redazione il torinese

Osservatorio Tav, situazione poco Chiara: la sindaca non vuole ma è “costretta” a farne parte

appendino fasciaIl consiglio della Città Metropolitana ha votato per continuare a partecipare all’Osservatorio sulla Torino-Lione, guidato dal commissario governativo Paolo Foietta e per tenere aperta  la sede che si trova in corso Inghilterra, nel palazzo dell’ex provincia. 8 i voti contrari del Movimento 5 Stelle che non sono stati sufficienti a bocciare una provinciamozione proposta dal Pd, che di fatto “costringe” la sindaca metropolitana, Chiara Appendino, a restare nell’organismo seppur contraria alla Tav, dal cui Osservatorio ha fatto uscire il Comune di Torino. Il Movimento 5 Stelle è alla guida della Città Metropolitana, ma la maggioranza dell’assemblea consiliare è di centrosinistra e centrodestra.  A Palazzo Civico, dove la Sala Rossa ha di recente votato la fuoriuscita del Comune di Torino dall’Osservatorio, Chiara Appendino è così “obbligata” a fame parte nel suo ruolo di sindaca metropolitana.

 

(foto: il Torinese)

Regalo di Natale di Belotti: Torino-Genoa 1-0

Itorino genoa Granata battono  il Genoa 1-0 : regalo di Natale di Belotti, e il Torino torna a vincere dopo tre sconfitte. I liguri sono sembrati fin da subito in gran forma, ma il Toro è andato in vantaggio al 4′ del secondo tempo grazie al  suo capocannoniere, oggi a 13 gol nella classifica dei marcatori. I padroni di casa  salgono così a 28 punti e non perdono di vista l’Europa League.

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TORO STADIOL’AMAREZZA DI JURIC

Amarezza da parte del tecnico genoano, Ivan Juric, che dichiara a Toro News: “Abbiamo fatto una grande partita. Grande rammarico per questi ragazzi che giocano un calcio ottimo ma non portano a casa punti. Abbiamo avuto grandi occasioni, loro hanno trovato gol sull’unico piazzato che abbiamo concesso. Mi dispiace.”

Rai, va in pensione il segnale orario

rai 1Il prossimo 31 dicembre verrà trasmesso per l’ultima volta dalla sede Rai di Torino il Segnale orario Rai Codificato (SRC). E’ il caratteristico trillo che precede l’annuncio dell’ora esatta, tanto familiare nelle case degli italiani. Dopo 37 anni la ricezione e la distribuzione del segnale, generato e inviato ogni minuto dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), il riferimento in Italia per tutte le misure, viene sospeso: con l’avvento delle RADIO1trasmissioni digitali, che possono avere ritardi anche di alcuni secondi, il segnale SRC radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un’accurata misurazione del tempo. Finisce così una collaborazione iniziata circa 70 anni fa. Infatti il Segnale orario Rai Codificato è del 1979, ma risale al 1945 la prima generazione di segnali di tempo per l’emittente radiotelevisiva nazionale.

 

(foto: il Torinese)

Uomo muore schiacciato da muletto all’aeroporto

vigili fuoco soccorsiUn altro incidente sul lavoro, questa volta all’aeroporto di Torino Caselle, dove un uomo di 52 anni è morto mentre scaricava un muletto da una bisarca nel parcheggio del magazzino merci. I medici del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma non è stato possibile salvarlo. Pare che il muletto si sia ribaltato e abbia schiacciato il 52enn dipendente di una cooperativa esterna allo scalo che si occupa di movimentazione. La Sagat, società di gestione dell’aeroporto, esprime cordoglio per l’accaduto.

 

(Foto: archivio)
   

Il marketing e la magia del Natale

la Paura del Futuro. Questo sentimento lo proviamo, bene o male, tutti perché ciò che non conosciamo, il più delle volte, ci spaventa 

di Antonio DE CAROLIS

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ALBERO 1 NATALE

Quando si arriva a questo punto dell’anno, le affermazioni che più comunemente ci capita di sentire sono: “Il 2016 è volato via e non me ne sono neanche accorto” oppure “Meno male che il 2016 è finito perché è stato un anno molto difficile” o ancoraQuesto è stato un anno molto importante per me, spero continui così“.Ovviamente non sono che alcuni esempi, ma queste e altre forme similari tendono a esprimere un unico concetto ancestrale: la Paura del Futuro. Questo sentimento lo proviamo, bene o male, tutti perché ciò che non conosciamo, il più delle volte, ci spaventa. Esempi tangibili possono essere l’attesa di un esame per il quale, pur essendo preparati, non sappiamo come sarà impostato, oppure il pensiero di incontrare qualcuno che può o deve, esprimere una valutazione su di noi…Dovessimo presentare il concetto con un’immagine e una relativa didascalia, probabilmente sarebbe quella di due dita incrociate completate da un pensiero augurale del tipo “Speriamo vada tutto bene“, proprio per superare lo stato di disagio.

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L’arrivo del Natale, invece, è sempre “fantastico”. Sin da bambini, infatti, aspettavamo questo momento ricco di calore, amore e bontà verso gli altri. Personalmente, nella mia infanzia vivevo il giorno dell’Anniversario della “Nascita del Bambino Gesù” con una grande gioia e speranza nel cuore. Rappresentava per me il simbolo del bene al quale tutti s’inchinavano e dal quale tutti, grandi e piccini, erano stimolati ad aprirsi agli altri con bontà, per ricevere il meritato dono che Babbo Natale, in qualità di “postino del mondo dei Buoni”, alla guida di una meravigliosa slitta volante trainata da renne parlanti, ci recapitava a casa. Una sorta di e-commerce ante litteram, dove qualcuno comprava un oggetto e te lo faceva recapitare a casa passando attraverso il camino, in fascia oraria 23.30 – 03.30 . Ricordo una volta di avere lasciato, con forte disappunto di mio padre, la porta di casa aperta; quando mi chiese perché lo avevo fatto mi giustificai dicendo che non era colpa mia se non avevamo un camino…

 

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La preoccupazione però, era sempre forte fino al giorno di Natale perché non sapevo ancora come “Il grande Valutatore” avesse valutato la mia prestazione di bambino al parametro ” Obbedienza e Disciplina”. Era qualcosa di molto simile a un MBO aziendale (Management by objectives) perché mi avrebbe premiato con un bel dono in caso di raggiungimento dell’obiettivo qualitativo o, viceversa, punito con un pezzo di carbone, nero come la pece, consegnatomi dalla Befana che, probabilmente per il ruolo che ricopriva, non consideravo simpatica e neppure, con tutta la sincerità di un bambino, “una bella signora”. Questa visione fantastica è ancor oggi valida per molti bambini, ma cosa è rimasto per noi adulti? Crediamo di poter dire: Quello che il marketing utilizza per farci rivivere quella bellissima esperienza. Film al cinema e in televisione ambientati in posti fantastici con distese di neve e elfi sorridenti, abeti avvolti da migliaia di luci, luminarie artistiche nelle nostre città, vetrine colorate e scintillanti, musiche e cori di Natale per le vie cittadine, concerti di Natale organizzati daalberone aziende, privati, istituzioni e associazioni, radio con stazioni dedicate alle musiche natalizie e molto altro ancora… Nonostante le brutte notizie che, attraverso quotidiani e telegiornali, ci arrivano ogni giorno, ovunque ci siano persone durante il periodo natalizio si respira aria di Festa e di speranza, e poco importa se qualcuno dice: “Sono solo Feste commerciali che hanno l’unico scopo di farti spendere soldi”. Un saggio diceva “Se vuoi vivere bene, devi vedere il mondo con gli occhi del bambino” e siamone certi, il suo spirito è sempre vivo in noi, anche se talvolta facciamo di tutto per reprimerlo.

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Il Buon Marketing fa bene! Ci aiuta a riscoprire situazioni e sentimenti che sono sopiti in noi. Ci aiuta a rivivere situazioni belle che abbiamo già vissuto o magari solo e sempre desiderato. Lasciamoci trasportare da questo clima così “perfetto” da risultare irreale. Usiamo la nostra immaginazione e trasformiamoci in generatori di relazioni umane. Facciamo sì che il marketing faccia il suo effetto stimolandoci a fantasticare per qualche giorno e lasciandoci vivere sensazioni positive.Potremmo scoprire che, talvolta, basta davvero poco per vivere meglio.

Buon NATALE a tutti da Marketing People.

 

 

decarolisAntonio DE CAROLIS

Presidente CDVM Club Dirigenti Vendite e Marketing

presso Unione Industriale di Torino

www.cdvm.it

La madre la donna nella società tradizionale africana

afri4Scrivevamo in altre recenti occasioni della riscoperta dell’Art nègre alle origini del secolo appena passato, dell’interesse che abbracciò alcuni dei nomi più interessanti delle manifestazioni artistiche dell’epoca, dello stesso interesse che in questi ultimi decenni, grazie ai viaggiatori e agli appassionati, ai collezionisti e a tutti quanti guardano all’arte africana con studi ammirevoli e con rispetto, nei contatti e negli scambi, nelle frequentazioni sempre più costanti di quelle tribù e di quei popoli che ancora sopravvivono alle più differenti contaminazioni, ha trovato un proprio intimo e ragionato posto. Scrivevamo pure delle mostre – con quelle meno recenti apertesi a palazzo Salmatoris a Cherasco e a palazzo Lomellini a Carmagnola, restando in campo regionale – tuttora in corso, alla rivolese Casa del Conte Verde (“Africa, dove vive lo spirito dell’arte”, sino al 29 gennaio) e a palazzo Foscolo a Oderzo (in provincia di Treviso), “Africa, la Grande Madre”, visitabile sino al 28 maggio del prossimo anno. Mostre, queste ultime due, che hanno visto l’apporto principale nel corpus delle varie opere esposte, pittoriche come scultoree, della coppia Bruno Albertino – Anna Alberghina, nelle molteplici e raffinate vesti di studiosi, ricercatori, studiosi, viaggiatori e collezionisti. Fotografa, inoltre, lei a testimoniare i momenti catturati alla vita quotidiana, i visi e le usanze, le vesti e le acconciature, il lavoro e le afri3atmosfere soprattutto che filtrano dalle tante immagini riportate da villaggi, da panorami mozzafiato, da angoli non ancora contaminati. Su ogni immagine colta, sulla più o meno piccola statua, sugli aspetti religiosi che vanno al di là della bellezza del manufatto, sulla sua prima sensazione artistica, balza prepotente in primissimo piano, a testimoniare se stessa, quella genuinità da sempre messa in pericolo che spinge Bruno Albertino a riaffermare che “i nostri studi, i viaggi che compiamo, gli scambi che da sempre sviluppiamo con altri appassionati e studiosi ci dicono la necessità di testimoniare di un’Africa che lentamente si dilegua, travolta dal vortice della globalizzazione, dall’economia di mercato, dalle religioni importate e dal neocolonialismo economico”.

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A testimoniare ancora una volta la passione e l’interesse di studiosi della coppia, è comparso da breve in libreria, per i caratteri di Neos Edizioni, “Mama Africa, la maternità nell’arte africana” (pp. 176, € 27), dove si sfogliano più di un centinaio d’immagini a colori, corredate ognuna dalle schede delle opere composte di dati tecnici, storici e critici – suddivise in vari capitoli, “Bamboline della fertilità”, “Figure di fertilità”, “Il culto dei gemelli”, “Le figure di maternità”, “Maschere femminili”, “Gli antenati mitici” unite a un ricco apparato bibliografico – in cui compaiono diversissimi gioielli d’arte, provenienti da differenti paesi dell’antico continente, dal Ghana al Burkina Faso, dall’Angola al Mali e alla Costa d’Avorio, in uno scenario assai interessante di materiali (dal legno al metallo, dall’avorio afri2alla terracotta e alla pietra) e di tecniche, di visi e di posture, di composizioni e di forme, di colori e di intarsi. Le figure delle madri, stilizzate o no, levigate o agghindate, sedute o in piedi, rappresentate come unico personaggio o unite al proprio piccolo, abbracciato o tenuto in braccio, o a una coppia di gemelli (comunque diverso è sempre il valore formale della figura materna rispetto al bambino, che riveste sicuramente un ruolo secondario), imponenti o semplici, nere o rossastre, armonizzate o sgraziate, a sviluppare i temi della maternità e della fertilità molto rappresentati nell’arte africana come in tutte le arti figurative delle società umane (come quelli del lavoro agricolo e della cura degli animali affidati alle donne e ai bambini: traccia da cui sviluppare discorsi importanti, come la generazioni di molti figli, le giovani braccia e sane che non devono mai mancare, l’assoggettamento femminile ai maschi e agli anziani che delimitano e definiscono ogni cosa).

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afri1Un tema, quello della maternità nell’arte africana, che trova la propria realizzazione in un’ampia area, dall’Africa subsahariana a quella occidentale sino alle aree più inaccessibili di quella centro-equatoriale, e che si rispecchia nelle opere più geometriche, cubiste dei popoli Dagon e Bamana del Mali a quelle estremamente naturalistiche dei Baoulé, dei Dan e degli Attié della Costa d’Avorio e della Liberia. Balza agli occhi la qualità impeccabile nella figura materna (dove è tra l’altro assente un sentimento materno-filiale), mentre spesso il bambino è scolpito in modo informe, abbozzato, quasi a significare la condizione ancora imperfetta prima dei riti di iniziazione e sempre in pericolo per l’elevatissima mortalità infantile. L’immagine principe della madre appare come miracolosa e misteriosa generatrice di vita, scolpita con tratti ieratici, quasi divini, animata da una taumaturgica forza interiore, lontana dalle cure terrene, la forza di una madre che è capace di traghettare il proprio figlio dal mondo dei morti, un passaggio denso di pericoli, come insegna la tradizione africana.

 

Elio Rabbione

Montagna e ambiente: ecco il cinema del Valsusa Filmfest

È stato pubblicato nel sito www.valsusafilmfest.it il bando di concorso cinematografico della XXI edizione del Valsusa Filmfest, festival poliartistico sui temi della memoria storica, della montagna e dell’ambiente che da 21 anni anima un territorio aperto all’incontro e al confronto culturale attraverso concorsi cinematografici e numerosi eventi tra letteratura, cinema, musica, teatro, arte e impegno civile. Filmakers italiani e stranieri sono invitati a partecipare e ad inviare le loro iscrizioni entro il 28 febbraio 2017. Nel sito sono reperibili il bando completo, la scheda di partecipazione e tutte le informazioni sulle modalità e sulle regole di iscrizione.

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Nella scorsa edizione sono pervenute 240 opere molte delle quali dall’estero e specificatamente da Australia, Bangladesh, Germania, Spagna e Russia. La principale novità consiste nell’inserimento di una sezione intitolata “Workshop Laboratorio Valsusa”  particolarmente rivolta a cortometraggi amatoriali e/o sperimentali  con l’obiettivo di dare spazio anche a lavori creati con budget ridotti ma con una lodevole volontà di ricerca espressiva e di rappresentazione tipica di chi esordisce dietro l’obiettivo. Gli autori selezionati saranno invitati a partecipare ad un workshop con registi e operatori sul tema “comunicazione linguaggio e nuove tecnologie” che si concluderà con la proiezione dei film ed ai primi tre classificati verrà rilasciata una menzione con relativa valutazione da parte di una giuria che analizzerà i lavori pervenuti. La qualità delle opere partecipanti al concorso è aumentata molto nel corso degli anni e questa sezione è stata pensata per dare spazio ad autori che non potrebbero competere con produzioni professionali. C’è anche una importante novità all’interno dell’Associazione Valsusa Filmfest che organizza la kermesse: dopo 12 anni di presidenza Roberto Canu lascia l’incarico che l’assemblea dei soci ha deciso di conferire a Linda Cottino.

Massimo Iaretti

(foto: Videomakers.net)

Oggi al Cinema

Le trame dei film nelle sale  di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

amore-inganni-filmAmore e inganni – Commedia. Regia di Whit Stillman, con Kate Beckinsale e Xavier Samuel. Tratto da”Lady Susan” di Jane Austen. La storia di una scaltra vedova che, nel desiderio di venire a conoscenza di certi pettegolezzi che giorno dopo giorno prendono a circolare nell’alta società, si reca a Churchill, in una elegante tenuta proprietà della famiglia del marito. Soggiorno che sarà pure occasione per assicurarsi un buon nuovo consorte e un altrettanto buon partito che faccia la felicità della figlia. Ospiti della casa, tra gli altri invitati, saranno due gentiluomini forse adatti alle aspettative di milady. Durata 94 minuti. (Romano sala 1)

 

Aquarius – Drammatico. Regia di Kleber Mendonça Filho, con Sonia Braga. Una lunga storia (suddivisa in tre capitoli), dove nella Recife degli anni Ottanta, Clara vive in una casa sul mare, accudisce ai suoi capelli cortissimi frutto di una chemio che l’ha salvata da un tumore al seno, festeggia il compleanno della vecchia zia Lucia, donna del tutto libera e vittima con il carcere della dittatura. In un tempo più vicino a noi, con i suoi lunghi capelli, vive nella casa sul mare che un’impresa immobiliare vorrebbe acquistare e demolire per costruire al suo posto l’ennesimo grattacielo. Tutti gli inquilini hanno già accettato, solo Clara resiste. In quelle stanze vivono ancora i suoi ricordi, i suoi libri, la sua musica, il profumo di antichi amori. Tutti insistono perché acconsenta, anche i figli, ma lei resiste con ogni forza. Durata 140 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Captain Fantastic – Commedia drammatica. Regia di Matt Ross, con Viggo Mortensen. La famiglia Cash è composta da padre, madre e sei figli che hanno avuto un’educazione “libera”, tra le foreste del fantastic-filmnord America, lontano da consumismi e conformismi imperanti in ogni altrove civilizzato. Radiata ogni tecnologia “non utile”, i rampolli si affidano allo sviluppo della mente e del corpo, ad una cultura che spazia liberamente dal classico al più futuribile, dalla costituzione americana ad un linguaggio estremamente ricco: se non si celebrerà il Natale insopportabilmente consumistico, si potrà sempre celebrare il compleanno di Noam Chomsky. Una sorta di ideale paradiso che una tragedia potrebbe definitivamente cambiare. Durata 118 minuti. (Ambrosio sala 2, Massimo 2)

 

Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gastçn Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Sala i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Coppa Volpi veneziana al protagonista. Durata 118 minuti. (Classico, anche V.O.)

 

È solo la fine del mondo – Drammatico. Regia di Xavier Dolan, con Marion Cotillard, Nathalie Baye, Gaspard Ulliel, Vincent Cassel e Lea Seydoux. Trasposizione cinematografica del testo (per molti versi autobiografico) di Jean-Luc Lagarce messo in scena da noi al Piccolo di Milano. Louis, autore teatrale di successo, fa il suo ritorno in famiglia per annunciare la sua morte imminente. La madre, il fratello violento, la cognata fragile e sottomessa, la sorella sono lì a riceverlo. Ma le atmosfere di nevrosi, di risentimenti, di insinuanti invidie, che il giovane aveva abbandonato anni prima, ritornano in tutto eguali. Film irritante, importante, antinatalizio, sezionato nelle azioni, nei sentimenti, negli sguardi e nei piccoli gesti sino all’inverosimile, assolutamente da vedere. Gran Premio della Giuria a Cannes. Durata 95 minuti. (Nazionale sala 1)

 

Florence – Commedia. Regia di Stephen Frears, con Meryl Streep e Hugh Grant. Nella New York florence1-filmanni Quaranta, la storia vera di Florence Foster Jenkins, del suo appartenere all’altoborghesia americana, delle sue ricchezze, della sua passione per il bel canto. Ma la signora era alquanto stonata: tuttavia gli amici fidati presenziavano ai suoi concerti in stato di estasi, i critici venivano zittiti dal marito-manager. L’apoteosi avvenne al Carnagie Hall, con un pubblico in visibilio. Sguardo del cinema hollywoodiano su un personaggio toccato con grazia e humour da quello francese, con “Marguerite”, nella scorsa stagione. Dal regista di “Philomena” e “The Queen”. Altra nomination per la Streep? Possibili riconoscimenti per un Grant in stato di grazia, capacissimo di tener testa con grande bravura alla diva di tanto calibro? Durata 111 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Greenwich sala 1, The Space, Uci)

 

Fuga da Reuma Park – Commedia. Regia di Morgan Bertacca, con Aldo, Giovanni e Giacomo e Silvana Fallisi. La fuga dei tre comici novantenni, la notte di Natale, dalla casa di riposo dove sono stati abbandonati e dalle grinfie dell’infermiera bionda e giunonica che li sorveglia. Abbandonati dai figli, magari in sedia a rotelle e con flebo, magari con una memoria che comincia a fare un po’ di ruggine, non hanno nulla da perdere: perché non salire su una barca, imboccare i Navigli milanesi e andarsene giù già fino a Rio de Janeiro? Durata 90 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Lion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e lion2-filmNicole Kidman. Il piccolo Saroo, disubbidendo alla madre e cercando di seguire il fratello più grande, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Centrale V.O., F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 2, The Space, Uci)

 

Il medico di campagna – Commedia. Regia di Thomas Lilli, con François Cluzet e Marianne Denicourt. Jean Pierre ha dedicato tutta la vita alla sua professione, senza risparmiarsi. Quando gli viene diagnosticato un tumore al cervello, si rende conto che un mondo sta per finire, con i sacrifici, con la passione, con gli amici; e non sarà facile per lui accettare appieno la vicinanza e le interferenze di una giovane collega che non ha davvero l’intenzioni di mettersi da parte. Durata 102 minuti. (Massimo)

 

Miss Peregrine – La casa dei bambini speciali – Fantasy. Regia di Tim Burton, con Eva Green, peregrineAsa Butterfield, Samuel Jackson, Rupert Everett, Judy Dench, Terence Stamp. Il giovane Jacob, alla morte del nonno, scopre che quelle storie che aveva sempre sentito raccontare, sono vere: esiste veramente in una piccola isola lontana, nel Galles, un gruppo di bambini orfani, dal talento speciale di cui forze malvagie vorrebbero impadronirsi, che vivono nella casa della misteriosa Miss Peregrine. Jacob farà di tutto per proteggere quei bambini e sottrarli ai loro nemici. Tratto dal romanzo omonimo di Ransom Riggs, ancora l’universo fantastici del regista di “Edward mani di forbici”, “Big Fish” e Alice in Wonderland”. Durata 127 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci anche 3D)

 

Natale a Londra – Dio salvi la Regina – Commedia. Regia di Volfango De Biasi, con Lillo e Greg, Nino Frassica, Paolo Ruffini. Due fratelli pasticcioni nella capitale inglese con l’idea del colpo del secolo: rapire i cani della Regina e chiederne il riscatto. Al loro fianco un ristoratore che continua a portarsi la Sicilia nel cuore, una chef stellata più che apprezzabile, il suo sotto chef toscanaccio indomito, sullo sfondo la Brexit. Durata 89 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

religione-filmNon c’è più religione – Commedia. Regia di Luca Miniero, con Alessandro Gassman, Claudio Bisio e Angela Finocchiaro. Ovvero non è più (infelicemente) tempo di presepi, quelli per intenderci cui papà e mamma ci hanno abituati parecchi anni fa. Oggi al posto del bue c’è il lama, la Madonna è buddista, il Bambino musulmano. Il mondo cambia, è già cambiato. Poi c’è il sindaco Bisio, l’italiano Gassman convertito per amore all’Islam, la monaca Finocchiaro attaccata come l’edera alle vecchie tradizioni. Il tutto su un’isoletta persa nel mare del sud Italia. Dal regista, premiatissimo al botteghino, di “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”. Riuscirà a ripetere, con i temi “difficili” di integrazione, amicizia, volemose bbbene?Durata 91 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Chico, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Oceania – Animazione. Regia di John Musker e Ron Clements. Coraggiosa, femminista che la metà oceania-filmbasta, non certo alla ricerca del principe azzurro, la principessa Vaiana sogna di poter andare ben oltre la barriera corallina per avventurarsi nell’oceano. La sua prima sfida è salvare il suo popolo dalle malefatte del vanitosissime semidio Maui che per avere un giorno rubato il cuore di una dea rischia ora di portare quel paradiso terrestre all’aridità. Ma l’eroina è pronta combattere e a vincere. Durata 127 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci anche V.O.)

 

Paterson – Commedia drammatica. Regia di Jim Jarmusch, con Adam Driver e Golshifteh Farahani. Un film intimista, sulla poesia e su chi la coltiva. Ambientato a Paterson, piccola cittadina del New Jersey; ma anche un poema dello scrittore William Carlos Williams s’intitola “Paterson” e ancora Paterson è il nome del protagonista, un gentile, sognatore conducente di autobus, legatissimo alla giovane moglie, artista, con una chitarra in mano e il desiderio di un qualche successo, abitudini e routine precise al cronometro, che nelle pause del lavoro butta giù poesie, raccogliendo immagini sulle cose semplici, di normale quotidianità. Emozioni allo stato puro da un poeta della cinepresa. Durata 115 minuti. (Eliseo blu, Massimo sala 1)

 

Poveri ma ricchi – Commedia. Regia di Fausto Brizzi, con Christian De Sica, Enrico Brignano, Anna Mazzamauro e Lucia Ocone. La famiglia Tucci, ovvero mozzarellari doc e volgari quel tanto che basta, capofamiglia con consorte e un paio di figli, un cognato nullafacente nel dna, la nonna che è innamorata persa di Al Bano. Una vincita da 100 milioni di euro li spingerà a trasformarsi nei nuovi ricchi con annesso desiderio di seguirne le orme: ma presto si accorgeranno che i nuovi ricchi non significano rubinetteria d’oro o chili di gioielli o ristoranti e alberghi senza risparmio di stelle. Durata 97 minuti. (Massaua, Eliseo rosso, Greenwich sala 3, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Rogue One: A Star Wars Story – Fantascienza. Regia di Gareth Edwards, con Diego Luna, Forest rogue-one-filmWhitaker, Mads Mikkelsen e Felicity Jones. Un gruppo di eroi in missione per sottrarre i piani della più potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero Galattico, la Morte Nera. Primo film della serie “Star Wars Anthology”, una collezione di film a se stanti ambientati nell’universo di “Guerre stellari”. Durata 143 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho e Chico, Ideal anche 3D, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche V.O. e 3D)

 

Snowden – Biografico. Regia di Oliver Stone, con Joseph Gordon-Levitt, Melissa Leo, Zachary Quinto e Tom Wilkinson. In una stanza d’albergo di Hong Kong, Snowden sta con un paio di giornalisti e una documentarista in attesa di poter rendere pubbliche le rivelazioni riguardanti i dati trafugati alla Agenzia Nazionale per la Sicurezza al fine di smascherare il sistema di intercettazioni che coinvolge il mondo intero. Come sottoracconto, Stone torna agli anni giovanili del protagonista, in un ampio flashback, dalla richiesta di arruolamento nelle forze speciali al percorso che attraversa Cia e Nsa, alle missioni in Giappone e alle Hawaii, alla condanna come spia e traditore del proprio paese: ma anche con un suo largo seguito di simpatizzanti, che vedono in lui un paladino delle libertà. Durata 134 minuti. (Lux sala 3)

 

sully-2Sully – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckart e Laura Linney. Ovvero la storia dell’eroe Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 portò in salvo, alla guida del suo aereo, 155 passeggeri, facendolo ammarare nelle acque del fiume Hudson. Un’opera raccontata da Eastwood con una lucidità davvero geniale, essenziale, precisa nella descrizione dei fatti e dei sentimenti contrastanti del protagonista, un Tom Hanks partecipe e immedesimato come raramente lo ricordiamo, la sua sicurezza e la sua battaglia contro chi lo riderebbe un incompetente, lo sguardo sui giudici e la replica a quelle simulazioni di volo che, nel processo cui fu sottoposto Sully con il suo copilota, non tenevano assolutamente conto del fattore umano, di una decisione che andava presa nel giro di una manciata di minuti: ad ogni inquadratura facendo partecipare lo spettatore, ad ogni attimo della vicenda – le notti nella stanza d’albergo, le telefonate a casa alla moglie, i dubbi, i timori, la felicità tutta chiusa dentro nell’apprendere che tutti quei passeggeri sono sani e salvi, nessuno escluso – che pur ha, a quasi otto anni dal suo sviluppo, un esito conosciuto. Durata 95 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Eliseo rosso, F.lli Marx sala Chico, Romano sala 3, The Space, Uci)

Palazzo Lascaris: Laus rieletto presidente. Confermati Ruffino e Boeti

consiglio X 1Rinnovato l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – confermati, con 32 voti, il presidente Mauro Laus (Pd), il vicepresidente Nino Boeti (Pd – 25 voti) la vicepresidente Daniela Ruffino (FI – 13 voti) ed i segretari Angela Motta (Pd – 32 voti) e Gabriele Molinari (Pd – 31 voti) – entra per la prima volta il gruppo M5S con Giorgio Bertola, con 17 voti. La votazione si è svolta regolarmente secondo le disposizioni dello Statuto e del Regolamento interno, garantendo anche la rappresentanza delle opposizioni. Lo Statuto prevede, infatti, che l’Ufficio di presidenza venga rinnovato a metà legislatura, dopo 30 mesi, per cui l’organo nella sua nuova composizione entrerà in carica il 30 dicembre. L’Ufficio di presidenza, oltre ad occuparsi dell’amministrazione e dell’organizzazione dell’ente, tutela le prerogative ed assicura l’esercizio dei diritti dei consiglieri e, in pratica, assicura il funzionamento dell’Assemblea con l’apporto della Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari.

AB – www.cr.piemonte.it

Siviglia, arrestati in 14 per l’aggressione degli ultrà contro i tifosi juventini

policia-nacional-2Sono 14 le persone arrestate dalla Policia nacional spagnola,  coinvolte nell’aggressione da parte di ultrà del Siviglia ai tifosi della Juventus, verificatasi nella capitale andalusa, nel pub ‘Taberna el Papelón’. I bianconeri stavano cenando la sera prima della partita di Champions. In tre -un tifoso della Juventus, uno dei Siviglia e un cittadino belga – erano rimasti feriti.