redazione il torinese

Quaglieni presenta “Grand’Italia” a Bardonecchia

Il libro dedica un capitolo a Benedetto Croce che soggiorno’ in vacanza in Val di Susa

 

Sabato 4 agosto alle ore 16 alla biblioteca di Bardonecchia, via Bramafam 17, Giuseppe Piccoli, Emilio Papa, Gianna Passaggio presenteranno “Grand’Italia”di Pier Franco Quaglieni , ed.Golem, che raccoglie i ritratti di 31 donne e uomini importanti della storia italiana del ‘900 .Interverrà l’autore storico e giornalista , direttore del Centro Pannunzio. Il libro dedica un capitolo a Benedetto Croce che soggiorno’ in vacanza in Val di Susa a Bardonecchia e a Meana e un capitolo ad Aldo Garosci, storico e politico nativo di Meana .

Quartiere Aurora: “Cara Sindaca, intervenga contro il degrado”

Egregia Sindaca Appendino,
Le scrivo da Aurora un quartiere problematico, come Lei saprà
certamente, per parlarle dei soliti problemi che affliggono questo nostro
bellissimo quartiere. In Aurora c’è la droga, tanta droga, del resto la droga
è un problema difficile da affrontare; lo spaccio di droga è molto diffuso in
quartieri come Aurora, Barriera di Milano, e probabilmente in tutta la città.
Ma allora perché mi prendo la libertà di farle perdere questi cinque minuti
preziosi? Vorrei parlarle del primo isolato di corso Brescia, perché credo sia
emblematico di cosa succede quando il disinteresse dell’amministrazione
diventa così estremo da causare danni quasi irreversibili. Nel primo isolato
di corso Brescia c’è la scuola Parini, una scuola storica per Torino; la prima
volta che sono entrato nella scuola Parini mi ha colpito molto un bronzo
appeso al secondo piano, nemmeno in bella vista nell’ingresso, del
Cavaliere Pungiglione, il quale lascia in perpetuo lire diecimila per premi
agli alunni delle scuole comunali.

Certo la scuola è molto importante, sopratutto in un contesto come quello
di Aurora: con la concentrazione più alta di stranieri in Torino. Mi
piacerebbe tanto stringere la mano al cavalier Pungiglione, di solito in
punto di morte la gente tende a lasciare i soldi alla chiesa, non si sa mai
quando si arriva lassù.
Ebbene la scuola Parini copre gran parte del primo isolato di corso
Brescia, per questo il primo isolato di corso Brescia può essere
denominato, tranquillamente, isolato Parini. Bene, cosa succede
nell’isolato Parini? Niente, è una piazza di spaccio. La piazza di spaccio
Parini. Si, si spaccia droga sotto i muri di una scuola elementare e lo si fa
giorno e notte, sabato e domenica, festivi compresi. Non solo, una piazza
di spaccio vuol dire una struttura: sentinelle, spacciatori, supervisori, si
crea un clima intimidatorio nel quale non sei libero di affacciarti alla
finestra, se abiti in un palazzo “normale”, se invece abiti in un palazzo
controllato dagli spacciatori allora le cose cambiano: non sei libero di
lamentarti di nulla, non sei libero di chiamare la polizia, sei oppresso dagli
spacciatori che hanno il controllo della piazza di spaccio; non vivi con
serenità la permanenza nella città della Mole. Parlo di permanenza nella
città della Mole dato che gran parte degli abitanti dei palazzi non
“normali” non sono italiani, ma stranieri, per loro forse  è un po’ come respirare
aria di casa: oppressione, prevaricazione, insomma la legge del più forte.
Ah, dimenticavo, la scuola Parini è frequentata al 100% da stranieri, i quali,
gran parte di loro, non vorrebbero iscrivere i loro figli in quella scuola: ho
avuto la testimonianza di persone che nei loro paesi hanno avuto una
istruzione superiore e che, se avessero saputo prima la situazione della
Parini, non avrebbero iscritto i loro figli in quella scuola!
Ma io mi sono posto qualche domanda: come mai questa situazione così
pesante incombe proprio qui? Perché nell’isolato in cui c’è una scuola
elementare? Ebbene, mi sono dato una risposta: nell’isolato Parini c’è un’
area molto grande che appartiene alla città metropolitana, in sfascio
completo, semi abbandonata dove, mi dicono, c’è un ritrovo per barboni e
anche prostituzione, non solo, al civico 5 di corso Brescia c’è un palazzo in
stato di “abbandono”, intendiamoci non è abbandonato, anzi, è abitato ma
è come fosse terra di nessuno: è in uno stato di degrado totale. Questo
palazzo è la causa principale per la piazza di spaccio perché consente un
appoggio logistico, un luogo dove occultare la droga con la complicità
dei residenti, i quali probabilmente farebbero volentieri a meno di dare la
loro complicità agli spacciatori solo che c’è un piccolo problema: non ne
hanno la forza. – non tutti si intende, qualcuno di loro spaccia è ovvio!-
Carissima Sindaca, io mi permetto questa confidenza, ma sa, ero sotto il
comune quando è stata eletta, e ho visto i suoi occhi azzurri elettrizzati
quella sera incredibile: ho stretto la mano a Nogarin, c’era anche Airola, è
stato bello!


Sindaca, mi chiedo, è possibile dedicare qualche risorsa per ostacolare,
debellare, piazze di spaccio? È possibile dedicare risorse in aree con
problematiche complesse come l’isolato Parini? Non mi dia una risposta
insignificante come ha fatto il sig. Versaci, il quale mi disse che se c’è
spaccio: è un problema della Polizia! No, non mi dia questa risposta
perché non è un problema della Polizia, o meglio, non solo della Polizia.
Nell’isolato Parini le cose sono così complesse che c’è bisogno di un
intervento incisivo dell’amministrazione in concerto con la Polizia, ma è
ovvio che non si può scaricare tutto sulla Polizia!
Sindaca, Aurora e i cittadini di Aurora hanno pagato caro il prezzo
dell’integrazione, e lo sappiamo tutti che in Aurora non ci abita la crema di
Torino: sono gli ultimi a farsi carico del costo dell’integrazione in un paese
dove non esiste una politica dell’integrazione.
Sindaca, se in un bel momento i cittadini “normali” decidessero di
abbandonare il quartiere perché non ci sono più le condizioni minime per
viverci, sappiamo benissimo cosa succederà ad Aurora: non ci entrerà più
nessuno! Diventerà terra di nessuno!
Io mi auguro che questa lettera possa smuovere qualcosa perché la
situazione è disperata.

 

Cordiali saluti
A.M. Comitato Insieme per Aurora

Il trend positivo di Iren

Risultati operativi e investimenti in forte crescita

 

Prosegue anche nei primi 6 mesi dell’anno la crescita di Iren nel solco dei positivi risultati conseguiti dalla società nel 2017 e, più in generale, negli ultimi 3 anni.

Il Consiglio di amministrazione della multiutility ha infatti approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2018 con ricavi pari a 1,94 miliardi di euro in crescita del 6,8%, Ebitda a 505,8 milioni di euro (+14,4%) e Utile netto a 187,2 milioni di euro (+29,2%), “indicatori tutti positivi, secondo il Presidente Paolo Peveraro, grazie alla solidità del nostro modello multi-business e alla capacità di coniugare le leve di crescita interna e lo sviluppo per linee esterne. Sviluppo che continuerà con la previsione di completare entro l’anno alcune importanti operazioni. Nel primo semestre una parte importante della crescita è attribuibile proprio alle operazioni di consolidamento chiuse negli ultimi 12 mesi, tra le quali spicca l’aggregazione con ACAM La Spezia, perfezionata ad aprile di quest’anno. Quest’ultima, insieme al costante aumento degli investimenti tecnici, enfatizza il ruolo di motore di sviluppo che il Gruppo riveste per i propri territori di riferimento e la sua accresciuta capacità attrattiva”.

PAOLO PEVERARO PRESIDENTE GRUPPO IREN – FOTO SIMONE VITTONETTO

In uno scenario energetico non favorevole e in assenza di fattori positivi non ricorrenti registrati nel 2017, la crescita del Margine Operativo Lordo (Ebitda) è legata sia al riconoscimento di titoli di efficienza energetica per anni pregressi dovuti agli investimenti che il Gruppo ha effettuato nel teleriscaldamento, settore in cui è leader in Italia con oltre 87 milioni di metri cubi di volumetrie teleriscaldate sia all’ottenimento di circa 10 milioni di euro di sinergie, oltre al già citato contributo dell’aggregazione con ACAM La Spezia. Hanno inoltre contribuito positivamente i business a rete e il settore Ambiente.

 

La positiva dinamica registrata dal Gruppo si è riflessa nella robusta generazione di cassa, che ha permesso di coprire sia gli investimenti tecnici, in significativo incremento del 59%, sia la maggior parte dell’indebitamento derivante dall’aggregazione di ACAM La Spezia. “Escludendo le importanti operazioni di consolidamento effettuate nell’ultimo anno, il debito registrerebbe un ulteriore decremento pari a circa 106 milioni di euro, ha affermato l’Amministratore Delegato Massimiliano Bianco che ha annunciato per il prossimo settembre l’aggiornamento del Piano Industriale del Gruppo “con l’obiettivo di rendere Iren sempre più vicina al Cliente, fulcro centrale della nostra strategia”.

 

 

APPROVATA LA LEGGE SUL RICONOSCIMENTO DEGLI ECOMUSEI DEL PIEMONTE

“Il Piemonte ha una nuova legge che riconosce e sostiene gli Ecomusei, un patrimonio importante per la nostra regione, la cui “missione” è quella di valorizzare il territorio con l’elaborazione di una visione per il suo futuro, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti, sviluppando attività di ricerca, traducendo le ricerche in strumenti di divulgazione e approfondimento, recuperando gli ambienti di vita e di lavoro ereditati, valorizzando i caratteri del patrimonio antropico, industriale e linguistico piemontese” ha spiegato laConsigliera regionale del Partito Democratico Valentina Caputo, firmataria della legge, approvato il 31 luglio dal Consiglio regionale.“Questa legge – ha proseguito la Consigliera Caputo – è il risultato di un lungo e proficuo lavoro, portato avanti, coinvolgendo e collaborando con la Rete degli ecomusei piemontesi, partendo dalle esperienze che hanno maturato in questi anni di attività ecomuseale.  Gli ecomusei sono realtà virtuali che hanno generato anche delle microeconomie. La nuova normativa prevede che il riconoscimento di queste importanti realtà avvenga attraverso l’esperienza locale e documentabile degli enti locali, delle associazioni, delle fondazioni e di altri organismi di natura pubblica o privata, formalmente costituiti e senza scopo di lucro, che operano nell’ambito territoriale dell’ecomuseo. Sarà la Giunta regionale che, con un proprio regolamento, adottato entro 180 giorni dall’approvazione di questa legge, stabilirà criteri e requisiti minimi per il riconoscimento degli ecomusei”.“Il Piemonte è stata la prima regione italiana a dotarsi nel 1995 di una legge sugli Ecomusei – ha conclusoValentina Caputo – Oggi, ancora una volta, siamo i primi ad approvare una nuova legge che riconosce e sostiene questo importante patrimonio culturale. Agli Ecomusei riconosciuti verranno concessi contributi per sostenere le loro attività di gestione, di sviluppo e di valorizzazione. La norma finanziaria stanzia quasi 1,3 milioni di euro”.

IN CAMPANIA, BASILICATA E LOMBARDIA È BOOM DI CASE VACANZA

Un’analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 300 agenzie 

 

La Campania è la regione italiana dove le case vacanza[1] sono cresciute di più negli ultimi dieci anni (+790%), da 819 a 7291, seguita dalla Basilicata, dove sotto l’effetto Matera il numero di queste strutture è aumentato di oltre sette volte (+645%, da 74 a 551), e dalla Lombardia, dove gli appartamenti per le locazioni turistiche sono incrementati del 482% (5626 strutture). È quanto emerge da un’analisi[2] di Solo Affitti Brevi, progetto lanciato dall’omonima rete immobiliare specializzata nella locazione, con 300 agenzie in Italia.

“L’offerta di case vacanza per gli affitti brevi – spiega Alessandro Leder, responsabile e coordinatore del progetto Solo Affitti Brevi – è accelerata in modo significativo negli ultimi tre anni. Se nel 2015 la loro disponibilità risultava pressoché carente, oggi ci sono zone dove la domanda trova ampie scelte e il prezzo ne risente al ribasso. In città come Bologna, Firenze e Trieste sono molti i proprietari di casa che ogni settimana rinunciano alle locazioni ‘classiche’ per intraprendere, a volte autonomamente, l’attività di ‘affitto breve’. La mancanza di esperienza – aggiunge Leder – mette a rischio questi soggetti di incappare in sanzioni amministrative o di affittare a prezzi non congrui. In questo contesto è quanto mai necessario affidarsi intermediari professionisti, in grado di interpretare e soddisfare pienamente le nuove esigenze di mercato”.

In Italia, dove le case vacanza rappresentano oltre la metà (52%) dell’offerta ricettiva turistica totale, tra 2008 e 2017 il numero di case e appartamenti per le locazioni brevi è cresciuto del 58%, da 68129 a 107366. Secondo quanto rilevato da Solo Affitti Brevi queste strutture sono aumentate in modo significativo anche in altre regioni dalla forte vocazione turistica. In Emilia-Romagna (+378%) sono quasi quintuplicate, passando da 1700 a 8124, mentre nel Lazio (+238%, da 1551 a 5235 ) e in Puglia (+212%, da 498 a 1554) sono più che triplicate. Le case e gli appartamenti destinati alle locazioni  brevi sono più che raddoppiati in Calabria (+157%, da 143 a 368), Sardegna (+152%, da 310 a 780) e Sicilia (+109%, da 754 a 1574).

Il progetto Solo Affitti Brevi  – spiega ancora Alessandro Leder– è stato studiato per  offrire grandi opportunità di guadagno non solo per i soggetti privati ma anche per i nostri affiliati. Un mercato che potrebbe generare un giro d’affari da 27 milioni di euro per le 300 agenzie Solo Affitti. Abbiamo ipotizzato che gestendo fino a 5 immobili (micro business), i nostri agenti possano ottenere un giro d’affari di 80 mila euro, cifra che sale a 420 mila euro se gli immobili in gestione sono 25 (medium business). Le opportunità di business e guadagno si fanno molto più interessanti quando il patrimonio immobiliare gestito supera le 25 unità (maxi business)”.

Secondo quanto rilevato da Solo Affitti Brevi le uniche regioni in cui il numero di case vacanza si è ridotto sono il Friuli Venezia Giulia (-35%, da 8169 a 5299), dove comunque queste strutture rappresentano il 74% dell’offerta ricettiva turistica totale, e il Trentino Alto Adige (-3%, da 3683 a 3570). Chi ama trascorrere le vacanze in appartamento può contare su un’offerta molto ampia in Veneto, dove quasi 9 strutture ricettive su 10 (89%) è rappresentata da case per gli affitti brevi (cresciute del 34% tra 2008 e 2017, da 41585 a 55851). Tra le regioni con la più alta incidenza di case per gli affitti brevi ci sono anche Campania (57%), Emilia Romagna (52%) e  Lombardia (46%).

Tra 2008 e 2017 il numero dei posti letto in case vacanza è cresciuto in Italia del 22% (da 728650 a 890172), con punte del +335% in Campania (da 8736 a 37982), +197% in Basilicata (da 1750 a 5189) e +156% in Lombardia (da 25119 a 64274). Solo Affitti Brevi ha rilevato che i posti letto sono raddoppiati nel Lazio (+113% da 26641 a 56638) e cresciuti in modo significativo in Calabria (+81%, da 3494 a 6329). e Abruzzo (+79%, da 4348 a 7782)

Tra le province dove gli appartamenti destinati agli affitti brevi (ufficialmente rilevati) sono cresciuti di più spiccano Ferrara (+3092%, da 109 a 3479), Bergamo (+2048%, da 42 a 902), Matera (+1489%, da 27 a 429), Salerno (1383%, da 406 a 6021) e Taranto (+876%, da 17 a 166).

 

1
Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale+ case per ferie”
2
Base dati: Istat 2008 e 2017

Foreign Fighters in Ucraina, Radicali Italiani: fare luce sulle connivenze in Italia

Appurare se la Russia è il datore di lavoro dei
mercenari italiani sul fronte del Donbass


Silvja Manzi (tesoriera di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

L’inchiesta aperta dalla Procura di Genova è uno squarcio di luce sul mondo oscuro del neofascismo italiano e sui suoi rapporti con l’Internazionale nera, i secessionisti del Donbass e la Russia. Un
anno fa segnalammo alle Procure di Lucca e di Torino il contenuto della trasmissione televisiva “Nemo” (RAI2) dell’8 giugno 2017,  in
cui appariva il lucchese Andrea Palmeri (ricercato dagli inquirenti
italiani) che si intratteneva a cena, nella città ucraina di Lugansk,
illegalmente occupata dalle forze separatiste, con vari esponenti
politici europei, fra cui Maurizio Marrone, allora capogruppo di
Fratelli d’Italia nel Consiglio Regionale del Piemonte.

Deve essere fatta piena luce sulle complicità e le connivenze italiane
che hanno permesso a decine di mercenari italiani di andare a
combattere al fianco dei separatisti filorussi.
Deve essere fatta piena luce su chi paga i mercenari. Esistono
numerosi riscontri sul web del “pendolarismo” di tali soggetti fra il
Donbass e la Russia, ma se venisse dimostrato in un’aula di tribunale
che il loro datore di lavoro è il regime di Putin si farebbe
finalmente giustizia delle falsità della propaganda russa, che ha
sempre negato un coinvolgimento diretto del Cremlino nella guerra di
secessione ucraina.

Segnalazione dei radicali torinesi alle Procure di Lucca e di Torino
(14 giugno 2017)

Un’invasione verde per un domani migliore

4000 ragazzi; 13 giorni; 13 sottocampi che ospiteranno – ciascuno – circa 300 esploratori ed esploratrici; 15.000 pali e 50 chilometri di cordame per costruire una piccola “città scout”; 30 attività che spaziano dalla nautica alla cucina, dal volontariato al parkour; l’incontro diretto con 20 associazioni di volontariato tra cui Libera contro le mafie, LIPU, Croce Rossa Italiana, AIDO, Protezione Civile; 35 percorsi di hike immersi nella natura che si snodano per 60 km.; una radio e un giornale di campo; la visita, il 7 agosto, di Don Luigi Ciotti che incontrerà i ragazzi per parlare con loro del valore della legalità…Questi sono solo alcuni dei numeri del Campo Nazionale che il CNGEI – Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, l’associazione di scoutismo laico più antica d’Italia, terrà dal 1 al 13 agosto a Vialfré, vicino a Ivrea. S

arà un campo nazionale dal respiro cosmopolita al quale parteciperanno, oltre agli scout italiani, anche reparti provenienti da Francia, Portogallo, Israele, Egitto, Gran Bretagna e Polonia, nonché i “cugini” Agesci. Dedicato ai Reparti degli Esploratori, ragazzi dai dodici ai sedici anni, il Campo Nazionale che torna dopo quattordici anni proprio qui in Piemonte darà ai ragazzi l’opportunità di vivere e sperimentare i valori e le tecniche dello scoutismo, di incontrare e condividere esperienze con persone nuove, comprendere il valore della condivisione, dell’accoglienza e del servizio agli altri. Tra fuochi di bivacco e lunghe camminate tra i boschi, il campo nazionale sarà un vero e proprio inno alla gioia di vivere e alla voglia di costruire un mondo migliore, più rispettoso della natura e del prossimo, accogliente e tollerante. Quattromila ragazzi raccolti intorno a un enorme fuoco sotto le stelle, o allineati nel quadrato di apertura e di chiusura del campo: ragazzi che si preparano, con entusiasmo, fantasia e voglia di imparare e di mettersi in gioco, a costruire un domani migliore, per tutti.

Reale Mutua Jacks Torino, realtà piemontese a “trazione” siciliana

La stagione regolare del softball femminile è appena terminata, sport che in Sicilia a cavallo fra gli anni 70 ed 80 ha vissuto momenti d’oro grazie alla Romolo Murri Catania, al Palermo Softball, al Polizzi Generosa e all’Ustica, quest’ultima ha fatto vestire la maglia della nazionale a Cinzia Agnello ed all’olimpionica di Sydney 2000 Clelia Ailara

 Nel più recente passato oltre alla compagine madonita, anche il Cus Messina ha disputato più volte il torneo di A2, mentre nel massimo splendore il softball siciliano ha visto in campo il Santa Domenica Vittoria, due squadre di Messina, sei tra Catania, Castiglione di Sicilia e Paternò, oltre a Palermo ed Ustica. Oggi invece in Sicilia si svolge un campionato regionale di serie B, ristretto a quattro squadre, ossia: il Cus Uni Messina, la Islanders Catania, la Randazzese (Ct) ed il Paternò (Ct). Espressione del movimento siciliano sono la messinese Emilia Ammirato, coach della nazionale italiana UNDER 13 di softball femminile e il reggino, ma catanese di adozione, Maurizio Imperio responsabile dei tecnici siciliani e coach della nazionale maschile di softball. Nel girone A della serie A2 ben si è comportata la Jacks Torino, che da questa stagione è supportata dal colosso delle assicurazioni la Reale Mutua. Perché parliamo della squadra piemontese? Ne parliamo perché parte dello staff tecnico ed alcune giocatrici sono di origine siciliana. Un’isola felice diretta dalla manager Maristella Perizzolo ex giocatrice di livello e sposata col messinese Maurizio, la cui figlia Alice Midiri classe 2000 è il ricevitore della squadra. Da Termini Imerese (Pa) proviene la famiglia dell’esterno Giulia Annunziata, laureata in scienze motorie all’Università di Torino. Dello staff tecnico ne fanno parte anche il team manager Massimo Incandela, il cui cognome non tradisce le chiare origini messinesi, mentre è catanese Aurora Puccio la mental coach della squadra. Chiude il gruppo Fabrizio Campagnano, che segue la comunicazione dalla provincia di Palermo. La storia della squadra di softball torinese è molto recente. Le fondamenta sono state gettate nel 2013, quando alcune componenti come i coach Paula Ferrua, Monica Miroglio, Samanta Valsania e la manager Perizzolo hanno vinto sul diamante di Torino il “World Master Games”. Questo importante successo e grazie anche all’apporto di alcune giovani provenienti dal Torino Junior, ha dato la spinta per iniziare dal basso sotto l’effige dell’Asd Jacks, riportando così il softball nel capoluogo piemontese. Lavoro, dedizione e sacrificio hanno fatto conquistare nel settembre 2016 la storica promozione in serie A2, ottenuta con la vittoria dei playoff disputati in provincia di Lucca. Nella stagione successiva vista la scarsità di fondi l’iscrizione al campionato 2017 è stata garantita grazie ad una campagna crowdfunding, al termine della quale oltre a raggiungere l’obiettivo della partecipazione la squadra da neopromossa ha sfiorato la qualificazione alla fase playoff. La Reale Mutua, che nei colori richiama il “Grande Torino”, oggi ha stilato un programma più ampio ed a lunga gittata, il quale prevede innanzitutto l’allargamento delle formazioni giovanili, perché da lì dovranno uscire le giocatrici che nel tempo andranno a rafforzare la prima squadra. Proprio in quest’ottica le Jacks hanno stretto due importanti collaborazioni. La prima con la società di A1 del Saronno dal quale è giunta in prestito l’esterno classe 2000 Eleonora Bandini, la seconda con la novarese Porta Mortara, insieme alla quale è stata iscritta una formazione al campionato Under 21 e fra le cui fila alcune giocatrici torinesi disputeranno le finali playoff di serie B. Insomma come a dire che la Reale Mutua Jacks Torino crescerà grazie al suo cuore siciliano, sperando di festeggiare i prossimi successi con un bel cannolo siciliano, farcito con dei pezzi gianduia o con un bel piatto di panelle o di arancine, accompagnate da una calda polenta.

Per l’unità del “civismo” piemontese

Appello di Rete Bianca  alle forze civiche del Piemonte
“Il voto del 4 marzo scorso ha modificato profondamente gli equilibri politici del nostro paese. È nata una nuova maggioranza di governo; sono saltati, forse definitivamente, i profili politici dei partiti tradizionali ma, al contempo, e’ ancora profonda la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle stesse istituzioni democratiche. Ora, anche in vista delle elezioni regionali piemontesi del 2019, e’ indispensabile – soprattutto per una realtà sociale e politica come quella piemontese – promuovere una alleanza del “civismo piemontese” nelle sue multiformi espressioni. Il civismo amministrativo con le sue liste civiche disseminate in tutto il territorio; il civismo culturale cattolico e laico; il civismo territoriale con le associazioni e i mondi vitali sfiduciati dai partiti ma ansiosi di partecipare ad una rinnovata attività politica ed amministrativa. Superando la tradizionale distinzione tra centro destra e centro sinistra – oggi quantomai in crisi e senza un preciso baricentro politico, culturale e programmatico – va avviata da settembre la “ricomposizione” di questo giacimento di energie, di impegno, di cultura, di radicamento territoriale e di espressività sociale e culturale. Rete Bianca, nata per ricomporre l’area del cattolicesimo politico italiano in vista di un rinnovato protagonismo politico a livello nazionale dei cattolici democratici e popolari, e’ disponibile – ovviamente con l’apporto di altre esperienze che già lavorano concretamente sul territorio da anni – a favorire questa ricomposizione del civismo piemontese in vista delle elezioni del 2019. Senza primogeniture e senza condizionare l’approdo politico finale di questa operazione. Un processo, comunque sia, necessario per ridare qualità alla politica, autorevolezza alla futura classe dirigente e per dare forza e peso ad una rinnovata rappresentatività territoriale. Per questi motivi, semplici ma importanti, e’ sempre più indispensabile promuovere la ricomposizione del civismo piemontese e favorirne un suo effettivo rilancio politico ed amministrativo”.

Giorgio Merlo
Mauro Carmagnola
Giampiero Leo.

Filetti di pesce ai pinoli

Note di gusto insolite per questa semplice e leggera ricetta di pesce che, con pochi ingredienti e pochi minuti, vi permetterà di portare in tavola un secondo fresco e gustoso adatto alle calde giornate estive. 
***
Ingredienti 

Filetti di pesce (varietà a piacere) 
Poca farina bianca 
1 limone 
20gr. di pinoli 
10 olive verdi denocciolate 
1 cucchiaio di olio 
1 noce di burro 
Poco vino bianco secco 
Sale e pepe q.b. 

***

In una larga padella tostare i pinoli con un cucchiaio di olio, tenere da parte. Tagliare le olive a rondelle. 
Infarinare i filetti nella farina bianca e lasciar rosolare in padella con una noce di burro, sfumare con il vino bianco, cospargere con la buccia grattugiata del limone, lasciar cuocere un paio di minuti e aggiustare di sale e pepe.  Aggiungere al pesce le olive ed i pinoli, lasciar insaporire brevemente e servire con una fresca insalata verde. 


Paperita Patty