redazione il torinese

Il cinema racconta il diritto alla salute

Anche quest’anno  il Comitato per i diritti umani del Consiglio regionale, in collaborazione con Agiscuola, organizza in diverse sale cinematografiche del Piemonte la rassegna cinematografica Rights on the Movie. Giunta alla quarta edizione, l’iniziativa, dedicata agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, si focalizza quest’anno sul tema del “diritto alla salute”. La rassegna si apre lunedì 29 ottobre alle 10.30 al cinema Monterosa di via Brandizzo 65, a Torino con il film  “Dallas Buyer club”. “Quello che si sta per concludere è un anno importante – dichiara il presidente del Consiglio regionale e del Comitato Diritti umani, Nino Boeti –  Innanzitutto perché si è celebrato il 70esimo anniversario dalla promulgazione della nostra Costituzione, che all’art. 32 prevede il diritto alla cura come diritto essenziale dell’individuo e garantisce – unica Carta costituzionale a prevedere ciò – cure gratuite agli indigenti. Non solo, quest’anno ricorre anche e il 40esimo della legge 833 istitutiva del servizio sanitario nazionale. Un sistema universale che garantisce a ogni cittadino e a ogni cittadina pari diritti di accesso alle cure, a prescindere dal reddito e dalla condizione sociale. Si tratta di una straordinaria conquista che abbiamo il dovere di difendere, garantendone la sostenibilità economica, affinché anche le future generazioni possano godere di una sanità equa ed amica dei cittadini”.

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Questi i film e gli orari delle proiezioni:

– “Dallas Buyer club” che affronta il tema che affronta il tema   dell’ AIDS, lunedì 29 ottobre alle 10.30 al cinema Monterosa di via Brandizzo 65, a Torino;

– “La teoria del tutto” , che racconta la vita del grande scienziato e cosmologo Stephen Hawking , lunedì 12novembre, alle 10.30 al cinema Massaua di piazza Massaua 9, a Torino;

– “Wonder”, incentrato sulla storia di un bambino nato con una deformazione facciale, diventa uno sguardo allargato su cosa significa essere umani, lunedì 3 dicembre  alle 10.30 al cinema Reposi, via XX settembre 15, a Torino; al Cinema Verdi di Candelo (Bi); Ciema Vittoria di Bra (Cn); Cinema Nuovo Multisala di Borgomanero (No); Cinema Sociale di Omega (Vb) e Cinema Sottoriva di Varallo (Vc).  

 – “Ella & Jhon. The Leisure Seeker” è la storia di una coppia in lotta con i ricordi e la scomparsa della memoria. Lunedì 10 dicembre alle 10.30, al cinema Massaua di piazza Massaua 9, a Torino;

 

PD: Forum, forse si comincia a discutere

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Al Forum del Pd Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione per la politica estera, ha ricordato come “occorra non già distruggere il vecchio, ma costruire il nuovo”. Veltroni invece ha sottolineato come dopo la sconfitta non si sia ancora aperta alcuna discussione e ha invocato meno riunioni di correnti. Tommaso Nannicini, tra i relatori, in modo autocritico ha affermato: ” abbiamo sbagliato a fare le riforme del lavoro contro il Sindacato e non con il Sindacato “.Altri hanno polemizzato con chi ” non credeva nei corpi intermedi”. Insomma sul banco degli imputati è finalmente finito il renzismo e cioè un leader e una politica che hanno portato il Pd al 18 %.I giornali raccontano che alcuni esponenti del “giglio magico” polemicamente hanno abbandonato la kermesse prima che finissero i lavori della prima giornata, manifestando il loro disappunto. ( Renzi è in Cina, tanta è la considerazione nei confronti del Segretario attuale). E si capisce! Per la prima volta si discutono le cause dei crolli elettorali e delle sconfitte subite dal Pd e lo si fa non dando la colpa agli elettori o ad un difetto di comunicazione, ma chiamando le cose per nome e cognome. Sono le cose che in questi anni molti di noi hanno sempre detto e pensato, venendo però accusati di essere dei conservatori, contrari al nuovo e chi più ne ha più ne metta. È un altra linea, rispetto a quella proposta da Renzi pochi giorni fa alla riunione della sua corrente tenutasi alla Leopolda nel corso della quale ha presentato la contromanovra dei renziani e ha proposta la costituzione dei comitati di resistenza civica, un embrione di qualcosa di esterno e di alternativo al Pd. L’unico rammarico è che ci siano volute una lunga e inarrestabile sequenza di sconfitte prima di avviare una tale riflessione e per capire che il renzismo e le sue politiche ( dalla riforma costituzionale alla riforma della legge elettorale, dal Jobs Act alla delegittimazione della Cgil, dalla politica dei bonus alla riforma della scuola) avrebbe allontanato dal Pd milioni di elettori, mutandone l’identità originaria, quando invece tutto ciò che si stava verificando sotto i nostri occhi era chiaro, anzi chiarissimo.

Wilmer Ronzani

Al via “Scopri gratis l’Italia”

DALLO SCORSO 15 OTTOBRE, FINO AL 30 NOVEMBRE, UNA PREZIOSA OCCASIONE DI VACANZA PER CHIUNQUE E DOVUNQUE, A SOTTOLINEARE RUOLO E FUNZIONE DI AIG, DA BEN 73 ANNI AL SERVIZIO DEL PAESE
Roma, 26 ottobre 2018 – E’ partita con grande entusiasmo (e adesioni) l’iniziativa #ScopriGratislItalia voluta dall’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù-AIG, con l’obiettivo di incentivare la pratica del turismo e destagionalizzare l’offerta.Dal 15 ottobre scorso e fino al 30 novembre 2018, è operativa nelle strutture facenti parte della rete, che mettono a disposizione ben 10.000 pernottamenti a costo zero (prenotazione via mail o telefonicamente, con almeno una settimana di anticipo, attraverso l’help desk della sede nazionale di AIG). Questa significativa campagna, gode del patrocinio di Federturismo, ANCI, UNPLI, Forum Nazionale Giovani, oltre quelli, molto importanti e significativi, del Senato della Repubblica e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: oltre che per il turismo scolastico, giovanile, familiare, sociale, gli alberghi per la gioventù costituiscono, infatti, un’opportunità ideale anche per il cosiddetto “turismo di ritorno”, quello di milionidi nostri connazionali fortemente interessati a tornare, seppur per vacanza ed episodicamente, nel Paese delle origini, per riscoprire le proprie radici e gli elementi portanti e distintivi, alla ricerca di itinerari antropologici, storici, ambientali. Un movimento economico e un introito potenziale per le casse italiane, calcolato in oltre 650 milioni di euro.  “Il viaggiatore di ‘ritorno’- sottolinea il presidente nazionale di AIG, Filippo Capellupo, una vita nel turismo, nelle istituzioni e nel sociale, e tra l’altro presidente delle Pro loco calabresi, territorio dal quale sono emigrate centinaia di migliaia, se non milioni di persone – è indubbiamente quello più sensibile alle origini, alla terra degli avi: dunque, spesso quella dei paesi, dei piccoli borghi e dei luoghi lontani dal turismo di massa. Lavorare e creare occasioni per riportare gli italiani emigrati, pure se solo quelli vacanzieri, può dare grossi e concreti frutti, e nei nostri alberghi il turista di ritorno si può sentire a casa anche se viene dall’altra parte del mondo. Un fattore importante”.  Gli interessati alla campagna, che dovranno comunque essere tesserati AIG o HI-Hostelling International, la federazione internazionale di cui fa parte AIG (tesseramento direttamente alle receptions, o sul sito tesseramento.aighostels.it) avranno la possibilità di prenotare un soggiorno gratuito in un Albergo per la Gioventù, per una notte (con possibilità di estendere il soggiorno a pagamento) corrispondendo il solo rimborso tecnico (massimo euro 2,50) e le tasse di soggiorno là dove richieste. Ogni servizio opzionale (prima colazione, pasti, asciugamani) è a carico dell’ospite, da saldato presso la struttura scelta.  Gli Alberghi per la Gioventù che hanno finora aderito a questa campagna promozionale sono quelli di: Roma, Milano, Napoli, Firenze, Perugia, Torino, Salerno, Cagliari, Genova, Marsala (TP), Tavernelle Val di Pesa (FI), Trieste, Vicenza, Lecce, Potenza, Noto (Sr), Castelfiorentino (Fi), Policoro (Mt), Altomonte (Cs), Rossano Calabro (Cs), Ugento (Le), e altri si stanno via via aggiungendo.  “La nostra- spiega ancora Capellupo – non è tanto un’azione promozionale, ma un’iniziativa che vuole ridare fiato al turismo italiano, alla pratica della mobilità, dell’incontro, della scoperta del territorio come opportunità di crescita culturale ed anche economica per la ‘buona salute’ e la vitalità del nostro Paese”.  Ricorda, invece, il segretario nazionale AIG Carmelo Lentino: “AIG è presente su tutto il territorio italiano con circa 100 tra Ostelli e ‘punti AIG’ e conta su 40.000 soci. Nel 2017, si sono registrate nelle sue strutture oltre 480.000 presenze, il 75% delle quali costituito da giovani viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. E’ poi membro ed unico rappresentante per l’Italia della Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù HI – Hostelling International, massimo organismo mondiale competente per la ricettività dei giovani, con status consultivo presso l’Unesco. Confluiscono in Hostelling International, 65 organizzazioni presenti in ogni continente, con oltre 4000 strutture in tutto il mondo, 32 milioni di pernottamenti annuali, e oltre 4 milioni di associati. Insomma, una vera grande rete, una vera grande opportunitàper viaggiare in economia e sicurezza, per conoscere, scoprire, incontrare, aggregare”.  Ecco, allora, ben 10.000 pernottamenti gratuiti, voluti da AIG, un’associazione che ha da sempre, dal lontano 1945, anno della sua Fondazione ad opera di Aldo Franco Pessina, l’organizzazione, la promozione, la pratica del turismo nel proprio dna, a sottolinearne con ciò il carattere di “diritto” e di fondamentale conquista del mondo moderno.

Le imprese sul piede di guerra dicono “Sì alla Tav”

Nel giorno in cui il Consiglio comunale, privato della sindaca Appendino volata a Dubai per promuovere la Città, si accinge a votare l’ordine del giorno No-Tav, si alza la protesta di chi vuole crescita e sviluppo (anche)  attraverso le grandi opere. “La Torino-Lione non è capriccio di pochi, ma un investimento per il futuro di tutti”, sostengono industriali, artigiani, commercianti, aziende edili e tutte le associazioni di impresa schierate per la Tav. Le associazioni di categoria vogliono che la Tav venga realizzata perché “bloccare i lavori della Tav non è accettabile”, e annunciano che i loro presidenti saranno presenti a Palazzo Civico per dire no all’ approvazione del documento grillino. “Gli imprenditori che creano occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e  non possono più sopportare una politica che va contro lo sviluppo e la crescita” sostengono.

Schianto in tangenziale, muore un 40enne

Un uomo di 40 anni  è morto oggi a Moncalieri, nei pressi di La Loggia  in un incidente stradale sulla tangenziale Sud. Stava viaggiando verso Milano quando improvvisamente ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato contro il guard-rail. Inutili i soccorsi. La polizia stradale sta analizzando la dinamica dell’incidente.

Quella malattia senza scampo che riavvicina due fratelli

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Valla a cercare, lungo tutto l’arco del film, quell’euforia che Valeria Golino – alla sua seconda esperienza come regista, dopo Miele, riuscitissima – promette. Compare (forse) sotto le vesti dell’affetto completo, della comprensione che non ammette limiti, del riavvicinamento che promette (forse) grandi cose e affetti, nella scena finale, s’allarga sullo schermo, improvvisa, gioiosa, finalmente complice, come un fuoco d’artificio, come quello stormo d’uccelli che prende a zigzagare attraverso il cielo di Roma, tanti piccoli frammenti che si compongono in un corpo unico. Euforia è la storia di due fratelli, un intreccio narrativamente robusto e partecipato dell’autrice in vena intimista ma ben lontana con Valia Santella e Francesca Marciano da ogni facile commozione, tre donne che narrano di uomini (le figure femminili sono accennate, tratteggiate per sommi capi, irrisolte per quel che importava di risolverle) e dei loro sentimenti, dolorosi e sbrindellati, una storia che potrebbe correre il rischio di essere fragile o addirittura scontata nel proprio svolgimento, con il pericolo del già visto, se sempre non vigilassero certe soluzioni e certe verità a frenare e a correggere il discorso della malattia, se la macchina da presa non andasse a cercare certe pieghe inaspettate. La storia di Matteo, innamorato della vita e di tutte le cose – materiali: il denaro, le comode amicizie, gli affari in campo religioso, nella città sporcata di oggi, e gli intrallazzi, la casa con il grande terrazzo, i locali trasgressivi e le tirate di coca – che la vita gli può dare, omosessuale abituato a prendersi il ragazzo che vuole, un compagno accanto che lo adora ma che lui non si sogna nemmeno di andarci a letto. La storia di Ettore, certo non realizzato, insegnante di scienze in una scuola media, da poco tempo s’è separato dalla moglie, qualche attimo di gioia nei giochi con il figlio, dolente, avvizzito, fuori ormai dalla vita, un cancro nel cervello, inoperabile, che Matteo alla notizia gli camuffa da ciste, l’asportazione e sei di nuovo come prima, il professore amico mio mi ha detto il professore mi ha rassicurato, le parole che cominciano a ingarbugliarsi, i ricoveri, le pasticche sempre a portata di mano, una scivolata nel passato con una strisciata di polvere bianca a dirci che forse la perfezione sta da un’altra parte e che i fratelli qualche punto in comune ce l’hanno. Matteo, intraprendendo la sua attività di angelo custode, tenta di mettere il fratello al coperto da ogni più completa conoscenza, lo ospita in casa, gli presta quell’autista e quella carta di credito cui certo non è abituato, lo protegge, gli fa respirare momenti di libertà, la gita al mare con la donna che potrebbe essere la nuova compagna, gli sfoglia illustrati cataloghi di Lourdes per poi scarrozzarlo tra le montagne della Bosnia in qualche pellegrinaggio di ragazzi ispirati, se ne serve quando lo fa sloggiare dalla loro camera perché ha appena trovato una momentanea anima gemella: e i due fratelli si seguono da vicino, si guardano e si conoscono, scoprono qualcosa l’uno dell’altro, scoppiano in quelle verità che vengono a galla in urla e in parole che feriscono e che il giorno dopo non vorresti aver detto. Golino nel suo Euforia – benissimo accolto lo scorso maggio a Cannes nel cartellone di “Un certain regard” – sa calibrare certi momenti del ritrovarsi, certi silenzi e quelle sospensioni che ingigantiscono il racconto, fruga negli sguardi e nei ricordi, nelle cose mai dette, crea con convinzione un mondo altro che accorre in aiuto del presente. Ha a che fare con la malattia e con la morte che non tarderà ad arrivare, come in Miele ci parlava di suicidio assistito, ma sa alleggerire il non facile percorso con un sorriso rubato, con una nota allegra che rovescia il resto della scena, con la vita sopra le righe di Matteo. Che è un Riccardo Scamarcio capace di sostenere il peso maggiore della storia, di convincere per quella faccia da schiaffi che chiunque rifiuterebbe, per il suo sapersi mettere con precisione negli ingranaggi dell’illecito, per guardare il quotidiano dall’alto e farlo suo, completamente. Valerio Mastandrea è Ettore e gioca sapientemente al ribasso, va per sottrazioni, asciuga il proprio personaggio, lo sussurra, abita le retrovie: e in questo apparente nascondersi si dimostra ancora una volta l’eccellente attore che conosciamo, nella umanità dei silenzi e degli sguardi, del perdente.

 

 

Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea in alcuni momenti di Euforia; Valeria Golino poche sere fa alla presentazione del film nella sala gremita dell’Ambrosio.

 

Salvini: “La Francia rimborsi i passeggeri italiani per il ritardo de l treno”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini polemizza nuovamente con la Francia: “A Modane, la gendarmeria ha fermato un treno regionale diretto in Italia per far salire un immigrato del Mali. Pretendeva di lasciarlo in carrozza senza titolo di viaggio ma il personale di Trenitalia ha informato la polizia italiana. Dopo insistenze l’immigrato ha pagato il biglietto. Risultato: 47 minuti di ritardo. Parigi dovrebbe rimborsare i viaggiatori”.

Allegri: “Noi bravi. E complimenti all’Empoli”

Massimiliano Allegri, nel suo  tweet del dopo partita scrive: “Bravi a vincere una partita difficile, e complimenti all’Empoli, avversario capace di metterci in difficoltà. La stanchezza, quando si fa sentire, va combattuta con la tecnica e la pazienza”. Così il tecnico della Juve sulla rimonta contro l’Empoli.

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Appello al Presidente della Repubblica per il IV Novembre

Il 4 novembre ricorre il centenario della Vittoria nella Grande Guerra. Da più parti, tra cui il Centro Pannunzio, e’ stato rivolto con adeguato anticipo l’invito a proclamare festa nazionale la ricorrenza, almeno nell’anno centenario, come avvenne il 17 marzo 2011 per i 150 anni della proclamazione dell’Unita ‘ Nazionale. Tra il resto, essendo di domenica il 4 novembre, il riconoscimento della festività nazionale non avrebbe nessuna conseguenza sul lavoro e assumerebbe esclusivamente un valore morale. Dopo esserci rivolti al Governo inutilmente, ci siamo permessi di sottoporre al Capo dello Stato, anche nella sua veste di Capo delle Forze Armate, questa richiesta per onorare degnamente i 650 mila Caduti nella Grande Guerra , memori del fatto che la Costituzione definisce”sacro” il dovere dei cittadini di servire la Patria in armi.Disconoscere il valore del completamento dell’Unita’ nazionale raggiunta con Trento e Trieste, senza attribuire alla ricorrenza il valore di festa nazionale ,ci appare un’ingiustizia storica e un invito implicito alle giovani generazioni a sottovalutare la storia patria in una delle pagine più importanti.Lo chiediamo anche come nipoti di Caduti e Combattenti in quella guerra . Con i migliori saluti

prof . Pier Franco Quaglieni
Direttore generale del Centro Pannunzio

Sant’Eusebio, di nuovo fruibile la cappella del martirio

La cappella che raffigura il martirio di Sant’Eusebio è la chiave di accesso che porta al percorso devozionale del Sacro Monte di Crea (che insiste sul territorio comunale di Serralunga di Crea in Provincia di Alessandria). Si trova a poche decine di metri dalla frazione Forneglio, lungo la strada che porta al Santurario mariano. Il 27 ottobre 2018 rimarrà sicuramente una data importante nella sua storia perché la sua visione è tornata praticabile per i fedeli, i turisti e gli amanti di storia dell’arte, perché in tale data sono stati ufficialmente presentati i lavori del restauro che l’ha resa fruibile, completamento di un percorso durato ben quarantun anni. Tutto era nato da un atto ignobile, quanto stupido, di vandalismo. Ignoti, nel lontano 1977, la sfregiarono e distrussero con bastonate le statue di quello che per gli abitanti della zona era il primo luogo di culto che portava al Sacro Monte. A dare l’allarme fu l’allora padre guardiano Antonio Brunetti (allora a Crea c’erano i francescani, adesso questa proprietà della Diocesi di Casale Monferrato ha visto affiancare alla presenza del rettore, monsignor Francesco Mancinelli, anche quella delle sue domenicane provenienti a Chieri) e iniziò così un percorso di recupero che si è protratto per anni, ben quattro decadi, in parte anche per cause esterne. Per la storia la cappella del Martirio di Sant’Eusebio, come tutto il Sacro Monte, nacque da un’idea di padre Costantino Massino, canonico lateranense, dopo una vista al Sacro Monte di Varallo che raffigurava la Nuova Gerusalemme.

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Il percorso devozionale di Crea, che oggi costa di 23 cappelle e 5 romitori, è invece dedicato a Maria e qui si intrecciano due devozioni, una alla Madonna e l’altra a Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli, che, come vuole la tradizione, portò qui una statua della Madonna scolpita da San Luca. Ma questo è ciò che narra la leggenda. Certo è che ad Eusebio si fa risalire un primo luogo di culto a Crea. La “Cappella numero 1”, come viene definita nella classificazione dagli studiosi, o “Sant’Eusebio” come la chiamano invece gli abitanti del luogo che per decenni andavano a prendere l’acqua dalla fonte che sgorgava ai suoi piedi (e di cui parleremo poc’anzi, perché ha provocato qualche problema) ha un forte legame con la città di Vercelli, di cui Eusebio è Santo Patrono. Infatti, padre Massino, oltre a “batter cassa” ai Marchesi del Monferrato, lo fece anche alla vicina città e se ne trovano tracce in provvedimenti di quel consiglio comunale nel 1595 quando venne decisa l’erogazione di un contributo in tre tranche, nel 1599 quando se ne parlò in un’altra riunione consigliare perché erano state realizzate le statue e si cercava un pittore per le statue e le pareti, come era d’uso a quel tempo. E sullo sfondo della cappella appare in tutta la sua imponenza la chiesa di Sant’Andrea di Vercelli, a dimostrazine del fortissimo legame che esiste tra la città Eusebio e Crea. Il Sacro Monte e le cappelle ebbero un periodo di abbandono al tempo di Napoleone e delle successive Leggi Siccardi, sino a quando nel 1899 l’ufficio per il Piemonte e la Liguria, antesignano dell’odierne Sovrintendenza, guidato da Ettore D’Andrade effettuò un sopralluogo e dispose un consolidamento delle cappelle.

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Altri interventi si sono avuti nel 1902 alla parte pittorica e all’inizio degli anni Settanta, sino al momento dell’atto vandalico. I lavori di recupero sono iniziati nel 1980 e hanno avuto una fermata nel 1982 perché si era verificato uno sprofondamento del pavimento. All’inizio del percorso devozionale si trovava, infatti, una fontana esterna alimentata da due cisterne sotterranee di acqua sorgiva, filtrata dal pendio. L’acqua, del resto, è un elemento presente in tutti i Sacri Monti, simbolo della Grazia. Ma l’acqua qui è stata causa di infiltrazioni che hanno provocato una notevole problematica nei lavori di restauro. Si rese, pertanto, necessario un intervento che salvaguardasse le statue e la staticità del luogo. Poi vennero gli anni Novanta, critici per il costante dissesto idrogeologico del Sacro Monte e negli anni Duemila è ripresa la fase degli interventi dei recupero, con una nuova sosta forzata nel 2009, quando una frana interessò la strada di accesso al Santuario ed i fondi accantonati per l’intervento alla cappella vennero utilizzati per questo scopo improvviso e non richiesto. Dal 2012 al 2015 si ripresero i lavori per il restauro della parte scultorea e pittorica, con il laboratorio Nicola di Aramengo, che è stato una costante in tutto questo periodo, per la sua altissima professionalità. E grazie alle testimonianze iconografiche si è potuta anche ricostruire, uguale e riproduzione fedelissima dell’originale, la testa di un personaggio al centro della scena della lapidazione che, purtroppo, nel 1977, era andata completamente perduta. L’ultima parte è stata quella degli esterni e del tetto, realizzato grazie al contributo del ministero dei Beni culturali e ad un intervento della Fondazione Crt, nell’ambito del suo “Progetto Restauri – cantieri diffusi”. Il 27 ottobre, pertanto, l’annuncio è stato dato, con un’apposita cerimonia nella sede del Parco di Crea, con l’intervento di Renata Lodari, presidente dell’Ente di gestione dei Sacri monti, monsignor Francesco Mancinelli, vice presidente e Rettore del Santuario, Elena De Filippis, direttore dell’Ente, Monica Fantone, architetto della Sovrintendenza, Massimo Bianchi della Fondazione Crt e del vescovo di Casale Monferrato, monsignor Gianni Sacchi che, dopo aver auspicato che Crea “non sia un Museo, ma un punto che faccia luce a tutti coloro che cercano la luce”, e quindi un luogo di fede, ha poi presenziato, benedicendola, all’inaugurazione vera e propria.

Massimo Iaretti