redazione il torinese

I costi del “Matrimonio all’Italiana”. Quanto si spende a Torino?

Compass e ProntoPro.it stilano la classifica dei costi che gli sposi devono sostenere in Italia e nelle città capoluogo di regione

 

 

Milano, luglio 2017 – Estate, tempo di matrimoni, e in Italia sembra essere tornata la voglia per il fatidico “Si”, stando agli ultimi dati dell’ISTAT, che registrano nel 2015 ben 194.377 unioni, in aumento del +2,4% rispetto all’anno precedente. Nonostante questo, si è ben lontani dai valori pre-crisi del 2008, in cui si erano celebrati 246.613 matrimoni.

Un calo progressivo dettato dai costi, spesso elevati, che variano da città a città.
Secondo l’analisi di Compass e di ProntoPro.itTorino si classifica al terzo posto tra le città più care d’Italia, richiedendo per un matrimonio per 100 persone fino a 17mila€, contro una media nazionale di circa 15mila €. A questo bisogna aggiungere ulteriori costi non inclusi nell’analisi, come la location, le bomboniere e il viaggio di nozze, che hanno comunque un peso non indifferente sul budget familiare, portando spesso gli sposi a dover fare delle rinunce.

 

Per aiutare a fronteggiare i costi dell’organizzazione di uno dei giorni più belli della propria vita, esistono soluzioni di credito come il Prestito Personale Compass, un finanziamento adatto per affrontare questo tipo di esigenze e richiedibile per sostenere le spese di  matrimoni, ma anche di cerimonie come battesimi, comunioni e cresime. Per chi è invece alla ricerca di professionisti degli eventi e vuole consultare più preventivi, in modo da scegliere le opzioni più convenienti, un valido aiuto arriva daProntoPro.it, il portale che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale in più di 430 categorie di servizi.

 

Sono tanti gli aspetti da considerare per rendere indimenticabile il giorno del matrimonio, dai fiori, al fotografo, passando per il buffet, alla scelta dell’abito e alle note musicali che accompagneranno l’evento.

 

Torino la spesa media più alta per un “matrimonio all’italiana” nel 2017 riguarda il catering, che costringe gli sposi locali ad investire il budget più elevato, arrivando a spendere fino a 9mila € per un banchetto nuziale per 100 persone.

 

L’abito è l’altra voce impegnativa da mettere in conto per le spose locali (4.350 ), seppur più economica rispetto a quella di romane e milanesi, che risultano le più esigenti, scegliendo rispettivamente modelli sartoriali da 5.200€ e 5.000€.

 

Il momento musicale invece, che sia in Chiesa o durante il rinfresco, è fondamentale per creare l’atmosfera, intrattenere gli invitati ed esaltare l’aria di festa della giornata. Ingaggiare una band costa in media 550€, considerando che la presenza di un DJ ha una spesa aggiuntiva, che in questo caso tocca i 485€.

 

Infine, picco alto a Torino anche per i fiori, con bouquet, decorazioni e centritavola che prevedono un budget di 1.300€ e per il fotografo, disponibile per 1.350€.

 

Oggi al cinema

TUTTE LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore – Drammatico. Regia di Robin Pront, con Jeroen Perceval, Kevin Janssens e Veerle Baetens. Film belga candidato all’Oscar 2017, opera prima. Dave scampa a una rapina finita male, suo fratello Kenneth no, sarà lui ad essere arrestato e a farsi quattro anni di galera. L’unica cosa che lo sostiene è uscire di lì per poter ritrovare Sylvie: ma che farà quando vedrà che il fratello e la ragazzo hanno iniziato una vita insieme? Durata 96 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Aspettando il re – Commedia drammatica. Regia di Tom Tykwer, con Tom Hanks e Tom Skerritt. Periodo non felice per Alan Clay (ha appena divorziato dalla moglie, è senza casa e non ha il becco di un quattrino per pagare la retta della scuola della figlia, rischia persino il lavoro se non porterà a casa in grosso contratto) è inviato dalla sua società di informatica in Arabia Saudita per ottenere l’appalto dei servizi telematici nella città che si sta costruendo nel deserto. La burocrazia temporaggia e il sovrano imprenditore si fa attendere. Alan avrà così tutto il tempo per fare un bilancio della propria esistenza. Durata 98 minuti. (Greenwich sala 2)

 

Black Butterfly – Thriller. Regia di Brian Goodman, con Antonio Banderas e Jonathan Rhys Meyers. Paul è uno scrittore in profonda crisi per l’abbandono della moglie, per l’abuso di alcol che lo perseguita, per un’ispirazione che non arriva. Si è ritirato in solitudine in una piccola casa alla periferia di Denver, dove sopraggiunge un misterioso quanto strano vagabondo per imporgli un personalissimo programma di recupero. Il protagonista dovrà ben presto accorgersi che non si tratta di un autentico aiuto. Durata 93 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Cane mangia cane – Azione. Regia di Paul Schrader, con Nicolas Cage, Willem Dafoe e Christopher Cook. Diesel, Troy e Mad Dog sono tre ex galeotti, cercano di reinserirsi nella vita civile in maniera piuttosto convinta senza trovare mai l’occasione adatta. La quale si presenta con l’offerta di un potente boss a compiere un nuovo, ultimo crimine… grazie al quale trovare finalmente la tanto sospirata sistemazione. Che cosa li potrebbe spingere a non accettare? Durata 93 minuti. (F.lli Marx sala Groucho)

Civiltà perduta – Avventura. Regia di James Gray, con Charlie Hunnam, Robert Pattinson e Sienna Miller. L’autore mai troppo lodato di film intimisti o immersi in un ambiente noir ottimamente descritto come “I padroni della notte” e “Two lovers” si affida oggi ad un diverso genere cinematografico, quello dell’avventura, ma anche qui quell’”avventura” che mina allo stesso tempo il corpo e la mente. La storia di Percival Fawcett, ufficiale di carriera britannico, che all’inizio del Novecento ha l’incarico dalla Società Geografica Reale di recarsi al confine tra Brasile e Bolivia per effettuale importanti rilievi cartografici. La società, la famiglia, le difficoltà, la malattia, l’ossessione della ricerca di una città perduta, tutto contribuisce a rendere un ritratto e un film forse d’altri tempi ma comunque autentico, avvincente, degno della storia di un regista che amiamo. Durata 141 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo Blu, Uci)

 

Codice criminale – Drammatico. Regia di Adam Smith, con Michael Fassbender e Brendan Gleeson. Uno sguardo sulla comunità dei nomadi irlandesi, ormai per la maggiorate del tempo stanziali se non fosse per certi ordini a lasciare le piazze occupate, visti i disordini e i furti che i loro soggiorni portano con sé. Il vecchio Colby, capo riconosciuto della comunità, deve fare i conti con la decisione del figlio Chad di cambiar vita, considerando anche il cambio di vita che si vorrebbe prospettare alle generazioni future. Il tutto nella lotta continua tra un padre e un figlio, tra chi vorrebbe mantenere ben ferme certe tradizioni e un comportamento di vita del tutto discutibile e chi sente ancora saldi quei rapporti di affetti e di complicità che inviluppano du persone delle stesso strettissimo sangue. Durata 99 minuti. (Greenwich sala 3)

 

2:22 – Il destino è già scritto – Thriller. Regia di Paul Currie, con Michael Huisman e Teresa Palmer. Il controllore del traffico aereo Dylan Boyd si ritrova a veder ripetere strani eventi che sempre eguali a se stessi culminano alle 2:22 in punto alla stazione ferroviaria di New York. Tutti quei fatti prendono il via da un significativo accadimento avvenuto sul luogo di lavoro, ovvero la collisione tra due aerei turistici evitata all’ultimo momento. Tra coloro scampati all’incidente Sarah, una bellissima ragazzata cui Dylan si sente attratto. Durata 99 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Lady Macbeth – Drammatico. Regia di William Oldroyd, con Florence Pugh, Christopher Fairbank e Cosmo Jarvis. Una delle opere più belle e convincenti viste all’ultimo Torino Film Festival, che fortunatamente la distribuzione di Teodora ha portato nelle sale. Ricavandone la vicenda dal romanzo “Lady Macbeth nel distretto di Mtsensk” scritto dal russo Nikolaj Leskov e portato poi nel mondo lirico da Shostakovich, qui trasportata da quei panorami alle brughiere dell’Inghilterra del 1865, la diciassettenne Katherine è costretta dalla volontà del padre a un matrimonio senza amore con un uomo più anziano di lei, che non la desidera e apertamente la trascura. Soffocata dalle rigide norme sociali dell’epoca, all’allontanamento del marito per questioni di lavoro, inizierà una relazione clandestina con un giovane stalliere alle dipendenze del marito, ma l’ossessione amorosa la spingerà in una spirale di violenza dalle conseguenze sconvolgenti, nell’eliminazione di chiunque voglia cancellare quella passione. L’autore è un giovane, trentasettenne, drammaturgo che ambienta la sua storia nel chiuso opprimente nelle stanze del grande palazzo, con pochissime concessioni all’esterno, scavando appieno ed egregiamente nei tanti caratteri, in specialmente in quello della sua protagonista, anti-eroina perfettamente lucida e sanguinaria. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 1)

 

Maryland – Drammatico. Regia di Alice Winocour, con Matthias Schoenaerts, Diane Kruger e Paul Hamy. Vincent è un soldato francese delle Forze Speciali appena tornato dall’Afghanistan, affetto da un disturbo da stress post-traumatico. È stato assunto per garantire la sicurezza di Jessie, la moglie di un ricco uomo d’affari libanese nella lussuosa villa a “Maryland”. Mentre inizia a provare uno strano fascino per la donna che deve proteggere, Vincent sembra vedere sempre più in paranoia. A meno che non si stia sbagliando e il pericolo sia davvero reale. Durata 100 minuti. (Classico)

 

La mummia – Avventuroso. Regia di Alex Kurtzman, con Tom Cruise, Russell Crowe, Sofia Boutella e Annabelle Wallis. Nell’antichità, una principessa egizia in odore di divenire faraone fino al giorno in cui il padre ebbe generato il figlio maschio: grande ecatombe e vendetta della suddetta ma anche vendetta dei dignitari di corte che la seppelliscono viva e la trasportano in una sontuosa tomba al centro del lontano territorio persiano. Nei tempi nostri, la sempre suddetta principessa Ahmanet si risveglia tra gli sconquassi delle guerre orientali e porta distruzione sino a Londra, tra pugnali e pietre preziose e riti che coinvolgono l’appassito e rintontito ex eroe Tom Cruise che per stare a galla dello star system è costretto ancora una volta a ingarbugliarsi nelle sue solite mission impossible, in una lotta tra bene e male che cerca di nobilitarne il personaggio di soldato fanfarone e truffaldino. Il bello (si fa per dire) della storia affidata per il 99% alle dinamiche dei computer e per il restante all’espressività degli attori è di prendere la decisione sul finale di tener aperta la porta di un sequel che se ancora interesserà il pubblico potrà riempire un’altra volta le tasche di divo e divette. Durata 107 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Parigi può attendere – Commedia drammatica. Regia di Eleanor Coppola, con Diane Lane, Arnaud Viard e Alec Baldwin. L’americana Anne accetta un passaggio in macchina da Cannes a Parigi da parte di un socio in affari del marito, troppo preso dal suo lavoro: con il suo nuovo accompagnatore la donna trascorrerà giornate da ricordare, scoprirà ancora una volta (finalmente) luoghi da sogno, non rinuncerà alle tentazioni della buona cucina. Opera prima della ottantenne moglie di Francis Ford Coppola, alle spalle un esclusivo passato di documentarista. Durata 102 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Parliamo delle mie donne – Commedia drammatica. Regia di Claude Lelouch, con Johnny Hallyday e Sandrine Bonnaire. Il regista francese (com’è lontano il ’66 quando apparve sulla ribalta internazionale del successo con “Un uomo, una donna”) viaggia da decenni con le sue stelle comete della vita e dell’amore, dell’amicizia, dei piccoli e grandi tradimenti, con gli amori che si ritrovano, della famiglia, tra immagini sontuose e sceneggiature che gironzolano qua e là disseminando sentenze. Prendere o lasciare: ma “Les una et les autres” – “Bolero” da noi” – non si dimentica. Lelouch continua la sua filosofia di vita in questo secolo ormai più che avviato, questa volta radunando, grazie all’amico medico Frédéric, attorno alla tavola del fotoreporter Jacques Kaminsky – un rispolverato Hallyday -, eclissatosi tra i bellissimi panorami delle Alpi, le quattro figlie avuto parecchio distrattamente da altrettante diverse unioni. Il film è del 2014, arriva oggi qui da noi, un’occasione anche per chi ha (persino) dimenticato il nome di Lelouch o chi non lo ha mai scoperto. Durata 124 minuti. (Ambrosio sala 3, F.lli Marx sala Harpo)

 

Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar – Avventura. Ragia di Joachim Ronning e Espen Sandberg, con Johnny Depp, Javier Bardem, Orlando Bloom e Geoffrey Rush. Cambio di regia e quinto episodio per Jack Sparrow e le sue avventure attraverso i mari, questa volta alle prese con la ricerca di un tridente magico che ha il potere, per chi ne viene in possesso, di assicurargli il comando dell’oceano e di fare piazza puliti di precedenti incantesimi. Se la dovrà vedere contro una squadraccia di letali marinai fantasma fuggiti dal Triangolo del Diavolo e guidati dall’orripilante Capitano Salazar e dovrà chiedere l’aiuto di un’affascinante astronoma e e di un ardimentoso quanto giovane marinaio. Durata 129 minuti. (Massaua, Uci)

 

Spider-Man: Homecoming – Fantasy. Regia di Jon Watts, con Tom Holland, Michael Keaton, Marisa Tomei e Robert Downwy jr. Ancora un’avventura per il giovane Peter Parker, che questa volta ha il volto del ventunenne Tom Holland – anche sugli schermo come spirito intraprendente e avventuriero e figlio del viaggiatore Fawcett in “Civiltà perduta” -, dopo quelli di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Ancora la ricerca di un perfetto equilibrio nella vita quotidiana, con l’aiuto del miliardario Iron Man, sempre a mezza strada tra lo studente liceale in mezzo alle strade di New York e la maschera rossoblù del supereroe, una ricerca continua fino a che si profila all’orizzonte la figura del nuovo nemico da sconfiggere: l’avvoltoio. Durata 130 minuti. (Massaua, Centrale V.O., Grenwich sala 1, Ideal, Lux sala 1, The Space, Uci anche in 3D)

 

The War – Il pianeta delle scimmie – Avventura. Regia di Matt Reeves, con Woody Harrelson, Judy Greer, Amiah Miller e Andy Serkis. Dallo stesso regista del precedente “Apes Revolution”, un nuovo capitolo della lotta tra l’Uomo e la Scimmia, una guerra voluta da quelle frange estremiste che stanno dall’una e dall’altra parte. Da un lato le truppe del feroce colonnello Woody Harrelson, armate fino ai denti, dall’altro, con tutti i suoi compagni, Cesare, la scimmia evoluta, che nella ricerca di vendetta del nemico, incontra una giovanissima orfana, dal significativo nome di Nova, cui insegna le parole della semplicità e della fratellanza. Durata 142 minuti. (Ambrosio sala 1, Massara, Ideal, Lux sala 2, The Space anche in 3D, Uci anche in 3D e in V.O.)

 

Transformers – L’ultimo cavaliere – Fantasy. Regia di Michael Bay, con Mark Wahrlberg, Stanley Tucci e Anthony Hopkins. L’origine degli alieni e della loro presenza nel nostro mondo sta ben ancorata nel tempo di Re Artù, dei Cavalieri della Tavola Rotonda e di Mago Merlino che ha nascosto nella propria tomba un segreto di cui l’uomo di oggi dovrà venire a conoscenza se vorrà salvare il mondo da creature non poco pericolose. Poi, oggi, ci sono i transformers, coloro pronti a mutarsi in mostruose automobili o in robot altrettanto terrificanti, una colonia di alieni in cui si nascondono buoni e cattivi che l’uomo dovrà comunque conoscere sino in fondo. Durata 150 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Il tuo ultimo sguardo – Drammatico. Regia di Sean Penn, con Charlize Theron, Jean Reno e Javier Bardem. La storia d’amore tra il dottor Miguel Leon, un medico impegnato in una missione di aiuto umanitario, e la dottoressa Wren Petersen, direttrice di una organizzazione umanitaria. Sullo sfondo di una Liberia devastata dalla guerra, Miguel e Wren dovranno trovare il metodo per mantenere vivo il loro rapporto in condizioni estremamente difficili e affrontare anche il problema che le loro opinioni per risolvere il conflitto che li circonda sono diametralmente opposte. Durata 130 minuti. (Eliseo Grande)

 

Tutto quello che vuoi – Commedia. Regia di Francesco Bruni, con Giuliano Montaldo, Donatella Finocchiaro e Andrea Carpenzano. Tratto liberamente dal romanzo “Poco più di niente” di Cosimo Calamini, è la storia del giovane Alessandro, romano di Trastevere, che vive le proprie giornate tra il bar, lo spaccio e l’amante che è la madre di un suo amico. Sarà l’incontro con un “non più giovane” poeta dimenticato a fargli riassaporare socialmente e culturalmente il gusto per la vita, in un bel rapporto che si va a poco a poco costruendo, senza lasciarsi alle spalle tutta la rabbia e quella speranza che i due si portano inevitabilmente appresso. Durata 106 minuti. (Eliseo Rosso, Greenwich sala 2)

 

Una doppia verità – Thriller. Regia di Courtney Hunt, con Keanu Reeves, Jim Belushi e Renée Zellweger. L’avvocato Ramsey ha deciso di difendere il giovane Mike dall’accusa di aver ucciso il padre. Ma il verdetto sembra già scritto, il ragazzo è stato trovato accanto al cadavere con un coltello in mano e ora si trincera dietro un silenzio assoluto. Nuove prove, interrogatori, assolute certezze, la reticenza di una vedova, depistaggi, ambigui personaggi, depistaggi, le regole di quelle storie ambientate in un’aula di tribunale più che rispettate: ma forse quello che appare è ben lontano dalla verità. Diretto dall’autrice dell’indimenticabile “Frozen River” girato otto anni fa. Durata 93 minuti. (Lux sala 3)

 

Wonder Woman – Fantasy. Regia di Patty Jenkins, con Chris Pine e Gal Gadot. La principessa amazzone Diana passa dalle spiagge dell’isola di Themyscira al conflitto della Prima Guerra mondiale che sta distruggendo l’Europa. Tratto dal fumetto di William Marston. Durata 141 minuti. (Massaua, Uci)

 

Il viaggio su tre ruote di Danilo e Luca continua

Danilo Ragona e Luca Paiardi sono due amici che da quasi 20 anni, a causa di un incidente, vivono seduti su una carrozzina. Da tre anni sono diventati i protagonisti di Viaggio Italia, un viaggio, ironico, divertente, a tratti avventuroso, una sfida che li porta a percorrere il nostro Paese con le loro carrozzine tra incontri e avventure, sport e risate, per portare un messaggio di speranza e solidarietà, per raccontare il mondo dal loro punto di vista.

Durante la scorsa edizione i ragazzi avevano lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma lastminuteheroes.org il cui obiettivo era quello di acquistare uno speciale furgone per Danilo Neri, un amico rimasto tetraplegico all’età di 17 anni. Un furgone che avrebbe rappresentato molto più di un semplice mezzo di trasporto ma la possibilità, per Danilo Neri, di tornare a viaggiare e – perché no! – di unirsi a Danilo e Luca in una tappa del loro viaggio…

Grazie alla tenacia e all’aiuto di tutti l’obiettivo è stato raggiunto, il furgone acquistato e adattato, e il momento di rispettare la promessa è finalmente giunto: ricominciare a viaggiare e unirsi ai due amici di una vita in una tappa della nuova edizione di Viaggio Italia!

 

Danilo Neri sarà infatti il protagonista, insieme a Danilo Ragona e Luca Paiardi, di un appuntamento dell’edizione 2017 di Viaggio Italia che quest’anno è un progetto ancora più grande, più lungo e più ambizioso.Lunedì 17 luglio Danilo Neri partirà da casa con il suo furgone direzione Sestriere per fare downhill con i due amici di sempre! Una giornata intera dedicata al downhill a cura di Fiat Autonomy e dell’associazione sportiva Freewhite, fondata da Gianfranco Martin, allenatore ed ex sciatore alpino, medaglia d’argento alle olimpiadi invernali di Albertville nel 1992.

Un’esperienza indimenticabile che unisce sport, amicizia, turismo e avventure, un modo immediato e diretto per raccontare che nulla è impossibile, per far arrivare a tutti il messaggio che Danilo e Luca continuano a ripetere, forte e chiaro: “la disabilità è un limite che non deve spaventare o frenare, ma che deve essere conosciuto, esplorato, superato, perché la disabilità, in fondo, è un punto di vista diverso dal quale vivere e raccontare la vita di tutti i giorni”.

E quale modo migliore per farlo, se non con i propri amici?

 

www.viaggioitalia.org

www.facebook.com/viaggioitalia.

Parcheggi residenti strisce blu, il Tar: tariffe legittime

Il Tar del Piemonte boccia  il ricorso in cui si chiedeva la sospensione della delibera del Comune con le nuove tariffe dei parcheggi, stabilite in base all’Isee, relative agli abbonamenti annuali per i residenti in zona blu. L’ atto impugnato è dunque valido e applicabile. La sentenza precisa: “non sussiste un pregiudizio grave ed irreparabile per il ricorrente e i motivi di ricorso richiedono di essere approfonditi nella fase del merito, non ravvisandosi indizi di manifesta illegittimità della tariffa contestata”.

Road to Barcelona per l’ospedale Molinette di Torino

Partiranno in otto, sabato 22 luglio (alle 7 del mattino davanti a Palazzo Lascaris – via Alfieri 15 a Torino) per arrivare dopo dieci giorni di pedalata, il 1° agosto, a Barcellona in Spagna, percorrendo in bicicletta oltre mille chilometri, divisi in dieci tappe

Road To Barcelona è un’iniziativa cicloturistica organizzata dalla neonata Onlus Amicinbici di Volvera (To) con il patrocinio degli Stati Generali dello Sport e del Benessere del Consiglio regionale del Piemonte, lo scopo è realizzare una raccolta fondi destinata al reparto di Nefrologia Dialisi e Trapianto dell’Ospedale Molinette – Città della Salute e della Scienza di Torino.  “Questa è una esperienza di cittadinanza attiva – ha detto il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus durante la presentazione – arricchita da un progetto di solidarietà, che non può che aggiungere valore alla promozione dell’attività sportiva intesa come prevenzione. Dobbiamo accendere i fari su questa pedalata che ha già raccolto l’interesse delle istituzioni e di numerose aziende private”. Gli otto amanti della bicicletta che compiranno l’impresa sono: Daniele Sasso di Cavour, Lucio Lattuchella di Collegno, Piero Colombano di Grugliasco, Andrea Loria di Torino, Fabio Ponzano con il figlio Filippo di 17 anni di Torino, Giuliano Venturi con il figlio Gabriele di 18 anni, di La Loggia. I ciclisti saranno accompagnati da una indispensabile driver che sarà di supporto tecnico e logistico lungo tutto il percorso, Ilaria Tersigni. Il gruppo non è nuovo a imprese di questo genere: nell’estate del 2015 con il Tour dei Limoni ha pedalato fino a Parigi e nel 2016 è arrivato a Berlino. “Valicare le Alpi e i Pirenei e attraversare le regioni meridionali francesi in sella alla bicicletta – detto Daniele Sacco – è l’obiettivo di ciascuno dei partecipanti che vogliono così sottolineare l’importanza dell’attività sportiva come strumento proattivo per la tutela della salute della persona”.

Seguite l’itinerario su Facebook con Amicinbici

 

www.cr.piemonte.it

Stabili e gravi le condizioni della donna che si è stata fuoco

Sono stabili e sempre gravi le condizioni della 46enne di Settimo che lo scorso 27 giugno si era data fuoco negli uffici dell’Inps di corso Giulio Cesare. La donna è  ricoverata al centro grandi ustionati del Cto, è intubata e la prognosi è riservata. Ora non è più sedata ed è cosciente.Viene sottoposta a interventi di ricostruzione del tessuto cutaneo.

PUBBLICO E PRIVATO SI CONFRONTANO SU NORMATIVE SMART, ADEMPIMENTI BUROCRATICI E INCENTIVI FISCALI

GLI INTERVENTI Le attuali complessità delle normative Smart, degli adempimenti burocratici, degli incentivi fiscali e delle norme tecniche sulla sicurezza e sul risparmio energetico rendono sempre più difficile la gestione di un condominio.

Ape Confedilizia Torino ha dedicato ieri, per la seconda volta, un convegno presso la sala conferenze ATC per far chiarezza su queste tematiche, con la partecipazione e il confronto tra la proprietà, gli amministratori pubblici, i professionisti e gli operatori del settore, che hanno fornito interessanti indicazioni. Il presidente ATC Piemonte centrale, Marcello Mazzù, è intervenuto sull’edilizia popolare “Con un patrimonio per il 68% realizzato tra il 1950 -2000, per Atc la riqualificazione energetica deve essere un obiettivo prioritario. Lavorare sulle riqualificazioni energetiche, da un lato, e sull’educazione alla riduzione dei consumi dall’altro, significa perseguire l’obiettivo di una sensibile diminuzione dei consumi (e dei costi) per l’utenza. Tra gli interventi più recenti, non dimentichiamo che, con i fondi del Programma Operativo Regionale 2007/2013, la nostra Agenzia ha contribuito a riqualificare oltre 2mila appartamenti tra Torino e provincia.”

***

Per Paola Pisano, Assessore all’Innovazione del Comune di Torino “La Città di Torino ha iniziato già da alcuni anni con i  progetti di  Revamping 1 e 2 per la sostituzione delle caldaie negli uffici pubblici. C’è molta attenzione che gli stabili pubblici consumino meno energia e ci siano meno sprechi. Si è attivato il tema dell’Energy management e il Comune si è dotato del software factotum per la gestione dello Smart building. Per fare  una città intelligente, bisogna curare i propri edifici. E questo convegno è un’occasione per fare un passo avanti nell’innovazione.”
Silvana Accossato, presidente della V Commissione della Regione Piemonte, ha evidenziato l’impegno diretto preso dall’Amministrazione e legato all’audizione di aprile con tutte le associazioni interessate, che hanno sollevato il problema della definizione dei criteri per l’eventuale  esenzione e il tema della sperequazione nella ripartizione delle spese. C’è stato un primo confronto con l’Assessorato, da cui è scaturita una mozione in cui si chiede che questo argomento venga portato in Conferenza Stato Regioni e al Ministero e anche un contatto con il Comitato tecnico.

Antonio Iaria, consigliere delegato della Città metropolitana, ha fatto il punto sulle buone pratiche nell’ambito della riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica.

***

Sono stati numerosi gli argomenti trattati e uno in particolare di stringente attualità, quello dell’automazione, contabilizzazione del calore e ripartizione spese, è stato affrontato da Massimiliano Magri, membro C.T.I. UNI10200 “Ciò che deve diventare Smart, sono le persone che abitano nel condominio. Quello che è Smart in questo momento sono i vari contatori dell’energia, infatti si parla molto di Smart Metering. Peccato che siano Smart solo per chi vende energia e non per l’utente finale, che non ha ben chiaro il perchè si facciano queste cose. L’automazione è fondamentale per programmare l’impianto di riscaldamento condominiale, in modo che sia coordinato e funzioni correttamente e si arrivi a risparmiare intorno al 30%. Non si deve puntare ai risparmi ma all’eliminazione degli sprechi.” Per rendere un edificio Smart, c’è anche la necessità di provvedere ad una valutazione della presenza di amianto nello stabile e la valutazione del possibile  rischio e individuare in base agli esiti  le azioni possibili. Paolo Picco tecnico dell’Asl To3, ha illustrato le linee guida “Il problema amianto è un tema decisamente sentito perchè la Legge 257/92 che impone una serie di obblighi, ha poi demandato al Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994 sulle valutazioni tecniche, purtroppo disattese. Purtroppo, la mappatura dell’amianto negli stabili per la parte friabile non è stata fatta. E’ una grossa difficoltà perchè di fronte a lavori di manutenzione, non si sa dove sia l’amianto all’interno della struttura. Se esiste, occorre fare una valutazione, per capire se di matrice friabile o compatta e si deve realizzare un piano di mantenimento all’interno della struttura.

***

Marco Rosso, Vice presidente Collegio Costruttori Ance, si è soffermato sulla sicurezza e prevenzione antisismica. Giuseppe Portolese, Energy Manager di ATC Piemonte, ha descritto la gestione dell’housing sociale.     Lorenzo Balsamelli di Ape Confedilizia Torino ha parlato di riqualificazione sostenibile con particolare riferimento al Protocollo G.B.C., di cui è Coordinatore nazionale. Domenico Italia, segretario AGIAI, è intervenuto sugli obblighi di sicurezza che incombono sull’amministratore, laddove si debba intervenire sulla copertura. Lorenzo Berta di Ape Confedilizia Torino ha illustrato gli incentivi fiscali differenziando tra il 2016 e quelli pervenuti per il 2017 con particolare attenzione alla manovrina di aprile. Stefano Grandi di FinPiemonte, ha evidenziato i fondi regionali disponibili  riguardo agli interventi in materia di risparmio energetico. Carlo Besostri e Giancarlo Carasso si sono confrontati sul Fascicolo del fabbricato. Aurelio Amerio presidente Fiaip Torino, ha puntato il focus sull’immobiliare e in particolare sulla casa domotica.

Il sorriso di Berlinguer

Le immagini, per lo più in bianco e nero, ci rimandano il suo viso scavato, il corpo minuto. Una velata malinconia nello sguardo , il timbro di una voce antica. Quella stessa voce che proponeva – con lucidità –  una visione del mondo nuova; la necessità di portarsi dietro tutti in scelte più avanzate, di cambiamento, dove impegnare i destini di un popolo che si diceva comunista, ma di un tipo del tutto originale, italiano e democratico, innervato nella Costituzione repubblicana. Quell’uomo che sembrava così  fragile, si chiamava Enrico Berlinguer. Gentile, riluttante, pacato, colto. Uomo di unità, affezionato alle speranze dei giovani, schivo e apparentemente inadatto alla leadership al punto che -come qualcuno disse –  stava male prima di ogni incontro televisivo.

Un uomo, secondo  Alfredo Reichlin ( morto quest’anno, con il quale ebbi l’onore di lavorare quand’era direttore de L’Unità, giornale glorioso che ora non c’è più)  che per conformazione fisica e psicologica “poteva fare il bibliotecario”, ma che si dimostrò un eccezionale e insostituibile “capo di un popolo”. Trentatre anni fa, l’11 giugno del 1984, Enrico Berlinguer moriva. Gli fu fatale l’ultimo comizio tenuto qualche giorno prima a Padova in vista dell’appuntamento elettorale. La folla che lo salutò in occasione dei funerali per le strade del centro di Roma fu la testimonianza più evidente dell’amore che il popolo italiano provava per questo uomo gracile e forte allo stesso tempo, partito dalla Sardegna non per fare la “carriera politica” ma per “impegnarsi” nella politica. Tra quei drammatici fotogrammi che accompagnano i suoi ultimi istanti in piazza della Frutta , ce n’è uno, quasi impercettibile a un osservatore poco attento: quello del suo ultimo sorriso alla folla, dopo aver pronunciato le sue ultime parole “..lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini”. Sta tutto in quel sorriso la bellezza di Berlinguer. La bellezza di chi ha scelto di occuparsi in maniera disinteressata degli altri; di avere uno scopo nella vita che va oltre se stessi. In quel sorriso è racchiuso un manifesto politico, troppo in fretta archiviato dopo la sua morte e troppo strumentalmente ritirato fuori per esigenze di propaganda. Il sorriso di un uomo che  è ancora tra noi perché le sue intuizioni politiche e culturali avevano scavato nel profondo della crisi italiana, ne avevano tirato fuori i nervi scoperti attraverso i quali si poteva vedere il futuro della nostra società e dell’Europa.  Un uomo, fatto passare per un conservatore e che, all’opposto, sapeva leggere con visionaria lucidità il cambiamento in corso, cercando di proporre una via d’uscita democratica, non populista.

 Berlinguer riuscì ad affrontare un tema ostico e da molti  mal digerito  come l’austerità che non aveva nulla a che vedere con le ricette neoliberiste e monetarie ma con l’idea di affrontare il tema dei consumi  e della produzione all’interno di una società più giusta, sobria, solidale, democratica, attraverso una migliore distribuzione dei redditi e una condivisa responsabilità tra le classi che esistevano (e esistono..) ancora. Un discorso che affascinò il cattolicesimo progressista e che confermò quella diversità dei comunisti italiani che si fondava non certo sulla purezza ideologica, ma sull’appartenenza a una comunità e a un’idea  della politica basata su una visione morale ( e non moralista), intesa  come servizio, studio, avanzamento e lotta democratica. Si dirà che il mondo è cambiato, è più veloce, ha altre esigenze, e che sono stati commessi tanti errori lungo il cammino. Nulla può essere più vero. Gi stessi che sostengono questo, tante volte, argomentano di come il nostro paese sia cambiato in peggio, per la crisi e per lo spazio esiguo che hanno le giovani generazioni, per l’assenza di futuro. Forse è cambiato in peggio anche perché, invece di contrastare alcune derive,  le abbiamo assecondate; perché si è stati troppo indulgenti nello sposare parole d’ordine, modi di essere, ideologie che non appartengono a una parte che si propone di essere la parte dei più deboli; perché così tanto impegnati a ricercare il futuro si è pensato, più volte in questi anni, di trovarlo gettando via le lezioni del passato. Ecco perché, senza nostalgie ma con il senso dell’attualità, riemerge potente l’insegnamento di Berlinguer. Perché non basta un tweet per “riempire la propria vita”, ma occorre riscoprire il pensiero lungo, quello che invita a guardare al mondo con realismo e creatività, innovazione e obiettivi proiettati nel futuro. Quel “pensiero lungo”, che non è ideologia arrugginita né fuga dalla realtà, manca molto alla politica di oggi. E Berlinguer questo “pensiero lungo” lo cercava nelle suggestioni che arrivavano dall’ambientalismo, dal pacifismo, dai movimenti delle donne. Con il sorriso di chi diceva “.. Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”. Parole dette con un sorriso, dolce e determinato. Parole di Enrico Berlinguer.

Marco Travaglini

 

“Omaggio a Morbelli”

Sabato 15 luglio, organizzata dagli Amis d’la Curma, avrà luogo la 13° edizione del concorso di pittura estemporaneo “ Omaggio a Morbelli”

Villa Maria, alla Colma di Rosignano, residenza estiva del grande divisionista, ospiterà gli artisti che saranno giudicati da una giuria di esperti, Laura Rossi, Gianpaolo Cavalli, Giorgio  Barberis, Pier Giorgio Panelli e dal presidente della giuria Giuliana Romano Bussola. Le tele verranno timbrate alle ore 9, la consegna delle opere è prevista alle 16,30. Ai vincitori sarà consegnato il premio acquisto pari a: € 500 al primo classificato, € 300 al secondo, € 200 al terzo, al 4° 5° e 6° € 150. Le opere premiate saranno proprietà degli Amis d’la Curma, le altre opere resteranno proprietà dell’autore. Dalle ore 15 sarà possibile visitare l’atelier di Morbelli.

 

Pomaretto “capitale” floreale

Pomaretto, comune della Città Metropolitana di Torino, candidato a rappresentare l’Italia, insieme a Faedo (Provincia autunoma di Trento) nel prestigioso concorso europeo Entente Florale, è stato visitato dalla giuria internazionale. Pomaretto si è preparata al maglio all’appuntamento mettendosi in gioco con l’aiuto di tutta la popolazione. Comune fiorito consolidato, con i 4 fiori acquisiti nel concorso “Comuni Fioriti” di Asproflor è stato visitato da una giuria composta da otto esperti di diversa nazionalità – Italia, Olanda, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Irlanda, Austria e Belgio – con varie competenze operative quali architetti del paesaggio, esperti botanici ed in management turistico e della comunicazione. Il verdetto della giuria verrà reso noto il 14 settembre prossimo durante il Prize Giving Ceremony a Podcetrtek in Slovenia.

Massimo Iaretti