redazione il torinese

Morenica 2017 UPGRADE

Dal 2003 Morenica Cantiere Canavesano si presenta sul territorio proponendo un progetto culturale che spazia dall’ospitalità degli artisti alla formazione dei nuovi pubblici. Un programma che negli anni è cresciuto e ha saputo costruire reti e collaborazioni, ha resistito ai tagli economici e alle difficoltà del settore.

Il progetto Morenica 2017 UPGRADE si pone come obiettivo non solo di consolidare il rapporto pluriennale con il territorio, ma soprattutto quello superare ancora una volta i propri “confini” con una nuova visione di ospitalità diffusa e condivisa. La 15° Edizione rilancia con una programmazione “giovane” ed accessibile e con una proposta formativa pensata per avvicinare e ri-avvicinare la comunità di riferimento ai linguaggi teatrali. Sono stati quindi selezionati artisti che presentano un linguaggio drammaturgico originale e allo stesso tempo accessibile. Compagnie che arrivano da tutta Italia e che raccontano il nostro tempo. Nella fase estiva sono stati presentati ESILIO di Piccola Compagnia Dammacco-Modena e QUINTETTO di Tida-Aosta.La fase autunnale propone i lavori di BELCAN TEATRO (Brescia) con Michele Beltrami in BUONASERA, TECNOLOGIA FILOSOFICA/REFRAIN in ALICE (rilettura in danza e teatro del sogno di Alice nel Paese delle Meraviglie), ALICE CONTI (ORTIKA – Trento e Torino) in CHI AMA BRUCIA un racconto tragicamente comico sulla realtà dei Centro di Identificazione ed Espulsione per stranieri.Ed ancora GLI OMINI nel loro amato CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO per concludersi con ATIR in (S)LEGATI Drammaturgie che raccontano il nostro momento storico utilizzando linguaggi teatrali che spaziano dalla prosa al teatro danza, accomunati dalla capacità di mostrarci spaccati di vita lasciando allo spettatore lo spazio per riflettere, anche attraverso il riso. Gli spettacoli selezionati hanno ricevuto premi e riconoscimenti in tutta Italia a confermare l’alto livello di qualità artistica.

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MORENICA FESTIVAL 2017 UPGRADE è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2017 del bando “Performing Arts”. 

 

Hanno contribuito all’edizione 2017 Fondazione Piemonte dal Vivo, Mibac, Fondazione Guelpa,Comune Di Chiaverano Comune di Bollengo,La grande invasione,IvreaEstate 2017, ZAC Zone Attive di Cittadinanza

 

SABATO 30 settembre 2017 ore 21.00 Teatro Bertagnolio_Chiaverano

BUONASERA

(alias IL DISUMANO e DISPERATO CASO di MICHELE BELTRAMI)

l’unico spettacolo al mondo con una sola parola!

 

di e con Michele Beltrami

regia di Michele Beltrami e Paola Cannizzaro

BELCAN TEATRO

 

Premio Godot 2011 per performance teatrale ispirata al Teatro dell’Assurdo.

Mercurdo, Biennale Internazionale dell’Assurdo in collaborazione con ERT (Fondazione Emilia Romagna Teatro)

Miglior spettacolo e miglior attore Rota in festival 2011 (Salerno)

 

Un istrionico, surreale maestro anima una vecchia aula di scuola elementare. E’ un maestro di un tempo che non c’è più quando tra la grammatica e la matematica si imparava pure la fantastica. Gioca con lo spazio, gioca con gli oggetti, gioca con l’unica parola che si concede di pronunciare: Buonasera, in un delicato tentativo di restituire il valore alle parole perché, così come scriveva Elias Canetti, le parole sono importanti soprattutto oggi che, sempre di più, sono urlate, maltrattate, e in definitiva non ascoltate.

Le parole sono un rifugio dal mondo violento e poco controllabile che ci circonda.

BUONASERA -il disumano e disperato caso di Michele Beltrami è uno spettacolo comico pieno di giochi di parole e non-sense; un elogio dell’acrostico, un’investigazione del significato profondo che ogni parola porta con sé.

Ogni riferimento a fatti e persone è drammaticamente voluto. Tutti possono assistere – partecipare – giocare a questo spettacolo. La chiave del successo è lavorare di inesauribile fantasia.

Attenzione!

La parola usata in questo spettacolo non e’ stata maltrattata

 

 

Domenica 8 ottobre 2018 ore 17.00 Teatro Bertagnolio_ Chiaverano

ALICE

 

Spettacolo di teatro, musica e danza tratto dai racconti di Lewis Carrol.

Adattamento del soggetto originale a cura di Marco Amistadi

Figurini in legno realizzati da Rajan Craveri

Regia, musiche originali, live elettronics a cura di Marco Amistadi

Con Thuline Andreoni e Elena Valente

Commissione Unione Musicale

Compagnie Tecnologia Filosofica/Refrain

 

Alice è una rilettura teatrale per bambini dell’originale di Lewis Carrol (Alice’s Adventures in Wonderland ). In scena si fondono danza, musica, teatro e video. Attraverso giochi di prospettiva, usi fantasiosi di oggetti quotidiani, riprese un po’ folli e animazioni, si racconta il mondo del Cappellaio Matto, del Coniglio, del Bruco, della Regina di Cuori. Con loro Alice parla, danza, gioca, tra personaggi che appaiono e scompaiono, bambine che si allungano e si accorciano, animali che parlano e bevono il tè. Un universo magico, folle, poetico, vivo, straniante, ironico.. insomma, il mondo di Alice, proprio come ce lo immaginiamo!

Tecnologia Filosofica è una comunità teatrale di artisti a struttura orizzontale, non verticistica, né gerarchica in cui non è prevista la figura tradizionale del direttore artistico. Le linee guida sono definite e orientate grazie a un continuo confronto dinamico all’interno del gruppo, mentre le responsabilità artistiche dei lavori sono stabilite a progetto, sulla base delle urgenze portate dai singoli.

 

 

 

 

Venerdì 3 novembre 2017 ore 21.00 allo ZAC di Ivrea

CHI AMA BRUCIA Discorsi al limite della Frontiera

 

Ideazione e regia Alice Conti

Con Alice Conti

Testo Chiara Zingariello, Drammaturgia Alice Conti e Chiara Zingariello, Disegno luce, audio, scene e grafica Alice Colla, Musiche Elia Pedrotti, Costumi Eleonora Duse, Assistenza scene Giuseppe Cipriano, Assistenza produzione Valeria Zecchinato, Riprese video Luigi Zoner, Assistenza video Giuseppe Glielmi

uno spettacolo di Ortika, una produzione TrentoSpettacoli con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali, con la complicità di: Spazio Off – Trento, LAB121 – Milano, CAP10100, Cavallerizza Reale Liberata, La Tana, Lapsus, Circolo Oltrepo’ – Torino, Artea – Rovereto, selezione Premio Dante Cappelletti 2013, Roma

Con il patrocinio di Amnesty International

 

vincitore Anteprima 2014, (PI) / menzione giuria Scandalo! 2014, (BZ) / vincitore Festival Direction Under30 2014, (RE), vincitore Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro – Giuria Giornalisti 2014, (UD) / vincitore Festival 20 30 bando 2015, (BO)

 

Da qui. Da un paesaggio che ci battezza. Dalla città fantasma dentro la città reale. Dal C.I.E. – Centro di Identificazione ed Espulsione per stranieri; in Italia mezzo milione di persone vi sono passibili di internamento fino a 18mesi. I clandestini, una categoria che questo luogo serve a creare e che non esiste se non in relazione a questo luogo. Il Campo crea e rinomina attraverso le sbarre i corpi delle persone che confina; c’è un destino nell’assegnazione di uno spazio. La Crocerossina in uniforme d’accoglienza ci guida dentro il suo campo da gioco, danza paternalista i turni, canta chiusa in ufficio, dalla radio le voci dei prigionieri. Un viaggio dentro il Campo, le sue regole e il suo linguaggio

orwelliano, dentro uno sguardo ravvicinato e miope sull’altro. Il Campo introduce nello spazio civile della città un’eccezione inquietante e antica: le persone vi sono recluse non per qualcosa che hanno fatto ma per qualcosa che sono.

 

 

 

Sabato 25 novembre 2017 ore 21.00 allo ZAC di Ivrea

CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO

 

di Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini

con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi e Luca Zacchini

prodotto da Associazione Teatrale Pistoiese

Compagnia GLI OMINI

 

Nel 2015 Gli Omini vincono il premio Rete Critica come miglior compagnia dell’anno.

 

La stazione di una periferia non è solo un luogo di passaggio. Non è un momento di transito, non è solo un non luogo. La stazione di una città piccola ha una sua identità, i suoi abitanti, le sue voci, la sua regole.

Gli Omini sono stati un mese alla Stazione di Pistoia, sui binari, nel bar a consumazione obbligatoria ogni due passaggi, verso i bagni, sulle panchine. Hanno capito le regole e le hanno viste infrangere. Hanno incontrato la gente. Alcuni pendolari, molti ex carcerati, altrettanti in libertà vigilata, piccioni, studenti confusi, marchettari, gente che si sposta in treno perchè non ha più la macchina, coppie di ogni tipo, amore in ogni forma, piccioni, tossici, barboni suonatori di mandolino, donne che alla stazione leggono e poi parlano come un libro stampato, piccioni. Gente che si nasconde, gente da guardare con la coda dell’occhio. Gente che guarda i treni passare e che deve stare lontano dalla linea gialla. !

Ci scusiamo per il disagio ha debuttato a luglio 2015 nel Deposito dei Rotabili Storici di Pistoia, un luogo carico di memoria, un angolo protetto e sconosciuto della città che è stato aperto al pubblico diventando la scenografia con i suoi binari morti e i suoi vagoni d’epoca. Ora è pronto nella sua versione teatrale, in cui è rimasta solo una panchina, un altoparlante che fa da monito e da confidente e una lontana luce rossa.

 

 

 

Data e luogo da definirsi

(S)LEGATI

 

di e con Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris

musiche Sandra Zoccolan

ATIR TEATRO RINGHIERA

 

1° premio al FESTIVAL TEATRALE DI TEGLIO ED. 2015

SPETTACOLO VINCITORE LAST SEEN 2014 MIGLIOR SPETTACOLO DELL’ANNO SU KRAPP’S LAST POST

(S)legati è il volano che ha dato vita all’iniziativa “Teatro in quota”  sponsorizzata e sostenuta dal bando “Torino e le Alpi” 2015

 

Siamo due amici. Siamo due attori. E siamo due appassionati di montagna. Meglio: arrampicatori della domenica.

Circa tre anni fa ci siamo imbattuti nell’incredibile storia vera degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates.

E’ la storia di un sogno ambizioso, il loro: essere i primi al mondo a scalare il Siula Grande, attaccato dalla parete ovest.

Ma è anche la storia di un amicizia, e della corda che, durante quella terribile impresa, lega questi due giovani ragazzi.

La corda che mette la vita dell’uno nelle mani dell’altro. Come sempre avviene in montagna

C’è dunque una cima da raggiungere. C’è la estenuante conquista della vetta. C’è la gioia dell’impresa riuscita.

E infine, quando il peggio è passato, e la strada è ormai in discesa, c’è la vita, che fa lo sgambetto e c’è la morte, che strizza l’occhio.

E’ la storia di un miracolo. Di un avventura al di là dei limiti umani. Ed è al contempo una metafora: delle relazioni, tutte, e dei legami. La montagna diventa la metafora del momento in cui la relazione è portata al limite estremo, in cui la verità prende forma, ti mette alle strette e ti costringe a “tagliare”, a fare quel gesto che sempre ci appare così violento e terribile, ma che invece, a volte, è l’unico gesto necessario alla vita di entrambe.

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Per info e prenotazioni: info@morenica.org 347 9225376_347 9731968 www.morenica.org

Arresti sui treni: ragazza morde al braccio un poliziotto

Tre arresti e una denuncia nel corso dei controlli che la polizia ferroviaria di Torino ha effettuato negli ultimi giorni in stazione e a bordo treno. A Porta Nuova sono stati fermati un giovane di Firenze che ha dato vita ad una colluttazione con gli agenti. Arrestato lui e per lo stesso motivo anche un pregiudicato di 22 anni, residente nel Torinese,  in possesso di una modica quantità di hashish. A  Porta Susa la polizia ha arrestato una 23enne nigeriana, domiciliata a Torino, che ha spintonato e morso al braccio l’agente che l’aveva fatta scendere da un regionale della Torino-Milano per identificarla. E’ poi stato  denunciato un italiano di 25 anni, residente a Matera, che nascondeva una pistola giocattolo. Su un treno regionale della linea Torino-Milano, infine, è stato identificato un romeno di 41 anni che doveva scontare 14 mesi di carcere.

 

(foto: il Torinese)

 

Gaddus alla Guerra Grande

Si terrà a Torino il 27 settembre 2017 il debutto in prima nazionale dello spettacolo “Gaddus alla Guerra Grande – monologo per un attore e un mimo”, frutto di una co-produzione tra l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e  la Compagnia teatrale Marco Gobetti. L’appuntamento è per le 21.oo alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Corso Galileo Ferraris 266, a Torino. Il progetto è legato all’iniziativa  “Riprendo la storia – L’Italia alla Grande Guerra”, inserito nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La storia parte dal “Giornale di guerra e di prigionia”, il diario che lo scrittore Carlo Emilio Gadda ( al tempo sottotenente degli Alpini) tenne fra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919, raccontando la sua vita di soldato, prima al fronte e poi prigioniero degli Austriaci.  Un documento straordinario, nel quale Gadda scrive del suo affrontare il combattimento, la morte, la fame, il dolore, l’amore, la vita insieme alle tante altre “coserelle interessanti” che lo circondano, dimostrando coraggio, lucidità, sensibilità e intelligenza stupefacenti. Con una lingua in cui già traspare la potenza evocativa delle sue opere future, Gadda restituisce, un attimo dopo l’altro, insieme alla propria, la storia dell’Italia di quegli anni. Lo spettacolo “Gaddus alla Guerra Grande” evoca un’immagine della partecipazione Italiana alla Prima Guerra Mondiale tesa a procurare una conoscenza attiva, cui si giunga tramite la curiosità e lo stupore; uno spettacolo “popolare alto” – dedicato in particolare agli studenti delle scuole secondarie superiori, ma concepito per ogni genere di pubblico – che cala il racconto di Gadda in una vicenda vissuta da un giovane studente alle prese con la prima prova scritta dell’esame di maturità. È proprio dall’incontro fra i due protagonisti, il giovane immaginario studente di fine ‘900 e il giovane vero soldato di inizio ‘900, che la Grande Guerra diventa anche il tramite per riflettere sui meccanismi di ogni guerra del presente.

 

Marco Travaglini

“Grande fratello” per la sicurezza del G7. Migliaia di occhi elettronici puntati sulla città

Le autorità invitano i commercianti a tenere i negozi aperti perché la città deve vivere durante il vertice dei ministri europei. Certo che qualche timore di disordini c’è se e’ vero che i più scalmanati tra gli oppositori del G7 hanno promesso di diventare un “incubo” nei giorni dell’evento. La macchina della sicurezza e’ imponente, con oltre 3000 telecamere su Torino, su Venaria e sulla Reggia, sede ufficiale del summit su economia e lavoro. Il questore Angelo Sanna dice che il vertice e’ sicuramente delicato dal punto di vista della sicurezza, sia per la sua durata (sei giorni), sia per il delicato momento sociale. Ma e’ fiducioso che tutto possa svolgersi senza problemi. Pare che tra gli eventi collaterali in un primo tempo previsti a Torino e caldeggiati dal presidente della Regione, Sergio Chiamparino, si terrà solo la visita al Politecnico. I ministri saranno a Torino solo per i pernottamenti nell’hotel Nh di piazza Carlina (nella foto in alto). Gli elicotteri dei carabinieri stanno già sorvolando la città da un paio di giorni e la sala operativa della questura e’ attiva h24. La sindaca Chiara Appendino ha fatto sapere che la sua visita a Madrid prevista lunedì sarà una “toccata e fuga” così da consentirle di ricevere le delegazioni straniere in serata. 

 

(foto: il Torinese)

“La corretta cronaca del Femminicidio”

Un appuntamento dedicato ai giornalisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, organizzato dall’Associazione Juvenalia

Lunedì 2 ottobre  a partire dalle ore 14.30 presso la Sala Cerimonie di Giubileo, in Corso Bramante 56 a Torino, si terrà il Workshop “La corretta cronaca del Femminicidio”. Un appuntamento dedicato ai giornalisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, organizzato dall’Associazione Juvenalia.

Relatori

Mario Bonelli. Consulente e formatore professionale, è esperto di management, coaching, marketing e tecniche di comunicazione. Ha lavorato per anni nel campo dell’editoria e del giornalismo.

Antonino Fazio. Laureato in filosofia e psicologia, ha lavorato come direttore didattico. È autore del saggio “Perché gli uomini uccidono le donne. Normopatologia della relazione amorosa”.

Modererà l’incontro la Dottoressa Emmanuela Banfo. Giornalista professionista e caposervizio dell’ANSA, membro dell’Associazione di giornaliste GIULIA, è da anni impegnata sui temi della deontologia, delle tematiche femminili e della tutela dei minori.

Dal corso di formazione “Io ti amo… da morire”, nato in ottica di prevenzione del femminicidio e già erogato a Torino nel 2017 ai docenti scolastici e alle adolescenti, nasce la proposta di discutere con i professionisti dell’informazione sull’importanza di modulare il collegamento tra diffusione e ricezione delle notizie di cronaca sulla violenza di genere per contribuire a dissolvere gli stereotipi culturali che sottostanno a questo tipo di fenomeno. “Il nostro progetto per la prevenzione del femminicidio e la violenza di genere” ha detto Flaviana Rizzi, Presidente dell’Associazione Juvenalia, “intende sensibilizzare su questo argomento docenti, formatori, operatori sociali, politici e professionisti dell’informazione, per cercare di ampliare il più possibile l’attenzione che viene dedicata a un problema che ci tocca tutti molto da vicino. Colgo l’occasione per ringraziare Giubileo, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione di questo workshop”.

Ocean Plastics Lab: come salvare i mari dalla plastica

La mostra si sviluppa in quattro sale emozionali in Piazza Solferino dal 27 Settembre al 7 Ottobre  dalle ore 9 alle ore 20 i giorni feriali, e fino alle 21 nei festivi. L’esibizione è aperta a tutti ed è gratuita

Il 27 settembre alle 17.30 sarà inaugurata a Torino, in Piazza Solferino, la mostra itinerante internazionale con titolo: “ OCEAN PLASTICS LAB”.Il  tema portante è l’inquinamento della plastica nei mari e negli oceani, argomento per altro in questi giorni venuto alla ribalta sui media di tutto il mondo essendo di grande attualità.  La mostra si sviluppa in quattro sale emozionali in Piazza Solferino dal 27 Settembre al 7 Ottobre  dalle ore 9 alle ore 20 i giorni feriali, e fino alle 21 nei festivi. L’esibizione è aperta a tutti ed è gratuita.Tutti i nostri avanzi plastici dalle bottiglie di plastica ai bicchieri di caffè, dai giocattoli ai sacchetti di plastica abbandonati sulle spiagge che arrivano nei mari creano un grande danno alla flora e fauna marina, ma non solo, pur essendo immagini di questo tipo sotto gli occhi di tutti quotidianamente sembrano però passare inosservate. Nonostante ciò quel che vediamo è una piccolissima parte della plastica che annualmente finisce nei mari e negli oceani. Buona parte dei rifiuti di plastica non è infatti riconoscibile a occhio nudo, la plastica si riduce in piccole particelle che vengono disgregate dai raggi UV e dalle onde. Una volta assunta questa forma non dovrebbe stupire che la plastica arrivi in ogni dove fermandosi per centinaia di anni per essere totalmente decomposta. La mostra Ocean Plastics Lab è promossa dal Ministero Federale dell’Educazione e della Ricerca della Germania, in collaborazione con il Consorzio Tedesco per la Ricerca Marina (Konsortium Deutsche Meeresforschung, KDM) e con il supporto della Commissione Europea con l’obiettivo ino solo di sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento provocato dalla plastica dispersa nei mari ma anche con la volontà di creare un dialogo tra scienza e società. L’esibizione è itinerante: Torino è la prima tappa, a seguire, tra le varie città: Parigi, Bruxelles, Washington D.C. e Berlino. L’interattività della mostra permette di raggiungere un vasto pubblico di grandi, piccini e in particolare le scuole per cui sono state organizzate visite guidate gratuite al fine di sensibilizzare e far riflettere chi ha davvero l’opportunità di poter cambiare le cose e crescere in un mondo migliore.

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Per ulteriori informazioni: www.oceanplasticslab.net

 

 

Collettiva quasi tutta al femminile per Erremusica

Otto pittrici, un pittore. In mostra una trentina di pezzi su cui tutti e nove danno prova di quanto appreso e di quanto “messo” di proprio nelle opere eseguite al fianco di un artista di grande “mestiere” e di indubbie potenzialità didattiche. Dopo la pausa estiva, sarà dunque una collettiva quasi tutta “al femminile” a segnare il via, sabato prossimo 23 settembre a partire dalle ore 17, dei nuovi corsi di disegno e pittura tenuti presso l’Associazione Culturale “Erremusica”, fondata a Torino nel 1996, con sede in via Bagetti 27 (nel cuore di Cit Turin) e condotti da Franco Raga, pittore di origini sarde ma torinesissimo d’adozione, con lunghi anni d’insegnamento alle spalle e una connotazione artistica figurativo-espressionista dominata dall’intensità del colore e dalla vigorosa passionalità trasmessa a figure che parlano linguaggi assolutamente singolari.   In parete, le tecniche espresse vanno dall’olio all’acrilico alla grafica e all’acquerello. I soggetti seguono le vie tracciate dal maestro, con particolare attenzione a un “intelligente” figurativo che non disdegna rapide e improvvise digressioni verso voli di fantasia e di libera creatività. Questi i nomi dei pittori in rassegna : Maria Vittoria Crosazzo, Maria Gangemi, Rosalinda Guida, Carla Guidi, Matteo Marinacci (il solo “maschietto”),Valentina Miola, Romana Morra, Anna Maria Raga e Loredana Vergini.

Gianni   Milani

“Erremusica – Arte” – Collettiva allievi di Franco Raga

Via Bagetti 27, Torino; per info e visite tel. 349/5763141

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Nelle immagini: 

– logo “Associazione Culturale Erremusica”
– Franco Raga: il maestro al lavoro e a lezione

 

Nel tempio della settima arte, il Museo del Cinema

La Mole Antonelliana, simbolo per eccellenza di Torino, ospita il Museo Nazionale del Cinema, una delle istituzioni culturali più conosciute e apprezzate della città, come dimostra il fatto che si è appena classificato al settimo posto nella lista, stilata dal popolare sito di recensioni Tripadvisor, dei musei più amati dagli italiani nel 2017. Anche i numeri confermano la bontà del lavoro compiuto dal Museo per avvicinare il grande pubblico al magico e articolato mondo del cinema: dalla sua apertura nel 2000 i visitatori sono stati quasi sette milioni e solo nel 2016 sono stati staccati oltre seicento mila biglietti di ingresso. Le ragioni di tale successo sono da ricercare non solo nel vasto e prezioso patrimonio posseduto – circa un milione e ottocentomila opere tra fotografie, manifesti, materiali pubblicitari e artistici, apparecchi cinematografici, film, fascicoli, riviste, partiture musicali e registrazioni video e sonore – ma anche nelle attente scelte di ordinamento e allestimento della collezione che portano il visitatore ad assumere un ruolo attivo nel processo di conoscenza.

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Il percorso di visita, che si sviluppa in verticale, è diviso in quattro macro sezioni, ognuna delle quali dedicata a un particolare aspetto della settima arte. La scoperta del museo ha inizio al primo piano dove assoluta protagonista è l’archeologia del cinema: infatti, attraversando le sale di questa prima sezione è possibile conoscere i principi di ottica e i sistemi di funzionamento alla base dei primi apparecchi che, capaci di dare vita a spettacoli ottici, anticipano il cinema moderno, nato nel 1894. Il secondo piano è invece interamente dedicato a raccontare le diverse componenti e fasi dell’industria del cinema a partire dalla stesura del soggetto e della sceneggiatura, passando attraverso la scelta del cast, delle scenografie e dei costumi, per arrivare alla registrazione, al montaggio e infine alla proiezione in sala delle pellicole. La «Galleria dei Manifesti» costituisce la terza sezione del museo che, raccogliendo le locandine destinate a promuovere le pellicole cinematografiche, consente di ripercorrere la storia del cinema e in parallelo di osservare come sono cambiate la grafica e la cartellonistica pubblicitaria nel corso del tempo. 

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Ultima tappa dell’itinerario di visita è la spettacolare «Aula del Tempio» in cui, oltre a poter assistere a proiezioni sempre diverse stando comodamente sdraiati sulle rosse chaises longues, si ha la possibilità di esplorare una serie di aree espositive che, concepite in modo tale da evocare i differenti set cinematografici, sono dedicate specificatamente a un tema o a un genere della storia del cinema. L’«Aula del Tempio», che costituisce il cuore pulsante del Museo, è costantemente attraversata dal grande e silenzioso ascensore verticale che ha le pareti e il pavimento trasparenti e che in meno di un minuto permette ai visitatori di raggiungere la terrazza panoramica. Posta a 85 metri d’altezza,  costituisce un punto di vista privilegiato da cui ammirare i tetti della città e le Alpi all’orizzonte.

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A completare il percorso di visita, arricchito dalla costante presenza di QR code attraverso cui è possibile accedere a interessanti approfondimenti, è la lunga rampa che, correndo lungo le pareti del perimetro interno della grande «Aula del Tempio», disegna una sorta di spirale a salire verso la cupola. Tale rampa è lo spazio designato ad ospitare le esposizioni temporanee come BESTIALE! Animal Film Stars, visitabile sino al prossimo 8 gennaio. La mostra celebra gli animali protagonisti del grande schermo (dal cane di Torna a casa, Lassie! sino al maialino Babe, protagonista del film uscito nelle sale nel 1995), spiegando chi è, come viene addestrato e che cosa fa un animale attore, senza dimenticare di raccontare l’importanza assunta nel corso del tempo da effetti speciali e sofisticati robot, tecnologie che, non solo in riferimento alle pellicole che hanno per protagonista il mondo animale, giocano sempre più un ruolo fondamentale nel colorato mondo della settima arte.

Giulia Amedeo

Protesta la polizia penitenziaria: “Troppe aggressioni, pasti e vestiario inadeguati”

Condizioni di lavoro difficili, quelle della polizia penitenziaria. I sindacati del corpo che si occupa delle carceri disertano, anche a Torino e in Piemonte, le celebrazioni per i duecento anni delle guardie carcerarie. “C’è ben poco  da festeggiare”, scrivono in una nota congiunta le organizzazioni Sappe, Osapp, Uil-Pa, Sinappe, Uspp, Cisl-Fns, Fsa Cnpp e Cgil che, in segno di protesta, hanno manifestato davanti alle Vallette. Cosa chiedono? “Più sicurezza” per gli agenti, vittime di aggressioni, colluttazioni e ferimenti sempre più numerosi anche a causa del “fallimento della sorveglianza dinamica”. Auspicano anche “un adeguato piano di arruolamento, il pagamento degli straordinari, adeguate forniture di vestiario e pasti dignitosi in tutte le mense di servizio”. Tra le loro richieste, inoltre,  il “ripristino delle corrette relazioni sindacali” e, dove non ancora presenti, l’assegnazione di dirigenti e comandanti.

Domenica in piazza Vittorio il truck di “Nonno ascoltami”

A Torino e Cuneo, il 23 e 24 settembre, si tiene l’ottava  edizione di “Nonno ascoltami’, la campagna nazionale di prevenzione dei disturbi dell’udito promossa dall’omonima associazione con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’OMS. Coinvolte  36 piazze di 15 regioni, con una utenza di 10 milioni di persone per l’iniziativa che è stata presentata negli uffici del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Il governatore ha sottolineato l’importanza di “creare una rete di salute che affianchi la sanità pubblica e consideri la salute come bene pubblico”. In Italia ci sono 8 milioni di persone di tutte le età con problemi di udito ma solo un milione cerca  rimedi. La prevenzione è fondamentale. La campagna riguarda  50 ospedali, 150 medici, 18 partner, 200 specialisti e uno speciale e  truck che sarà collocato in piazza Vittorio Veneto.