redazione il torinese

INSULTI DEGLI ANARCHICI AL BANCHETTO DELLA CONSIGLIERA ALESSI

marrone alessi banchetto

(FDI): “PORTA PALAZZO:  LA CITTA’ CHIEDA LO SGOMBERO DELL’ASILO OKKUPATO DI VIA ALESSANDRIA”

 

Questa mattina, dice la consigliera di circoscrizione Patrizia Alessi di FdI,  verso le ore 12 sono passati davanti il banchetto di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale posizionato a Porta Palazzo un ragazzo e una ragazza appartenenti all’area antagonista dell’Asilo Okkupato di Via Alessandria e hanno iniziato a insultare in modo minaccioso con frasi del tipo  “Fascisti di merda” “Vi piace essere insultati” “Vi divertite a mettere le persone contro”. Poi sono passati agli insulti personali alla consigliera della Circoscrizione 7  con frasi anche minacciose  “ Lo sappiamo chi sei….Fascista di merda” “Fuori dalle piazze”.

 

<<Un episodio vergognoso – afferma il consigliere comunale e regionale di FdI Murizio Marrone –  Sono i soliti noti dell’anarchia torinese, che da tempo hanno messo nel mirino Patrizia per il suo instancabile impegno contro il degrado che affligge la borgata Aurora tra spaccio di droga e ogni genere di abusivismo e chiunque ostacoli il loro cammino. Ero appena andato via quando è successo.>> << Mi spaventa molto – afferma Alessi – che mi si dica “lo sappiamo chi sei” >>

 

Marrone e Alessi concludono dicendo che la Città nella persona del Sindaco insieme a Prefettura, Questura e Magistratura devono prendere immediati provvedimenti affinchè episodi del genere non avvengano più e chiunque possa fare un Banchetto politico in  tranquillità. La Città chieda lo sgombero immediato dell’Asilo Okkupato.

Interrotto durante rapporto sessuale chiede risarcimento

GARAGEIndispettito ha chiesto un risarcimento di 50 euro al proprietario dell’automobile su cui stava avvenendo l’amplesso

 

E’ stato interrotto durante un rapporto sessuale con una donna, in un box auto di Torino. Indispettito ha chiesto un risarcimento di 50 euro al proprietario dell’automobile su cui stava avvenendo l’amplesso. Il cittadino romeno di 29 anni, completamente nudo, è stato poi fermato dalla polizia. Gli agenti, informa l’Ansa, lo hanno arrestato mentre stava minacciando di morte il “disturbatore” e prendeva a calci il veicolo.  L’uomo era positivo al test della cocaina. La sua partner è fuggita durante il trambusto.

2015, un'ottima annata: vendemmia storica da 110 e lode per i vignaioli piemontesi

La Regione promette che l’aiuto al comparto “sarà ancor più forte con il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte, appena approvato dalla Unione Europea

 

langheLa Regione e i vignaioli  piemontesi parlano di una vendemmia storica. “Una annata da 110 e lode che promette vini importanti e longevi, a 5 stelle per i Nebbioli da Barolo e Barbaresco ma anche per Barbera, Cortese, Dolcetto, Erbaluce, Grignolino ed a 4 stelle per gli altri vitigni. Il 2015 si profila come un’annata storica, con un aumento del 2,7% della produzione rispetto al 2014 per un totale di 2.466.919 ettolitri, in quanto l’andamento climatico, dal tardo autunno-primavera piovosi al settembre con tempo stabile, ha favorito il ciclo dell’uva”.  I dati sono stati presentati in occasione di Anteprima Vendemmia, tenutasi a Torino per iniziativa di Regione Piemonte, Piemonte Land of Perfection e Vignaioli piemontesi.

 

“Una vendemmia eccellente in un contesto virtuoso e di forti potenzialità per il comparto vitivinicolo che- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Ferrero –  per il suo peso economico-produttivo e per i suoi valori aggiunti si conferma un elemento di punta e di traino per il Piemonte. Ogni bottiglia di vino che va all’estero porta con sé, oltre alla qualità del prodotto, l’immagine di un territorio che viene così proiettata in Paesi lontani, portando la bellezza di paesaggi modellati dalla vite. Tutto ciò lo si deve al lodevole lavoro svolto dai nostri produttori vitivinicoli e dalle loro organizzazioni economiche e professionali. Ad essi va il ringraziamento della Regione Piemonte e l’impegno nel dare continuità all’opera di sostegno del comparto, in particolare con il programma 2014-2018 dell’ OCM Vino, che anche nella campagna 2016 prevede un intervento finanziario di oltre 20 milioni di euro”VINO PREGIATO

 

La Regione promette che l’aiuto “sarà ancor più forte con il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte, appena approvato dalla Unione Europea, con una dotazione complessiva di 1.093 milioni di euro, che vedrà l’apertura di bandi sui quali potrà concorrere il comparto vitivinicolo, come quelli sulla qualità delle produzioni, sugli investimenti in immobiliazioni immateriali”, sui pagamenti agro-climatico-ambientali e sull’agricoltura biologica. Il primato del Piemonte viticolo ed il patrimonio dei paesaggi Unesco, che è stato costruito dal lavoro dell’uomo nelle colline, vanno mantenuti. Guai abbassare la presa”.

 

La relazione completa

 

Parla anche il presidente del Consorzio Piemonte Land of Perfection, Giorgio Bosticco:  “nel 2015 abbiamo ottenuto un importante risultato: tutti i consorzi del vino riconosciuti sono entrati a far parte di Piemonte Land. È un segnale di unione importante. Chiediamo ora di assumere un ruolo di cabina di regia di tutte le risorse pubbliche spese nel campo promozione”, mentre il presidente di Vignaioli Piemontesi, Giulio Porzio, ha sostenuto che “fare un vino è come fare un bambino: ci vogliono 9 mesi. S’inizia a gennaio con la potatura e si finisce a ottobre con la vendemmia. Bisogna tenerne conto per avere, alle fine, dei prezzi remunerativi. Non vanno dimenticati le piccole perle dell’enologia piemontesi, i vitigni minori come Grignolino, Erbaluce e Ruché, che si ritagliano una loro piccola ma significativa nicchia di consumo. Negli anni abbiamo perso ettari di vigneti: dobbiamo chiederci come sarà il patrimonio di vigne Unesco tra dieci anni e dobbiamo trovare gli strumenti da mettere in campo per creare reddito e far restare qui i giovani”.

 

Dati statistici sul comparto vitinicolo piemontese I vini docg e doc del Piemonte

 

 

www.regione.piemonte.it

Stupro al cimitero, arrestato 33enne

CIMITERO

Era stata adescata con il pretesto che lui l’avrebbe accompagnata in una cabina telefonica da cui chiamare il suo Paese

 

Stuprò una donna romena 42enne, nei pressi del Cimitero Monumentale, lo scorso 7 ottobre. Il giovane, un marocchino di 33 anni è stato arrestato dai carabinieri: l’accusa è di violenza sessuale e lesioni plurime aggravate. La donna, che riportò ferite guaribili in un mese,  ha riconosciuto l’aggressore. Era stata adescata con il pretesto che lui l’avrebbe accompagnata in una cabina telefonica da cui chiamare il suo Paese.

Quanto fumo per il bitume!

bitume2bitume

Ma – si chiede il nostro lettore, e ci chiediamo noi – per posare l’asfalto nel pieno dei centri abitati, non è possibile impiegare qualche accorgimento?

 

Un lettore ci invia queste immagini relative a corso Regina Margherita , all’altezza del civico169 (incrocio con via Industria). La posa del bitume da parte degli addetti crea evidente disagio ai residenti a causa delle alte colonne di fumo che si levano fino ai piani più alti degli edifici. Ma – si chiede il nostro lettore, e ci chiediamo noi – per posare l’asfalto nel pieno dei centri abitati, non è possibile impiegare qualche accorgimento?

Preoccupazione per i tagli alla Michelin

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La riorganizzazione annunciata colpisce duramente i siti piemontesi

 

Destano molta preoccupazione le scelte del piano strategico 2016-2020 da parte della multinazionale francese dei pneumatici Michelin. L’azienda, infatti, sarebbe intenzionata ad intraprendere un piano di ristrutturazione, per reagire alla crisi di un proprio settore. In totale sono 1.500 i posti di lavoro a rischio, di cui quasi 578 in Italia.


La riorganizzazione annunciata colpisce duramente i siti piemontesi  mettendo a rischio la continuità occupazionale di molti lavoratori. Lo stabilimento di Fossano è quello con più lavoratori a rischio, circa quattrocento, ma i rischi coinvolgono anche centoventi lavoratori di Torino e trenta di Alessandria dello stabilimento di Spinetta Marengo.


“Non ci stancheremo di ribadire che in un territorio già fortemente colpito dalla crisi economica occorre tutta l’attenzione necessaria per evitare situazioni di perdita di ulteriori posti di lavoro – dice Fabio Lavagno deputato del Pd – Intendiamo portare questa questione all’attenzione del Parlamento e del Governo attivandoci fin d’ora con un’interrogazione e con la richiesta di poter aprire al più presto un tavolo nazionale di confronto per poter salvaguardare gli attuali livelli occupazionali.”

 

Massimo Iaretti

 

Falso vigile truffava anziane, incastrato dalle telecamere

vigile falsoLe immagini e l’audio mostrano il rapinatore in azione, anche con un complice

 

Truffava le donne anziane camuffato da vigile urbano. Con un pretesto si introduceva nelle loro case dove rubava denaro e gioielli: la Polizia ha arrestato un 55enne, incastrato salle telecamere collocate dagli agenti all’interno dell’abitazione di una vittima. Le immagini e l’audio mostrano il rapinatore in azione, anche con un complice. Le perquisizioni hanno consentito il recupero di diversi gioielli e 80.000 euro in contanti

Tartufi e antiquariato sui colli monferrini

TARTUFI

Nella città di Sant’Evasio, come ogni mese la seconda domenica e sabato che la precede si svolge il Mercatino dell’Antiquariato, che attirerà visitatori ed espositori da una ampia fascia del Nord Italia. Cella Monte ospita l’edizione numero ventiquattro della “Sagra del tartufo bianco in Valle Ghenza”

 

Tartufi e antiquariato. Sono la ricetta di attrazione turistica a Casale Monferrato e nel Casalese nel secondo fine settimana di novembre. Nella città di Sant’Evasio, come ogni mese la seconda domenica e sabato che la precede si svolge il Mercatino dell’Antiquariato, che attirerà visitatori ed espositori da una ampia fascia del Nord Italia. Si tratta, per la verità, di un’edizione sempre interessante ma che prelude a due appuntamenti. “Casale Carta” che si terrà il 22 novembre prossimo sempre nell’area del Mercato Pavia a cura dello staff organizzativo di Monferrato Eventi e l’edizione dicembrina del Mercatino che, dato il periodo, sarà fortemente improntata al Natale. Accanto all’Antiquariato, ci sono poi altri due eventi casalesi degni di nota in questo fine settimana in città: Casale città aperta con la visita a monumenti e palazzi cittadini e il tour guidato a partire dalle ore 15.30 di domenica, con partenza dal Chiostro liberty che ospita lo Iat, a cura dei volontari dell’associazione Orizzonte Casale, e lo scambio librario nella giornata di sabato, il Bookcasalecrossing. Per l’enogastronomia e non solo, invece, tutti i riflettori sono puntati sulla vicina e suggestiva cornice di Cella Monteche ospita l’edizione numero ventiquattro della “Sagra del tartufo bianco in Valle Ghenza”, messa in campo dal Comune, con il patrocinio dell’Ecomuseo della Pietra da cantoni, del Consorzio Mondo , della Provincia di Alessandria e della Regione Piemonte. L’evento si articola nei due giorni del fine settimana. Sabato, alle ore 10 è previsto il convegno “L’influenza del clima nella produzione del tartufo” che verrà aperto dal primo cittadino di Cella Monte, Carla Freddi. L’incontro si terrà nella sede dell’Ecomuseo. Seguirà un aperitivo con i vini locali a mezzogiorno ed il pranzo alle ore 12.30. Alle ore 15 si entra nel vivo della tradizione: ci sarà la pesatura dei migliori esemplari di tartufo bianco seguita dalle premiazioni. Nel pomeriggio, sempre alle ore 15, le vie e le piazze del borgo della collina monferrina verranno animate da venti giovani artisti dell’oratorio del Duomo di Casale che si esibiranno come giocolieri, sbandieratori e saltimbanchi. Alle 19.30 ci sarà la cena a base di prodotti tipici. Domenica, invece, dalle ore 10 partirà la mostra mercato per le vie del paese ed all’interno del Palatenda in Regione Sardegna, alle ore 12.30 il pranzo e, dalle 15, l’intrattenimento musicale con Bandragola. E questo è anche il preludio per l’edizione numero 44 della Fiera nazionale del tartufo “Trifola d’or” che si terrà per due domeniche consecutive, il 15 ed il 22 novembre a Murisengo, paese all’estremo confine della Provincia di Alessandria con quella di Asti e la attigua Città Metropolitana di Torino.

 

Massimo Iaretti

Doppia occupazione in via Asti: ma dov'è il buon senso delle istituzioni?

via asti 4

tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Fioccano i commenti compiaciuti di chi dice: ora tocca a voi comunisti radicalchic abitanti in precollina ad avere il problema dei rom, visto che avete tollerato la prima occupazione. Già, mal comune mezzo gaudio. Prevenire è  meglio che reprimere. Ma non intervenendo ora lo Stato sarà ad un certo punto costretto a reprimere.  Purtroppo dopo che i buoi sono scappati

 

Abbiamo scoperto che i rom che hanno occupato la caserma di via Asti non sanno leggere in italiano. “Zona militare non avvicinarsi”. Hanno occupato la parte sinistra dell’edificio perché la parte destra è occupata da fine aprile dai ragazzi di Terra di mezzo. Quest ultimi mi erano simpatici. Hanno organizzato diverse iniziative politiche. 

 

Va bene,  non tutto è regolare. Somministrazione di bevande alcoliche senza permessi e cucine da campo senza i requisiti di sicurezza. Ma non cavilliamo. Ragazzi che hanno organizzato i Viaggi della Memoria. Encomiabile. Ora più mai, visto che le scuole,  per mancanza di soldi, non lo fanno più. Poi hanno cominciato ad ospitare dei senzatetto  ( presumibilmente tali ). Poi profughi fuggiaschi dai loro paesi. Ci vorrà più  di un anno affinché l’apposita commissione decida se sono profughi politici o di altra natura. 

 

Ragazzi il cui capo politico, Michele Curto,  è consigliere comunale di maggioranza. Forse per questo il sindaco Piero Fassino ha avuto un occhio di riguardo non intervenendo,  nonostante l’abusivismo e le possibili precarietà sanitarie. Viene naturale per gli anarchici portarci i rom che sono stati cacciati dai campi abusivi di lungo Stura Lazio. 

 

Fioccano i commenti compiaciuti di chi dice: ora tocca a voi comunisti radicalchic abitanti in precollina ad avere il problema dei rom, visto che avete tollerato la prima occupazione. Già, mal comune mezzo gaudio. Non ho fonti certe. Da mesi non entro nella struttura. Ho l’immagine di un equilibrio precario. Quasi sicuramente ora alterato. Si conoscono le polemiche tra anarchici e ragazzi della Terra del Fuoco, tra chi rappresenta il più disperato e dunque il  più rivoluzionario. Convivenza difficile. 

 

E a questo punto non bisogna essere dei geni se si ipotizzano possibili tragedie. Prevenire è  meglio che reprimere. Ma non intervenendo ora lo Stato sarà ad un certo punto costretto a reprimere.  Purtroppo dopo che i buoi sono scappati. Allarmismo?  Mi sembra una questione di buon senso  Ma non vedo il nostro amato  Sindaco, ultimamente, compiere atti di buon senso. Come ad esempio ripristinare la legalità anche nella vecchia ed obsoleta Caserma di via Asti. 

Frammenti di un paesaggio smisurato

montagna paesaggioAl Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, fino al 15 novembre 

 

La relazione tra fotografia e paesaggio è una relazione centrale per la cultura italiana e non solo. Attraverso il paesaggio si costruisce e si è costruita l’identità nazionale dei singoli Paesi e delle singole culture, legate al concetto di confine non solo fisico e politico, ma anche nella sua accezione di limite, che trova trasposizione fisica e concettuale nella montagna. Ostacolo naturale, ma anche frontiera-cerniera tra realtà contrapposte, questa si fa perfetta interprete della relazione natura/cultura. La cultura positivista del XIX secolo, con la sua fiducia nella scienza e nei progressi tecnologici, caratterizzata dall’ascesa della nuova classe borghese al potere politico e dalla nascita del capitalismo moderno con la rivoluzione industriale, ha trovato nella fotografia e nella sua pretesa oggettività lo strumento più adeguato ed efficace per soddisfare le crescenti necessità di una conoscenza analitica del mondo. Queste considerazioni sono alla base del percorso espositivo che, attraverso preziose immagini, propone le origini della montagna in fotografia e la costruzione del suo immaginario, attraverso frammenti di un paesaggio smisurato di terre alte.

 

Nella mostra FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO SMISURATO. MONTAGNE IN FOTOGRAFIA 1850-1870 – curata da Veronica Lisino con il coordinamento di Aldo Audisio – sono esposti circa 150 pezzi dei fotografi primitivi, tutti notissimi. Tutti provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale della Montagna di Torino: stampe di grande formato, sciolte e in album, dei fratelli Bisson o Édouard Baldus, Samuel Bourne e Francis Frith, da Victor Muzet a Giacomo Brogi, solo per citarne alcuni. Immagini suggestive per contenuto, composizione, formato e qualità, impressionante per tecnica e resa, affascinante come solo quella ottocentesca degli inizi può essere. Al centro la relazione tra paesaggio e fotografia negli anni 1850-1870, parte di quella più ampia tra uomo e ambiente. La mostra è formata da una selezione di grandi formati del Fondo Fotografi delle origini – raccolta di 350 fototipi degli anni Cinquanta e Sessanta dell’Ottocento, fino ai primi anni del decennio successivo – conservato nella Fototeca del Museomontagna.  Costituito a partire da una significativa acquisizione del 2004 di una ventina di stampe di grande formato presentate al pubblico lo stesso anno – recentemente incrementato con un lavoro di acquisizioni presso antiquari, collezionisti ed aste internazionali, curato da Aldo Audisio –, il Fondo è composto da stampe di diverso soggetto e autore, rappresentativo delle origini della fotografia per datazione, tecniche e linguaggio, con l’avvio di pratiche e forme che oggi le riconosciamo proprie.

 

Ai nomi notissimi di Baldus, Marville, Stewart e Vialardi, si sono aggiunti via via fototipi di altro soggetto o autore, come i sempre noti Du Camp, Frith, Maxwell Lyte, McDonald e i più rari Hammerschmidt, Jeanrenaud e Saché. Dalla documentazione delle Alpi (italiane, francesi, svizzere, tedesche, slovene) ai Pirenei, dalle montagne sacre del Sinai a quelle himalayane, seppur senza pretese di esaustività, la raccolta è preziosa per la storia della montagna e della sua rappresentazione così come per quella della fotografia, con un ampio panorama di singole e specifiche storie. Il titolo della mostra, che riprende una citazione del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, ha  riferimenti molteplici che trovano corrispondenza, a più livelli, nella concezione del paesaggio e della fotografia. La proposta espositiva – realizzata dal Museo Nazionale della Montagna di Torino, con la Regione Piemonte e la Camera Di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e con la collaborazione della Città di Torino e del Club Alpino Italiano – è un’occasione unica per soffermarsi ad ammirare stampe di grande qualità, difficilmente riunite insieme, in un mondo contemporaneo di immagini che si consumano in poche ore.

 

La mostra è inserita nel programma del portale Very Bello del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nell’ambito delle iniziative di Torino per l’Expo 2015. In occasione dell’inaugurazione della mostra e nell’ambito del programma LEGGERE LE MONTAGNE, giovedì 21 maggio alle ore 18,00  sarà presentato il volume di 264 pagine, edito nella collana dei Cahier Museomontagna, che accompagna la mostra. Dopo un testo introduttivo della  curatrice Veronica Lisino, si susseguono 214 riproduzioni, per approfondire ulteriormente il viaggio attraverso la fotografia di montagna delle origini. Il volume è in vendita a 25 Euro.

 

 

FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO SMISURATO

MONTAGNE IN FOTOGRAFIA 1850-1870

Torino, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, 22 maggio – 15 novembre 2015

Inaugurazione e presentazione del volume: 21 maggio ore 18,00

Una collezione del Museo Nazionale della Montagna – CAI-Torino