E’ amareggiato Sinisa Mihajlovic per la sconfitta in rimonta del Toro, eliminato dal Milan agli ottavi di coppa Italia. “abbiamo dominato la gara nel primo tempo, potevamo chiuderla e abbiamo sbagliato troppe ripartenze – dichiara ai microfoni di Rai Sport -Possiamo recitare il mea culpa, ci siamo suicidati. Abbiamo preso due gol e quando abbiamo ricominciato a giocare era troppo tardi. Bisogna fare i complimenti al Milan: dobbiamo prendercela con noi stessi”. A proposito di Europa League. “Ci tenevamo tanto e dispiace che in tre minuti abbiamo rovinato tutto. Poi Donnarumma in due situazioni ha salvato il risultato. E’ brutto perdere così”
Nulla in comune tra il caso Volkswagen e quello Fca, dice Sergio Marchionne in una conferenza stampa dopo le accuse da parte dell’agenzia per la protezione ambientale americana sulla violazione delle norme sulle emissioni. “Noi dialoghiamo con l’Epa da più di un anno e per quanto conosco questa società, posso dire che nessuno è così stupido da cercare di montare un software illegale” Parola dell”amministratore delegato di Fca.
(foto: il Torinese)
La Nuova Fiera del Canavese torna in aprile
A Rivarolo Canavese dal 22 aprile al 1 maggio 2017
Finalmente Rivarolo si è riappropriata della sua grande tradizione fieristica. E lo ha fatto alla grande, dando vita ad un evento importante ed accolto con entusiasmo, ricco di proposte, spettacoli e motivi di interesse per le aziende ed i visitatori. Dopo il successo dell’edizione 2016, la Nuova Fiera del Canavese si ripresenta ora al suo pubblico, ancora più grande e ricca di contenuti. Nuove date, a cavallo tra aprile e maggio, più vicine a quello tradizionalmente utilizzate in passato. Una nuova collocazione, più comoda da raggiungere e più vicina alle esigenze del pubblico. Uno spazio espositivo ridisegnato, per meglio venire incontro alle esigenze degli espositori e dei visitatori. Un’area spettacoli inserita armonicamente nella sezione espositiva, con una sezione di street food di grande impatto, che lega al meglio la proposta gastronomica con il territorio, la tradizione con la cultura.
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I NUMERI DELL’EDIZIONE 2016
114 espositori su una superficie espositiva di oltre 6.000 mq, 22.000 visitatori lungo i 6 giorni della rassegna. Ma la Fiera del Canavese non è stata solo commercio: 2 serate di concerti musicali 7 spettacoli di teatro, danza ed intrattenimento 4 pomeriggi di dibattiti economici ed incontri culturali 4 giornate di formazione professionale Il 70,59% delle aziende partecipanti(1) si è dichiarata soddisfatta o molto soddisfatta della sua partecipazione alla Nuova Fiera del Canavese. (1) dati determinati a seguito di analisi di mercato.
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UN PROGETTO IN CRESCITA
La Nuova Fiera del Canavese non è solo un progetto commerciale. Dopo la creazione, nel 2016, dell’Osservatorio Economico del Canavese, che ha per la prima volta portato istituzioni come Confindustria Canavese, il Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese e tutte le testate giornalistiche a dialogare fra loro di Canavese e di prospettive, nasce ora un progetto nuovo, di promozione del Territorio e di condivisione con le Istituzioni comunali più prestigiose del Canavese. Da quest’anno la Nuova Fiera del Canavese si apre ai Comuni ed alle Comunità circostanti, in un’azione congiunta di scambio di contenuti, di visibilità, di cultura. Una nuova formula per la Fiera che, da vetrina per un territorio limitato, diventa strumento di comunicazione e di promozione per tutto l’Alto Canavese. Un’opportunità per le Comunità canavesane, una nuova visibilità condivisa per ampliare la portata dell’iniziativa, sostenere il Territorio ed attirare pubblico dalle altre aree del Piemonte.
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IL FORMAT
Debitamente rivista e migliorata dopo l’esperienza del 2016, la Nuova Fiera del Canavese si presenta in continuità con le scelte che hanno raccolto il gradimento degli espositori Il sito Ad ospitare le strutture espositive saranno piazza Mulinet e corso Meaglia, in un contesto urbano più fruibile per i visitatori e più comodo per le operazioni logistiche. Uno spazio ampio e ben attrezzato a due passi dal Centro Città, comodo ai parcheggi ed ai servizi. L’esposizione Un’area espositiva interamente coperta, pavimentata e ben dotata dei comuni servizi di fiera, per consentire alle aziende una presenza efficiente ed incisiva ed ai visitatori una fruizione confortevole e rilassata. L’evento Un programma di contenuti di alto livello. Dopo il buon successo delle iniziative culturali lanciate nel 2016, ritorna un ricco programma di eventi, di intrattenimento e di cultura. Rivisto, infine, il sistema di biglietteria, per consentire al pubblico di accedere alla Fiera per tutti i giorni del suo svolgimento a condizioni economiche particolarmente favorevoli. Un modo per fidelizzare i visitatori e consentire loro di fruire con calma del programma di iniziative culturali e delle proposte gastronomiche previste, un po’ diverse, e migliori, rispetto allo street food tradizionale. Il Territorio Ampi spazi verranno riservati alle istituzioni e alle associazioni del territorio, per mettere in evidenza le peculiarità e le bellezze del Canavese.
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IL GUSTO ITALIANO SI FA STRADA
Non il solito «street food», ma il ritorno ai cibi da strada della migliore tradizione italiana. In una sezione a loro dedicata, alcune delle migliori realtà nel campo della ristorazione «da campo» proporranno al pubblico le preparazioni loro tipiche, che hanno fatto la storia della cucina mediterranea, dalla crescia marchigiana, al pesce della Liguria, alle specialità pugliesi e siciliane. E, in una sorta di simpatica competizione, la grande ristorazione canavesana e piemontese farà a gara per conquistare i favori del pubblico. Ritorna, infatti, una grande tradizione della Fiera del Canavese, quella delle serate gastronomiche a tema. Verranno declinate da grandi chef canavesani all’interno di un ristorante tipico, che ogni sera proporrà i grandi classici della cucina piemontese, e non solo, nel corso di apposite cene a carattere tematico, animate da degustazioni guidate ed approfondimenti culturali specifici.
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LE DATE, GLI ORARI
La Nuova Fiera del Canavese edizione 2017 si terrà dal 22 aprile al 1° maggio 2017, con i seguenti orari: sabato 22 aprile, dalle 18.00 alle 23.00 (inaugurazione ufficiale ore 17.00) domenica 23 aprile, dalle 15.00 alle 23.00 lunedì 24 aprile, dalle 18.00 alle 23.00 martedì 25 aprile, dalle 15.00 alle 23.00 mercoledì 26, giovedì 27 e venerdì 28 aprile, dalle 18.00 alle 23.00 sabato 29 e domenica 30 aprile e lunedì 1° maggio, dalle 15.00 alle 23.00 I BIGLIETTI La Nuova Fiera del Canavese è un evento dal forte coinvolgimento territoriale, con il quale la gente canavesana, e non solo, si identifica fortemente. Proprio per rispondere al meglio a queste esigenze e per venire incontro alle istanze che sono pervenute da tante parti, per il 2017 la manifestazione ha rivisto le proprie politiche tariffarie, ora maggiormente orientate a favorire una partecipazione ancora più numerosa e convinta, soprattutto nei giorni e nelle sere feriali. La biglietteria rimane, quale segno distintivo di un evento caratterizzato da forti contenuti di qualità, ma i prezzi vengono ulteriormente ridotti rispetto a quelli, già popolari, del 2016. Il biglietto di ingresso alla Fiera costerà, quindi, 3,00 € soltanto nei giorni feriali, e 5,00 € nei giorni festivi e prefestivi. Biglietti ridotti sono previsti per gli enti e le associazioni con i quali la Fiera stipulerà convenzioni. Ingresso gratuito, infine, per i visitatori fino a 8 anni e sopra i 75 anni di età.
Smog alle stelle: nuovo blocco del traffico venerdì
E’ ancora allarme smog a Torino. In base all’ultimo bollettino dell’Arpa,il limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 è stato superato per sette giorni consecutivi: picco massimo di 128 microgrammi lunedì, prima della nevicata. Ecco tornare così domani, venerdì, lo stop ai veicoli diesel Euro 3, come prevede dall’ordinanza della sindaca Appendino. Blocco per i veicoli diesel Euro 3 destinati al trasporto delle persone, che non potranno circolare dalle 8 alle 19; i mezzi del trasporto merci dovranno stare fermi dalle 8,30 alle 14 e dalle 16 alle 19. Sono valide le stesse restrizioni orarie per tutti gli Euro 0 e per i diesel Euro 1 e 2. Chi non rispetta il divieto di circolazione rischia una multa di 163 euro.
(foto: il Torinese)
Dal 13 al 15 gennaio, il Palavela di Torino ospiterà la ventesima edizione degli Europei di short track. In tutto parteciperanno ventotto nazionali oltre a quella italiana. Tra i convocati nella compagine maschile, il torinese Andrea Cassinelli, già tesserato per l’associazione Velocisti Ghiaccio Torino, società sportiva co-organizzatrice dell’evento.
Ieri mattina, presso la Sala Colonne di Palazzo civico, si è tenuta la conferenza stampa di inaugurazione della rassegna internazionale alla presenza dell’Assessore comunale allo sport, Roberto Finardi, del responsabile settore velocità della Federazione italiana sport ghiaccio nonché membro della Giunta nazionale del Coni, Sergio Anesi e di una rappresentativa della nazionale italiana capitanata dal ct Kenan Gouadec. L’ingresso è gratuito in tutte e tre le giornate di gara.
Dal 1997, prima edizione degli Europei, l’Italia ha conquistato venti medaglie d’oro di cui dodici maschili e otto femminili: Fabio Carta e Nicola Rodigari hanno rispettivamente vinto sette e cinque medaglie d’oro, mentre in campo femminile Arianna Fontana (foto) e Marinella Canclini ne hanno vinte rispettivamente cinque e tre.
Inutile dire che l’Italia, partendo proprio dai suoi atleti più medagliati, ambisce ad occupare le prime posizioni in questi Europei, decisa a rinverdire le vittorie del passato che ormai risalgono per il maschile al 2010 (oro nell’individuale con Rodigari e nella staffetta) e per il femminile al 2013 (oro nell’individuale con Fontana) ed al 2012 (argento nella staffetta).
Tra i convocati in nazionale è stato confermato il veterano Nicola Rodigari che con i suoi trentacinque anni dovrà trascinare gli altri atleti italiani tra cui Yuri Confortola, al suo rientro dopo l’infortunio, Tommaso Dotti, il torinese Andrea Cassinelli, Davide Viscardi; mentre, tra le donne vi sono Lucia Peretti, Cecilia Maffei, Martina e Arianna Valcepina oltre ad Arianna Fontana, atleta detentrice di otto medaglie individuali (oro nel 2008, 2009, 2011, 2012 e 2013, argento nel 2006 e 2014, bronzo nel 2010) oltre che di quelle di staffetta.
C’è dunque grande attesa in casa Italia come si percepisce dalle parole di Sergio Anesi: “Alla rassegna continentale di pista lunga in Olanda, l’Italia ha ben figurato ed è riuscita a posizionarsi nelle migliori posizioni del ranking europeo. La speranza è naturalmente quella di raccogliere buoni risultati in vista dei Mondiali, evento clou della stagione e delle Olimpiadi del prossimo anno, cui tutti siamo già rivolti. Tornare al Palavela significa tornare alle emozioni del passato, a livello di risultati conquistati dai nostri atleti e a livello di partecipazione del pubblico torinese. Ci auguriamo che Torino continui a portare fortuna. Sappiamo di poter contare su di una città che gli eventi li sa organizzare bene e che è un punto di riferimento per lo sport in generale italiano e internazionale.”.
Ottimismo arriva anche dal ct azzurro Gouadec che in conferenza stampa ha dichiarato: “E’ un piacere per noi gareggiare in Italia e pattinare in casa aiuta sempre la nostra squadra a spingere per dare qualcosa in più. Già dal novembre 2013, Torino ci ha portato fortuna per le qualifiche olimpiche. Questo è un appuntamento importante e speriamo che ci sia tanto pubblico a sostenerci per raggiungere grandi risultati.”. Ed in questo senso, la FISG ha raccolto l’auspicio, promuovendo l’evento nelle scuole torinesi che popoleranno le tribune del Palavela nella giornata di venerdì, sostenendo sin dalle prime gare gli atleti di casa. In una veste inedita, Arianna Fontana è stata la madrina d’eccezione di questa iniziativa.
Il programma prevede che venerdì 13 a partire dalle ore 10 gli atleti si affrontino nei turni di qualificazione dei 1500, 500 e 1000 metri individuali e 3000 e 5000 metri della staffetta; mentre sabato 14 dalle ore 13.30 è prevista la cerimonia inaugurale, al termine della quale si svolgeranno le semifinali e le finali dei 1500, i quarti, le semi e le finali dei 500 e le semifinali della staffetta 3000 e 5000 metri; infine, domenica a partire dalle ore 14 si disputeranno i quarti, le semi e le finali dei 1000, le super finali 3000 e 5000 metri ed, in chiusura, le finali dei 3000 e 5000 metri della staffetta.
Manuela Savini
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Altre informazioni sono consultabili sul sito web: www.torino2017.com
Tutti i risultati sono consultabili sul web al seguente indirizzo: http://shorttrack.sportresult.com/Results.aspx?evt=11213100000042
Di seguito il dettaglio del programma:
Venerdì 13 gennaio | |||||
Turni di qualificazione | 1500 metri | donne | inizio ore 10.00 | ||
Turni di qualificazione | 1500 metri | uomini | |||
Turni di qualificazione | 500 metri | donne | |||
Turni di qualificazione | 500 metri | uomini | |||
Turni di qualificazione | 1000 metri | donne | |||
Turni di qualificazione | 1000 metri | uomini | |||
Turni di qualificazione | Staffetta 3000 metri | donne | |||
Turni di qualificazione | Staffetta 5000 metri | uomini | fine ore 15.30 | ||
Sabato 14 gennaio | |||||
Cerimonia d’apertura | inizio ore 13.30 | ||||
Semifinali | 1500 meter | donne | |||
Semifinali | 1500 meter | uomini | |||
Finali | 1500 meter | donne | |||
Finali | 1500 meter | uomini | |||
Quarti di finale | 500 metri | donne | |||
Quarti di finale | 500 metri | uomini | |||
Semifinali | 500 metri | donne | |||
Semifinali | 500 metri | uomini | |||
Finali | 500 metri | donne | |||
Finali | 500 metri | uomini | |||
Semifinali | Staffetta 3000 metri | donne | |||
Semifinali | Staffetta 5000 metri | uomini | fine ore 18.00 | ||
Domenica 15 gennaio | |||||
Quarti di finale | 1000 metri | donne | inizio ore 14.00 | ||
Quarti di finale | 1000 metri | uomini | |||
Semifinali | 1000 metri | donne | |||
Semifinali | 1000 metri | uomini | |||
Finali | 1000 metri | donne | |||
Finali | 1000 metri | uomini | |||
Super finale | 3000 metri | donne | |||
Super finale | 3000 metri | uomini | |||
Finali | Staffetta 3000 metri | donne | |||
Finali | Staffetta 5000 metri | uomini | fine ore 17.10. | ||
Non si tratta, per dire, di problemi di sicurezza per la visita di una personalità al Palazzo della Giunta regionale. No, l’entrata principale dell’edificio storico del governo piemontese non è accessibile perché non funziona il riscaldamento e uscieri e personale di guardia non possono quindi soggiornarvi e prestare la loro attività lavorativa.
Anche l’Urp, al numero 161 di piazza Castello è chiuso per le stesse motivazioni. Pare che non ci siano le risorse economiche per un immediato e pronto intervento e quindi da ieri a data da destinarsi l’entrata “aulica” della sede della Regione Piemonte è chiusa, idem l’URP…
Un dipendente della Giunta, che chiede di restare anonimo, segnala anche infiltrazioni di acqua piovana al 5° piano del Palazzo, così come al 4° piano negli uffici lato via Garibaldi.
“Da anni – ci scrive – non viene più svolta manutenzione straordinaria ed ora anche ordinaria adducendo come motivazione quella della sempre “imminente” trasloco nel Palazzaccio Unico.
Forse che sia un segnale che dopo il tentativo di chiudere le Province piemontesi il Governo a guida PD voglia chiudere anche la Regione…”
Per il momento, non resta che entrare dalla porta “di servizio” di via Garibaldi 2.
Il liberale Zanone
Si è tenuto ieri , nel primo anniversario della sua morte, un ricordo di Valerio Zanone promosso dalla Fondazione Burzio e ospitato nell’Aula Magna della Scuola di Applicazione per ricordare chi fu anche ministro per la Difesa. In questa occasione la Fondazione ha ristampato il saggio di Zanone “Il liberalismo moderno” pubblicato dalla Utet nella “Storia delle idee politiche, economiche,sociali” curata da Luigi Firpo. Hanno parlato tre personaggi importanti,l’ex direttore del “Corriere della Sera” Stefano Folli, il nipote di Benedetto Croce Piero Craveri, l’ex ministro Domenico Siniscalco. Salvo la noiosa tiritera di Craveri che ha divagato, pur leggendo, sia rispetto a Zanone sia rispetto al suo saggio, i due ottimi interventi di Folli e di Siniscalco hanno reso il dovuto omaggio al liberale Zanone, per quanto vada rilevata l’assenza della famiglia all’unico ricordo torinese programmato, ma forse chissà che la proverbiale litigiosità liberale non ci riservi qualche sorpresa con altre iniziative. E’ stato invece un fatto positivo che certi “eredi” torinesi di Zanone non si siano sentiti. Un anno fa ai funerali è stato un po’ penoso ascoltarli nel tentativo di appropriarsi di un’eredità che appartiene non solo ai liberali, quelli veri, ma ma anche alla cultura politica italiana più in generale. Nessun uomo di cultura venne invitato a ricordare Zanone ai suoi funerali in Comune.
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Prima dei relatori è intervenuto il capo di Gabinetto della Sindaca di Torino Paolo Giordana che ha fatto un discorso che è andato molto oltre il semplice saluto.Si è colta in Giordana una conoscenza approfondita dei temi della cultura liberale di notevole spessore. Ci si aspettava un qualcosa di rituale,invece, abbiamo ascoltato un intervento di alto livello e di sicura pregnanza culturale.
Folli mi ha citato in chiusura del suo intervento e quindi non parlerò della sua relazione tutta giocata sull’ossimoro zanoniano Giolitti-Gobetti, volto a conciliare lo statista di Dronero con il giovane torinese che aveva aperto una collaborazione con Gramsci:un’operazione quasi esclusivamente intellettuale,non essendo possibile trovare una sintesi politica tra Giolitti e Gobetti.
Vorrei invece soffermarmi sulla relazione,molto brillante e spesso illuminante per capire l’economia mondiale dei tempi d’oggi, di Domenico Siniscalco che non conoscevo di persona,se non per quanto mi dissero Franco Reviglio e Sergio Ricossa. Non l’avevo mai ascoltato e debbo dire che in passato ho perso molto.
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Siniscalco ,parlando del saggio di Zanone ,lo ha contestualizzato negli Anni 70
torinesi(il saggio uscì nel 1972 ), descrivendo quel mondo politico-culturale. Per Siniscalco quel mondo si identificava con la Fiat ,il PCI ,i sindacati,”La Stampa”,la Juventus con una DC fortemente impegnata a sinistra con Donat Cattin. Siniscalco cita anche le frange di “Lotta continua” e i terroristi che colpivano manager, avvocati, giornalisti, poliziotti . Forse ha solo tralasciato la Chiesa del Cardinale Pellegrino che esercitò sicuramente un ruolo dopo la fine della lunga presenza sulla cattedra di San Massimo del Cardinale Maurilio Fossati. A fianco di questo blocco predominate c’era un “mondo laico,non comunista e non cattolico,parzialmente azionista…”. In questo blocco Siniscalco colloca Zanone e lo stesso Firpo ,curatore della monumentale storia in sei volumi editi dalla Utet ,vi appartiene a pieno titolo. Siniscalco mette in evidenza il Centro “Einaudi” animato da Zanone e una parte della Facoltà di Economia e Commercio con Castellino, Ricossa,Reviglio e Monti che allora insegnava a Torino, prima di passare alla Bocconi. In effetti era proprio così.
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Senza inquadrarlo in quel tempo,spesso fatto di demagogia e di contestazione studentesca ed operaia violenta, il saggio di Zanone non può essere compreso appieno nel suo tentativo di trovare comunque agganci , persino in sede storica, tra liberalismo e socialismo. Giustamente Siniscalco ha parlato di un”saggio politico”.E senza fare riferimento a quel clima che si respirava all’Università nelle facoltà umanistiche non si può comprendere l’intera opera curata da Firpo e che dà spazio anche a politici (e non studiosi veri ) che sostengono nelle loro farneticazioni ideologiche l’esistenza di un solo totalitarismo novecentesco,quello nazista e fascista,un tesi storicamente aberrante. Lo storico delle idee Firpo accolse tutti nella sua opera, ma non credo che ciò fosse per dimostrarsi liberale e tollerante,quanto piuttosto per non discostarsi troppo dal plumbeo clima che si respirava allora. Firpo uomo tollerante è cosa molto difficile, se non impossibile. Chi lo ha conosciuto da vicino lo sa bene. Mi resta un dubbio: perché Siniscalco non abbia citato il gruppo formatosi nel 1967/68 del Centro “Pannunzio”. C’erano persone importanti: Arrigo Olivetti, Mario Soldati, Gaetano Zini Lamberti, Alessandro Passerin d’Entrèves, Paolo Greco,Piero Pieri, Alda Croce, Mario Fubini… Non c’era solo chi scrive in compagnia di alcuni compagni di università. Io non sono certo un giudice imparziale, ma credo che il Centro “Pannunzio”abbia pur contato qualcosa -come hanno riconosciuto in molti – nella storia della cultura non solo torinese (basterebbe citare la sua coraggiosa posizione sul terrorismo a fianco di Carlo Casalegno) ma per l’economista Siniscalco quel mondo liberale si identificava nel giovane Zanone che sicuramente seppe fare moltissimo e assai bene e che io considero comunque un amico-maestro.
Pier Franco Quaglieni
Oggi al Cinema
Le trame dei film nelle sale di Torino
A cura di Elio Rabbione
Allied – Un’ombra nascosta – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Brad Pitt e Marion Cotillard. Nella Casablanca in pieno conflitto mondiale, già tanto cara a Ingrid Bergman e a Humphrey Bogart, s’incrociano Marianne Beausejour, legata alla resistenza francese e avvenente spia pronta a fare l’occhio dolce al perfido tedesco, e Max Vatan, comandante d’aviazione di origine canadese e al servizio dell’Intelligence inglese. Avventure e amore tra i due, il trasferimento a Londra, un matrimonio e una bambina partorita sotto i bombardamenti. Ma forse non tutto è come sembra. Durata 124 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci)
Animali notturni – Drammatico. Regia di Tom Ford, con Amy Adams, Jake Gyllenhaal e Aaron Taylor-Johnson. A Susan, affermata mercante d’arte di Los Angeles, viene un giorno recapitato un pacco, un libro dal contenuto violento che l’ex marito le ha dedicato. Immersa nella lettura che s’accompagna ai ricordi di un loro passato, spinta a riconsiderare le scelte compiute, Susan avverte che un’altra vicenda s’allinea alla sua, dolorosa e crudele, capace di interferire e di sovrapporsi alla sua personale. Taylor-Johnson s’è aggiudicato recentemente il Golden Globe come miglior attore non protagonista. Dall’acclamato regista di “A single man”. Durata 115 minuti. (Classico)
Assassin’s Creed – Avventura. Regia di Justin Kurzel, con Michael Fassbender e Marion Cotillard. Un’occasione per riunire il regista e gli interpreti di “Macbeth”, qui Fassbender in veste anche di coproduttore. Tratto dall’omonimo videogioco, il film è la storia del criminale Callum Lynch, segretamente salvato da una condanna a morte da un’organizzazione che è la moderna reincarnazione dell’Ordine dei Templari. È costretto da costoro a utilizzare l’Animus, un macchinario cui sovrintende la scienziata Sophia e che gli permette di rivivere i ricordi di un suo antenato, Aguillar de Nerha, un Assassino, vissuto nella Spagna del XV secolo. Durata 115 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci anche in 3D)
Captain Fantastic – Commedia drammatica. Regia di Matt Ross, con Viggo Mortensen. La famiglia Cash è composta da padre, madre e sei figli che hanno avuto un’educazione “libera”, tra le foreste del nord America, lontano da consumismi e conformismi imperanti in ogni altrove civilizzato. Radiata ogni tecnologia “non utile”, i rampolli si affidano allo sviluppo della mente e del corpo, ad una cultura che spazia liberamente dal classico al più futuribile, dalla costituzione americana ad un linguaggio estremamente ricco: se non si celebrerà il Natale insopportabilmente consumistico, si potrà sempre celebrare il compleanno di Noam Chomsky. Una sorta di ideale paradiso che una tragedia potrebbe definitivamente cambiare. Durata 118 minuti. (Eliseo blu)
Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gaston Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Salas i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Uno spunto interessante, uno svolgimento condotto con partecipazione: spiace per la grande povertà della forma, la regia scarna, i luoghi comuni, e il presepe di piccoli personaggi chiusi in macchiette in troppe occasioni. Coppa Volpi veneziana al protagonista (di certo sopravvalutata). Durata 118 minuti. (Classico)
Il cliente – Drammatico. Regia di Asghar Farhadi, con Shahab Hosseini e Taraneh Alidoosti. Due coniugi, Emad e Rana, sono costretti a abbandonare il loro appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Nella ricerca di una nuova abitazione, vengono aiutati da un collega che con loro recita in una messa in scena di “Morte di un commesso viaggiatore” di Miller, un dramma di sogni e di disfacimenti morali e familiari. Nel nuovo alloggio, in precedenza abitato da una donna di dubbia reputazione, Rana subisce un’aggressione: se la donna ne esce duramente colpita non soltanto nel corpo ma soprattutto nello spirito per poi poco a poco quietamente rappacificarsi, da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’aggressore, una esplicita vendetta in cui non vuole coinvolgere la polizia. Un capolavoro di ferma scrittura, di analisi, di descrizione dei piccoli, impercettibili fatti quotidiani, delle emozioni positive e negative che possono attraversare l’animo umano. Premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura e l’interpretazione maschile. Durata 124 minuti. (Nazionale sala 1)
Collateral beauty – Commedia drammatica. Regia di David Frankel, con Will Smith, Helen Mirren, Keira Knightley, Edward Norton e Kate Winslet. Nella New York di oggi, il pubblicitario Howard non riesce ad accettare la morte della sua bambina e tenta di ritrovare un salvifico sfogo nelle lettere che scrive e indirizza ad Amore, Morte e Tempo: gli amici, nella speranza di alleviarne il dolore, altro non fanno che ingaggiare tre attori che, impersonando gli stessi specifici concetti, gli suggeriscano le soluzioni più adatte alla sopravvivenza non troppo infelice. Durata 94 minuti. (Greenwich sala 1, Ideal, Lux sala 2, The Space, Uci)
È solo la fine del mondo – Drammatico. Regia di Xavier Dolan, con Marion Cotillard, Nathalie Baye, Gaspard Ulliel, Vincent Cassel e Lea Seydoux. Trasposizione cinematografica del testo (per molti versi autobiografico) di Jean-Luc Lagarce messo in scena da noi al Piccolo di Milano. Louis, autore teatrale di successo, fa il suo ritorno in famiglia per annunciare la sua morte imminente. La madre, il fratello violento, la cognata fragile e sottomessa, la sorella sono lì a riceverlo. Ma le atmosfere di nevrosi, di risentimenti, di insinuanti invidie, che il giovane aveva abbandonato anni prima, ritornano in tutto eguali. Film irritante, importante, antinatalizio, sezionato nelle azioni, nei sentimenti, negli sguardi e nei piccoli gesti sino all’inverosimile, assolutamente da vedere. Gran Premio della Giuria a Cannes. Durata 95 minuti. (Nazionale sala 2)
Florence – Commedia. Regia di Stephen Frears, con Meryl Streep e Hugh Grant. Nella New York anni Quaranta, la storia vera di Florence Foster Jenkins, del suo appartenere all’altoborghesia americana, delle sue ricchezze, della sua passione per il bel canto. Ma la signora era alquanto stonata: tuttavia gli amici fidati presenziavano ai suoi concerti in stato di estasi, i critici venivano zittiti dal marito-manager. L’apoteosi avvenne al Carnagie Hall, con un pubblico in visibilio. Sguardo del cinema hollywoodiano su un personaggio toccato con (ben altra) grazia e humour da quello francese, con “Marguerite”, nella scorsa stagione. Dal regista di “Philomena” e “The Queen”. Prodotto di tutto rispetto, con qualche pennellata di limpido divertimento, gradevole nella descrizione di una società immersa nei tanti vizi e nelle piccole virtù: ma ogni cosa sembra essere presentata e detta sopra le righe, a cominciare dall’interpretazione della Streep, per una volta priva di certe minime sfaccettature che l’hanno sempre resa grande, donna affetta senza mezze misure da protagonismo, macchietta a tutto tondo, folle ed eccessivamente sognatrice. Se dovessimo scegliere la punta di diamante dell’intero film indicheremmo senz’altro il ritrattino del suo accompagnatore al pianoforte, l’eccellente, sbalordito e divertito Simon Helberg, pronto per noi a entrare nella cinquina degli Oscar. Durata 111 minuti. (Ambrosio sala 2, Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Greenwich sala 2)
Il GGG – Il Grande Gigante Gentile – Fantasy. Regia di Steven Spielberg, con Mark Rylance e Ruby Barnhill. Ultimo script della creatrice di “E.T.”, Melissa Mathison, scomparsa lo scorso anno all’età di 65 anni, tratto dal romanzo di Roald Dahl (autore ancora tra l’altro della “Fabbrica di cioccolato”), è la storia della piccola Sofia rapita in una notturna Londra dall’orfanotrofio in cui è cresciuta e della sua amicizia con il gigante (ma non troppo) buono – interpretato da Rylance, premio Oscar per “Il ponte delle spie” – che presto lei aiuterà nel proprio lavoro, ovvero catturare i sogni positivi e belli per trasmetterli ai bambini mentre dormono. Durata 117 minuti. (Classico, Massaua, Reposi, The Space, Uci)
Lion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, disubbidendo alla madre e cercando di seguire il fratello più grande, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Eliseo Rosso, F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 1, Uci)
Il medico di campagna – Commedia. Regia di Thomas Lilli, con François Cluzet e Marianne Denicourt. Jean Pierre ha dedicato tutta la vita alla sua professione, senza risparmiarsi. Quando gli viene diagnosticato un tumore al cervello, si rende conto che un mondo sta per finire, con i sacrifici, con la passione, con gli amici; e non sarà facile per lui accettare appieno la vicinanza e le interferenze di una giovane collega che non ha davvero l’intenzioni di mettersi da parte. Durata 102 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Massimo sala 2)
Mister Felicità – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Alessandro Siani, Diego Abatantuono e Carla Signoris. Martino, disoccupato cronico, vive alle spalle della sorella ma ad un certo punto riesce a inventarsi un’occupazione, sostituendosi ad un “mental coach”, un guru del pensiero positivo. La sua prima assistita sarà Arianna, una campionessa di pattinaggio in crisi in seguito a una caduta. Durata 101 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)
Miss Peregrine – La casa dei bambini speciali – Fantasy. Regia di Tim Burton, con Eva Green, Asa Butterfield, Samuel Jackson, Rupert Everett, Judy Dench, Terence Stamp. Il giovane Jacob, alla morte del nonno, scopre che quelle storie che aveva sempre sentito raccontare, sono vere: esiste veramente in una piccola isola lontana, nel Galles, un gruppo di bambini orfani, dal talento speciale di cui forze malvagie vorrebbero impadronirsi, che vivono nella casa della misteriosa Miss Peregrine. Jacob farà di tutto per proteggere quei bambini e sottrarli ai loro nemici. Tratto dal romanzo omonimo di Ransom Riggs, ancora l’universo fantastici del regista di “Edward mani di forbici”, “Big Fish” e Alice in Wonderland”. Durata 127 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, Uci)
Oceania – Animazione. Regia di John Musker e Ron Clements. Coraggiosa, femminista che la metà basta, non certo alla ricerca del principe azzurro, la principessa Vaiana sogna di poter andare ben oltre la barriera corallina per avventurarsi nell’oceano. La sua prima sfida è salvare il suo popolo dalle malefatte del vanitosissime semidio Maui che per avere un giorno rubato il cuore di una dea rischia ora di portare quel paradiso terrestre all’aridità. Ma l’eroina è pronta combattere e a vincere. Durata 127 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)
Passengers – Fantascienza. Regia di Morten Tyldum, con Jennifer Lawrence e Chris Pratt. La nave spaziale “Avalon” sta viaggiando, un lunghissimo viaggio, verso una colonia lontana, a bordo cinquemila ospiti. Addormentati, programmati a risvegliarsi 120 anni dopo. 90 anni prima dell’arrivo, due di loro, Aurora e Jim, lei una giornalista newyorkese alla ricerca di un nuovo spunto per il suo prossimo romanzo, lui ingegnere meccanico di Denver, per un guasto si risvegliano, unici e soli, si innamorano. Non soltanto avventure solitarie e no nello spazio senza confini, anche inquietudini filosofiche e quesiti morali, imposizioni e libertà, il desiderio di stare con qualcuno o il suo rifiuto, l’amore e il tempo, l’azzeramento dei tanti progetti e la noia, la realtà quotidiana e la sua cancellazione, in un viaggio pericoloso e senza prospettive. Durata 116 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)
Paterson – Commedia drammatica. Regia di Jim Jarmusch, con Adam Driver e Golshifteh Farahani. Un film intimista, sulla poesia e su chi la coltiva. Ambientato a Paterson, piccola cittadina del New Jersey; ma anche un poema dello scrittore William Carlos Williams s’intitola “Paterson” e ancora Paterson è il nome del protagonista, un gentile, sognatore conducente di autobus, legatissimo alla giovane moglie, artista, con una chitarra in mano e il desiderio di un qualche successo, abitudini e routine precise al cronometro, che nelle pause del lavoro butta giù poesie, raccogliendo immagini sulle cose semplici, di normale quotidianità. Emozioni allo stato puro da un poeta della cinepresa. Durata 115 minuti. (Massimo sala 1)
Poveri ma ricchi – Commedia. Regia di Fausto Brizzi, con Christian De Sica, Enrico Brignano, Anna Mazzamauro e Lucia Ocone. La famiglia Tucci, ovvero mozzarellari doc e volgari quel tanto che basta, capofamiglia con consorte e un paio di figli, un cognato nullafacente nel dna, la nonna che è innamorata persa di Al Bano. Una vincita da 100 milioni di euro li spingerà a trasformarsi nei nuovi ricchi con annesso desiderio di seguirne le orme: ma presto si accorgeranno che i nuovi ricchi non significano rubinetteria d’oro o chili di gioielli o ristoranti e alberghi senza risparmio di stelle. Durata 97 minuti. (Uci)
Rogue One: A Star Wars Story – Fantascienza. Regia di Gareth Edwards, con Diego Luna, Forest Whitaker, Mads Mikkelsen e Felicity Jones. Un gruppo di eroi in missione per sottrarre i piani della più potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero Galattico, la Morte Nera. Primo film della serie “Star Wars Anthology”, una collezione di film a se stanti ambientati nell’universo di “Guerre stellari”. Durata 143 minuti. (Ideal, Reposi, Uci)
Silence – Drammatico. Regia di Martin Scorsese, con Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson. Ambientato nella prima metà del XVII secolo. Due giovani sacerdoti gesuiti, padre Rodrigues e padre Garrupe, si recano nel lontano Giappone per svolgere opera di evangelizzazione e alla ricerca di chi li ha istruiti e guidati, il padre Ferreira. Incontrano una terra dove i cristiani sono perseguitati, costretti ad abiurare la propria fede o a subire il martirio. I dubbi, le certezze che cominciano a non essere più tali, l’assenza di un Dio che non interviene o non cancella il Male, la solitudine: al termine, un ritrovato padre Ferreira che già s’è allontanato dalla Chiesa come si comporterà con i suoi confratelli, troverà un fertile terreno nelle loro debolezze? Durata 161 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, F.lli Marx sala Groucho e Harpo, Reposi, Romano sala 2, The Space, Uci)
Sing – Animazione. Regia di Garth Jennings. Una esausta porcellina, madre di 25 maialini, un gorilla, un topo, un timidissimo elefante, tutti partecipano ad un debuttanti allo sbaraglio, un nostrano X Factor per intenderci, messo in piedi dal koala Buster Moon al fine di mettere in salvo dal fallimento il proprio teatro. Durata 110 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci anche in 3D)
Sully – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckart e Laura Linney. Ovvero la storia dell’eroe Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 portò in salvo, alla guida del suo aereo, 155 passeggeri, facendolo ammarare nelle acque del fiume Hudson. Un’opera raccontata da Eastwood con una lucidità davvero geniale, essenziale, precisa nella descrizione dei fatti e dei sentimenti contrastanti del protagonista, un Tom Hanks partecipe e immedesimato come raramente lo ricordiamo, la sua sicurezza e la sua battaglia contro chi lo riderebbe un incompetente, lo sguardo sui giudici e la replica a quelle simulazioni di volo che, nel processo cui fu sottoposto Sully con il suo copilota, non tenevano assolutamente conto del fattore umano, di una decisione che andava presa nel giro di una manciata di minuti: ad ogni inquadratura facendo partecipare lo spettatore, ad ogni attimo della vicenda – le notti nella stanza d’albergo, le telefonate a casa alla moglie, i dubbi, i timori, la felicità tutta chiusa dentro nell’apprendere che tutti quei passeggeri sono sani e salvi, nessuno escluso – che pur ha, a quasi otto anni dal suo sviluppo, un esito conosciuto. Durata 95 minuti. (Ambrosio sala 3, Romano sala 3)
The Founder – Commedia. Regia di John Lee Hancock, con Michael Keaton e Laura Dern. Con un passato di commesso viaggiatore di scarso successo, nel 1954, di fronte alla ristretta attività dei fratelli Dick e Mac McDonald a San Bernardino in California, un povero chiosco di hamburger confezionatore di spuntini veloci per altrettanto pubblico frettoloso e dal poco spendere, il signor Ray Kroc pensa di allargare, in qualità di socio, l’attività dei pionieri su scala nazionale. Sappiamo tutti com’è andata a finire, successo successo successo, unendo artigianato e voglia di sperimentazione unita a una fragorosa mania di grandezza. Un avventura americana, una sfida e il sogno sempre ricercato, un’altra bella prova per il resuscitato Keaton, già pedina vincente di titoli quali “Birdman” e “Il caso Spotlight”. Durata 115 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Ideal, The Space, Uci)
La notte scorsa e soprattutto quella precedente, hanno visto diversi tamponamenti e auto uscite fuori strada nelle principali arterie del Torinese. La neve di ieri e il ghiaccio successivamente formatosi hanno creato non
pochi disagi agli automobilisti. Si raccomanda prudenza anche per le prossime ore. sono ancora previste deboli nevicate e, quando tornerà il sereno, i venti gelidi e le temperature polari favoriranno la formazione di lastre di ghiaccio sulle strade.
(Foto: Croce Rossa Italiana Comitato Torino)
Provaci ancora prof! Cercansi comparse
Per la serie televisiva Provaci ancora prof! 7 si ricercano attori e comparse su Torino
Inviare foto e curriculum a castingprovaciancoraprof7@gmail.com indicando nell’oggetto: “Attori Torino o Comparse Torino” Produzione Endemol – Rai1
Ufficio Casting: Extras Movies Service Periodo Riprese Torino: Marzo/Aprile.