redazione il torinese

Incidente sulla A5: ancora gravi le condizioni del bimbo

Sono ancora da definire le cause che hanno causato lo schianto contro l’albero

Rimangono ancora gravi le condizioni del bambino di un anno e tre mesi che ieri pomeriggio è rimasto coinvolto nel brutto incidente avvenuto sull’autostrada A5 tra Quincinetto ed Ivrea, in zona Borgofranco. Il piccolo stava viaggiando a bordo di una fiat Punto insieme con i genitori quando all’improvviso, per cause ancora da accertare, il padre ha perso il controllo dell’auto, finendo con la macchina fuori strada e andandosi a schiantare contro un albero. Il bambino è stato immediatamente trasportato in elisoccorso, con un codice rosso, all’ospedale Regina Margherita di Torino dove i medici, riscontrando un grave trauma cranico, hanno deciso di operarlo d’urgenza. A causa del violento urto sono rimasti feriti anche i genitori del piccolo. La mamma, Manuela Mantellina di 34 anni, è stata ricoverata anche lei in condizioni gravi all’ospedale Cto di Torino, mentre il padre, Vincenzo Vecchielli, 40 anni, è stato portato in ambulanza all’ospedale di Ivrea; fortunatamente le ferite da lui riportate non sono gravi. La famiglia, residente a Torino, stava probabilmente facendo rientro a casa dopo aver passato una domenica pomeriggio fuori città. Sul luogo dell’impatto sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare i feriti dalle lamiere dell’auto e la polizia stradale che sta ancora cercando di ricostruire le dinamiche dell’incidente.

A Racconigi le vedute di Torino e i profumi dei principi

Il castello propone un fine settimana ricco di proposte e suggestioni

VENERDI 7 LUGLIO alle ore 17,30 inaugurazione della mostra fotografica COLORI NASCOSTI. Torino, la città di sempre sotto una nuova luce. La mostra presenta una selezione di lavori del fotografo piemontese Marco Saracco. Istantanee di Torino, scorci della città e il suo inconfondibile skyline, colto per lo più all’alba o al tramonto, esaltano i colori e le atmosfere del capoluogo piemontese. Immagini di Torino di Marco Saracco sono state scelte da compagnie internazionali e accolgono i viaggiatori all’aeroporto di Caselle.

La mostra è aperta dall’8 luglio al 27 agosto dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.30. L’accesso alla mostra è gratuito previo pagamento del biglietto di ingresso Castello o parco. Per info: socialracconigi@beniculturali.it  

In occasione dell’inaugurazione della mostra, apertura straordinaria del castello e del parco sino alle 22,30: a partire dalle 19,30 gli ambienti del castello si trasformano nei cerchi dell’inferno dantesco con lo spettacolo itinerante multimediale LA CITTÀ DOLENTE: Viaggio oscuro nell’inferno dantesco. Con la regia di Luigi Orfero, attori, performer e musicisti della compagnia Fools mettono in scena gli straordinari ersi dell’Inferno, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza interattiva tra letteratura, architettura, musica, teatro, danza in uno spettacolo in stile gotico e in chiave pop dall’atmosfera rarefatta e stregata. L’Anima Guida, Francesca da Rimini, Ulisse, il Conte Ugolino, Lucifero ed altri personaggi accompagnano il pubblico lungo un percorso esperienziale itinerante scandito dagli en decasillabi di alcuni tra i più famosi Canti dell’Inferno dantesco.

Ogni spettacolo durerà circa 50 minuti, con 4 repliche a partire dalle 19,30. Costo del biglietto € 10, prenotazione obbligatoria o prevendita on line sul sito www.ciaotickets.com (link diretto http://www.ciaotickets.com/evento/la-citta-dolente-viaggio-oscuro-nellinferno-dantesco) Info e prenotazioni info@fools.it Tel 347 8894753 – 340 3296827

SABATO 8 LUGLIO il Castello propone I PROFUMI DEI PRINCIPI nell’ambito dell’iniziativa “Residenze Reali, Reali Sensi” Racconigi affronta L’OLFATTO. Scoprire ed immergersi nei profumi e negli ambienti quotidiani della vita di corte, quando i giovani principi giocavano nella reggia accuditi dalle balie. Guidati da un mastro saponaio dell’atelier Aulina si preparerà un vero sapone naturale profumato di cui verrà fatto omaggio ai partecipanti.

Partenze: ore 10.30, 12.00 15.00 16.30. Durata: 60 min. Ingresso: biglietto castello + € 7 (adulti), gratis bambini fino a 10 anni. Per info e prenotazioni: tel: 391.7033907 nei seguenti orari 10-12 15-17 oppure via mail: socialracconigi@beniculturali.it L’atelier I PROFUMI DEI PRINCIPI sarà replicato sabato 22 luglio.

Il castello di Racconigi ed il suo parco sono la meta ideale per chi ha voglia di immergersi nelle suggestioni della natura e della storia. Riprendendo l’atmosfera spensierata delle villeggiature reali, si può trascorrere l’intera giornata all’aperto con i bambini, con la famiglia, con gli amici in un’atmosfera romantica e suggestiva. Nella quiete del parco si possono fare riposanti passeggiate in carrozza, gite in bici, e poi picnic all’ombra degli alberi secolari, una sosta relax nella caffetteria allestita nella Dacia russa, una camminata col proprio amico a quattro zampe (benvenuto, purché al guinzaglio) osservando le maestose cicogne e le altre specie protette che abitano il parco. Visitando il castello si vive l’emozione di una amatissima dimora di villeggiatura, una casa che affianca agli ambienti aulici quelli più intimi e privati, nei quali tutto sembra sospeso ad attendere il ritorno dei principi.

L’Egizio da ascoltare

Il Museo Egizio -e non solo- come non l’avete mai “ascoltato”. Sì, avete capito bene. Perché d’ora in poi potrete visitare il museo torinese (il più antico dedicato alla civiltà del Nilo) e due della città di Chambéry ascoltando i racconti inediti di 9 scrittori che si sono ispirati alle sale museali. Dal 7 luglio sarà scaricabile l’app sul proprio device, oppure chiederlo in prestito al museo. Scegliete la storia e iniziate a sperimentare il percorso nella nuova ottica di “Luoghi viventi: racconti d’autore per musei da vivere”.

E se non potete aspettare, al Museo Egizio già da domani saranno disponibili per il pubblico alcuni device; gli stessi usati nella preview per i giornalisti. E’ davvero facile e promette un’avventura coinvolgente, un modo totalmente nuovo di percorrere patrimoni artistici.“Luoghi viventi” è il progetto pilota ideato dalla Fondazione Circolo dei lettori di Torino -in partnership con Museo Egizio, Musée des Beaux-art e Les Charmettes, di Chambery- che si è aggiudicato il finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Interreg-Alcotra (programma di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia destinato a ricerca e innovazione).La Fondazione Circolo dei lettori di Torino ancora una volta dimostra la sua anima innovatrice ed è capofila di questa grande idea assolutamente unica, che inaugura un nuovo approccio alla cultura.

Nove racconti inediti firmati da grandi scrittori e tre musei in cui ascoltarli.

Le storie originali sono di Francesco Tullio Altan, Niccolò Ammaniti e Antonio Manzini, Maylis De Kerangal, GauZ, Natalhie Gendrot, Carlo Lucarelli, Alice Rohrwacher, Roberto Saviano. Ognuno ha tratto ispirazione da scorci museali e poi via all’immaginazione con storie di finzione inserite nel luogo reale . E per coinvolgere ancora di più i visitatori in queste visite romantiche più che didascaliche, i racconti sono interpretati da attori celebri e doppiatori, arricchiti da musiche originali e rumori virtuali.

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Museo Egizio

“Diario di una scoperta” . La regista Alice Rohrwacher, insieme a Léa Gazzurra, si è lasciata

ispirare dall’affascinante figura di Merit, moglie di Kha che fu capo architetto dei lavori della necropoli al servizio del faraone Amenhotep III. La loro tomba intatta e l’intero corredo funebre,

risalenti alla XVIII° dinastia, furono portati alla luce dall’egittologo italiano Ernesto Schiaparelli nel 1906. Ed è emozione pura ascoltare la voce dell’attrice Alba Rohrwacher che si immedesima in Merit, mentre assiste al trasferimento del suo sarcofago dalla tomba al museo e parla degli oggetti del corredo come distillato della sua vita, “…piccoli momenti quotidiani di eternità”. A intercalare il racconto, anche il diario di Schiaparelli che ci riporta ai giorni dell’incredibile scoperta.In “Le ragioni dell’acqua” la voce di Roberto Saviano, insieme a quelle, tra gli altri, di Vinicio Marchioni e Neri Marcorè, ci conduce alla scoperta dei fatti all’epoca degli scioperi degli operai nel villaggio di Deir el-Medina. E ancora: Maylis De Kerangal (autrice di “Riparare i viventi” Feltrinelli) ha scelto di narrare gli scavi di Schiaparelli attraverso il romantico carteggio tra un giovane archeologo e sua moglie, con le voci degli attori Thomas Trabacchi e Andrea Sartoretti. Niccolò Ammaniti e Antonio Manzini si sono concentrati su un soggetto sceneggiato da Fabio Natale, in cui protagonista è uno studente che non ama i musei. Bella sfida allora la visita con lui, in compagnia delle voci, tra gli altri, di Chiara Francini e Neri Marcoré.

 

Musée des Beaux-art di Chambéry che vanta l’eccezionale collezione di dipinti italiani dal XIV al XIX secolo.

Qui si sguinzaglia la fantasia di Altan e il museo è percorso dalla sua Pimpa che, accompagnata da Armando, esplora la galleria e dialoga con i quadri. Le voci sono quelle di Francesca Vettori e Giorgio Scaramuzzino che interpreta l’amico della famosa cagnolina. E allora per i bambini la visita del museo sconfina in una divertente caccia al tesoro sonora tra i quadri….sistema geniale per avvicinare i più piccoli alla bellezza dell’arte.Invece per gli adulti, si fa fitta la trama crime inventata da Carlo Lucarelli che, maestro del genere, ha imbastito un vero e proprio giallo da ascoltare per scoprire l’assassino. Sua la voce narrante, mentre tra gli altri personaggi anche Vinicio Marchioni e Chiara Francini.

Les Charmettes, dimora in cui visse Jean-Jacques Rousseau sotto l’ala protettrice della nobildonna Françoise-Louise de Warens.

La scoperta della casa è in compagnia di GauZ, orginario della Costa d’Avorio (conosciuto in Italia per “Posti in piedi” –Elliot), che ha scritto e musicato il suo testo. Mentre ad un misterioso visitatore della maison, dà voce la giovane regista e autrice di “Le monde sensible” (Ėdition de l’Olivier) Nathalie Gendrot. E il testo è interpretato da Roberto Accornero e, tra gli altri, Cesare Jacopo Rasini.

Laura Goria

 

 

Campo Volo, Legambiente si mobilita

Tra Torino e Collegno un polmone verde graziato fino ad oggi dalla cementificazione

 

L’associazione mette alla prova la politica: “Tutti professano lo stop al consumo di suolo ma in pochi lo praticano. Servono azioni concrete”

 

 

Una vasta isola verde alle porte di Torino custodisce il panorama, la memoria e la funzione dell’agricoltura cittadina. E’ l’area che affianca la Dora Riparia e comprende il Parco della Dora e il Campo Volo a Collegno, e Basse Dora a Torino sino al confine del Parco della Pellerina. Un prezioso polmone verde graziato fino ad oggi dalla cementificazione che Legambiente intende tutelare per sempre nella sua integrità. L’associazione ambientalista lancia infatti da Collegno una campagna che mira a utilizzare la procedura di “dichiarazione di notevole interesse pubblico del paesaggio” per mettere al sicuro e al tempo stesso valorizzare le ultime aree agricole alle porte del capoluogo.

 

“I campi urbani della Dora Riparia rappresentano una sorta di ecomuseo diffuso dell’agricoltura superstite, un patrimonio che va messo al riparo da possibili speculazioni e consegnato integro alle generazioni future –dichiarano Fabio Dovana e Anna Rinaldi, rispettivamente presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e presidente del circolo di Legambiente Dora in Poi di Collegno-. Nonostante infatti da anni la politica locale e nazionale si dichiari a favore di uno stop generalizzato al consumo di nuovo suolo, i dati continuano a fotografare una situazione allarmante che impone scelte urgenti e coerenti. Per questo, a partire da Collegno ma pensando a tutte le aree pregiate da proteggere del Piemonte, ci rivolgiamo ai Sindaci e alla Regione affinché concretizzino strumenti reali di tutela del paesaggio e del suolo”.

 

Secondo i dati ISPRA recentemente aggiornati Torino è arrivata a 8548,5 ettari totali di suolo consumati (23 ettari sono stati consumati soltanto tra novembre 2015 e maggio 2016), che ammontano al 65,7% del suo territorio, mentre Roma è a 31 mila 563 ettari, che sono “solo” il 24,5% della sua estensione e Milano a 10 mila 424 ettari, che sono il 57,3% del suo suolo disponibile.  In termini assoluti, la provincia di Torino con oltre 59.800 ettari di superficie consumata è la provincia piemontese con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (37.800), Alessandria (26.450), Novara (15.100), Asti (11.507) Vercelli (10.600), Biella (7.400) e in ultima posizione dalla provincia del Verbano Cusio Ossola, con un valore di quasi un ordine di grandezza inferiore rispetto a Torino (cica 6.500 ettari).

Per tutelare la vasta zona verde alle porte di Torino Legambiente intende utilizzare la procedura prevista dall’art. 136 del decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004 per la “dichiarazione di notevole interesse pubblico del paesaggio”. Nel tratto tra Collegno e Torino, la Dora Riparia si distende con ampie curve, disegnando una successione di campi coltivati, prati stabili, rive boscate che dai quartieri urbani degradano lentamente sino alle sponde del fiume. Il carattere paesaggistico dominante è la successione di pianori irregolari e curvilinei, ritagliati dai meandri del fiume. Tutt’intorno, la città ha annientato il paesaggio storico, la sua dimensione sociale ed economica. La piana di Campo Volo, con il suo magnifico affaccio sulle Alpi e sulla collina torinese, spicca come un prodigio paesaggistico nell’area metropolitana torinese. E’ un’area sgombra e vasta, con una vista panoramica straordinaria, un unicum all’interno della città che ospita il centenario Aeroporto di Torino, dove nel 1947 decollò il primo volo di linea della compagnia Alitalia e dove nel 1949 avrebbe dovuto atterrare il veivolo, con la squadra del Grande Torino a bordo, drammaticamente schiantatosi a Superga. Il progetto di tutela di Legambiente supera i limiti comunali esistenti e recupera l’antica vocazione di “area di strada” della valle della Dora e la continuità spaziale che ne fece il tracciato dell’antica Via delle Gallie e della Via Francigena. Un percorso naturale di grande rilievo per le relazioni tra l’Italia nord-occidentale e l’Europa transalpina che ha ospitato comunità dedite alla coltivazione della terra e all’allevamento. A testimonianza dell’originaria identità di questo comprensorio, si conservano le antiche “bealere” e diversi cascinali poi trasformati in residenze nobiliari come il Castello della Saffarona, complesso di notevole valore storico e pregio architettonico.

 

Legambiente è particolarmente impegnata in questi mesi nella promozione della campagna europea People4Soil che chiede all’Unione Europea con una raccolta firme on line di introdurre una legislazione specifica sul suolo, riconoscendolo e tutelandolo come patrimonio comune. Ad oggi infatti manca un quadro legislativo vincolante per gli Stati membri, che riconosca tutele al suolo così come già avviene per l’aria e l’acqua.

Crolla un pezzo di soffitto della sala Rossa, l’aula di Cavour

Nessuno è rimasto ferito

E’ crollato all’improvviso un pezzo di controsoffitto della Sala Rossa, l’aula storica della prima assemblea consiliare italiana, che dal 1848 ospita il Consiglio comunale di Torino. Tra i più illustri consiglieri e’ da annoverare anche il conte di Cavour. La parte di controsoffittattura e’ caduta sui banchi delle postazioni audiovideo, sul fondo della sala. Non si conoscono per ora i motivi del crollo: potrebbe essere avvenuto nel fine settimana, quando Palazzo civico era chiuso . Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. L’Aula adesso e’ chiusa e la seduta del Consiglio prevista per oggi alle 15 è stata annullata per consentire ai tecnici di effettuare i sopralluoghi per stabilire le cause del crollo.

“Figure dell’Italia civile”, proseguono gli incontri di presentazione

Un libro come questo che consente alla fine – ma soltanto alla fine, pur presentandosi come una serie di capitoli autonomi, distinti, leggibili (apparentemente) ognuno per proprio conto – di cogliere il suo significato profondo, di trovare un sintesi della cultura etico-politica dell’Italia di quegli anni; un libro come questo, dicevo, non può essere “raccontato” , ma “va letto”. E sono sicuro che a leggerlo saranno in molti. (Girolamo Cotroneo)

È uscito in tutte le librerie e negli store online Figure dell’Italia civile di Pier Franco Quaglieni Amendola, Bobbio, Calamandrei, Casalegno, Chabod, Montanelli, Olivetti, Spadolini, Tortora e tanti altri protagonisti raccontati da chi ne è stato allievo o amico, una serie di scritti che Quaglieni arricchisce ricostruendo la storia dei rapporti tra il Centro “Pannunzio” e le diverse personalità che animano il libro. Il ritratto a tutto tondo dell’Italia civile, con episodi del tutto inediti e poco convenzionali, in alcuni casi persino politicamente “poco corretti”.

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L’autore e il suo libro saranno protagonisti di numerose presentazioni estive ed eventi speciali

DOMENICA 9 LUGLIO, ORE 11.30 Parco Turati – Villa Cane D’Ussol (via Capra 27, Rivoli) Nell’ambito di “Rivoli rivive il Medioevo” Insieme all’autore interverranno Nino Boeti (Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte) e Bruna Bertolo (scrittrice) GIOVEDÌ 3 AGOSTO, ORE 21 Libreria Cento Fiori (lungomare piazza Buraggi, Finale Ligure – SV) Insieme all’autore interverrà Valentino Castellani (docente universitario) e Sandro Chiaramonti (giornalista) GIOVEDÌ 17 AGOSTO, ORE 18 Hotel Admeto (via Palinuro 3, Marinella di Selinunte – TP) Evento organizzato dal Centro Pannunzio e dal Club per l’UNESCO di Castelvetrano Selinunte e coordinato da Giuseppe L. Bonanno Insieme all’autore interverrà il Prof. Rosario Atria SABATO 19 AGOSTO, ORE 21 Royal Hotel Terme di Valdieri (Regione Terme, 1, Valdieri – CN) Evento realizzato con il patrocinio del Comune Insieme all’autore interverranno Nino Boeti (Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte) e Bruna Bertolo (scrittrice) MARTEDÌ 22 AGOSTO, ORE 21.30 Palazzo Tagliaferro (Largo Milano, Marina di Andora – SV) Insieme all’autore interverranno Nino Boeti (Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte), Bruna Bertolo (scrittrice), Nicola Nante (ordinario all’Università di Siena), Francesco Tuccari (ordinario all’Università di Torino). Introdurrà: Christine Enrile SABATO 26 AGOSTO, ORE 21 Biblioteca Benedetto Croce (via Caduti per la Patria 73, Pollone – BI) Insieme all’autore interverrà Marta Herling (Segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, Napoli). Introdurrà: Maria Ametis

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Per informazioni Golem Edizioni – Tel. 011.65.99.214 – Mail: ufficio.stampa@golemedizioni.net

Apertura eccezionale del Museo di Artiglieria

Il Comando Militare Esercito Piemonte ha aderito con entusiasmo alle numerose richieste di aprire le porte del “Deposito museale” del Museo Storico Nazionale d’Artiglieria, ospitato temporaneamente presso la Caserma “Carlo AMIONE”, e far apprezzare al pubblico i tesori in esso custoditi. Dal mese di giugno e fino alla fine dell’anno il martedì e giovedì – dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 15.00, tutti gli estimatori e appassionati delle tematiche attinenti all’artiglieria e alla sua evoluzione avranno l’occasione, grazie al prezioso supporto delle guide dell’Associazione Amici del Museo Storico Nazionale di Artiglieria, di varcare l’ingresso della Caserma e visitare l’intera tipologia delle collezioni di reperti e cimeli custoditi.

Per rendere più agevole l’ingresso, che è gratuito, la visita alla Caserma “Amione” potrà essere effettuata:

–       su prenotazione (con almeno cinque giorni lavorativi di anticipo);

–       per gruppi di consistenza variabile (comunque non superiori alle 25 unità);

–       in giornate dedicate (martedì e giovedì, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 15.30) e in particolari occasioni da decidersi  di volta in volta.

Si potrà scegliere tra una visita di tipo “Generale”, relativa all’intera giacenza delle tipologie delle collezioni (durata non superiore ai 60’) e una di tipo “Tematica”, in funzione della tipologia richiesta e del numero dei richiedenti. La composizione dei gruppi sarà in funzione delle tematiche oggetto della visita ed ogni distinto gruppo potrà, all’atto della prenotazione, visitare specifiche collezioni o l’intero parco di reperti.

Le tematiche si riferiscono a: -Artiglierie dai primordi al XVII sec.; -Artiglierie dai dal XVII alla metà del XIX sec.; -Artiglierie dal XIX al XX sec.; -Artiglierie c/a; -Artiglierie c/c; -Artiglierie semoventi: dallo “Stanhope” al 109L; -Evoluzione delle armi leggere lunghe e corte: dai primi archibugi al fucile d’assalto; -La storia della mitragliatrice dalla nascita ai tempi moderni; -Armi bianche offesa e difesa :la corazza e la spada; -Armi bianche: le armi in asta; -Campagne coloniali i reperti; -Modelli di opifici; -Modelli di artiglierie; -Modelli di materiali del genio e carriaggi; -I dipinti; -Le stampe; -I fondi di strumenti musicali: così si trasmettevano gli ordini; -Uniformi e decorazioni; -Copri capi.

Per prenotazioni e informazioni, esclusivamente via e-mail, inviare le richieste a:

segrmuseoart@cmeto.esercito.difesa.it; consematmuseoart@cmeto.esercito.difesa.it

L’accesso al Deposito Museale è in corso Lecce, 10.

“Il museo della Resistenza deve continuare a vivere”

La situazione del Museo Diffuso della Resistenza di corso Valdocco rischia di passare da critica a drammatica per la mancanza di adeguate risorse, e dopo il grido d’allarme di Pietro Marcenaro – che nelle scorse settimane aveva richiamato l’attenzione rassegnando le dimissioni da presidente del Museo –  ora è l’accorato appello del mondo culturale torinese a chiedere un intervento a sostegno di questa importante realtà

 Sono decine – da Aldo Agosti a Giancarlo Caselli, da Marco Revelli a Bruno Segre, Alberto Sinigaglia, Sesa Tatò, Diego Novelli, Tullio Levi, Luciano Violante, Vladimiro Zagrebelsky e tanti altri – le personalità che hanno sottoscritto il documento in cui si sottolinea come il Museo realizzi “ quotidianamente un’opera di ricostruzione storica e di memoria che ha consentito di trasmettere a intere generazioni conoscenza della storia del Paese e dei valori della Resistenza e della Costituzione “. Per questo, scrivono “non possiamo tacere la nostra preoccupazione di fronte al rischio che l’attività del Museo della Resistenza venga compromessa dalla insufficienza di risorse e dal venir meno dell’indispensabile sostegno delle istituzioni”. Ed è a queste ultime che si rivolgono affinché assicurino, come è avvenuto fino ad oggi, “il sostegno e le risorse necessarie alla continuità operativa del Museo e delle sue attività”. Ma l’appello è rivolto anche ai cittadini, all’intera società torinese e ai suoi tanti mondi perché “con generosità vogliano contribuire, aderendo alla sottoscrizione di fondi che, come firmatari di questo appello, sentiamo la responsabilità di promuovere e di sostenere noi per primi”. Il Museo Diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà , è stato inaugurato 14 ani fa – il 30 maggio 2003 –  presso il settecentesco palazzo juvarriano dei “Quartieri Militari“, in corso Valdocco a Torino. Nel tempo, il museo ha  valorizzato i luoghi della memoria, offrendo al pubblico l’opportunità di cogliere lo stretto rapporto fra storia e territorio, ha promosso un’intensa attività culturale ed educativa, comunicando ai giovani il senso e il valore di un momento fondante della nostra storia. Per chi volesse aderire, i contributi potranno essere versati con bonifico bancario intestato a: Associazione Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Banca Prossima – IBAN IT80 Q033 5901 6001 0000 0019 375, oppure direttamente dalla pagina web:

Ammortizzatori sociali, Grimaldi (SEL-SI): far risollevare chi rischia di cedere alla disperazione

Subito un’indagine sullo stato delle politiche attive regionali, sui Centri per l’impiego e sull’erogazione degli ammortizzatori sociali

È di martedì la scioccante notizia di Jolanda Candido, disoccupata, che si è data fuoco nella sede dell’Inps di corso Giulio Cesare, abbia scioccato tutti noi. La signora Candido faceva le pulizie in una grande birreria di Settimo. Un rapporto di lavoro durato dieci anni per un servizio che la birreria aveva poi “esternalizzato”. Risultato: il licenziamento immediato. Ma Jolanda non ha solo perso il lavoro, è stata anche costretta ad avviare una causa per recuperare il pagamento di stipendi arretrati e del Tfr. Dopo un primo periodo di malattia, aveva chiesto la “Naspi”, l’indennità di disoccupazione. Si era rivolta il 24 gennaio al patronato Inca della Cgil, e solo il 12 giugno l’Inps aveva accolto la sua domanda, senza però avere ancora liquidato quanto dovuto. Nella dichiarazione rilasciata agli organi di stampa, la Camera del Lavoro di Torino ha sottolineato come questa storia drammatica porti alla luce le difficoltà di chi, nella nostra città, continua a perdere il lavoro. E mostri che non solo le misure di protezione sociale sono state ridotte, ma le procedure, le lentezze burocratiche e la diminuzione del personale dell’Inps possono lasciare senza soldi per mesi coloro che ne hanno diritto. Il nuovo rapporto Ires, presentato di recente, parla di un livello occupazionale che non riesce ai riavvicinarsi a quello precedente la crisi. Il tasso di disoccupazione è più del doppio: 9,3% a fronte del 4,2% del biennio 2006/2007, con una disoccupazione giovanile lontanissima dal 15% di dieci anni fa. “Sono anni ormai che chiediamo misure di welfare nuove e universali: un reddito minimo che permetta a disoccupati, inoccupati, sottoccupati e precari di sopravvivere dignitosamente ed essere liberi dal ricatto, ma anche dalla disperazione che può far sentire senza scampo, senza sostegno e senza solidarietà da parte dello Stato. Ma da tempo diciamo anche che chi, come la signora Candido, non sarebbe escluso dagli ammortizzatori sociali già esistenti, dovrebbe avere delle risposte in tempi utili. E d’altro canto i lavoratori dell’inps, dei Centri per l’impiego e dei servizi sociali non dovrebbero essere lasciati soli in questo corpo a corpo” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Per questo ho chiesto alla Commissione Lavoro e all’Assessora Pentenero di avviare un’indagine sullo stato delle nostre politiche attive, sui Centri per l’impiego e sull’erogazione degli ammortizzatori sociali”.

Ikea, sostenibilità in azione

IKEA Italia presenta il suo 11° Report di Sostenibilità: il racconto del contributo dell’Azienda, insieme ai co-worker, ai clienti, ai fornitori e ai partner, nel generare un impatto positivo sulle comunità e sull’ambiente e creare un futuro più sostenibile per le prossime generazioni e per il pianeta

 

Un mondo sostenibile contribuisce a rendere migliore la vita del maggior numero di persone e tutela anche le prossime generazioni. IKEA è fortemente impegnata in questo ambito, a partire dalla nostra idea commerciale che unisce alla qualità e al design dei prodotti, la funzionalità, l’accessibilità del prezzo e la sostenibilità nella produzione.

 

IKEA vuole intraprendere un percorso di crescita che sia rispettoso dell’ambiente e attento alle realtà locali: una filosofia che si concretizza a tutti i livelli, non solo nazionale ma anche locale” commenta Fabrizio Concas, Store Manager di IKEA Torino. ”Grazie all’ascolto delle esigenze e dei bisogni della nostra comunità abbiamo sviluppato numerosi progetti sociali e ambientali che hanno coinvolto l’intero territorio in cui operiamo“.

 

 

La strategia di IKEA per l’ambiente si declina in tre aree di intervento:

 

UNA VITA PIÙ SOSTENIBILE A CASA

ENERGIA E RISORSE

PERSONE E COMUNITA’ LOCALI

 

 

UNA VITA PIU’ SOSTENIBILE A CASA

 

IKEA offre prodotti e soluzioni che aiutano a risparmiare acqua ed energia, a ridurre gli sprechi e a vivere in modo più etico. Uno dei valori fondamentali dell’Azienda è ottenere risultati con risorse limitate, come ad esempio legno e cotone.

 

Nel 2016 il gruppo IKEA ha mantenuto l’obiettivo del 100% di cotone proveniente da fonti più sostenibili, con 150.000 tonnellate di cotone acquistate. Un risultato ottenuto grazie alla partnership con Better Cotton Initiative che ha l’obiettivo di migliorare i metodi di coltivazione dei Paesi produttori di cotone: riduzione dell’acqua utilizzata per l’irrigazione dei campi e nella lavorazione dei materiali, eliminazione di pesticidi e fertilizzanti chimici, ma anche tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori coinvolti in questi processi.

 

Su 425.000 m3 di materiale a base legno, il 61% proviene da foreste certificate FSC (Forest Stewardship Council, sistema internazionale che garantisce la corretta gestione forestale). Inoltre più del 60% della carta utilizzata negli store italiani è certificata FSC o riciclata.

 

ENERGIA E RISORSE

 

Uno dei punti fondamentali della strategia della sostenibilità di IKEA è il raggiungimento dell’indipendenza energetica: lo store IKEA di Torino Collegno, in cui sono stati istallati impianti di produzione fotovoltaica per un totale di 8.200 pannelli, ha raggiunto nel 2016 l’autosufficienza energetica, con un indice di Efficienza Energetica pari a 125 kWh/m2.

 

Inoltre, in merito ai rifiuti, dal riuso al riciclo, nel 2016 il punto vendita di IKEA Torino ha raggiunto quota 91% di raccolta differenziata (dall’80% nel 2015).

 

L’Azienda è impegnata anche per una mobilità sostenibile. Per incentivare una mobilità a impatto ridotto, il negozio IKEA Torino mette a disposizione di clienti e dipendenti colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, che nel 2016 hanno registrato 288 ricariche. Inoltre, tutti i dipendenti possono usufruire del Bonus Mobilità, con sconti per l’utilizzo dei mezzi pubblici e incentivi per l’acquisto di veicoli sostenibili.

 

Anche il food è una risorsa che IKEA si impegna a garantire e certificare: ad IKEA Torino il 25% del cibo acquistato è costituito da prodotti biologici certificati ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale), il più importante ente italiano di certificazione biologica.

 

 

PERSONE E COMUNITA’ LOCALI

 

Nel corso del 2016 IKEA Torino ha sostenuto numerose iniziative di solidarietà, dando il proprio contributo sia attraverso campagne di raccolta fondi sia mettendo a disposizione il proprio know how e i propri prodotti.

 

IKEA Torino ha sviluppato progetti autonomi legati al sostegno di realtà locali, fortemente legate al territorio. Tra questi, l’iniziativa Punto luce sviluppata in collaborazione con Save the Children e Vides Main nel quartiere Le Valette per i bambini dai 6 ai 16 anni: laboratori, danza, musica, sport e corsi di educazione per un uso responsabile dei nuovi media. IKEA Torino ha contribuito al progetto donando mobili e complementi d’arredo per gli spazi del Punto Luce.

 

Il punto vendita ha, inoltre, aderito ad alcuni importanti progetti sostenuti dall’Azienda a livello nazionale: “Illuminiamo il futuro” di Save the Children a favore dei bambini italiani in condizione di povertà, “Compostiamoci bene” con il WWF e “Milioni di Passi” in collaborazione con Medici senza Frontiere.

 

Sono 367 i collaboratori diretti del punto vendita, con una presenza femminile pari al 62% (le donne che ricoprono ruoli manageriali sono il 51%). Il 95% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato. Nel 2016 il negozio IKEA di Torino Collegno ha continuato ad investire sulla qualità delle competenze con 6.683 ore di formazione e nella crescita interna

 

 

QUALCHE NUMERO

 

Nel 2016, sono stati 2.748.365 i visitatori di IKEA Torino, mentre sono 475.761 i soci di IKEA Family e 14.476 quelli di IKEA Business.