redazione il torinese

Quando Salah ad-Din umiliò i crociati

Corni di Hattin, con vista sul lago di Tiberiade, 4 luglio 1187. Su queste modeste colline si consumò la disfatta dell’esercito crociato contro la cavalleria musulmana di Salah ad-Din, il Saladino, sultano di Egitto e Siria, che stava per conquistare Gerusalemme. Su queste alture della Galilea, senz’acqua, arse dal sole e dove non cresce nulla, i musulmani annientarono i cristiani, la tenda rossa di re Guido di  Lusignano lasciò il posto alla tenda verde del Saladino. Su queste rocce scorse molto sangue cristiano e al nobile crociato franco, avventuriero e razziatore senza scrupoli Rinaldo di Chatillon, venne mozzata la testa dal sultano curdo in persona, davanti alla sua tenda. La reliquia della Vera Croce, portata in battaglia, cadde nelle mani degli infedeli. Tutto ciò accadde su questa collina rocciosa alta una trentina di metri con due cime, passate alla storia con il nome di “Corni di Hattin”, dove si svolse la battaglia che precedette di tre mesi la presa della Città Santa, ovvero il trionfo dell’Islam sulla Cristianità. Un pezzo importante di tutta la storia delle Crociate. Mentre le truppe del Saladino guadavano il fiume Giordano, l’esercito crociato avanzava verso Tiberiade. Stanchi, appesantiti dalle armature, assetati e sfiniti da temperature che oscillavano tra 40 e 45 gradi, e mal consigliati dal Gran Maestro dei Templari, sistemarono l’accampamento ai Corni di Hattin, in un luogo privo di acqua, dove il sentiero scende verso il lago. Un pozzo in verità fu trovato ma era asciutto. Anche i guerrieri saraceni si fermarono nei dintorni di Hattin ma il Saladino, che ben conosceva il territorio, scelse una zona ricca di pascoli e acqua. L’errore commesso costerà molto caro ai crociati che passarono una notte tormentata mentre i musulmani, assaporando già il gusto della vittoria, diedero fuoco agli arbusti secchi affumicando il campo crociato. Fu un calvario per uomini e cavalli. Atterriti e fiaccati dall’aria irrespirabile e dalla sete, i cristiani cercarono di evitare l’accerchiamento nemico e di raggiungere il lago di Tiberiade ma pochi ci riuscirono. In quel torrido sabato 4 luglio l’esercito cristiano fu circondato, e “neppure un gatto avrebbe potuto sgusciare attraverso la rete” annotò il cronista dell’epoca. I cavalieri si radunarono in cima alla collina e combatterono eroicamente sperando in un miracolo. Vennero massacrati quasi tutti, altri si arresero e vennero risparmiati, tranne i prigionieri Templari e Ospitalieri che furono subito trucidati da un gruppo di fanatici sufi che non aspettavano altro. I cadaveri di cristiani e musulmani (almeno 15.000 morti tra i crociati) rimasero sulla collina trasformata in un campo di battaglia e i loro corpi furono straziati da iene e sciacalli. Tanti furono i crociati morti in combattimento e poi venerati nei secoli come martiri. Ai Corni di Hattin venne distrutto il più forte esercito che il regno di Gerusalemme avesse mai riunito e il vincitore era il condottiero più famoso di tutto il mondo islamico. Oggi, ad Hattin, è rimasta un’altura, con erba secca e giallastra, un caldo opprimente, un gran silenzio e la memoria di una storica e tragica battaglia. “Se ci va, non dimentichi l’acqua…” mi disse una donna di Tiberiade, a cui avevo chiesto di indicarmi la strada più breve per raggiungere la collina. Faceva molto caldo quel 4 luglio di 830 anni fa. Il nostro cammino per le fortezze della Terrasanta prosegue scendendo poco a sud del lago di Tiberiade per trovare ciò che resta del castello crociato di Belvoir collocato in una posizione ideale e strategica per controllare dall’alto la valle del Giordano. La fortezza, costruita in cima a una montagna dai Cavalieri ospitalieri di Gerusalemme nel 1168 e ammirata anche da Lawrence d’Arabia, rimase imprendibile per lungo tempo e resistette a tanti assedi prima di essere presa e distrutta da Saladino nel 1189, due anni dopo la sua vittoria nella non distante Hattin. Belvoir fu abbandonato dopo la conquista del sultano mamelucco Baibars. Risalendo a nord del “Mar di Galilea”, come veniva chiamato il lago di Tiberiade, raggiungiamo il “Guado di Giacobbe” (Vadum Jacob) dove sorgeva il castello templare di re Baldovino IV sul Giordano nell’alta Galilea. La roccaforte ebbe però vita breve tra il 1178 e il 1179: fu eretta dai crociati in pochi mesi e poi demolita dal Saladino che, dopo la conquista, si accanì in particolare contro i templari catturati facendoli uccidere immediatamente. Della fortificazione resta soltanto una parte del muro circostante insieme a resti di scheletri, punte di freccia, monete e utensili da lavoro. Sempre più a nord, arriviamo alle sorgenti del Giordano, e a pochi chilometri a nord-est di Banyas, ci accolgono, imponenti e maestose, le rovine di Nimrud (dal nome di un eroe biblico), forse il più grande dei castelli crociati in Israele che ancora oggi mantiene la grandiosità di spazi e strutture di un tempo. Libano e Siria sono lì, a pochi passi. Visto da sotto sembra un nido di aquile e da lassù il panorama è incantevole, si vede l’alta Galilea con le colline del Golan, il monte Hermon e la valle di Hula. L’eco della vicina guerra siriana sembra lontano più che mai. I crociati arrivarono fin qui dopo il 1130 e riedificarono un vecchio presidio arabo per proteggere Banyas e le sue antiche e preziose sorgenti. Caduto in mano islamica, i crociati non lo riconquistarono più e furono poi i Mamelucchi a occupare la fortezza, a consolidarla e a usarla come bastione strategico, palazzo principesco e come prigione. Era ancora talmente utile e discretamente conservata che nella Guerra del 1967 fu usata sia dagli israeliani che dai siriani.

Filippo Re

(Fine / Le due puntate precedenti nell’archivio della sezione Cultura)

Open day all’Einaudi

In occasione del salone dell’Orientamento dell’Università di Torino, dal 19 al 21 febbraio 2019 il Collegio Einaudi aprirà le sue porte alle future matricole e ai nuovi allievi, che potranno partecipare a visite guidate presso le sezioni centrali di Via Maria Vittoria e di Via delle Rosine per osservare da vicino le strutture, gli ambienti e gli spazi, accompagnati dallo staff del Collegio, che risponderà a tutte le loro domande. Sarà possibile effettuare visite guidate alle strutture nei seguenti orari: Sezione Po, Via Maria Vittoria 39, ore 14.30;Sezione Mole, Via delle Rosine 3, ore 15.00.

 

Gli Open Day del Collegio Einaudi di Torino sono rivolti agli studenti iscritti agli ultimi anni delle scuole superiori di tutta Italia, italiani e stranieri, in vista del bando di ammissione per l’anno accademico 2019/20, che sarà pubblicato sul sito www.collegioeinaudi.it nei prossimi mesi e che offrirà l’opportunità a 100 studenti universitari selezionati per merito (dalle matricole alle lauree magistrali) di candidarsi per vivere un’esperienza unica di crescita, di condivisione e di formazione personalizzata durante gli anni universitari.

 

Saranno inoltre previsti appositi bandi per studenti universitari extra UE e posti dedicati invece a studenti già laureati, che affrontano un percorso di dottorato o specializzazione post laurea.

A Torino, in centro città, il Collegio Einaudi è presente con 5 residenze per 768 posti, in cui vivono studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea degli Atenei torinesi, e offre ai suoi studenti la camera singola, cablata per accesso a Internet. In ogni residenza ci sono cucine di piano attrezzate, sale studio, sala musica, area fitness e lavanderia. Non ci sono limiti di orari, né differenze di genere e di censo: al Collegio Einaudi si entra per merito e si paga in base all’indicatore ISEE.

 

Un grande fattore distintivo del Collegio Einaudi, rispetto a una normale residenza universitaria, è il Percorso Formativo Personalizzato, che prevede per tutti gli allievi un percorso gratuito di formazione interdisciplinare, in grado di arricchire ed estendere l’offerta formativa degli Atenei con una serie di attività integrative, dai corsi di lingua e di orientamento al lavoro, ai corsi per il potenziamento delle soft skill, dalla formazione musicale all’approfondimento di temi di attualità e di cultura generale.

 

Numerose anche le borse di studio per gli allievi più meritevoli (posti gratuiti, premi di studio, borse per soggiorni studio all’estero, premi di laurea, premi per le certificazioni linguistiche e per la mobilità internazionale) e intensa lacollaborazione con il CUS Torino per offrire servizi sportivi a prezzi vantaggiosi come un vero campus universitario.

 

Il Collegio Einaudi è fondatore della CCUM (Conferenza dei Collegi Universitari di Merito) e di EUCA (European University College Association) e promuove il diritto allo studio universitario, il merito e l’interdisciplinarità, per permettere ai giovani di talento di emergere, indipendentemente dal censo, attraverso un’ampia offerta formativa con una metodologia e diversi strumenti utili ad affrontare al meglio il percorso di studi universitari e l’ingresso nella carriera professionale.

 

Il Collegio sarà presente al Salone dell’Orientamento di Unito con uno stand nella Main Hall del Campus Luigi Einaudi. Per maggiori informazioni www.collegioeinaudi.it

Open day all'Einaudi

In occasione del salone dell’Orientamento dell’Università di Torino, dal 19 al 21 febbraio 2019 il Collegio Einaudi aprirà le sue porte alle future matricole e ai nuovi allievi, che potranno partecipare a visite guidate presso le sezioni centrali di Via Maria Vittoria e di Via delle Rosine per osservare da vicino le strutture, gli ambienti e gli spazi, accompagnati dallo staff del Collegio, che risponderà a tutte le loro domande. Sarà possibile effettuare visite guidate alle strutture nei seguenti orari: Sezione Po, Via Maria Vittoria 39, ore 14.30;Sezione Mole, Via delle Rosine 3, ore 15.00.

 

Gli Open Day del Collegio Einaudi di Torino sono rivolti agli studenti iscritti agli ultimi anni delle scuole superiori di tutta Italia, italiani e stranieri, in vista del bando di ammissione per l’anno accademico 2019/20, che sarà pubblicato sul sito www.collegioeinaudi.it nei prossimi mesi e che offrirà l’opportunità a 100 studenti universitari selezionati per merito (dalle matricole alle lauree magistrali) di candidarsi per vivere un’esperienza unica di crescita, di condivisione e di formazione personalizzata durante gli anni universitari.

 

Saranno inoltre previsti appositi bandi per studenti universitari extra UE e posti dedicati invece a studenti già laureati, che affrontano un percorso di dottorato o specializzazione post laurea.

A Torino, in centro città, il Collegio Einaudi è presente con 5 residenze per 768 posti, in cui vivono studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea degli Atenei torinesi, e offre ai suoi studenti la camera singola, cablata per accesso a Internet. In ogni residenza ci sono cucine di piano attrezzate, sale studio, sala musica, area fitness e lavanderia. Non ci sono limiti di orari, né differenze di genere e di censo: al Collegio Einaudi si entra per merito e si paga in base all’indicatore ISEE.

 

Un grande fattore distintivo del Collegio Einaudi, rispetto a una normale residenza universitaria, è il Percorso Formativo Personalizzato, che prevede per tutti gli allievi un percorso gratuito di formazione interdisciplinare, in grado di arricchire ed estendere l’offerta formativa degli Atenei con una serie di attività integrative, dai corsi di lingua e di orientamento al lavoro, ai corsi per il potenziamento delle soft skill, dalla formazione musicale all’approfondimento di temi di attualità e di cultura generale.

 

Numerose anche le borse di studio per gli allievi più meritevoli (posti gratuiti, premi di studio, borse per soggiorni studio all’estero, premi di laurea, premi per le certificazioni linguistiche e per la mobilità internazionale) e intensa lacollaborazione con il CUS Torino per offrire servizi sportivi a prezzi vantaggiosi come un vero campus universitario.

 

Il Collegio Einaudi è fondatore della CCUM (Conferenza dei Collegi Universitari di Merito) e di EUCA (European University College Association) e promuove il diritto allo studio universitario, il merito e l’interdisciplinarità, per permettere ai giovani di talento di emergere, indipendentemente dal censo, attraverso un’ampia offerta formativa con una metodologia e diversi strumenti utili ad affrontare al meglio il percorso di studi universitari e l’ingresso nella carriera professionale.

 

Il Collegio sarà presente al Salone dell’Orientamento di Unito con uno stand nella Main Hall del Campus Luigi Einaudi. Per maggiori informazioni www.collegioeinaudi.it

L’isola del libro

Rubrica settimanale delle novità in libreria

***

Takis Würger “Stella” -Feltrinelli- euro 16,00

E’ il secondo romanzo (il primo tradotto in italiano) del 34enne scrittore tedesco Takis Würger, che è anche giornalista d’inchiesta per “Der Spiegel” ed ha lavorato come fotoreporter in zone calde come Afghanistan, Libia, e in tutto il Medioriente.Ha dedicato “Stella” al suo bisnonno ucciso nelle camere a gas nel 1941 nel corso dell’Action T4; nome postbellico con cui fu chiamato l’assassinio di massa attraverso eutanasia involontaria nell’ambito del programma nazista di “igiene razziale”, che uccise tra le 60.000 e 100.000 persone affette da malattie genetiche o handicap mentali.Il libro si ispira ad una storia vera nella Berlino del 1942, con tutta la spietatezza delle SS che davano la caccia agli ebrei, stanandoli da quartieri, case e nascondigli per mandarli a morire; convinti che fossero la causa di tutti i mali e quindi da distruggere senza un briciolo di pietà.Ma e’ anche una storia d’amore, misteri e segreti indicibili sullo sfondo di una delle pagine di storia più aberranti. E’ un romanzo e come tale scorre appassionando, ma dietro c’è tutto un lavoro di ricerca attraverso gli atti giudiziari e le dichiarazioni rilasciate in un tribunale militare sovietico. E il passo romanzesco è intercalato da quello dell’inchiesta attraverso brevi stralci della documentazione giudiziaria: testimonianze che strappano l’anima perché sono il crudo resoconto di vite -con nomi, cognomi, luoghi e date- deportate ed annientate. Voce narrante è quella del giovane artista svizzero Friedrich, cicatrici nell’anima e sul volto, che si reca a Berlino per frequentare musei e una scuola di disegno. E’ li che incontra l’enigmatica modella Kristin che gli sorride, posa con indifferenza e poi esce nuda dalla stanza. E’ l’inizio di un’ossessione e di un amore che si rivelerà impossibile. Teatro della storia è una Berlino in cui, mentre gli ebrei scompaiono nell’indifferenza generale, i pezzi grossi delle SS, fanatici della “soluzione finale” vivono notti folli nei locali notturni dove bevono, ridono, ballano e circuiscono donne. Che ruolo ha Kristin in tutto questo? Intanto scoprirete che il suo vero nome è un altro, poi che non è chi dice di essere e …..

 

­­­­­­­­­­­­­­­­­­­Eve Babitz “Sex & rage” – Bompiani – euro 17,00

Eve Babitz è nata a Hollywood nel 1943, figlia di un violoncellista è cresciuta nella Los Angeles del cinema, tra artisti e rockstar. E’ stata una modella, catapultata nella fama nel 1963 per la foto di Julian Wasser che la ritrasse nuda mentre giocava a scacchi con Duchamp. Ma è stata anche l’autrice di alcune delle cover di album che hanno segnato la storia del rock e di romanzi-memoir (come “Slow days, fast company” pubblicato da Bompiani nel 2017) in cui racconta il dorato e sofisticato mondo artistico di quegli anni nella Mecca del cinema.C’è una buona dose di autobiografia anche nella protagonista di “Sex & rage” che, negli anni 60 a West Hollywood, vive il turbine di giornate e notti tra surf e spiagge assolate, ma anche alcool, party e droghe. Sottotitolo è “Consigli a giovani donne che hanno voglia di divertirsi”, però qui la fanciulla in questione si chiama Jacaranda e non sembra poi tanto felice. Anche lei figlia di un musicista che lavorava per il cinema, cresce a Santa Monica praticamente con i piedi sempre nell’acqua.Fin da piccola è stata una regina del surf, con l’oceano ha un rapporto unico “….credeva che fosse un gigantesco Dio che la cullava….e che poteva generare onde perfette”. Dapprima una vita facile sovvenzionata dagli introiti paterni della Twentieth Century Fox, sport in grandi dosi, poi si mantiene dipingendo tavole da surf… e nel frattempo legge Proust. Una svolta è il suo ingresso nella “chiatta” come lei definisce l’isola di ricchezza e stile di vita di persone bellissime, che si circondano di lusso e vacuità, dedite solo al divertimento con tanto tempo da sprecare tra feste, sesso, acidi, cocaina ed alto tasso alcolico. Però Jacaranda cresce ed ha la fortuna di incontrare sulla sua strada una bravissima agente letteraria newyorkese, Janet Wilson, che l’aiuta a pubblicare le pagine che da tempo ha chiuse nel cassetto. E’ volando nella Grande Mela, dove la gente corre frenetica per mantenersi e i ritmi sono completamente diversi da quelli della west coast, che Jacaranda supera la paura iniziale e finisce per addentrarsi nel mondo dell’editoria, scoprendo di poter avere successo come scrittrice e dare una svolta al suo vagabondare nella vita.

 

A. Paris “Non dimenticare” – Editrice Nord- euro 18,00

Foto High Res

 

L’autrice è inglese, ha vissuto in Francia e lavorato in una banca d’investimento, poi il rientro in Inghilterra dove oggi vive con il marito e le 5 figlie. Ad un certo punto ha fatto una sterzata e deciso di mettersi a scrivere. E bene che ha fatto perché i suoi romanzi sono al top delle classifiche britanniche, tradotti in ben 37 paesi. Dopo i successi dei precedenti “ La coppia perfetta” e “ La moglie imperfetta”, ora fa di nuovo centro con la suspence di “Non dimenticare” (editrice Nord). 364 pagine che partono dalla sparizione di Layla durante un viaggio in Francia, in una stazione di servizio, dopo un diverbio con il suo fidanzato Finn che ha perso inaspettatamente la calma. Di lei non si è più trovata traccia e i primi sospetti, poi accantonati, sono ricaduti su di lui. 12 anni dopo il mistero resta, ma intanto Finn è diventato un maturo uomo di successo, si è trasferito e rifatto una vita affettiva con la sorella di Layla, Ellen. La loro esistenza insieme scorre piacevolmente tranquilla, Ellen è una donna che ha saputo dare stabilità a Finn e stanno per sposarsi. Ed ecco che nel loro tranquillo menage quotidiano irrompe un inquietante dubbio. Un vecchio vicino di casa ai tempi di Layla avvista una donna che potrebbe essere lei, mentre iniziano a fare la loro comparsa misteriosa le bambole più piccole di un set di matriosche a cui è legato un ricordo d’infanzia delle due sorelle. E a Finn arrivano email che scatenano un dubbio: e se Layla fosse viva ed ora ritornasse perché vuole riprenderselo? E’ l’inizio di un percorso ad ostacoli, tra detto e non detto, sospetti, omissioni, segreti, bugie e avvistamenti. Preparatevi a una lettura avvincente perché la Paris è davvero una maestra nel tenere i lettori col fiato sospeso fino alla fine….inimmaginabile.

L'isola del libro

Rubrica settimanale delle novità in libreria
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Takis Würger “Stella” -Feltrinelli- euro 16,00
E’ il secondo romanzo (il primo tradotto in italiano) del 34enne scrittore tedesco Takis Würger, che è anche giornalista d’inchiesta per “Der Spiegel” ed ha lavorato come fotoreporter in zone calde come Afghanistan, Libia, e in tutto il Medioriente.Ha dedicato “Stella” al suo bisnonno ucciso nelle camere a gas nel 1941 nel corso dell’Action T4; nome postbellico con cui fu chiamato l’assassinio di massa attraverso eutanasia involontaria nell’ambito del programma nazista di “igiene razziale”, che uccise tra le 60.000 e 100.000 persone affette da malattie genetiche o handicap mentali.Il libro si ispira ad una storia vera nella Berlino del 1942, con tutta la spietatezza delle SS che davano la caccia agli ebrei, stanandoli da quartieri, case e nascondigli per mandarli a morire; convinti che fossero la causa di tutti i mali e quindi da distruggere senza un briciolo di pietà.Ma e’ anche una storia d’amore, misteri e segreti indicibili sullo sfondo di una delle pagine di storia più aberranti. E’ un romanzo e come tale scorre appassionando, ma dietro c’è tutto un lavoro di ricerca attraverso gli atti giudiziari e le dichiarazioni rilasciate in un tribunale militare sovietico. E il passo romanzesco è intercalato da quello dell’inchiesta attraverso brevi stralci della documentazione giudiziaria: testimonianze che strappano l’anima perché sono il crudo resoconto di vite -con nomi, cognomi, luoghi e date- deportate ed annientate. Voce narrante è quella del giovane artista svizzero Friedrich, cicatrici nell’anima e sul volto, che si reca a Berlino per frequentare musei e una scuola di disegno. E’ li che incontra l’enigmatica modella Kristin che gli sorride, posa con indifferenza e poi esce nuda dalla stanza. E’ l’inizio di un’ossessione e di un amore che si rivelerà impossibile. Teatro della storia è una Berlino in cui, mentre gli ebrei scompaiono nell’indifferenza generale, i pezzi grossi delle SS, fanatici della “soluzione finale” vivono notti folli nei locali notturni dove bevono, ridono, ballano e circuiscono donne. Che ruolo ha Kristin in tutto questo? Intanto scoprirete che il suo vero nome è un altro, poi che non è chi dice di essere e …..
 
­­­­­­­­­­­­­­­­­­­Eve Babitz “Sex & rage” – Bompiani – euro 17,00
Eve Babitz è nata a Hollywood nel 1943, figlia di un violoncellista è cresciuta nella Los Angeles del cinema, tra artisti e rockstar. E’ stata una modella, catapultata nella fama nel 1963 per la foto di Julian Wasser che la ritrasse nuda mentre giocava a scacchi con Duchamp. Ma è stata anche l’autrice di alcune delle cover di album che hanno segnato la storia del rock e di romanzi-memoir (come “Slow days, fast company” pubblicato da Bompiani nel 2017) in cui racconta il dorato e sofisticato mondo artistico di quegli anni nella Mecca del cinema.C’è una buona dose di autobiografia anche nella protagonista di “Sex & rage” che, negli anni 60 a West Hollywood, vive il turbine di giornate e notti tra surf e spiagge assolate, ma anche alcool, party e droghe. Sottotitolo è “Consigli a giovani donne che hanno voglia di divertirsi”, però qui la fanciulla in questione si chiama Jacaranda e non sembra poi tanto felice. Anche lei figlia di un musicista che lavorava per il cinema, cresce a Santa Monica praticamente con i piedi sempre nell’acqua.Fin da piccola è stata una regina del surf, con l’oceano ha un rapporto unico “….credeva che fosse un gigantesco Dio che la cullava….e che poteva generare onde perfette”. Dapprima una vita facile sovvenzionata dagli introiti paterni della Twentieth Century Fox, sport in grandi dosi, poi si mantiene dipingendo tavole da surf… e nel frattempo legge Proust. Una svolta è il suo ingresso nella “chiatta” come lei definisce l’isola di ricchezza e stile di vita di persone bellissime, che si circondano di lusso e vacuità, dedite solo al divertimento con tanto tempo da sprecare tra feste, sesso, acidi, cocaina ed alto tasso alcolico. Però Jacaranda cresce ed ha la fortuna di incontrare sulla sua strada una bravissima agente letteraria newyorkese, Janet Wilson, che l’aiuta a pubblicare le pagine che da tempo ha chiuse nel cassetto. E’ volando nella Grande Mela, dove la gente corre frenetica per mantenersi e i ritmi sono completamente diversi da quelli della west coast, che Jacaranda supera la paura iniziale e finisce per addentrarsi nel mondo dell’editoria, scoprendo di poter avere successo come scrittrice e dare una svolta al suo vagabondare nella vita.
 
A. Paris “Non dimenticare” – Editrice Nord- euro 18,00

Foto High Res

 
L’autrice è inglese, ha vissuto in Francia e lavorato in una banca d’investimento, poi il rientro in Inghilterra dove oggi vive con il marito e le 5 figlie. Ad un certo punto ha fatto una sterzata e deciso di mettersi a scrivere. E bene che ha fatto perché i suoi romanzi sono al top delle classifiche britanniche, tradotti in ben 37 paesi. Dopo i successi dei precedenti “ La coppia perfetta” e “ La moglie imperfetta”, ora fa di nuovo centro con la suspence di “Non dimenticare” (editrice Nord). 364 pagine che partono dalla sparizione di Layla durante un viaggio in Francia, in una stazione di servizio, dopo un diverbio con il suo fidanzato Finn che ha perso inaspettatamente la calma. Di lei non si è più trovata traccia e i primi sospetti, poi accantonati, sono ricaduti su di lui. 12 anni dopo il mistero resta, ma intanto Finn è diventato un maturo uomo di successo, si è trasferito e rifatto una vita affettiva con la sorella di Layla, Ellen. La loro esistenza insieme scorre piacevolmente tranquilla, Ellen è una donna che ha saputo dare stabilità a Finn e stanno per sposarsi. Ed ecco che nel loro tranquillo menage quotidiano irrompe un inquietante dubbio. Un vecchio vicino di casa ai tempi di Layla avvista una donna che potrebbe essere lei, mentre iniziano a fare la loro comparsa misteriosa le bambole più piccole di un set di matriosche a cui è legato un ricordo d’infanzia delle due sorelle. E a Finn arrivano email che scatenano un dubbio: e se Layla fosse viva ed ora ritornasse perché vuole riprenderselo? E’ l’inizio di un percorso ad ostacoli, tra detto e non detto, sospetti, omissioni, segreti, bugie e avvistamenti. Preparatevi a una lettura avvincente perché la Paris è davvero una maestra nel tenere i lettori col fiato sospeso fino alla fine….inimmaginabile.

Rifiuti illeciti in azienda

Nell’ambito della strategia preventiva e repressiva elaborata dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale volta al contrasto del fenomeno degli incendi di rifiuti illecitamente stoccati, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria hanno controllato un’impresa del Tortonese che detiene contratti con svariate società, in ambito nazionale ed europeo, dalle quali ritira scarti di lavorazione e parti di autoveicoli in materiali plastici. L’attività, svolta con la collaborazione del personale della Provincia di Alessandria, ha palesato fin dal principio diverse lacune nella gestione aziendale. Visionando lo stato del sito, è infatti apparsa subito la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti, stimati in 3.000 tonnellate e costituiti per lo più da plastica ma anche da detriti di demolizione, ferro e cartone, che erano stati collocati in parte all’interno di uno dei capannoni aziendali ed in parte depositati in area esterna, sul terreno ed esposti agli agenti atmosferici. Un ulteriore cumulo di 4 metri cubi di rifiuti plastici, costituito da fanalerie automobilistiche, è stato inoltre rinvenuto in altra area aziendale, dedicata ad impianto di recupero sperimentale ma mai autorizzata all’avvio dell’attività. I Carabinieri del NOE di Alessandria, constatata l’assenza dei necessari titoli autorizzativi, hanno pertanto posto sotto sequestro il capannone di 2.000 metri quadrati e l’area esterna interessata dai rifiuti, che si estende per 10.000 metri quadrati, oltre alle circa 3.000 tonnellate di rifiuti ivi stoccate illecitamente.  L’attività svolta è divenuta ormai routinaria e consueta per i militari del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, che da mesi sono impegnati nella individuazione e sequestro di siti illecitamente adibiti ad aree di stoccaggio di migliaia di tonnellate di rifiuti – potenzialmente destinati poi alle fiamme – e tutto ciò è la manifestazione di un fenomeno in cui imprenditori senza scrupoli ricorrono a modalità di smaltimento attraverso canali illeciti o solo apparentemente regolari sia per tagliare i costi di tale attività massimizzandone i profitti, sia per far fronte alle mutate condizioni internazionali nel commercio dei rifiuti che vede un mercato sostanzialmente saturo. Il rappresentante legale dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria di Alessandria dei reati di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e deposito incontrollato, oltre alla violazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione all’esercizio. A breve saranno avviate le attività di caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti, allo scopo di poter conseguentemente procedere al corretto smaltimento.

 

M.Iar.

 

 

 

 

Titolare fa saltare in aria l’auto dell’ex dipendente

Il titolare 75enne di un bar di Torino  ha piazzato sotto l’auto di un ex dipendente con il quale aveva un contenzioso, dell’esplosivo che l’ha danneggiata. Il fatto è accaduto in corso Cadore a Torino, ma l’uomo è stato inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e rintracciato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia che lo hanno denunciato. Nel bar sono stati poi sequestrati diversi fuochi d’artificio e materiale esplosivo pericoloso.

Titolare fa saltare in aria l'auto dell'ex dipendente

Il titolare 75enne di un bar di Torino  ha piazzato sotto l’auto di un ex dipendente con il quale aveva un contenzioso, dell’esplosivo che l’ha danneggiata. Il fatto è accaduto in corso Cadore a Torino, ma l’uomo è stato inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e rintracciato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia che lo hanno denunciato. Nel bar sono stati poi sequestrati diversi fuochi d’artificio e materiale esplosivo pericoloso.