redazione il torinese

Aereo passa su Caselle, volano tegole dai tetti

aereo tettoSono finite nel cortile di un edificio

 

Solo qualche attimo di paura ma, fortunatamente, nessun ferito. Lo spostamento d’aria provocato dal sorvolo di un aereo in atterraggio all’aeroporto di Caselle Torinese ha fatto cadere diverse tegole dal tetto di un edificio. La messa in sicurezza della casa, dopo che le tegole sono cadute nel cortile, è stata effettuata dai  vigili del fuoco. I carabinieri stanno indagando sulle dinamiche dell’episodio.

 

(Foto: archivio)

Febbraio, prezzi al consumo più salati

frutta

I rincari più marcati si registrano per le verdure (+2,1%), oli e grassi (+1,4%), alcolici e tabacchi (+2,5%)

 

A febbraio a i prezzi al consumo in città sono aumentati dello 0,5% rispetto al mese precedente. La variazione a confronto con  un anno fa è di -0,2%. I rincari più marcati si registrano per le verdure (+2,1%), oli e grassi (+1,4%), alcolici e tabacchi (+2,5%),  trasporti (+0,7%), viaggi (+2,5%), hotel e ristorazione (+1,9%). Rispetto allo scorso anno i rialzi maggiori sono ancora negli alimentari (+5,3%), e nelle calzature (+5,3%).

 

(Foto: il Torinese)

 

Detenuto diciottenne evade dal ferrante Aporti, ricerche in corso

ferrante 

Il ragazzo sta scontando una condanna per rapina e violazione della legge sugli stupefacenti

 

Sono in corso le ricerche di un giovane detenuto di 18 anni, evaso dal carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Il ragazzo sta scontando una condanna per rapina e violazione della legge sugli stupefacenti. Avrebbe scavalcato la recinzione del penitenziario, facendo perdere le sue tracce. Ne ha doato notizia l’Osapp, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “E’ ora di finirla – affrema il  segretario generale, Leo Beneduci – di fare di quel carcere il ricettacolo dei casi più delicati e critici”.

Domenica al Museo fa il tutto esaurito, code di turisti e torinesi davanti al Polo Reale

GRAN MADRE

GRAN MADRE GRAALturistisinagoga codasan federicoIl segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze

 

Nuovo pienone di visitatori per la nona domenica gratuita al museo. Il Ministero per i Beni culturali, comunica che al Polo reale di Torino i visitatori sono stati 3.308, con serpentoni di cittadini e turisti sin dal mattino. “L’Italia è un grande museo diffuso – dice il ministro Dario Franceschini – e dobbiamo smetterla di guardare ad altri paesi con complessi di inferiorità mentre siamo un’eccellenza nel mondo”.

 

La ripresa non c’è. I dati della cassa integrazione e la stagnazione piemontese sono preoccupanti. E’ ora di trovare soluzioni urgenti e alternative. Il trasferimento all’estero di ciò che resta di Fiat assume più un valore simbolico, che non sostanziale,  dell’addio che la grande industria dell’auto ha dato a Torino ormai da anni. La principale fonte di ricchezza di Torino non è più l’auto e non lo sarà neanche in futuro. L’alternativa credibile, l’unica, quella che solo fino a pochi anni fa sarebbe sembrata pura follia, sta nel turismo e nella cultura.

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

Le speranze si riversano sui grandi eventi: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato il sindaco  agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Nel 2013abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”. E in effetti, in modo rigorosamente bipartisan, Valentino Castellani, Ezno Ghigo, Sergio Chiamparino (da sindaco), Mercedes Bresso e Roberto Cota hanno tutti creduto nella nuova mission della città e della regione.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta pochi giorni fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

 Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

A Palazzo clima da fine impero: la Regione di Super-Sergio in scadenza come una scatola di pelati?

chiamp consiglio

giunta regionale chiampachiampa manifestoREGIONE PALAZZOconsiglio X 1IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

il presidente ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, toccando il tempo al Tar e dicendo che aspetta non oltre luglio, poi darà le dimissioni se il tribunale non prenderà una decisione. Se l’avesse fatto uno del centrodestra si sarebbe gridato allo scandalo, alla forzatura nei confronti dei giudici, alla mancanza di rispetto verso il Tar. Invece l’ha fatto lui ed è stato ampiamente lodato, e lo deve essere in effetti, perchè si tratta di un bell’espediente retorico, che gli permette di guadagnare qualche mese, poi chi vivrà vedrà

 

La decima legislatura della Regione, dopo appena otto mesi, è già a scadenza, come una banalissima scatola di pelati! E così in poche settimane si è passati da “Chiampa Jupiter” a un clima da fine impero. E’ questa la sensazione che aleggia nei corridoi di Palazzo Lascaris, soprattutto dopo che il Tar ha reso note le motivazioni per cui ha ammesso il ricorso della leghista Borgarello contro le firme false. Ovvero il fatto che si debba ora verificare, non appena la procura avrà dissequestrato i documenti originali, quante siano le firme fasulle o falsamente autenticate, presentate a sostegno del listino di Chiamparino. Ne servono 1.750 di buone, ne furono presentate 500 e rotti di più, ma non pare un margine molto ampio se solo si pensa che l’accertamento della falsità dell’autentica comporta che decadano tutte le firme di un foglio, che ne contiene 25…

 

E senza il listino valido non vale nulla dire che la vittoria della coalizione è indiscutibile, perché ha addirittura doppiato l’avversario. Perché, se le firme false faranno scendere sotto la soglia minima quelle “buone”, è come se alla gara Chiampa “avesse partecipato dopato”, come ha osservato in aula la forzitalica Claudia Porchietto. Pure nell’atmosfera tesa, si deve dare atto a Chiampa di aver reagito con la consueta ironia: non dopato, ma “è come se mi fossi iscritto alla maratona senza il certificato medico”. Forse dimenticando però, che in tal caso, verrebbe comunque squalificato.

 

Di fronte a una maggioranza angosciata (e un’opposizione pensierosa), super-Sergio ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, toccando il tempo al Tar e dicendo che aspetta non oltre luglio, poi darà le dimissioni se il tribunale non prenderà una decisione (che comunque non potrebbe essere definitiva, perché esiste ancora il Consiglio di Stato). Se l’avesse fatto uno del centrodestra si sarebbe gridato allo scandalo, alla forzatura nei confronti dei giudici, alla mancanza di rispetto verso il Tar. Invece l’ha fatto lui ed è stato ampiamente lodato, e lo deve essere in effetti, perchè si tratta di un bell’espediente retorico, che gli permette di guadagnare qualche mese, poi chi vivrà vedrà. Ampollosa anche la richiesta alle opposizioni di stringere un patto sulle cose urgenti da fare: con una maggioranza di 32 su 51, a chi deve chiedere permesso? Ma Chiampa l’arte della disinformazione l’ha ancora imparata alla scuola delle Frattocchie, anche se forse laggiù non era il primo della classe. Ora che l’ambiente politico è un po’ decaduto, il suo astro brilla come quello di Talleyrand.

 

Il tanto vituperato ex-presidente Cota, che era troppo “naif” per usare politica e retorica come cortine fumogene, si è però tolto la soddisfazione di dire che non crede all’impegno delle dimissioni a luglio, perché quando il Sergio venne nominato presidente della Compagnia San Paolo promise apertamente che non avrebbe mai più fatto politica, e si è visto come è andata a finire. Insomma, Chiampa non può fare come Faruk d’Egitto, sempre vittorioso al tavolo da poker, senza che mai nessuno chiedesse di “vedere”, perché dopo aver dichiarato le carte in possesso subito aggiungeva “parola di re!”

 

La maggioranza ha comprato tempo, direbbero gli economisti, e ora si prepara alle spine delle prossime settimane, che non sembrano poche. Al proposito, l’incredulo Ghinotto deve rettificare il suo precedente intervento domenicale. La procura di Torino ha aperto un fascicolo sulle dichiarazioni di Soria circa presunti contributi e vantaggi da lui assegnati a mezzo mondo politico e vip. Lo si scrive qui, doverosamente per i lettori ma anche perché – mentre tre quotidiani su quattro stampati in Piemonte – l’hanno riferito con diversa evidenza, se n’è scordata la redazione torinese di Repubblica. E si aggiunge, per i gazzettieri di regime, una puntualizzazione: la prescrizione, quand’anche fosse già scattata, può sempre essere rifiutata dall’interessato che voglia puntare sull’assoluzione piena.

 

Ghinotto

(Foto: www.regione.piemonte.itwww.cr.piemonte.it – il Torinese)

 

Via Baretti, nasce l'associazione

salvario notte

salvario 20Creare una rete solida tra commercianti e residenti, all’interno di una zona molto complessa

 

E’ stata presentata , alla presenza di Domenico Mangone, Assessore al Commercio, Lavoro e attività Produttive della Città di Torino e di Luca Cassiani, Presidente della Commissione Cultura della Città di Torino, l’Associazione dei Commercianti, Residenti e Cittadini di Via Baretti.

 

La neo-nata Associazione, rappresentata dal Presidente Davide Terenzio Pinto, si pone l’obiettivo di creare una rete solida tra commercianti e residenti, all’interno di una zona molto complessa come San Salvario, per dare nuovo impulso al territorio, presentarsi come un soggetto unico, e quindi contrattualmente più forte, nei confronti di istituzioni e fornitori, creare un’economia di scala capace di offrire nuovi servizi ed opportunità alla collettività.

 

Un progetto ambizioso, nato dall’iniziativa di 12 aziende costituenti che garantiscono occupazione a 74 persone, per una media di circa 6,2 persone ad esercizio commerciale e con un fatturato annuale complessivo pari a circa 7,2 milioni di euro all’anno. Numerosi i temi trattati durante l’incontro come la possibilità di riaprire alle licenze per la somministrazione e, con i soldi derivanti da esse, realizzare progetti condivisi a favore della Via, favorendo nuovi investimenti e opportunità di occupazione.

 

Al tavolo anche un’iniziativa legata alla sicurezza: un servizio di whatsapp tra le forze dell’ordine e i servizi di sicurezza privati organizzati dai locali, per essere sempre aggiornati, in tempo reale, sulla situazione di ordine pubblico nella zona. Inoltre è stato reso noto che, ogni terza domenica del mese, Via Baretti si trasformerà in una Social Street, organizzando feste, eventi e giochi per i più piccoli e creando occasioni di incontro e confronto tra commercianti e residenti.

 

(Foto: il Torinese)

La Sindone si prenota in rete

sindone

La prenotazione on line richiede pochi minuti ed è necessario possedere un indirizzo email e un numero di telefono validi

 

La visita alla Santa Sindone è gratuita e si prenota sul web. Ecco le indicazioni utili sul sito www.sindone.org:

 

La prenotazione on line richiede pochi minuti ed è necessario possedere un indirizzo email e un numero di telefono validi, nell’apposito campo dei dati personali.

 

Prima di procedere vi ricordiamo che : 

 

• l’ Ostensione inizia il 19 Aprile 2015 e termina il 24 Giugno 2015;

• la prenotazione può essere effettuata per visite singole o di gruppo;

• al termine del processo di prenotazione le verrà rilasciato un codice che, insieme al suo cognome, è indispensabile per modificare o eliminare la prenotazione;

• solo dopo aver confermato il link della prima e-mail vi arriverà in una seconda e-mail il biglietto di prenotazione in allegato;

• se non potete effettuare la visita, cancellate la prenotazione tramite la funzione elimina prenotazione.

 

A fronte di particolari e impreviste necessità ci riserviamo di sospendere o modificare la prenotazione effettuata. In tale evenienza sarete tempestivamente contattati via e-mail o telefonicamente per riprogrammare la visita. Per informazioni contattare il numero telefonico +390115295550 o inviare una email a gestpre2015@sindone.org 

Il costo della chiamata sarà tariffato secondo le modalità contrattuali del vostro operatore telefonico

Furti e criminalità? Tranquilli: anche nel Torinese sta per arrivare il "controllo di vicinato"

carabinieri

E’ un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine

 

Sarà San Mauro Torinese il primo comune della Città Metropolitana di Torino ad adottare il metodo del Controllo di Vicinato per prevenire furti, truffe ed altri reati attraverso un buon sistema di educazione civica. Nella seduta del prossimo 9 marzo verrà portata in discussione la mozione elaborata dal consigliere Ferdinando Raffero che negli ultimi mesi si è impegnato anima e corpo per realizzare questo progetto, con la consulenza dell’Associazione Controllo del Vicinato  ed il supporto dell’amministrazione comunale di Ugo Dallolio. Intanto il Controllo di Vicinato piemontese è salito agli onori della cronaca nazionale, con un servizio sul telegiornale di Rai 2 e sul TG3 nella giornata di sabato 28 febbraio che ha mandato in onda quanto realizzato da una troupe Rai giovedì a Casorzo, con l’intervista ad una cittadina ed al sindaco Ivana Mussa. Casorzo, piccolo centro collinare della Provincia di Asti al confine con quella di Alessandria, è stato il primo comune piemontese ad adottare questo metodo a partire dal 2013, su proposta dell’Associazione Difesa Civica Piemonte (che è collegata al Controllo di Vicinato) e che, dopo aver installato i cartelli lo scorso anno, ha visto una diminuzione dei furti in paese, grazie anche alla collaborazione dei cittadini con le istituzioni, nel segnalare movimenti sospetti.

 

Ma di che cosa si tratta? Il Controllo di vicinato, meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine.

 

(Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

Bimba di 9 mesi muore nella culla per un rigurgito

AMBULANZA

Tragedia a Envie, in provincia di Cuneo

 

Nella notte tra giovedì e venerdì, probabilmente a causa di un rigurgito di latte, è morta una bimba di nove mesi. La tragedia a Envie, piccolo centro nel Saluzzese. La povera piccola è stata trovata  priva di vita nella culla dalla la mamma. A nulla sono valsi l’intervento del 118, i tentativi di rianimarla e il trasporto all’ospedale di Saluzzo. Gli accertamenti sanitari indicherebbero che causa della morte  sarebbe un’occlusione delle vie respiratorie per un rigurgito. I funerali si svolgeranno lunedì.