redazione il torinese

Sinodo valdese, papa Francesco: “Uniti in questo mondo di paura, violenza, indifferenza”

Sono stati consacrati al ministero, al Sinodo Valdese, cinque nuovi pastori e pastore,  presente il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, con il suo predecessore, Pier Giorgio Debernardi, e diversi rappresentanti di chiese evangeliche italiane e di altri paesi. “L’evangelo è Dio che afferra l’essere umano come la guardia costiera salva i naufraghi. Per l’evangelista Marco, per Gesù, per la Riforma  la salvezza non è un modo di dire ma è il fatto che eri spacciato e non lo sei più”. Così  il pastore Fulvio Ferrario nel culto solenne, a Torre Pellice in apertura del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. Domani la relazione della Commissione d’esame che ha valutato l’operato della Tavola valdese. Si parlerà di Cinquecentenario della Riforma, nuove famiglie, eutanasia, ecumenismo.

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IL SALUTO DI PAPA FRANCESCO

 “Lo sguardo di Gesù illumini i nostri rapporti, perché non siano solo formali e corretti, ma fraterni e vivaci. Il Buon Pastore ci vuole in cammino insieme e il suo sguardo già abbraccia tutti noi, discepoli suoi che Egli desidera vedere pienamente uniti. Camminare verso la piena unità con sguardo di speranza che riconosce la presenza di Dio più forte del male, è tanto importante. Lo è specialmente oggi, in un mondo segnato da violenza e paura, da lacerazioni e indifferenza, dove l’egoismo di affermarsi a discapito degli altri oscura la semplice bellezza di accogliersi, condividere e amare. Ma la testimonianza cristiana non può cedere alla logica del mondo: insieme aiutiamoci a scegliere e vivere la logica di Cristo”.

 

(Foto: il Torinese)

“Gio’ Pomodoro. L’opera scolpita e il suo disegno”

Una mostra piacevolmente particolare. Concepita e organizzata con saggia intelligenza. “Non un’antologica, che sarebbe stato arduo realizzare se si considera la vastità delle tematiche affrontate da mio padre, ma un percorso caratterizzato da un intenso dialogo fra sculture e disegni e oggetti di uso quotidiano”: così il figlio Bruto, appassionato “stratega” dell’evento, sintetizza i contenuti della rassegna dedicata – a quindici anni dalla scomparsa e a sei dall’ultima importante retrospettiva- al celebre padre Gio’ Pomodoro (Orciano di Pesaro, 1930 – Milano, 2002) dal subalpino Museo “Accorsi – Ometto”, in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio, fino al prossimo 10 settembre.

Sicuramente a livello internazionale fra i più importanti scultori astratti (ma fu anche orafo, incisore e scenografo di eccezionale singolarità creativa) del secolo scorso, Gio’ (Giorgio) Pomodoro è noto soprattutto per le imponenti opere monumentali, come la “Grande Ghibellina” del ‘65 o il “Sole per Galileo Galilei” con casa a Firenze o ancora il “Luogo dei quattro punti cardinali” nel parco di Taino, così come il “Teatro del Sole” a Francoforte. Senza dimenticare il grande bronzo “Sole Aerospazio”, donato dall’Aeritalia alla città di Torino – luogo amato, con cui Pomodoro mantenne negli anni un fortissimo legame – in occasione del Ventesimo anniversario della fondazione della Società e collocato permanentemente al centro della civica piazza Adriano. Ma attenzione! L’artista era pur sempre solito avvertire che “ci sono piccole sculture di pochi centimetri che sono monumentali”. E proprio in quest’ottica, la mostra al Museo torinese di via Po traccia un percorso espositivo quanto mai esauriente circa l’alta “professionalità” del Maestro marchigiano, affiancando (eccone la piacevole particolarità) a un nutrito corpus di sculture una mirata selezione di opere pittoriche su carta. Il disegno infatti, inteso come progetto primigenio dell’opera, concepito a mano libera in piena libertà di segno o rigorosamente realizzato a tecnigrafo, secondo le leggi della Sezione Aurea, ha sempre rappresentato per lo scultore una fase ineludibile ed essenziale della propria ricerca; così compiuto e così definito – non mai solo bozzetto – da diventare molto spesso lavoro a se’ stante, dipinto che vive di vita propria, non necessariamente propedeutico all’opera scultorea. A testimoniarlo in concreto i 57 capolavori esposti, datati fra il 1954 e il 2001. Nello specifico, 23 sculture in bronzo marmo o pietra, 30 disegni (alcuni inediti) fra i quali spicca il grande “Nutritore” – acquerello raffigurante un imponente Sole pittorico di due metri per due – e 4 preziose Scatole/Scultura in oro e pietre dure, a testimonianza del lavoro di Gio’ Pomodoro nel campo delle arti applicate e dell’oreficeria: una suggestiva carrellata di opere tri e bidimensionali che rappresentano in modo esaustivo i cicli più importanti di un artista davvero “totale”. Dai Segni e Crescite ai Quadrati e Contatti , dalle Spirali e Archi fino a Marat e Hermes e agli Alberi e Derive. Ma soprattutto a Tensioni e Soli, opere cui il Maestro deve la sua fama, dopo la lunga esperienza informale: è il “ciclo della materia, del vuoto e della geometria” con “Superfici in tensione” e “Folle” dalle “aree fluttuanti in bronzo e dai grandi blocchi scolpiti nel marmo o squadrati con rigidezza nella pietra”. Qui nasce, in modo perfino ansiogeno, l’“ossessione” propria di ogni vero scultore, che è quella del “vuoto” e il conseguente esasperante “tentativo – ricordava lo stesso Pomodoro – di esprimerlo o catturarlo o definirlo”. Impresa eroica, anche per i grandi ( “il vuoto, che vuoto non è mai, prepara, accoglie e nutre ogni epifania” ) caparbiamente tallonata e sperimentata con altissimi risultati da Gio’ Pomodoro, primo italiano a ricevere nel 2002 dall’International Center di Washington (per il suo contributo esemplare alla scultura) il “Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award”.

Gianni Milani

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“Gio’ Pomodoro. L’opera scolpita e il suo disegno”

Museo di Arti Decorative “Accorsi – Ometto”, via Po 55, Torino; tel. 011/837688- www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Fino al 10 settembre. Orari: mart. – ven. 10/13 e 14/18; sab. – dom. 10/13 e 14/19

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Le immagini: 

– Gio’ Pomodoro: “Folla”, bronzo lucido, 1964

– Gio’ Pomodoro: “Studio per Folle”, acquerelle e china su carta, 1962
– Gio’ Pomodoro: “Contatti Torre I”, marmo nero del Belgio, 1970
– Gio’ Pomodoro: “Superficie e segni”, bronzo lucido, 1958
– Gio’ Pomodoro: “Scatola Sole”, oro giallo, ossidiana e diaspro all’interno
– Gio’ Pomodoro: “Nutritore”, acquerelli, ossidi e matita su carta a mano spagnola, 1998

Fermato pusher con 17 mila euro nei pantaloni

E’ stato notato perché camminava in modo goffo ed  è stato questo a tradire un giovane spacciatore di droga, arrestato dalla polizia a Madonna di Campagna. Aveva 17 mila euro nelle tasche dei pantaloni e negli slip. Il pusher è un siriano di 20 anni che, al momento del controllo ha cercato di fuggire  ma non è quasi riuscito a muoversi. In una soffitta di sua pertinenza sono state recuperati 1300 grammi di droga, cellulari, e attrezzature per lavorare le sostanze stupefacenti.

ISIS: Le crociate all’incontrario

Il terrorismo e l’inganno sono le armi non già dei forti, ma dei deboli.
(Mahatma Gandhi)
 

https://youtu.be/KDPlEP6V9XM

Francia: Cronaca di una strage.

“È stato un atto di guerra dell’Isis. Siamo stati aggrediti, ora saremo spietati su tutti i fronti”. Francois Hollande non ha dubbi nel definire quanto accaduto…Parigi si è risvegliata e ha contato i morti: almeno 129, in sei diversi attentati rivendicati dall’Isis, che ha fatto anche oltre 352 feriti, di cui 99 in condizioni disperate. È il più grave attacco mai messo in atto in Francia……

Spagna: Barcellona, furgone sulla folla nel cuore della città.

Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona, causando morti e feriti. “Eravamo sulla Rambla de Catalunya, quando abbiamo visto partire il furgone e le persone nel panico correre in ogni direzione. Ho visto anche qualche corpo sollevarsi da terra dopo l’impatto. Sono scappato è l’ultima immagine impressa è il mezzo che si è schiantato violentemente contro un’edicola. La testimonianza di Saverio Verna in merito al furgone sulla folla a Barcellona…. fonte: https://video.repubblica.it/home

Una quartina di Nostradamus avrebbe predetto questi tragici eventi…

La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita, lunga e terribile essa sarà per tutti….poi finalmente verrà la pace ma in pochi ne potranno godere “.

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È forse iniziata la rivincita dello stato islamico sull’occidente? Oppure stiamo assistendo alle folli azioni di un gruppo di terroristi che, seppur numerosi e radicati, non hanno niente a che vedere con i paesi dell’area mussulmana nel loro insieme e con la rispettiva religione? Proviamo per un istante, a percorrere a ritroso la clessidra del tempo, sino al lontano 15 luglio 1098, quando venne espugnata Gerusalemme, e vennero ammazzati più di 60.000 persone, tra ebrei e musulmani, uomini, donne e bambini…..«Le donne, che avevano cercato scampo negli edifici alti e nei palazzi turriti, furono buttate giù a fil di spada; i bambini, anche i neonati, li tiravano a pedate dal petto delle madri, o li strappavano dalle culle, per poi sbatterli contri i muri o le soglie» Durante le crociate sino alla caduta di Akkon (1291), si stimano 20 milioni di vittime (solo nella Terrasanta e nelle regioni arabo-turche). L’Europa contemporanea ha preso una strada molto diversa rispetto al Cristianesimo, pur mantenendone taluni aspetti ma….

Non c’è alternativa allo scontro diretto?

“Se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. “Oriana Fallaci

Di certo i fatti di Parigi e di Barcellona ci gettano nello sconforto e ci fanno gridare….voglia di giustizia!

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Il mondo fa paura …….ma in esso nuotano
in un immenso acquario……..betulle volpi
torrenti di fiori…….strade di campagna
e case di legno…..e ancora i concerti di Brahms
e i valzer di Chopin.

JAROSLAW IWASZKIEWICZ

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Maurizio Platone

Ulteriori approfondimenti nel mio blog: www.astrologiadiplatone.com

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Una pizza che piacerà (anche) ai torinesi

“Abbiamo notato che spesso passano per la Valle visitatori stranieri, come gli inglesi, i francesi, gli svizzeri, oltre che gli italiani, molti dei quali torinesi perché qui siamo sulla strada provinciale, già statale che collega il capoluogo regionale con la valle

Promuovere la Valcerrina, terra che partendo dal Casalese si inserisce come una punta di lancia, a partire da Brozolo, Cavagnolo e Verrua Savoia, in direzione di Torino, incastrata tra tre territori patrimoni Unesco (Langhe-Roero e Monferrato, Sacro Monte di Crea e Collina Po),  attraverso una pizza, potrà sembrare un azzardo ma una sua logica l’ha. L’idea è del ristoratore Silvio Tortora, titolare del “Ci Voleva” a Cerrina Valle (comune di Cerrina) che ha messo in campo un piatto a base di speak, radicchio, scamorza, filadelfia, pomodorino, grana in scaglie, mozzarella. Spiega Tortora: “Abbiamo notato che spesso passano per la Valle visitatori stranieri, come gli inglesi, i francesi, gli svizzeri, oltre che gli italiani, molti dei quali torinesi perché qui siamo sulla strada provinciale, già statale che collega il capoluogo regionale con la valle. In questo modo si è voluto affiancare ai piatti tipici del territorio una pizza che almeno ricordi loro il nome di dove si trovano”. La creazione è stata approntata poco prima di ferragosto ed è un ulteriore modo per fare conoscere, forse in modo poco protocollare e lontano dai piatti della tradizione monferrina, anche per chi magari non volesse gustarli, un territorio che si protende come una punta di lancia dal Casalese in direzione della Città Metropolitana di Torino.

Massimo Iaretti

 

Ladri in ascensore si fingono inquilini ma vengono arrestati

In ascensore hanno finto di essere  normali inquilini, ma tre georgiani che  tentavano un furto in un appartamento di Moncalieri sono stati arrestati dai carabinieri. Sono stati presi grazie a un vicino di casa che  aveva segnalato tre persone sospette  nei pressi di un alloggio il cui proprietario era in vacanza in Puglia. I presunti topi d’appartamento sono di età compresa fra i 22 e i 27 anni. Con sé avevano  grimaldelli, chiavi alterate, cacciaviti modificati e altri attrezzi. I carabinieri pensano che si tratti di  specialisti dei furti nelle abitazioni.

Ragazza di 20 anni muore nello scontro in auto. Grave l’amica

Una ragazza di 20 anni è morta nella notte, attorno all’1,30 in un incidente stradale sulla strada provinciale 161 a San Secondo di Pinerolo. Un’amica, di 42 anni, che viaggiava con lei, è rimasta gravemente ferita. Erano a bordo di una Ford Fiesta, che è stata urtata da un’Alfa Romeo 147 condotta da un meccanico di Vigone, ventenne anche lui,  risultato positivo all’alcoltest e denunciato per omicidio stradale.

Si riparte… Juve, buona la prima!

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di Claudio Benedetto

Sbollita la delusione per la Supercoppa persa la scorsa settimana, la Juventus riparte da dove era rimasta… convincente e facile vittoria, 3-0 sul Cagliari, praticamente stessa formazione e stesso modulo tattico della passata stagione e, soprattutto, ritrovato entusiasmo davanti ad uno Stadium, da oggi chiamato Allianz, quasi esaurito nonostante questa bizzarra vacanziera data vacanziera di inizio campionato.

Riparte quindi bene la stagione della Juve, bel gioco, a tratti quasi scintillante, sempre considerando la data agostana, contro un Cagliari modesto ma che comunque ha cercato di rispondere colpo su colpo.

Risultato mai in discussione, tranne che per quei due minuti in cui, peraltro già sull’1-0 siglato da Mandzukic, il VAR ha aiutato gli arbitri ad assegnare un giusto rigore al Cagliari, tirato (male) da Farias e parato da Buffon con un bel balzo sulla destra… se il buongiorno si vede dal mattino… anche quest’anno il portierone farà i fuochi d’artificio!

Da quel momento in poi, era circa il 40′ minuto, la differenza tecnica si è amplificata a dismisura e i bianconeri non hanno avuto più nessuna esitazione: 2-0 di Dybala prima dell’intervallo con un grande azione e tiro sotto l’incrocio e, nel secondo tempo, tris di Higuain. In mezzo anche una traversa colpita dalla Joya argentina, nuovo numero 10, con portiere ospite ampiamente battuto.

Mister Allegri a questo punto, a risultato acquisito, ha potuto provare qualche nuovo arrivo, in particolare i due potenziali “gioielli” Douglas Costa e Blaise Matuidi, tornando al vecchio modulo (4-3-3) che, proprio visto l’arrivo del francese dal PSG, sarà probabilmente quello privilegiato nel corso della stagione… per me oggi è stato un ottimo collaudo con ottimi spunti per entrambi.

La stagione quindi è partita, un po’ presto ma è partita, sarà molto lunga e finirà con i Mondiali in Russia ai quali speriamo di qualificarci nei prossimi mesi, insomma… sicuramente ne vedremo delle belle!

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Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi


di Pier Franco Quaglieni

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 G7, a Torino i problemi – Luciano Violante e l’immigrazione – I migranti protestano – Bentivoglio non conosce l’8 settembre – Giannone chi era costui ? 

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G7, a Torino i problemi
E allora per il summit di settembre sembra che a Torino restino solo i contestatori,le delegazioni internazionali si riuniranno a Venaria Reale e albergheranno in Canavese.Non ci sembra un bel risultato e non ci sembra tranquillizzante.Cosa farà Torino per difendersi dai violenti? E’ una domanda che è lecito porre. E perché si consentiranno le manifestazioni contrarie proprio a Torino? Si capiscono le ragioni che portano a tenere lontane da Venaria i contestatori,ma diventa difficile accettare che la zona urbana di Torino possa essere lasciata a disposizione di gente che ,dove arriva ,tende a distruggere e saccheggiare. Forse gli spazi andranno ripensati per difendere Torino ,senza paralizzarla per alcuni giorni. Il buon senso lo imporrebbe.

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Luciano Violante e l’immigrazione 
 Luciano Violante che venne dileggiato per il caso di Edgardo Sogno(ci fu chi lo definì un participio presente ) è persona molto diversa da come lo definì Cossiga e da come, una volta, lo liquidò Lucio Libertini che mi disse che, con lui ministro degli interni, si sarebbe rifugiato all’estero. L’estremismo di destra si accanì contro di lui in modo volgare,dimenticando che l’ultima intervista rilasciata da Sogno ad Aldo Cazzullo riaprì totalmente il discorso relativa alla sua innocenza in merito al cosiddetto Golpe bianco.  Come presidente della Camera  Violante dimostrò un raro equilibrio istituzionale e contribuì a svelenire il clima di odio attorno ai temi della guerra civile. Come presidente del gruppo DS a Montecitorio fu tra i padri del Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo il 10 febbraio. Ebbi il piacere di incontrarlo proprio in occasione del primo Giorno del ricordo che si tenne a Torino nel 2005 e la sorte ci collocò vicini sul palco degli oratori a Palazzo Carignano. Non lo conoscevo, ma seppe mettermi subito a mio agio con grande cordialità. Sicuramente sapeva che ero stato amico di Sogno, una delle mie scelte sbagliate, dettate da simpatia o antipatia, che da tempo ho rivisto.   Facemmo due interventi diversi, ma che si incrociavano nell’affermazione di alcuni valori condivisi. Poi ci furono parecchie, ulteriori occasioni di incontro negli anni che mi fecero accrescere la stima nei suoi confronti. A Finale Ligure parlammo insieme del caso Tortora, un tema che per un ex magistrato poteva essere difficile, ma per lui non lo fu affatto. E’ un uomo di profonda onestà intellettuale. La sua posizione sulla Magistratura espressa anche in un libro rivela la capacità di  mettersi in discussione e  di rivedere le posizioni, una virtù di pochissimi. Chi gli impedì di essere eletto alla Corte Costituzionale sbagliò ,basandosi su pregiudizi. La profonda cultura giuridica di Violante sarebbe stata molto utile alla Consulta. Anche sul referendum costituzionale  del dicembre 2015 la sua posizione fu distante da quella di Zagrebelski e di Rodotà. Adesso in una intervista Violante  ha toccato un nervo scoperto : la posizione ideologica della sinistra sul tema dell’immigrazione, affermando che “non esiste il valore assoluto dell’accoglienza” perché bisogna sempre curarsi della praticabilità delle scelte che si fanno e delle loro conseguenze. In sostanza c’è chi ha sostituito il mito dell’operaio con quello del migrante. Sono cose che io ho scritto per anni  .Mi fa piacere trovarmi in compagnia di Violante.

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I migranti protestano 
La forma della loro protesta, il rifiuto di prendere cibo, sarebbe anche accettabile, persino esemplare, di fronte al richiamo alla violenza che seduce tanti italiani. Ma il fatto che i migranti di Alpignano ,circa 350 persone, inscenino una protesta ,dicendo che le loro condizioni di vita sono  inaccettabili  e che il direttore del loro centro di accoglienza va rimosso, suscita perplessità .Sono  stati accolti dalla comunità di  Alpignano senza proteste ,sono stati accolti in Italia e sicuramente la maggioranza di loro non ha i requisiti del profugo, ma è un emigrante economico. A meno che ci siano gravi motivi, la loro protesta appare difficile da accettare. L’Italia e’ un paese stremato da una politica folle di accoglienza indiscriminata. Forse dovrebbero darsi una calmata. E chi specula su questo dramma dell’accoglienza deve  rivedere qualcosa. In caso contrario la polveriera rischia di esplodere. La sicurezza di chi accoglie è almeno pari a quella di chi è accolto che deve comunque stare dentro le regole dei primi.

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Bentivoglio non conosce l’8 settembre
La cena in bianco non sarà quella degli altri anni, ma ci sarà . La sua inventrice Antonella Bentivoglio d ‘Afflitto non si è abbandonata alle lamentazioni di fronte al diniego poco tempestivo, ma comprensibile, della sindaca di Torino a svolgere in piazza l’evento. Ha saputo reagire in modo geniale: fare la cena in bianco a casa propria il 9 settembre, invitando amici,vicini di casa, persone vicine e lontane. Una scelta di realismo creativo, magari l’uovo di Colombo, ma sicuramente non una resa. Aggiungeremmo un suggerimento : utilizzare i cortili delle case e anche le terrazze e i giardini privati. Cenerà insieme una Torino che non si arrende e che vuole farsi vedere,che non danneggia nessuno, rifiuta la violenza e pratica anzi l’educazione civica . Non ci sarà l’8 settembre per la cena in bianco. Quest’anno  si terrà il 9 in modo diverso, è stato detto, quasi virtuale. Ma non è così perché l’importante è fare l’evento. Quello che invece appare  certo è Torino continua a perdere colpi .E,  andando avanti così, la città e’ destinata al declino,in cui la relegò il sindaco  Novelli con le sue scelte tristi e  miopi, nel decennio 1975/85 , con tanti assessori funzionari di partito che assomigliano molto a molti dell’attuale Giunta. Non a caso,Novelli venne soprannominato Crisantemo.

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Giannone chi era costui ? 

Pietro Giannone fu un illuminista napoletano morto a Torino alla Cittadella ,dopo 10 anni di carcere duro, nel 1748. Era stato anche 6 anni rinchiuso nel forte di Ceva. Perseguitato a Napoli per i suoi scritti,era fuggito a Vienna dove ottenne la protezione del principe Eugenio di Savoia. Successivamente trovò rifugio presso la  Repubblica di Venezia  e poi a Ginevra, riparo sicuro a cui guardavano i perseguitati di tutta Europa.  Venne indotto con l’inganno a trascorrere qualche giorno in  un villaggio della Savoia dove venne arrestato e imprigionato. Su richiesta della Chiesa cattolica  lo stato sabaudo tese una trappola allo studioso.La libertà del Giannone venne sacrificata sull’altare dei  buoni rapporti  con la Chiesa come contropartita di un concordato che chiudesse lo scontro con la Chiesa  avviato da Vittorio Amedeo II.   Nell’opera “ Il Triregno .Del regno terreno,del regno celeste,del regno papale”  delineò una concezione laica dello Stato,su cui Franco Venturi  ha scritto pagine di fondamentale importanza.  La sua “Istoria civile del Regno di Napoli” denuncia l’acquiescenza dello Stato nei confronti della Chiesa che nel Mezzogiorno fu ancora maggiore che nel resto d’Italia. Manzoni  dedicò ampio spazio al Giannone della sua” Storia della Colonna infame”,  citando i plagi e gli errori del Giannone che gli vennero rimproverati anche da Voltaire. Si trattava di limiti nel campo  della ricerca erudita ,ma non nell’impianto  storiografico complessivo della sua opera che ebbero eco e traduzioni in tutta Europa. Ciò che dava fastidio in Giannone era il suo spirito  laico,il senso dell’autonomia dello Stato che non era l’ empia irreligiosità di cui fu accusato.La sua opera in questo senso  si colloca nella linea alta di Machiavelli,di Guicciardini,di Sarpi,il meglio del pensiero storico italiano.Citava il Giannone un mio professore liceale che era stato prete. Le sue erano parole piene di indignazione. Da lui incominciai a capire il valore della laicità e della tolleranza. Quando poi lo studiai più da vicino ne vidi anche i limiti. Un mio nipote che ha da poco finito il liceo non sapeva della sua esistenza. Invece è una figura che anche a Torino andrebbe ricordata. Fu una vittima che pochi ricordano. In passato per ragioni politiche,oggi per ragioni soprattutto di ignoranza. Giannone ? Chi era costui ?

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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Addio spaghetti “borghesi” la domenica

Carissimo, tutto  mi  sarei  aspettato , ma  non certo  la  ricetta  degli  spaghetti ( qualcuno  preferisce  i  rigatoni ) “alla  gricia”  e  il  ristorante  del  “Pantheon” . Come  spesso  è  accaduto  per  persone od  eventi  politici    i  tuoi scritti  risvegliano  in  me  ricordi  e  così  è  in  questo  caso . La  trattoria  del  “Pantheon”  esisteva  ben  prima  del  1961  ed  era  gestita  da  Nunzio  Fidanza ( amatriciano  doc )  ed  era ben  frequentata  da  buoni  borghesi  amanti  del  buon cibo  per  cui  io  ed  i miei , negli  anni  ’50 , spesso  andavamo  a  cena  o  la  domenica  a pranzo. Di  parlamentari all’epoca  nemmeno uno ! poi  una  bella  sera  ,entrando,  trovammo  Moravia , Maraini, Pasolini  ed  altri  loro  amici . Invece  di  lanciarlo , affondarono  il  locale  perché  cominciarono  a  venire  i  giovani  amici  di Pasolini   per  cui  la  vecchia  clientela  via  via  abbandonò  il  locale ed il  povero  Nunzio  si  trasferì  dal  fratello  che  gestiva  un  raffinato  ristorante  vicino  a  piazza  Augusto Imperatore  che  si  chiamava  l’ Augustea .      D.G.

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Una bella testimonianza, direi storica.  Non ho mai parlato con Dacia Maraini, l’unica con cui ho rapporti amichevoli, del “Pantheon” che rinacque a nuova vita con Armando Gargioli nel 1961 e oggi ha un successo internazionale per merito dei suoi figli. Chiederò a Dacia i suoi ricordi. Il mondo è cambiato. Come moltissimi ristoranti anche il “Pantheon” è chiuso di domenica. L’abitudine di andare a colazione la domenica a mezzogiorno non c’è più. Un ulteriore segno della fine di una certa borghesia che reggeva l’Italia e che oggi è scomparsa.

pfq

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Il Ferragosto cristiano  dimenticato

Caro Quaglieni,
Ho letto il suo elzeviro sull’estate  che ho apprezzato per l’ironia,il tono lieve ,direi estivo, che non dimentica però  anche la storia. Mi ha stupito che non abbia fatto neppure un accenno alla festività religiosa dell’Assunta che si festeggia il Ferragosto. Per molti è un riferimento importante,come lo sono le diverse feste di  San Rocco che si tengono in Piemonte e non solo. Nelle piccole borgate e’ un evento che si aspetta tutto l’anno.

Germana Zullo

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In effetti ho tralasciato l’aspetto religioso . Il ’68 segno’ un lunga eclisse religiosa. Ho analizzato solo la festa “pagana” dell’estate. In effetti, c’è anche l’aspetto religioso, ma la vacanza sembra metterlo in disparte. Forse e ‘ anche perché la Chiesa ha demonizzato per troppo tempo il sesso, vedendolo come colpa grave  e non come un aspetto bello della vita. Oggi e’ difficile identificare Ferragosto con la festa dell’Assunta,un dogma proclamato da Pio XXII nel 1950.  Solo i vecchi se ne ricordano.Sui giornali non c’è spazio per le cerimonie religiose del 15 d’agosto.Ed è sicuramente un  male perché anche d’estate  le parole dell’arcivescovo di Torino sono importanti. Nel nostro egoismo pensiamo solo a festeggiare per vivere  una giornata piacevole senza affanni.  Mario Berrino ad Alassio parlava della Gran Cagnara estiva. E ci si divertiva veramente. Oggi fingiamo o ci illudiamo di divertirci .A Ferragosto andrebbe   anche  ricordato ,ad esempio, chi soffre negli ospedali . Solo un uomo del livello morale di Giovanni Conso mi telefono’,il giorno di ferragosto di tanti anni fa,chiedendo di mio padre gravemente ammalato . Fu l’unico,il solo. Un certo nichilismo  ci fa perdere di vista anche alcuni valori solidali che dovrebbero essere irrinunciabili. Questa in cui viviamo ,non è una società più laica,ma semmai una società  totalmente secolarizzata  e impoverita che ha emerginato la dimensione religiosa del vivere per privilegiare un edonismo  senza futuro.

pfq

 

Mihajlovic: “L’estate non è ancora finita, ma penso che il Gallo resterà”

“L’estate non è ancora finita, ma penso che il Gallo resterà e lui è contento di rimanere. Lui è capitano, bomber, siamo a sua disposizione: ringrazio il presidente anche per il mercato”.  Così Sinisa Mihajlovic all’Ansa sulla conferma del ‘Gallo’ . E poi aggiunge su Belotti: “Non è stato facile trattenerlo non perché lui non ci tenesse, ma per le offerte  arrivate al presidente. Ma lui ha rifiutato”.

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)