Un uomo in bicicletta è stato investito stamane a Torino da un tram della linea 13, intorno alle 8,45, in piazza XVIII Dicembre, all’incrocio con corso San Martino. Una volta soccorso, è stato ricoverato al Cto con riserva di prognosi. Il tranviere, sotto shock, è stato invece portato al Maria Vittoria. Il mezzo pubblico si dirigeva al capolinea di piazza Campanella. Sono intervenuti gli agenti della Squadra Infortunistica della Polizia Municipale che sono alla ricerca di testimoni. Il ciclista ferito non è ancora stato identificato.
Mercoledì 19 aprile all’Unione Industriale di Torino il quarto incontro della Scuola di Imprenditorialità 2017 del Gruppo Giovani Imprenditori
Si parla spesso di focalizzare l’attenzione sul cliente, ma purtroppo non è sufficiente dichiararlo. Le aziende devono concretamente adottare una serie di nuovi strumenti, tecnologie e strategie per poter reggere la concorrenza e ambire a diventare leader di mercato.
E’ questo il tema che sarà sviluppato nel quarto incontro del ciclo O.G.G.I. – Officina Gruppo Giovani Imprenditori – per l’anno 2017, dal titolo “Customer Journey: il cliente ha sempre ragione”, che si terrà mercoledì 19 aprile alle ore 18 presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino (Via Fanti 17).
A introdurre l’incontro il Presidente dei Giovani Imprenditori Torinesi, Alberto Barberis.
Ospite della serata sarà Aldo Di Stasio, amministratore unico e direttore marketing di Seven-Invicta, marchio nato nel 1906 per realizzare borse e sacchi da marina, poi acquistato da un artigiano torinese per fornire accessori per i primi alpinisti, che infine ha visto il suo periodo d’oro negli anni ‘80, diventando simbolo di una generazione, grazie allo zainetto “Jolly” tanto amato dai “paninari”. Adesso il passo nel settore dell’abbigliamento.
Anche in questa occasione, l’incontro sarà avviato da spunti proposti da OGGINeXt, il tavolo interdisciplinare composto dai 12 migliori studenti provenienti dagli atenei torinesi, coordinato dai giornalisti Marco & Giò.
Il prossimo e ultimo incontro del ciclo è in programma giovedì 18 maggio dal titolo “Pensare in modo etico e responsabile”.
La piemontese Lucrezia Beccari, allenata e coreografata da Edoardo De Bernardis dell’Ice Club Torino ha conquistato la medaglia d’argento nella gara internazionale “Rooster Cup” di Parigi, svoltasi sul ghiaccio del Club Olympique di Courbevoie, nell’ Île-de-France il 14-15 e 16 aprile 2017. La promessa del pattinaggio azzurro ha raggiunto ilpunteggio totale di 104.10, salendo sul secondo gradino del podio ad un soffio dall’oro (mancato per un punto), eseguendo in entrambi i segmenti di gara salti tripli e prestazioni di ottimo livello. La tredicenne Lucrezia Beccari, laureatasi campionessa italiana Novice advanced nel marzo scorso ad Aosta ha pattinato, nel programma corto, sulle
musiche del “Notturno” di Grieg, mentre nel libero – nel quale ha ottenuto in assoluto il miglior punteggio – ha interpretato una farfalla sulla colonna sonora di “Quinto elemento”. La giovanisima atleta dell’Ice Club Torino, fermata da un grave infortunio all’inizio della stagione che l’ha tenuta lontana dal ghiaccio per mesi, ha dimostrato di possedere una forte personalità che, accompagnata dal talento e dal carattere, le hanno permesso di distinguersi sia a livello nazionale che internazionale. “Sono molto felice della prova di Lucrezia, che ha coronato con un risultato di prestigio la sua performance“, ha affermato De Bernardis, allenatore e coreografo di livello internazionale della Beccari. “Non era facile realizzare dei programmi di gara di così alto livello e l’esecuzione dei salti tripli nelle competizioni rendono Lucrezia molto competitiva anche a livello internazionale come ha dimostrato nella gara di Parigi “.
Marco Travaglini
Cees Nooteboom al Salone di Torino
Vince il Mondello Internazionale. Dialogherà con Ernesto Ferrero
È lo scrittore olandese Cees Nooteboom il «maestro» scelto dal giudice monocratico Ernesto Ferrero come vincitore del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Autore Straniero. Nooteboom sarà al Salone Internazionale del Libro di Torino domenica 21 maggio e dialogherà con Ferrero per un incontro aperto al pubblico (ore 17), in Sala Azzurra, in occasione del conferimento del Premio.
Il riconoscimento, giunto alla sua quarantatreesima edizione, è promosso dalla Fondazione Sicilia insieme con il Salone Internazionale del Libro e la Fondazione Andrea Biondo e con il patrocinio dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, per la sezione Autore Stranierodi quest’anno.
In qualità di giudice monocratico, Ernesto Ferrero è stato chiamato dal Mondello a individuare un suo riferimento letterario fondamentale non solo per il percorso di scrittore, ma anche per l’apporto nel panorama della letteratura internazionale. Una scelta in libertà e autonomia, che il Premio Mondello ha affidato al critico letterario e scrittore che per diciotto edizioni ha diretto ilSalone Internazionale del Libro di Torino.
Questa la motivazione di Ernesto Ferrero: «Olandese e cittadino del mondo, viaggiatore incantato che cerca l’uomo e se stesso nell’altrove, reporter che sa trovarsi sui luoghi dei grandi drammi storici, poeta capace di dar vita a ciò che non è visibile, narratore che usa l’immaginazione come strumento principe per cogliere la melodia che si nasconde nel rumore confuso della quotidianità, da decenni Cees Nooteboom incarna magistralmente le ragioni di una scrittura capace di esplorare gli incerti confini che uniscono, più che dividere, realtà e finzione. Nel solco della grande letteratura che va da Cervantes a Pessoa, da Borges a Calvino, Cees Nooteboom cerca con sognante eleganza e ironica leggerezza la saldatura tra l’essere e l’apparire, tra spazio, tempo e linguaggio, tra parola e immagine, simbolo e mito, arte e vita. Appassionato, empatico esploratore di culture, Nooteboom usa la forza rivelatrice dell’invenzione per smascherare le mistificazioni delle ideologie, dei sistemi totalitari, della virtualità dominante. Con lui la libertà della poesia diventa, ancora una volta, rivelazione dei tesori nascosti nelle fragilità dell’umano» (E.F.).
Con la stessa formula, nelle edizioni precedenti del premio, sempre al Salone Internazionale del Libro, Michela Murgia ha nominato vincitrice Marilynne Robinson (2016), Antonio ScuratiEmmauel Carrère (2015), Niccolò Ammaniti Joe R. Lansdale (2014), Melania Mazzucco ha premiato lo scrittore ungherese Peter Estherázy (2012), Paolo Giordano l’autrice statunitenseElizabeth Strout (2012).
Artusi al top nella prova di merceologia
Alessandro Scarsi primo nella prova di merceologia al Campionato Italiano Barman
L’Istituto Albertghiero Artusi di Casale Monferrato ha colto un altro significativo successo. Alessandro Scarsi, allievo al quarto anno di corso Sala/Vendita, si è imposto su 48 concorrenti provenienti da tutta la Penisola nella prova di merceologia, nel Campionati Italiano Barman che si è svolto nella suggestiva cornice del Gran Teatro Puccini a Torre del Lago in Provincia di Lucca. Scarsi e un’altra allieva, Claudia Orazzo, accompagnati dal docente di sala, Carlo Aloi, hanno preso parte al campionato nella categoria C.I.B. (miscelazione basic) affrontando la prova merceologica inerente il mondo della miscelazione, ovvero le conoscenze di materia di distillati, liquori, succhi, creme, sciroppi, strumenti, attrezzature, ghiaccio. Scarsi, che è di Silvano d’Orba ed è anche un discreto pugile dilettante, con quaranta risposte esatte su quaranta domande, si è quindi aggiudicato il primo posto in questa difficile prova conseguendo la coppa a suggello della vittoria. Entrambi gli allievi dell’Artusi hanno poi anche ben figurato nella serie di batterie di preparazione cocktail.
Massimo Iaretti
Dopo un lungo e complesso cantiere di consolidamento, si apre ora l’ultima fase del restauro che giungerà al termine nei primi mesi del 2018 con la restituzione della cupola alla città
L’impegnativo lavoro di restauro volge, pur nella complessità e nella delicatezza dei numerosi interventi necessari, alla fase conclusiva dei lavori che riguarda il rifacimento dei tetti, degli infissi, degli impianti di illuminazione e infine lo smontaggio della struttura di sostegno e dei ponteggi.
Proprio in questi giorni, il testimone passerà dall’impresa che sta terminando i lavori di ricostruzione delle superfici interne, alla nuova impresa che ricostruirà i serramenti, le coperture e le murature esterne.
A coordinare il passaggio è la Commissione per il completamento del restauro e del recupero funzionale della Cappella della Sacra Sindone, composta da rappresentanze degli istituti del MiBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Segretariato regionale per il Piemonte, Musei Reali Torino, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino), insieme alla Curia e Diocesi di Torino.
L’obiettivo è smontare i ponteggi e le strutture di sostegno entro la fine dell’anno, così da restituire quanto prima la cupola al panorama della città, per arrivare a riaprire il monumento al pubblico tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, proseguendo con alcuni ultimi interventi “a vista”, come il restauro dell’altare, che potrà essere affrontato dopo lo smontaggio della grande struttura metallica di sostegno. La Cappella della Sindone entrerà nel percorso di visita dei Musei Reali.
Gennaro Miccio, Segretario regionale del MiBACT per il Piemonte, ricorda: “Ho avuto modo di essere direttamente coinvolto nello straordinario intervento di recupero della Cappella della Sindone, circa tre anni fa, quando, in qualità di dirigente del MiBACT in altre regioni, fui incaricato di provvedere al collaudo statico delle strutture. Ebbi allora modo di rendermi conto della complessità del progetto che si stava realizzando per interpretare e ripristinare con i necessari adeguamenti l’originale quanto geniale schema statico ideato dal Guarini, fino ad allora non completamente compreso. Sono perciò contento di essermi trovato, alla mia nomina come Segretario regionale, sul treno in corsa di questo grande restauro e di aver potuto dare il mio contributo professionale a questa eccezionale impresa. Ringrazio in modo particolare la Compagnia di San Paolo, che ha finanziato l’intervento di restauro architettonico degli interni, e la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino che si è fatta carico del restauro pittorico degli affreschi della volta. È di prossimo avvio il lotto finale di lavori che utilizza i recenti finanziamenti ministeriali dei Musei Reali Torino; a questi si aggiungeranno ulteriori risorse, già proposte agli istituti torinesi, che riguarderanno i restauri delle numerose opere d’arte presenti, delle quali si è approfondita la conoscenza durante il lungo percorso dei lavori. Il processo di restauro è stata l’occasione, infatti, per comprendere e approfondire il prezioso patrimonio artistico rappresentato da arredi, affreschi e decorazioni custodito all’interno della Cappella, anch’esso oggetto di recenti studi ed acquisizioni. Le attività di restauro e di recupero funzionale hanno richiesto un notevole impegno tecnico e scientifico, ma ora il traguardo finale è quanto mai prossimo e per il suo raggiungimento occorrerà necessariamente la consueta dedizione personale e professionale di tutte le componenti dei vari istituti del Ministero operanti a Torino (Segretariato regionale, Soprintendenze, Musei Reali), della Curia Arcivescovile, delle istituzioni locali e del costante quanto sensibile apporto delle realtà economiche e sociali del territorio, peraltro mai sino ad ora assenti all’appello.”
L’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia sottolinea: “Dopo 20 anni dalla tragica notte dell’11 aprile 1997, in cui la Cappella del Guarini contigua al Duomo di Torino venne soggetta a un devastante incendio che rischiò di coinvolgere anche la Sindone, potremo ammirare in tutto il suo splendore architettonico questa struttura rinnovata e consolidata. Un lavoro che ci riporta direttamente alla realtà della Sindone, il tesoro più prezioso che la nostra città custodisce e che è oggetto di una grande devozione popolare diffusa nel mondo intero. Questo grazie al contributo di tanti operatori, funzionari, tecnici, maestranze che hanno lavorato con professionalità e dedizione e che ringraziamo dunque sentitamente. Accogliamo questo lavoro come un segno di speranza, un omaggio al «candido lenzuolo» icona viva dell’amore più grande che Cristo ha donato all’umanità intera e che costituisce la fonte perenne di quell’impegno che siamo chiamati a compiere ogni giorno nel nostro tessuto familiare e sociale per costruire un mondo nuovo sempre più giusto, solidale e pacifico per tutti.”
Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali Torino conclude: “La riapertura della Cappella è una scommessa vinta grazie alla tenacia dei tanti – soprattutto i tecnici delle Soprintendenze – che non hanno mai ceduto di fronte alle enormi difficoltà che si sono presentate. Dopo la riapertura al pubblico, la Cappella della Sindone entrerà a far parte del percorso dei Musei Reali e tornerà ad essere, per la città intera, quel grande simbolo di arte e storia che dobbiamo alla mente di un architetto non convenzionale come Guarino Guarini, che ha esplorato il tema della luce e della cupola diafana come nessuno mai prima”.
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La storia del restauro
Tra l’11 e 12 aprile 2017 ricorrono i venti anni dall’incendio che sfregiò il capolavoro del Guarini, ma i restauri sono in dirittura d’arrivo. È in corso l’ultima fase del lungo e complesso recupero della Cappella della Sindone.
Sin da subito è emersa la necessità di eseguire indagini approfondite e sofisticate, a causa della mancanza di qualsiasi materiale documentario e grafico utile a comprendere la genesi e la reale statica della struttura della Cappella della Sindone. Ai lavori di indagine è seguita la fase operativa, dal riscontro più immediato e tangibile, con cui è stato messo a frutto il lavoro di tutti questi anni restituendo alla Cappella del Guarini la piena efficienza delle strutture portanti e l’immagine dell’architettura interna.
Il delicato e complesso lavoro preliminare ha portato all’intervento strutturale, lavoro poco visibile dall’esterno, eppure fondamentale per la riuscita del restauro e il recupero totale dell’opera.
I lavori di riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella della Sindone (collaudati due anni fa) hanno previsto la sostituzione completa, al primo livello, di 13 colonne su un totale di 30 dell’ordine minore, di tutte le 8 lesene dell’ordine maggiore, delle 2 colonne e dell’arco sghembo di affaccio verso il Duomo e della trabeazione del vestibolo Nord-Ovest. Tutto realizzato in marmo nero di Frabosa Soprana (Cuneo). La cava, quasi del tutto esaurita, è stata eccezionalmente riaperta per poter fornire il marmo sufficiente al restauro.
Ai livelli superiori, realizzati in marmo bigio di Frabosa, sono stati smontati e sostituiti numerosi altri elementi: dal secondo al quarto livello, parti degli archi e parti di pareti, pilastri e trabeazione della galleria che corre lungo il perimetro del tamburo; inoltre sono state inserite nuove catene in acciaio in corrispondenza dei sei ordini di archetti sovrapposti e sono stati sostituiti i tre ordini inferiori di archetti; infine, mentre sono stati consolidati i tre ordini superiori, è stata inserita la struttura di sostegno della stella e sono state rimosse le catene provvisionali esterne, strutture di sicurezza che furono messe in opera durante la fase di emergenza post incendio.
Ma non solo: a tutti i livelli sono stati eseguiti i lavori di consolidamento delle murature laterizie, compresi quelli degli archi dei finestroni e del cestello; i lavori di consolidamento delle volte degli scaloni verso il Duomo e dei due vestiboli; i lavori di consolidamento dei costoloni esterni e degli archi di scarico nel cunicolo superiore del tamburo.
Infine è stata eseguita la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo e sono state inserite la nuova catena dei finestroni del tamburo e la cerchiatura esterna alla base dello stesso.
Tutti interventi tecnici complessi, lunghi e delicati, seguiti da molte decine di persone che finora hanno lavorato, a vari livelli, alla rinascita di questa perla dell’architettura barocca.
Al termine dell’intervento, il costo complessivo del restauro ammonterà a circa 30 milioni di euro, con il concorso di diversi soggetti:
– Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: € 28 milioni;
– Compagnia di San Paolo: € 2,7 milioni;
– Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino: € 150.000.
Truffatore seriale ladro di gioielli arrestato
La squadra mobile di Genova, in collaborazione con i colleghi di Torino, ha arrestato un truffatore seriale di anziani. L’uomo si fingeva tecnico dei caloriferi. Si tratta di Gian Luca Yuri Bresciani, 27 anni. Gli vengono contestati numerosi colpi nel capoluogo ligure, e anche in Piemonte e Veneto. Bresciani si presentava alla porta di casa della vittima di turno, in genere una persona anziana, fingendosi addetto al controllo delle valvole di sicurezza dei termosifoni. Faceva mettere tutti i gioielli in un sacchetto per evitare “interferenze” con le sue apparecchiature elettroniche. Poi distraeva l’anziano, rubava i monili e scappava.
L’inquilino non paga. Come comportarsi?
Concedere in locazione una casa di questi tempi può rilevarsi un problema per i proprietari di beni immobili.
Sarebbe opportuno informarsi, prima di dare in locazione un immobile, su alcuni strumenti utili che possano limitare il rischio di morosità, ovvero controllare il profilo dell’eventuale inquilino (la sua solidità, ad esempio, l’attività svolta dallo stesso ed eventuali garanzie, veridicità delle buste paga), oppure studiare strumenti utili quali “contratti di locazione concordati” in collaborazione con i Comuni.
Se ci troviamo in una fase già avanzata, ovvero quella in cui l’inquilino non sta più pagando i canoni, è importante agire immediatamente, onde evitare di avere solamente esborsi, e di essere rimessi nel possesso del proprio immobile nel più breve tempo possibile e, quindi, analizzare strumenti che possano essere utili anche all’inquilino, quali il “salva sfratti” o “l’emergenza abitativa”, anch’essi attivati dai Comuni.
Venendo alla procedura di sfratto è utile essere edotti su quanto segue.
Risulta indispensabile, per azionare una procedura di sfratto per morosità, la redazione di un’intimazione di sfratto per morosità e contestuale citazione per la convalida.
Dopodiché il Tribunale competente, in seguitoall’avvenuta iscrizione al ruolo di quanto sopra, provvederà a comunicare la data effettiva dell’udienza (tenendo conto che occorre indicare quali termini liberi per comparire 20 giorni dalla data di notifica dell’atto alla data di udienza), durante la quale ci si deve presentare dinnanzi al Giudice designato per chiedere ed ottenere la convalida dello sfratto con ordinanza di rilascio immobile.
In questo caso potrebbe anche verificarsi che l’inquilino moroso si presenti anch’esso davanti al Giudice per chiedere il “termine di grazia” di 90 giorni durante i quali sarà obbligato a corrispondere il totale dell’ammontare della morosità persistente e di quella che, eventualmente, si cumulerà, per poter fare cessare la materia del contendere, altrimenti sarà obbligato, come da ordinanza, a rilasciare l’immobile entro i termini fissati dal Giudice.
Detta complessa attività giudiziale sarà sicuramente utile, oltreché indispensabile, per ottenere la rimessione nel possesso dell’inquilino.
Per quanto riguarda la fase esecutiva per il rilascio dell’immobile, quale ad esempio la monitoria di sgombero, è opportuno rinviare ad un prossimo approfondimento che sarà nostra cura relazionare.
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Avv. Giuseppe Sbriglio
Adusbef
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g.sbriglio@gmail.com
Il flusso costante nei quattro giorni di festa ha visto una forte presenza di pubblico proveniente da altre città d’Italia, a cui si aggiungono turisti stranieri
Il turismo culturale premia ancora una volta Torino. Grande affluenza in Piazzetta Reale già nella giornata di venerdì 14 aprile e poi lunghe code per tutto il fine settimana e nella giornata di Pasquetta: i Musei Reali hanno registrato più di 8.000 biglietti staccati durante le festività pasquali (il dato di lunedì 17 aprile è calcolato sulla stima degli ingressi alle ore 14).
Il flusso costante nei quattro giorni di festa ha visto una forte presenza di pubblico proveniente da altre città d’Italia, a cui si aggiungono turisti stranieri che hanno affollato i Musei Reali nel primo ponte del 2017, grazie anche alla vasta e diversificata offerta proposta.
Oltre ai classici percorsi di visita infatti il pubblico si è potuto immergere nelle mostre temporanee ospitate in Galleria Sabauda, da Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia, prolungata fino al 7 maggio, al Confronto dedicato alla Madonna dei Miracoli, Pittura come scultura. Cerano e un capolavoro del Seicento lombardo; e ancora nello spazio Scoperte ha potuto ammirare L’occhio fedele. Incisori olandesi del Seicento, mostra anch’essa prorogata fino a domenica 7 maggio 2017, oltre a Sui generi, il progetto espositivo di Flavio de Marco.
I Musei Reali saranno visitabili anche in occasione del ponte per l’Anniversario della Liberazione, restando aperti lunedì 24 e martedì 25 aprile, osservando invece il giorno di chiusura mercoledì 26 aprile. Sono invece stati in tutto 35.133 gli ingressi registrati per Reggia, Giardini e mostre nel complesso della Venaria Reale. Nel 2016 erano stati 25.747. Molti i gruppi di turisti provenienti in maggioranza da fuori Piemonte. I visitatori di Pasquetta sono stati 13.476.
Lo chef, il corsaro e l’oca di Savigliano
Il torinese Mario Soldati, scrittore e regista, ebbe a rispondere “a un disperato ricercatore di cibi genuini, che la sua ricerca non era più così disperata se lui soltanto si fosse dato la pena di lasciare l’asfalto e di inoltrarsi qualche chilometro per le strade secondarie, di breccia o di terra battuta.” A mia volta, se dovessi incontrare “un disperato ricercatore di cibi genuini” (e il loro numero è cresciuto), utilizzando ancora le parole e le indicazioni di Mario Soldati, gli darei una risposta ancor più rassicurante: il percorso è breve, non c’è bisogno di andare lontano, basta allontanarsi di poco dalle vie di traffico, grande o piccolo, dall’industria, piccola o grande, e dai messaggi ingannevoli della Grande Distribuzione (solo grande e basta!).
Occorre guardarsi intorno, superare le barriere delle nostre abitudini consolidate di acquisto e di consumo, decidere di essere informati e stabilire un rapporto più attento, interessato e vero con il nostro cibo quotidiano per guardare oltre le apparenze e allora scopriremo persone appassionate e progetti da sostenere con la nostra scelta convinta. Stanno vicino a noi i molti che hanno intrapreso il percorso per salvare la qualità della nostra alimentazione: gli agricoltori biologici, gli artigiani, i ristoratori, i negozi biologici e le botteghe dedicate alle produzioni agroalimentari di qualità, troppo rare e preziose per finire sulle “gondole” della Grande Distribuzione.
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Anche se non sempre ce ne rendiamo conto, il rapporto che abbiamo con ciò che mangiamo è tra i più intimi in assoluto, lo introduciamo nel nostro corpo, diventa parte di noi stessi, fino a essere tra i primi responsabili del nostro stato di salute immediato, ma ancor più per gli anni che dobbiamo ancora vivere, Per non parlare dell’impatto che il cibo ha sulla qualità del nostro ambiente, sia per la metodologia di coltivazione e produzione, che per quella di trasformazione e distribuzione. E’ necessario essere più consapevoli e coinvolti nella filiera del nostro cibo, sapendo che il modo in cui ci alimentiamo, e facciamo la spesa, ha un’enorme influenza sui comportamenti e le scelte di tutti gli attori dell’agroalimentare (produzione, trasformazione e distribuzione del cibo), oltre che sugli equilibri sociali ed economici del pianeta.
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Le catene della grande distribuzione organizzata (GDO) da tempo hanno scelto di abbassare i prezzi al consumatore come principale elemento della propria strategia di marketing: il basso prezzo, il sottocosto sono l’ultima frontiera per mantenere disperatamente le loro quote di mercato. Abbagliati dai messaggi altisonanti che promettono convenienza e risparmio, non ci interroghiamo più su come sia possibile acquistare qualcosa a un prezzo indicato come inferiore al costo di produzione, ci sembra normale e non ci sforziamo di capire cosa comporti una politica di questo tipo. Così le promozioni impazzano, tanto che oltre il 30% dei nostri acquisti viene effettuato solo in presenza di un’offerta. Questo meccanismo ha avuto la conseguenza di alterare la percezione del giusto valore di un prodotto alimentare, tanto che ormai siamo convinti che il prezzo corretto sia quello scontato, che non è più un’eccezione, ma la regola. E l’industria alimentare si allinea e asseconda questa tendenza, preoccupandosi poco del rapporto con la produzione locale, con la convinzione che sia conveniente delocalizzare anche la produzione agroalimentare. Peccato se, con la delocalizzazione della produzione manifatturiera, abbiamo già avuto riscontro di quanto tale scelta sia deleteria!
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E’ giunto il momento di smettere di chiedere quanto costa il cibo e di domandare piuttosto: quanto vale? George Orwell sosteneva che per vedere ciò che sta sotto il nostro naso occorre un grande sforzo, ma vi assicuro che vale la fatica ed è una scelta che molto presto riserva le sue gratificazioni!E’ conveniente impegnarsi per sostenere un sistema di resistenza alle offerte sconvenienti dell’industria e della GDO, è l’inizio di un cammino per ricostruire nuovi circuiti economici locali, un percorso obbligato se vogliamo costruire un’economia sostenibile!
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FINE PRIMA PARTE – continua
Ignazio Garau
Presidente Italiabio