L’Esecutivo nazionale della Federazione dei Verdi, riunitosi a Roma, ha nominato due nuovi commissari regionali del Piemonte. Sono Lorenzo Bianco e Tiziana Mossa. Il loro compito, si legge in una nota della Federazione dei Verdi, sara’ quello “di rilanciare i Verdi sul territorio piemontese e ‘traghettare’ la federazione regionale verso l’Assemblea elettiva dei nuovi portavoce regionali”. Si tratta di “un passaggio fondamentale in vista delle prossime elezioni regionali del 2019 – sostengono ancora i Verdi – dove speriamo che l’#OndaVerde possa affermarsi”.
“Viva la Fede”, una vivace parrocchia
Il 21/22 Dicembre ore 21. Di e con Villata e Perone. Piccolo Teatro Comico Torino Via Mombarcaro 99 Il Piccolo Teatro Comico di Torino presenta Mauro Villata e Gianpiero Perone in W LA FEDE un nuovo ed esilarante spettacolo. Una carrellata di strani e improbabili personaggi che ruotano nella vita di Don Elio (Lo scout “Falchetto”, Il sig. Cardone, L’attore…) si alterneranno sul palco al fianco di Gianpiero Perone in un susseguirsi di sketch. Avete sempre pensato che la vita in una parrocchia sia noiosa? Siete sempre stati convinti che tra oratorio, chiesa e sacrestia ci sia ben poco da divertirsi? Niente di più sbagliato! Nella parrocchia di San Papocchione ci si diverte e anche tanto! E’ arrivata un’ispezione voluta dall’alto e tutto deve essere a posto. Guidati da Don Elio, un parroco sicuramente fuori dal comune, sarete catapultati in un mondo folle pieno di strani personaggi. Da Quinto, il giardiniere della parrocchia, all’insegnante di recitazione per bambini dell’oratorio. Dal piccolo falchetto del gruppo scout, al signor Cardone, un anziano alle prese con strane richieste di miracoli. Il colpo di scena finale sarà una promozione davvero inaspettata ma non possiamo dirvi di più. Gianpiero Perone e Mauro Villata sono pronti a farvi convertire alle risate e al divertimento, non ve ne pentirete!
Quando il turismo arrivò all’Alpe Veglia
L’Alpe Veglia è situata in alta val d’Ossola a 1761 m. in uno splendido bacino di prati e boschi di conifere, dominata dall’imponente mole del Monte Leone (oltre 3500 metri, la più alta vetta delle Alpi Lepontine, sul crinale di confine tra Italia e Svizzera). L’alpe si estende con un’ampiezza di circa due chilometri alla testata della Val Cairasca. Ci si arriva dalla frazione varzese di San Domenico e per raggiungerla è necessario arrivare a Domodossola e da lì seguire le indicazioni per Varzo, lungo la statale n. 33 del Sempione. Dopo una dozzina di chilometri, raggiunta San Domenico e da lì la località “Ponte Campo”, si sale la mulattiera che, con rapidi tornanti, porta alla piana di Veglia. Questa conca alpina, definita dagli abitanti locali semplicemente “l’alp”, ricca di pascoli importantissimi per gli allevatori della zona, fino all’ultimo quarto dell’Ottocento fu oggetto di dispute tra i comuni di Varzo e Trasquera proprio per lo sfruttamento degli stessi pascoli in quota, al confine con la Svizzera. Una controversia risolta solo nel 1864, quando il tribunale di Domodossola assegnò l’alpe al comune di Varzo, imponendo però – salomonicamente – la suddivisione dei pascoli e delle baite tra gli abitanti di entrambi i comuni. Qualche anno dopo, nel 1875, la fortuita scoperta della sorgente di acqua ferruginosa diede il via al processo di sfruttamento turistico di questa splendida conca alpina. In meno di un decennio venne edificato l’albergo Monte Leone, inaugurato il 17 luglio 1884 . I primi turisti, oltre
agli amanti della montagna e delle escursioni furono anche i cacciatori di camosci dal cantone Vallese, dove l’ attività venatoria era severamente proibita.
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Con l’inizio del “secolo breve”, s’avvio anche quello che viene ricordato come il “periodo d’oro di Veglia” e che per oltre trent’anni segnò lo sviluppo anche urbanistico degli alpeggi. Tra il 1925 e il 1928, venne edificato il nuovo albergo Monte Leone, in grado di fornire i più svariati servizi: dal tennis alla macelleria, senza contare un’autonoma produzione di energia elettrica, con cui illuminare il sentiero che conduceva all’edificio. Da anni, l’albergo Monte Leone è al centro di un’azione di recupero da parte del Parco regionale delle aree protette dell’Ossoal ( già parco Veglia-Devero). Il Club Alpino Italiano aveva realizzato e gestiva i bivacchi. Il primo, nella zona tra il Veglia e l’alpe Devero fu il bivacco Leoni, inaugurato il 27 agosto 1899 sul monte Cistella. Nel secondo dopoguerra si sono moltiplicati i rifugi e i bivacchi sia nella zona del Veglia che in quella del Devero. Alcuni immobili in precedenza appartenevano all’ENEL o alla Guardia di Finanza e in seguito all’acquisto da parte del CAI, sono stati riconvertiti in strutture per il turismo. L’ultima costruzione nell’area interessata è però svizzera: si tratta infatti della “cabane” Monte Leone, inaugurata il 24 agosto 1991 in prossimità del confine italo-elvetico sulla Bocchetta di Aurona. Ai nostri giorni la scelta è varia, poiché tra le valli Divedro, Cairasca e Devero i turisti e gli escursionisti hanno a disposizione una significativa varietà di strutture: dai moderni rifugi come il Città di Arona (Alpe Veglia) o il Città di Sesto (Alpe Devero), che svolgono servizio di pensione completa negli affollati mesi estivi, fino a efficienti bivacchi come il Beniamino Farello (alla Bocchetta di Aurona) o l’Ettore Conti (alla Scatta Minoia). Per non parlare dell’albergo “La Fonte” e dell’agriturismo “La Balma”.
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E’ bene ricordare che l’alpe Veglia, negli anni del boom economico, rischiò seriamente di essere trasformata in un invaso per la produzione di energia elettrica, tanto che ancora oggi sono visibili delle tubature verticali, alte anche fino a un metro, che escono in vari punti del terreno lungo la piana e sono il risultato degli scavi effettuati dalla società Dinamo (poi ENEL). Questi scavi servivano per valutare la qualità delle rocce e del terreno e vennero condotti ,tra gli anni ’50 e ‘60, da Ardito Desio, geologo ed esploratore, l’uomo che guidò la spedizione italiana alla conquista del K2 nel 1954. L’estrema permeabilità della roccia, i forti rischi di infiltrazioni d’acqua nel sottostante tunnel del Sempione, spinsero ad abbandonare del tutto il progetto, che contava di realizzare un bacino di 30 milioni metri cubi. Poi, e si può dire “ per fortuna”, nel 1978 l’area del Veglia divenne parco regionale, il primo ad essere istituito in Piemonte. La confinante Alpe Devero ,invece, lo diventò nel 1990 e , cinque anni dopo, le due aree protette vennero unite nel Parco Naturale Veglia – Devero che si estende su 86 kmq ( ai quali vanno aggiunti altri 22 della “zona di salvaguardia” di Devero ) ed è compreso nei territori dei comuni di Baceno, Crodo, Trasquera e Varzo, con un’altitudine che varia dai 1600 ai 3500 metri. La nascita del parco regionale del Veglia destò inizialmente alcune perplessità, perché la popolazione locale mal tollerava di dover rispettare dei precisi vincoli riguardanti l’impatto ambientale. Presto però ci si rese conto dell’importanza di un ente che garantisse una tutela all’ambiente alpino ed oggi, il Parco è impegnato con successo nella conservazione della biodiversità , favorendo uno sviluppo turistico sostenibile.
Marco Travaglini
Evento all’interno del progetto Memoria privata audiovisiva della Circoscrizione 3
Venerdì 21 dicembre, ore 18,00
OGR Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria
L’Associazione Museo Nazionale del Cinemapresenta i risultati del progetto Superottimisti –Memoria storica audiovisiva della Circoscrizione 3 attraverso un appuntamento in programmavenerdì 21 dicembre alleore 18,00 presso le OGR(Corso Castelfidardo 22, Torino);l’ingresso è liberofino a esaurimento posti disponibili in sala con prenotazione obbligatoria.
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SUPEROTTIMISTI – MEMORIE DI QUARTIERE sarà un’occasione per restituire ai donatori le copie digitali delle pellicole raccolte da ottobre a dicembre 2018 nei quartieri Cit Turin, Cenisia, Borgo San Paolo, Pozzo Strada, in collaborazione con i punti di raccolta attivi sul territorio (Ufficio Cultura Circoscrizione 3, Bibliomediateca “Mario Gromo”, OGR, Cinema Eliseo, Cinema Esedra). In linea con gli obiettivi del progetto, l’evento sarà anche un momento unico per mettere in relazione le nuove generazioni con i cambiamenti architettonici e sociali della città. “La raccolta all’interno della Circoscrizione 3 è durata poco più di tre mesi, il tempo necessario per incontrare persone che hanno messo a disposizione i loro ricordi e voluto condividere il loro passato familiare. Due signore hanno ci hanno affidato le loro immagini incontrandomi in uno dei punti di raccolta come la Bibliomediateca del Museo del Cinema; l’incontro non si è limitato a una consegna di materiale, ma è proseguito con una bellissima chiacchierata di fronte a un caffè. Un cineamatore di Pozzo Strada ha recuperato con grande orgoglio e passione il proiettore che non aveva più avuto modo di usare da quando aveva cambiato la lampadina e ha voluto condividere insieme alla moglie la visione del filmino del loro matrimonio, dove ha ammesso nostalgicamente di non riconoscersi più. In altri casi abbiamo incontrato cittadini che si sono trasferiti in altri quartieri, ma hanno vissuto la propria gioventù in Borgo San Paolo e hanno voluto donare le preziose immagini girate nel 1976 durante i festeggiamenti della vittoria dello scudetto del Torino; persone che hanno condiviso battesimi, vacanze e hanno sempre lavorato nei quartieri centrali della città, ma che da quando sono in pensione si godono finalmente gli affetti, gli spazi pubblici e i ritmi all’interno del loro quartiere”. Roberta Di Mattia, Archivio Superottimisti – AMNC L’appuntamento si inserisce come evento di restituzione finale attraverso la proiezione di una selezione di pellicole raccolte all’interno dei quartieri della Circoscrizione 3sonorizzata dal vivo dal quartettoArchidee,all’interno della prestigiosa cornice delle OGR, sala Duomo.La sonorizzazione presenterà una serie di brani dalla tradizione classica europea e dell’est Europa, con un finale tutto dedicato al Natale. I cineamatori che hanno donato le pellicole salvando la memoria privata audiovisiva del territorio riceveranno quella sera stessauna copia digitale del loro materiale gratuitamente e potranno ammirare le loro storie sul grande schermo. Introdurranno la serata, oltre ai rappresentati dell’Archivio e dell’AMNC, il presidente delle OGR Fulvio Gianaria e il responsabile della commissione cultura della Circoscrizione 3, Francesco Daniele.
Per le prenotazioni scrivere a superottimisti@gmai.com.
Approvata la mozione presentata dalla consigliera Silvana Accossato di LeU con i voti della maggioranza consiliare e della Lega Nord
E’ stata approvata la mozione consiliare presentata dalla consigliera Silvana Accossato di LeU sottoscritta anche da Caputo, Conticelli, Appiano, Baricco, Olivetti, Cassiani (Pd), Grimaldi e Ottria (LeU), Balzella (Mov. Libero e Indipendente) e dall’assessora Cerutti anche con il voto della Lega Nord, che chiede il ritiro del disegno di legge Pillon. “Sono molto soddisfatta che oggi il Consiglio, dopo aver votato la sua contrarietà al decreto immigrazione, abbia dato un altro segnale importante sul tema dei diritti delle persone esprimendosi contro il disegno di legge Pillon” – spiega l’Accossato anche a nome dei due colleghi Grimaldi e Ottria. “Abbiamo in questo modo raccolto la sollecitazione e le istanze pervenute dai movimenti delle donne di tutta Italia e in particolare dal “Comitato torinese per il ritiro Pillon” che in questi mesi l’ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica segnalandone tutte le incongruenze e i rischi di regressione su un tema delicato come il diritto di famiglia.” “Questo disegno di legge presenta una visione retriva della società, è nemico delle donne e della loro autonomia; è un progetto misogino e classista che nei fatti rende costoso e complicato il divorzio consentendolo solo a chi ha i soldi per permetterselo” “Come stanno sostenendo le tante giuriste e psicologhe che si sono occupate della questione questa proposta pensa agli adulti prima che ai bambini ed è anche pericolosa per le donne vittime di violenza in famiglia” conclude l’Accossato. Ora non ci resta cha auspicare che questa proposta, che non è sicuramente maggioritaria nel sentimento del Paese, non sia approvata dal Parlamento italiano“
In Piemonte nascono nuovi Comuni
All’unanimità dei votanti, il Consiglio regionale ha approvato le leggi che istituiscono, a partire dal primo gennaio 2019, i Comuni di Valdilana in provincia di Biella e Gattico-Veruno in provincia di Novara
Il provvedimento sul nuovo Comune di Valdilana, che nasce dalla fusione dei Comuni di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso, è stato illustrato in Aula dai relatori di maggioranza Vittorio Barazzotto (Pd) e di minoranza Davide Bono (M5s). Per in nuovo Comune, che avrà una popolazione di circa undicimila abitanti, è previsto lo stanziamento una tantum di 145.000 euro per il 2019 e di 29.000 euro annui per il quinquennio 2019-2023. Il provvedimento sul nuovo Comune di Gattico-Veruno, creato con la fusione dei Comuni di Gattico e di Veruno, è stato illustrato in Aula dal relatore di maggioranza Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) e di minoranza Gian Paolo Andrissi (M5s). Per il nuovo Comune, che nasce dalla volontà di rendere istituzionale la collaborazione già esistente tra i vecchi Municipi, è previsto lo stanziamento una tantum di 130.000 euro per il 2019 e di 26.000 euro annui per il quinquennio 2019-2023. Rimandata alla seduta di giovedì, invece, la discussione del disegno di legge 308, “Istituzione del Comune di Lu e Cuccaro Monferrato mediante fusione dei due Enti in Provincia di Alessandria”. Dopo l’illustrazione del provvedimento da parte del relatore di maggioranza Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) e di minoranza Luca Angelo Rossi (Fi), il consigliere Davide Bono (M5s) ha espresso la propria difficoltà a votare la fusione, “che non prevede istanza di ripensamento” per approfondire meglio i termini della questione all’indomani dell’esito del referendum, che ha visto nel Comune di Cuccaro prevalere il no. Alla richiesta si è unita la consigliera Maria Carla Chiapello (Moderati), mentre Gian Luca Vignale (Mns) ha sottolineato che il Consiglio “non è obbligato a ratificare” e deve evitare di far venir meno il rispetto della volontà dei singoli Comuni. Domenico Ravetti (Pd) ha chiesto che la legge possa venire votata entro fine anno. Il vicepresidente della Giunta Aldo Reschigna ha concluso che da parte dell’Esecutivo non ci sono impedimenti ed “è responsabilità politica dei sindaci dare importanza o meno alla consultazione referendaria”. L’Assemblea ha poi approvato i disegni di legge che prevedono l’incorporazione, in provincia di Cuneo, del Comune di Valmala nel Comune di Busca e del Comune di Castellar in quello di Saluzzo. I due provvedimenti, illustrati da Giaccone, prevedono per il Comune di Busca e per quello di Saluzzo lo stanziamento una tantum di 130.000 euro per il 2019 e di 26.000 euro annui per il quinquennio 2019-2023. Con 23 sì, 4 no e 3 non votanti l’Assemblea ha infine approvato, con emendamenti, l’ordine del giorno presentato dal primo firmatario Paolo Allemano (Pd) che impegna la Giunta regionale “ad accompagnare i processi di fusione ed incorporazione di Comuni secondo la logica degli Ambiti integrati territoriali, vale a dire aree omogenee definite in base ai dati sociali, economici, ambientali e infrastrutturali, oltre che alla storia, all’identità e alle relazioni e a monitorare le fusioni avvenute al fine di agevolare il miglior adattamento dei Comuni limitrofi al contesto che si è determinato con la fusione, al fine di valutare eventuali modifiche ai criteri d’incentivazione regionale alle fusioni”.
Ieri in Liguria sulla A12, nel tratto tra Recco e Rapallo, verso La Spezia si è verificato un grave incidente. Si è trattato di un tamponamento a catena tra sette vetture. E’ morta una persona e altre quattro, ferite, sono state condotte in codice giallo all’ospedale San Martino di Genova. La vittima è un cinquantenne di Campomorone (Genova), travolto quando è sceso dal suo furgone da un altro veicolo coinvolto nell’incidente.
(foto archivio)


Spinsero ragazzina al suicidio, reato estinto
Per i cinque ragazzi coinvolti nel suicidio della 14enne Carolina Picchio, la giovane che nel 2013 si lanciò dalla finestra del proprio appartamento dopo essere stata oggetto di episodi di cyberbullismo, il reato è estinto. Erano accusati di atti persecutori, violenza sessuale, pornografia minorile, possesso di materiale pornografico, diffamazione, morte come conseguenza di un altro reato. I cinque avevano ottenuto la messa in prova. Il tribunale dei minori ha preso atto del ravvedimento e dunque dei reati commessi non vi sarà più traccia. La vicenda riguarda un ex fidanzato arrabbiato perchè terminata la storia sentimentale, aveva iniziato a offendere, e successivamente ha postato un video, in cui la ragazzina era in atteggiamenti intimi. Finchè, il 5 gennaio 2013, Carolina si suicidò a Novara. Alla ragazzina è dedicata la legge sul cyberbullismo approvata l’anno scorso.