redazione il torinese

Nasce il polo degli artisti dello spettacolo

La cultura come motore della regione. E’ possibile? Ci vogliono provare l’Accademia Albertina e il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino  che si uniscono per dare vita al Polo delle Arti Torino Piemonte. Si tratta di una struttura consortile di alta specializzazione per le professioni del teatro musicale e di prosa, del cinema, della televisione e delle arti visive. La sede dei nuovi master, che partiranno nell’anno accademico 2020-2021, sarà in via Principe Amedeo 17 a Torino, in uno stabile che la Regione Piemonte ha concesso in comodato d’uso alle due istituzioni. L’operazione immobiliare diventa così l’occasione per confermare la vocazione di Torino nel campo della cultura e della formazione, come sottolineano gli assessori al Patrimonio e alla Cultura della Regione Piemonte. L’obiettivo è dare vita ad un polo di formazione post universitaria sull’esempio dell’Accademia di Arte drammaturgica di Roma e del Polo per la lirica di Verona.

 

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Il giro di Paola

 Paola Gianotti è pronta per la sua nuova impresa. Si chiama “Il giro di Paola” e parte il 7 maggio da Catania: quasi tremila chilometri in tutta Italia, sulle strade del Giro. Stesse tappe, percorso e difficoltà. Ma un giorno prima, all’insegna della sicurezza stradale. Arrivo il 27 maggio a Roma. L’atleta eporediese – detentrice di tre Guinness World Record, come donna più veloce ad aver attraversato il mondo in bici, i 48 stati USA ed il Giappone – parte tra pochi giorni da Catania per percorrere tutte le tappe del Giro d’Italia con un giorno in anticipo rispetto ai professionisti. Scopo dell’impresa è portare avanti la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale ideata insieme a Marco Cavorso e ripercorrere le orme di Alfonsina Strada, unica donna ad aver partecipato al Giro d’Italia insieme agli uomini nel 1924. Accompagnata dalla giornalista Mariateresa Montaruli e dalla fotografa Ilona Kamps, Paola porta i valori dello sport come auto affermazione e autodeterminazione delle donne; in molte città italiane non mancano momenti di incontro, per raccontare la sua storia e condividere i valori di tutte le sue iniziative sportive. La campagna “Io rispetto il ciclista” vede il ribaltamento della prospettiva di solito legata a questo tipo di iniziative; sono gli automobilisti stessi, infatti, a sottolineare come siano proprio loro a rispettare i ciclisti, in quanto utenti deboli della strada, tramite l’esposizione dell’adesivo con il nome della campagna sul retro dell’auto. Un segnale chiaro e forte su come si comporta chi guida la macchina, soprattutto in fase di sorpasso del ciclista. Prosegue inoltre il progetto legato all’Uganda, “La speranza viaggia in bicicletta”, in collaborazione con la Onlus Africa Mission Cooperazione e Sviluppo, con l’obiettivo di raccogliere fondi per acquistare 18 (una per tappa) biciclette per le donne, da aggiungere alle 104 già consegnate gli anni scorsi. “Sono emozionata – sottolinea Paola – di pedalare in Italia, ricalcare le orme della grande Alfonsina Strada e, soprattutto, portare avanti la campagna sulla sicurezza della strada a cui sono molto sensibile dopo il pesante incidente subito in Arizona durante il giro del mondo”. Paola si appresta a partire con il suo insostituibile team: Nicodemo Valerio, Fabrizio Malisan, Paola Blotto, Donato Lecci ed il mental coach Lorenzo Paoli

Una Costituzione da riscoprire

Lunedì 7 maggio, presso l’auditorium della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (in piazza Carlo Alberto) il Centro Studi “Giorgio Catti” promuoverà il convegno “Una Costituzione da riscoprire”. L’iniziativa, sostenuta dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, si terrà nell’arco della mattinata, dalle 9.00 alle 12.00. Nell’intento di favorire la conoscenza della Carta Costituzionale nel 70° anniversario della sua promulgazione, il convegno si articolerà con gli interventi della professoressa Anna Maria Poggi, costituzionalista dell’Università di Torino, che illustrerà i contenuti della Carta Costituzionale,  e del prof. Walter Egidio Crivellin, docente di Storia delle Dottrine Politiche e presidente del Centro Studi Catti che tratterà il tema “Dalla Resistenza alla Costituzione” evidenziando l’apporto dei cattolici nei due momenti storici inscindibilmente legati. Nell’introduzione ai lavori, che sarà svolta dal Generale C.A. Franco Cravarezza, Vicepresidente del Centro Studi Giorgio Catti, verrà proiettata un’intervista a Maria Romana De Gasperi, Presidente Onoraria del Centro, che riporterà il messaggio europeista del grande statista rivolto ai giovani.  Al convegno porterà un saluto il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte. Il Centro Studi Giorgio Catti, costituitosi nel 1966 a Torino da un qualificato gruppo di protagonisti della Resistenza di ispirazione cristiana in Piemonte, si è posto per il 70° anniversario della Costituzione  l’obiettivo di valorizzare gli ideali e i valori di coloro che, con motivazioni diverse (tra le quali quelle di ispirazione cristiana),  concorsero a scrivere il documento più importante dell’Italia repubblicana,  dopo aver contribuito a restituire al paese dignità , libertà e democrazia.

Famiglia distrutta nell’incidente stradale

Questa sera nello scontro frontale tra due vetture sono morte tre persone . L’incidente stradale è avvenuto  a La Loggia sulla strada provinciale diretta a Carignano. La strada è stata chiusa per consentire  l’intervento del 118, dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Le vittime sono  marito e moglie  di 74 e 75 anni e la figlia di 49 che si trovavano a bordo di una Fiat Grande Punto sulla quale è rimasto ferito anche un uomo di 47 anni trasportato all’ospedale di Moncalieri. Il veicolo e’ stato investito da un’Audi Q3, guidata da una donna di 41 anni, che  ha invaso la corsia opposta per cause ancora da accertare.

“Gestione del Verde, per le Ciroscrizioni il danno e la beffa”

I Cinque Stelle continuano a tagliare fondi e risorse per gli Enti decentrati, ma pretendono gli stessi standard in termini di tempismo e qualità. Avendo pure a che ridire sulla professionalità dei tecnici. Come se un committente tagliasse  in corsa il budget a un proprio fornitore, pretendendo però lo stesso servizio e lo prodotto. E avendo pure da ridire sulla professionalità di coloro che stanno lavorando per lui. Immaginiamo che un committente affidi a un servizio di catering l’organizzazione di un pranzo per 100 persone, per un budget di 2.000 euro. A un certo punto, lo stesso committente taglia improvvisamente il budget a mille euro, continuando però a pretendere lo stesso numero di portate cucinate con materie prime della stessa qualità da chef dello stesso livello per lo stesso numero di commensali. Quando l’azienda di catering fa notare che non è possibile, il committente si lamenta del disservizio e mette in dubbio il valore professionale di cuochi, camerieri e staff. Per la Gestione del Verde a Torino sta succedendo all’incirca la stessa cosa. L’Amministrazione taglia fondi e risorse (finanziarie e umane) alle Circoscrizioni pretendendo, per la stessa cifra, lo stesso servizio. Non solo i Cinque Stelle mettono in atto nella maniera peggiore tutta la loro ideologia dirigista e accentratrice, ma lo fanno nella maniera peggiore. È inoltre inaccettabile l’attacco ai tecnici delle Circoscrizioni, le cui competenze e la cui professionalità sono, al contrario, unanimemente riconosciute. Dai Moderati massima e assoluta solidarietà alle otto Circoscrizioni cittadine e ai loro Presidenti, vittime dei continui tagli di questa Giunta.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Il Comune di Mazara invita l’ex parrucchiera che ha “sequestrato” l’idraulico

DALLA SICILIA

L’anziana ex parrucchiera 75enne che ha chiuso in casa l’idraulico che non le avrebbe voluto fare la fattura è stata invitata dal comune di Mazara del Vallo, in Sicilia, che  intende  “assegnare un encomio non al gesto ma alla donna che voleva avere riconosciuti i suoi diritti”. Il sindaco Nicola Cristaldi commenta la vicenda che ha visto  come protagonista Pina Conrotto, 75 anni, ex parrucchiera di Chieri. La donna è stata denunciata dai carabinieri, chiamati dalla sorella, per sequestro di persona ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. L’idraulico si è difeso dicendo: “la  signora mi ha accusato di non aver fatto bene i lavori e io le ho detto che avrei fatto la fattura quando fosse tutto ultimato”. Lei:  “Io sono per la legalità. Ho chiesto quello che mi spettava”, ha ribadito l’anziana.

Ciao Turin

Il futuro torinese di quel che resta del San Paolo (ora Intesa San Paolo) non lascia dormire sonni tranquilli , tanto più ora, visto che Intesa Sanpaolo sta “pensando di costruire nel capoluogo lombardo un grattacielo, magari un po’ più alto e originale di quello che la banca ha “regalato” a Torino”.

L’allarme lo lancia un blog economico serio e informato come Enordovest.it dell’ex capo redattore del Sole 24ore , Rodolfo Bosio. Il blog la prende un po’ più da lontano . Sotto il titolo ” Falsi Alibi” parte sottolineando la gravità della perdita in questi anni di molti centri direzionali subita da Torino: “Grandi – imprenditori, manager, finanzieri, direttori, avvocati, primari, professori e così via – si diventa, quasi sempre, stando vicinissimi e imparando dai rispettivi numeri uno. Che lavorano nelle sedi centrali delle organizzazioni da loro guidate, aziende piuttosto che studi professionali, ospedali, università. Ecco una ragione dell’importanza fondamentale – per una città, una provincia, una regione, un Paese – di avere le sedi centrali, i quartieri generali. Fonti generatrici e culle di talenti, essenziali per il progresso delle comunità ospitanti. La perdita di ogni centro apicale comporta inevitabilmente un impoverimento immediato e prospettico del territorio, se non è compensata dalla nascita di un centro di altrettanto valore”. Considerazioni che sono una premessa dell’articolo che segue. Questo volta il titolo è “Le quote di Intesa San Paolo”. E qui si tocca un nervo scoperto per l’opinione pubblica torinese, almeno quella più informata, che ha , da sempre, la netta sensazione che la fusione con la milanese Banca Intesa sia stata in realtà una svendita del vecchio Istituto Bancario San Paolo senza che nessuno di quelli che potevano ( e che sedevano ai vertici di Comune e Regione) abbia mosso un dito.

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” Nonostante tutto, si trova ancora chi parla di Intesa Sanpaolo come di una fusione alla pari,” scrive Enordovest, ” Sarà. Però, per capirne meglio gli effetti, conviene almeno rispondere a un paio di domandine semplici semplici. La prima: dei 19 componenti del Consiglio di amministrazione della principale banca italiana quanti sono piemontesi e quanti lombardi? Seconda: e dei 19 componenti il top management, la squadra sul ponte di comando, quanti arrivano dalla regione subalpina e quanti da quella con Milano capoluogo?” Ma intanto si propone sul fronte Intesa San Paolo un nuovo delicato passaggio di stretta attualità: “Quante speranze restano che il quartiere generale di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking venga trasferito da Roma a Torino, dopo il passaggio della presidenza dal torinese Matteo Colafrancesco al milanese Paolo Grandi? Matteo Colafrancesco”, ricorda Enordovest “ci ha provato, con grande impegno. Paolo Grandi ci metterà una pietra sopra?”. “Intanto”, scrive il blog ,”i milanesi” di Intesa Sanpaolo stanno pensando di costruire nel capoluogo lombardo un grattacielo, magari un po’ più alto e originale di quello che la banca ha “regalato” a Torino”. E qui la domanda più amara. Con quest’ultima vicenda “si ripropone, sotto la Mole, la domanda se non sarebbe stata meglio l’alleanza dello storico Sanpaolo Imi con il Santander, invece della fusione con Intesa o – come ancora si sussurra – invece dell’incorporazione da parte della banca milanese guidata allora dalla coppia Bazoli-Passera.

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Si era alla metà del 2006, ricorda Enordovest , il Sanpaolo era una banca ricca, forte e in piena espansione. Gli spagnoli del Santander, azionisti con una quota limitata, proponevano di aumentare la loro partecipazione, ” restando comunque in minoranza e assicurando l’indipendenza dell’Istituto di piazza San Carlo, per consolidare l’alleanza e attribuire al Sanpaolo il ruolo di banca di riferimento per tutte le sue attività nell’area del Mediterraneo.” Così le conclusioni: “Se la proposta fosse stata accettata e i propositi mantenuti, il Sanpaolo sarebbe ancora il Sanpaolo, Torino e il Piemonte non avrebbero perso tutto quello che hanno perso, la città avrebbe un grattacielo ancora più alto e più popolato, avrebbe più società, più dirigenti, più business, più pil e più potenzialità; darebbe più lavoro, più opportunità, più fiducia; sarebbe più solida, più capitale e con migliori prospettive. Conterebbe di più. Non vedrebbe tanti suoi talenti penalizzati o costretti a lasciarla o a prendere quotidianamente il treno per Milano. La partita con Milano non è finita in pareggio. Ha vinto e continua a vincere Milano. Intesa si è presa il Sanpaolo usando il tesoro del Sanpaolo, come ha fatto il Credito Italiano di Alessandro Profumo con le Casse di Risparmio di Torino e Verona. Meno male che Torino ha ancora i Lavazza e la Reale Mutua, che non mollano, restano, rinnovano e ampliano la loro sede cittadina.” Aggiunge l’articolo: “Certo è un fenomeno, un’ emergenza; forse sottovalutata, comunque contrastabile, nonostante tutto. Le risorse pubbliche scarseggiano; ma le amministrazioni pubbliche possono incominciare a fermare l’emorragia e a invertire la rotta, sia utilizzando meglio le disponibilità economiche, riducendo gli sprechi e investendo adeguatamente; sia intervenendo, con decisione, là dove possono, se vogliono: la burocrazia e le tasse locali, le nomine, le spese non obbligatorie e, fra l’altro, le partecipate. Non è più tempo di falsi alibi”.

Ibis

(foto: il Torinese)

 

 

Carabinieri a Palazzo Civico per la consulenza del Salone del Libro

AGGIORNAMENTO Lunedì 7 maggio i carabinieri si sono recati a Palazzo Civico per ritirare la documentazione relativa alla consulenza affidata lo scorso anno dal Salone del Libro al portavoce della prima cittadina.

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Nell’indagine sui conti in rosso del Salone del Libro spunta il caso  di Luca Pasquaretta, lambito già dall’inchiesta sulla notte drammatica di piazza San Carlo. Secondo quanto emerso, il portavoce della sindaca Appendino avrebbe ottenuto una consulenza di 5 mila euro, per un lavoro quindici giorni,  che sarebbe stata prontamente liquidata dal Salone, per la scorsa edizione. Un episodio che si presta alla polemica politica, non solo per il fatto che la consulenza sia stata data ad uno stretto collaboratore della prima cittadina, ma anche perché ci sono molti fornitori  che – come è noto – attendono da tempo immemore  di essere pagati da Librolandia.

 

(foto: il Torinese)

Torna il Festival del Gelato

Sabato 5 e domenica 6 maggio montagne di gelato a Torino. In piazza Vittorio dalle 14 alle 22 torna il Festival del Gelato per assaporare i classici gusti pistacchio, nocciola, crema, cioccolato … e per scoprirne di nuovi creati dai molti mastri gelatai presenti. L’iniziativa fa parte del Gelato Festival Europa. Nella foto una precedente edizione in piazza Solferino.