redazione il torinese

Isabelle Faust, Fazil Say e Arcadi Volodos, le “stelle” di febbraio

Venerdì primo febbraio alle 20 e sabato 2 alle 20.30, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da James Conlon e con Giuseppe Albanese al pianoforte, eseguirà musiche di Martucci, Sinigaglia e Respighi. Sabato 2 alle 20 per l’Unione Musicale, al Teatro Vittoria, Gennaro Cardaropoli violino e Alberto Ferro pianoforte, eseguiranno musiche di Brahms. Mercoledì 6 alle 20 e giovedì 7 alle 20.30, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Christoph Esschenbach e con Arcadi Volodos (foto) al pianoforte, eseguirà musiche di Dvoràk e Beethoven. Sempre mercoledì 6 alle 20 al Teatro Regio, per la Stagione d’Opera, debutto di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Melodramma in tre atti. L’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta da Renato Palumbo. Repliche fino a domenica 17 febbraio. Ancora mercoledì 6 alle 21 al Conservatorio, il Clara Ensemble con Cristina Zavalloni voce, eseguirà musiche di Ravel, Faurè, Trenet. Domenica 10 alle 16.30 al Teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Gomalan Brass eseguirà musiche di Bach, Cajkovskij, Gershwin, Williams, Rodrigo, Bernstein, Short. Mercoledì 13 alle 20.30 all’Auditorium del Lingotto, la Gurzenich-Orchester Koln diretta da Francois-Xavier Roth e con Isabelle Faust (foto) al violino, eseguirà musiche di Mendelssohn e Mahler. Sempre mercoledì 13 alle 21 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Fazil Say (foto) al pianoforte, eseguirà musiche di Beethoven , Debussy e Say. Giovedì 14 alle 20.30 e venerdì 15 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da James Conlon e con Erin Morley soprano, il tenore da definire, il basso John Relyea, con il coro dell’Accademia di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco, eseguirà “La Creazione “ di Haydn. Lunedì 18 alle 20 al Teatro Vittoria la Compagnia del Madrigale eseguirà “L’Arme e Gli Amori”. Guerra e passione amorose nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Martedì 19 alle 20 al Teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Trio Chagall eseguirà un programma interamente dedicato a Schumann. Mercoledì 20 alle 21 al Conservatorio, Jan Lisiecki al pianoforte eseguirà musiche di Chopin, Schumann, Ravel, Rachmaninov. Sabato 23 alle 20 al Teatro Vittoria , verrà eseguito l’integrale dei Lieder di Schubert. Domenica 24 alle 20.30 all’Auditorium del Lingotto, i Die 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker, eseguiranno musiche di Blacher, Carli, Dvoràk, Funck, Horner, Kaiser-Lindemann, Piazzolla, Shearing, Sostakovic, Stafano. Mercoledì 27 alle 21 al Conservatorio per l’Unione Musicale il pomo d’oro con Francesca Aspromonte soprano, eseguirà musiche di Monteverdi, Caccini, Rossi, Castello, Ferrari, Cesti, Stadella, Scarlatti.

Pierluigi Fuggetta

ATP tennis? Non tutto è perduto, istituzioni in campo

Non tutto è perduto per ospitare a Torino le Atp Finals di tennis. L’Associazione ha infatti concesso dieci giorni al governo italiano per fornire le garanzie economiche necessarie a portare per cinque anni, dal 2021 al 2025, l’evento sportivo internazionale nel capoluogo piemontese. Dice la sindaca Chiara Appendino: “Spero ci sia un impegno corale per trovare una soluzione che rispetti i tempi. Se il Governo opererà su questa linea allora tornerà concreta la possibilità di dare questa opportunità a Torino, al Piemonte e all’Italia intera”. La Presidenza del Consiglio starebbe approntando un apposito decreto per garantire le risorse necessarie, richieste dagli organizzatori. Si tratta di uno dei cinque tornei internazionali di tennis più importanti a livello mondiale, con  250 mila spettatori e un seguito di 95 milioni di persone in oltre 180 Paesi, un autentico volano per il tennis italiano e per tutto il sistema dell’economia del territorio. A dicembre Torino era entrata nella short list delle cinque città In lizza per  l’assegnazione a marzo:  Londra, la sede attuale, Manchester, Tokyo e Singapore.

Pittura Spazio Scultura alla Gam

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Nuovo allestimento per le collezioni del Contemporaneo

Il nuovo percorso, allestito nel seminterrato del Museo di via Magenta a Torino, inizia sotto il segno dell’ “essenzialità”, ben accompagnato a un’attenta riflessione, da parte degli artisti esposti in rassegna, su quanto s’è macinato e tramandato nei secoli a partire dalle origini del fare arte. Il primo impatto, allusivo quanto basta per agitare i più vivaci neuroni della mente e gli impulsi più segreti dell’emozione, è con i “grandi ferri” (“Archeologia” del ’78) di Giuseppe Spagnulo che sanno di fucina e altiforni – prodotti fianco a fianco con gli operai – il cui sviluppo pavimentale ricorda per certi versi il Minimalismo americano e che, sul piano scultoreo, sembrano la risposta alle “Macchie” (1969-’70) di Marco Gastini, cui l’artista torinese “aveva affidato la rigorosa bidimensionalità della pittura astratta”. Accanto, la tela bianca su tela grezza (“Senza titolo” del ’66) del genovese Giulio Paolini e quelle di Claudio Olivieri e Claudio Verna affidate in toto all’avventura di cromie quali elementi fondanti e primari del far pittura, alla stregua dei gesti scultorei – e dichiaratamente scultorei – alla base delle opere di Marisa Merz e di Alighiero Boetti, nate “da materiali non tradizionali piegati a volumetrie antiche”. Di origini ancor più remote ci parla poi l’“Impronta del pollice” del ’68 di Giorgio Griffa, dove il gesto ripetitivo si fa scrittura, diventa racconto affine per certi versi alla suggestione di millenarie pitture rupestri. Otto artisti, questi appena menzionati, assemblati in quella che possiamo definire la prima di sette sezioni in cui si articola il nuovo allestimento – curato da Elena Volpato – delle Collezioni del Contemporaneo della GAM, presentato il 15 febbraio scorso e prima edizione di un programma di diversi ordinamenti che si succederanno su base biennale. Ventitré sono gli artisti selezionati in quest’occasione, tutti operanti fra gli anni Sessanta ed Ottanta, tutti nati in Italia o che l’Italia scelsero quale Paese d’elezione. Una trentina le opere esposte, provenienti interamente dalle Collezioni del Museo, cui s’assomma un’interessante selezione di “Libri d’artista” arrivati grazie al contributo della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT, cui si deve anche la recente acquisizione delle due opere esposte di Marco Bagnoli, “Vedetta notturna” del 1986 e “Iris” (racconto del cosmo proiettato verso l’infinito) dell’’87. Mentre “Animale terribile” (1981) di Mario Merz e “Gli Attaccapanni (di Napoli)”– scultura di luce e colore – di Luciano Fabro, appartengono a un ristretto gruppo di lavori provenienti dalla Collezione Margherita Stein e affidati alla comune cura della GAM e del Castello di Rivoli. Sottolinea la curatrice: “Alcuni degli artisti qui rappresentati sono legati alle vicende dell’Arte Povera, altri a quelle della Pittura Analitica. Altri ancora, dopo una stagione concettuale, hanno trovato nuove ragioni per tornare a riflettere su linguaggi tradizionali e su antichi codici espressivi”. A tenerli insieme non è solo un fatto di mera cronologia, ma la constatazione che “in tutti loro c’è più personalità e indipendenza di quanto le ragioni di un raggruppamento o le linee di tendenza del mondo dell’arte possano dire”. Indipendenza e singolarità che appaiono ben chiare, proseguendo il percorso, nelle opere di Pier Paolo Calzolari e di Giovanni Anselmo, da sempre esponenti di punta dell’Arte Povera, ma narratori concettualmente lontani e ben diversi, pur partendo da un comune rettangolo di tela bianca. Così come Paolo Icaro poeticamente attratto dalla matrice metafisica del gesso ed Eliseo Mattiacci che, con la sua “Cultura mummificata”, mette in scena libri illeggibili, resi tali dall’antica tecnica scultorea del calco. A proseguire, ci s’imbatte in “Ab Olympo” di Claudio Parmiggiani di effetto trompe l’oeil e di chiaro riferimento divin-mitologico; e ancora, di Hidetoshi Nagasawa (nato in Manciuria, ma vissuto nel Biellese) nella tenda “Era”, che “proprio come la tenda di Piero Della Francesca si apre sull’apparire del verbo incarnato, nella sua ‘Madonna del Prato’”. Sempre piacevole è, a seguito, la sorvegliata delicatezza cromatica di Salvo, mentre la scrittura visiva di Ketty La Rocca muove lungo il profilo mosso di una “Pietà” di Michelangelo, alla cui data di nascita è dedicata anche la sequenza di 99 disegni di Luigi Mainolfi. Sapere artigianale, pittura e scultura si fondano mirabilmente nelle opere di Luigi Ontani, quali caratteri rintracciabili anche nell’ultima sala che vede esposti gli “Affreschi” di Franco Guerzoni e quella suggestiva memoria di “architettura antica” che è la “Casa” del marchigiano Nanni Valentini. Quale il fil rouge che tiene insieme tutte queste opere e i loro autori? Sicuramente “il desiderio dell’arte – ancora la curatrice– un senso di appartenenza, la consapevolezza di tutto ciò che quella parola aveva significato sin lì e tutto ciò che ancora poteva rappresentare in virtù di quel passato”.

Gianni Milani

“Pittura Spazio Scultura”

GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 4 ottobre 2020 – Orari: dal mart. alla dom. 10/18, lun. chiuso

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Foto

– Particolare della prima sala – Photo Paolo Robino
– Alighiero Boetti: “Rotolo di cartone ondulato”, 1966
– Marco Bagnoli: “Iris”, affresco staccato, 1987
– Luciano Fabro: “Gli Attaccapanni (di Napoli)”, bronzo tela di lino acrilico filo in cotone, 1976-’77
– Mario Merz: “Animale terribile”, tubolari in ferro e tecnica mista su tela, 1981
– Claudio Parmiggiani: “Ab Olympo”, tempera su tela e legno, 1997

 

 

 

 

E’ meglio l’aria di Milano, Torino, Bologna o Potenza? Ce lo dicono le API

 BIOMONITORAGGIO AMBIENTALE CON LE API

Da due anni un vero e proprio esercito di piccole api raccoglie campioni a Milano, Bologna, Torino e Potenza per dirci dove la qualità dell’aria sia migliore

Nel biennio 2017-2018 si è svolto, in 4 città italiane, un lavoro di monitoraggio ambientale, condotto attraverso analisi sul miele e sulle api collocate in Orti Urbani posti nelle città o nelle immediate periferie. L’attività è iniziata nel 2017, con due distinti progetti (Bee-Kaeser e Api e Orti) che nel 2018 hanno unito le forze creando un unico progetto: Api&Orti Urbani 2018“Beekaeser”, realizzato da Kaeser Italia (https://it.kaeser.com), azienda produttrice di compressori industriali che insieme a Beeing, startup innovativa in campo apistico ha realizzato, con il coordinamento del Dipsa – Università di Bologna, un monitoraggio al fine di testare l’eventuale presenza di alcuni metalli pesanti nel miele e nelle api poste in prossimità di officine e punti vendita Kaeser Compressori in 20 provincie italiane: Bellante, Pandino, Telgate, Casalmaiocco, Calcinelli, Carini (Palermo), Prato, Alessandria, Paese (Treviso), Bologna, Fai della Paganella (Trento), Bolzano, Barge, Brisighella, Cuneo, Napoli, Lecce, Milano, Torino  Lo stesso anno ha inizio “Api e Orti”, realizzato da Mielizia-Conapi e Legambiente , che sempre in coordinamento con DISTAL-UNIBO, ha monitorato la presenza di 400 pesticidi e 10 metalli pesanti su api e mieli urbani. Teatro dei prelievi quattro Orti cittadini:

  • Milano, (Orti di Via Padova, circolo Legambiente Reteambiente)
  • Potenza (Orti del quartiere di Macchia Romana gestiti dal circolo Legambiente “Ken Saro Wiwa”)
  • Bologna (Orti CAAB , Centro AgroAlimentare Bolognese spostati successivamente presso il podere San Lodovico ( Agenzia di Sviluppo Pilastro)
  • Torino (Orti dell’associazione culturale ‘Variante Bunker’) .

Sotto l’egida di DISTAL UNIBO, nel 2018 i due progetti si fondono: Kaeser Italia, Beeing adottano e sostengono il protocollo di esami e le postazioni utilizzate da Mielizia-Conapi e Legambiente. Prende il via il monitoraggio 2018 “Api e Orti Urbani” che grazie al sostegno di Floramo Corporation SRL, l’azienda specializzata in Analisi di laboratorio di api, miele e prodotti dell’alveare, ha consentito di avere un riscontro scientifico sulla qualità ambientale delle aree indagate, confermando come le api siano insostituibili bioindicatori.

 

Tutti i risultati ed i grafici nel sito Api&Orti Urbani 2018

 

https://apieortiurbani.it/#section-1

 

Torino Wine Week, la settimana del vino

Sta per partire la settimana torinese dedicata al vino italiano. Conferenze, degustazioni  e brindisi animeranno i locali del centro città mentre nel week end, all’interno di Palazzo Carignano,  il Salone del Vino accoglierà più di 30 produttori

Per gli amanti del vino il prossimo appuntamento da segnare in agenda è a Torino dal 18 al 24 febbraio. Nel capoluogo sabaudo andrà in scena la Torino Wine Week, un festival diffuso rivolto a tutto il mondo di eno-appassionati per scoprire, degustare e innamorarsi della celebre bevanda di Bacco. Durante la settimana un ricco programma di incontri, conferenze e, ovviamente, degustazioni coloreranno di rosso, bianco e rosé le vie della città. Le enoteche, i ristoranti e le osterie del centro ospiteranno sfide tra produttoricene-degustazione per assaporare vini in abbinamento a menù tematici, workshop e masterclass sul tema dell’enologia e del bere bene, coinvolgendo i quartieri centrali di Vanchiglia, San Salvario e del Quadrilatero. Sabato 23 e domenica 24 l’appuntamento si sposta nelle sale di Palazzo Carignano: lo splendido edificio che fu sede del primo Parlamento italiano per l’occasione si trasformerà in una suggestiva cantina dove verrà allestito il Salone del Vino, uno spazio con più di 30 produttori e un’area food curata dai Maestri del Gusto. Un’occasione unica per scoprire il patrimonio enoico del Piemonte e non solo: saranno presenti infatti alcuni vini provenienti da tutta la Penisola, per conoscere le peculiarità che territori e climi differenti conferiscono a ciascuna bottiglia. La Torino Wine Week, un appuntamento molto atteso come testimoniano i 400 biglietti già venduti, vuole celebrare il vino, prodotto per cui Torino e il Piemonte sono conosciuti in tutto il mondo, in ogni sua forma. Il festival infatti si rivolge non solo a intenditori e professionisti del settore ma a ogni amante di questa bevanda, proprio come insegnano i vitigni della Regione in grado di raggiungere altissimi livelli con tutte le tipologie di bottiglia, dalle etichette più giovani fino ai fine wines. L’organizzazione vede la collaborazione di Bonobo Events e Spiriti Indipendenti, le due realtà alla regia dei più importanti eventi in città legati al mixology. L’intento è quello di porre le basi per una manifestazione che inserisca Torino e il Piemonte, prima regione in Italia per numero di DOC/DOCG e seconda per export, nel calendario nazionale degli appuntamenti enoici, rafforzando il capoluogo sabaudo quale metropoli dell’enoturismo.

Biglietti
Acquistando il Wine Pass, in vendita sul sito bit.ly/torinowinepass, si potrà accedere a tutti gli eventi organizzati durante la Torino Wine Week (masterclass, workshop e degustazioni) e si avrà diritto a speciali sconti sui vini in mescita nei locali convenzionati. È compreso nel Wine Pass un calice degustazione disponibile presso il Salone del Vino. Non sarà necessario invece il Wine Pass per entrare al Salone del Vino, evento che sarà ad accesso gratuito all’interno del quale sarà possibile acquistare il carnet per le degustazioni.

Tav, Giachino a Roma con la sua analisi costi-benefici

Forte di  111 mila firme su Change.org Mino Giachino, promotore della petizione online a sostegno della Torino-Lione dà appuntamento ai sostenitori dell’opera in piazza Montecitorio, giovedì  prossimo 21 febbraio, per presentare una  sua analisi costi benefici sulla Tav. “Toninelli testardamente ha presentato un’ analisi costi e benefici scritta da professori No Tav – afferma l’ex sottosegretario berlusconiano – e la battaglia ora  si sposta a Roma, per far capire al ministro che se va in Parlamento con la sua decisione di dire No alla TAV verrà bocciato”.

Chiamparino: “Grazie alla Ue dimezzati i costi per la tav”

L’Unione europea conferma la disponibilità a finanziare al 50 per cento sia il tunnel di base della Torino-Lione, sia le tratte nazionali di avvicinamento. E’ quanto comunica il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, secondo il quale si dimezzerebbe per l’Italia il costo relativo alla tratta nazionale, passando da 1,7 miliardi a “soli” 850 milioni, abbassando di un altro  10% il costo del tunnel di base. Per questa ragione  per  il governatore piemontese e’ un motivo in più  perché la società  Telt  “dia il via libera ai  bandi per 2,3 miliardi per continuare i lavori in corso”  e il governo “si assuma la responsabilità politica di dare il via libera alla Torino-Lione”.

Il Siulp sugli “arresti degli extracomunitari trafficanti di uomini”

Attività illegali all’interno dell’ex MOI

Sono anni che cerchiamo di far capire l’urgenza di sgomberare gli edifici dell’ex MOI. I reati che potevano essere orditi all’interno di questi locali era ben più che un semplice sospetto dichiara Eugenio Bravo. Oggi grazie alla grande professionalità dei poliziotti della Squadra Mobile di Torino e grazie all’ impeccabile attività di indagine svolta, si è potuto dimostrare che i sospetti di attività illegali erano più che semplici congetture. Un grande plauso va ai nostri colleghi per l’eccellente operazione compiuta, continua il Segretario del Siulp, ma dalla quale emerge la forte esigenza di liberare l’area dell’ex MOI da queste inquietanti presenze. Spiace soltanto che sia stato necessario far trascorrere molto tempo e si è dovuto sopportare le critiche e le molte contestazioni da parte di chi, come al solito, intriso dal pregiudizio, vede tutti gli extracomunitario, sempre solo come vittime, sempre e solo soggetti deboli e sempre degni di attenzione, considerazione e giustificazione. Grazie alla polizia di Torino può iniziare quell’ opera di risanamento dell’ex MOI recuperando il senso di sicurezza e di giustizia e non solo per i cittadini residenti e da tempo preoccupati delle attività illegali messe in atto da molti occupanti dell’ex NOI, ma anche per gli extracomunitari vittime, questi sì, di trafficanti senza scrupoli.

Il Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo

Il Siulp sugli "arresti degli extracomunitari trafficanti di uomini"

Attività illegali all’interno dell’ex MOI
Sono anni che cerchiamo di far capire l’urgenza di sgomberare gli edifici dell’ex MOI. I reati che potevano essere orditi all’interno di questi locali era ben più che un semplice sospetto dichiara Eugenio Bravo. Oggi grazie alla grande professionalità dei poliziotti della Squadra Mobile di Torino e grazie all’ impeccabile attività di indagine svolta, si è potuto dimostrare che i sospetti di attività illegali erano più che semplici congetture. Un grande plauso va ai nostri colleghi per l’eccellente operazione compiuta, continua il Segretario del Siulp, ma dalla quale emerge la forte esigenza di liberare l’area dell’ex MOI da queste inquietanti presenze. Spiace soltanto che sia stato necessario far trascorrere molto tempo e si è dovuto sopportare le critiche e le molte contestazioni da parte di chi, come al solito, intriso dal pregiudizio, vede tutti gli extracomunitario, sempre solo come vittime, sempre e solo soggetti deboli e sempre degni di attenzione, considerazione e giustificazione. Grazie alla polizia di Torino può iniziare quell’ opera di risanamento dell’ex MOI recuperando il senso di sicurezza e di giustizia e non solo per i cittadini residenti e da tempo preoccupati delle attività illegali messe in atto da molti occupanti dell’ex NOI, ma anche per gli extracomunitari vittime, questi sì, di trafficanti senza scrupoli.

Il Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo