redazione il torinese

Una notte alla scoperta degli archivi

castello armeria realeVenerdì 16 settembre tra le 19 e le 23 gli archivi torinesi saranno protagonisti di una notte dedicata alla scoperta dei patrimoni storici, artistici, culturali e industriali custoditi da istituzioni pubbliche e aziende private cittadine. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti. “La Notte degli Archivi”, ideata da Promemoria e realizzata dall’associazione culturale Archivissima, è patrocinata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Un gruppo di scrittori racconterà frammenti dei patrimoni custodi in città sperimentando una forma di narrazione avvincente. Punti di vista nuovi e differenti rievocheranno epoche, stili di vita, emozioni, curiosità e passioni. A presentare al pubblico l’Archivio storico del Teatro Regio, sarà Marco Missiroli, autore di Senza coda, Il buio addosso e del bestseller internazionale Atti osceni in luogo privato, vincitore del Premio super Mondello 2015.

L’incontro è al Piccolo Regio alle ore 20.

Qui di seguito tutti gli Archivi e gli scrittori partecipanti:

Giuseppe Culicchia – Archivio Storico Reale Mutua

Valentina Diana – Archivio Storico Garnier Valletti dell’Accademia di Agricoltura

Luca Ferrua – Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura – Archivio Storico della Compagnia di San Paolo

Marco Filoni – Centro Studi Sereno Regis

Fabio Genovesi – Archivio Storico della Città di Torino

Davide Longo – Archivio Storico del Museo Nazionale della Montagna e della Biblioteca Nazionale CAI

Marco Missiroli – Archivio Storico del Teatro Regio

Michela Murgia – Archivio Storico e Museo Italgas

Piergiorgio Odifreddi – Archivio Storico dell’Accademia delle Scienze

Giusi Marchetta & Enrico Pandiani – GTT, ATTS Associazione Torinese Tram Storici

Alessandro Perissinotto & Nadia Terranova – Archivio di Stato di Torino

Antonio Scurati – Musei Reali di Torino, Armeria Reale

Stefano Trinchero – Polo del ‘900

Sebastiano Triulzi – Archivio Storico dell’Università degli Studi di Torino

Giorgio Vasta – Archivio Storico del Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso

(foto: il Torinese)

 

#REALEDISERA: GIOVEDÌ ALLA SCOPERTA DEI MUSEI REALI DALLE 19 ALLE 22

PALAZZO REALE BURSUICAlle 19 nel Salone degli Svizzeri concerto del coro Cantabile Zero18. Alla Galleria Sabauda ultimi giorni per Venere incontra Venere

Per chi vuole sentirsi ancora un po’ in vacanza e fare il turista in città, per chi in vacanza non c’è stato, per chi cerca semplicemente una serata diversa dal solito c’è #Realedisera, l’iniziative dei Musei Reali di Torino che ogni giovedì propone dalle 19 alle 22 l’apertura straordinaria con biglietto di ingresso speciale a Euro 2

La proposta proseguirà fino a fine settembre. Ogni settimana visite ed eventi animerano le sale del Museo.

Questa settimana alle 19 nel Salone degli Svizzeri di Palazzo Reale si esibirà il coro Cantabile Zero18, composta da circa venti bambini e ragazzi dagli 8 ai 16 anni, diretti dal maestro Giorgio Guiot e accompagnati al pianoforte da Flavio Contorti. Il coro propone un repertorio di canti a più voci, di diversa origine e provenienza, a cappella o accompagnati al pianoforte. Nel programma della serata troviamo musiche tradizionali di varie parti del mondo, alcune elaborazioni di melodie infantili e brani del repertorio corale più colto. Il coro fa riferimento all’Associazione Cantabile onlus di Torino.

A seguire, sempre a Palazzo Reale sarà possibile visitare l’appartamento della Regina, aperto straordinariamente per #Realedisera. I tour iniziano alle 19,30 (al termine della performance del coro) dalla Galleria del Daniel con partenza ogni 15 minuti; gruppi di visita di massimo 25 persone.

L’appartamento della Regina è formato da sette splendide sale allestite intorno al 1690 da Vittorio Amedeo II di Savoia e poi abitate da suo figlio Carlo Emanuele III. Con Carlo Alberto l’appartamento viene ristrutturato e destinato alla regina Maria Teresa d’Asburgo, che lo abitò fino al 1855. Attraverso il Gabinetto delle Miniature, la Cappella, l’antica sala da pranzo si arriva al vero gioiello dell’appartamento, il “Gabinetto per il segreto maneggio degli affari di Stato” (ora Gabinetto di Toeletta della Regina), uno scrigno decorato dal pittore Claudio Francesco Beaumont, e arredato con mobili, scale, sgabelli e tavoli intarsiati in avorio, madreperla e legni pregiati dal geniale Pietro Piffetti (1701-1777), da molti giudicato il più grande ebanista del Settecento italiano. Lungo il percorso opere di Carlo Maratta, Francesco De Mura, Francesco Trevisani.

Al Museo Archeologico protagonista è ancora il Papiro di Artemidoro, uno dei reperti più interessanti ed enigmatici dei Musei Reali. Due visite guidate (alle 20,30 in spagnolo e alle 21,15 in russo) permetteranno ai visitatori di approfondire la conoscenza di questo straordinario reperto.

Il Papiro di Artemidoro fa parte del patrimonio archeologico nazionale dal 2004, quando fu acquistato della Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo. Originariamente il papiro era contenuto dentro un Konvolut di papier mâché e fu acquistato ad Asyût nella prima metà del Novecento dal collezionista Saiyid Khâshaba Pasha. Esportato nel secondo dopoguerra con regolare licenza dall’Egitto, arrivò in Germania nel 1971 dove dieci anni dopo fu smontato a Stoccarda, ricavandone circa duecento frammenti appartenenti a vari e diversi documenti che furono trasferiti per qualche tempo presso l’Università di Treviri e in seguito recuperati dal proprietario, che li detenne fino al momento della cessione. Il restauro e la ricomposizione furono effettuati presso il Laboratorio di Papirologia dell’Università di Milano, dove fu avviato lo studio di dettaglio supportato da una serie di indagini diagnostiche anche al fine della determinazione cronologica 14C del supporto che indica per il taglio del papiro una data fra il 15 e l’85 d.C.

Le visite in lingue straniera al Papiro di Artemidoro proseguiranno fino a fine settembre: 22 settembre: ore 20,30 inglese e ore 21,15 spagnolo; 29 settembre: ore 20,30 russo e ore 21,15 spagnolo.

Alla Galleria Sabauda invece è possibile ammirare solo fino al 18 settembre due delle celebri Veneri dipinte da Sandro Botticelli messe a confronto per la prima volta nella mostra Venere incontra Venere.

Tutti gli appuntamenti rientrano nel biglietto dei Musei Reali.

Biglietto speciale dalle 19 alle 22, Euro 2, ingresso ridotto Euro 1. In vigore gratuità di legge, tessere convenzionate. Chiusura biglietteria alle 21.

www.museireali.beniculturali.it

“L’abbandono ed il ritorno alla montagna”

superga montagna antonio coluccia“L’abbandono ed il ritorno alla montagna” è il tema dell’ottava assemblea nazionale degli studenti forestali, organizzata dall’Ausf, l’associazione che li riunisce e rappresenta. L’evento è iniziato lunedì 12 e di protrarrà sino a sabato 17 settembre. In questi ultimi anni le Alpi sono protagonista di un cambiamento importante che mette in discussione i consueti stereotipi della montagna abbandonata, triste e difficile da vivere, in netta contrapposizione con la città dinamica, creativa e ricca di opportunità. Si tratta di un fenomeno dovuto non tanto a una ripresa della natalità, quanto piuttosto all’arrivo di una nuova popolazione residente. Con questo fenomeno stanno emergendo almeno due figure simbolo di esso: il pastore e il migrante extra-comunitario. Il primo, da sempre la figura tradizionale della montagna, una volta rappresentata rozza e poco incline alla vita sociale, oggi, rappresentata perlopiù da giovani che han cominciato a intraprendere questo mestiere. Il secondo è invece un soggetto relativamente nuovo per la montagna, ma che diventa anch’esso simbolo di un processo di integrazione tra una tradizione radicata e un diverso modo di pensare e di essere. È interessante quindi osservare nel suo insieme come questo fenomeno migratorio metta in evidenza soprattutto un nuovo modo di abitare la montagna. I nuovi montanari si fanno portatori di MONTAGNEun progetto innovativo basata su valori ambientali, naturali e culturali, rinnovando tradizioni e mantenendo reti di relazioni con territori extra – montani. Per poter riabitare le Alpi i fattori che esercitano un maggior peso son due: il primo è morfologico-infrastrutturale, poiché se da un lato abbiamo valli lunghe che danno accesso a valichi o trafori internazionali, percorsi da grandi assi viari e ferroviari e hanno al loro interno città importanti; dall’altro ci son piccole valli che dopo pochi chilometri sboccano in pianura e son costrette a far riferimento a dotazioni urbane che si trovano fuori da esse. L’altro fattore è il grado di urbanizzazione della pianura pedemontana su cui sboccano le valli. Si va quindi dalla presenza di metropoli come Torino alle numerose città sparse dell’alta pianura veneta. Combinando i due fattori otteniamo una varietà di situazioni più o meno attrattive per i nuovi abitanti. La Valle di Susa è un caso esemplare di come gli effetti dei due fattori si combinano perfettamente. Infatti, è una delle poche valli delle Alpi Occidentali italiane di una certa lunghezza e conduce a valichi e trafori internazionali, inoltre il suo sbocco pedemontano è compreso nella corona più periferica dell’area metropolitana di Torino.

Massimo Iaretti

Classifica Musei, Torino la città più premiata da Tripadvisor

egizio 22Se il Metropolitan Museum of Art di New York, è  per il secondo anno consecutivo, il museo più amato al mondo, nessun museo italiano è però tra i primi dieci in Europa e nel mondo. Lo stabilisce Tripadvisor che  assegna i premi Travelers’ Choice Musei. tra i primi 10 in Europa  l’Hermitage è primo, seguito dal Museo D’Orsay di Parigi, dal Prado di Madrid, dal British Museum di Londra,  In Italia il museo più amato è la Galleria degli Uffizi, che scala dueEGIZIO22 posizioni rispetto al 2015 scalzando dal primo posto la Galleria dell’Accademia, piazzata come terza. E Torino è  la città più premiata con tre musei in classifica: l’Egizio al secondo posto, il Museo Nazionale del Cinema sesto e il Museo dell’Automobile nono.

Alla ricerca di un mondo sportivo “sano”

TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’ / di Paolo Michieletto

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La storia insegna…

Mente sana in corpo sano è una “frase” che sentiamo sin da quando eravamo piccoli, e, seppur nata con un obiettivo “profondamente”diverso da quello che è divenuto oggi l’uso comune (infatti l’autore della massima, Giovenale, non parlava di svolgere attività fisica o movimento, bensì augurava ai politici dell’epoca un corpo sano, senza malattie, in modo che, non preoccupati per la michielettopropria salute potessero governare al meglio il popolo, cioè avere la mente “sana” per poter deliberare al meglio, ma tant’è, il senso comune attuale è comunque positivo), racchiude in sé una grande verità: affinché la nostra mente possa essere sana e possa discernere al meglio le soluzioni che la vita ci chiede di trovare quotidianamente, è bene che il nostro corpo si mantenga sano, in modo da non doverci preoccupare troppo dei malanni, e che proprio grazie a questa salute fisica anche la mente possa trarre i migliori giovamenti.Muoversi con le gambe, aiuta anche la testa, almeno in teoria. E’ possibile ragionare intorno alle motivazioni che possono esortare ad una scelta che potrebbe rivelarsi sicuramente positiva sotto molteplici punti di vista, sia che la si voglia praticare in prima persona o proporla ai propri figli, parenti, amici…, o anche solo osservarla con occhi entusiasti… .Il panorama cittadino offre molteplici attività e iniziative rivolte a età e gusti differenti, e cercheremo gradualmente di valutarne effetti, benefici e controindicazioni (se ci saranno) in molteplici ambiti delle attività del movimento.

Il primo passo sarà definire quello che significa attività fisica o una pratica sportiva. Non è un dilemma da poco. Nel primo caso, la competizione non esiste o, meglio, può essere una scelta di salute o di ricerca di movimento finalizzato al benessere generale, mentre nel secondo caso si devono prevedere picchi di difficoltà non presenti nell’attività motoria fine a sé stessa. Lo sport prevede competizione, individuale o collettiva, e la comparazione di risultati. Propendere per questa ipotesi deve prevedere la probabilità elevata di sconfitta (molti sono i chiamati, ma, trasformando un pochino le parole di “un mistico” di tanti anni fa… , uno solo il vincitore, ovviamente).Il panorama cittadino offre molteplici aziende del fitness che offrono servizi di livello differenziato così come società sportive che si occupano di discipline di ogni tipo. Non tutto va bene per tutti. Età diverse, volontà diverse, possibilità diverse, fanno convergere verso una sola soluzione: l’individuo prima di tutto, e noi, da queste pagine proveremo a far emergere proposte e soluzioni nell’ambito del movimento, valutando cosa offre il territorio e cosa possa generare di positivo la nostra città per tutti coloro che vogliono in forma attiva seguire il proprio benessere fisico e, perché no, anche mentale. E poi, esiste … lo sport “passivo”, cioè anche il piacere di osservarlo con occhi attenti e con “cuore palpitante”. Il nostro compito sarà di rendere più piacevole e più attenta la visione degli sport, puntando i “fari” dell’interesse sui punti nascosti della bellezza del mondo dello sport e delle gesta dei suoi esecutori nel panorama della nostra città.

Una città che di bello e “occulto” agli occhi dei suoi cittadini non ha solo i monumenti e i musei, ma anche tanti spunti di interesse “spettacolar-sportivo” da portare in superficie.

Sport e attività fisica in Torino: istruzioni per l’uso!

 

Torino: panino libero a scuola

GARAU2IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau

Una vittoria giudiziaria (di alcuni genitori) che è una sconfitta, per tutti, compresi i vincitori

 

NOTA – Nel frattempo, mentre l’articolo era già stato scritto,  è stata depositata la sentenza del Tribunale di Torino che sancisce  di fatto la libertà di portare a scuola i pasti da casa. Vedi servizio in Cronaca

L’antefatto. Il 22 giugno i giudici della Corte d’Appello di Torino sentenziano che hanno ragione i genitori che chiedono di rinunciare al servizio mensa e di far consumare ai propri figli il pasto portato da casa, pur riconoscendo che il tempo della mensa è parte integrante della formazione dei ragazzi. La causa era stata promossa da un gruppo di genitori e, dunque, l’Ufficio scolastico regionale dà indicazione ai presidi di respingere le richieste delle famiglie che non si sono costituite in giudizio. Controricorso di altre famiglie, che pretendono che la regola sia valida erga omnes e conseguente ennesima decisione del giudice che accoglie il nuovo ricorso. E’ un segno dei tempi. I genitori con la   pretesa di affermare il loro diritto al baracchino per i propri figli, nei fatti rinunciano a un diritto ben più sostanziale e fondamentale: quello di un servizio mensa che sia parte importante di un percorso didattico di educazione alimentare dei ragazzi e che garantisca cibi sani mensea prezzi accessibili a tutti. A fine degli anni ’90 il Coordinamento dei genitori di Torino, con l’appoggio di Legambiente, Aiab e altre associazioni, lottava per ottenere la mensa biologica per tutti. In quegli anni le città italiane hanno fatto scuola in Europa, e non solo, in materia di educazione alimentare e ristorazione scolastica. Oggi i genitori percorrono strade diverse, non colgono i loro veri diritti (e soprattutto quelli dei ragazzi), privilegiano l’apparente affermazione di diritti individuali. E’ una sconfitta per tutti, genitori e istituzioni, ma soprattutto per i ragazzi, che avrebbero la possibilità di acquisire una cultura alimentare che stiamo un po’ tutti perdendo. E’ un segno dei tempi, dell’incapacità di capire che se vogliamo garantire un futuro a noi stessi, ai nostri figli e al pianeta dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che l’agricoltura, il cibo, la convivialità e i piccoli gesti quotidiani ci aiutano a costruire un’economia finalmente sostenibile. E’ utile che le istituzioni locali assumano un’iniziativa e avviino un confronto che coinvolga tutte le parti interessate per ristabilire le priorità, rispettare i diritti dei ragazzi e ristabilire un modello educativo e di ristorazione che ritorni a essere all’avanguardia.

 

Ignazio Garau

Presidente Italiabio

Delrio: a rischio i fondi per il tunnel di corso Grosseto se si fa dietrofront

Derlrio,non utilizzeremo fondi Ue per cuneo fiscaleDall’incontro a Roma tra il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e la sindaca di Torino, Chiara Appendino è emerso che se si blocca l’iter per la realizzazione del tunnel di corso Grosseto, i fondi potrebbero andare persi e non essere destinati ad altre opere. Più temi sono stati affrontati, come il rinnovo del parco rotabile del servizio di trasporto pubblico torinese e lo sviluppo della Linea 1 della metropolitana, all’interno del Piano Metropolitane del Mit, con il potenziamento della mobilità sostenibile. la prima cittadina ha annunciato che procederà prestocon l’apertura delle buste per la linea 2 della metropolitana, condividendo la necessità che il tracciato risponda il più possibile alle esigenze della città. Per quanto riguarda corso Grosseto, l’opera in questione vede il Comune contrario alla sua realizzazione, ma la revisione progettuale è di competenza regionale. Appendino ha espresso la volontà di procedere con gli approfondimenti con gli enti coinvolti.

A scuola panino libero per tutti, è ufficiale

menseDunque sarà panino libero nelle mense scolastiche. I genitori che vogliono mandare i figli a scuola con i pasti preparati da casa casa ora sono sicuri di poterlo fare, grazie all’ ordinanza del tribunale di Torino, dopo mesi di battaglie giudiziarie, che respinge un reclamo presentato dal Ministero a autorizza chiunque  a rifiutare il servizio mensa.Secondo il Tribunale  è un diritto garantito dalla Costituzione e vale per tutti, non solo per le famiglie che hanno promosso la causa. A Torino molti genitori si lamentano dei prezzi delle mense e  della qualità del cibo. Il 20 settembre l’assessore comunale Federica Patti e l’assessore regionale Gianna Pentenero incontreranno il direttore generale dell’Urs, Fabrizio Manca, e i rappresentanti dei dirigenti scolastici.

Anche a Monteu da Po arrivano i Velo Ok

velo-okAnche a Monteu da Po arrivano i Velo Ok, strumenti utilissimi per limitare la velocità sulle strade. Nella sala consiliare del municipio il sindaco Laura Gastaldo, il consigliere Gaetano Antonucci, il responsabile della Polizia locale Cristiana Morelli ed il direttore Paolo Goglio ha presentato il “Progetto NoiSicuri”. Questo comprende numerose attività di educazione e prevenzione, sia rivolte agli scolari e ai cittadini, sia finalizzate a far rispettare maggiormente le regole su strada. In particolare, esso prevede la sperimentazione del sistema VeloOK per la dissuasione e il controllo delle velocità eccessive sulla strada provinciale 590, teatro negli ultimi anni di numerosissimi gravi incidenti, di cui ben tre mortali, e sulla quale un precedente monitoraggio del traffico ha evidenziato moltissimi passaggi fuori controllo, con punte di velocità superiori a 140 km/h. Verranno istallate lungo la strada alcune colonnine arancioni ad alta visibilità che possono fungere da semplice dissuasori oppure, alloggiando a turno al proprio interno le apparecchiature di rilevazione di velocità, possono fungere da vero e proprio “autovelox”; ma a prescindere dalla messa in funzione o meno dellʼapparecchiatura di controllo, lʼeffetto deterrente sulle alte velocità è estremamente efficace, visti i brillanti risultati già ottenuti nei numerosissimi comuni della provincia che li hanno precedentemente adottati. Il Sindaco Laura Gastaldo ha precisato come lʼiniziativa sia chiaramente improntata sulla prevenzione delle infrazioni più che sulla repressione, e rappresenti la volontà dellʼamministrazione di garantire in modo permanente lʼincolumità dei cittadini e dei residenti, in un arteria caratterizzata da sempre da una elevatissima pericolosità. Il direttore del progetto NoiSicuri Paolo Goglio ha presentato le altre iniziative finalizzate allʼeducazione e alla cultura della sicurezza, che puntano a promuovere una maggiore coscienza collettiva sul tema sicurezza stradale. Le linee guida del progetto Noisicuri ed i primi risultati della importante sperimentazione saranno presentati in un incontro pubblico che si terrà prossimamente al Teatro Comunale

I.M.

Start-up innovative, Torino al top

Nel nostro Paese, il numero di start-up innovative continua a crescere a ritmi sostenuti e ad oggi risultano iscritte, a livello nazionale, ben 6.235 imprese. L’11,2%, pari a 397, risiedono in Piemonte, un dato in crescita del +11,2% rispetto a fine 2015 (comunque inferiore alla media nazionale pari al 21,2%), e che posiziona la regione al 5° posto.

perna foto mole mongolfiera

Si tratta di giovani imprese che nell’ultimo anno hanno impiegato prevalentemente fino a quattro addetti (81%), operano nei “servizi’ (71,3%) e hanno un valore della produzione che per il 65,9% non supera i 100 mila euro. A livello di governance, il 13,9% delle start-up piemontesi ha una compagine societaria a prevalenza femminile, mentre quelle coordinate prevalentemente dai giovani (under 35) rappresentano oltre un quarto (25,4%) del totale.

E’ quanto emerso  dai dati elaborati da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia, in occasione di Open-F@b Call4Ideas 2016, il contest che fino al 17 ottobre raccoglierà le idee innovative pensate per migliorare la customer experience nel mondo assicurativo. Per approfondire il tema, ieri si è tenuto il Re-Boot Open-F@b 2016.

Per quanto riguarda le province è Torino a registrare in assoluto il valore più alto, con 298 start-up innovative (pari al 75,1% del totale regionale). Seguono, con valori decisamente più contenuti, Novara con 34 (8,6%), Cuneo con 32 (8,1%), Biella con 12 (3%), Alessandria con 8 (2%) e Asti con 6 (1,5%). Fanalino di coda Viterbo con 4 (1%) e Vercelli con 3 (0,8%).

«Le giovani imprese, in un momento di staticità dell’economia a livello generale, rappresentano una grande risorsa per dare nuovo impulso al mercato assicurativo e accelerarne il cambiamento attraverso soluzioni più disruptive” – afferma Isabella Fumagalli, AD di BNP Paribas Cardif – “Con Openf@b Call4Ideas 2016, giunta ormai alla terza edizione, vogliamo incoraggiare le buone idee fornendo gli strumenti e mettendo a disposizione l’esperienza dei manager di BNP Paribas Cardif per trasformare i progetti in business. Dopo due anni di lavoroabbiamo, infatti, già raccolto più di 100 progetti e abbiamo iniziato a cooperare con le start up su una decina di iniziative, in particolare nell’ambito della protezione della famiglia e della casa. Quest’anno abbiamo scelto il tema della customer experience perché non possiamo sottovalutare i nuovi trend di abitudini e consumo dei clienti digitali che ci portano necessariamente ad avere un rapporto diverso con il cliente finale.”

(Foto: il Torinese)