Un sapiente gioco di contrasti tra i colori e il bianco e nero, in questa bella immagine di piazza San Carlo, scattata da Isabella Calzoni
Un sapiente gioco di contrasti tra i colori e il bianco e nero, in questa bella immagine di piazza San Carlo, scattata da Isabella Calzoni
A mezzanotte the Edge e uscito a piedi e ha lasciato tutti di stucco…non ha firmato autografi ma si è fatto fotografare, ha preso in braccio una bimba e fatto lui stesso dei selfie ai fan
Gli U2 non deludono i fan italiani. Da lunedì pomeriggio impegnati nelle prove al pala Alpitour per i due concerti di venerdi e sabato prossimi, trovano il tempo per fare autografi e scambiare anche poche parole a chi li aspetta in via Filadelfia. Ieri le prove sono iniziate alle 16 e terminate in tarda serata,quando a mezzanotte the Edge e uscito a piedi e ha lasciato tutti di stucco…non ha firmato autografi ma si è fatto fotografare, ha preso in braccio una bimba e fatto lui stesso dei selfie ai fan. Disponibile e gentile come sempre, ha dimostrato di essere un uomo che sa di essere una star ma che ha mantenuto la semplicità del ragazzo di un tempo.
Angela Barresi
(Foto: il Torinese / A. Barresi)
Saranno in mostra 40 capolavori impressionisti prestati dal Musée d’Orsay di Parigi, di cui alcuni mai esposti prima in Italia
Alla Gam di Torino quest’autunno, dopo i successi delle esposizioni di Renoir e Modigliani, approderà dal 2 ottobre prossimo l’opera di Claude Monet, uno dei padri indiscussi, insieme a Manet, Degas, Pisarro, Sisley e Cezanne, dell’Impressionismo francese, tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. La rassegna monografica è resa possibile grazie ai prestiti del Musée d’Orsay, che conserva la più importante collezione dell’opera dell’artista, e dal quale proveranno oltre quaranta capolavori. La curatela della mostra è affidata a Xavier Rey, conservatore presso il Musee d’Orsay e specialista di Monet, e Virginia Bertone, conservatrice alla Gam di Torino. Sarà allestita al primo piano della Gam, nella sala dell’Exhibition Area, all’interno del percorso delle collezioni permanenti.
Dopo un esordio ancora nel solco del realismo courbettiano, negli anni Sessanta dell’Ottocento, Monet si avvicinò sempre più all’impressionismo, dando vita, tramite uno sguardo sempre più acuto e penetrante, a un capitolo innovativo nell’arte dell’epoca. La mostra è resa eccezionale dalla concessione di prestiti di alcune opere mai presentate prima d’ora in Italia, tra cui il dipinto intitolato “Le dejeuner sur l’herbe”, opera fondamentale nel percorso dell’artista, perché dimostrazione della precoce affermazione di una nuova e audace concessione della pittura en plein air. Per contestualizzare in modo adeguato questa presenza, cui si lega il ritratto a figura intera di Madame Louis Joachim Gaudibert , sono stati selezionati due nuclei di dipinti dell’artista, che documentano le fasi cruciali della ricerca di Monet, da un lato gli studi dei riflessi sull’acqua compiuti a Argenteuil, dall’altro quelli legati al soggiorno a Vetheuil, che presentano lo studio della resa luminosa della neve, come nel dipinto intitolato “La pie”, con protagonista una gazza. Tra le opere poste in apertura di percorsoa, figura il trittico appartenuto al mercante d’arte Durand-Ruel, la cui azione fu fondamentale per lo sviluppo dell’Impressionimo. A
l centro il dipinto di Camille Pisarrofigura intitolato “Entree di Village de Voisins” del 1872, affiancato da quello di Alfred Sisley “L’ile Saint Denis” e da quello di Monet dal titolo “Bateaux de plaisance”, tutti risalenti allo stesso anno. La mostra documenta poi alcuni momenti decisivi nella produzione dell’artista, con due straordinarie versioni della “Cattedrale di Rouen”, in cui il gioco delle scelte cromatiche quasi antitetiche rimanda alla messa a punto di serie e ripetizioni, che Monet compose tra la fine degli anni Ottanta e i Novanta dell’Ottocento. L’arco cronologico delle opere esposte si estende fino al 1886, anno in cui l’artista realizzò una emblematica figura intrisa di luce, protagonista del dipinto “Essai de figure en plein air. Femme a l’ombrelle tournée a droite”.
Mara Martellotta
Gam, Galleria d’Arte Moderna, via Magenta 31.
Tel 0114429518
Sono stati iscritti anche un dirigente della società Sestrieres spa, il secondo in questi giorni, e il direttore dei lavori
Lorenzo Colomb e Franco Capra, sindaci di Cesana Torinese e Claviere, sono iscritti nel registro degli indagati dalla procura per la vicenda dei lavori non autorizzati sulle piste da sci effettuati dalla Sestrieres spa nell’estate dello scorso anno. Sono stati iscritti anche un dirigente della società, il secondo in questi giorni, e il direttore dei lavori. Sono accusati di disastro colposo, in base alla legge sugli ecoreati.
Il calendario di eventi è davvero fittissimo con momenti culturali, presentazioni di libri, la rassegna “Il peperone incontra l’alta cucina”, sport, cabaret, musica, laboratori, il tutto all’insegna di sua maestà, protagonista assoluto della manifestazione, il Peperone
Dopo la partenza sulle note della Società Filarmonica locale in piazza Sant’Agostino, “Peperò”, nome che è stato aggiunto quest’anno alla tradizionale “Sagra del Peperone”, giunta alla sessantaseiesima edizione, è entrata nel vivo e continua il suo cammino sino a domenica 6 settembre. Gli orari della Sagra sono nei giorni feriali dalle ore 19 alle 24, sabato dalle 16 alle 24 e domenica dalle 10 alle 24, mentre nella Piazza dei Sapori si seguirà l’apertura della Sagra con chiusura alle ore 0.30. Il calendario di eventi è davvero fittissimo con momenti culturali, presentazioni di libri, la rassegna “Il peperone incontra l’alta cucina”, sport, cabaret, musica, laboratori, il tutto all’insegna di sua maestà, protagonista assoluto della manifestazione, il Peperone. E i primi commenti del pubblico sulla location, sugli eventi e sulla qualità dei prodotti enogastronomici sono stati tutti entusiasti, confortati anche dal notevole afflusso del primo fine settimana. In contemporanea alla Sagra si sviluppano anche una serie di mostre, “Delle dissonanze: Ermanno Barovero – Mario Gosso – Angela Guiffrey –Francesco Peverino” a Palazzo Lomellini, “Emozioni e sentimenti in collezione di Leonardo Vannella” alla Biblioteca Civica, la personale di Carlo Sismonda nella Saletta d’arte Celeghini, Yarn Bombing con peperoni all’ingresso della Municipio. E poi ancora le associazioni carmagnolesi, nel centro cittadino, presentanoi loro progetti di solidarietà all’insegna del denominatore comune”Carmagnola,la città, il mondo”. Anche quest’anno la Sagra ha un social partner dell’evento: si tratta della Fondazione Forma, Fondazione dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, ospita nello stand della Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura insieme alla quale proporrà, sabato e domenica, l’iniziativa “Riso per un sorriso”, un pacco di riso in una confezione di juta per una donazione. Invece nel salone del Chiostro della chiesa di San Filippo i produttori del Paniere dei prodotti tipici della Città Metropolitana di Torino presentano i loro prodotti, antiche mele piemontesi, ciapinabò di Carignano, vini della collina torinese, liquore Genepy, antichi mais piemontesi, menta di Pancalieri, miele delle vallate alpine, patata di montagna, peperone di Carmagnola, prodotti da forno escluso il pane,salame di Giora di Carmagnola, toma di Lanzo. Ai giovanissimi, invece, la Sagra dedica due iniziative, “Sport & avventura” a cura del Cai Monviso di Carmagnola, e “Uniti per proteggere”. E ogni giorno ci sarà il luna park in piazza Martiri. E tra gli appuntamenti da ricordare c’è quello di giovedì, alle ore 21 nell’ambito delle Serate al Margot, al circolo Arci di via Donizzetti 23, su “La mafia dopo Falcone Borsellino”. Incontro con Giancarlo Caselli, in collaborazione con il presidio di Libera”Il Karma di Ulysses”.
Massimo Iaretti
La succursale occupa 7 persone tra cui un solo amministrativo che deve gestire circa 500 confische all’anno in tutto il Nord Italia, di cui 133 riguardano il Piemonte
Il nome di Roberto Bellasio, forse, ai più dirà poco. In realtà occupa un incarico importante nel contrasto alla criminalità perché è referente della sede di Milano, che è competente per tutto il Nord Italia, relativamente all’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Bellasio è stato sentito dalla Commissione legalità del Comune di Torino ed ha illustrato le problematiche che sinora ha incontrato l’Agenzia a causa della carenza di personale. La succursale milanese, infatti, occupa 7 persone tra cui un solo amministrativo che deve gestire circa 500 confische all’anno in tutto il Nord Italia, di cui 133 riguardano il Piemonte. I prolemi maggiori, comunque, riguardano la gestione di immobili e, soprattutto, di società che rischiano di fallire quando non c’è più un mafioso alle spelle e se non vengono amministrate adeguatamente nelle more dei procedimenti penali. “Mi auguro – ha detto Fosca Nomis, presidente della Commissione – che i progetti di modifica del codice e dei regolamenti antimafia ora in discussione al Senato vengano approvati entro l’anno e risolvano le attuali criticità”.
(Foto: il Torinese)
Massimo Iaretti
Nasce a Grinzano di Cervere un anfiteatro, su modello di quelli greci, circondato da colline e con la visione del Monviso
Nasce sulle verdi colline di Cervere e sarà inaugurato il prossimo 3 settembre, alla presenza dell’artista israeliana Noa e del violinista Uto Ughi, l’ anfiteatro greco “Anima”, ideato e realizzato da Ivan Chiarlo. Il teatro sorge circondato dai verdi pendii di Grinzano, frazione di Cervere, dalle Alpi dominate dal Monviso e dalle colline delle Lange. L’opera si staglia davanti allo spettatore, sorgendo come un’araba fenice, dominata da un grande volto, lacerato a metà, che risulta un connubio perfetto tra uomo e natura, arte e teatro, spirito e anima. E proprio “Anima” è stato il nome scelto per questa maschera, simbolo delldell’anfiteatro, alta sette metri, e realizzata nei laboratori di Lucca, su progetto dell’artista saluzzese Germana Eucalipto. Ai piedi della statua sorge il palco, di 13 metri per 12, circondato da quinte che hanno l’aspetto di moderni menhir, grandi blocchi in pietra capaci di restituire un’immagine arcaica, in grado di sfidare i secoli. A dividere la scena dalla platea è uno specchio d’acqua, mentre una gradinata scende verso il palco, disegnando un semicerchio sul pendio verde.
L’Anfiteatro dell’Anima è stato fortemente voluto da Ivan Chiarlo, che ha ideato insieme alla sorella Natascia un programma annuale di incontri dal titolo “La Santità sconosciuta. Piemonte terra di Santi”, che, giunto quest’anno alla sua decima edizione, si conferma come una rassegna fissa nel panorama culturale cuneese, capace di offrire appuntamenti con personalità di spicco del mondo culturale, musicale, religioso e spirituale. Secondo la visione del suo ideatore, il musicista e direttore artistico Ivan Chiarlo, il nuovo anfiteatro vuole essere un grande spazio aperto che riprende il modello dei teatri costruiti nella Grecia classica. Un progetto suggerito proprio dalla decennale esperienza della rassegna “Santità sconosciuta”, e che non poteva avere madrina più adatta della nota cantante Noa, la cui musicalità fonde in maniera perfetta natura e cultura, proprio come l’Anfiteatro dell’Anima. A tagliare il nastro inaugurale del teatro sarà, giovedì 3 settembre alle 19.30, il celebre violinista Uto Ughi.
Mara Martellotta
L’esponente Ncd, noto per il suo ecumenismo, è stato l’unico politico invitato alla manifestazione non eletto nelle liste del Pd o iscritto a questo partito. Ciò nonostante è’ proprio a lui che il pubblico ha dedicato la grande maggioranza degli applausi
Nel contesto di tanti importanti dibattiti proposti quest’anno alla Festa dell’Unita’ sul futuro del Partito Democratico e delle amministrazioni delle comunità locali , si è’ svolto un incontro un po’ speciale sia per il tema trattato, dal titolo ” USA – Cuba Le tappe del riavvicinamento” , sia per gli invitati intervenuti come relatori , il professor Gilberto Forneris dell’Universita’ degli Studi di Torino e cofondatore Comitato UniCuba, Piercarlo Porporato dell’Associazione amicizia Italia Cuba e Giampiero Leo, Vicepresidente Comitato diritti umani Regione Piemonte. E Giampiero Leo in particolare è’ stato l’unico politico invitato alla Festa dell’Unita’ non eletto nelle liste del Pd o iscritto a questo partito. Ciò nonostante è’ proprio a lui che il pubblico ha dedicato la grande maggioranza degli applausi . E proprio l’apprezzatissimo intervento di Giampiero Leo può far comprendere meglio l’importanza della serata che ha visto una grandissima partecipazione .
” Il tema trattato è’ di grandissima attualità : il Pd ha il grande merito di aver proposto un dibattito di questo tipo, molto importante di fronte ad una crisi mondiale così violenta e a riprova di come questo dibattito di Cuba , dei focolai di guerra e della necessità di arrivare a situazioni di pace democrazia e libertà abbiamo la presenza durante questo intervento ,dei rappresentanti della resistenza democratica iraniana che chiede anche per l’Iran libertà e democrazia e rigetto di una politica di sostegno ai fondamentalisti e terroristi. Anche il comitato emergenza cultura è’ presente per stimolare la politica a supportare la cultura stessa perché la cultura libera è’ sempre un attore di libertà, di dialogo e tolleranza. Pur non essendo io del Pd , ma papista per definizione, cattolico moderato, mi appassiona poter parlare di Cuba .
Il regime comunista di Cuba ha sempre consentito una certa libertà della Chiesa ,però ha al proprio interno represso le libertà civili e politiche e sovente è’ stato un agente della politica imperialista sovietica . Proprio per svincolare Cuba dalla dipendenza dell’Unione Sovietica, ho sostenuto in Consiglio regionale e in Parlamento mozioni a favore dell’abolizione dell’embargo verso il governo cubano pur non essendo io certamente un filo Castristra. Noi dobbiamo fare l’impossibile per incoraggiare e sostenere il dialogo in nome della nostra tradizione democratica e anche il fatto che la Chiesa abbia puntato tanto sulla pacificazione fra Cuba e USA è un esempio emblematico. Una Cuba democratica può diventare un attore di pace in un mondo così pieno di guerre , può essere ad esempio , un elemento di mediazione col governo brasiliano e col regime illiberale venezuelano .
Sono grato alla Chiesa cattolica per aver innescato questo dialogo. Il mondo attuale è’ confuso dal caos, dai mass media e la crisi economica porta con se paure e disumanità . Bisogna fare uno sforzo razionale e umanitario per venirsi incontro. Un’informazione civile dovrebbe mettere in luce questi incontri di dialogo come questo di promosso dal Partito Democratico e altri simili che , il Comitato per i Diritti Umani , che ha come vertice il Presidente del Consiglio regionale Mauro Laus , intende promuovere con grande determinazione . Bisognerebbe quindi ancora una volta , come già nel caso delle due guerre del Golfo e del conflitto siriano , dare molto più credito alle analisi e ai suggerimenti della Chiesa e della Santa Sede. La Chiesa universale cattolica, infatti, esperta di umanità e conoscitrice profonda – a differenza di molti governi occidentali – della storia della cultura delle tradizioni di tanti paesi lontani ha sempre fornito proposte che, se fossero state ascoltate, avrebbero evitato almeno una buona parte delle tragedie attuali. Ascoltare e seguire il pensiero di Papa Francesco rappresenta quindi non soltanto un fatto di fede – come può essere per chi è’ credente – ma anche un fattore di intelligenza nella costruzione possibile di un mondo nuovo più giusto, più pacifico, più umano. “
Clelia Ventimiglia
Torino è sempre la provincia più cassaintegrata d’Italia
Nei primi sette mesi dell’anno le ore di cassa integrazione in Piemonte – spiega il Rapporto della Uil – sono scese del 14,7% rispetto allo stesso periodo del precedente anno. La cassa ordinaria è calata del 6,7%, la straordinaria del 17,7%, quella in deroga del 29,8%. La nostra regione è ancora seconda in Italia per numero complessivo di ore richieste, e Torino è sempre la provincia più cassaintegrata d’Italia. Soltanto Asti fra le province piemontesi registra un aumento (+17,5%).
(Foto: il Torinese)
Dibattito vivace sulla pagina Facebook del “Torinese”. Ecco alcuni post dei nostri fan
L’articolo pubblicato sabato sul Torinese, a proposito della possibile destinazione a centro commerciale “elegante” di Palazzo del Lavoro, dopo l’incendio che lo ha colpito, ha suscitato un vivece dibattito sulla pagina Fb del nostro giornale. Decine di migliaia le visualizzazioni del post e centinaia i commenti (a dire il vero quasi tutti contrari alla proposta). Ve ne riproponiamo alcuni.
Manuela Nicolò Direi che visto lo stato di Palazzo Nuovo, visto che già Economia e Commercio ci teneva le lezioni, perchè non pensare di dare una sede dignitosa all’Università di Torino? Magari con la conclusione dei lavori della metro………avrebbero dato nuovo impulso anche al mercato immobiliare della zona sud di Torino!
Giuliano Demarie negozi di livello superiore, shopville dell’eleganza. mi fa sorridere (eufemismo) questa idea. non sono ancora terminati i lavori di rifacimento della stazione di porta nuova, avrebbe dovuto essere un salotto nel salotto di torino, negozi, shopping, aree di incontro, bar e ristoranti . e poi? frequento per lavoro la stazione ogni giorno e ho visto negozi aprire e chiudere nel giro di niente. tuttora sono molti gli spazi di vendita vuoti e sfitti. ora mi viene spontaneo un pensiero; se un progetto analogo non ha funzionato in un contesto come la stazione dove volere o volare il passaggio di gente è intenso e comunque per dimensioni minore al palazzo del lavoro, come farà a funzionare in un posto decisamente fuori mano e con metrature quadruple se non oltre a quelle della stazione? prima di fare opere faraoniche che non so fino a che punto possano essere utili, perchè non ci mettete in condizioni di avere dei soldi da spendere? cercare di far girare le cose affinchè ci torni la voglia di comperare? quando saremo a quel punto penseremo dove andare a comperare non pirma!
Andrea Campo Ma basta centri commerciali ! Basta per l’amor di dio, state ammazzando i piccoli commercianti con la costruzione selvaggia dei centri commerciali ! Fateci un posto dove fare concerti, eventi teatrali o roba simili, cosi oltre a lingotto e pala olimpico abbiamo un’altra struttura per ospitare eventi che possano attirare persone !
Elisa Vitale Basta centri commerciali e riqualifichiamo i portici di via Nizza, sono uno scempio per i turisti che arrivano con treno e metropolita .
Gaia Pascale Centro commerciale elegante?medio alto?fuori dal centro?in quella zona??mha a me pare na cag….io ci andavo all’università e non mi è sembrata proprio una zona in di Torino…ho lavorato al lingotto esattamente lì dietro e la clientela non era di ceto medio alto!!vedremo che ne verrà fuori….
Rita Vergnano Cima Roba marziana! bel progettino per essere stato fatto in pochi giorni a nostra consolazione. una bella shopville per multinazionali…. D’altra parte non essendoci più gran lavoro in Piemonte, grazie all’oculata gestione di Olivetti, Seat eccetera da parte dei manager di partito ( De Benedetti, Colaninno e compagnia che si sono impoveriti con questi ingrati incarichi) a che serve un Palazzo del Lavoro? E poi abbiamo i bellissimi frigoriferi, pardon! Grattacieli, risorsa continua di risparmi per la Regione: si dice che grazie a questi risparmi e alla rinuncia degli assessori a parte dei rimborsi abbasseranno le tasse regionali sui redditi più modesti!