redazione il torinese

Decrescita felice a Brusasco

Il Gruppo Decrescita Felice di Brusasco, in collaborazione con l’amministrazione comunale organizza, venerdì 3 marzo, un incontro – dibattito con i cittadini. La riunione si terrà a partire dalle ore 21.30, nel salone parrocchiale di Brusasco in piazza San Pietro. Si parlerà dell’argomento “Decrescita felice” con la partecipazione di alcuni componenti del direttivo del Circolo di Torino.

Massimo Iaretti

 

Cavagnolo, il carnevale continua

Proseguono i festeggiamenti carnevaleschi a Cavagnolo, con la regia della Pro loco. Domenica 26 febbraio, alle ore 11.30, si terrà la Fagiolata in piazza Vittorio Veneto, mentre martedì 28 febbraio, nella nuova sede della Pro loco all’ex casello ferroviario, ci sarà un momento a base di “Polenta & Salsiccia”. Infine domenica 12 marzo a mezzogiorno, al Borgo Allegria, si replica ancora con “Polenta & Salsiccia”.

Massimo Iaretti

 

Murales, film e orti: No profit atto secondo

goria1No profit atto 2°. I murales di street art in montagna, il film dei bimbi di Casa Oz e gli Orti sostenibili sono i 3 nuovi progetti della campagna di crowfunding -partita il 7 febbraio e aperta per 40 giorni, fino al 18 marzo- promossa da Eppela (prima piattaforma italiana di crowdfunding reward based) in partnership con + Risorse di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT. Programmi che per tramutarsi in realtà hanno bisogno del vostro aiuto, delle vostre generose donazioni tramite il web, per confluire nella raccolta fondi sulla piattaforma eppela.com.

Vediamoli più da vicino:

 

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Street Alps nulla ha da invidiare ai murales newyorkesi. Di fatto è il primo festival internazionale di arte urbana, ma collocato ai piedi delle montagne piemontesi. Nasce dalla collaborazione tra la residenza di artista Missiontoart ed il blog internazionale Streetartnews.net. Le Alpi fanno da sfondo all’iniziativa che intende riqualificare le aree degradate. E lo fa con colori ed immagini bellissime, sulle pareti pubbliche di scuole, piscine, palazzetti dello sport, ecc.: tutti luoghi che goria2riprendono vita con i graffiti di artisti che arrivano da tutto il mondo. Basti pensare che nelle precedenti 3 edizioni sono stati coinvolti 25 creativi provenienti da Australia, Usa, Brasile, Portorico e Argentina. Mette allegria ed incanta con la sua bellezza questa forma di arte, in una sorta di galleria a cielo aperto. Ma c’è di più. Il progetto è infatti lo spunto per una proposta più ampia di carattere turistico: l’idea vincente sarebbe inserire nei vari tour turistici proprio queste aree pedemontane. Un grazie dunque agli sponsor che fino ad oggi hanno sostenuto l’iniziativa, ma ben vengano d’ora   in poi le donazioni di tutti.

 

Il Film di Casa Oz s’intitola “Il grande Oz. Storie di Supereroi” promosso e realizzato dall’Associzione CasaOz Onlus che da un decennio ospita e sostiene le famiglie dei bambini colpiti dalla malattia. E tutti dovrebbero vederlo, se non altro per ripensare alle vere priorità della vita.

Le riprese all’interno della comunità, di cui i bimbi sono protagonisti, durano da 5 anni con la regiagoria5 di Alessandro Avataneo, ma manca l’ultimo pezzo; ed ecco il perché della campagna raccolta fondi. Non pensiate a un filmato solo triste o intriso di malattia, perché sa essere anche un inno alla vita gioioso e divertente. L’idea sarebbe quella di finirlo e riuscire a produrre i primi 1000 Dvd da distribuire a partire dalle scuole e un po’ ovunque, giusto per sensibilizzare la società civile sul tema.

 

goria6Orti sostenibili con Valgiò è il progetto portato avanti dall’Associazione Maria Madre della Provvidenza Giorgio Valsania Onlus, nata in memoria di un ragazzo la cui vita è stata falciata, a soli 18 anni, in un incidente stradale.In suo nome è nata questa realtà no profit che ha due notevoli valenze: da un lato lavora sul fronte della riabilitazione sociale, dall’altro ha anche un importante risvolto produttivo. Infatti, non solo offre un lavoro a giovani svantaggiati, insegnando loro l’agricoltura; ma distribuisce anche i prodotti ortofrutticoli alle famiglie più bisognose. goria7Ora si guarda ad un orizzonte più ampio con la commercializzazione delle eccedenze da vendere online. Dal momento che il surplus si traduce in prodotti sottovetro di sottaceti e sotto olii, passate, composte e succhi, tutti col marchio “Valgiò”, perché non pensare più in grande?L’idea sarebbe quella di un lancio sul web, con una precisa e mirata azione di marketing, al fine di riuscire a distribuire le leccornie “Valgiò”, in tutta Italia.

 

Laura Goria

 

Sul ghiaccio del Palavela volano i “pattini d’oro” dell’ italorussa Maria Grott Gribinic

Il 18 e 19 febbraio si è tenuta al Pala Tazzoli e al Palavela di Torino la Gara interregionale della Federazione Sport Ghiaccio che ha visto gareggiare le pattinatrici di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. L’Ice Club Torino diretta da Claudia Masoero ha conquistato medaglie in tutte le categorie, confermando il talento delle proprie atlete che si stanno preparando per l’importante appuntamento di marzo: i Campionati nazionali. Nella splendida cornice della pista olimpica del Palavela, nella categoria Esordienti A ha conquistato il primo posto, ancora una volta, Gioia Virginia Casciani che, fino ad oggi, ha vinto tutte le gare della stagione, tra le quali due appuntamenti internazionali. La Casciani è allenata da Fabiana Di Natale, Cristiana Di Natale e Edoardo De Bernardis. Ha pattinato su musiche di Chopin. Il secondo posto è andato a Giulia Barucchi, allenata da Renata Lazzaroni e da Serena Angeli, nota al pubblico per i successi agonistici e per la partecipazione, nel ruolo di insegnante, alla trasmissione “Notti sul Ghiaccio”. La Barucchi si è esibita su musiche country. Nella categoria Esordienti B ha brillato Maria Grott Gribinic che si è imposta sulle avversarie con un’ottima prova, confermando il proprio talento. “Masha” Grott, allenata da Edoardo de Bernardis, Fabiana Di Natale e Cristiana Di Natale ha pattinato in modo accattivante sulle musiche del musical “Cats”, inserendo, nel programma, tutti i salti doppi.

L’atleta italorussa (papà italiano, mamma russa), durante la stagione 2016-2017, ha conquistato il primo posto in quasi tutte le gare, anche in quella internazionale di “Fiemme on ice”. Tutte le ragazze hanno l’onore di seguire le lezioni di danza con Oxana Kichenko del Bolshoij. Si è classificata al terzo posto, nella stessa categoria, Greta Accossato sempre allenata da Edoardo De Bernardis, Cristina Di Natale e Fabiana Di Natale. Primo posto per Maria Paola Simeon nei Principianti con un programma pattinato sulle musiche di Micka e terzo posto per Giorgia Burin che ha interpretato un charleston. Nei Cadetti Maria Alessandra Deloi conquista il terzo posto, mentre negli Esordienti B interregionale il primo gradino del podio va a Beatrice Ventura che ha interpretato le musiche di “Addams Family” e il terzo a  Teresa Magnetti su pezzi delle Spice Girls.

Marco Travaglini

Osvaldo Napoli: “Quando le promesse elettorali sono a doppio taglio”

Le promesse in campagna elettorale sono un’arma a doppio taglio. E ora 
l’immobilismo della Giunta Appendino è tale da scontentare anche gli elettori che hanno votato M5S alle ultime Comunali”.

E’ il commento di Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico.

La scelta dell’Amministrazione di scontentare i comitati dei ‘delusi’ dalla Giunta, che chiedevano di essere considerati nelle scelte di bilancio – aggiunge l’esponente azzurro – dimostra che fare proclami sterili è una cosa, governare è un’altra“.

Il qualunquismo delle promesse elettorali pentastellate oggi si rivela inconcludente anche per i sostenitori della prima cittadina, i quali  si aggiungono così ai tanti torinesi che non l’avevano votata“, osserva Napoli che conclude: “Il caos nei conti comunali, la retromarcia sulla grande distribuzione, l’immobilismo su scelte importanti per il futuro dei giovani sono oggi sotto gli occhi di tutti i torinesi: sostenitori o meno di questa amministrazione. Una amara constatazione che dimostra l’inadeguatezza della Giunta comunale a trainare la città oltre il perimetro di una crisi economica sempre più preoccupante“. 

Allarme usura: un giro d’affari da 80 miliardi manda in rovina le famiglie

Conoscere il fenomeno dell’usura, contrastare i pericoli del sovraindebitamento delle famiglie e dei singoli. Questo l’obiettivo del volume “Per un uso responsabile del denaro/Manuale anti usura”, presentato durante il convegno promosso dall’onlus “La Scialuppa” e dalla Fondazione CRT sul tema: “Sovraindebitamento e usura: responsabilità e prevenzione”. L’iniziativa, tenutasi lunedì 20 febbraio 2017  nel salone d’onore della Fondazione CRT in via XX Settembre 31 a Torino, ha visto un folto e attento pubblico ascoltare con interesse gli interventi di Gabriele Molinari, consigliere delegato all’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura ( ruolo condiviso con il consigliere Giorgio Bertola , presente tra il pubblico), del prof. Ciravegna, di Luciana Malatesta de La Scialuppa CRT Onlus, del presidente del Tribunale di Torino, Massimo Terzi, e di Giovanni Godino. Già nei saluti del Presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia, della sindaca di Torino, Chiara Appendino e di Ernesto Ramojno, presidente de La Scialuppa, è stato messo in luce questo fenomeno “crescente e preoccupante”, figlio della crisi economica e sociale,delle difficoltà ad accedere al credito e di una scarsa educazione all’uso responsabile del denaro. Un fenomeno, secondo i dati Eurispes, da 80 miliardi di euro all’anno, che tocca moltissime famiglie che vanno aiutate a prevenire l’eccesso di debiti, dovuto magari a imprevisti , a imprudenza o a scelte irrazionali spesso indotte da una smodata e persuasiva stimolazione agli acquisti. Esistono tante forme di pubblicità ingannevole, che spesso inducono persone in stato di bisogno e in perfetta buona fede ad assumere impegni che poi non potranno essere onorati.Solo nel 2015 le società di recupero crediti hanno ottenuto i mandati per il recupero di rate arretrate per quasi 60 miliardi di euro, con un 37% in più maturato negli ultimi quattro anni. Così il fenomeno del sovraindebitamento in molti casi spalanca le porte all’usura. Una realtà che vede da tempo – secondo i dati pubblicati dalla Cgia di Mestre sull’indice di rischio usura nelle regioni italiane – il Piemonte tra le regioni più esposte del nord Italia. Molinari, nel suo intervento, ha sottolineato la “necessità di  mantenere alto il livello di guardia, sensibilizzando sempre più l’opinione pubblica su un problema così importante”, rammentando il lavoro dell’Osservatorio nel “promuovere iniziative mirate all’informazione, alla prevenzione e al contrasto di quella che costituisce una vera e propria piaga del nostro tempo, cercando di coinvolgere le categorie sociali più esposte e vulnerabili quali famiglie e imprese”. Una “bomba sociale da disinnescare”, ha proseguito Molinari, “adeguando gli strumenti legislativi, aumentando le risorse, costruendo una rete di garanzie e tutele e  soprattutto – lavorando nel mondo della scuola per affermare una cultura della legalità ed ella responsabilità contro sovraindebitamento, usura, gioco d’azzardo”.

Marco Travaglini

Gtt e la (mancata) carica dei 101 quando il metrò va a letto presto

Succede che in una città sedicente “europea” (ma non il lunedì, evidentemente) si chiudano  i cancelli della metropolitana alle 21,40. Ed  è già una cosa insolita. Ma sarà senza dubbio un discorso di rapporto costo-benefici e di utenza probabilmente scarsa il primo giorno della settimana. Chissà. Che però l’ultimo treno  sia già passato quando diversi passeggeri, alla stazione di Porta Nuova,hanno appena obliterato regolarmente il biglietto alle 21,28, è proprio un fatto misterioso.  Se l’obliteratrice funziona si presume debba funzionare anche il servizio,  o no? Ironia della sorte, con gli sventurati utenti  è presente, sconsolato, sulla stessa banchina, anche l’ex presidente di Gtt, Davide Gariglio, che signorilmente non commenta. Allora tutti sulle scale mobili a raggiungere corso Vittorio, dove dovrebbe essere in arrivo il bus sostitutivo 101: stesso percorso e stesse fermate del metrò ormai andato a dormire. E il 101 per arrivare arriva, però alle 22,01. Circa 30 minuti di attesa al freddo per i poveri passeggeri che – sabaudamente –soffrono in silenzio. Davvero mica male, per essere una giornata di blocco del traffico e di sciopero dei taxi.

Oggi al Cinema

mamma papà filmLe trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

Allied – Un’ombra nascosta – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Brad Pitt e Marion Cotillard. Nella Casablanca in pieno conflitto mondiale, già tanto cara a Ingrid Bergman e a Humphrey Bogart, s’incrociano Marianne Beausejour, legata alla resistenza allied film2francese e avvenente spia pronta a fare l’occhio dolce al perfido tedesco, e Max Vatan, comandante d’aviazione di origine canadese e al servizio dell’Intelligence inglese. Avventure e amore tra i due, il trasferimento a Londra, un matrimonio e una bambina partorita sotto i bombardamenti. Ma ad un certo punto della storia iniziano gli indizi e i dubbi e forse non tutto è come sembra. Film perfetto, secondo i sacrosanti canoni dello spionaggio, tensioni e necessità di indagare (anche da parte dello spettatore), il Brad che comincia a far intravedere le rughe e gli anni, la Cotillard magnifica come sua abitudine. Durata 124 minuti. (Classico, Lux sala 3)

 

A united kingdomL’amore che ha cambiato la storia – Drammatico. Regia di Amma Asante, con David Eyelowo e Rosamund Pike. Già compagno di Nelson Mandela negli studi universitari compiuti a Johannesburg, poi proseguiti in Inghilterra, Seretse Khama, principe del futuro Botswana, incontrò sposò a Londra alcuni anni dopo la fine della guerra Ruth Williams, una donna bianca. In un periodo di dieci anni, dal ’47 al ’57, che vede la perdita dell’India e il Ghana diventare il primo stato indipendente dell’Africa britannica, è facile pensare come questa unione provocasse scandalo, quanto i disegni di un Regno Unito che non voleva inimicarsi un Sudafrica e una Rodhesia segregazionisti e chiaramente le opposizioni interne al giovane pretendente al trono abbiano fatto tutto quanto in loro possesso per far naufragare ogni cosa. Durata 111 minuti. (Romano sala 2, Uci)

 

Autobahn – Fuori controllo – Azione. Regia di Eran Creevy, con Nicholas Hoult, Anthony Hopkins e Felicity Jones. Casey è diventato un corriere della droga. Non riuscendo a portare a autobhan filmtermine una truffa ai danni di una banda rivale, è costretto a fuggire lungo le strade tedesche e a tentare di mettere in salvo la fidanzata Juliette, che rischia di essere sequestrata. Viene contattato per proteggerla il contrabbandiere Geran fino a quando la situazione non degenera a causa del pericoloso boss Hagen. Durata 99 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

ballerina filmBallerina – Animazione. Regia di Eric Summer e Eric Warin. Félicie vive in un orfanotrofio in Bretagna. Un giorno fugge per raggiungere la Parigi della Belle Epoque, nella speranza di veder realizzato il suo sogni di diventare una étoile dell’Opera. Con lei l’amico Victor: il suo sogno è quello di diventare un famoso inventore. Durata 89 minuti. (Massaua, Eliseo Rosso, Ideal, Lux sala 1, The Space, Uci)

 

La Battaglia di Hacksaw Ridge – Drammatico. Regia di Mel Gibson, con Andrew Garfield, Sam Worthington e Vince Vaughn. Tornando dopo dieci anni dietro la macchina da presa dall’ultimo “Apocalypto”, Gibson narra la vicenda pacifista di Desmond Doss, cresciuto secondo la fede degli Avventisti del Settimo Giorno, che all’indomani di Pearl Harbor decise di arruolarsi, con il netto battaglia filmrifiutare di imbracciare le armi. Insultato e osteggiato e umiliato fisicamente e moralmente dall’opinione pubblica come dai propri compagni, Doss riuscì sulle scogliere di Okinawa a far prevalere le proprie convinzioni, mettendo in salvo in una sola notte 75 tra i suoi commilitoni. Grandi emozioni, un credo senza se e senza ma, guardando a Hawks e a Kubrick, a Eastwood e a Malick. Sei candidature che guardano agli Oscar, in primo luogo al Garfield già ammirato in “Silence” di Scorsese. Durata 131 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

milligrammi film150 milligrammi – Drammatico. Regia di Emmanuelle Bercot, con Side Babett Knudsen e Benoit Magimel. Tratto da una storia vera. Nell’ospedale di Brest dove presta servizio, una pneumologia scopre che tra le morti sospette di alcuni pazienti e l’impiego di un farmaco commercializzato da oltre trent’anni ci sarebbero dei legami. È una lotta sempre più in crescita, da sostenere ogni giorno da parte di un gruppo di medici contro il Ministero della Salute francese e contro la casa farmaceutica che ha prodotto il farmaco. Durata 128 minuti. (Romano sala 3)

 

Cinquanta sfumature di nero – Erotico. Regia di James Fooley, con Jamie Dornan, Dakota Johnson e Kim Basinger. Sono cambiati sceneggiatore e regista per questo secondo capitolo della saga erotica inventata ad onor del proprio portafoglio dalla signora E.L. James, continua la ginnastica erotica di Christian e Anastasia, si preannuncia un nuovo grande successo grazie alle resse degli aficionados, tutto un gran mercato assai redditizio sulla scia dell’exploit dei 125 milioni di copie vendute del romanzo. In attesa delle sfumature di rosso. Durata 115 minuti. (Massaua, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gaston Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Salas i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Uno spunto interessante, uno svolgimento condotto con partecipazione: spiace per la grande povertà della forma, la regia scarna, i luoghi comuni, e il presepe di piccoli personaggi chiusi in macchiette in troppe occasioni. Coppa Volpi veneziana al protagonista (di certo sopravvalutata). Durata 118 minuti. (Classico)

 

Il cliente – Drammatico. Regia di Asghar Farhadi, con Shahab Hosseini e Taraneh Alidoosti. Due cliente-filmconiugi, Emad e Rana, sono costretti a abbandonare il loro appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Nella ricerca di una nuova abitazione, vengono aiutati da un collega che con loro recita in una messa in scena di “Morte di un commesso viaggiatore” di Miller, un dramma di sogni e di disfacimenti morali e familiari. Nel nuovo alloggio, in precedenza abitato da una donna di dubbia reputazione, Rana subisce un’aggressione: se la donna ne esce duramente colpita non soltanto nel corpo ma soprattutto nello spirito per poi poco a poco quietamente rappacificarsi, da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’aggressore, una esplicita vendetta in cui non vuole coinvolgere la polizia. Un capolavoro di ferma scrittura, di analisi, di descrizione dei piccoli, impercettibili fatti quotidiani, delle emozioni positive e negative che possono attraversare l’animo umano. Premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura e l’interpretazione maschile. Durata 124 minuti. (Eliseo Rosso)

 

Dopo l’amore – Drammatico. Regia di Joachim Lafosse, con Berenice Bejo e Cédric Kahn. Dopo 15 anni di vita in comune, Marie e Boris si stanno separando. La casa dove vivono con le loro due bambine è stata acquistata da lei, ma è lui che l’ha interamente ristrutturata. Sono costretti alla convivenza, dal momento che Boris non può permettersi un’altra sistemazione. E quando arriva la resa dei conti, nessuno dei due è disposto a mediare sul contributo che ritiene di aver dato alla vita coniugale. Durata 100 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

La La Land – Musical. Regia di Damien Chazelle, con Ryan Gosling e Emma Stone. La storia di due ragazzi in cerca di sogni realizzati e di successo, lui, Sebastian, è un pianista jazz, lei, Mia, un’aspirante lala film 3attrice che continua a fare provini. Si incontrano nella Mecca del Cinema e si innamorano. Musica e canzoni, uno sguardo al passato, al cinema di Stanley Donen e Vincent Minnelli senza tener fuori il francese Jacques Demy, troppo presto dimenticato. E’ già stato un grande successo ai Globe, sette nomination sette premi, due canzoni indimenticabili e due attori in stato di grazia, e adesso c’è la grande corsa agli Oscar, dove la storia fortemente voluta e inseguita dall’autore di “Whiplash” rischia di sbaragliare alla grande torri gli avversari: 14 candidature. Durata128 minuti. (Ambrosio sala 2, Centrale (V.O.), Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Blu, F.lli Marx sala Harpo (anche V.O.) e Chico, Massimo sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Lego Batman – Il film – Animazione. Regia di Chris McKay. I mattoncini famosi in tutto il mondo si uniscono in questo film, tra citazioni cinematografiche e precisi riferimenti, da Robin al maggiordomo Alfred, da Batgirl al prode Batman che imparerà a valorizzare i rapporti affettivi cancellando il trauma che ha determinato la sua vita. Durata 104 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Life, animated – Drammatico. Regia di Roger Ross Williams, con Ron e Owen Suskind. All’origine è un libro che ripercorre i fatti, le ansie, i dolori, i miglioramenti di una malattia, pubblicato negli Stati Uniti tre anni fa. Ron è un giornalista del Wall Street Journal, sposato, due figli. Felice. Un giorno, all’età di tre anni, il secondogenito Owen cessa all’improvviso di parlare. È autistico. Ci vorrà del tempo perché il bambino riprenda a riformare parole e frasi, questo grazie ai personaggi dei cartoni della Disney e ai loro dialoghi, in primis grazie a Iago, il pappagallo di Iafar di “Aladin”, e poi ad altri con cui un giorno Ron tentò di ricostruire un suono. Durata 92 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

lion2-filmLion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, disubbidendo alla madre e cercando di seguire il fratello più grande, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Romano sala 1)

 

 

Mamma o papà? – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. mamma papà filmValeria, ingegnere, e Nicola, ginecologo, dopo tre lustri di matrimonio, hanno deciso di divorziare. Noia, arrivismo, nuovi compagni, le offerte di lavoro che arrivano dall’estero, tutto collabora a far naufragare l’unione. Anche i loro figli sono tre e di loro nessuno dei due ha intenzione di occuparsi. Durata 98 minuti. (Massaua, Greenwich sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

manchester filmManchester by the sea – Drammatico. Regia di Kenneth Lonergan, con Casey Affleck, Michelle Williams e Lucas Hedges. Film in corsa per gli Oscar, sei candidature (miglior film e regista, sceneggiatura originale e attore protagonista, attrice e attore non protagonista), un film condotto tra passato e presente, ambientato in una piccola del Massachusetts, un film che ruota attorno ad un uomo, tra ciò che ieri lo ha annientato e quello che oggi potrebbe farlo risorgere. La storia di Lee, uomo tuttofare in vari immobili alla periferia di Boston, scontroso e taciturno, rissoso, richiamato nel paese dove è nato alla morte del fratello con il compito di accudire all’adolescenza del nipote. Scritto e diretto da Lonergan, già sceneggiatore tra gli altri di “Gangs of New York”. Durata 135 minuti. (Eliseo Grande, Nazionale sala 1, Uci)

 

Moonlight – Drammatico. Regia di Barry Jenkins, con Naomi Harris, Mahershala Ali e Trevante Rhodes. Corsa agli Oscar anche per “Moonlight” con otto candidature. La storia di Chiron – suddivisa moonlight filmin tre capitoli che delimitano infanzia adolescenza ed età adulta del protagonista – nella Miami povera, tra delinquenza e droga, prima solitario e impaurito dalla propria diversità colpita dai pregiudizi, poi spacciatore che non ha paura di nulla e che sa adeguarsi al terrificante e violento panorama che lo circonda. Attorno a lui una madre tossicomane, un adulto che tenta di proteggerlo, un giovane amico. Durata 111 minuti. (F.lli Marx sala Groucho, Nazionale sala 2)

 

Oceania – Animazione. Regia di John Musker e Ron Clements. Coraggiosa, femminista che la metà basta, non certo alla ricerca del principe azzurro, la principessa Vaiana sogna di poter andare ben oltre la barriera corallina per avventurarsi nell’oceano. La sua prima sfida è salvare il suo popolo dalle malefatte del vanitosissime semidio Maui che per avere un giorno rubato il cuore di una dea rischia ora di portare quel paradiso terrestre all’aridità. Ma l’eroina è pronta combattere e a vincere. Durata 127 minuti. (Massaua)

 

L’ora legale – Commedia. Interpretazione e regia di Ficarra e Picone, con Leo Gullotta e Tony ORA LEGALE FILMSperandeo. Votazioni per l’elezione del sindaco a Pietrammare. Ma le cose vanno davvero male se quello in carica è maneggione e colluso e quello candidato i comizi li pronuncia al grido di “Onestà, onestà”. Persino il parroco, prima convinto di un cambiamento radicale, diviene avversario senza se e senza ma quando il vincitore gli impone di pagare l’IMU sulla chiesa che lui ha trasformato in albergo. Durata 90 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Qua la zampa! – Commedia. Regia di Lasse Hallstrom, con Dennis Quaid. Tratto dal romanzo di W. Bruce Cameron “Dalla parte di Bailey”, il mondo e gli umani visti dall’universo canino, ovvero attraverso una serie di reincarnazione un cane viene in contatto con più persone riuscendo a migliorare il loro sguardo sulla vita. Nell’edizione sui nostri schermi la voce del simpatico amico dell’uomo è di Gerry Scotti. Durata 120 minuti. (Uci)

 

Resident Evil: The final chapter – Horror. Regia di Paul W.S. Anderson, con Milla Jovovich. La resident filmUmbrella Corporation sta radunando le sue forze per sferrare un colpo fatale contro gli unici superstiti all’Apocalisse. Alice ritroverà gli antichi amici per scontrarsi ancora una volta contro le orde di non morti e con nuovi mostri mutanti: a questo puntoo dovrà misurarsi con l’avventura più difficile, nel tentativo di salvare il genere umano. Durata 106 minuti. (Ideal, The Space, Uci anche in 3D)

 

Sing – Animazione. Regia di Garth Jennings. Una esausta porcellina, madre di 25 maialini, un gorilla, un topo, un timidissimo elefante, tutti partecipano ad un debuttanti allo sbaraglio, un nostrano X Factor per intenderci, messo in piedi dal koala Buster Moon al fine di mettere in salvo dal fallimento il proprio teatro. Durata 110 minuti. (Massaua, Ideal, Uci)

 

smetto quandoSmetto quando voglio – Masterclass – Commedia. Regia di Sidney Sibilia, con Edoardo Leo, Lorenzo Lavia, Valeria Solarino e Pietro Sermonti. Seconda puntata per le avventure della banda di precari universitari volti per necessità alla produzione della droga. In attesa di una terza già messa in cantiere a furor di popolo, per adesso il gruppo di antropologi, latinisti, archeologi, chimici e quant’altro stringe un patto con una ispettrice di polizia al fine di stroncare il traffico di smart drug, non ancora illegali e non ancora perseguibili. Durata 118 minuti. (Massaua, Eliseo Rosso, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Split – Thriller. Regia di M. Night Shyamalan, con James McAvoy. La storia di Kevin, uno psicopatico che unisce in sé 23 diverse personalità, che si alternano nella mente e nel corpo, in cura da una psicologa che non ha compreso come in lui stia sempre più prendendo importanza la ventiquattresima, la Bestia, la più pericolosa, che tende a sovrastare ogni altra. Un giorno Kevin rapisce tre ragazze. L’autore del “Sesto senso” e di “The village” gioca con i differenti generi, dal thriller al soprannaturale, dal dramma psicologico allo studio medico, non dimenticando Lynch o il viso e la risata del Nicholson di “Shining”. Durata 116 minuti. (Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

The Founder – Commedia. Regia di John Lee Hancock, con Michael Keaton e Laura Dern. Con un film founderpassato di commesso viaggiatore di scarso successo, nel 1954, di fronte alla ristretta attività dei fratelli Dick e Mac McDonald a San Bernardino in California, un povero chiosco di hamburger confezionatore di spuntini veloci per altrettanto pubblico frettoloso e dal poco spendere, il signor Ray Kroc pensa di allargare, in qualità di socio, l’attività dei pionieri su scala nazionale. Sappiamo tutti com’è andata a finire, successo successo successo, unendo artigianato e voglia di sperimentazione unita a una fragorosa mania di grandezza. Un avventura americana, una sfida e il sogno sempre ricercato, un’altra bella prova per il resuscitato Keaton, già pedina vincente di titoli quali “Birdman” e “Il caso Spotlight”. Durata 115 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Un re allo sbando – Commedia. Regia di Peter Brosens e Jessica Woodworth, con Peter van de Begin, Lucie Debay e Titus de Voogdt. Le avventure di un immaginario sovrano del Belgio che, in visita ufficiale in Turchia, apprende come la Vallonia abbia dichiarato la propria indipendenza. Il viaggio di ritorno in patria svelerà a tutti la sua vera personalità e a lui il piacere di vivere. Durata 94 minuti. (Massimo sala 1 anche V.O.)

Il nodo che fa moda

Le origini della cravatta risalgono alla Guerra dei trent’anni (1618-1648), quando i mercenari croati della Frontiera militare croata in servizio in Francia, indossando i loro tradizionali, piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini.

di Paolo Pietro Biancone*

 

Lo sapevate che un senatore italiano non può entrare in Senato senza la cravatta e che due ricercatori, Thomas Fink e Yong Mao del Laboratorio Cavendish dell’Università di Cambridge, hanno dimostrato attraverso modelli matematici che una cravatta convenzionale ha esattamente 85 nodi possibili?

cravatta croati

Le origini della cravatta risalgono alla Guerra dei trent’anni (1618-1648), quando i mercenari croati della Frontiera militare croata in servizio in Francia, indossando i loro tradizionali, piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini. A causa della lieve differenza di pronuncia tra la parola croata per “croati”, hrvati, con la corrispondente francese croates, quel particolare foulard prese il nome di cravatta (cravate in francese). Luigi XIV cominciò a indossare una cravatta di pizzo intorno al 1646, all’età di sette anni, e la improntò come accessorio di moda per la nobiltà francese. Questo nuovo articolo di abbigliamento diede inizio a una vera e propria “mania della moda” in tutta Europa: uomini e donne d’alto rango portavano avvolti intorno al collo strisce di tessuto, cravatte di pizzo o jabot, che prendevano molto tempo e fatica per essere indossati.   Anche se in molti sostengono che le origini di questo accessorio siano da collocare in epoca romana, tanto che i legionari, già nel secondo secolo dopo Cristo, erano soliti utilizzare un ornamento molto simile: sulla Colonna di Traiano del 113 d.C., realizzata per celebrare le vittorie dell’imperatore sui Daci (tra il 101 e il 106 d.C.), se ne trova una raffigurazione.

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Tuttavia, non c’è un vero e proprio legame tra l’accessorio antesignano della cravatta e la sua versione moderna. La cravatta può essere realizzata in diversi materiali, il più usato, comunemente, è la seta. Tuttavia, sul mercato, sono presenti anche modelli in cashmere e in lino, oltre che in altri tessuti. Un particolare da osservare attentamente per valutare la buona fattura di una cravatta sono le cuciture: sono costituite da tre pezzi separati e poi uniti con una macchina da cucito o manualmente. Il passante può essere cucito all’interno della cravatta e alcune maison inseriscono le due estremità nella cucitura. Si tratta di una caratteristica che fa di una cravatta una buona cravatta: il vero lusso sta nei cravatta storicadettagli, come sempre più spesso accade. Il comparto cravatteria, seppur di nicchia e legato al mercato degli accessori moda maschili, è di rilievo in Italia con fatturati che superano i 50 miliardi di euro. Tuttavia, i dati economici segnano qualche difficoltà: secondo i dati Sita Ricerca elaborati per SMI, l’export delle cravatte registra una flessione del fatturato pari all’8,8%;mentre l’import delle cravatte si attesta a un +0,2%. La cravatteria ha subito un marcato ridimensionamento per effetto di un’ulteriore riduzione di consumo di questo prodotto, sia in Europa che in America, mentre l’Asia ha evidenziato un interesse sempre maggiore per la cravatta made in Italy. In Italia la cravatta è sinonimo di E.Marinella a Napoli, in attività dal 1914, con un fatturato di 17 milioni di euro e 60 dipendenti. Una “bottega di famiglia” della moda di lusso

conosciuta in tutto il mondo: a storia della famiglia Marinella comincia con il capostipite Eugenio Marinella che a 34 anni e dopo quindici anni nel settore dell’abbigliamento maschile, decise che era giunto il momento di cambiare lo stile ed il modo di vestire di un uomo che conta.

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Due illustri blasoni affiancano il marchio E.Marinella Napoli sin dalle origini, a testimonianza del prestigio che il negozio acquisisce da subito: quello dell’Ordine della Giarrettiera, quale fornitore ufficiale della Casa Reale Inglese, e lo Stemma Borbonico. L’internationalisation Business Award è stato conferito a Maurizio Marinella dall’UK Trade Investment (UKTI) per il contributo all’innovazione ed

cravatta2all’internazionalizzazione dato dall’azienda napoletana al sistema produttivo britannico.

Ma anche il distretto comasco fa parlare di sé nel comparto della cravatteria. Qui il fatturato della cravatteria registra un +23% e si punta su mercati esteri e innovazione. In particolare, si punta al “nodo su misura”, ossia un pacchetto che propone ai buyer cravatte in fibre nobili, fatte a mano, con codino personalizzabile con le iniziali dei clienti. E infine una curiosità: La cravatta più costosa del mondo dal valore di 6.000 dollari, composta di seta, lana e oro. In un nanometro di spessore si racchiude un peso di otto grammi e 24 carati. Alla base della realizzazione di questo esclusivo accessorio di lusso vi è un progetto svizzero che è approdato alla creazione di un innovativo materiale tessile, ovvero una fibra ricoperta di atomi d’oro, ottenuta dalla combinazione di poliestere e atomi del metallo. Il materiale, che finora ha ricevuto il consenso di 2 industrie tessili, nasce dal lavoro dei ricercatori del Gold Fiber Project dello Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology (Empa).

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In un esperimento precedente, in cui i ricercatori avevano ricoperto delle fibre in poliestere con degli atomi d’argento, si era scoperto che questo metallo conferiva al tessuto delle proprietà antibatteriche ed elettroniche. Al pari dell’argento, anche l’oro possiede tali proprietà e per questo motivo è stato scelto come il principale materiale con cui realizzare la lussuosa cravatta di Weisbrod Zwerre AG. Per confezionare la cravatta si è proceduto bombardando un lingotto con ioni di argon ad elevata velocità. Successivamente, gli atomi sono stati staccati dal lingotto e sono stati applicati ad una fibra in poliestere. La produzione del materiale è applicabile su scala industriale ed interessa, in particolare, anche l’industria elettronica, per il confezionamento di prodotti come le fibre e i sensori antistatici. Le cravatte confezionate con questo esclusivo materiale tessile risultano estremamente plastiche, durevoli nel tempo, resistenti ai lavaggi, nonché decisamente eleganti e raffinate.

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*Professore Ordinario di Economia Aziendale e coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management

 

Rinviato a giudizio Minghella. Il dna riapre un caso del 1998

Sulla sciarpa di lana utilizzata per strangolare Floreta Islami, sono state infatti ritrovate tracce biologiche che la polizia scientifica di Torino è riuscita a identificare come appartenenti al profilo genetico di Minghella

E’ stato soprannominato “Il killer delle prostitute” e oggi a quasi vent’anni dai fatti e dopo una condanna a 131 anni di carcere complessivi, Maurizio Minghella dovrà difendersi da una nuova accusa di omicidio. L’uomo è stato infatti rinviato a giudizio dal tribunale di Torino per la morte di Floreta Islami, la prostituta albanese di 29 anni trovata morta strangolata nelle campagne di Rivoli, il giorno di San Valentino di 19 anni fa. Il gup ha così accolto la richiesta del pm Roberto Sparagna che, lo scorso anno, aveva riaperto le indagini sul caso irrisolto, notificando al Minghella una misura cautelare nel carcere di Pavia dove è detenuto. E’ stato l’esame del dna ad incastrare il killer per l’ennesima volta; tipo di accertamento quello del dna che all’epoca ( era il 1998), stava ancora muovendo i primi passi. Sulla sciarpa di lana utilizzata per strangolare Floreta Islami, sono state infatti ritrovate tracce biologiche che la polizia scientifica di Torino è riuscita a identificare come appartenenti al profilo genetico di Minghella. Dai successivi accertamenti della polizia è risultato anche che in quel periodo l’uomo era solito frequentare Corso Susa, la zona di Rivoli in cui la prostituta venne trovata morta e dove lui si intratteneva e si dilettava a spiare lei e le sue colleghe. Maurizio Minghella è stato condannato in Cassazione per l’omicidio di sette prostitute, quattro nel Genovese e tre nel Torinese. Nonostante fosse stato condannato a più di 131 anni di carcere – fu riconosciuto colpevole anche di molte rapine e stupri a danni di altre prostitute – il killer, ormai cinquantanovenne, avrebbe maturato tra pochi mesi il diritto a poter godere di alcuni permessi di uscita e più avanti, forse, anche di un possibile ritorno alla semilibertà.

 

Simona Pili Stella