

Nuova sconfitta casalinga per i Granata, battuti
3-1 dal Napoli nell’anticipo di oggi. I padroni di casa erano in svantaggio di due gol dopo venti minuti, con le reti di Insigne (4′) e di Verdi (20′). Il Toro non si è fatto vedere nel primo tempo, ma cambia in meglio nella ripresa. Belotti dopo sei minuti va in rete sul rigore concesso da Irrati per fallo su Berenguer. Poi il 3-1 ancora con Insigne. Per i Granata una partita da dimenticare.
(foto Luca Tonatto)
Un bimbo di tre anni è stato investito dal pick up guidato dal padre, questa mattina a Viarigi, nell’Astigiano. Il piccolo e’ morto sul colpo nel cortile della casa di famiglia, dove stava giocando. Il genitore quarantenne non lo ha visto e lo ha investito. Vani i tentativi di rianimarlo da parte del 118, giunto con l’elisoccorso. Sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Asti.
In 1500 al via sulle tre distanze La terza edizione della HippoRun organizzata dalla Podistica Torino in collaborazione con l’Ippodromo di Vinovo, si chiude con due nuovi record
Il favorito Deme Tadu Abate ha vinto in 1h02’12”, stracciando il record di 43” che apparteneva a Youssef Sbaai. Tra le donne il podio è andato a Gete Alemayeuh che ha chiuso in 1h13’02” e ha infranto il record di Sara Dossena di 1h14’58”. In 1500 al via nelle tre distanze. Sei atleti africani hanno subito imposto un ritmo forsennato, al 3° km e al 5° km il passaggio è stato rispettivamente di 8’40” e di 14’29”. Nessuna novità neppure al 10° km dove il gruppetto proseguiva compatto e fermava il cronometro a 29’20”. La scena cambia al 13° km. e i battistrada si sfilacciano. Il keniano Roncer Konga Kipkorir e Deme Tadu Abate cambiano ritmo e prendono il comando della corsa e staccano Yassine Rachik di un paio di minuti. La situazione rimane invariata fino al traguardo e i due atleti viaggiano appaiati fino all’ingresso dell’ippodromo, dove Abate decide di allungare e vince in 1h02’12”, in ritardo di 2” Kipkorir e terzo il keniano Paul Tiongik 1h02’39”. “Ho patito il caldo – ha dichiarato il vincitore – ma il percorso si è rivelato molto veloce”. Per il campione italiano di mezza maratona 2017, Yassine Rachik, reduce da uno strappo muscolare e da un periodo di stop la competizione è stato un ritorno alle gare “E’ una gara organizzata ottimamente, che è riuscita a portare tanti top runner e non ce ne sono tante di questo livello in Italia”. Ancora Etiopia in campo femminile. Il trio Gete Alemayeuh, Adah Munguleya e Valeria Straneo al ritorno sulle gare, è stato compatto fino al 5° km. L’atleta alessandrina si sgancia al 10° km “Ho accusato il ritmo troppo veloce e quindi sono andata in “regressione” commenta scherzando. Al traguardo si presentano nell’ordine: Alemayeuh 1h13’02”, Munguleya 1h13’31” e Straneo 1h13’52”. Nella HippoTen di 10 km. il podio è andato a Jean Batipste Simukeka dell’atletica Garfagnana in 30’46” e la cussina Giorgia Barale in 36’25”. Alla HappyRun corsa non competitiva di 5 km che si è snodata all’interno delle scuderie hanno partecipato in 200. Parte del ricavato sarà devoluto all’UGI.
Uno dei luoghi di culto più carichi di significato e di suggestione nella Valcerrina è l’Abbazia di Santa Fede che si trova sul territorio di Cavagnolo, comune della Città Metropolitana di Torino, ma appartenente alla Diocesi di Sant’Evasio di Casale Monferrato. A riscoprirne l’importanza e la bellezza è stato, nella seconda metà dell’Ottocento, il conte vercellese Edoardo Arborio Mella, studioso di arte romanica e restauratore del Duomo di Casale Monferrato e valorizzare con una serie di scritti, in particolare “Della Badia e chiesa di Santa Fede presso Cavagnolo Po”. Ed è merito del padre marista (la Congregrazione dei Padri Maristi l’aveva acquistato nel 1895, utilizzandolo come scuola Apostolica, scuola media statale prima della cessione all’attuale proprietà, la Diocesi di Casale nel 2011) Luigi Falletti di avere scoperto la prova del collegamento di Santa Fede con la celebre abbazia benedettina di Sainte-Foy-de-Conques nell’Alvernia, in Francia, ad una trentina di chilometri da Rodez. Qui, in una chiesa romanica del X secolo, affiancata da una grande abbazia sono custodite da secoli le reliquie della giovinetta Fede martirizzata ad Agen durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Era l’anno 303. Il culto della Santa si diffuse in Francia ed in Spagna, mentre in Italia ebbe una devozione piuttosto limitata. Oggi è provato che il
monastero di Santa Fede di Cavagnolo – “Monasterii sancte Fidis de Cabagnoli” – fosse già presente nel XII secolo sui territori controllati dai Marchesi di Monferrato, ma non sono molte le fonti storiche. Per raggiungere Santa Fede, per chi arriva da Torino percorrendo la strada provinciale 590 “della Valcerrina” occorre, dopo essere entrati nel paese, superare la rotonda, girare a destra e percorrere la strada per circa due chilometri. Per raggiungere il piazzale prospicente l’edificio occorre svoltare a destra nello stretto tornante della stradina che costeggia il moderno complesso addossato al fianco sud. Qui colpisce subito la facciata, del tipo a capanna, con cuspide triangolare, suddivisa in 3 parti, corrispondenti alle navate Archetti ciechi coronano le pendenze dei tetti. Dal centro una bifora scompartisce un finestrone ingrandito rispetto all’originale per aumentare la luminosità interna. Sotto la bifora si apre un magnifico portale ricco di un’esuberante decorazione che costituisce, sicuramente, l’attrattiva maggiore di Santa Fede. L’interno rappresenta quello che padre Bartolomeo Bardessono, nella sua pubblicazione “Santa Fede Cavagnolo” incentrata sulla storia, l’arte e la presenza marista, definisce “La bomboniera del romanico in Piemonte”. Lo spazio con 22.47 metri di lunghezza per 9,96 metri di larghezza non è di vaste dimensioni, è suddiviso in tre navate e questa sono a loro volta scompartite in cinque campate da robusti pilastri attorniati da semicolonne. La navata centrale termina con un’abside circolare rischiarata da tre monofore. L’altare maggiore è un’aggiunta settecentesca. Negli anni molti sono stati, da parte degli studiosi, gli studi su Santa Fede e a molti visitatori, il luogo e la chiesa lasciano sempre un senso di pace e di serenità. Una recente, sintetica quanto pregevole, scheda su Santa Fede è stata realizzata a cura dell’architetto Sara Inzerra, in collaborazione con Giulia Cacciatori, Arianna Florestino, Daniela Catalano, volontari per conto dell’amministrazione comunale nell’ambito del progetto “Rete Romanica di Collina – Abbazie e chiese tra Po e Monferrato”. Inoltre, sempre recentemente, Santa Fede è stata inserita in un articolo di Chiara Parente, pubblicato sulla rivista a tiratura nazionale Medioevo, in un itinerario dedicato alla Valcerrina che collega Crea, Mombello Monferrato, Odalengo Grande, Gabiano nella Provincia di Alessndria e prosegue poi nella Città Metropolitana di Torino, andando ad interessare, appunto Santa Fede di Cavagnolo per concludersi poi all’Abbazia della Pulcherada a San Mauro Torinese. Si tratta di un itinerario che ha come punti di riferimento tre chiese in un territorio interessato da tre siti Unesco.
Massimo Iaretti
Un giovane di 29 anni è morto ieri in serata a Torino cadendo dalle scale mobili della fermata Dante della metropolitana. E’ precipitato al piano sottostante e non è stato possibile salvarlo, nonostante i soccorsi. Alcuni amici che erano con lui hanno dato l’allarme e sono giunti poco dopo i medici e gli infermieri del 118. Da quanto hanno raccontato gli amici il ragazzo si
sarebbe seduto sulla guida della scala mobile, perdendo l’equilibrio. Era uno studente del Politecnico di origine boliviane, e ieri stava andando a una festa con i suoi amici.
(foto archivio il Torinese)
È stato presentato a Lingotto Fiere, nella giornata inaugurale della XII edizione di Terra Madre Salone del Gusto, il brand “Torino capitale del Gusto” che accompagnerà una campagna di comunicazione tesa a esaltare la tradizione enogastronomica locale.
Si tratta di un progetto realizzato dal Comune di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, e sostenuto finanziariamente da Camera di commercio di Torino, per promuovere la città come destinazione di food experience di alto livello, da scoprire durante un soggiorno in cui, accanto alle visite nei musei e nelle pinacoteche e allo shopping, si potranno assaporare piatti tipici e bouquet di vini pregiati e fare conoscenza con le tendenze della cucina contemporanea. Il buon cibo si conferma uno straordinario valore aggiunto per il turismo internazionale. Ha infatti un peso crescente nelle scelte delle mete da parte dei viaggiatori, sempre più incuriositi dalle particolarità gastronomiche locali. “I buoni primi, le pietanze e i dolci torinesi riscuotono da sempre un successo notevole e lo stupore di quanti ne apprezzano i sapori per la prima volta diventa veicolo di promozione –sottolinea Alberto Sacco, Assessore al Turismo e Commercio della Città di Torino -. Il marchio “Torino capitale del gusto” si affiancherà allo spontaneo passaparola, rafforzando un settore sempre più trainante della nostra economia. L’iniziativa pubblicitaria all’insegna dei piaceri del palato inviterà a trascorrere alcuni giorni nella città della Mole. Torino, con il Monferrato, le Langhe e il Roero è, infatti, il capoluogo di una terra Patrimonio dell’Unesco, in una regione, il Piemonte, molto attiva a rendere sempre più piacevole lo stare a tavola, attraverso la cura dell’enogastronomia, la pasticceria, la ristorazione e che lega alla gradevolezza del sapore la scoperta dell’ingente ricchezza culturale”. Torino ha tutte le carte in regola per essere annoverata tra le principali città italiane del gusto. L’innegabile fervore che si avverte è sottolineato dalle recenti aperture di locali negli ex spazi industriali, riqualificati e trasformati in incubatori di food, nei quali chef stellati esprimono la loro creatività culinaria. “In Italia e nel mondo cresce esponenzialmente la domanda di turismo enogastronomico e il nostro territorio ha tutte le caratteristiche per soddisfare queste richieste con successo: sappiamo ad esempio che le visite alle botteghe dei nostri Maestri del Gusto, ai laboratori dei casari di Torino Cheese o alle cantine dei viticoltori Torino DOC costituiscono per tutti un’esperienza indimenticabile e rappresentano uno strumento di conoscenza diretta e coinvolgente soprattutto
per il turista più esigente e attento – ha spiegato Vincenzo Ilotte,Presidente della Camera di commercio di Torino. – In un’ottica di sistema con la Città abbiamo pertanto voluto finanziare questo progetto di valorizzazione del nostro patrimonio, anche in linea con le nuove competenze affidate alle Camere di commercio italiane in tema di turismo”. Il concept “Torino Capitale del Gusto” che è stato ideato dai creativi dello Studio Sanna fa leva sull’aspetto emozionale, evocativo e di autenticità in un mix di arte, cultura, paesaggio, enogastronomia, design… qual è Torino. Mmm Torino! – #MmmTorino! è inoltre il claim della campagna e logo onomatopeico che richiama la bontà delle eccellenze enogastronomiche locali. Un escamotage per rafforzare anche graficamente le sensazioni di stupore e soddisfazione.
Per la campagna sui media stampa e web è stata scelta una golosità tipicamente torinese: ungianduiotto posato sulla mano di una modella ingioiellata con un orecchino a forma di Mole Antonelliana. “Siamo certi – sottolinea Daniela Broglio, Direttore di Turismo Torino e Provincia – che promuovere il lato gourmand del nostro territorio contribuirà a incrementare il numero di coloro che scelgono di passare un weekend o più giorni a Torino; basti pensare che da recenti indagini realizzate della Food Travel Monitor è emerso che un italiano su tre ha svolto almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia negli ultimi tre anni e che i turisti enogastronomici salgono al 30%; un dato che dichiara come il settore sia passato da un ruolo accessorio a componente in grado di influenzare le scelte di viaggio”.
Anche la Confederazione italiana agricoltori del Piemonte esce delusa dal tavolo del latte convocato dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte. Colpa degli industriali, che, come osserva il delegato regionale dell’Organizzazione sindacale Davide Rosso, “continuano a rifiutare qualsiasi proposta della parte agricola, anche quando questa è condivisa da tutte le rappresentanze allevatoriali”.
«Nella nostra regione – rileva Rosso – si fa riferimento a più di dieci tabelle di qualità, che in Lombardia, dove si produce il 40 per cento del latte nazionale, sono appena due. E’ chiaro che bisogna aggiornare e allineare i parametri di pagamento regionali, che peraltro sono vecchi di dieci anni. Le istanze sono cambiate, la qualità è al centro del mercato. Finché i caseifici respingeranno questa logica, si sarà costretti a guardare al passato, anziché al futuro».
Sul tema interviene anche il presidente regionale di Cia Piemonte, Gabriele Carenini: «Nonostante dal mercato giungano notizie che fanno moderatamente ben sperare circa la richiesta e i consumi di latte e formaggi – sottolinea Carenini -, a preoccupare gli allevatori resta la indisponibilità della parte industriale a rivedere la tabella qualità, in modo da rendere i nostri parametri maggiormente omogenei con quelli di altre realtà regionali. La Cia del Piemonte invita la parte industriale a dimostrare senso di responsabilità ed a valorizzare il lavoro degli allevatori che ogni giorno conferiscono il latte e contribuiscono così alla buona riuscita dei loro prodotti e dei loro bilanci aziendali. Rafforzare la collaborazione tra le parti, é nell’interesse di tutta la filiera».
E’ temporaneamente chiusa la Passerella Olimpica che collega l’ex Moi al Lingotto. La decisione è stata assunta in concomitanza con i lavori di manutenzione straordinaria che 8 Gallery Immobiliare sta effettuando sulla passerella Sud tra centro commerciale e parcheggi del Lingotto, una chiusura che pregiudica anche l’utilizzo della Passerella Olimpica. Il Comune di Torino precisa che questa comunque non presenta
problemi strutturali. 8 Gallery Immobiliare per limitare i disagi ai visitatori del Salone del Gusto ha predisposto un servizio di navetta gratuito tra via Giordano Bruno e ingressi al Lingotto di via Nizza. La Passerella Olimpica sarà riaperta quando la 8 Gallery immobiliare avrà riaperto uno sbocco lato parcheggi.
(foto: il Torinese)