplari “Il giro dei Serafin” e “Interno rosso”) la costruzione di un narrato sofferente incentrato sulle contraddizioni e sulle difficoltà del quotidiano, ma anche la ferma ribellione al senso comune (a tutti i costi) delle idee o alla compiaciuta volgarità e costrizione delle mode. “Lattes – acutamente scriveva Marco Vallora nel 2008, in occasione di una grande retrospettiva a lui dedicata presso l’Archivio di Stato di Torino – è sempre là dove non te lo attendi, anche tecnicamente”. Battitore libero. Eccentrico. Malinconico e ironico. Visionario e fin troppo realista nella crudezza delle immagini e della parola. Oltre ogni gabbia. Fuori d’ogni schema. O categoria. O movimento.

Gianni Milani

“Mario Lattes dalla pittura informale all’arte figurativa”

Fondazione Bottari Lattes, via Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 – www.fondazionebottarilattes.it

Fino al 12 maggio Orari: lun. – ven. 10/12 e 14,30/17; sab. 15,30/18,30

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Nelle foto

– “Il giro dei Serafin”, olio su tela, 1958
– “Interno rosso”, olio su tela, 1969
– Mario Lattes

I Talenti Neodiplomati di Fondazione CRT

59 scuole del Piemonte e della Valle d’Aosta parteciperanno al progetto Talenti Neodiplomati di Fondazione CRT, che offre agli studenti circa 400 tirocini di lavoro all’estero per tre mesi, subito dopo la maturità.

Con 24 nuove località, si estende la “mappa” dei “Talenti Neodiplomati” che, quest’anno, coprirà 112 città in 27 Paesi europei (Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Repubblica d’Irlanda, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Regno Unito, Ungheria). Oltre a confermare città come Barcellona, Parigi, Berlino, Copenaghen, e, in aggiunta alle classiche mete irlandesi e britanniche come Dublino, Cork, Londra, il progetto offre nuove destinazioni, assenti negli anni precedenti, come Vienna, Amsterdam, Sofia. A questo link https://goo.gl/Rk71e5 la mappa completa delle destinazioni. “Talenti Neodiplomati” 2018 presenta novità anche sul fronte delle esperienze di tirocinio: oltre ad alberghi, ristoranti, boutique, charity shop, aziende informatiche e dell’automotive, musei e università, i prossimi partecipanti saranno i primi a lavorare all’interno di uffici turistici e nel campo del sociale in attività con bambini (anche ospedalizzati), anziani e persone con disabilità. Gli studenti che partiranno la prossima estate si aggiungeranno ai 3.300 “colleghi” che, finora, hanno varcato i confini dell’Italia. Dei 394 Talenti Neodiplomati di quest’anno, 197 provengono da 28 scuole di Torino e Provincia, nell’Alessandrino vi sono 22 ragazzi di 3 scuole, nel Cuneese 88 di 13 scuole, nel Novarese 54 di 9 scuole, nel Vercellese 21 di 4 scuole, nel Verbano Cusio Ossola 8 di 1 scuola; 4 ragazzi, inoltre, sono di una scuola di Chatillon (Aosta).

Ecco, in dettaglio, tutte le scuole vincitrici e gli studenti suddivisi per provincia di provenienza:

ISTITUTO

LOCALITÀ

PV

N. TIROCINI APPROVATI

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE ‘RITA LEVI-MONTALCINI’

ACQUI TERME

AL

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘SALUZZO-PLANA’

ALESSANDRIA

AL

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘CIAMPINI-BOCCARDO’

NOVI LIGURE

AL

6

ISTITUTO SALESIANO ORFANOTROFIO DON BOSCO

CHATILLON

AO

4

ISTITUTO ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE ‘PIERA CILLARIO FERRERO’

ALBA

CN

8

ISTITUTO TECNICO STATALE COMMERCIALE E PER GEOMETRI L. EINAUDI

ALBA

CN

6

I.I.S. ‘E. GUALA’

BRA

CN

5

ISTITUTO PROFESSIONALE ‘VELSO MUCCI’

BRA

CN

4

LICEO SCIENTIFICO, LINGUISTICO E CLASSICO ‘G.GIOLITTI – G.B.GANDINO’

BRA

CN

5

ISTITUTO MAGISTRALE STATALE ‘EDMONDO DE AMICIS’

CUNEO

CN

9

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘SEBASTIANO GRANDIS’

CUNEO

CN

8

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE ‘BONELLI’

CUNEO

CN

7

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ‘MARIO DELPOZZO’

CUNEO

CN

5

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE ‘GIANCARLO VALLAURI’

FOSSANO

CN

9

IIS ‘GIOLITTI-BELLISARIO-PAIRE’

MONDOVI’

CN

7

LICEO ‘G.B. BODONI’

SALUZZO

CN

7

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE ‘SOLERI-BERTONI’

SALUZZO

CN

8

ISTITUTO TECNICO STATALE ‘LEONARDO DA VINCI’

BORGOMANERO

NO

6

LICEO SCIENTIFICO STATALE ‘GALILEO GALILEI’

BORGOMANERO

NO

6

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO ‘G.RAVIZZA’

NOVARA

NO

8

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ‘GIACOMO FAUSER’

NOVARA

NO

6

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ‘GIUSEPPE OMAR’

NOVARA

NO

5

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘P.L. NERVI’

NOVARA

NO

7

LICEO CLASSICO E LINGUISTICO STATALE ‘CARLO ALBERTO’

NOVARA

NO

4

LICEO ARTISTICO, MUSICALE E COREUTICO ‘F.CASORATI’

NOVARA

NO

6

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘BIAGIO PASCAL’

ROMENTINO

NO

6

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘CARLO UBERTINI’ L’AMBIENTE CARLO UBERTINI

CALUSO

TO

4

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE ‘NORBERTO BOBBIO’

CARIGNANO

TO

8

I.I.S. ‘B. VITTONE’

CHIERI

TO

6

IISS BLAISE PASCAL

GIAVENO

TO

8

IIS ‘CURIE-VITTORINI’

GRUGLIASCO

TO

8

LICEO CLASSICO STATALE E INTERNAZIONALE ‘CARLO BOTTA’

IVREA

TO

6

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘OLIVETTI’

IVREA

TO

5

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘FEDERICO ALBERT’

LANZO T.SE

TO

7

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE ‘ERASMO DA ROTTERDAM’

NICHELINO

TO

8

IIS ‘AMALDI SRAFFA’

ORBASSANO

TO

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE ‘DES AMBROIS’

OULX

TO

7

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘GIOVANNI DALMASSO’

PIANEZZA

TO

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘MICHELE BUNIVA’

PINEROLO

TO

8

ISTITUTO SUPERIORE DI STATO PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA ‘ARTURO PREVER’

PINEROLO

TO

9

LICEO SCIENTIFICO STATALE ‘MARIA CURIE’

PINEROLO

TO

8

LICEO STATALE ‘G.F. PORPORATO’

PINEROLO

TO

7

LICEO ‘CHARLES DARWIN’

RIVOLI

TO

9

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE ‘OSCAR ROMERO’

RIVOLI

TO

4

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘SANTORRE DI SANTAROSA’

TORINO

TO

8

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE ‘RUSSELL – MORO’

TORINO

TO

8

ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE ‘C. GRASSI’

TORINO

TO

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘SELLA – AALTO – LAGRANGE’

TORINO

TO

7

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO ‘GIUSEPPINA COLOMBATTO’

TORINO

TO

6

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE ‘VALENTINO BOSSO-AUGUSTO MONTI’

TORINO

TO

5

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘AMEDEO AVOGADRO’

TORINO

TO

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE GIOVANNI GIOLITTI SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI

TORINO

TO

5

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘PAOLO BOSELLI’

TORINO

TO

8

I.P.S. ‘J.B. BECCARI’

TORINO

TO

6

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘ERMINIO MAGGIA’

STRESA

VB

8

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ‘G. FERRARI’

BORGOSESIA

VC

7

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE ‘G. PASTORE’

VARALLO

VC

6

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE ‘D’ADDA’

VARALLO

VC

3

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE ‘GALILEO FERRARIS’

VERCELLI

VC

5

Venerdì 25 maggio, alle ore 10.30, alle OGR (Spazio Fucine), il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia presenterà il progetto Talenti Neodiplomati con i 400 studenti che partiranno subito dopo la maturità. Per ulteriori approfondimenti: www.fondazionecrt.it

Primo Maggio, sicurezza cuore del lavoro

E’ di Domenico Lo Bianco segretario della Cisl il turno dell’intervento, quest’anno, al termine del corteo nel centro di Torino. Prenderà la parola a nome dei tre sindacati nella giornata di festa dei lavoratori, assieme a un giovane della Gioc e  tre lavoratori di Italiaonline, Embraco e Ilmed Logistics. “Sicurezza: il cuore del lavoro” è il tema  della manifestazione che porrà l’accento sulla questione degli infortuni e delle malattie professionali, sulla  perdita di valore del lavoro e  la crescita del precariato che impedisce ai lavoratori di far valere i loro diritti. Corteo da piazza Vittorio per via Po e piazza castello, via Roma e chiusura in piazza San Carlo.

Il Divo Matteo da Fazio chiude la partita

Gli italiani a Matteo Renzi avevano dato una fiducia immensa e un consenso smisurato perché pensavano potesse risollevare, dal letto, quel malato terminale che si chiama Italia.

Fiducia mal riposta e gli italiani, compresi gli elettori del PD e quel “credo in un unico Matteo” non lo professano più e la fiducia gliela hanno ritirata. Ciononostante, lui pensa ancora di esser il PD, o almeno il partito che ne è rimasto. Eppure la parabola del divin Matteo è in caduta libera dal 2014, dopo tanti successi raggiunti e altrettanti insuccessi non ancora finiti Venendo alle ultime boutade, quello che è squallido è che prima del direttivo del PD, Renzi abbia annunciato da Fazio che non se ne farà niente dell’accordo con i Cinque Stelle, ancora prima di deciderlo in direttivo. Vale a dire, Renzi è il PD e gli altri non contano nulla e i luoghi della democrazia sono la televisione. In altre parole, dal Parlamento a scendere alle altre istituzioni fino ad arrivare a tutti gli altri organismi non contano più nulla e tutto si decide in su twitter, facebook, televisione o meglio ancora uno – stile duce- decide per tutti senza il consenso degli altri. Eppure l’Italia avrebbe bisogno di un rinascimento, un senso e consenso che quasi nessuno di questi politici sembra perseguire. Gli italiani si aspetterebbero: meno slogan, battute da campagna elettorale e più serietà, ma da parte di chi? Intanto il mondo va avanti e non si ferma per aspettare quegli impiastri di italiani.

Tommaso Lo Russo

Un Tjf da tutto esaurito

Tutto esaurito per la sesta edizione del Torino Jazz Festival che si chiuderà stasera alleOGR – cornice che ha interpretato alla perfezione l’anima della rassegna musicale – con il triplo concerto di Magic Malik, Riccardo Ruggieri con Gary Bartz eFred Hersch. Oltre 22mila persone hanno assistito agli appuntamenti in agenda previsti dalla manifestazione. Tutte le esibizioni hanno incontrato il favore della platea, dagli spettacoli diffusi in città alle grandi performance nei teatri.

“Il successo di pubblico del Torino Jazz Festival 2018 premia la scelta di aver selezionato artisti trasversali capaci di interpretare il jazz in tutte le sue forme, privilegiando le contaminazioni – sottolinea Francesca Leon, assessore alla Cultura della Città -. È stato un Festival in cui hanno trovato spazio tutti, dai musicisti che hanno superato i confini del jazz, al pubblico sempre più diversificato che ha apprezzato la varietà musicale sia nei concerti principali, sia nei club. Il tutto esaurito e l’entusiasmo registrati in ogni sede evidenziano che è stata percorsa la strada giusta. Ringrazio i torinesi e tutti coloro che hanno partecipato a questa kermesse decretandone l’ottima riuscita e non nascondo la felicità che provo per il calore di un pubblico entusiasta, curioso, competente e attento”.Tantissimi i partecipanti all’Anteprima TJF del 21 e 22 aprile, che hanno seguito le esibizioni della marching band Bandakadabra – accompagnata dalle danze scatenate dei ballerini delle associazioni Lindy Bros e Dusty Jazz – nei mercati principali e nel centro storico della città.

Venduti tutti i biglietti dei concerti a pagamento a partire dall’inaugurazione del 23 aprile con ‘I Radian’ ospiti al Museo Nazionale del Cinema. Dimora fissa dei principali spettacoli, dal 26 aprile, sono stati il palco delle OGR, il Piccolo Regio e il ConservatorioGiuseppe Verdi.“Un programma ‘differente’ e in dialogo con il territorio: una scommessa vinta insieme a un pubblico straordinariamente curioso e creativo, proprio come il jazz – dichiara Giorgio Li Calzi, il direttore del TJF -. Grazie a tutti i sold out, abbiamo capito che si può fare un Festival Jazz completamente diverso da qualsiasi altro, bilanciando il programma con varietà e creatività, accompagnandolo con molte produzioni originali. Un modo innovativo di intendere il jazz, che resta per me sinonimo di libertà, di dialogo tra le culture e di linguaggio. Il successo di questa edizione è anche merito di un gruppo di lavoro eccezionalmente coeso che ha discusso e affrontato ogni minimo dettaglio per dare il massimo agli spettatori. Lavoreremo da subito per programmare nuovi progetti del TJF in sinergia con altri festival”.  L’atmosfera positiva del Festival ha esaltato i maestri del jazz internazionale come Archie Shepp, Terje Rypdal, Carla Bley e Gary Bartz che hanno regalato al pubblico performance indimenticabili. Parallelamente il TJF ha dato modo alle persone di conoscere e apprezzare numerosi giovani talenti che si candidano a raccogliere l’eredità dei grandi.

Da sottolineare inoltre l’impatto sociale della rassegna con il successo dei concerti ospitati nei luoghi di assistenza e nelle strutture di accoglienza. Altrettanto seguiti, al Circolo dei Lettori, i Jazz Meeting accompagnati da concerti, occasioni di incontro per le eccellenze del jazz piemontese con l’obiettivo di sviluppare i rapporti tra le realtà che lo promuovono a livello nazionale e internazionale. Affollatissime anche le sale di Laboratori di Barriera e del Jazz Club che hanno ospitato i balli lindy hop, la danza swing più scatenata e trendy del momento.

Questi i concerti pomeridiani e serali a pagamento:

al Piccolo Regio, alle 17.30, si sono esibiti il 27 aprile Ivo Papasov e his wedding band e il 30 aprile Melanie De Biasio (prima assoluta italiana);

al Conservatorio Giuseppe Verdi, alle 17.30 il 26 aprile l’Orchestravagante degli allievi del Centro di formazione musicale della Città di Torino diretta dal maestroAntonino Salerno e gli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, il 28 aprile Franco D’Andrea e il 29 aprile Terje Rypdal;

alle OGR, alle 21, il 26 aprile Federico Marchesano Atalante con Louis Sclavis e a seguire Archie Shepp, il 27 aprile Frankie hi-nrg mc e Aljazzeera seguiti da Marc Ribot con il suo gruppo Ceramic Dog, il 28 aprile Alberto Gurrisi con Adam Nussbaum e Seamus Blake e successivamente Carla Bley & The Torino Jazz Orchestra Feat. Steve Swallow, il 29 aprile Fabrizio Bosso e Banda Osiris e dopo di loro Nils-Petter Molvær. Infine l’ultima serata, lunedì 30 aprile, vedrà sul palco tre concerti Magic MalikRiccardo Ruggieri con Gary Bartz e Fred Hersch.

Numerosissimi anche gli appassionati e i curiosi che hanno riempito i club torinesi coinvolti nel Festival. Migliaia di persone hanno infatti assistito a spettacoli di musica dal vivo, con artisti torinesi e internazionali, convegni, mostre, incontri, masterclass ed eventi a tema partecipando a un vero e proprio viaggio musicale alla scoperta del jazz.

Picnic 1° maggio, verdure protagoniste

Secondo gli chef stellati il trend sono i picnic gourmet con protagonisti gli ortaggi di stagione, come carciofi, radicchio e asparagi. Promosso anche dai nutrizionisti secondo cui rappresenta il perfetto bilanciamento dei principi nutritivi

Come da tradizione il 1° maggio vedrà molti italiani alle prese con il tradizionale picnic e secondo gli chef stellati il trend è prepararlo in chiave gourmet e a base di verdure (68%): in primis carciofi (28%), radicchio (21%), piselli (18%), asparagi (10%), indivia (8%), ma anche carote (7%), finocchi (5%) e sedano (3%). Promosso anche dai nutrizionisti: per uno su 4 (28%) le varianti con gli ortaggi sono leggere, per uno su 5 sono gustose (22%) e salutari (17%), ovvero contribuiscono in modo significativo a una dieta sana ed equilibrata, e di conseguenza al benessere psicofisico.

Un picnic primaverile a base di verdure è nel menù anche degli chef internazionali: il cestino gourmet dallo chef francese Nicolas Pierantoni che collabora con il pluristellato Alain Ducasse (21 stelle Michelin) all’Hostellerie de L’Abbaye De La Celle in Provenza, propone tra le pietanze prêt-à-porter asparagi freschi conditi con una delicata vinaigrette e alcuni ortaggi ripieni, quali pomodori, zucchine e cipolle. È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’azienda toscana Fratelli Polli, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio web su un pool di 30 esperti fra chef e nutrizionisti sul significato e valore del picnic.

Ma perché uno chef consiglia di privilegiare le verdure nella preparazione di un cestino per il picnic? Per uno su 3 (33%) le verdure sono versatili, possono cioè essere cucinate in tanti modi, a vapore, grigliate, gustate sottolio o sottaceto, e dunque si prestano bene alla sperimentazione di nuove ricette gourmet; per uno su 4 (28%) sono leggere, caratterizzando un piatto senza appesantirlo, anche sotto il profilo nutrizionale.

Lo conferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo all’Università Campus Bio-medico di Roma: “Il picnic rappresenta un momento ludico all’aperto, per cui ritengo molto importante privilegiare quegli alimenti che forniscono energia pronta e quelli freschi che permettono una facile idratazione anche per compensare le probabili attività fisiche che accompagnano questi eventi. Pertanto un’insalata di riso o una pasta con tonno o pollo accompagnata da verdura di stagione, sia fresca che preparata a casa, sarebbe la soluzione ideale”. Tra le verdure primaverili ideali il Prof. Piretta consiglia di preferire “fave e carciofi, in quanto apportano fibre in abbondanza (utilissime per mantenere sano il microbiota intestinale) e sali minerali, come potassio, ferro e magnesio, necessari, accompagnate da una discreta quantità di acqua, per compensare le probabili perdite in una giornata di sport e passeggiate all’aria aperta”.

E quali pietanze gli chef consigliano di cucinare per un picnic? Chi preferisce mettere nel cestino del picnic dei cibi da preparare velocemente, ma senza rinunciare alla ricercatezza del gusto, può orientarsi tra pasta fredda condita con con pachino, crema di carciofi, asparagi, speck e pecorino (27%), gradevoli da gustare anche ad alta quota durante un picinic in montagna; torte rustiche di pasta brisé con formaggio, patate rosse e carciofi (28%); quiches con cipolle e acciughe (26%); omelette funghi trifolati (17%) o un’insalata di cous cous con pomodorini, tonno, olive verdi, wurstel e mais (13%), per deliziare il palato anche dei più giovani.

Tra i piatti maggiormente consigliati dagli chef spicca l’insalata di riso (56%) che si colloca sul podio insieme alla torta salata (53%) e all’insalata verde (49%). Perché è tanto amata? Per la sua versatilità (46%) e facilità di preparazione (48%): per uno chef su 3 (31%) è possibile condirla con carciofini, speck e noci, ideale per una piacevole pausa pranzo durante una lunga camminata in montagna, o con radicchio e noci (28%), per gustare un accostamento inedito tra il gusto piacevolmente amaro del radicchio e la croccantezza delle noci; per uno su 4 (25%) con del pesce fresco, come gamberetti, abbinato a zucchine crude, sedano e sottaceti, perfetta per un picnic in spiaggia o per chi non vuol rinunciare al sapore del mare neppure in montagna; per uno su 10 (9%) con della frutta, come le pere, insieme a del formaggio stagionato, come il gorgonzola, da mixare con una spezia, come lo zenzero, per un sapore più esotico e un gusto agrodolce. Per i vegani, invece, la tradizionale insalata di riso viene rivisitata in chiave gourmet dagli chef con tofu (27%), carciofi (34%), piselli (31%), mais (23%), carote (27%), sedano (17%), finocchi (19%), capperi e cipolle (14%).

 

La chef Mariangela Susigan consiglia una variante esotica e montana allo stesso tempo, con cui celebrare la terra e il bosco: “La mia ricetta preferita è con riso rosso, carotine baby, semi, tometta della Valchiusella, frittattina di erbe selvatiche e una corda di aceto di lamponi”. Lo chef Vito Mollica suggerisce invece di preparare “un buon riso profumato, come il basmati, il jasmine o il venere, cucinandolo in modo ‘pilaf’ per mantenere e preservare le qualità di queste tipologie di riso anche una volta cotto”. Lo chef de “Il Palagio” propone una variante agrodolce: “Per la mia insalata utilizzo come condimenti solo verdure stagionali croccanti, dando acidità all’insieme con agrumi di stagione, anche semplicemente con arancia o mandarino e guarnendolo infine con del tonno rosso scottato“.

Chi invece fosse stufo di portare con sé il solito panino con salumi e formaggio a una scampagnata in montagna o al mare, può seguire i suggerimenti degli chef preparando un panino d’autore farcito con verdure grigliate, caciotta dop, pomodori secchi, capperi e zenzero (34%). Ma non solo panini, gli chef propongono anche tramezzini con indivia, guanciale, formaggi dop e verdure fresche di stagione (38%) o tortillas con carciofi, zucchine, crema di latte di pecora, pomodori secchi e pesto di rucola (42%), qualora si volesse dare anche un tocco d’internazionalità al proprio pranzo prêt-à-porter.

Per esaltare il gusto di un’insalata di riso o di un panino gourmet, gli chef suggeriscono un buon vino rosso della valle del Chianti (34%) o un Brunello di Montalcino (17%), decisamente più meditativo; un Verdicchio frizzante (26%), per chi preferisce il bianco da degustare rigorosamente freddo o una buona birra ambrata leggera, possibilmente artigianale (23%).

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Studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’azienda toscana Fratelli Polli, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio web su un pool di 30 esperti fra chef e nutrizionisti sul significato e valore del picnic. All’interno i quotati del nutrizionista Luca Piretta e degli chef Mariangela Susigan e Vito Mollica.

 

Lavoro: assunzioni record nel primo bimestre

In occasione del Primo Maggio, la Regione Piemonte ha comunicato che, dai dati elaborati dall’Osservatorio sul mercato del lavoro, nei primi due mesi del 2018 le assunzioni sono aumentate del 19%, passando dalle 98.105 dello stesso periodo dell’anno scorso a 116.733.

Se a trainare la crescita restano soprattutto i contratti a tempi determinato, cresciuti del 18%, per la prima volta dopo quattro trimestri con il segno negativo, i contratti a tempo indeterminato standard salgono da 11.972 a 15.250, con un incremento del 27,4% che caratterizza tutte le fasce d’età ma si presenta un po’ più accentuato in quella 15-29 anni, dove le assunzioni stabili segnano +33%. Prosegue inoltre, grazie alla semplificazione normativa introdotta e alla nuova disciplina regionale, il trend di crescita del contratto di apprendistato (+29%), che contribuisce alla buona performance complessiva dei giovani. Nella fascia 15-24 anni, infatti, gli avviamenti al lavoro sono aumentati del 24%, che diventa 21,4% se si considera la fascia 15-29 anni: un incremento in entrambi i casi superiore al valore medio delle assunzioni in Piemonte. Nei primi mesi dell’anno, inoltre, segna un’ulteriore flessione il ricorso alla cassa integrazione (-40,5%, 5,6 milioni di ore in meno), con un calo concentrato, in particolare, nella componente straordinaria (-53,5%, ovvero -5,1 milioni di ore).L’assessora regionale al Lavoro Gianna Pentenero commenta che sono dati incoraggianti, soprattutto se riferiti alla componente giovanile. Tuttavia, permangono elementi di preoccupazione, su cui è utile riflettere: le crisi industriali che interessano il Piemonte, da Embraco a Italiaonline per citare le più note, e il tema, non solo piemontese, di come garantire diritti e qualità del lavoro anche a tutte le persone che sfuggono alle categorie contrattuali classiche. Fa inoltre presente che sul tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, proposto per quest’anno dai sindacati, negli ultimi dieci anni sono stati compiuti numerosi passi avanti, livello nazionale e locale, che evidentemente non sono sufficienti se, come ci ricordano drammaticamente le statistiche, gli infortuni mortali sono in aumento. Occorre quindi avere il coraggio di intervenire continuando a investire in formazione, a chiedere alle aziende di effettuare adeguati investimenti in sicurezza, a fare in modo che le istituzioni e i sindacati lavorino insieme per garantire il rispetto delle regole.

1° Maggio: come lavoravano gli antichi egizi?

Martedì 1 maggio, in occasione della festa dei lavoratori, il Museo Egizio – via Accademia delle Scienza 6 – propone la vista guidata “Il lavoro nell’Egitto faraonico”

 

Attraverso l’osservazione dei reperti e la lettura di alcuni passi tratti da antichi papiri della collezione torinese, al pubblico verranno rivelate alcune peculiarità sull’organizzazione del lavoro al tempo dei faraoni. Tra curiosità ed aneddoti, i visitatori potranno conoscere i diversi lavori di questa antica civiltà, che spaziavano dall’ambito domestico e agricolo a quello commerciale, artigianale e templare. Grazie alla visita, che offre numerosi spunti di riflessione sul tema del lavoro, sarà dunque possibile delineare una giornata lavorativa tipo, riflettendo anche su alcuni luoghi comuni.

 

 

 

INFORMAZIONI UTILI

Il lavoro nell’Egitto faraonico
Pubblico: adulti
Data e orari: 1 maggio 10:50
Prezzo al pubblico: €7,00 (biglietto di ingresso escluso)
Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.

telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it