redazione il torinese

Giovani commercialisti a supporto degli enti locali

Il capoluogo piemontese è stato scelto per ospitare i lavori del prossimo Congresso Nazionale UNGDCEC, nei giorni dall’11 al 13 aprile prossimo. I lavori congressuali si svolgeranno presso il Centro Congressi Lingotto. Il tema del congresso sarà “Il Giovane Commercialista a supporto dell’attività degli enti locali e delle società partecipate”. Il  programma dei lavori e delle attività verrà reso disponibile a breve.

 

Comba (FdI): confronto per la stabilizzazione dei precari del 118

“Pieno appoggio ai precari senza però ledere i legittimi diritti di chi è risultato vincitore di concorso. La stabilizzazione degli oltre 80 medici precari in servizio sulle ambulanze del 118 sarebbe dovuta essere condivisa con l’Ordine dei medici e le Organizzazioni dei lavoratori di categoria. Ho appreso da fonti sindacali che non c’è stato alcun confronto e che l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha preferito tatticismi politici”. Così Fabrizio Comba, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, sulla stabilizzazione, lo scorso dicembre in Consiglio regionale, del personale medico in servizio al 118.

La norma della Regione dispone che i medici precari del 118 con contratti a tempo determinato, rapporti di lavoro flessibile e un’anzianità lavorativa di almeno tre anni, possano accedere alle procedure di assegnazione di incarichi in convenzione a tempo indeterminato anche senza aver superato il corso di Medicina generale, come sarebbe richiesto, ma solo quello di Emergenza territoriale.

“Quella di Saitta è stata una scelta azzardata – ha proseguito Comba – e il provvedimento è stato impugnato dal Governo. La prova che sul lavoro delle persone e sulla salute dei cittadini non è ammissibile giocare e fare tattica. Sono temi sui quali ci si deve confrontare seriamente”.

SALSASIO FESTEGGIA LA  BEATA ENRICHETTA 

Tutto pronto a Salsasio per la festa della Beata Madre Enrichetta Dominici. Il borgo che ha dato i natali alla Superiora Generale delle Suore di Sant’Anna salita agli onori degli Altari ha in programma un triduo di preparazione alla festa solenne di domenica 24 febbraio. Si inizierà giovedì 21, giorno della festa liturgica della Beata di Salsasio con il Rosario della Beata Enrichetta alle ore 17,30 nella chiesa nuova che porta proprio il suo nome, a cui seguirà la Messa con una testimonianza delle Suore di Sant’Anna. Venerdì 22 alle 17,30 Rosario della Beata ed alle 18 Messa nel triduo, mentre sabato 23 vigilia della festa ci si preparerà alla celebrazione solenne di domenica con alle 17,30 il Rosario e alle 18 la Messa festiva. Domenica 24 febbraio si giungerà alla festa con alle ore 9 la Messa solenne nella chiesa antica dove Madre Enrichetta è stata battezzata, segue alle 11 la Messa Solenne della Beata nella chiesa nuova, presieduta dal Parroco di Salsasio don Iosif Patrascan. Dopo i festeggiamenti religiosi, alle 12,30 nell’oratorio di cui lei è Patrona si terrà un pranzo comunitario con un momento di festa.

Ivan Quattrocchio

La nuova legge sui giovani

Il Piemonte ha una nuova legge sulle politiche giovanili, che riscrive le norme in materia superando una legge del ’95 con un testo  moderno e innovativo, che favorisce l’aggregazione e l’associazionismo tra i giovani, promuove l’educazione alla legalità, alla non violenza, alle tematiche di genere e di non discriminazione, parla di cittadinanza attiva e partecipazione ai processi decisionali della vita democratica

Al centro del provvedimento, approvato a maggioranza dal Consiglio regionale, lo sviluppo di politiche coordinate con i Comuni e il mondo dell’associazionismo, la creazione di nuovi canali e di un sistema coordinato di informazione per agevolare la messa in rete delle conoscenze, la valorizzazione delle iniziative, anche attraverso l’istituzione di un Forum regionale giovani con un ruolo propositivo nella programmazione delle politiche.  “Abbiamo pensato di ridare centralità alle politiche per i giovani con uno strumento che ne incentiva la partecipazione – ha detto l’assessora Monica Cerutti -. Il testo approvato oggi rivede gli organismi di consultazione, assegna un ruolo più attivo ai Comuni nella programmazione, introduce nuove figure come lo “youth worker”, che aiuta i giovani a sviluppare il capitale umano e sociale e a cambiare eventuali comportamenti a rischio, incentiva la mobilità e la cittadinanza europea”. Tra le novità più significative c’è l’istituzione del Forum, che sostituirà la Consulta giovani quale organismo stabile di confronto e discussione con Regione ed enti locali e sarà composto da venticinque amministratori locali e venticinque esponenti dell’associazionismo; il registro regionale delle associazioni giovanili al quale ci si dovrà iscrivere per poter ottenere gli incentivi previsti dalla legge; il portale Piemonte Giovani, che diventa il canale di comunicazione ufficiale in materia di politiche giovanili. Per Marco Grimaldi (Leu), relatore di maggioranza “la nuova legge riconosce i giovani come ricchezza del territorio e della comunità, sviluppa il dialogo e l’integrazione interculturale e dà centralità agli spazi di aggregazione come luoghi di inclusione e partecipazione”. E gli spazi di aggregazione sono stati oggetto dell’unico emendamento al testo di legge presentato in Aula e approvato, a firma dei consiglieri del M5s: “Ospiteranno nuove attività e iniziative rivolte alla prevenzione del disagio, un aspetto per noi particolarmente importante – ha detto Francesca Frediani, relatrice di minoranza – Le nostre proposte sono state in buona parte recepite in Commissione, abbiamo anche cercato di proporre un’educazione alla cittadinanza che non fosse solo europea, perché vorremmo che i nostri giovani si sentissero cittadini del mondo”. La legge sarà finanziata con 350 mila euro annui nel triennio 2019-2021, risorse che il consigliere Gian Luca Vignale (Mns) giudica “inadeguate a fronte del potenziamento delle politiche in materia”.

Contro gli illeciti ambientali

Prosegue l’attività di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali da
parte del Comando della Polizia Provinciale di Novara
Ultimo in ordine di tempo, giovedì 24 gennaio nel territorio comunale di
Cameri dove, con un intervento congiunto con la Polizia Ferroviaria presso
un impianto dedicato alla gestione di rifiuti speciali è stata individuata e
scoperta un’attività illecita di gestione di rifiuti speciali pericolosi.
Nel corso delle indagini infatti, oltre ad aver riscontrato inadempienze alle
condizioni dettate dal provvedimento autorizzativo rilasciato dalla
provincia di Novara, sono stati trovati anche rifiuti di natura pericolosa.
Oltre alle sanzioni amministrative, il titolare della ditta è stato segnalato
alla competente Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di
Novara. Le indagini proseguiranno onde accertare ulteriori reati in campo
ambientale. Come si evince, resta alto il livello dell’attenzione, il lavoro di
controllo e prevenzione da parte del Corpo di Polizia finalizzato a tutelare
chi, invece, esercita con il pieno rispetto delle norme.
“L’operazione effettuata – dichiara il consigliere delegato Luca Piantanida, evidenzia, nonostante le incertezze normative sulla riorganizzazione delle Polizie Provinciali, lo spirito di appartenenza, la professionalità, la presenza, la visibilità e l’attività di controllo degli Agenti di Polizia Provinciale di Novara, quale ottimo sistema di prevenzione e repressione per la sicurezza e la tutela dell’ambiente, oltre a dare una rapida risposta alle richieste dei cittadini. I dati infatti danno un riscontro positivo: dal 1 novembre 2018 ad oggi sono state riscontrate tre violazioni di carattere ambientale con sanzioni elevate per €.18.580,00 e altre cinque violazioni il cui importo verrà determinato successivamente al termine dell’iter procedurale. Altre sei sanzioni per il settore caccia per un importo di € 718, mentre sono state ben ventiquattro le violazioni riscontrate del codice della strada (cartelli pubblicitari) per l’importo di €. 8851 e 10 cartelli rimossi.”
Massimo Iaretti

Mostra di San Giuseppe edizione 73

Gira a pieno regime il motore della rassegna. Importanti novità nel settore dell’enogastronomia con la promozione dei prodotti del territorio piemontese e monferrino. E gusti e sapori provenienti da tutta Italia

L’ enogastronomia, con i suoi stand, è per la Mostra Regionale di San Giuseppe, da sempre, uno degli ingredienti di maggiore attrazione. Anche per l’edizione numero settantatre, che si svolgerà al Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato da venerdì 15 a domenica 24 marzo 2019, la società organizzatrice, D&N Eventi di Casale Monferrato, propone all’insegna della continuità una serie di novità finalizzate a promuovere i prodotti del territorio, monferrino, piemontese e nazionale. A provvedere alla ristorazione sarà una polentoteca di Vigliano Biellese che proporrà piatti a base di polenta e cucina piemontese in sinergia con i produttori vitivinicoli locali, in particolare i vini del Monferrato. E proprio il vino, coltura di pregio della terra di Monferrato, sarà il protagonista della ‘Piazza del Vino’, un’eno-area collocata nel percorso mostra adiacente all’area green (anche questa è una delle novità dell’edizione 2019, ideata e realizzata da Vivai Varallo con la collaborazione di Coniolo Fiori; a dimostrazione del proseguimento della collaborazione con la San Giuseppe che dura ormai da qualche anno. All’interno dell’area sarà presenta anche l’Istituto Luparia, scuola agraria della frazione San Martino di Rosignano Monferrato, anch’esso presenza costante negli anni. Sarà un’anticipazione di ‘Monferrato Green Farm’, la grande mostra-mercato, sempre realizzata da D&N Eventi Srl, interamente dedicata alla cura del verde e all’agricoltura che si svolgerà al PalaFiere nell’aprile 2020). E nell’Eno-area ci sarà unitamente alla presenza del Cobar-Consorzio del Barbesino, un’area di degustazione. L’offerta enogastronomica della San Giuseppe non si limiterà al locale proseguendo con una presenza di gusti e sapori da tutta Italia che, negli anni, ha sempre incontrato un notevole successo. Negli stand saranno anche presenti specialità di Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia in una vera e propria festa che coinvolge praticamente tutta l’Italia, a dimostrazione di espositori che credono fortemente nell’appuntamento casalese. E come sempre sono naturalmente riconfermati gli ingredienti che avevano contribuito al grande successo dell’edizione del marzo 2018, ovvero de ‘La Fiera dei record’, con un afflusso senza precedenti di espositori e di pubblico: si tratta dell’ingresso gratuito e del percorso a giorni alterni.

 

 

 

Per informazioni e prenotazioni stand rivolgersi

D&N Eventi Srl

Corso Valentino 72 – 15033 – Casale Monferrato (AL)

Tel. 335.7404114

Posta elettronica: commerciale@deneventi.it

 

Il martirio di Jan Palach e un insolito Prezzolini

Venerdì 22 febbraio alle ore 18, al Centro “Pannunzio” in via Maria Vittoria 35H, Luisa Cavallo, Paolo Vita e Pier Franco Quaglieni parleranno su:  Il martirio di Jan Palach per la libertà e la primavera di Praga” a cinquant’anni di distanza : una riflessione storica, non una commemorazione.

Lunedì 25 febbraio alle ore 18, al Centro “Pannunzio” in via Maria Vittoria 35H, Elisabetta Cocito dell’Accademia Italiana della Cucina, parlerà su: Un insolito Prezzolini. La cucina tra Italia e Stati Uniti.

ITALIA QUART’ULTIMA IN EUROPA PER L’USO DI INTERNET

I dati Eurosat rilevano che gli italiani si sono piazzati solo quart’ultimi in Europa per l’impiego di internet, con il 74% di connessioni rispetto all’85% degli europei. Il web è utilizzato dagli italiani soprattutto per le email (57%), per vedere video (52%) e per i social network(46%). Gli  europei nel complesso usano internet in particolare per la posta elettronica (73%), poi per cercare informazioni su beni o prodotti (70%), per guardare video (57%) e social (56%).Sono i danesi  i più in rete d’Europa  con il 98% di utenti tra i 16 e i 64 anni) seguiti da lussemburghesi (97%) e olandesi (95%), invece i più disconnessi dei 28 Paesi sono i bulgari (65%).

Alda Besso. Un percorso d’arte nel Novecento

Fino al 23 febbraio

Pittrice di singolare talento. Ma anche grafica, brillante illustratrice di libri per importanti case editrici e, ancora, abilissima e raffinata decoratrice di stoffe e tappeti, nonché fortemente attratta dal design, dalle progettazioni d’arredo e , in generale, dal vasto universo delle arti applicate. Negli anni della prima gioventù amava firmarsi “Balda” (ironica crasi di nome e cognome, ma anche esplicito manifesto di come voler acchiappare a modo suo e a tutti i costi la vita); dagli anni ’40 in poi lo pseudonimo diventò “Giò”, come “Gioia” e “Giovinezza” , su esplicito desiderio e intuizione del grande Eugenio Colmo “Golia”, fra i più famosi illustratori e caricaturisti del Novecento, che “Balda” conobbe alla redazione della “Gazzetta del Popolo” ( dove lei lavorava come grafica e dove lui era tornato come direttore dell’Ufficio Vetrine nel ’44, profondamente segnato da drammatiche vicende esistenziali e famigliari) e con cui nacque un sodalizio d’amore e di arte che si manterrà per tutta la vita. Nata “per caso” nel 1906 a Genova (dove il padre Lodovico aveva trasferito per breve tempo la famiglia per lavoro) e scomparsa a Torre Pellice nel 1992, ad Alda Besso il Collegio San Giuseppe di via San Francesco da Paola a Torino dedica un’importante e ricca retrospettiva – una settantina i pezzi esposti fra dipinti, disegni, tecniche miste e curiosi piacevolissimi manufatti a panno lenci – curata da Alfredo Centra, Francesco De Caria e Donatella Taverna. In rassegna può dirsi rappresentato tutto il “percorso d’arte”, non meno che esistenziale (e mai, come nel suo caso, arte e vita hanno macinato insieme il tempo), compiuto in oltre sessant’anni di attività dall’artista: l’iter accademico in primis sotto la guida di Giulio Casanova e di Giacomo Grosso, la sottile fascinazione per le sospese silenti atmosfere casoratiane, i primi compositi e lineari paesaggi della periferia torinese, seguiti alla “buriana” emotiva che in lei produsse l’Esposizione di Torino del ’28 e la dirompente frenesia di quel secondo Futurismo che ritroviamo sintetizzato nell’aggressiva “Natura morta futurista” del ’31, così come nel “Sentiero”, fusain su carta del ‘39 esposto in mostra. E poi i ritratti. Grosso docet. Perfetto nei tratti di elegante compostezza – il naso marcato sormontato da spesse lenti da vista – e nelle combinazioni cromatiche ( con il pacato marrone del papillon sul bianco increspato della camicia) quello degli anni ’60 raffigurante il suo “Golia”. Con lui, molto più anziano (Colmo era nato a Torino nel 1885), Giò fondò, nella casa di corso Regina Margherita 101 a Torino – dove passò gran parte dell’intellighenzia artistica e culturale torinese – lo Studio “GoBes”, dove i due tennero prolifici corsi di pittura, grafica, design e scenografia per una nutrita corte di allievi, alcuni diventati nel tempo anche illustri. Uno per tutti, Giorgetto Giugiaro, rimasto particolarmente affezionato a “Giò”, anche dopo l’ esperienza di corso Regina. Furono quelli anni di intenso lavoro e grandi soddisfazioni. Seguiti da giorni e mesi carichi di amari presagi, diventati ben presto dolorose realtà. “Golia” (pare che il soprannome, riferito alla notevole statura, gli fosse stato appioppato da Guido Gozzano, suo compagno di scuola nei lontani anni del Liceo “Cavour”) morì nel settembre del 1967. Per “Giò” è quello l’inizio di una vita in ombra, segnata dal dolore, dalla memoria e dalla solitudine interiore. Nonostante tutto, incontra amici, partecipa a mostre e si sforza di mantenere viva la figura del marito attraverso interviste, pubblicazioni varie e il riordino delle sue carte e delle sue opere che sfociano nel ’68 nella pubblicazione de “Il mondo di Golia”, edito da “GoBes” e da lei curato. Di questo periodo, e fino agli anni ’80, sono ancora numerosi i ritratti. Di amici, famigliari, della sorella Bianca e della giovane amica Donatella Taverna con il bimbo di quest’ultima che in testa porta un cappello da moschettiere, dalla stessa “Giò” realizzato in panno e piume. Ma soprattutto, l’“Autoritratto” del ’76, che vediamo in mostra: i capelli ingrigiti, dietro l’armonia del volto le tracce dello scivolare degli anni, con un lieve e malinconico sorriso che cerca di annientare irremovibili malinconie. Piano piano “Giò” arriva alle ultime opere collettivamente definite “Sensazioni”: specchio di un’anima dolce indifesa e impaurita. Ecco allora i “Tronchi al vento”, dove il bosco partecipa e soggiace al vortice impetuoso delle emozioni, con una nera impercettibile presenza umana al riparo, in primo piano, di un albero. Figure nascoste e mani nascoste che s’intrecciano: le troviamo anche in alcune grandi composizioni floreali, su cui spesso vanno a posarsi variopinte farfalle e insetti. Apparenti scampoli di serenità. Anche in “Abbraccio” c’è sì il fondersi di affetti, ma le figure hanno perso volti e carne; sono oniriche sinuose e serpentine presenze – il gigante “Golia” e lo scricciolo “Giò”? – che abitano ormai mondi lontani. Separati. Diversi. A unirli, solo la drammaticità dei ricordi e dell’attesa.

Gianni Milani

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“Alda Besso. Un percorso d’arte nel Novecento”

Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250 o www.collegiosangiuseppe.it

Fino al 23 febbraio

Orari: lun. – ven. 10,30/12,30 – 16/18; sab. 10,30/12,30

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Nelle foto

– “Autoritratto”, olio su tela, 1976
– “Sentiero”, fusain su carta, 1939
– “Golia”, olio su tavola, anni ’60
– “Tronchi  al vento”, fusain e china su carta, 1970
– “Euforbia e farfalla. Incontro n. 5”, tempera su carta, fine anni ’70
– “Abbraccio”, tempera olio e china su carta, anni ’70-’80