redazione il torinese

Eleanor Rigby

beatle2Il dramma della povertà continua a colpire nella più totale indifferenza. Le cronache, di tanto in tanto, raccontano storie di miseria e di solitudine. Perdere il lavoro, la casa, gli affetti. Trovarsi soli, spaesati. Diventando, non di rado, protagonisti di due scarne righe in cronaca perché la solitudine può uccidere e uccide. Uno dei temi delle nostre società più preoccupanti è il crescere delle solitudini che sono  spesso figlie di ingiustizie e drammi sociali. Storie come quella di Eleanor Rigby ,protagonista dell’omonima canzone dei Beatles, pubblicata nell’agosto del 1966 nell’album “Revolver”. Il testo scritto da Paul McCartney comincia con una richiesta: “Look at all the lonely people” (“Guarda tutte le persone sole“), dove la solitudine è intesa come una condizionebetles1 esistenziale. Eleanor Rigby vive in un sogno“, aspettando alla finestra che qualcuno arrivi a salvarla ( e non verrà). Ed è solo anche padre McKenzie, il parroco che “scrive le parole di un sermone che nessuno ascolterà” nella stessa chiesa frequentata da Eleanor: rimangono soli pur essendo vicini, pur avendo bisogno dell’affetto reciproco. L’epilogo è tragico: Eleanor Rigby muore in quella chiesa, e avrà un funerale “al quale nessuno verrà”. Le ultime parole della canzone beatlessottolineano che “nessuno fu salvato“, aggiungendo una nota decisamente pessimistica. Questa canzone, che chissà quanti di noi hanno ascoltato e fischiettato, è una delle più “sociali” dei quattro ragazzi di Liverpool. E quel nome – Eleanor Rigby –  non è frutto della fantasia di McCartney: nel cimitero della chiesa di St. Peter, nella zona di Woolton (Liverpool), esiste la tomba della famiglia Rigby ed Eleanor (nata nel 1895 e morta nel 1939) lavorava come lavapiatti e donna delle pulizie nella cucina del City Hospital di Parkhill. Chissà se, da oggi in poi, la vita di questa donna che ispirò una delle più popolari canzoni dei Beatles, aiuterà a prestare ascolto al dramma della solitudine.

Marco Travaglini

Felice Cascione, l’autore di “Fischia il Vento”

Domenica 5 agosto 2018, alle 11 del mattino, ad Alto (CN) nel cuore della Val Pennavaire, sul confine tra Piemonte e Liguria, verrà ricordata la figura di “U Megu”, il  medico e partigiano imperiese Felice Cascione, ucciso dai nazifascisti il 27 gennaio 1944 dopo  uno scontro a fuoco in località Case Fontane, nei pressi di Alto. L’iniziativa, promossa dal Comune di Alto in collaborazione con l’Anpi di Cuneo, Savona e Imperia, patrocinata e sostenuta dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, fa parte del programma di eventi per il centenario della nascita di Cascione.La cerimonia si svolgerà in piazza San Michele dove sarà cantata “Fischia il Vento”, l’inno dei partigiani scritto proprio da Felice Cascione nel settembre del 1943 sulla musica della popolare canzone sovietica in lingua russa “Katjuša”, diffusa durante  l’ultima guerra mondiale. Porterà il saluto del Consiglio regionale del Piemonte il Presidente Nino Boeti. L’orazione ufficiale sarà tenuta da Carla Nespolo, Presidente nazionale dell’Anpi. Felice Cascione era nato cent’anni fa a Porto Maurizio (l’attuale Imperia), il 2 maggio 1918. Medaglia d’oro al valor militare, l’autore di “Fischia il Vento” fu un esempio di vita e di valori. Le azioni vittoriose contro gli occupanti e contro i fascisti si alternavano all’assistenza che il giovane medico – “bello e vigoroso come un greco antico”, come lo descrisse Alessandro Natta- prestava ai montanari delle valli da Albenga a Ormea. Fu proprio la sua generosità di medico a tradirlo. Cascione non consentì ai suoi partigiani di eliminare due prigionieri delle Brigate nere ( “Ho studiato venti anni per salvare la vita di un uomo, come posso acconsentire a dare la morte a due persone che hanno errato perché non hanno avuto, come noi, la fortuna di essere educati alla libertà, alla bontà, alla giustizia? I due prigionieri hanno salva la vita “) e pagò con la vita il coraggio di questa scelta, dopo che uno di questi fuggì e denunciò la presenza dei partigiani. “Il tuo nome è leggenda, molti furono quelli che infiammati dal tuo esempio s’arruolarono sotto la tua bandiera…”. Così scrisse un giovanissimo Italo Calvino, quasi a commento della scelta che fece insieme al fratello Floriano di arruolarsi nella seconda divisione d’assalto partigiana Garibaldi, intitolata allo stesso Cascione, proprio all’indomani dell’uccisione di “U Megu”. In piazza San Michele, ad Alto, una targa che ricorda che la canzone simbolo della Resistenza fu intonata per la prima volta in quello stesso luogo, il 6 gennaio 1944.

 Marco Travaglini

Da Fondazione CRT 5 milioni a volontariato, ricerca e cultura

Quaglia: “riconquistare i valori della solidarietà, della cittadinanza, della Comunità”

Quasi due milioni per le iniziative di assistenza alle categorie sociali più deboli ad associazioni di volontariato ad eventi destinati a valorizzare il territorio. E poi ancora circa 3 milioni di Euro per ricerca e istruzione e infine 775 mila euro per festival cinematografici, premi letterari, attività culturali e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico. E’ quanto ha stanziato ( per un totale di oltre 5 milioni di euro) la Fondazione CRT a sostegno di circa 400 iniziative del territorio: sono i risultati della prima sessione delle richieste ordinarie– ovvero le richieste di contributi non rientranti in alcun bando specifico – presentate nei primi quattro mesi del 2018 da enti operanti in Piemonte e Valle d’Aosta. “Con le erogazioni ordinarie la Fondazione CRT contribuisce a dare linfa alle tante attività e ai tanti soggetti impegnati nella crescita sociale, culturale, produttiva del Piemonte e della Valle d’Aosta. Siamo una ‘forza della società’ capace di sostenere le altre componenti della stessa – ha detto il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia . La capillarità del bando, ha aggiunto, che risponde alle molteplici esigenze territoriali (anche grazie all’impegno e alla rappresentatività del Consiglio della Fondazione ) sostenendo le realtà del Piemonte e della Valle d’Aosta, anche le più piccole, e le iniziative dalle stesse promosse nei vari ambiti – cerca di ricucire i legami, spesso sfilacciati, di coesione della società: quest’ultima, percorsa negli ultimi anni dall’illusione dell’accesso immediato ai servizi e alle opportunità, può essere aiutata anche dal sostegno delle Fondazioni a riconquistare i valori della solidarietà, della cittadinanza, della Comunità”. 

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“Il carattere innovativo delle iniziative proposte, la loro qualità e le potenziali ricadute sul territorio, sono tutti elementi centrali del processo di valutazione delle richieste ordinarie – ha affermato il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci .  Scorrendo i beneficiari dei contributi si trovano, ad esempio, il Soccorso alpino e speleologico piemontese di Grugliasco per l’acquisto delle nuove divise e dell’abbigliamento tecnico per i volontari della Regione Piemonte; l’Unione Montana dei comuni del Monviso Paesana per il concerto di Ferragosto Monviso Unesco 2018 che torna a Pian Muné, nell’ampio anfiteatro che ha come sfondo il Monviso; l’Associazione di promozione sociale “La bottega del possibile” di Torre Pellice per la realizzazione del 24° punto di ascolto sulla domiciliarità con focalizzazione sul tema dei minori; Dynamo camp di Marcello Pistoiese per “La terapia ricreativa per i bambini fragili di Torino”; la Fondazione cuneese Nuto Revelli Onlus per la “Rinascita pastorale alpina: progetto per un modello replicabile di insediamento produttivo permanente nella borgata Paraloup”. Nel ambito ricerca e istruzione, contributi al Centro Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi Torino per un progetto di formazione nelle scuole superiori sul tema “Internet, fake news e bolle informative”; la Fondazione Teatro Regio e Articolo Nove (dell’Opera Murialdo) per un programma educativo e di alternanza scuola-lavoro nelle periferie di Torino; la Fondazione Clément Fillietroz (Osservatorio Astronomico Valle d’Aosta) per l’attività di ricerca su nuclei galattici attivi e asteroidi; l’Associazione View Conference per le iniziative di rilievo internazionale View Conference 2018 e Viewfest 2018 che si svolgeranno quest’anno alle OGR; l’Istituto di Medicina dello Sport con il progetto “Drop out sportivo” per una maggiore consapevolezza degli effetti dell’abbandono dell’allenamento sulla crescita organica, sociale e motoria degli adolescenti; la Fondazione Donat Cattin per l’attività di ricerca nel centenario della nascita di Carlo Donat Cattin nel 2019; Sono inoltre stati sostenuti 40 progetti di ricerca degli Atenei del territorio e di enti di ricerca pubblici: le tematiche vanno dall’agroalimentare alla medicina, dalle scienze umane alla veterinariaNel campo Arte e Cultura le risorse vanno, in particolare, a “Scrittorincittà 2018” che ogni anno richiama a Cuneo 30.000 visitatori; “Corto e Fieno. Festival del cinema rurale” di Novara che promuove un recupero delle tradizioni della terra in chiave innovativa; il progetto “Il richiamo della foresta. Festival di arte, libri e musica in montagna” a Brusson, nella cornice delle Alpi valdostane; l’iniziativa “Sul Filo del Circo Lab” di Cirko Vertigo. E ancora: “Torino design of the city 2018 – verso una città accessibile”; il congresso di rilevanza internazionale dell’IIC – International Institute for Conservation of Historic and Artistic Works sulla conservazione preventiva del patrimonio artistico; Open Singing, appuntamento speciale nell’ambito del Festival Internazionale MITO Settembre Musica: un concerto aperto alla cittadinanza invitata a cantare insieme a coristi professionisti e a un direttore sul “palco” delle OGR.

Nell’ambito Ricerca e Istruzione sono stati approvati 157 contributi per complessivi 2,7 milioni di euro: 971.000 euro destinati agli Atenei e circa 1,7 milioni a enti del territorio. Tra i beneficiari vi sono

– 5,3 milioni di euro a sostegno di circa 400 iniziative del territorio: sono i risultati della prima sessione delle richieste ordinarie della Fondazione CRT – ovvero le richieste di contributi non rientranti in alcun bando specifico – presentate nei primi quattro mesi del 2018 da enti operanti in Piemonte e Valle d’Aosta.

Attraverso le due sessioni annuali dedicate alle richieste ordinarie, la Fondazione CRT sostiene un ampio ventaglio di attività e soggetti – sia piccole realtà, sia istituzioni di maggiore dimensione – capillarmente distribuiti in tutte le province piemontesi e in Vallée.

 

Grana Qui Ticket: come tutelare gli esercenti?

Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative del Piemonte chiedono un tavolo di crisi con la Regione per cercare forme di tutela nei confronti del debito insoluto causato dai buoni pasto non rimborsati Qui Ticket, di Qui group Spa. È quanto emerso nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris dove, nella pausa dei lavori del Consiglio regionale, sono state audite le delegazioni dei rappresentanti degli esercenti. Il quadro d’insieme, che riguarda diverse regioni su tutto il territorio nazionale, non è ancora ben chiaro – come è stato lamentato dagli auditi –, ma le dimensioni del fenomeno sono tali da essere paragonabile ad una vera e propria crisi industriale che riguarda centinaia di esercenti, che rischiano di chiudere e migliaia di lavoratori, che rischiano il posto di lavoro, solo in Piemonte. Il tavolo di crisi avrebbe lo scopo di trovare una salvaguardia per il debito degli esercenti causato, peraltro, da un appalto pubblico e per definire il perimetro del debito e lo stato dei pagamenti pubblici. L’incontro si è svolto alla presenza di numerosi consiglieri dei vari gruppi politici ed è stato coordinato dalla vicepresidente dell’Assemblea, Angela Motta, con il consigliere segretario Giorgio Bertola, il presidente della terza Commissione Raffaele Gallo e, per l’Esecutivo regionale, l’assessora al Lavoro, Gianna Pentenero.

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Olimpiadi 2026, il Coni propone la “triplice alleanza”

La Commissione del Coni “indica in assoluto come strada da seguire, e come auspicio, la candidatura congiunta con le tre città, per far sì che ci sia una vera candidatura italiana”. In sostanza Torino con le sue montagne, Milano e Cortina sarebbero candidate insieme ad ospitare i Giochi invernali del 2026. A parlare è il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della riunione della Commissione di valutazione per le Olimpiadi 2026, prima della decisione finale  del Consiglio nazionale. Si tratterebbe di  una novità assoluta, avendo ottenuto dal Comitato olimpico internazionale la possibilità candidare unitariamente tre città. Secondo Malagò  nella riunione “L’obiettivo è stata l’unitarietà della candidatura e l’aspetto dei costi-benefici”. La sindaca Appendino dice che la città è a disposizione a fronte di una scelta del governo nazionale.

LA UISP E’ VICINA A DAISY OSAKUE

Hanno fatto del male a un mio compagno di squadra, ad un’atleta  dell’altra squadra, ad un’atleta di un’altra nazione, non importa di  dove, avete colpito tutti noi, perchè lo sport è contro la violenza e il  razzismo, ed è per il rispetto di tutti, indistintamente. Siamo vicini a Daisy Osakue, che ha iniziato a praticare sport in una  delle società della nostra città. Tante sono affiliate Uisp, che ogni  giorno lavorano per progetti di sport per i diritti, l’inclusione, la solidarietà, contro ogni forma di violenza. Ai suoi aggressori dedichiamo questa storia. James Owens, detto Jesse, era quell’americano nero, che volava come  avesse le ali, aveva 23 anni. Luz (Ludwig) Long, tedesco, occhi azzurri, biondo con il ciuffo a onda,  la pelle bianca. Era l’orgoglio di Hitler, uno dei motivi di orgoglio, ma solo fino a  quel giorno. Dopo no, perchè quell’atleta aveva un difetto imperdonabile: era  vaccinato contro il razzismo. Proprio in quelle Olimpiadi del ‘36 nella Berlino nazista che avrebbe  dovuto celebrare la superiorità della razza bianca e sotto gli occhi  furenti del Fuhrer, il bianco e il nero, parlavano tra loro da amici.  E poi il podio, in cima al primo posto il nero che aveva fatto un salto  in lungo come nessuno era mai riuscito a fare prima. E dietro di lui al secondo posto quel tedesco con il braccio teso, ma  teso poco e senza convinzione. Le ambizioni di Hitler furono umiliate da quel nero e dal quel bianco,  perchè dimostrarono di non saper essere nemici, nonostante le differenze  che li dividevano. E rimasero amici tutta la vita. E fu quell’amicizia a dimostrare come il regime fosse fragile e quanto lo sport sa essere libero e forte.


Ufficio Comunicazione
UISP

Ronaldo – mania, aperti 200 monomarca online in 24 ore

Cristiano Ronaldo. Un campione, un’icona, un marchio ed ora anche un business…persino per i tifosi. L’intuizione vincente è di Brandsdistribution, azienda torinese distributrice di CR7 Underwear in Italia, che ha firmato un accordo con Letsell per avviare le aperture di negozi verticali monomarca dedicati all’intimo del campione.

Nelle prime 24 ore dal lancio dell’operazione sono già oltre 200 i monomarca aperti da tifosi e appassionati, a testimonianza di come in tutta Italia sia ormai Ronaldo mania.

 

CR7style, CR7juveshop, CR7intimo, Mutandalandia sono alcuni degli originali nomi dei negozi oggi disponibili in rete e pronti a vendere sul web l’intimo del campione. Un business che contagia tutto lo stivale, la provenienza geografica dei nuovi imprenditori è varia: 13,5% Lazio, 13,5% Lombardia, 12% Campania, 8,5% Piemonte e poi Veneto, Toscana e Sicilia con 7%.

 

Letsell è un’innovativa startup per il commercio digitale che rende accessibile a tutti (anche a chi non ha partita IVA) la creazione di un sito e-commerce di articoli di moda a costi bassissimi. Un progetto chiavi in mano per vendere alla propria rete di contatti senza rischi iniziali e senza doversi preoccupare di magazzino, ordini, spedizioni e resi, interamente gestiti dalla piattaforma. La Ronaldo mania ha portato alle stelle le vendite della sua linea di intimo, da qui l’idea di rendere possibile e facile per tifosi, appassionati, amministratori degli innumerevoli fan club juventini o, più semplicemente, per chiunque abbia fiuto per gli affari, l’apertura gratuita di un e-commerce monomarca di CR7 Underwear.

 

Un fenomeno sportivo che si trasforma in business, una passione, quella calcistica, che diventa occasione di guadagno grazie alla propria rete di contatti e amici, un campione e Re Mida dei nostri giorni che fa impazzire gli italiani e dà una scossa alla cultura digitale.

 

 

BRANDSDITRIBUTION.COM è un’azienda italiana specializzata nella distribuzione online B2B di abbigliamento e accessori firmati. 120 marchi distribuiti in 173 paesi, un fatturato 2017 di oltre 20 milioni di euro, più di 200.000 clienti iscritti alla piattaforma digitale, 60.000 spedizioni all’anno e un magazzino tra i più forniti al mondo con oltre 500.000 prodotti (abbigliamento, borse, scarpe e accessori) in pronta consegna.

 

LETSELL.COM è un’innovativa start-up per il commercio digitale che rende accessibile a tutti la creazione di un sito e-commercecompleto di migliaia di articoli di moda uomo e donna in cui la gestione del magazzino, degli ordini, delle spedizioni e dei resi è presa in carico da Letsell. Nata nel 2017 a Torino dall’esperienza di Carlo Tafuri, Luca Ferrero e Michele Contrini, imprenditori ed esperti provenienti dal mondo della comunicazione e del commercio elettronico, l’azienda distribuisce un catalogo con oltre 120 marchi di moda italiani e internazionali. Letsell.com è il portale di proprietà di B4D S.r.l.

Daisy, si indaga per lesioni e non per razzismo

Sul caso di Daisy Osakue si indaga per lesioni senza l’aggravante razziale. Il reato ipotizzato dalla Procura di Torino è al momento contro ignoti, dopo che l’atleta italiana di origini nigeriane è stata ferita ad un occhio da un uovo lanciato da un furgone Doblo’ in corsa a Moncalieri nella notte di domenica.  Non sarebbero ad oggi emersi elementi che facciano pensare a un’aggressione a sfondo razziale. Le indagini dei carabinieri continuano per individuare i responsabili della folle aggressione. Sulla vicenda interviene anche l’arcivescovo di Torino: “Chiedo a tutti un rispetto rigoroso delle leggi e la promozione di un clima di umanità e di legalità morale e civile, senza spavalderia e senza odio che ingenerano comportamenti di rifiuto violento: questa è l’unica strada che abbiamo per allontanarci dalla paura”, dice Mons. Cesare Nosiglia, con una stoccata ai giornali: “Certi titoloni  finiscono per amplificare il clima di insicurezza in cui sembra ci siamo immersi”.

TAV, Tronzano (FI): “No alla demagogia. La Torino-Lione sarà opportunità di crescita per il Piemonte”

Sulla questione Torino-Lione abbiamo intervistato il vicecapogruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris, Andrea Tronzano. 
Gli Industriali torinesi hanno chiamato a raccolta tutte le forze pro-Tav. Che ne pensa?
Il Piemonte non può rischiare di essere tagliato fuori dall’Europa e il collegamento Tav  è una delle risposte per contrastare l’isolamento e il declino. Bene hanno fatto gli industriali  e con loro tutte le realtà produttive, sociali e politiche che da tempo sostengono la realizzazione dell’opera a schierarsi senza se e senza ma. Se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo creare le condizioni di crescita dell’economia e del lavoro, e la tav è’ una priorità per evitare l’impoverimento del Piemonte. Non è’ tempo di decrescite più o meno felici, bisogna puntare allo sviluppo.
Perché i pentastellati, oggi anche forti del loro ruolo al governo, si ostinano nel voler bloccare l’opera?
Mi sembra che la battaglia assurda e pericolosa di Di Maio e  Toninelli  sia demagogia allo stato puro. Se per dare un contentino al mondo grillino pensano di danneggiare Torino e il Piemonte, allora le loro azioni sono da irresponsabili. Ora che sono al governo devono occuparsi del bene di tutti, non solo dei loro sostenitori. Non pensano allo spreco delle risorse fino ad oggi impiegate, alle possibili sanzioni e al blocco di altri progetti futuri che potrebbe giungere dall’Unione europea? Al danno di non vedere compiuta un’opera necessaria, si aggiungerebbe una costosa beffa. Alla fine credo che la spinta che verrà dalla maggioranza della società piemontese li farà ravvedere.
E’ favorevole al referendum sulla Torino-Lione?
Non sarebbe necessario perché l’opera è già stata decisa e avviata, con  tutte le valutazioni, ricerche e autorizzazioni del caso.  Quel che è certo è che – referendum o meno – noi di Forza Italia non molleremo, in tutte le sedi, a sostegno di un’infrastruttura in cui crediamo fermamente.

“Di’ qualcosa, sto rinunciando a te”

Secondo il poeta William Butler Yeats “La troppo lunga rinuncia rende di pietra il cuore”, mentre secondo la scrittrice americana Lauren Oliver “c’è sempre un po’ di sollievo nella rinuncia”
Io credo che arrendersi non significhi sempre essere deboli; a volte puo’ voler dire essere forti abbastanza da lasciar perdere. Nel giorno della mia resa sono a segnalarvi un brano incantevole nella sua delicatezza di espressione e ricco di malinconica sofferenza. Correva l’ano 2013 e veniva pubblicato questo singolo spettacolare che vanta una collaborazione importante con Christina Aguilera. Say Something è stato originariamente pubblicato l’11 febbraio 2011 all’interno dell’album di debutto della band di Ivan Axel This Is The New Year in collaborazione con la cantante Jenny Owen Young, ma la traccia non venne subito notata come possibile singolo, finché non venne utilizzato all’interno della decima stagione del popolare programma TV So You Think You Can Dance; tutto ciò ha provocato una reazione a catena inerente al possibile duetto tra il duo americano e Christina Aguilera. In un’intervista, Ian Axel dichiarò su Billboard il fatto che ha sempre considerato quella di Christina come una delle voci migliori al mondo, anche se la canzone non prevedeva la presenza della cantante, ma è stata la stessa Aguilera che, attraverso il suo account Twitter, comunicò la collaborazione, e perciò il brano venne registrato nuovamente due mesi prima della sua pubblicazione ufficiale. La canzone ha ricevuto il plauso generale dei critici musicali. Rick Florino di ARTIS direct ha assegnato al pezzo un punteggio massimo di cinque stelle su cinque, elogiandone le sonorità e la prestazione vocale della Aguilera, definendola “una performance magistrale” e notando come la cantante sia riuscita a mostrare una “voce molto più sensuale, matura e potente di prima”. La città di New York, nel freddo dicembre 1980 ci ha regalato la nascita di Christina Maria Aguilera e credo che lei possa dirsi parte del patrimonio musicale mondiale, anche per il fatto che venne inserita, dalla rivista Rolling Stone, al 58° posto nella lista dei 100 migliori cantanti al mondo. (Aretha prima ed assoluta a avrei da dissentire sulla totale assenza di George Michael e la presenza di John Fogerty al 72° posto n.d.r.) Sono arrivata a lei perchè non tutti sanno essere nota per il suo sound in continua evoluzione sia per quanto riguarda la musica, sia per i testi. Il sound, di genere bubblegum pop nel suo primo album, ha subito una trasformazione in quello successivo, Stripped. Il bubblegum pop (conosciuto anche come bubblegum rock, bubblegum music, youth music o semplicemente bubblegum) è un genere musicale che si stanzia nel pop. Caratteristiche tipiche del bubblegum pop sono le melodie orecchiabili, strutture musicali a tre accordi, armonie semplici, ritmi ballabili e riff ripetitivi. Dì qualcosa, sto rinunciando a te Sarò la persona giusta, se mi vuoi
Ovunque, Ti avrei seguito Dì qualcosa, sto rinunciando a te… Bene, andate ad ascoltare il brano e ditemi: quanto bello è !?
Chiara De Carlo
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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio! 
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VENERDI 3 AGOSTO
IMPIANTI SPORTIVI DI PORTE – Via Martellotto Loc. Malanaggio Porte To
Radiosonic Tribute Band Negramaro
info & prenotazioni 3470570073
SABATO 4 AGOSTO ore 22
PADIGLIONE 14 PARCO DELLA CERTOSA COLLEGNO
“ I LOVE ROCK”
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