Cinque centesimi di secondo hanno separato l’Italia e Alessandro Miressi dal podio iridato della 4×100 stile libero, disputata nella prima giornata dei Mondiali in vasca corta di Hangzhou. Il quartetto azzurro ha chiuso con il record italiano di 3’05”20 alle spalle degli Stati Uniti (record del mondo 3’03”03), della Russia (record europeo 3’03”11) e del Brasile (3’05”15). Ottime prestazioni per tutti e quattro i frazionisti azzurri: Santo Condorelli (46″76), Alessandro Miressi (46″03), Marco Orsi (46″41) e Lorenzo Zazzeri (46″00), terzi per tre quarti di gara e poi scavalcati in volata dal brasiliano Correia (45″61). Al di là dell’amarezza per la medaglia soltanto sfiorata rimane la soddisfazione per un ottimo piazzamento e per il record italiano. Il precedente primato nazionale risaliva al 2014, stabilito in 3’05″79 da Luca Dotto, Marco Orsi, Luca Leonardi e Filippo Magnini, quarti ai Mondiali in vasca corta di Doha. “Peccato quei cinque centesimi – ha commentato il campione europeo in lunga Alessandro Miressi nel dopo gara – ma come mio primo mondiale in corta va più che bene. Con 46″03 ho nuotato il mio migliore lanciato. Abbiamo dato tutto quello che avevamo. Gli altri erano degli alieni”.
Referendum Tav? Appendino: “Prematuro”

Si chiama ‘Campana della Nuova Vita’, suona nota Sol, ha un diametro di 47 cm e pesa 70 kg. Fusa dalla ‘Pontificia Fonderia Marinelli’ di Agnone, in Molise (dall’anno 1000 la prima e più antica fabbrica di campane al mondo), è stata donata per celebrare le vittime di banche e fisco ingiusti, ma anche tutti i bimbi precocemente scomparsi. Suonerà, a partire dal 15 Dicembre 2018, dall’alto del campanile della Chiesa Parrocchiale di Castenedolo (BS).
Un dono prezioso, desiderato, appassionato e generoso dei fedeli devoti Maurizio Scandurra (giornalista, critico musicale e benefattore) e Serafino Di Loreto. Quest’ultimo, stimato Avvocato, Accademico e imprenditore, Fondatore di SDL CENTROSTUDI SPA, primaria realtà italiana nella lotta alle iniquità dell’erario e delle banche, è autore anche di una profonda riflessione sul rapporto di autenticità che lega campane e vita. Le parole toccanti e sentite di Di Loreto: “È innegabile che la campana rappresenti un simbolo: una sorta di vessillo, come può esserlo una bandiera. Emerge subito però la considerazione che la campana è qualcosa di più. E non solo perché non è unicamente una stoffa variopinta ed è fatta di materiale pregiato (il bronzo) fuso in uno stampo preventivamente lavorato per fare emergere la rappresentazione artistica (immagini e scritte) a futura, imperitura memoria. Ma una campana rappresenta qualcosa di più, anche perché oltre a farsi vedere e notare come farebbe una bandiera, si fa anche sentire con i suoi rintocchi che sono un forte richiamo, non solo per le orecchie: ma anche per il cuore, la mente e lo spirito. La campana ci dà protezione, e infatti ci chiama a “coorte” con i suoi rintocchi a martello quando vi è un’emergenza. Così come ci avvisa che un caro amico se n’è andato quando lancia i suoi lenti e ritmati rintocchi, ma ci dice anche che è festa e che dobbiamo gioire quando lo scampanio è brillante nel ritmo. Una campana oltre a evocare il punto di raccolta e di difesa ci parla: e noi siamo tutti figli suoi. La campana è un simbolo, ma anche una portatrice di emozioni e di informazioni: e ricorda a tutti che abbiamo un’unica radice cristiana che ci accomuna, e se non sempre nel fatto di essere praticanti quanto meno dal punto di vista storico e culturale…e quindi per ricordare a tutti noi da dove venivamo. Ecco perché una campana: una comunità non può non avere una campana: una comunità ha bisogno di una campana! La campana come simbolo: fusione di religiosità, umanità, arte e aspirazioni. Ma questa campana possiede una cosa in più perché contiene il ricordo per i piccoli fratelli prematuramente scomparsi che non vogliamo dimenticare e che affidiamo alle braccia del Signore; questa campana è nata anche per dare speranza per tutti coloro che hanno dovuto subire ingiustizie e prevaricazioni personali nonché finanziarie (quali l’usura) per rimettere i propri debiti ai poteri forti e senza scrupoli. Questa campana è la testimonianza che la libertà dalla prevaricazione è un diritto umano e divino. L’usura infatti è l’applicazione di interessi illeciti: nessuno dovrebbe chiedere ad un altro essere umano interessi per il solo fatto che passi il tempo (e tanto meno esorbitanti ed usurari): solo Dio creatore immutabile di ogni cosa avrebbe il diritto di chiedere a noi umani e cristiani il dovuto per il tempo che passa…e non lo fa! E se ciò non lo chiede l’Altissimo, certi comportamenti non possono essere una prerogativa di qualche usuraio che si traveste da spacciatore legalizzato di crediti. È questa una campana speciale; una campana che rappresenta il momento di incontro di una comunità che lancia nel cielo un grido di speranza“, conclude commosso Serafino Di Loreto.
Book Club, serata Puskin
Sarà dedicato ad un grande della letteratura russa, Alexsander Puskin, il Book Club in programma venerdì 14 dicembre prossimo alle 19 presso la libreria torinese Trebisonda in via Sant’Anselmo 22. In particolare il fil rouge dell’incontro sarà rappresentato dalle favole per bambini che lo scrittore scrisse e che hanno rivestito un ruolo centrale nella produzione dei cartoni animati sovietici. Le fiabe furono scritte da Puskin nell’ultimo periodo della sua vita, amalgamando le tradizioni folkloriche russe ed il ricordo delle fiabe narrategli nell’infanzia dalla balia Arina Rodionovna. Ne emergeva una Russia irreale disseminata di cupole auree, di orti, giardini ed architetture arabescate dai tipici colori smaltati, con capanne di tronchi, sperdute nei boschi, schiere di animali e specchi parlanti. Puskin fu capace di reinventare la grande tradizione della fiaba russa. Le sue fiabe possono offrire diversi livelli di lettura: la creazione di un mondo incantato e fuori dal tempo tra principi e servi della gleba affascina sicuramente i più piccoli, mentre la sottile satira della società russa e delle sue ingiustizie può esercitare un fascino indiscusso in un lettore più adulto. La sua fiaba più celebre rimane quella del gallo d’oro, che risale ad una fonte araba. Puskin risultava attratto, nel comporre le fiabe, anche da ragioni di tipo morale: la vittoria del bene sul male che rappresenta il coronamento di ognuna di esse, risponde al desiderio di verità e di giustizia dello scrittore. L’iniziativa del Book Club è curata
dall’associazione culturale italo russa “È ora?!”, nata nel dicembre 2015 da un’idea della sua presidente Katia Veshkina, giornalista russa, ma torinese di adozione. L’associazione si propone di diffondere la lingua e la cultura russe, di essere uno strumento di valorizzazione e sviluppo di un ambiente culturale unico per italiani e russi residenti sul territorio, e di creare proficui scambi culturali reciproci. Nel febbraio di quest’anno, accanto ad altre iniziative già attive, è stato inaugurato il ciclo di incontri chiamato “Book Club”, con la rilettura di ” Primo amore” di Turgenev. Si tratta di incontri in cui, in un’atmosfera informale e familiare, vengono rilette alcune pagine di diverse tra le opere russe più famose, sia classiche sia contemporanee, tradotte in lingue italiana.
Mara Martellotta
Altro che autostrade e Tav, le vere incompiute italiane sono 26 opere, bloccate e senza risorse, che aiuterebbero invece a migliorare la vita dei pendolari. Linee di metropolitane e tram e collegamenti ferroviari di cui potrebbero beneficiare oltre 12 milioni di persone se si investisse in una seria cura del ferro. Come ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria presentando una prima analisi dei dati più rilevanti che riguardano la situazione del trasporto ferroviario regionale in Italia.
“Dopo l’imponente manifestazione No Tav di sabato scorso a Torino vogliamo ribadire con numeri alla mano le ragioni della nostra mobilitazione a fianco di chi ogni giorno prende il treno per andare a lavorare, a scuola o all’università –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Dal 2002 ad oggi i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade. Queste priorità vanno cambiate altrimenti sarà impossibile dare una speranza ai pendolari offrendo un’alternativa davvero più competitiva, economica e sostenibile rispetto all’automobile privata. Nelle aree urbane vive il 42% della popolazione nazionale, ed è qui che si concentrano i maggiori ritardi infrastrutturali rispetto al resto d’Europa, e soprattutto congestione del traffico e inquinamento. Per questo la priorità di investimento dei prossimi anni in Piemonte non è un’opera inutile e dannosa come la Tav ma la riattivazione delle 14 linee ferroviarie soppresse negli anni scorsi e la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino”.
Tra il 2011 e il 2012 in Piemonte sono state soppresse 12 linee ferroviarie al servizio passeggeri, a cui si sono aggiunte ulteriori 2 linee negli anni successivi. Si tratta di oltre 483 km di linee in un bacino che conta quasi un decimo della popolazione regionale e dove risiedono circa 420 mila abitanti. La sola linea Santhià-Arona serviva un territorio con un bacino d’utenza di oltre 100.000 persone. Prima della chiusura, a causa di scarsi investimenti ed insufficiente offerta del servizio, l’afflusso di passeggeri su queste linee si era ridotto a circa 14 mila passeggeri al giorno, ma il mercato potenziale è di 60/80mila passeggeri al giorno. Nello specifico per le linee Asti-Alba, Asti-Casale e Castagnole-Alessandria, gli importanti lavori di consolidamento fondamentali per la riapertura sono ancora in fase di progettazione e si prevede una durata di circa 3 anni dal momento dell’assegnazioni dei fondi, circa 15 milioni di euro, su cui però la Regione non ha dato tempi certi, e che comunque secondo uno studio dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese comprenderanno solo una minima parte dei costi necessari. Il costo stimato per la riapertura al servizio delle linee è di 143 milioni di euro, mentre servirebbero 55 milioni di euro per ripristinare e potenziare il servizio.
Un’altra priorità per Legambiente è la realizzazione della linea 2 della metropolitana a Torino. Nelle scorse settimane è stato definito il tracciato di circa 26 km e 33 fermate tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo, con i treni che arriveranno a Sud Ovest fino a Orbassano mentre, a Nord Est, raggiungeranno San Mauro, con una deviazione da via Bologna. Si stima che nel 2030, con l’intera rete completata, la nuova linea potrebbe raccogliere circa 300 mila spostamenti giornalieri, dei quali 170 mila sottratti all’uso dell’auto privata, consentendo di ridurre le emissioni di CO2 di 30 mila tonnellate annue. Ad oggi però non ci sono certezze sul finanziamento dell’opera che per essere realizzata richiede un investimento di circa 2 miliardi di euro.
La campagna Pendolaria di Legambiente accende poi i riflettori sull’età dei treni in circolazione rispetto a cui si può finalmente parlare di buone notizie. Grazie alle immissioni di nuovi convogli di Trenitalia l’età media nazionale del materiale rotabile scende al valore di 15,4 anni. E in Piemonte il dato scende ulteriormente a 12,4 anni di età media per i treni, con un miglioramento tra il 2015 e il 2018 del -4,8% (differenza età media materiale rotabile).
Non c’è invece nessuna buona notizia rispetto alla situazione che vivono coloro che ogni giorno prendono i treni sulla tratta Settimo Torinese-Pont Canavese, linea di 40 km, gestita da GTT e parte della linea 1 del Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, indicata un anno fa da Legambiente come una delle 10 linee peggiori d’Italia. I pendolari della linea continuano a lamentare disagi provocati da treni cancellati senza preavviso con frequenze inadeguate. L’età dei convogli sfiora i 30 anni; la loro composizione in molti casi risulta del tutto inadeguata. I ritardi, ormai cronici nelle ore di punta, non scendono quasi mai sotto i venti minuti e con molti treni che si fermano a Rivarolo, costringendo chi continua per Pont Canavese a dover prendere un autobus con ulteriore perdita di tempo. Addirittura in questo caso si nota un peggioramento rispetto allo scorso anno perché i convogli al momento devono viaggiare tra Settimo Torinese e Rivarolo Canavese alla velocità massima di 50 km/h a causa della mancanza dei nuovi sistemi di sicurezza.
“La Costituzione a Colori” esposizione permanente
I pannelli della mostra La Costituzione a Colori, curata da Dino Aloi e Claudio Mellana ed esposta a Palazzo Lascaris nei mesi scorsi, sono diventati parte integrante dell’arredo dell’atrio adiacente l’Aula in cui si tengono le sedute del Consiglio regionale del Piemonte.I 24 pannelli illustrano – con disegni e vignette a colori vivaci – i primi 47 articoli della nostra Costituzione, quelli che riguardano i diritti e i doveri dei cittadini.Gli articoli sono stati interpretati da quattro disegnatori contemporanei: Fabio Sironi (Corriere della Sera), Lido Contemori (già collaboratore del gruppo Repubblica L’Espresso), Marco De Angelis (è stato vignettista de Il Popolo e collaboratore di Repubblica), Gianni Chiostri (ha disegnato per le pagine di Stampa e Avvenire).I primi visitatori della mostra permanente sono stati i presidenti dei Consigli delle Regioni d’Italia che la scorsa settimana si sono riuniti a Palazzo Lascaris.
La politica torinese e la variabile tav

Chi proprio non capisce – e a questo punto mi domando il perché – sono gli industriali e gli affini pro Tav. Sembrano il coniglietto della duracell che con la carica in corpo continua a sbattere contro il muro. Persino Chiampa li ammonisce. Da questo governo diviso su tutto non solo non ci sono risposte definitive. Non ci sono risposte e basta. Persino Mauro Marino (forse) segretario del Pd piemontese sostiene che si può correre con liste civiche senza simbolo dem. Insomma,

Le Langhe “che devi proprio scoprire”
La gratificante segnalazione viene dalla nuova Guida di Emons Edizioni
Monforte d’Alba (Cuneo)
Un “progetto civile di cultura e letteratura”: con questo prestigioso apprezzamento la Fondazione Bottari Lattes, e il suo Premio Lattes Grinzane, è stata inserita fra le tappe imperdibili all’interno di quella suggestiva fetta del territorio piemontese promossa nel 2014 dall’Unesco a “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Il meritato riconoscimento viene dalla nuova Guida edita da Emons “111 luoghi di Langhe, Roero e Monferrato che devi proprio scoprire”, curata dai giornalisti Maurizio Francesconi e Alessandro Martini: due pagine che riconoscono il grande impegno e la profonda passione per la cultura e la sua diffusione della fondatrice Caterina Bottari Lattes, che a Monforte d’Alba nel 2009 ha creato una preziosa realtà per omaggiare la memoria del marito Mario Lattes – pittore, scrittore, editore – attraverso iniziative di letteratura, arte e musica aperte a tutti (adulti, ragazzi e bambini). Ma, si legge, “Caterina… ha fatto di più: ha salvato una fetta importante della storia culturale piemontese e italiana e, in qualche modo ci ha salvato l’onore e la faccia” ridando nuova vita e nuova linfa al Premo Grinzane Cavour, battezzandolo Premio Lattes Grinzane, che ogni anno coinvolge 400 studenti da tutta Italia per proclamare il vincitore e il cui nuovo bando per la nona edizione è aperto fino al 31 gennaio 2019 (info su fondazionebottarilattes.it). La guida porta all’attenzione dei turisti, ma anche degli stessi abitanti del territorio, 111 tappe nell’area fra Casale Monferrato e Alba, passando da Asti e senza dimenticare il nicese, il Roero, l’alessandrino e l’Alto Monferrato. “Sono territori vicini ma diversissimi – spiegano le parole a inizio del volume – oggi popolarissimi e frequentati da un pubblico internazionale richiamato dal vino e dal cibo, custodiscono bellezze artistiche antiche e contemporanee, paesaggi affascinanti (quelli naturali tanto quanto quelli coltivati a vigneti e noccioleti) e tradizioni che sopravvivono e si rinnovano […] Arte e architettura medioevale e
barocca ma anche del Novecento e contemporanea, giardini storici, residenze reali e private visitabili o tuttora abitate, aziende vinicole progettate da archistar, imprenditori innovativi (e talvolta addirittura illuminati), santi sociali, grandi scrittori, partigiani, produttori tipici che sono diventati l’eccellenza nei loro campi, panchine giganti e racchette da tennis…” Monforte d’Alba viene segnalata nella guida anche per altri due luoghi significativi: l’anfiteatro naturale Auditorium Horszowski ( dall’acustica perfetta e sito nella piazza del nucleo storico, intitolato al famoso pianista che vi tenne il concerto di inaugurazione nell’estate dell’ ’86) e le Case della Saracca (quattro case medievali unite e ristrutturate all’interno, oggi ristorante e vineria con camere, unico nel suo genere) site nel borgo storico del paese.
Info: tel. 0173.789282 - eventi@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLatte
g.m.
“Oltre 3.000 sono le firme già raccolte da Fratelli d’Italia per il referendum sulla TAV, ci auspichiamo che gli amici della Lega da oggi, in accordo con le parole di Salvini, sostengano attivamente l’ iniziativa riempiendo i moduli necessari che provvederemo a fargli avere” dichiara in una nota l’onorevole Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia “Siamo contenti che Salvini si sia ricreduto sul referendum. Ora, come da lui asserito, si passi dalle parole ai fatti: si raccolgano le firme per dare la parola ai Torinesi su quest’ importante opera”.