redazione il torinese

MORANO NOTAIO "POLIZIOTTO" SMASCHERA DUE TRUFFATORI E LI FA ARRESTARE

Sventa una truffa ai danni di un’anziana ereditiera. Si rifiuta di firmare l’atto, avverte la polizia e fa arrestare i malviventi

Due pensionati sono finiti in manette per il tentato raggiro ai danni di un’anziana ereditiera rimasta sola al mondo. La donna, di 83 anni, probabilmente a causa della sua fragilità emotiva e non completa lucidità, aveva lasciato che i due truffatori si trasferissero ad abitare con lei nel suo appartamento di Torino e che prelevassero dal suo conto corrente continue e ingenti somme di denaro. I malfattori avevano anche provato a mettere mano su un fondo di investimento a molti zeri, vedendo però respinte le loro insistenti richieste da parte del personale della banca hanno contattato lo studio nel Notaio Alberto Morano, che è anche consigliere comunale, per richiedere la redazione di una procura notarile per operare senza impedimenti sui conti correnti della signora. Qui entra in gioco l’abilità di Morano che non appena lunedì scorso riceve i “clienti” per la sessione fiuta immediatamente l’inganno e parla con la donna in disparte. L’ereditiera appare confusa e il Notaio si rifiuta di ratificare la procura, anche perché i due qualche giorno prima avevano richiesto un appuntamento presso lo studio notarile per disporre un testamento a loro favore da parte della vittima, ma gli era stato spiegato che si trattava di un atto personale e quindi la signora avrebbe dovuto parlare da sola con il Notaio Morano. Il giorno seguente il Notaio continua la sua indagine e accompagna personalmente l’anziana in banca; dopo aver appreso che i due pensionati si erano trasferiti nella sua abitazione e avevano già tentato di prosciugare il conto corrente Morano non perde tempo e denuncia tutto alle Autorità. Grazie alla tempestiva indagine coordinata dal pm Laura Longo e dall’intervento delle Forze dell’Ordine i due truffatori sono stati arrestati con l’accusa di circonvenzione di incapace e denunciati per tentata truffa, furto aggravato e indebito utilizzo di bancomat.

Fascino e rigore sabaudo

Paola Meliga ci invia questa bella foto scattata dalla torre di Palazzo Madama. Il teatro regio, la Mole, via Po: tutto il fascino della vecchia Torino.

 

Commercio abusivo, multa da 30 mila euro

Nella mattinata di ieri, mercoledì 10 aprile, personale del Commissariato Centro, in collaborazione con il  Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e agenti della Polizia Municipale Sezione Centro, ha effettuato controlli straordinari, finalizzati al contrasto del commercio abusivo di souvenir e gadget nell’area del Museo del Cinema – Mole Antonelliana, meta di numerosi turisti e scolaresche. Nel corso dell’attività, si è proceduto all’identificazione di diverse persone, alcune delle quali sono state oggetto di accertamenti ad opera dell’Ufficio Immigrazione per verificare la regolarità del soggiorno.Sette persone, 4 cittadini del Bangladesh e 3 senegalesi, sono stati sanzionati per vendita abusiva su suolo pubblico. Contestualmente sono stati sequestrati 1810 oggetti tra gadget e souvenirs; sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 32000 euro.

M.Iar.

 
 

Bimbi maltrattati? Sospese due maestre

Tutto il mondo è paese ed anche la tranquilla provincia piemontese sarebbe stata teatro di un episodio di maltrattementi a minori da parte delle persone che avrebbero dovuto sorvegliare sulla loro incolumità. Naturalmente il condizionale è d’obbligo ma c’è in ogni caso un provvedimento cautelare da parte della magistratura. Così nel pomeriggio di mercoledì 10 aprilei Carabinieri della Stazione di Crescentino (Vercelli) hanno dato esecuzione alla misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività di insegnante, con interdizione da ogni struttura statale o private, per un anno, nei confronti di due maestre di una struttura privata localizzata in Crescentino.In base agli accertamenti svolti, le insegnanti sarebbero responsabili di maltrattamenti verso i bambini loro affidati in qualità di educatrici. Le indagini dei militari dell’Arma sono state avviate alla fine del 2018, a seguito di denuncia presentata dalla mamma di una bambina iscritta alla materna. La donna, si è presentata al comandante della Stazione di Crescentino rappresentando che sua figlia, di quasi 3 anni, era tornata dall’asilo con lividi al viso ed un labbro rotto. Secondo quanto riferito, il fatto che la bambina tornasse a casa con qualche livido era già successo in passato, ma era stato giustificato con la comprensibile vivacità di un bambino di quell’età. Questa volta, però, la solita spiegazione delle insegnanti non l’aveva convinta, non le sembrava proprio plausibile che quelle lesioni fossero attribuibili ad una caduta accidentale. I Carabinieri hanno riferito prontamente all’Autorità Giudiziaria, avviando approfondimenti in ordine ai fatti, coordinati dal Davide Pretti, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura di Vercelli. Nel corso delle attività, sono stati posizionati microfoni e telecamere nell’asilo, che hanno raccolto dialoghi e filmato episodi. Sono stati così riscontrati numerosi episodi illeciti nei confronti dei bambini e ritenuti dall’Autorità Giudiziaria, nel loro complesso, tali da configurare il reato di “maltrattamenti”.Alle destinatarie delle misure interdittive, due sole delle quattro maestre della scuola materna interessata, di 45 anni e 31 anni, entrambe residenti nel Vercellese, è stato imposto il divieto temporaneo di esercitare la professione in qualsiasi altro ente pubblico e privato per la durata di un anno. Proprio nel tentativo di garantire comunque il minimo disagio alle famiglie, che hanno necessità della struttura per la custodia dei figli, il provvedimento è stato eseguito alla chiusura pomeridiana della scuola, in modo da prevedere la sostituzione delle insegnanti già per la mattina di giovedì 11 aprile.

Massimo Iaretti

 

"Microfonato" all'esame per la patente: denunciato

Oggi, giovedì 11 aprile, durante uno dei controlli nei locali della Motorizzazione Civile di Torino, Agenti del Reparto di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale hanno proceduto alla denuncia a piede libero di un cittadino italiano con numerosi precedenti penali per ricettazione-spaccio di droga e divieto di conseguimento della patente di guida. L’uomo, infatti, durante la prova di esami orali per l’ottenimento della patente si avvaleva di una strumentazione elettronica con auricolare e cellulare collegati ad apparati connessi con altri soggetti all’esterno che gli suggerivano le risposte. L’esito dell’esame sarebbe risultato positivo se non fosse emerso che la persona aveva un auricolare in collegamento wi-fi con un cellulare che teneva nella tasca della felpa, a sua volta collegato con un microfono che veniva retto con un cavo a tracollo, il tutto alimentato da un powerbank collegato a un router, entrambi occultati sotto una fascia elastica addominale. Tutta la strumentazione è stata posta sotto sequestro giudiziario. L’uomo è stato denunciato ai sensi dell’art. 1 Lex 475 del 19 aprile 1925 e art. 110 Codice Penale, in concorso con ignoti. Sono in corso ulteriori indagini.

Apre Amazon: 1200 nuovi posti di lavoro

A Torrazza Piemonte è stato inaugurato un nuovo centro distribuzione di Amazon, il secondo nella nostra regione. I lavori sono appena terminati e hanno comportato un investimento di 150 milioni di euro.  Sono 1.200 i posti di lavoro previsti. Amazon è passata in Italia nel giro di otto anni da 150 a 5.500 posti di lavoro a tempo indeterminato. Nel nuovo centro logistico saranno smistate le consegne in Italia, in Svizzera e Francia.

Torino-Cagliari, i precedenti

Il confronto di domenica (ore 12.30) sarà il trentaduesimo, in casa del Toro nella Serie A strutturata a girone unico, tra i granata e la compagine sarda. Il bilancio dei precedenti 31 incontri vede il Torino nettamente in vantaggio, con 17 vittorie a fronte delle sole 6 degli isolani (8, invece, i pareggi). I granata conducono nettamente anche per quanto riguarda il bilancio delle reti realizzate: 47-32. Il primo confronto ha luogo nella stagione 1964-’65 (la prima dei rosso-blu in serie A), per la precisione alla quattordicesima giornata (27 dicembre 1964), terminando col netto successo granata per 4-0, con reti di Gerry Hitchens al 15′, di Giorgio Ferrini al 39′ e della “farfalla granata” Gigi Meroni al 43′ e al 58′. I cagliaritani riescono a conseguire un risultato positivo già la stagione seguente, strappando uno 0-0 alla quarta giornata (26 settembre 1965), mentre per il primo successo devono attendere l’annata 1969-’70 (cioè quella del loro storico scudetto): netto 4-0 alla trentesima (e ultima) giornata, con il Cagliari già matematicamente campione che fa suoi i due punti grazie ai centri di Angelo Domenghini (al 12′), Gigi “Rombo di tuono” Riva (al 29′ e al 38′) e Sergio “Bobo” Gori (al 48′). Le più larghe affermazioni toriniste sono il 4-0 della già citata stagione 1964-’65 e i 5-1 del 1975-’76 (alla ventottesima giornata, 2 maggio 1976) e del 2016-’17 (dodicesima, 5 novembre 2016): nella prima annata (quella dello storico settimo scudetto granata, il primo dopo Superga) decidono le realizzazioni di Eraldo Pecci (30′), Francesco “Ciccio” Graziani (50′), Renato Zaccarelli (57′) e Paolino “Puliciclone” Pulici (78′ ed 83′), mentre nel confronto di due stagioni or sono le reti granata portano le firme di Andrea “Gallo” Belotti (2′ e 59′, su rigore), Adem Ljajic (11′), Marco Benassi (38′) e Daniele Baselli (51′). Il più pingue successo ospite è, invece, il clamoroso 5-0 della stagione 1992-’93 (trentunesima giornata, 16 maggio 1993): un’annata storica per entrambi i sodalizi, con il Cagliari che consegue la sua finora ultima qualificazione alle Coppe Europee (per la precisione, la Coppa UEFA) e il Toro che conquista il suo finora ultimo trofeo (la Coppa Italia). L’ultima affermazione granata è il 2-1 dell’undicesima giornata della scorsa stagione (29 ottobre 2017, con reti piemontesi opera di Iago Falque al 39′ e Joel Obi al 66′), mentre l’ultimo pareggio risale al 2014-’15: 1-1 alla ventitreesima giornata (15 febbraio 2015), con la rete torinista realizzata da Omar El Kaddouri al 35′. L’ultimo successo isolano è, invece, relativo alla stagione 2012-’13: 1-0 alla settima giornata (7 ottobre 2012). Si annoverano, inoltre, degli “incroci” in Serie B (cinque) e in Coppa Italia (sette). Il primo confronto in cadetteria (che consiste nel primo confronto in assoluto tra le due compagini) ha luogo il 27 settembre 1959, nel contesto della seconda giornata della stagione 1959-’60, concludendosi col successo 5-0 dei granata (a segno con Giuseppe “Pecos Bill” Virgili all’11’, al 17′ e su rigore al 56′, con Giorgio Ferrini al 14′ e con Giambattista Moschino al 37′). Granata vittoriosi anche nei successivi quattro confronti, che portano il totale a cinque successi torinisti su cinque gare (con un 15-2 nel conteggio delle realizzazioni): 1-0 nel 1989-’90 (undicesima giornata, 5 novembre 1989, con prodezza di capitan Roberto Cravero al 78′), 3-0 nel 1997-’98 (decima, 8 novembre 1997, con lo scatenato Claudio Bonomi a segno al 41′, al 49′ e al 63′), 2-0 nel 2000-2001 (trentaquattresima, 10 maggio 2001, col rete di Daniele Delli Carri al 29′ e autorete del rosso-blu Gianluca Grassadonia al 57′) e 4-2 nel 2003-2004 (nona, 15 ottobre 2003, col Toro a segno con Andrea Fabbrini al 6′, Marco Ferrante al 37′, Alessandro Conticchio al 67′ e Pinga al 72′). Torino nettamente avanti anche nel bilancio relativo alla Coppa Italia, dove su 7 confronti si annoverano 4 vittorie granata, 2 pareggi e un solo successo ospite (col Toro avanti 10-6 nel computo delle reti). L’unica vittoria sarda ha luogo nel primo confronto, risalente alla sesta (e ultima) giornata del girone finale dell’edizione 1968-’69: 2-1 datato 28 giugno 1969, con l’unica marcatura piemontese che consiste in un’autorete del difensore ospite Giulio Zignoli (al 63′). Da lì in avanti si susseguono tre successi granata: 4-3 nel girone finale del 1969-’70 (quarta giornata, 27 maggio 1970, con reti toriniste di Giorgio Ferrini al 2′, Emiliano Mondonico all’11’, Claudio Sala al 47′ e Paolino Pulici al 69′), 2-0 nel girone eliminatorio del 1974-’75 (seconda giornata, 1° settembre 1974, prodezze di Emiliano Mascetti all’11 e di Paolino Pulici su rigore al 25′) e 1-0 sempre nel girone eliminatorio nel 1975-’76 (seconda giornata, 1° settembre 1975, decide un guizzo di Paolino Pulici al 69′). La tendenza cambia negli Anni Ottanta, col Torino bloccato sull’1-1 nel girone eliminatorio del 1982-’83 (quinta giornata, 5 settembre 1982, pareggio che consente ai sardi di passare il turno in compagnia dello stesso Toro, con la rete torinista opera di Patricio Hernandez al 16′), vittorioso per 1-0 nell’andata degli ottavi di finale del 1984-’85 (13 febbraio 1985, con rete di Leo Junior su rigore all’86’, poi difesa con successo nella gara di ritorno in Sardegna, conclusasi sullo 0-0) e 0-0 nel ritorno dei quarti di finale del 1986-’87: risultato, quest’ultimo, utile ai cagliaritani, qualificati al turno successo in virtù della vittoria per 1-0 conseguita nella gara d’andata sull’isola. Ricapitolando, tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, in quel di Torino si contano 43 incontri tra granata e cagliaritani, con 26 affermazioni dei padroni di casa, 10 pareggi e 7 successi dei rosso-blu. E col Toro a condurre 72-40 nel computo delle reti.

Giuseppe Livraghi

 
 

Il "centro" di Bersani

Di Giorgio Merlo
Adesso, forse, e’ arrivato il momento di intendersi. Ben sapendo che i veri giochi sul futuro assetto politico italiano decolleranno solo dopo il grande sondaggio popolare del 26 maggio prossimo. Perché un dato comincia a delinearsi con sufficiente chiarezza

E cioè, con questa coalizione il centro sinistra, o come si vuol definire, difficilmente sarà competitivo contro il “blocco sociale” del centro destra. O meglio, dell’attuale centro destra che però, e’ bene dirlo subito, difficilmente si scioglierà come neve al sole nell’arco di pochi mesi o di pochi anni. Il futuro centro sinistra, visto che oggi non è affatto competitivo in qualsiasi zona italiana, potrà decollare solo se, accanto ad una sinistra, l’attuale Pd/Pds a guida Zingaretti, saprà riaggregarsi attorno ad una coalizione plurale che vede in un partito di centro, seppur composito e di governo, la sua forza propulsiva e decisiva per ridare vigore, speranza ed efficacia ad una alleanza democratica, riformista e di governo. Certo, e’ persin ridicola la tesi di tutti coloro che nell’attuale Pd pensano di poter costruire una coalizione pianificando, a tavolino, chi è di destra, chi di sinistra, chi verde ambientalista, chi di centro, chi cattolico, chi arancione e via discorrendo. Una strategia grottesca destinata al sicuro fallimento e frutto di un retaggio vecchio e stantio che riporta indietro le lancette della politica italiana ad una stagione dove il partito egemone – cioè il Pci – dettava le carte e distribuiva i ruoli ai singoli commensali. Cioè le briciole che si avanzavano dal tavolo principale. Una interpretazione e una prassi grottesca che non merita neanche perdere tempo per un commento specifico. Come stona, al contempo, la singolare tesi di Bersani, un uomo peraltro riflessivo nonché simpatico, che recentemente ha sentenziato che “semplicemente adesso il centro non serve più perché ormai lo scontro è tra la destra e la sinistra”. Una tesi singolare che, tradotta nella concreta situazione politica italiana e con l’avvento di una destra con un profilo netto e dichiarato, può innescare un meccanismo che ci riporta ad una stagione vecchia e datata: cioè, il ritorno dei cosiddetti “opposti estremismi”. Perché se si sostiene che la “politica di centro” e la “cultura di centro” non hanno più senso di esistere nel nostro paese, e’ persin ovvio, nonché scontato, arrivare alla conclusione che la politica italiana dovrà fare i conti con una radicalizzazione senza esclusione di colpi. Ma che senso avrebbe introdurre un conflitto permanente e all’ultimo colpo tra la destra e la sinistra per la conquista del potere? Saranno due gli obiettivi di fondo dei due plotoni: da un lato la destra punterà all’annientamento politico dell’avversario e, dall’altro, la sinistra mirera’ alla delegittimazione morale e politica del nemico – secondo la tradizione che si rinnova ormai da molti decenni – per raggiungere il tanto decantato potere. È questo l’esito finale prediletto dai Bersani di turno? Al contrario, adesso l’impegno concreto dei sinceri democratici e di tutti coloro che conoscono anche i corsi e ricorsi della storia politica italiana, e’ quello di rispettare certamente la presenza di una “nuova destra”. – ormai in piena ascesa politica ed elettorale – e di una potenziale “nuova sinistra” ma senza rinunciare a riaffermare le ragioni di un “nuovo centro” che può e deve diventare il luogo politico e culturale che batte gli estremismi, introduce una vera cultura di governo, alimenta il confronto democratico, garantisce il pluralismo e lavora per comporre gli interessi attraverso una
permanente e sempre attuale “cultura della mediazione” che resta l’unico vero antidoto per
sconfiggere quella radicalizzazione del confronto politico all’origine dei guai e dei rischi per la
stessa tenuta della nostra democrazia. Un “nuovo centro” ormai sentito e sostenuto da vari settori della società italiana anche a fronte della recente esperienza di governo e non solo per dare qualità alla nostra democrazia e autorevolezza alle nostre istituzioni. Saranno poi le singole ricette di governo a giustificare le alleanze e gli accordi politici e programmatici. Ma senza la presenza di questo partito, o movimento, o luogo politico – del resto storicamente decisivo in tutti i tornanti piu’ difficili e complicati della storia politica italiana – sarà la stessa democrazia italiana a pagarne le conseguenze. Per questo non servono ne’ i richiami alla radicalizzazione tra la destra e la sinistra e ne’ la tesi, altrettanto ridicola, che è sufficiente un partito per distribuire le carte di chi sta da una parte o dall’altra. È arrivato il momento di voltare definitivamente pagina. Senza commettere gli errori di un recente passato che forse è opportuno archiviare al più presto.

Uomo muore incastrato in un macchinario

Incidente mortale ieri sera presso un mobilificio di Grava, in provincia di Alessandria. Intorno alle 19.30 i vigili del fuoco sono accorsi per cercare di liberare una persona rimasta incastrata sotto un macchinario. Nonostante il loro intervento e quello del 118,  per l’operaio non c’è stato nulla da fare. I carabinieri e i tecnici dello Spresal stanno ricostruendo la dinamica di questo drammatico incidente sul lavoro.
 
(foto archivio)

Ajax-Juventus, tutto in un minuto

La Juve fa un buon risultato ad Amsterdam: un 1-1 che lascia ben sperare per il ritorno allo Stadium, soprattutto per l’atteggiamento che i ragazzi di Allegri hanno dimostrato per tutta la gara, anche – e in particolar modo – nei momenti di difficoltà (non pochi, a dirla tutta)
I giovani dell’Ajax, in casa propria, hanno fatto ciò che dovevano fare, e cioè attaccare incessantemente e costantemente da ogni posizione, non lasciar respirare i bianconeri e tentare di bloccare il loro Uomo- Champions, alias Cristiano Ronaldo

Ma la Juventus ha saputo reagire con coraggio ed intelligenza, stringendo i denti quando le incursioni degli olandesi si facevano asfissianti, per rimanere comunque in partita sino all’ultimo minuto, con azioni pericolose, come la sassata di Douglas Costa all’84’ st., che purtroppo è finita sul palo. L’ardore della squadra di casa si vede già nei primi minuti, quando al 17′ Szczesny vola e para un gran tiro di Ziyech, ed a seguire un insidioso sinistro di Van de Beek finisce di poco a lato. Ma la Juve non è per nulla intimorita, anzi pare voler far sfogare gli olandesi per poi colpirli in contropiede, o comunque con incursioni di Bernardeschi e Ronaldo, che si scambiano spesso e volentieri da destra a sinistra e viceversa. A centrocampo, Pjanic viene messo in difficoltà dalla manovra dell’Ajax, sempre molto veloce e precisa, anche nello stretto; il bosniaco legge comunque bene le geometrie avversarie e dà una buona mano in fase difensiva. Al 44′, azione magistrale di CR7: riceve palla a centrocampo da Pjanic, la passa a Cancelo sulla destra, poi fa 40 metri di corsa e arriva in centro area, dove il morbido e perfetto assist di Cancelo confeziona un cioccolatino che Cristiano scaraventa in rete di testa: 1-0 per la Juve, goal pesantissimo in trasferta. Il vantaggio di Madama dura appena un minuto, giacchè al primo della ripresa, complice un erroraccio di Cancelo – che si fa sfuggire Neres – l’Ajax pareggia; poi, galvanizzata dal gol, tenta in ogni modo di chiudere il match e si fa sempre più pressante e pericolosa, tanto che per lungo tempo i bianconeri non riescono ad uscire dalla propria area. Tuttavia, nonostante il goal subìto, i bianconeri non perdono lucidità e cercano di ragionare, mantengono lo spirito combattivo – ad esempio, al 52′ Bentancur arriva pericolosamente in area e viene messo giù da Tagliafico, ma l’arbitro non concede il rigore – , inoltre continua l’ottima partita di Bentancur e Rugani, che arginano bene gli attacchi avversari. Al 60′ st, Allegri toglie Mandzukic (altra serata storta per lui) per Douglas Costa, sperando di sfruttarne la velocità per creare scompiglio nella difesa olandese, poi al 74′ st fa entrare Dybala per Matuidi (causa un problema muscolare), ed a quel punto la squadra diventa decisamente offensiva, con Bernardeschi a destra, Costa a sinistra e Dybala dietro a CR7. L’Ajax però non demorde: all’82’ st impegna Szczesny in una bella respinta su Ekkelenkamp, mentre la Juve risponde ancora all’84’ st con Costa, autore di una splendida azione personale che sfortunatamente finisce sul palo; da sottolineare che, a differenza di tante partite precedenti, la Juve chiude la partita in attacco, ottimo segnale. Altre note positive per Madama: sicuramente l’atteggiamento sempre combattivo sino all’ultimo minuto, l’intelligenza tattica, che si è tradotta nel saper aspettare e soffrire, Rugani e Bentancur ottimi, Cristiano tornato al goal (e che goal!) e completamente ristabilito. Lo Stadium, nella gara di ritorno, sarà un’altra bolgia.
#finoallafine
 

Rugiada Gambaudo